SIMÓN BOCCANEGRA

 

Personajes

PRELUDIO

SIMÓN BOCCANEGRA          

JACOPO FIESCO

PAOLO ALBIANI

PIETRO

Corsario al servicio de Génova    

Padre de María, amante de Simón

Orfebre

Jefe del partido Popular

                                Barítono

Bajo

Barítono

Barítono

ÓPERA

SIMÓN BOCCANEGRA

AMELIA GRIMALDI

ANDREA

GABRIEL ADORNO

PAOLO ALBIANI

PIETRO

UNA DONCELLA

CAPITÁN

Dux de La Républica de Génova

Hija secreta de Simón

Nombre bajo el que se oculta Jacopo Fiesco

Noble, prometido de Amelia

Canciller de la República

Cortesano

Sirvienta de Amelia

Un capitán de arqueros

Barítono

Soprano

Bajo

Tenor

Barítono

Barítono

               Mezzosoprano

Tenor

 

La acción se desarrolla en Génova, Italia, a mediados del siglo XIV.

 

PROLOGO


Scena Prima

(Una Piazza di Genova. Nel fondo la chiesa di San 
Lorenzo. A destra il palazzo dei Fieschi con gran 
balcone: nel muro di fianco al balcone è un'immagine, 
davanti a cui arde un lanternino; a sinistra altre case. 
Varie strade conducono alla piazza. È notte)

PAOLO 
Che dicesti?... all'onor di primo abate
Lorenzin, l'usuriere?...

PIETRO
Altro proponi di lui più degno!

PAOLO
Il prode che da' nostri
Mari cacciava l'african pirata,
E al ligure vessillo
Rese l'antica nominanza altera.

PIETRO 
Intesi... e il premio?...

PAOLO
Oro, possanza, onore.

PIETRO 
Vendo a tal prezzo il popolar favore.

(Si dan la mano; Pietro parte.)

Scena Seconda

PAOLO 
Aborriti patrizi,
Alle cime ove alberga il vostro orgoglio,
Disprezzato plebeo, salire io voglio.

Scena Terza

SIMONE 
(Simone che entra frettoloso)
Un amplesso... Che avvenne? - Da Savona
Perché qui m'appellasti?

PAOLO
(con mistero)
All'alba eletto
Esser vuoi nuovo abate?

SIMONE
Io?... no.

PAOLO
Ti tenta ducal corona?

SIMONE 
Vaneggi?

PAOLO
(con intenzione)
E Maria?

SIMONE 
O vittima innocente
Del funesto amor mio!... Dimmi, di lei
Che sai? Le favellasti?...

PAOLO 
(additando il palazzo Fieschi):
Prigioniera geme in quella magion...

SIMONE
Maria!

PAOLO
Negarla al Doge chi potria?

SIMONE
Misera!

PAOLO
Assenti!

SIMONE 
Paolo...

PAOLO 
Tutto disposi... e sol ti chiedo
Parte ai perigli e alla possanza...

SIMONE
Sia...

PAOLO 
In vita e in morte?...

SIMONE
Sia.

PAOLO 
S'appressa alcun... T'ascondi...
Per poco ancor, mistero ti circondi.

(Simone s'allontana, Paolo si trae in 
disparte presso il palazzo dei Fieschi)

Scena Quarta

(Pietro, Marinari e Artigiani)

PIETRO 
All'alba tutti qui verrete?

CORO
Tutti.

PIETRO 
Niun pei patrizi?...

CORO
Niuno. - 
A Lorenzino tutti il voto darem.

PIETRO
Venduto è a' Fieschi.

CORO 
Dunque chi fia l'eletto?

PIETRO
Un prode.

CORO
Sì.

PIETRO 
Un popolan...

CORO 
Ben dici... 
Ma fra i nostri sai l'uom?

PIETRO
Sì.

CORO 
E chi?... Risuoni il nome suo!...

PAOLO 
(avanzandosi)
Simone Boccanegra.

CORO 
Il Corsar?

PAOLO 
Sì... il Corsaro all'alto scranno...

CORO
E qui?

PAOLO
Verrà.

CORO
E i Fieschi?

PAOLO
Taceranno. 

(Chiama tutti intorno a sé; quindi, indicando 
il palazzo de' Fieschi, dice loro con mistero)

L'atra magion vedete?... 
De' Fieschi è l'empio ostello,
Una beltà infelice geme sepolta in quello;
Sono i lamenti suoi la sola voce umana 
Che risuonar s'ascolta nell'ampia tomba arcana.

CORO 
Già volgono più lune, che la gentil sembianza
Non allegrò i veroni della romita stanza;
Passando ogni pietoso invan mirar desia
La bella prigioniera, la misera Maria.

PAOLO 
Si schiudon quelle porte solo al patrizio altero,
Che ad arte si ravvolge nell'ombre del mistero...
Ma vedi in notte cupa per le deserte sale
Errar sinistra vampa, qual d'anima infernale.

CORO 
Par l'antro de' fantasmi!... 
O qual terror!... 

PAOLO
Guardate,

(Si vede il riverbero d'un lume)

La fatal vampa appare...

CORO 
Oh ciel!...

PAOLO
V'allontanate.
Si caccino i demoni col segno della croce...
All'alba.

CORO
Qui.

PIETRO
Simon.

CORO
Simone ad una voce.

(Partono)
PRÓLOGO


Escena Primera
 
(Una plaza de Génova. Al fondo, Iglesia de 
San Lorenzo. A la derecha, el palacio de 
los Fiesco. A la izquierda, otras casas. 
Varias calles conducen a la plaza. Es de 
noche)

PAOLO
¿Qué has dicho?... 
¿El título de Dux para Lorenzin, el usurero?

PEDRO
¡Propón otro más digno que él!

PAOLO
El valiente que echó de nuestro mar
al pirata africano.
El que restituyó a la bandera de Liguria,
su antiguo esplendor.

PEDRO 
Comprendo... ¿y la recompensa?

PAOLO
Oro, poder, honor.

PEDRO
Si ése es el precio, vendo el favor popular.

(Se dan la mano. Pedro sale)

Escena Segunda

PAOLO
Patricios aborrecibles, 
allí donde habita vuestro orgullo, 
subiré yo, un plebeyo despreciado.

Escena Tercera

SIMÓN
(entrando con prisa) 
¡Un abrazo!... ¿Qué sucede? 
¿Por qué me has hecho venir desde Savona?

PAOLO
(misteriosamente)
Al amanecer:
¿Deseas ser elegido nuevo Dux?

SIMÓN
¿Yo?... No.

PAOLO
¿No te tienta la corona ducal?

SIMÓN
¿Bromeas? 

PAOLO
(con intención)
¿Y María?

SIMÓN
¡Oh, víctima inocente de mi amor funesto! 
Dime: ¿Qué sabes de ella?...
¿Le has hablado?

PAOLO
(señalando el palacio de los Fiesco) 
Gime prisionera en ese palacio...

SIMÓN
¡María!

PAOLO
¿Quién podría negársela al nuevo Dux?

SIMÓN
¡Desdichada!

PAOLO
¿Aceptas?

SIMÓN
Paolo...

PAOLO
Todo está preparado... Sólo te pido que
compartas el riesgo y el poder...

SIMÓN
Así sea...

PAOLO
¿En la vida como en la muerte?

SIMÓN
¡Así sea!

PAOLO
Alguien se acerca... ¡Escóndete!...
Permanece oculto por un tiempo.

(Simón se aleja y Paolo se oculta
cerca del palacio de los Fiescos)

Escena Cuarta

(Entran marineros, trabajadores y Pedro)

PEDRO
¿Vendreis al amanecer?

CORO
¡Todos!

PEDRO
¿Nadie votará a los patricios?

CORO
¡Nadie!...
Le daremos el voto a Lorenzino.

PEDRO
Se ha vendido a los Fiesco.

CORO
Entonces, ¿quién es el electo?

PEDRO
Un valiente.

CORO
Sí.

PEDRO
Un hombre del pueblo...

CORO
¡Bien dicho!...
¿Pero ese hombre saldrá de entre los nuestros?

PEDRO
Sí.

CORO
¿Quién es?... ¡Dinos el nombre!

PAOLO
(saliendo de la oscuridad)
¡Simón Boccanegra!

CORO
¿El corsario?

PAOLO
¡Sí!... ¡El corsario al más alto cargo!...

CORO
¿Está aquí?

PAOLO
Vendrá.

CORO
¿Y los Fiesco?

PAOLO
Callarán.

(Llama a todos a su alrededor; indicando
el palacio de los Fiesco, dice con misterio:)

¿Veis ese palacio tenebroso?...
Es la sórdida morada de los Fiesco.
Allí yace sepultada una infeliz belleza.
Sus lamentos, son la única voz que se oye 
resonar en esa amplia tumba misteriosa.

CORO
Pasó ya mucho tiempo desde que el bello 
rostro iluminó el balcón de la habitación.
Los piadosos al pasar, en vano desean ver 
a la bella prisionera, la desgraciada María.

PAOLO
Sus puertas sólo se abren a un orgulloso 
patricio envuelto en sombras de misterio.
En las noches vaga por las salas desiertas 
una llama siniestra, de alma infernal.

CORO
¡Parece una cueva de fantasmas!...
¡Qué horror!...

PAOLO
¡Mirad!

(en una ventana se ve el destello de una luz)

La fatal llama aparece...

CORO
¡Oh, cielos!...

PAOLO
¡Marchémonos! Conjuremos al diablo 
con la señal de la cruz...
Mañana...

CORO
Aquí.

PAOLO
Simón.

CORO
Simón, a una sola voz.

(salen)

Scena Quinta

FIESCO 
(esce dal palazzo)
A te l'estremo addio, palagio altero,
Freddo sepolcro dell'angiolo mio!... 
Né a proteggerti io valsi!... Oh maledetto!...
E tu, Vergin, soffristi 

(volgendosi all'immagine)

Rapita a lei la verginal corona?... 
Ma che dissi!... deliro!... ah mi perdona!
Il lacerato spirito
Del mesto genitore
Era serbato a strazio
D'infamia e di dolore.
Il serto a lei de' martiri
Pietoso il cielo diè...
Resa al fulgor degli angeli,
Prega, Maria., per me.

(S'odono lamenti dall'interno del palazzo)

DONNE 
È morta!... È morta!... a lei s'apron le sfere!...
Mai più!... mai più non la vedremo in terra!...

UOMINI 
Miserere!... miserere!...

(Varie persone escono dal palazzo, e traversando 
mestamente la piazza, s'allontanano)

Scena Sesta

SIMONE 
(Simone che ritorna in scena esultante)
Suona ogni labbro il mio nome. - O Maria, 
Forse in breve potrai
Dirmi tuo sposo!... 

(scorge Fiesco)

Alcun veggo!... chi fia?

FIESCO 
Simon?...

SIMONE
Tu!

FIESCO
Qual cieco fato
A oltraggiarmi ti traea?...
Sul tuo capo io qui chiedea
L'ira vindice del ciel.

SIMONE 
Padre mio, pietade imploro
Supplichevole a' tuoi piedi.
Il perdono a me concedi...

FIESCO 
Tardi è omai

SIMONE
Non sii crudel.
Sublimarmi a lei sperai
Sopra l'ali della gloria,
Strappai serti alla vittoria
Per l'altare dell'amor!

FIESCO 
Io fea plauso al tuo valore,
Ma le offese non perdono...
Te vedessi asceso in trono...

SIMONE 
Taci...

FIESCO
Segno all'odio mio
E all'anatema di Dio
È di Fiesco l'offensor

SIMONE 
Pace...

FIESCO 
No - pace non fora
Se pria l'un di noi non mora.

SIMONE 
Vuoi col sangue mio placarti?

(Gli presenta il petto)

Qui ferisci...

FIESCO
(ritraendosi con orgoglio)
Assassinarti?...

SIMONE 
Sì, m'uccidi, e almen sepolta
Fia con me tant'ira...

FIESCO
Ascolta:
Se concedermi vorrai
L'innocente sventurata
Che nascea d'impuro amor,
Io, che ancor non la mirai,
Giuro renderla beata,
E tu avrai perdono allor.

SIMONE 
Non poss'io!

FIESCO
Perché?

SIMONE
Rubella sorte lei rapi...

FIESCO
Favella.

SIMONE 
Del mar sul lido tra gente ostile
Crescea nell'ombra quella gentile;
Crescea lontana dagli occhi miei,
Vegliava annosa donna su lei.
Di là una notte varcando, solo
Dalla mia nave scesi a quel suolo.
Corsi alla casa... n'era la porta
Serrata, muta!

FIESCO
La donna?

SIMONE
Morta.

FIESCO 
E la tua figlia?...

SIMONE
Misera, trista,
Tre giorni pianse, tre giorni errò;
Scomparve poscia, né fu, più vista,
D'allora indarno cercata io l'ho.

FIESCO 
Se il mio desire compir non puoi,
Pace non puote esser tra noi!
Addio, Simone... 

(Gli volge le spalle)

SIMONE
Coll'amor mio
Saprò placarti.

FIESCO
(freddo senza guardarlo) 
No.

SIMONE
M'odi.

FIESCO
Addio.

(S'allontana, Poi si arresta in disparte ad osservare)

SIMONE 
Oh de' Fieschi implacata, orrida razza!
E tra cotesti rettili nascea 
Quella pura beltà?... Vederla io voglio...
Coraggio! 

(Va alla porta del palazzo e batte tre colpi)

Muta è la magion de' Fieschi?
Dischiuse son le porte!...
Quale mistero!... entriam.

(Entra nel palazzo)

FIESCO 
T'inoltra e stringi gelida salma.

SIMONE 
(comparso sul balcone):
Nessuno!... qui sempre
Silenzio e tenebra!...

(Stacca il lanternino della Immagine,
ed entra; s'ode un grido poco dopo)

Maria!... Maria!!

FIESCO 
L'ora suonò del tuo castigo...

SIMONE
(esce dal palazzo atterrito)
È sogno!...
Sì; spaventoso, atroce sogno il mio! 

VOCI 
(da lontano)
Boccanegra!...

SIMONE 
Quai voci!

VOCI 
(più vicine)
Boccanegra!

SIMONE 
Eco d'inferno è questo!...
Escena Quinta

FIESCO
(saliendo del palacio)
¡A ti, mi último adiós, palacio altivo,
gélido sepulcro de mi ángel!
No fui capaz de protegerte...
¡Oh, maldito! ¡Oh, vil seductor!

(mira a la imagen de la fachada)

Y tú, Virgen, ¿sufriste cuando a ella 
le robaron la corona de su virginidad?
¿Pero, qué digo?... ¡Deliro!... ¡Perdóname!
Al espíritu atormentado de un triste padre
le estaba reservado 
un suplicio de infamia y dolor.
A ella, el cielo piadoso,
le dio la corona de los mártires.
Devuelta al fulgor de los ángeles,
María, ruega por mí.

(se oyen lamentos en el interior del palacio)

MUJERES
¡Ha muerto! ¡El cielo le abre sus puertas!
¡Nunca más la veremos en la tierra!...

HOMBRES
¡Miserere!... ¡Miserere!...

(varias personas salen del palacio,
atraviesan tristemente la plaza, y se alejan)

Escena Sexta

SIMÓN
(regresa a la escena exultante)
Mi nombre suena en labios de todos.
¡Oh, María, en poco tiempo 
podrás llamarme tu esposo!...

(aparece Fiesco)

¡Veo a alguien!... ¿Quién es?

FIESCO
¿Simón?...

SIMÓN
¿Vos?

FIESCO
¿Qué ciego destino
te trajo aquí para ultrajarme?...
Deseo que caiga sobre tu cabeza
la ira vengadora del cielo.

SIMÓN
Padre, os imploro piedad.
A vuestros pies, suplicante...
concededme el perdón.

FIESCO
¡Demasiado tarde!

SIMÓN
¡No seáis cruel!
Esperaba subir hasta ella
en alas de la gloria,
arrebaté la corona de la victoria
para el altar del amor.

FIESCO
Aplaudo tu valor 
pero no perdono tu ofensa.
Si te viera ascender al trono...

SIMÓN
¡Callad!

FIESCO
...juro que mi odio 
y la maldición de Dios
serán para el ofensor de Fiesco.

SIMÓN
¡Paz!...

FIESCO
¡No! No puede haber paz
hasta que uno de los dos muera.

SIMÓN
¿Deseáis apaciguaros con mi sangre?

(le ofrece el pecho)

¡Heridme aquí!

FIESCO
(se retira orgullosamente)
¿Asesinarte?

SIMÓN
Sí, matadme, y al menos conmigo 
sepultareis tanto odio...

FIESCO
Escucha: 
Si deseas entregarme
a la inocente desventurada
que nació de un amor impuro,
yo, que aún no la conozco,
juro hacerla feliz,
y entonces tendrás tu perdón.

SIMÓN
¡No puedo!

FIESCO
¿Por qué?

SIMÓN
El destino cruel me la ha quitado...

FIESCO
Cuéntame.

SIMÓN
A la orilla del mar, entre gente hostil
creció en la sombra, aquella belleza.
Creció lejos de mi vista,
una anciana cuidó de ella.
Navegando, una noche,
desembarqué en aquel suelo.
¡Corrí hacia la casa, 
y la puerta estaba cerrada!

FIESCO
¿La mujer?

SIMÓN
Muerta.

FIESCO
¿Y tu hija?...

SIMÓN
Desdichada, triste, lloró tres días, 
durante tres días vagó errante;
luego desapareció, nunca más la vieron.
Desde entonces la he buscado en vano.

FIESCO
¡Si no puedes cumplir mi deseo
no puede haber paz entre nosotros!
Adiós, Simón...

(le da la espalda)

SIMÓN
Con mi amor sabré calmaros...
¡Oidme, oidme!

FIESCO
(sin mirarlo)
¡No!

SIMÓN
¡Oidme!

FIESCO
¡Adiós!

(se aleja, luego se detiene a observar)

SIMÓN
¡Oh, Fiescos, raza implacable y horrenda!
¿Y entre estos reptiles nació
esa belleza pura?.... 
Deseo verla... ¡Coraje!

(va a la puerta y golpea tres veces)

¿Hay silencio en el palacio de los Fiesco?
¡Las puertas están abiertas!
¡Es extraño! ... entremos.

(entra en el palacio)

FIESCO
Entra y abraza su cuerpo gélido...

SIMÓN
(aparece en el balcón)
¡Nadie!... 
¡Todo está en silencio y tinieblas!

(quita la pequeña lámpara de la Imagen. 
Entra. Poco después se oye un grito)

¡María!... ¡María!

FIESCO
Sonó la hora de tu castigo...

SIMÓN
(sale del palacio, aterrorizado)
¡Es un sueño! 
¡Sí, un sueño espantoso y atroz!

VOCES
(desde lejos)
¡Boccanegra!

SIMÓN
¿Y esas voces?

VOCES
(más cercanas)
¡Boccanegra!

SIMÓN
¡Es un eco del infierno!

Scena Settima

(entrano Paolo, Pietro, Marinai, Popolo 
d'ambo i sessi con fiaccole accese)

PAOLO, PIETRO 
Doge il popol t'acclama!

SIMONE
Via fantasmi!

PAOLO, PIETRO 
Che di' tu?...

SIMONE 
Paolo!... Ah!... una tomba...

PAOLO
Un trono!...

FIESCO 
(fra sé)
Doge Simon... 
M'arde l'inferno in petto!...

CORO 
Viva Simon, del popolo l'eletto!!!

(S'alzano le fiaccole, le campane suonano a stormo... 
tamburi, ecc, ed alle grida Viva Simone cala il sipario)


ATTO PRIMO


Scena Prima

(Giardino de' Grimaldi fuori di Genova. Alla 
sinistra il palazzo; di fronte il mare. Spunta l'aurora.

AMELIA
Come in quest'ora bruna
Sorridon gli astri e il mare!
Come s'unisce, o luna,
All'onda il tuo chiaror!
Amante amplesso pare
Di due verginei cor!

Ma gli astri e la marina
Che pingono alla mente
Dell'orfana meschina?...
La notte atra, crudel,
Quando la pia morente
Sclamò: ti guardi il ciel.

O altero ostel, soggiorno
Di stirpe ancor più altera,
Il tetto disadorno
Non obliai per te!...
Solo in tua pompa austera
Amor sorride a me..

(È giorno)

S'inalba il ciel, ma l'amoroso canto
Non s'ode ancora!...
Ei mi terge ogni dì, come l'aurora
La rugiada dei fior, del ciglio il pianto.

GABRIELE
(lontano)
Cielo di stelle orbato,
Di fior vedovo prato, 
È l'alma senza amor.

AMELIA 
Ciel!... la sua voce!... È desso!...
Ei s'avvicina!... oh gioia!...

GABRIELE
(più vicina) 
Se manca il cor che t'ama,
Non empiono tua brama 
Gemme, possanza, onor.

AMELIA 
Ei vien!... l'amor
M'avvampa in seno
E spezza il freno
L'ansante cor!

Scena Seconda

GABRIELE
(entrano)
Anima mia!

AMELIA 
Perché sì tardi giungi?

GABRIELE 
Perdona, o cara... I lunghi indugi miei
T'apprestano grandezza...

AMELIA 
Pavento...

GABRIELE 
Che?

AMELIA
L'arcano tuo conobbi...
A me il sepolcro appresti,
Il patibolo a te!...

GABRIELE
Che pensi?

AMELIA
Io amo Andrea qual padre, il sai;
Pur m'atterrisce... In cupa
Notte non vi mirai
Sotte le tetre volte errar sovente
Pensosi, irrequieti?

GABRIELE
Chi?

AMELIA
Tu, e Andrea, e Lorenzino e gli altri...

GABRIELE
Ah taci... il vento
Ai tiranni potria recar tai voci!
Parlan le mura... un delator s'asconde
Ad ogni passo...

AMELIA
Tu tremi?...

GABRIELE
I funesti fantasmi scaccia!

AMELIA
Fantasmi dicesti?
Vieni a mirar la cerula -
Marina tremolante;
Là Genova torreggia
Sul talamo spumante;
Là i tuoi nemici imperano,
Vincerli indarno speri...
Ripara i tuoi pensieri
Al porto dell'amor. 

GABRIELE 
Angiol che dall'empireo
Piegasti a terra l'ale,
E come faro sfolgori
Sul tramite mortale,
Non ricercar dell'odio
I funebri misteri;
Ripara i tuoi pensieri
Al porto dell'amor.

AMELIA 
(passando a destra): 
Ah!

GABRIELE 
Che mai fia?

AMELIA 
Vedi quell'uom?... qual ombra
Ogni dì appar.

GABRIELE 
Forse un rival?...
Escena Séptima

(Entran de prisa Paolo, Pedro y
algunos trabajadores y marineros)

PAOLO, PEDRO
¡El pueblo te proclama Dux!

SIMÓN
¡Fuera, fantasmas!

PAOLO, PEDRO
¿Qué dices?

SIMÓN
¡Paolo!.... Una tumba...

PAOLO
¡Un trono!...

FIESCO
(para sí) 
¿Simón, Dux? 
¡El infierno arde en mi pecho!

CORO
¡Viva Simón, el elegido del pueblo!

(repican las campanas, tambores, etc, 
y al grito de "Viva Simón" cae el telón)

 
PRIMER ACTO


Escena Primera

(Han transcurrido 25 años. Jardín de los 
Grimaldi, fuera de Génova. Amanece)

AMELIA
En esta hora oscura, 
¡cómo sonríen los astros y el mar!
¡Oh, luna, cómo se mezcla
con las olas tu resplandor!
¡Parece el abrazo de dos amantes
de corazón virginal!

Pero los astros y el mar,
traen a la mente 
de la desdichada huérfana
aquella noche oscura, cruel,
cuando la piadosa moribunda exclamó: 
¡el cielo te proteja!

Morada altiva, 
hogar de una familia aún más altiva,
mi humilde refugio por ti, 
no lo he olvidado.
En tu gélido lujo
sólo me sonríe el amor.

(comienza amanecer)

Amanece, pero el canto amoroso
aún no se oye.
Todos los días enjuga mis lágrimas,
como la aurora enjuga el rocío de las flores.

GABRIEL
(lejos)
Como un cielo sin estrellas,
como un prado despojado de flores,
es el alma sin amor.

AMELIA
¡Cielos!... ¡Su voz!... ¡Es él!...
¡Se aproxima!... ¡Oh, júbilo!...

GABRIEL
(más cerca)
Si no hay un corazón que te ama
no hay nada que satisfaga tu anhelo, 
ni el oro, ni el poder, ni el honor.

AMELIA
¡Él viene! 
El amor me inflama el pecho
y hace estallar las ataduras 
de mi anhelante corazón.

Escena Segunda

GABRIEL
(en escena)
¡Amada mía!

AMELIA
¿Por qué vienes tan tarde?

GABRIEL
Perdona querida... 
Mi demora te reportará grandeza...

AMELIA
Tengo miedo...

GABRIEL
¿Por qué?

AMELIA
Conozco tu secreto...
preparas para mí el sepulcro,
y para ti el patíbulo.

GABRIEL
¿Qué piensas?

AMELIA
Amo a Andrea como a un padre, lo sabes,
pero tengo miedo...
¿Acaso al anochecer no te han visto
errante entre las sombras,
turbado, inquieto?

GABRIEL
¿Quienes?

AMELIA
Andrea... Lorenzino y otros...

GABRIEL
¡Ah, calla!... El viento podría
llevar tus palabras hasta los tiranos.
Los muros hablan ... 
en cada esquina se esconde un delator.

AMELIA
¿Tiemblas?...

GABRIEL
¡Disipa los funestos fantasmas!

AMELIA
¿Has dicho fantasmas?
Ven a ver 
el trémulo mar azul...
Ahí se alza Génova 
sobre el lecho espumante.
Allí imperan tus enemigos, 
en vano esperas vencerlos...
Refugia tus pensamientos 
en el puerto del amor.

GABRIEL
Ángel que desde el cielo
volaste hacia la tierra
y como un faro iluminas 
el camino de los mortales,
no pretendas conocer 
el fúnebre misterio del odio.
Refugia tus pensamientos 
en el puerto del amor.

AMELIA
(mirando a la derecha)
¡Ah!

GABRIEL
¿Qué sucede?

AMELIA
¿Ves aquél hombre?...
Como una sombra, aparece todos los días.

GABRIEL
¿Puede ser un rival?...

Scena Terza

ANCELLA
(entra)
Del Doge un messagger di te chiede.

AMELIA
S'appressi.

(L'Ancella esce)

GABRIELE 
Chi sia veder vogl'io...

(Va per uscire)

AMELIA 
(fermandolo)
T'arresta.

PIETRO 
(inchinandosi ad Amelia)
Il Doge dalle caccie tornando di Savona
Questa magion visitar brama.

AMELIA
Il puote.

(Pietro parte)

Scena Quarta

GABRIELE 
Il Doge qui?

AMELIA 
Mia destra a chieder viene.

GABRIELE 
Per chi?

AMELIA 
Pel favorito suo. - D'Andrea
Vola in cerca... T'affretta... va... prepara
Il rito nuzial...mi guida all'ara

AMBI
Sì, sì dell'ara il giubilo
Contrasti il fato avverso,
E tutto l'universo
Io sfiderò con te.
Innamorato anelito
È del destin più forte,
Amanti oltre la morte
Sempre vivrai con me. 

(Amelia entra nel palazzo)

Scena Quinta

(Gabriele va per uscire dalla destra e incontra Fiesco)

GABRIELE 
(fra sé)
Propizio giunge Andrea!

FIESCO
Sì mattutino
Qui?...

GABRIELE 
A dirti...

FIESCO
Che ami Amelia.

GABRIELE 
Tu che lei vegli con paterna cura
A nostre nozze assenti?

FIESCO
Alto mistero sulla vergine incombe.

GABRIELE
E qual?

FIESCO
Se parlo forse tu più non l'amerai.

GABRIELE
Non teme ombra d'arcani l'amor mio!
T'ascolto.

FIESCO 
Amelia tua d'umile stirpe nacque.

GABRIELE 
La figlia dei Grimaldi!

FIESCO
No - la figlia
Dei Grimaldi morì tra consacrate
Vergini in Pisa. Un'orfana raccolta
Nel chiostro il dì che fu d'Amelia estremo
Ereditò sua cella...

GABRIELE 
Ma come de' Grimaldi anco il nome prendea?...

FIESCO
De' fuorusciti
Perseguia le ricchezze il nuovo Doge;
E la mentita Amelia alla rapace
Man sottrarle potea.

GABRIELE
L'orfana adoro!

FIESCO 
Di lei se' degno.

GABRIELE
A me fia dunque unita?

FIESCO 
In terra e in ciel!

GABRIELE
Ah! tu mi dai la vita.

FIESCO 
Vieni a me, ti benedico
Nella pace di quest'ora,
Lieto vivi e fido adora
L'angiol tuo, la patria, il ciel!

GABRIELE 
Eco pio del tempo antico,
La tua voce è un casto incanto;
Serberà ricordo santo
De' tuoi detti il cor fedel.

(Squilli di trombe)

Ecco il Doge. 
Partiam. 
Ch'ei non ti scorga.

FIESCO 
Ah! 
Presto il dì della vendetta sorga!

(Partono)

Scena Sesta

(Doge, Paolo e seguito d'Amelia)

DOGE 
Paolo.

PAOLO
Signor.

DOGE
Ci spronano gli eventi, di qua partir convien.

PAOLO
Quando?

DOGE
Allo squillo dell'ora.

(Ad un cenno del Doge il corteggio 
s'avvia dalla destra)

PAOLO 
(nell'atto di partire scorge Amelia. Fra sé)
Oh qual beltà!
Escena Tercera

DONCELLA
(entrando)
Un mensajero del Dux pregunta por vos.

AMELIA
Que pase.

(La doncella sale)

GABRIEL
Deseo ver quién es...

(va a salir)

AMELIA
(deteniéndolo)
¡Detente!

PEDRO
(entra inclinándose ante Amelia)
El Dux, regresa de la cacería en Savona 
y desea visitar esta casa.

AMELIA
Será un honor.

(Pedro sale)

Escena Cuarta

GABRIEL
¿El Dux aquí?

AMELIA
Viene a pedir mi mano.

GABRIEL
¿Para quién?

AMELIA
Para su favorito.
Busca a Andrea... de prisa... ¡Corre!
Debemos casarnos... ¡llévame al altar!

AMBOS
¡Sí, sí, que el júbilo del altar
anule al destino adverso,
todo el universo 
desafiaré contigo!
El deseo del amor 
será más fuerte que el destino.
Amantes más allá de la muerte,
siempre vivirás conmigo.

(Amelia entra en el palacio)

Escena Quinta

(Gabriel va a salir y encuentra a Fiesco)

GABRIEL
(Para sí)
¡Su llegada es propicia!

FIESCO
Tan temprano
¿Qué haces aquí?...

GABRIEL
Para decirte...

FIESCO
Que amas a Amelia.

GABRIEL
Tú, que la cuidas como un padre
¿Aceptarías nuestra boda?

FIESCO
La virgen encierra un gran misterio.

GABRIEL
¿Cuál es?

FIESCO
Si hablo, quizás ya no la ames.

GABRIEL
¡Mi amor no teme las sombras del pasado!
Te escucho.

FIESCO
Tu Amelia nació de una familia humilde.

GABRIEL
¿La hija de los Grimaldi?

FIESCO
¡No! La hija de los Grimaldi
murió consagrada a Dios en Pisa.
Una huérfana llegada al convento
el día en que murió Amelia,
heredó su celda...

GABRIEL
¿Y cómo tomó el nombre de los Grimaldi?

FIESCO
El nuevo Dux perseguía 
la riqueza de los exiliados
y la fingida Amelia 
pudo salvarla de las manos rapaces.

GABRIEL
¡Adoro a la huérfana!

FIESCO
Eres digno de ella.

GABRIEL
¿Entonces podemos unirnos?

FIESCO
En la tierra y en el cielo.

GABRIEL
¡Me has dado la vida!

FIESCO
Ven a mí, 
te bendigo en esta hora de paz,
vive feliz y adora fielmente 
a tu ángel, a la patria, al cielo...
 
GABRIEL
Eco sagrado de una época remota,
tu voz es un dulce encanto.
Mi corazón leal guardará 
santo recuerdo de este momento.

(suena una trompeta)

Viene el Dux. 
Debemos partir.
Que no te descubra.

FIESCO
¡Ah!
¡Que amanezca pronto el día de la venganza!

(salen)

Escena Sexta

(entran el Dux, Paolo y el séquito)

DUX
Paolo.

PAOLO
Señor.

DUX
Los eventos se precipitan, conviene partir.

PAOLO
¿Cuando?

DUX
Con el toque de la hora.

(a una señal del Dux 
el cortejo se marcha)
 
PAOLO
(al salir, observa a Amelia. Para sí)
¡Oh, qué belleza!
Scena Settima 

DOGE
Favella il Doge ad Amelia Grimaldi?

AMELIA
Così nomata sono.

DOGE
E gli esuli fratelli tuoi non punge
Desio di patria?

AMELIA
Possente... ma...

DOGE
Intendo...
A me inchinarsi sdegnano i Grimaldi...
Così risponde a tanto orgoglio il Doge... 

(Le porge un foglio) 

AMELIA 
(leggendo)
Che veggo!... il lor perdono?

DOGE
E denno a te della clemenza il dono.
Dinne, perché in quest'eremo
Tanta beltà chiudesti?
Del mondo mai le fulgide
Lusinghe non piangesti?
Il tuo rossor mel dice...

AMELIA
T'inganni, io son felice...

DOGE
Agli anni tuoi l'amore...

AMELIA
Ah mi leggesti in core!
Amo uno spirto angelico
Che ardente mi riama...
Ma di me acceso, un perfido,
L'orror dei Grimaldi brama...

DOGE
Paolo!

AMELIA
Quel vil nomasti!...
E poiché tanta
Pietà ti muove dei destini miei, 
Vo' svelarti il segreto che mi ammanta...
Non sono una Grimaldi!...

DOGE
Oh ! ciel... chi sei?...

AMELIA
Orfanella il tetto umile
M'accogliea d'una meschina,
Dove presso alla marina
Sorge Pisa...

DOGE
In Pisa tu?

AMELIA
Grave d'anni quella pia
Era solo a me sostegno;
Io provai del ciel lo sdegno,
Colla tremola sua mano
Involata ella mi fu.
Pinta effigie mi porgea.
Le sembianze esser dicea
Della madre ignota a me.
Mi baciò, mi benedisse,
Levò al ciel, pregando, i rai...
Quante volte la chiamai
L'eco sol risposta diè.

DOGE
(fra sé)
Se la speme, o ciel clemente,
Fosse sogno!... estinto io sia 
Ch'or sorride all'alma mia,
Della larva al disparir!

AMELIA
Come tetro a me dolente
S'appressava l'avvenir!

DOGE
Dinne... alcun là non vedesti?...

AMELIA
Uom di mar noi visitava...

DOGE
E Giovanna si nomava
Lei che i fati a te rapir?...

AMELIA
Sì.

DOGE
(Trae dal seno un ritratto, lo porge 
ad Amelia, che fa altrettanto)
E l'effigie non somiglia questa?

AMELIA
Uguali son!...

DOGE
Maria!...

AMELIA
Il mio nome!...

DOGE
Sei mia figlia.

AMELIA
Io...

DOGE
M'abbraccia, o figlia mia.

AMELIA
Padre, padre il cor ti chiama!
Stringi al sen Maria che t'ama.

DOGE
Figlia!... a tal nome palpito
Qual se m'aprisse i cieli...
Un mondo d'ineffabili
Letizie a me riveli;
Qui un paradiso il tenero
Padre ti schiuderà...
Di mia corona il raggio
La gloria tua sarà.

AMELIA
Padre, vedrai la vigile
Figlia a te sempre accanto;
Nell'ora malinconica
Asciugherò il tuo pianto...
Avrem gioie romite
Note soltanto al ciel,
Io la colomba mite
Sarò del regio ostel.

(Amelia, accompagnata dal padre fino alla 
soglia, entra nel palazzo; il Doge la contempla 
estatico mentre ella si allontana)
Escena Séptima

DUX
¿Habla el Dux con Amelia Grimaldi?

AMELIA
Así me llaman.

DUX
¿Tus hermanos exiliados
no sienten deseos de volver a la patria?

AMELIA
Muy fuertes... pero...

DUX
Comprendo...
Los Grimaldi rehúsan inclinarse ante mí...
Así responde el Dux a tanto orgullo ...

(le entrega un papel)

AMELIA
(leyendo)
¡Qué veo!... ¿Los perdonas?

DUX
Tú te mereces el don de la clemencia.
Dime, ¿por qué te has encerrado 
para ocultar tanta belleza?
¿No extrañas los brillantes 
festejos mundanos?
Tu rubor me responde ...

AMELIA
Os engañáis, yo soy feliz.

DUX
A tu edad, el amor...

AMELIA
¡Ah! ¡Me habéis leído el corazón!
Amo a un alma angelical 
que ardiente me responde...
Pero me asedia un pérfido,
que desea el oro de los Grimaldi...

DUX
¡Paolo!

AMELIA
¡Habéis nombrado al villano!...
Y puesto que tanta piedad
os inspira mi destino,
os revelaré el secreto que me encubre...
¡No soy una Grimaldi!

DUX
¡Oh, cielos!... ¡Quién eres pues?...

AMELIA
Soy huérfana.
Me acogió bajo su techo humilde
una bienaventurada mujer,
allá, en Pisa, cerca del mar...

DUX
¿Tú, en Pisa?

AMELIA
La piadosa anciana 
era mi único sostén,
tenté a la furia del cielo, 
y me la arrebató.
Con su mano temblorosa 
me entregó una imagen pintada,
y dijo que era el retrato 
de la madre que nunca conocí.
Me besó, me bendijo, 
levantó la mirada al cielo orando...
Cuantas veces la llamé, 
y sólo me respondió el eco.

DUX
(para sí)
¡Cielo clemente! 
Si la esperanza que sonríe a mi alma 
fuera un sueño...
¡Que yo muera si se desvanece la ilusión!

AMELIA
En mi dolor, 
qué oscuro se me presentaba el futuro.

DUX
Dime,... ¿No recuerdas a nadie?

AMELIA
Nos visitaba un marino...

DUX
¿Se llamaba Giovanna
aquella que el destino te arrebató?...

AMELIA
Sí.

DUX
(Saca un retrato de su pecho, lo muestra 
a Amelia, quien hace lo mismo)
¿Y la imagen se asemeja a esta?

AMELIA
¡Son iguales!

DUX
¡María!

AMELIA
¡Es mi nombre!

DUX
¡Eres mi hija!

AMELIA
¿Yo?... ¡Padre!

DUX
¡Abrázame, hija mía!

AMELIA
¡Abraza en tu pecho a María, que te ama!
¡Padre, padre, mi corazón te llama!

DUX
¡Hija!... 
Ante tal palabra me estremezco,
como si el cielo se abriera ante mí...
Me devuelves un mundo 
de alegría indescriptible.
El padre amante abrirá 
un paraíso para ti...
Tu gloria será el rayo de mi corona.

AMELIA
Padre, verás a tu hija solícita 
siempre a tu lado.
En las horas melancólicas 
enjugaré tus lágrimas...
Compartiremos una felicidad 
que sólo el cielo conocerá,
Yo seré la paloma 
de tu palacio real.

(Amelia, acompañada por su padre hasta 
el umbral, entra en el palacio; el Dux la 
contempla estático, mientras ella se aleja)

Scena Ottava

PAOLO
(entra)
Che rispose?

DOGE
Rinunzia ogni speranza.

PAOLO
Doge, nol posso!...

DOGE
Il voglio. 

(parte)

PAOLO 
Il vuoi!... 
Sordastri che mi devi il soglio?

Scena Nona

PIETRO
(entra)
Che disse?

PAOLO
A me negolla.

PIETRO
Che pensi tu?

PAOLO
Rapirla.

PIETRO
Come?

PAOLO
Sul lido a sera
La troverai solinga.
Si tragga al mio naviglio;
Di Lorenzin si rechi
Alla magion.

PIETRO
S'ei nega?

PAOLO
Digli che so sue trame,
E presterammi aita...
Tu gran mercede avrai...

PIETRO
Ella sarà rapita.

(Escono)

Scena Decima

(Sala del Consiglio nel Palazzo degli Abati. Il Doge 
seduto sul seggio ducale; da un lato, dodici Consiglieri
nobili; dall'altro lato, dodici Consiglieri popolani. 
Seduti a parte, quattro Consoli del mare e i 
Connestabili. Paolo e Pietro stanno sugli ultimi 
seggi dei popolani)

DOGE
Messeri, il re di Tartaria vi porge
Pegni di pace e ricchi doni 
E annunzia schiuso l'Eusin 
Alle liguri prore.
Acconsentite?

TUTTI
Sì.

DOGE
Ma d'altro voto
Più generoso io vi richiedo.

ALCUNI:
Parla.

DOGE
La stessa voce che tuonò su Rienzi;
Vaticinio di gloria e poi di morte, 
Or su Genova tuona. - Ecco un messaggio 

(Mostrando uno scritto)

Del romito di Sorga, ei per Venezia
Supplica pace...

PAOLO
(interrompendolo) 
Attenda alle sue rime
Il cantor della bionda Avignonese. 

TUTTI 
(ferocemente): 
Guerra a Venezia!

DOGE
E con quest'urlo atroce
Fra due liti d'Italia erge Caino
La sua clava cruenta! - Adria e Liguria 
Hanno patria comune.

TUTTI
È nostra patria Genova.

(Tumulto lontano)

PIETRO
Qual clamor!

ALCUNI
D'onde tai grida?

PAOLO 
(balzando e dopo essere accorso al verone) 
Dalla piazza de' Fieschi.

TUTTI 
(alzandosi) 
Una sommossa!

PAOLO 
(sempre alla finestra, lo ha raggiunto Pietro)
Ecco una turba di fuggenti.

DOGE
Ascolta.

(Il tumulto si fa più forte)

PAOLO 
Si sperdono le parole...

VOCI 
(interne)
Morte!

PAOLO
(a Pietro)
È lui?

DOGE 
(che ha udito ed è presso al verone): 
Chi?

PIETRO
Guarda.

DOGE 
(guardando)
Ciel! Gabriele Adorno
Dalla plebe assalito... accanto ad esso 
Combatte un Guelfo. A me un araldo.

PIETRO 
(sommesso)
Paolo, fuggi o sei colto.

DOGE 
(guardando Paolo che s'avvia):
Consoli del mare,
Custodite le soglie! 
Olà, chi fugge è un traditor.

(Paolo confuso s'arresta)

VOCI 
(in piazza)
Morte ai patrizi! 

CONSIGLIERI NOBILI 
(sguainando le spade) 
All'armi! 

VOCI 
(in piazza) 
Viva il popolo!

CONSIGLIERI POPOLANI 
(sguainando le spade)
Evviva!

DOGE
E che? voi pure?
Voi; qui!! vi provocate?

VOCI 
(in piazza) 
Morte al Doge. 

DOGE
(ergendosi con possente alterezza; 
sara giunto l'araldo)
Morte al Doge? sta ben. - 
Tu, araldo, schiudi 
Le porte del palagio e annuncia al volgo
Gentilesco e plebeo ch'io non lo temo
Che le minaccie udii, che qui li attendo...

(Ai Consiglieri che ubbidiscono)

Nelle guaine i brandi.

VOCI 
(in piazza)
Armi! saccheggio!
Fuoco alle case!
Ai trabocchi!
Alla gogna!

(Una tromba lontana. Tutti stanno 
attenti origliando. Silenzio)

DOGE 
Squilla la tromba dell'araldo... 
Ei parla...
Tutto è silenzio....

VOCI
Evviva!
Evviva il Doge! 

DOGE
Ecco le plebi!
Escena Octava

PAOLO
(entra rápidamente)
¿Qué respondió?

DUX
Renuncia a cualquier esperanza.

PAOLO
¡Dux, no puedo! 

DUX
¡Es mi deseo!

(sale)

PAOLO
¡Su deseo!... 
¿Olvidas que me debes el trono?

Escena Novena

PEDRO
(entrando)
¿Qué dijo?

PAOLO
Me la negó.

PEDRO
¿Qué piensas hacer?

PAOLO
Raptarla.

PEDRO
¿Cómo?

PAOLO
Al atardecer, 
la hallarás sola en la playa...
La embarcarás en mi nave
y la llevarás 
a la casa de Lorenzin.

PEDRO
¿Y si él se niega?

PAOLO
Dile que yo sé lo que él trama 
y que le prestaremos ayuda...
Tú, tendrás gran recompensa.

PEDRO
La haré raptar.

(salen)

Escena Décima
 
(Sala del Consejo. El Dux sentado en el 
trono ducal. De un lado doce consejeros 
nobles, del otro, doce consejeros populares. 
Sentados a parte cuatro cónsules marítimos 
y condestables. Paolo y Pedro sentados en 
las bancas traseras de los populares)

DUX
Caballeros, el rey de los Tártaros envía 
su palabra de paz y costosos regalos.
Anuncia que el Mar Negro
está abierto a las naves de Liguria. 
¿Estais de acuerdo?
 
TODOS
Sí.

DUX
Ahora necesito de vosotros
un voto más generoso.

CONSEJEROS
Habla.

DUX
La misma voz que hizo resonar en Rienzi
el vaticinio de gloria y después de muerte,
ahora resuena sobre Génova.

(mostrando un escrito)

Aquí hay un mensaje del ermitaño de Sorga 
suplicando paz con Venecia...

PAOLO
(interrumpiéndolo)
¡Que el cantor de las bellezas de Aviñón 
se dedique a sus rimas!

CONSEJEROS
(gritando)
¡Guerra a Venecia!

DUX
¡Y con este grito atroz
Caín da su golpe cruento 
entre las dos costas de Italia!
Adria y Liguria tienen una patria común.

CONSEJEROS
¡Nuestra patria es Génova!

(tumulto lejano)

PEDRO
¿Y ese clamor?

NOBLES
¿De dónde vienen los gritos?

PAOLO
(asomándose a una ventana)
¡De la plaza de los Fiesco!

CONSEJEROS
(levantándose)
¡Una rebelión!

PAOLO
(desde la ventana, junto con Pedro)
¡Allí va una turba que huye!

DUX
¡Qué gritan!

(el tumulto se hace más fuerte)

PAOLO
No se entiende lo que dicen...

VOCES 
(fuera de escena)
¡Muerte!

PAOLO
(a Pedro)
¿Es él?

DUX
(que está junto a la ventana y lo ha oído)
¿Quién?

PEDRO
¡Mira!

DUX
¡Cielos! ¡Gabriel Adorno 
perseguido por la multitud!
¡A su lado combate un Güelfo!
¡Que venga un heraldo!...

PEDRO
(en voz baja)
¡Paolo, huye o te atrapará!

DUX
(mirando a Paolo que huye)
¡Cónsules del mar!
¡Cerrad las salidas!
¡Aquél que huya es un traidor!

(Paolo, confundido, se detiene)

VOCES
(en la plaza)
¡Muerte a los patricios!

NOBLES
(desenvainando las espadas)
¡A las armas!

VOCES
(fuera de escena)
¡Viva el pueblo!

CONSEJEROS POPULARES
(desenvainando sus espadas)
¡Viva!

DUX
¿Cómo? ¿Vosotros también?
¿Vosotros, confabulados?

VOCES
(fuera de escena)
¡Muerte al Dux!

DUX
(irguiéndose con poderosa dignidad,
se dirige al Heraldo)
¿Muerte al Dux? Bien...
¡Tú, heraldo, abre las puertas del palacio
y anuncia a la multitud, nobles y plebeyos,
que no les temo, que escuché las amenazas,
y que aquí los espero!...

(a los Consejeros)

¡Envainad las espadas!

VOCES
(en la plaza)
¡A las armas! ¡Saqueo! 
¡Fuego a las casas!
¡A muerte! 
¡A la picota!

(se oye una trompeta en la distancia, 
todos aguardan atentos)

DUX
Suena la trompeta del heraldo...
está hablando...
Sólo hay silencio.

VOCES
¡Viva!
¡Viva el Dux!

DUX
¡Aquí viene el pueblo!

Scena Undicesima

(Irrompe la folla dei popolani, i Consiglieri, ecc., ecc, 
molte donne, alcuni fanciulli, il Doge, Paolo, Pietro. I 
Consiglieri nobili sempre divisi dai popolani. 
Adorno e Fiesco afferrati dal popolo)

POPOLO
Vendetta! vendetta!
Spargasi il sangue del fiero uccisor!

DOGE 
(ironicamente)
Quest'è dunque del popolo la voce?
Da lungi tuono d'uragan, da presso 
Gridio di donne e di fanciulli. Adorno,
Perché impugni l'acciar?

GABRIELE
Ho trucidato Lorenzino.

POPOLO
Assassin!

GABRIELE
Ei la Grimaldi aveva rapita.

DOGE
(fra sé)
Orror!

POPOLO
Menti!

GABRIELE
Quel vile
Pria di morir disse che un uom possente
Al crimine l'ha spinto.

PIETRO 
(a Paolo) 
Ah! sei scoperto!

DOGE 
(con agitazione)
E il nome suo?

GABRIELE 
(fissando il Doge con tremenda ironia) 
T'acqueta! 
Il reo si spense pria di svelarlo.

DOGE
Che vuoi dir?

GABRIELE 
(terribilmente)
Pel cielo!
Uom possente tu se'!

DOGE 
(a Gabriele) 
Ribaldo! 

GABRIELE 
(al Doge slanciandosi)
Audace rapitor di fanciulle!

ALCUNI
Si disarmi!

GABRIELE
(Disvincolandosi e correndo per ferire il Doge)
Empio corsaro incoronato! muori!

Scena Dodicesima

AMELIA 
(entrando ed interponendosi fra i 
due assalitori e il Doge) 
Ferisci!

DOGE, FIESCO, GABRIELE
Amelia!

TUTTI
Amelia!

AMELIA
O Doge... ah salva...
Salva l'Adorno tu.

DOGE
(Alle guardie che si sono impossessate 
di Gabriele per disarmarlo)
Nessun l'offenda.
Cade l'orgoglio e al suon del suo dolore
Tutta l'anima mia parla d'amore...
Amelia, di' come tu fosti rapita
E come al periglio potesti campar.

AMELIA
Nell'ora soave che all'estasi invita
Soletta men givo sul lido del mar. 
Mi cingon tre sgherri, 
M'accoglie un naviglio.

POPOLO
Orror!

AMELIA
Soffocati non valsero i gridi...
Io svenni e al novello dischiuder del ciglio
Lorenzo in sue stanze presente mi vidi....

TUTTI
Lorenzo!

AMELIA
Mi vidi prigion dell'infame!
Io ben di quell'alma sapea la viltà.
Al Doge, gli dissi, fien note tue trame,
se a me sull'istante non dai libertà.
Confuso di tema, mi schiuse le porte...
Salvarmi l'audace minaccia potea.

TUTTI
Ei ben meritava, quell'empio la morte.

AMELIA
V'è un più nefando che illeso ancor sta.

TUTTI
Chi dunque?

AMELIA
(fissando Paolo che sta dietro un gruppo di persone)
Ei m'ascolta... 
Discerno le smorte sue labbra.

DOGE, GABRIELE
Chi dunque?

POPOLANI 
Un patrizio.

NOBILI
Un plebeo.

POPOLANI
Abbasso le spade!

AMELIA
Terribili gridi!
 
NOBILI
Abbasso le scuri!

AMELIA
Pietà!

DOGE 
(possentemente) 
Fratricidi!!!
Plebe! Patrizi! Popolo
Dalla feroce storia!
Erede sol dell'odio
Dei Spinola e dei D'Oria,
Mentre v'invita estatico
Il regno ampio dei mari,
Voi nei fraterni lari
Vi lacerate il cuor.
Piango su voi, sul placido
Raggio del vostro clivo
Là dove invan germoglia
Il ramo dell'ulivo.
Piango sulla mendace
Festa dei vostri fior,
E vo gridando: pace!
E vo gridando: amor!

AMELIA 
(a Fiesco) 
Pace! lo sdegno immenso
Raffrena per pietà!
Pace! t'ispiri un senso
Di patria carità.

PIETRO
(a Paolo)
Tutto fallì, la fuga sia tua salvezza almen.

PAOLO
(a Pietro)
No, l'angue che mi fruga 
È gonfio di velen.

GABRIELE
(fra sé)
Amelia è salva, e m'ama!
Sia ringraziato il ciel!
Disdegna ogni altra brama
L'animo mio fedel

FIESCO
(fra sé)
O patria! a qual mi serba
Vergogna il mio sperar!
Sta la città superba
Nel pugno d'un corsar!

CORO 
(fissando il Doge) 
Il suo commosso accento 
Sa l'ira in noi calmar;
Vol di soave vento
Che rasserena il mar.

GABRIELE 
(offrendo la spada al Doge)
Ecco la spada.

DOGE
Questa notte sola
Qui prigione sarai, finché la trama
Tutta si scopra. - No, l'altera lama
Serba, non voglio che la tua parola.

GABRIELE
E sia!

DOGE 
(con forza terribile) 
Paolo!

PAOLO 
(sbucando dalla folla allibito)
Mio Duce!

DOGE 
(con tremenda maestà e con 
violenza sempre più formidabile)
In te risiede
L'austero dritto popolar, è accolto 
L'onore cittadin nella tua fede:
Bramo l'ausilio tuo... V'è in queste mura
Un vil che m'ode e impallidisce in volto,
Già la mia man l0 afferra per le chiome.
Io so il suo nome...
È nella sua paura.
Tu al cospetto del ciel e al mio cospetto
Sei testimon. - Sul manigoldo impuro
Piombi il tuon del mio detto:
Sia maledetto! e tu ripeti il giuro.

PAOLO 
(atterrito e tremante): 
Sia maledetto... 

(fra sé)

Orror!

TUTTI
Sia maledetto!!!

(Paolo fuggi)
Escena Undécima

(Irrumpe la multitud, muchas mujeres y 
algunos niños. Los consejeros nobles 
siempre separados de los populares Adorno 
y Fiesco aprendidos por el pueblo)

PUEBLO
¡Venganza! ¡Venganza!
¡Que se derrame la sangre del cruel asesino!

DUX
(irónicamente)
¿Es ésta la voz del pueblo?
De lejos el trueno de un huracán, 
de cerca el grito de mujeres y niños.
¿Adorno, porqué empuñas el acero?

GABRIEL
He matado a Lorenzino.

PUEBLO
¡Asesino!

GABRIEL
¡Había raptado a la Grimaldi!

DUX
(para sí) 
¡Horror!

PUEBLO
¡Mientes!

GABRIEL
El villano, antes de morir, 
dijo que un hombre poderoso
lo obligó a cometer el crimen.

PEDRO
(en voz baja a Paolo)
¡Te han descubierto!

DUX
(agitado)
¿Cual es su nombre?

GABRIEL
(mirando al Dux con tremenda ironía)
¡Tranquilo! 
El criminal murió antes de revelarlo.

DUX
¿Qué quieres decir?

GABRIEL
(con odio)
¡Por Dios! 
¡El hombre poderoso sois vos!

DUX
(a Gabriel)
¡Atrevido!

GABRIEL
(al Dux)
¡Audaz raptor de jovencitas!

CONSEJEROS
¡Desarmadlo!

GABRIEL
(corriendo hacia el Dux para herirlo)
¡Nefasto pirata con corona! ¡Muere!

Escena Duodécima

AMELIA
(entra y se interpone entre 
Gabriel y el Dux)
¡Hiéreme a mí!

GABRIEL, DUX, FIESCO
¡Amelia!

TODOS
¡Amelia!

AMELIA
¡Oh, Dux... ah, sálvalo!
¡Salva a Adorno!

DUX
(A los guardias que tienen aferrado
a Gabriel para desarmarlo)
¡Que nadie lo hiera!
Cede mi orgullo y al sonido de su dolor
toda mi alma habla de amor...
Amelia: ¿Cómo te raptaron?
¿Cómo pudiste escapar del peligro?

AMELIA
En la suave hora que invita al éxtasis
caminaba sola por la orilla del mar.
Me atraparon tres rufianes...
Me cargaron en una barca.

PUEBLO
¡Horror!

AMELIA
Amordazada, grité en vano...
Me desmayé y al abrir nuevamente los ojos
con Lorenzo en su habitación...

TODOS
¡Lorenzo!

AMELIA
¡Me vi prisionera del infame!
Yo conocía bien la vileza de ese alma.
Le dije que lo denunciaría ante el Dux,
si al instante, no me liberaba.
Confuso por el temor, me abrió la puerta...
Mi audaz amenaza pudo salvarme.

TODOS
¡Ese canalla tenía bien merecida la muerte!

AMELIA
Otro más culpable continúa impune.

TODOS
¿Quién es? 

AMELIA
(mira a Paolo)
Él me está escuchando...
Veo palidecer sus labios.

DUX, GABRIEL
¿Quién es?

PUEBLO
Un patricio.

NOBLES
Un plebeyo.

PUEBLO
¡Abajo las espadas!

AMELIA
¡Qué gritos tan terribles!

NOBLES
¡Abajo las hachas!

AMELIA
¡Piedad!

DUX
(Poderosamente)
¡Fratricidas!
¡Plebeyos! ¡Patricios! ¡Pueblo!
¿Heredasteis acaso el odio secular
entre los Espínola y los Doria?
Mientras el amplio reino del mar 
os invita a conquistarlo,
vosotros os arrancáis el corazón 
unos a otros.
Lloro por todos vosotros, 
por el plácido sol 
de vuestras colinas,
donde en vano florecen 
las ramas de olivo.
Lloro por la falaz alegría 
de vuestras flores.
Y voy gritando: ¡paz!
Y voy gritando: ¡amor!

AMELIA
(a Fiesco)
¡Paz! 
Te ruego ocultes 
tu inmensa indignación!
¡Paz! Que la patria te inspire amor.

PEDRO
(a Paolo)
Todo fracasó, la fuga es tu única salvación.

PAOLO
(a Pedro)
No, la serpiente que llevo dentro 
está llena de veneno.

GABRIEL
(para sí)
¡Amelia está a salvo y me ama! 
Le doy gracias al cielo.
Mi fiel corazón 
no quiere otro premio.

FIESCO
(para sí)
¡Oh, patria! 
¡A qué vergüenza te han conducido!
La ciudad orgullosa 
está en el puño de un corsario.

CORO
(mirando al Dux)
Sus conmovedoras palabras 
saben calmar nuestra ira,
como el viento suave 
calma al mar.

GABRIEL
(ofrece la espada al Dux)
Aquí está mi espada.

DUX
Esta noche irás a prisión 
hasta que se descubra la trama.
Pero conserva tu espada, 
no deseo más que tu palabra.

GABRIEL
¡Así sea!

DUX
(con fuerza terrible)
¡Paolo!

PAOLO
(sale de entre la multitud, aterrado)
¡Mi Dux!

DUX
(con tremenda majestad y 
con violencia creciente)
Eres el responsable de la justicia popular;
el honor de la ciudad depende de tu lealtad:
solicito tu auxilio... Entre estos muros
hay un villano que me oye y empalidece.
Mi mano ya lo aferra por los cabellos.
Ya sé su nombre... y que tiembla de miedo.
Tú, delante del cielo 
y delante de mí eres testigo.
Que el trueno de mi voz 
caiga sobre el impuro canalla:
¡Que sea maldito!
Ahora tú, repite el juramento.

PAOLO
(aterrorizado y tembloroso)
Que sea maldito...

(para sí)

¡Horror!

TODOS
¡Que sea maldito!

(Paolo huye despavorido)

Acto II