MARÍA DE ROHÁN

 

 

 

 

Personajes

CHEVREUSE

MARÍA

CHALAIS

GONDI

AUBRY

FIESQUE

VIZCONDE

SIERVO
 
Duque de Chevreuse

Esposa de Chevreuse

Enamorado de María

Un noble

Secretario de Chalais

Capitán de la guardia

Un noble

Lacayo de Chevreuse
Barítono

Soprano

Tenor

Tenor

Tenor

Bajo

Bajo

Bajo

 

La acción se desarrolla en París, a mediados del siglo XVII.

   

ATTO PRIMO
 
 
(Sala terrena del Louvre. A sinistra magnifica scala,
che mette agli appartamenti del Re; altra simile a
dritta, conducente a quelli della Regina; porte laterali:
nel fondo intercolunnio, attraversato da seriche,
effigiate cortine. Comincia la notte: ardono vaghi
doppieri)


Scena Prima

(Cavalieri e dame, giungendo da parti diverse)

QUALCHE DAMA
Ed è ver! questa reggia, che pria
Nel silenzio più tetro languia,
Or, vestita di luce, s’appresta
Alle gioje di subita festa!

UN CAVALIERE

Ben lampeggia fra tanto mistero
D’alte cose un baleno foriero!...

UN SECONDO
(Sommessamente)
Del ministro la stella declina!

UN TERZO
(Sommessamente)
Ei dal seggio eminente rovina!

IL PRIMO

Ma rimuover non giova tai veli...

UN ALTRO

Quanto ardita opra saggia non è.

UN VECCHIO CAVALIERE

S’abbandoni all’arbitrio de’ cieli,
Il destino dei regni, e dei re. Si disperdono.

Scena Seconda 

CHALAIS

(Egli viene dalle stanze del Re, guarda
un istante verso l’appartamento della

Regina, quindi trae un foglio e legge)
“Non seguite la caccia:
Pria che il Re torni, ch’io vi parli è d’uopo.”—
Maria sì lungo tempo
Fuggì la mia presenza, udir non volle
Di mie querele il suono...
Ed or!... Qual cangiamento!... Ingiusto io sono!

Cavatina
 

Quando il cor da lei piagato
Sul mio labbro amor ponea,
Quando al piede io le cadea,
Ella udirmi, è ver, negò:
Ma di pianto mal frenato
Le sue luci asperse intanto...
Ogni stilla di quel pianto
Una speme in me destò!

Scena Terza

(Maria dagli appartamenti della Regina) 

MARIA

Conte?...

CHALAIS
Agitata siete!
 

MARIA

Oh quanto! e voi potete
Stornar funesto colpo.

CHALAIS

Io?...

MARIA

Stringe l’ora...
M’udite. Sfida sanguinosa, il truce
Nepote del ministro
A Chevreuse intimò: spento cadea
Chi provocò la pugna,
E giusta legge a morte
Condanna l’uccisor.

CHALAIS

Pur troppo!

MARIA

(Indarno)
Placar tentai col pianto
L’inesorato Richelieu... Soltanto
Una speranza, e in voi riman.

CHALAIS

Parlate.

MARIA

Tutta la luce del regal favore
Splende sul capo vostro.

(col massimo calore)
 
Ah! chiedete al Monarca Col massimo calore.
Del reo la vita, e il reo vivrà.

CHALAIS

(Congiunto)
Egli è di sangue a voi, pur... tanto affanno!...
Sperda i sospetti miei
Clemente il cielo. Paventar dovrei
Nel congiunto un rival?

MARIA

(Abbassando gli occhi)
Che dir?

CHALAIS

Tacete?
“Ogni stilla del suo pianto”.
Oh silenzio tremendo!...
Più non m’amate?

MARIA

Nol degg’io!

CHALAIS

Che intendo!

(Odesi un suono che annuncia
il ritorno del Re)


MARIA
Il Re!... Fra poco ad onorar la festa
Ei verrà della madre... Il palco eretto
All’alba fia!... Brevi momenti avete,
Ad implorar la grazia.

CHALAIS

...mio destino
Ogni vostro desio!... Ah! della vita
Che altrui difenderò, m’attende forse
Crudo premio, la morte!
 

(Entra negli appartamenti del Re)


MARIA
Rival! se tu sapessi!...
Ei mi è consorte!

(Siede. Qualche momento di silenzio) 

Cavatina
 
Cupa, fatal mestizia
In questo core ha stanza...
Qual entro un’urna gelida
Qui muta è la speranza.
Del viver mio son l’ore
Contate dal dolore...
Conforto ne’ miei gemiti
Trovo al penar soltanto...
E il pianto, ancora il pianto
È grave error per me! –

(Si accosta alla porta che mena
all’appartamento del Re, osservando
nella massima agitazione) 

Scena Quarta 

(De Fiesque, Il Visconte, dame,
cavalieri e detta, quindi un usciere) 

VISCONTE
Contessa! In tanto giubilo
Mesta così!

DAME

Perche?

MARIA

Io, mesta?

(Fra sè)

 Ciel, quai palpiti!
Quale incertezza orrenda!

FIESQUE

(Piano agli altri)
Par che tremante e dubbia
Il suo destino attenda!

MARIA

Chi giunge?... Agghiaccio ed ardo!
 
(Si avanza l’Usciere, e dopo essersi

inchinato a Maria, le porge un foglio,
e rientra negli appartamenti del Re)
 

MARIA
(Con gli occhi sulla carta. Fra sè)
(Fia ver!... la grazia!... Il Re...

CAVALIERI

Qual foglio mai!...

MARIA

Riccardo,
Ah! tutto io deggio a te!...

(Fra sè) 

Ben fu il giorno avventurato
Che a conoscerti imparai:
Nobil cor, che tanto amai,
Non invan ricorsi a te.
Perché farti almen beato
D’un accento non poss’io?
Ma un arcano l’amor mio
Dee restar fra il cielo e me.

FIESQUE, VISCONTE, CORO

(Fra essi)
Quale grazia, qual desio
Appagò clemente il Re?
 

(Maria fa cenno alle Dame che la
seguano nelle stanze della Regina) 

Scena Quinta 

(Gondi e detti; quindi Chalais) 

GONDI
(Avanzandosi colla massima disinvoltura)
Cavalieri...

VISCONTE

Chi veggio!...

CAVALIERI

Armando!

FIESQUE

È folle costui!

GONDI

Qual meraviglia!

FIESQUE

E presentarti
Osi alla Corte! di Chevreuse le parti
Nell’infausto duello
Tu sostenevi: ti circonda l’ira
Dell’offeso ministro!

(Chalais rientra in aria cupa
e passeggia nel fondo della sala) 

GONDI
Ei volge or nella mente
Cure più gravi! È certa, ed imminente
La sua caduta.

FIESQUE

Certa!

GONDI

(In tuono di beffarda ironia)
Il cor mi piange,
Dolce amico, per te, ch’ei destinava
Capitan degli Arcieri.

FIESQUE

Apertamente
Altri non l’osa ancor, di sua rovina
Tu sol gioisci!

GONDI

Ei m’è rival.

FIESQUE

Deliri?

GONDI

Udite!

(Tutti a lui d’intorno. Chalais si arresta
ad ascoltarlo, sempre in fondo alla sala)
 

I miei sospiri
Giammai non sepper dell’amata donna
Scendere al cor: ne investigai l’occulta
Ragion possente: del ministro il tetto,
Entro un sol dì, l’accolse nen tre volte!

GLI ALTRI

(Tranne Chalais)
Il suo nome?

GONDI

A tutti è nota:
Maria, Contessa di Rohan!

CHALAIS

(Balzando verso Gondi)
Che ardisci!

GONDI

Riccardo!...

CHALAIS

Infame detrattor! Mentisci.

GLI ALTRI

Conte!

GONDI

(Sguainando la spada)
Ragion del fero
Insulto dammi!
 

CHALAIS
(c.s)
Ah! sì...  

VISCONTE, CAVALIERI
Fermate!

FIESQUE

Il senno Smarriste?
Nella reggia!...

VISCONTE

Alcun s’avanza!...

CHALAIS

(Gettando il guanto che Gondi raccoglie)
Ebben, domani.

FIESQUE

È questa opra d’incanto!... Il Duca!...

CAVALIERI

Chevreuse!

Scena Sesta 

(Chevreuse e detti)

CHEVREUSE

Amici...

FIESQUE

Tu alla Corte?

CHEVREUSE

Il vedi.

FIESQUE

E come?

CHEVREUSE

(Correndo nelle braccia di Chalais)
Al mio liberator lo chiedi.
 
(Volgendosi ai Cavalieri) 

Cavatina
 
Gemea di tetro carcere
Fra le pareti oscure,
Pender vedea terribile
Sul capo mio la scure!
Quando parlar di grazia
Odo una voce intorno...
Sciolto dai ceppi, all’aure
Di libertà ritorno...
Qui, fra la gioia unanime,
Schiera mi cinge amica...
Riccardo, questa lagrima
Tutto il mio cor ti dica...
Se posso un giorno spendere
La vita in tuo favor,
Battuta affidata a Fiesque.
Grato mi fia di rendere
Il dono al donator.

CHALAIS

(Fra sè)
Nell’abbracciarlo, un aspide
par ch’io mi stringa al cor!

GLI ALTRI

Furo i tuoi brevi palpiti
Un sogno di terror.

CHEVREUSE

(Fra sé)
E tu Maria bell’Angiolo
Di duol consolator. –
Se anche ti posso stringere
Su questo fido core,
Dirti di quanto amore
Ardo, mio ben, per te;
Se nel tuo sguardo tenero
Pascermi ancor m’è dato...
Chi sarà mai beato
In terra al par di me?

CAVALIERI

Vieni, e del cor tuo grato
Esprimi i sensi al Re.

CHEVREUSE

(A Chalais)
Ma che! turbato sei?

CHALAIS

Turbato!...

VISCONTE

È vero.
Corse fra lui poc’anzi,
Ed Armando una sfida...

CHALAIS

(Gettando verso Gondi una fiera occhiata)
Mortal.

CHEVREUSE

Qui giungo in tempo a secondarti.

CHALAIS

Mercè, Duca: il Visconte
Avrò seguace.

CHEVREUSE

(Volgendosi rapidamente a Gondi)
Due ne chiede il rito
Quando a morte si pugna! Ove?

GONDI

Alla Torre Di Nesle.

CHEVREUSE

Prescrivi il giorno, accenna l’ora.
«Se ancor m’è dato stringerti».
«Perché, Duca? il Visconte».

GONDI

Della vegnente aurora
Il sorger primo.

(La sala si riempie di altri Cavalieri e Dame) 

VISCONTE
È dover mio recarmi dappresso al Re;
ci rivedrem tra poco alla festa.

(Entra nelle stanze del Re) 

Scena Settima 

(Maria e detti) 

MARIA
Le Danze Incominciaro,
ed alte nuove apporto;
Deposto è Richelieu.

FIESQUE

Che?

MARIA

L’annunziava la Regina, ella stessa.

GONDI

Oh! Gioja!...

GLI ALTRI, tranne FIESQUE

Viva il Re!

CHEVREUSE

Felice appieno
Mi rende oggi la sorte:
Dame, Signori, alfin la mia consorte
Presentarvi m’è dato.

(Maria si turba) 

GLI ALTRI
Che parli!...

CHEVREUSE

Del nepote,
Che il mio brando svenò, sposa il ministro
Bramò la mia diletta;
Le folgori a schivar di sua vendetta
Io l’imene tacea.

CORO, FIESQUE

Ma la Duchessa?

CHALAIS, GONDI

La tua sposa?...

MARIA

(Fra sè)
O cimento!...

CHEVREUSE

(Presentando Maria)
Eccola!

CHALAIS

(Atterrito)
Dessa!

Quintetto 

CHEVREUSE
D’un anno il giro è omai compito,
Che a lei mi strinse occulto rito,
Che il viver mio seco diviso
Beato riso d’amor si fe’.

MARIA

(Guardando Chalais, fra sè)
Il suo tormento, le smanie io veggo,
Tutto nel volto il cor gli leggo...
Ah! gronda sangue quel cor piagato,
Ma più squarciato del mio non è.

CHALAIS

(Fra sè)
Di qual mistero s’infranse il velo!...
Per me di lutto si veste il cielo!...
Tranne la tomba che si disserra
Beni la terra non ha per me!

GONDI, FIESQUE, CORO

Di vostra gioja gode ogni core,
Sì liete nozze fecondi amore.
I beni tutti che il mondo aduna
Rechi fortuna al vostro piè.

Scena Ottava 

(Il Visconte e detti) 

VISCONTE
(a Chalais con profondo inchino)
Conte!

CHALAIS

Ebben?...

VISCONTE

Di voi primiero
Suo ministro, chiede il Re.
 

(Parte) 

FIESQUE
Ei!

CHEVREUSE

Ministro!...

MARIA

Ciel!

GONDI, CHEVREUSE, FIESQUE, CORO

(Chevreuse stringe la mano di Chalais; gli altri
si affollano intorno ad esso come per felicitarlo.
Fiesque cerca dissimulare la sua collera
frammischiandosi alla comune esultanza)

Fia vero!...
Plauso al Conte di Chalais!

TUTTI
Sparve il nembo minaccioso
Che atterria la Francia intera!
Sorge un astro luminoso!...
Qui ciascuno esulta e spera!
 

CHALAIS
(Fra sè)
“Di qual mistero s’infrange il velo!...”.
Se d’onor desio mi prese,
Se vaghezza ebb’io d’impero,
Lei mertar che il cor m’accese,
Era il solo mio pensiero:
Or che unita altrui la scopro,
Or che so che un altro ell’ama,
Che mi cal d’onore e fama,
Se più mio non è quel cor?

MARIA

(Fra sè)
Deh! reggete voi quel core
Patrio zelo, ardor di gloria...
A turbar d’infausto amore
Mai nol venga la memoria.

CHALAIS, CHEVREUSE, GONDI

(Piano fra loro)
Rammentate... come al cielo
Tolto fia dell’ombre il velo!...

CHEVREUSE, MARIA

VISCONTE, GONDI, CORO
Al piacer dischiuda il varco
Ogni labbro, ed ogni cor.

FIESQUE

(Fra sè)
Il dispetto ond’io son carco
Vela, o riso mentitor.

CHALAIS

(Fra sè)
Al suo brando io stesso il varco
Schiuderò di questo cor.

(a Gondi) 

Alla torre di Nesle.

GONDI, CHALAIS

Sì, verrò.
 
(Vengon tolte le cortine in fondo, lasciando
vedere i giardini del Louvre, sfolgoreggianti
per vivide faci e popolati da guardie, faci e nobili
convitati alla festa, tra i quali molti chiusi
in eleganti maschere. Chalais, seguito dal Visconte,
si avvia agli appartamenti del Re, ma giunto alla
sommità della scala, si rivolge un istante verso
Maria. Tutti s’inchinano, quindi muovono per
entrare nella galleria della festa)
   



ATTO SECONDO
 
 
(Una stanza nel palagio Chalais. Sulla dritta
in fondo, porta d’entrata: a sinistra veroni aperti,
dai quali scorgesi una facciata del Louvre, tutta
illuminata: lateralmente la porta d’un gabinetto
d’arme, adorna di trofei: in contro ad essa altra
porta che mette all’appartamento della Contessa,
madre di Chalais)
 

Scena Prima 

(Chalais, occupato a scrivere; sul tavolino,
una spada leggera alla quale suggellerà le
lettere. Aubry nel fondo. Odesi dal Louvre il
suono di liete danze)
 

CHALAIS
(Soffermandosi dallo scrivere)
Nel fragor della festa, ahi! la rividi
L’ultima volta!... Oh mio destin crudele!...
Me la rapiva un cenno
Della Madre spirante!...

(L’oriuolo del Louvre suona le quattro. Chalais
scrive ancora qualche linea, quindi chiude il
foglio, si trae dal seno una medaglia, e
l’attacca ad esso)

 
Aubry!

AUBRY

(Avanzandosi)
Signore!

CHALAIS
Osserva!
 
(Apre un ripostiglio della scrivania e pone
la lettera, rinchiude e ne serba la chiave)

 
S’io non riedo, e il giorno muore,
Con violenta mano
Apri, ed il foglio reca... Ivi è segnato
A cui. Né ad altri sia palese. Intendi?

AUBRY

Il mio zel conoscete.

CHALAIS

È vero. Attendi.

(Come risovvenendosi d’alcuna cosa.)
 
Pria di macchiar con la vietata pugna
Il mio grado sublime, io lo ricuso.

(Segna un foglio e lo suggella: al Re.
Porgendolo ad Aubry che subito esce.
Egli entra nel gabinetto e ritorna con due
pistole, che ripone sulla scrivania, accanto
alla sua spada; poscia si avvicina alla
porta conducente alle stanze della madre)

 
Dorme affannosa!...
Ah! Forse, o madre mia,
Entrambi dormiremo,
Pria del volger del giorno, il sonno estremo!

Cavatina

Alma soave e cara,
Che al tuo fattore ascendi,
La dipartita amara
Per poco ancor sospendi.
Fra breve, in cor lo sento,
Io pur sarò sotterra:
Amor ci univa in terra,
Ci unisca amor in Ciel.

E tu, se cado esanime,
Se il fato vuol ch’io mora,
Versa un’amara lagrima
Sulla mia tomba almen.
Che t’amerò, bell’angelo,
Oltre la tomba ancora,
Quando d’amore i palpiti
Taccion di morte in sen.


Scena Seconda
 
(Aubry e detto
)

AUBRY

Donna, che il volto d’una larva cinge,
A voi parlar desia.
Eccola!

Scena Terza

(I suddetti, e Maria chiusa in dominò
e coverta d’una maschera) 

CHALAIS
(Ad Aubry che si ritira)
Va.

(Maria getta la maschera) 

Maria!...
O supremo piacer!...
Non mi destate...

MARIA

Riccardo!

CHALAIS

È sogno, è sogno il mio!...

MARIA

Che favellate,
Misero, di piacer?
Vi sta d’innanzi la morte!
Richelieu...

CHALAIS

Finite.

MARIA

In alto ritorna.

CHALAIS

Come?

MARIA

Il Re l’udia: scolparsi
Fu lieve a quell’accorto.

CHALAIS

E voi?...

MARIA

M’apprese
La Regina il segreto... Altrui fidarsi
Era periglio... Voi salvaste i giorni
Del mio consorte, i vostri
A salvar m’affrettai.
D’uopo è fuggir.

CHALAIS
Fuggir!
Che intendo mai!...

MARIA

E senza indugio alcun. Di nere trame
Il ministro v’incolpa, e sorto appena
Il dì, fra ceppi trascinar vi denno,
E serbarvi alla scure...

LA VOCE DI CHEVREUSE

Ov’è costui!...
Chalais! Riccardo!...

MARIA

(Qual persona tocca da fulmine)
Il mio consorte!...

CHALAIS

Oh cielo!
Come ascondervi?... Ah! sì...
 
(Afferra d’un braccio Maria, che è rima
sta immobile, presa da tremito convul so,

e la spinge rapidamente nel gabinetto d’armi)

MARIA
M’investe un gelo!

Scena Quarta

(Chevreuse e detto) 

CHEVREUSE
(Uscendo)
Ch’ei dorma!...

CHALAIS

(Muovendogli incontro,
e simulando calma)

Enrico!...

CHEVREUSE

T’aspettai finora
Nel tetto del Visconte... avanza l’ora
Al duello prescritta,
 
(Chalais volge smarrito un
rapido sguardo al gabinetto)


e vengo io stesso...

CHALAIS

Favella più sommesso...
Potria la madre udir!

CHEVREUSE

(Abbassando la voce)
Saggio consiglio!
Prendiam l’armi, e si vada...

(Avvicinandosi alla scrivania)
 
¡Che! sì fragil spada!...
Irne al ballo t’avvisi?
Un ornamento da festa io veggo...
Eh! no: dieci migliori
Lame possiedi, e la prudenza impone...
A me la scelta, a me: tuo campione...

(Incamminandosi verso il gabinetto) 

CHALAIS
(Nella più grande agitazione)
Che fai? T’arresta!

(Respingendolo) 

Arrestati...
 

CHEVREUSE
Se tu non vuoi...
Che vedo!

(Scorgendo la maschera
e raccogliendola)


Or tutto è chiaro!

CHALAIS

E credere
Osi?...

CHEVREUSE

Al mio sguardo io credo.

CHALAIS

Ah! no, t’inganni... ascoltami...
Qui non la trasse amore...
Lo giuro al ciel, colpevole
Non è, non è quel core...

CHEVREUSE

(In tuono scherzevole)
Favella più sommesso...
Potria la madre udir!

CHALAIS

(Fra sè)
Ah! fui vicino io stesso
L’arcano a discoprir!

CHEVREUSE

De’ tuoi segreti a frangere
Io qui non venni il manto;
Dell’onor tuo sollecito
Io qui movea soltanto.
Bruttarti di ludibrio
Potria l’indugio.

CHALAIS

È ver!...

CHEVREUSE

In te ritorna, scuotiti
A così reo pensier.
Corriamo alla vittoria
Che a noi prepara il fato;
Desta l’ardire usato,
Sorgi nel tuo valor.
T’arriderà la gloria,
Come t’arrise amor.

CHALAIS

(Fra sè)
A brani mi dilania
Del suo terror l’imago.

(Un occhiata al gabinetto) 

Destino avverso, è pago
L’ingiusto tuo furor?
No, più tremenda smania
Mai non oppresse un cor!

CHEVREUSE

Sul campo dell’onore
Io ti precedo.

CHALAIS

Ah! sì...

CHEVREUSE

Ma tronca le dimore.
Vedi, già spunta il dì.

CHALAIS

Va’... è ver! Parla sommesso,
 

CHALAIS, CHEVREUSE
(Chevreuse ridendo.)
Potria la madre udir.

(Chevreuse esce, Chalais chiude
la porta, indi si accosta al gabinetto) 

CHALAIS
Maria!...

Scena Quinta
 
(Maria e detto; essa è pallida,
e mal si regge in piedi) 

CHALAIS
Sedete...

MARIA

Un altro istante ancora,
Ed io morta cadea.

CHALAIS

Tornate in calma;
Il periglio cessò.

MARIA

Cessò? ma crudo,
Tremendo al paro altro ne insorge!
Io tutto udia, pugna fatal...
Voi non v’andrete...

CHALAIS

Che!...

MARIA
(Sorgendo)
No...
Per quanto avete.
Di caro in terra, e sacro in ciel, Parigi
Abbandonar giurate... or, or, che morte
D’ogni intorno vi stringe...

CHALAIS

Che dite? L’onor mio!

MARIA

Funesto errore!
A suddito leal vieta l’onore
Di trasgredir le leggi... e giusta e santa
Legge i duelli condannò...

CHALAIS

Maria!
Lottar col fato è vano!...
Ei mi tragge, io lo seguo...

MARIA

Ah! disumano...
 

(Il Louvre batte le cinque) 

CHALAIS
(Disponendosi ad uscire)
Ecco l’ora!...

MARIA

O mio spavento!

(Con la forza della disperazione)
 
Deh! m’ascolta...

CHALAIS

S’io ritardo un momento, un sol momento,
Avrò nota di codardo!

MARIA

Ah! per poco...

CHALAIS

No...

MARIA

Son io che ti prego...
Mira, io son che il chieggo a te!

CHALAIS

(Fra sè)
Crudo istante!... Al par del mio
Lacerato un cor non v’è!...

MARIA

(Con accento animato, ma sempre
interrotto dalle lagrime)
Che mai potrà commuoverti?...
Quai sensi, quali accenti?...
Non il mio duolo, i gemiti...
Di me pietà non senti!
La madre?... ah! di due cori,
Del suo, del mio pietà...
Riccardo, se tu muori
La madre tua morrà!

(Cadendo ai piè di Chalais) 

CHALAIS
(Fra sè)
Come frenar la lagrima
Che pende sul mio ciglio?...
Io son mortal, son figlio!...

(Forte) 

La sorte mia tremenda
In Ciel segnata è già...
Più fiera non la renda
La tua crudel pietà.
Sorgi o donna...
Il cor m’infrangi!
 

(Cercando di alzarla; Maria si
avviticchia alle sue ginocchia) 

MARIA
Nella polvere, ai tuoi piedi
Qui morrò, se non ti cangi

CHALAIS

Ah! contrasto...

MARIA

(Con forza sempre crescente)
Se non cedi
Al mio pianto... alla mia prece.
Ah! Riccardo!...

CHALAIS

Tu vincesti!...
 

(Sollevandola. Odonsi
frequenti colpi alla porta)
 

Scena Sesta 

(I suddetti, ed il Visconte, sempre dentro) 

VISCONTE
Conte!

CHALAIS

Amico!

VISCONTE

Scorse l’ora, ed in tua vece
A pugnar s’appresta Enrico.

CHALAIS

Cielo! ed io!... Va’... lo rattieni...

(Prendendo le sue armi)

Io ti seguo... io volo...
 

MARIA
Ahimè!...

CHALAIS

(A Maria)
Non udisti?

VISCONTE

Vieni, ah vieni...

CHALAIS

Corro...

MARIA

A morte. Arresta il piè...


Duetto 

CHALAIS
A morire incominciai
Nell’udirti altrui consorte;
Lascia, o donna, lascia omai
Che si compia la mia sorte...
Deh! talvolta a gemer vieni
Sulla pietra che m’accoglie...
E le gelide mie spoglie
Sentiranno e vita e amor.

MARIA

Per l’amor che t’inspirai,
Per la mesta genitrice,
Va, t’invola, cedi omai
Al terror d’un’infelice.
Un rimorso a me risparmia,
Te ne prego ai tuoi ginocchi...
Deh! pietà di me ti tocchi,
Deh! ti muova il mio dolor.

CHALAIS

Ah! Maria!... Deh, mi lascia!

MARIA

No, ah no, giammai!

CHALAIS

Suonò l’ora!...

MARIA

Di tua morte!
 

(Chalais parte correndo, Maria lo segue)  



ATTO TERZO 


(Sala nella dimora di Chevreuse. Ingresso nel
prospetto; una porta laterale; grande oriuolo
in fondo; un tavolino fra due sedie)
 

Scena Prima 

CHEVREUSE
(con un braccio avvolto da una benda, siede presso
il tavolino, sul quale stanno le pistole di Chalais.
Maria in piedi da un lato, Chalais dall’altro, alcuni
servi indietro. A Maria, ch’è vivamente agitata)

Ti rassicura!... la ferita è lieve,
Più che nol mostri.

CHALAIS

Ah! tardi, mio malgrado, io giungea!...
Perché non m’attendesti?...

CHEVREUSE

Or di ben altra
Sciagura i colpi riparar n’è d’uopo.
L’aure di questo cielo
Spiran morte per te!... Via di salvezza
Io t’aprirò...
 

(Sorgendo) 

CHALAIS
Che fai?...
Riposo chiede il tuo stato...

CHEVREUSE

Riposo,
Mentre in periglio qui staria l’amico?...
Mal conosci, Riccardo, il cor d’Enrico!

(Accenna ai servi di seguirlo,
ed esce per la porta laterale) 

MARIA
(Fra sè)
Alzar non oso i lumi!

Scena Seconda 

(Un servo di Chevreuse , Aubry e detti) 

SERVO
(Annunziando: Aubry si avanza, egli si ritira)
Aubry!

AUBRY

(Ansante, con estremo turbamento)
Lung’ora indarno vi cercai...
Sull’orme vostre mi ridusse il Visconte...

CHALAIS

Apportator sei di sciagura?

AUBRY

Invase drappel d’arcieri il vostro albergo, e tutte
Le più riposte carte Sorprese.

CHALAIS

Oh fero evento!...

(Ad Aubry, che parte) 

Esci!

(Con disperazione) 

Tu sei perduta!

MARIA

Io?... Ciel, che sento?

CHALAIS

Pria che a pugnar movessi, a te vergava
Note d’amor... quel foglio
Or nelle mani è del Ministro, in breve
Fia nelle mani del tuo sposo...

MARIA

Ah! ch’egli mi svenerà!

CHALAIS

Dell’ira sua tu dei fuggir l’impeto primo...
I passi miei raggiungi.

MARIA

No...
 

CHALAIS
La tua virtù m’è sacra...
Rispettarla [io] prometto, e fra le braccia
Trarti del tuo germano,
Governator d’Alsazia...


(Odesi scoccare una molla: s’apre un
uscio segreto, di fronte alla porta laterale) 

MARIA
Il Duca!... Taci.

Scena Terza 

(Chevreuse e detti)

CHEVREUSE

(a Chalais)
Per quest’occulta via presso alle mura
Della città si giunge; ivi t’aspetta
Un rapido cavallo. Andiam... t’affretta.
 

(Mentre Chalais prende il cappello, egli
esce il primo per la porta segreta)
 

CHALAIS
(Rapidamente di soppiatto. Fra sè)
Maria, se la vicina
Ora squilla, e non vieni, a morir teco Io riedo.

(Segue Chevreuse) 

Preghiera 

MARIA
Infausto Imene
Stringer volesti, o madre!

(Con amarezza)  

Ah! l’averti obbedita,
Lo vedi, a me costar dovrà la vita!

(Resta alquanto in silenzio. Poi, colpita
da un pensiero, cade in ginocchio,

ed i suoi lumi si riempiono di lagrime) 

Havvi un Dio che in sua clemenza
Volge il guardo all’infelice,
Che de’ figli l’obbedienza
Scrive in cielo, e benedice.
Il suo braccio salvatore
Madre, invoca in mio favore...
Ah! da morte acerba e fiera
Involarmi sol puoi tu...
D’una madre alla preghiera
No, mai chiuso il ciel non fu.

Scena Quarta 

(Chevreuse e detta; poi il servo) 

CHEVREUSE
Partì: brev’ora, ed egli fia lontano
Da questa terra. 

MARIA
(Fra sè)
Ah smania! 

SERVO
Il Capitano degli Arcieri.

MARIA

(Con manifesto spavento)
Ah! la morte!...
 

CHEVREUSE
(A Maria)
Onde tremar! Già salvo
È Riccardo...

(Al Familiare) 

S’avanzi!

SERVO

La Regina di voi chiese, Duchessa.  

(Esce) 

MARIA
(Con rapido movimento)
Vado.

CHEVREUSE

Ah! Pria ti calma.

MARIA

Son tranquilla...
Pur... se vuoi ch’io rimanga...

CHEVREUSE

No.

MARIA

(Uscendo, fra sè)
Vacilla sotto al mio piede il suol!...
 

(Maria s’incontra in De Fiesque, che le
s’inchina; ella risponde confusamente al
saluto, e si allontana con sollecitudine.
Chevreuse la osserva, non senza qualche
stupore)
 

Scena Quinta

(De Fiesque, in divisa militare, alcuni arcieri,
che rimangono al di là dell’ingresso, e detti)
 

FIESQUE
Spera il Ministro,
Che a me svelar dell’accusato Conte
L’Asil vi piaccia.

(Chevreuse vorrebbe rispondergli) 

Questo foglio innanzi leggete, o Duca,
la risposta quindi aspetterò.
 

(Dandogli la lettera di Chalais, a cui
è unito il ritratto. Si ritira con gli Arcieri)
 

CHEVREUSE
(Dopo aver spiegato il foglio)
Son cifre Di Riccardo!

(Legge) 

“Fra poco estinto forse
Cadrò per te: l’eterno
Silenzio della tomba
Covrirà l’amor mio... –
Piangi, ma in cor soltanto... Ultimo addio
Da me ricevi, e la tua dolce imago
Da me Riprendi.”

(Apre la scatola, contenente il ritratto) 

Che!... Maria!... Dessa! E Riccardo...
La scorsa notte... Oh rabbia!...
– No, no... spirto maligno
Illuse gli occhi miei... Esser non puote.

(Osserva nuovamente il ritratto) 

Ah! che pur troppo è lei!
 

(Cade annientato su una sedia) 

Cavatina
 
Bella, e di sol vestita
Mi sorridea la vita!
Amico il Ciel m’offria
Quanto un mortal desia!

(Sorge smanioso) 

Ahi! fur mentite larve!
Fu sogno che disparve!...
Tutto il tremendo vero
S’affaccia al mio pensiero!
Funesto il giorno e squallido
Agli occhi miei sì fe’...
Per me veleno è l’aura...
È tomba il suol per me.

Scena Sesta 

(Fiesque e detto; quindi il servo) 

FIESQUE
Ebben?

CHEVREUSE

Che mai bramate?

FIESQUE

Duca, nol rammentate?
Una risposta.

CHEVREUSE

Il perfido fuggì... pur troppo!...  

(Fra sè) 

Ed essa Avria seguito?...
Orribile Sospetto!...

(Suona un campanello:
comparisce il servo)
 

La Duchessa qui rieda...

FIESQUE

Vana cura.
Ella è fra queste mura.

CHEVREUSE

¡Fra queste mura!... Oh giubilo!

FIESQUE

Escirne un cenno mio
Tolse ad ognun. Raggiungere
Il Conte spero... Addio!

(Esce affrettatamente) 

CHEVREUSE
(Al servo che subito esce)
Vanne... la mia consorte...
Colei qui tragga il piè.
Voce fatal di morte,
Empia, t’appella a me!

(Piangendo)

Ogni mio bene in te sperai,
Per me la luce fosti del dì,
Del Cielo istesso io più t’amai...
Fu giusto il cielo, che mi punì!
Ah! d’una lagrima il ciglio mio
Asperge ancora stolta pietà!...
Sì, ma fra poco di sangue un rio
A questa lagrima succederà.

(Entra nella porta laterale)  

Scena Settima 

(Maria ed il familiare, quindi Chevreuse) 

MARIA
(Si avanza con passo incerto e vacillante; il suo
volto è cosparso di estremo pallore, ha gli occhi
immobili e spaventati; ella resta lungamente in
silenzio, come instupidita, quindi si scuote,
guarda all’interno, ed esclama:)

Al supplizio fui tratta!...

CHEVREUSE

(Rientra, non visto da Maria, ch’è sul
davanti della scena: egli ha un pugnale
nella destra, e la rabbia sculta negli occhi,
ma, osservando lo stato di Maria, si

commove a pietà. Fra sè)
Ecco l’infida,
Entro il mio cor piantarlo

(Lasciandosi cadere il pugnale sul tavolino) 

Più lieve a me saria!

(Si avanza, e fa sedere la moglie a lui
d’accanto: ad un suo cenno il domestico
si ritira. Momenti di silenzio. Maria volge
un guardo all’oriuolo)
 

Come inquieta
Misuri il tempo! Ah! n’hai ragion; t’aspetta...

(Scompiglio di Maria) 

La Regina.

MARIA

(Fra sè)
Ogni sguardo, ogni parola
I miei spaventi accresce!...

CHEVREUSE

O rimaner t’incresce
All’uom dappresso che t’amò... che t’ama
Più di oggetto mortal? che in te ripose
Cieca fidanza?

MARIA

Duca!...

(Fra sè) 

Io tremo.

CHEVREUSE

Il nome
Infamar del consorte... Il proprio nome!...
Orrida, spaventosa
È quest’idea! pur traviata sposa
Ad arrestar non vale...
E quando noto sia l’oltraggio, è d’uopo
Cancellarlo col sangue!...

MARIA

Ah! basta, basta...

(Fra sè) 

Ahi, qual destin tremendo ne sovrasta!

Duetto
 

CHEVREUSE
(Frenandosi e con ironia)
So per prova il tuo bel core,
La tua fé m’è nota assai;
Non ha macchia il tuo candore,
Il mentir che sia non sai. –
Ben potei sicuro e franco
L’onor mio riporre in te.

MARIA

Cessa... Ohimè!... La tua ferita
Gronda sangue...

CHEVREUSE

(Alzandosi impetuosamente)
Io ne versai maggior copia... la mia vita
Per l’indegno avventurai!...

MARIA

Deh! ti calma...

CHEVREUSE

Ah! qual mi rende,
Qual mercede il traditore!...
E la sorte lo difende...
Lo sottragge al mio furore...

MARIA

Duca, Oh ciel...

CHEVREUSE

Né a me fia dato
Trucidar lo scellerato?...

MARIA

(Fra sè)
Tremo!

CHEVREUSE

Il cor squarciargli a brani
Non potrò con queste mani?
 

(Squilla l’oriuolo) 

MARIA
(Con grido acutissimo, e volgendosi
piena di terrore, e con moto
involontario, all’uscio segreto)

Ah!

CHEVREUSE

Qual grido!... Tu volgesti
Alla porta i rai! Perché? –
Viva speme in cor mi desti!
Forse... il vil...?

MARIA

(Cadendo, quasi tramortita, ai suoi piedi)
Pietà... di... me...

CHEVREUSE

(Trascinandola verso l’uscio segreto, e
tenendola sempre afferrata per un braccio)

Sull’uscio tremendo lo sguardo figgiamo:
Che alcun lo dischiuda, uniti attendiamo.
Spavento mortale o donna t’assale!...
È troppa la gioja!... mi toglie... il... respir!
 

(Traendo dalla paura di Maria la
certezza del ritorno di Chalais) 

MARIA
T’acqueta... m’ascolta...
non credere all’ira...–
Il detto... la prece... sul labbro... mi spira!...
Ah! più non avanza alcuna speranza...
Ad ogni momento mi sembra morir!...

Scena Ottava
 
(L’uscio schiudesi ad un tratto,
comparisce Chalais; i suddetti) 

CHEVREUSE
(Con espressione di gioia feroce)
Ah!...

MARIA

Colmata è la misura!...

CHEVREUSE

Che ti guida in queste mura?

CHALAIS

Il poter d’avverso fato,
Brama ardente di morir.

(Gettando la spada) 

CHEVREUSE
Ben venisti.

MARIA

(A Chalais)
Sciagurato!...

(un terribile sguardo di
Chevreuse le tronca la parola)


Ei mi fece abbrividir.

Scena Nona
 

(Il servo e detti) 

SERVO
Duca ah Duca... stuol d’Arcieri
Ha varcato il primo ingresso.

MARIA

Ahi!...

CHEVREUSE

Riccardo, i tuoi pensieri
Volgi al Ciel: l’istante è presso.

CHALAIS

Una vita si desìa che m’è grave: io stesso...

(Movendosi per incontrare gli Arcieri) 

CHEVREUSE
(Trattenendolo)
È mia questa vita

(Al servo, che tosto esce)  

Or tu, brev’ora li rattieni.
 

(egli chiude la porta) 

CHALAIS
Che farò?

MARIA

Non ti schiudi o terra ancora?

CHEVREUSE

Prendi.
 

(Ponendo nelle mani di
Chalais una delle due pistole)
 

CHALAIS
Che?...

CHEVREUSE

(accennandogli la porta laterale)
Mi segui!

MARIA

Cielo!

CHALAIS

No!

Trezetto
 

CHEVREUSE
Vivo non t’è concesso
Escir da queste porte...
Vieni... per te di morte
L’ora suonata è già.
Invoca il ciel per esso,
Ma sordo il ciel sarà.

CHALAIS

Del tuo furor non tremo,
Se tutto in me s’appaga.
Che tardi?... un core impiaga,
Che speme più non ha...
Un premio, un ben supremo
La morte a me sarà.

MARIA

Prima che sia compita
Tragedia sì funesta,
M’uccidi, se ti resta
Un’ombra di pietà...
Lasciarmi ancora in vita
È troppa crudeltà.
 

(Odonsi ripetuti colpi alla porta in fondo.
Chevreuse, respingendo Maria, che cerca
interporsi, tragge seco Chalais, per l’uscio
laterale, e subito lo chiude per entro. Maria
sull’una seggiola, priva di sentimento)


Scena Decima 

(La porta in fondo è abbattuta:
irrompono nella sala De Fiesque
ed una compagnia d’arcieri) 

FIESQUE
Ove si cela il perfido?...

ARCIERI

Sottrarsi ei tenta invano...
 

(S’ode lo scoppio di due pistole.
Maria balza in piedi esterrefatta) 

Scena Ultima
 
(Apresi la porta laterale, da cui si mostra
Chevreuse, le cui sembianze sono difformate:
ha i capelli ritti sulla fronte, e l’occhio
sfavillante di sanguigna luce: tal che meglio
d’uomo, lo crederesti orribile spettro)
 

FIESQUE
Il Conte?...

CHEVREUSE

Del carnefice
Ad evitar la mano,
Egli s’uccise.

MARIA

Ah!...

FIESQUE

Veggasi...
 

(Entra seguito da qualche arciere; gli altri
restano presso il limitare: mentre tutti gli
sguardi son fissi a quella volta, Chevreuse
si avvicina a Maria)
 

CHEVREUSE
La morte a lui!

MARIA

(Piangendo)
Crudel!

CHEVREUSE

(Gettando a lei d’innanzi
la lettera ed il ritratto)

La vita coll’infamia
A te, donna infedel!

MARIA

(Maria cade in ginocchio guardando
il cielo a mani giunte)
Onta eterna?... Io non t’amai!...
Io ti resi un omicida...
Per me infamia e morte avrai,
E fu pura la mia fé.
Cielo! or usa del tuo dritto,
Questa vittima ti sfida...
Se obbedirti fu delitto,
È il tuo fulmine mercè.




ACTO PRIMERO
 
 
(Sala en planta baja del Louvre. A la izquierda, una
magnífica escalera que lleva a los aposentos del
Rey; otra similar a la derecha conduce a los de
la Reina; puertas laterales. Al fondo, columnata
adornada con cortinas y estatuas. Anochece.
Candelabros encendidos)
 
Escena Primera
 
(Caballeros y damas, entrando)
 
UNA DAMA
¡Es verdad! Este palacio real,
que antes languidecía en el más tétrico silencio,
ahora, vestido de luces,
se apresta a las alegrías de la fiesta.
 
UN CABALLERO
Bien parece que, entre tanto misterio,
relampaguea un rayo de esperanza...
 
UN SEGUNDO CABALLERO
(quedamente)
¡La estrella del ministro declina!
 
UN TERCERO
(de igual forma)
¡Él es la ruina del alto trono!
 
EL PRIMERO
Pero remover tales asuntos no ayuda en nada...
 
OTRO
No es una acción demasiado osada.
 
UN VIEJO CABALLERO
Si se entrega el destino de los reinos al arbitrio
de los cielos y de los reyes, acaban por destruirse.
 
Escena Segunda
 
CHALAIS
(Entra desde las habitaciones del Rey;
mira por un instante hacia las habitaciones
de la Reina y extrae una carta que lee)
"No vayáis a la partida de caza. Antes que
el Rey vuelva, necesito hablaros".
María, desde hace mucho tiempo,
huye ante mi presencia.
No quiso oír ninguno de mis argumentos...
Y ahora... ¡Qué cambio!... ¡Soy Injusto!
 
Cavatina
 
Cuando el corazón por ella herido
por medio de mis labios el amor expresaba;
cuando yo caía a sus pies;
ella, a oírme, es verdad, se negó.
Pero al mismo tiempo
sus ojos mal refrenaban las lágrimas...
¡Cada gota de aquel llanto
una esperanza en mí despertó!
 
Escena Tercera
 
(María sale de las habitaciones de la reina)
 
MARÍA
¿Conde?...
 
CHALAIS
¡Estáis agitada!
 
MARÍA
¡Ay, y mucho!
Mas vos podéis aliviar tan funesto pesar.
 
CHALAIS
¿Yo?...
 
MARÍA
El tiempo apremia... Escuchadme.
A un duelo mortal,
el cruel sobrino del ministro
desafió a Chevreuse.
Quien provocó la pelea, cayó muerto,
y ahora una justa ley
a muerte condena al asesino.
 
CHALAIS
¡Así es la ley!
 
MARÍA
(resignadamente)
Aplacar intenté con mis lágrimas
al inexorable Richelieu...
Sólo queda una esperanza, y ella reposa en vos.
 
CHALAIS
Hablad.
 
MARÍA
Toda la luz del favor real
resplandece sobre vos.
 
(con el máximo fervor)
 
¡Ay! Si le pedís al monarca
que perdone la vida del reo, éste vivirá.
 
CHALAIS
(para sí)
Ella lo tiene en alta estima.
Pero... ¡tanta preocupación!
¡Cielo clemente, aplaca mis sospechas!
¿Acaso Chevreuse sea mi rival?
 
MARÍA
(Bajando la mirada)
¿Qué más puedo decir?
 
CHALAIS
¿Calláis?
"Cada gota de aquel llanto"...
¡Ay, qué silencio tan terrible!
¿Habéis dejado de amarme?
 
MARÍA
¡No debo hacerlo!
 
CHALAIS
¿Qué oigo?
 
(Se oyen trompetas que
anuncian el regreso del Rey)
 
MARÍA
¡El Rey!... Dentro de poco, para honrar la fiesta,
él vendrá a ver a su madre...
¡El palco será levantado al alba!...
Breves momentos tendréis para implorar su gracia.
 
CHALAIS
¡Mi destino es seguir vuestro deseo!...
¡Ay! De la vida ajena que voy a defender,
me espera quizás un cruel premio,
¡la muerte!
 
(Chalais entra en las habitaciones del Rey)
 
MARÍA
¿Su rival?... Si él lo supiera... ¡Es mi esposo!
 
(Se sienta. Momento de silencio)
 
Cavatina
 
Un oscura y fatal tristeza
habita en este corazón...
Como dentro de una urna helada,
aquí, muda, está mi esperanza.
De mi vida están contadas
las horas por el dolor...
Sólo con mis gemidos
logro consuelo para mi penar...
¡Y el llanto, no obstante,
el llanto es un grave error por mi parte! -
 
(Se acerca a la puerta que comunica con
las habitaciones del Rey, observando con
la máxima agitación.)
 
Escena Cuarta
 
(Fiesque, el Vizconde, damas,
caballeros y la antedicha, luego un ujier)
 
VIZCONDE
¡Condesa! En medio de tanto júbilo
¿estáis triste?
 
DAMAS
¿Por qué?
 
MARÍA
¿Yo, triste?
 
(Para sí)
 
¡Cielos, qué nervios!
¡Qué incertidumbre horrorosa!
 
FIESQUE
(en voz baja, a los otros)
¡Parece que temblorosa y dubitativa
su suerte aguarda!
 
MARÍA
¿Quién llega?... ¡Hielo y ardo al mismo tiempo!
 
(avanza un ujier, que después de hacer una
reverencia a María, le entrega una nota
y regresa en los aposentos del Rey.)
 
MARÍA
(Con la vista fija sobre el papel. Para sí)
¡Será cierto!... ¡La gracia!... El Rey...
 
CABALLEROS
Esa nota acaso...
 
MARÍA
¡Ricardo, ay,
todo te lo debo a ti!...
 
(Para sí)
 
Bienaventurado el día
en que llegué a conocerte.
Noble corazón, que tanto amo,
no en vano he recurrido a ti.
¿Por qué no puedo bendecirte
más que con palabras?
Pero mi secreto amor
debe quedar oculto entre el cielo y yo.
 
FIESQUE, EL VIZCONDE, CORO
(hablando entre ellos)
¿Qué gracia, qué deseo
satisfizo el clemente Rey?
 
(María hace señas a las damas que la
sigan hasta las habitaciones de la reina.)
 
Escena Quinta
 
(Gondi y los antedichos; luego Chalais)
 
GONDI
(Avanzando con máxima desenvoltura.)
Caballeros...
 
VIZCONDE
¡A quien veo!...
 
CABALLEROS
¡Armando!
 
FIESQUE
¿Estás loco?
 
GONDI
¡Qué milagro!
 
FIESQUE
¡Osas presentarte en la Corte!
La participación de De Chevreuse
en el infausto duelo, tú sustentaste.
¡La ira del ofendido ministro
apunta hacia ti!
 
(Chalais reingresa con aire sombrío
y se pasea por el fondo de la sala.)
 
GONDI
¡Él tienen ahora en su mente
preocupaciones más graves!
Su caída es cierta e inminente.
 
FIESQUE
¿Cierta?
 
GONDI
(con socarrona ironía)
Mi corazón llora, querido amigo, por ti,
 a quien él iba a nombrar
Capitán de los Arqueros.
 
FIESQUE
La mayoría no osamos
hablar abiertamente sobre su caída;
¡de su ruina solamente tú te alegras!
 
GONDI
Él es mi rival.
 
FIESQUE
¿Deliras?
 
GONDI
¡Oíd!
 
(Todos a su alrededor. Chalais se detiene
escuchando, siempre al fondo de la sala.)
 
Jamás dejé que mis suspiros
llegaran al corazón de la amada mujer:
ni investigué la oculta y poderosa razón por la que
en un solo día el ministro, bajo su techo,
¡la recibió tres veces!
 
LOS OTROS
(Excepto Chalais)
¿Su nombre?
 
GONDI
Por todos es conocida:
¡María, Condesa de Rohan!
 
CHALAIS
(lanzándose hacia Gondi.)
¡Qué osas insinuar!
 
GONDI
¡Ricardo!...
 
CHALAIS
¡Infame mentiroso!
 
LOS OTROS
¡Conde!
 
GONDI
(Desenvainando la espada.)
¡Exijo explicaciones
de tan grave insulto!
 
CHALAIS
(de la misma manera)
¡Ah!...
 
VIZCONDE, CABALLEROS
¡Deteneos!
 
FIESQUE
¿Habéis perdido la razón?
¡En el palacio real!...
 
VIZCONDE
¡Alguien llega!...
 
CHALAIS
(arroja su guante que Gondi recoge.)
¡Está bien, mañana!
 
FIESQUE
¿Es esto obra de un hechizo?...  ¡El Duque!...
 
CABALLEROS
¡Chevreuse!
 
Escena Sexta
 
(Chevreuse y los antedichos)
 
CHEVREUSE
Amigos...
 
FIESQUE
¿Tú, en la Corte?
 
CHEVREUSE
Ya lo veis.
 
FIESQUE
¿Y cómo?
 
CHEVREUSE
(Corriendo a los brazos de Chalais.)
¡Preguntad a mi libertador!
 
(Volviéndose a los Caballeros.)
 
Cavatina
 
¡Gemía en una tétrica prisión
entre paredes oscuras!
¡Veía pender sobre mi cabeza
la terrible hacha del verdugo!
Un día,
una voz me habló de gracia...
Liberado de las cadenas
vuelvo a respirar el aire de la libertad...
Aquí, entre la alegría unánime,
me estrechan brazos amigos...
Ricardo, que esta lágrima y todo mi corazón
te expresen mi agradecimiento...
Si puedo un día entregar
mi vida en favor tuyo,
pongo por testigo a Fiesque.
Agradecido estaré de retribuir
el bien recibido a mi benefactor.
 
CHALAIS
(Para sí)
Al abrazarlo, pareciera como si un áspid
me mordiera el corazón.
 
LOS OTROS
Fueron tus breves suspiros
un sueño de terror.
 
CHEVREUSE
(Para sí.)
Y tú, María, pequeño ángel bello,
consoladora de mis penas.
¡Si pudiera estrecharte
sobre mi fiel corazón,
y decirte con cuanto amor ardo,
bien mío, por ti!
Si en tu tierna mirada
me es dado contemplarme...
¿quién sería más dichoso que yo
en toda la tierra?
 
CABALLEROS
Ven, y que tu corazón agradecido
exprese sus sentimientos al Rey.
 
CHEVREUSE
(A Chalais)
Pero... ¿pareces turbado?
 
CHALAIS
¿Turbado?...
 
EL VIZCONDE
Es verdad.
Se produjo hace unos instantes...
un desafío entre él y Armando...
 
CHALAIS
(lanzando a Gondi una mirada feroz)
¡Duelo a muerte!
 
CHEVREUSE
Pues llego a tiempo para ayudarte.
 
CHALAIS
Gracias, Duque,
pero tendré al Vizconde a mi lado.
 
CHEVREUSE
(Volviéndose rápidamente hacia Gondi.)
En un duelo se requieren dos...
¿Donde?
 
GONDI
En la Torre De Nesle.
 
CHEVREUSE
 Determina el día y señala la hora.
"Si todavía me es dado mediar"
"¿Por qué, Duque? el Vizconde."
 
GONDI
Al despuntar el sol
de la próxima aurora.
 
(La sala se llena de caballeros y damas.)
 
EL VIZCONDE
Es mi deber mantenerme junto al Rey;
nos veremos muy pronto, en la fiesta.
 
(Entra en las habitaciones del Rey.)
 
Escena Séptima
 
(María y los antedichos)
 
MARÍA
¡Que las danzas y las celebraciones
den comienzo!
¡Richelieu ha sido depuesto!
 
FIESQUE
¿Qué?
 
MARÍA
Lo anunció la reina misma.
 
GONDI
¡Oh, qué alegría!...
 
TODOS, excepto FIESQUE
¡Viva el Rey!
 
CHEVREUSE
Completamente feliz
me hace hoy la suerte.
Damas y señores, finalmente
me es dado presentarles a mi esposa.
 
(María se turba.)
 
LOS OTROS
¿Qué dices?...
 
CHEVREUSE
El sobrino del ministro,
que mi espada atravesó,
deseaba casarse con mi amada esposa,
y para evitar el alcance de su venganza,
oculté mi casamiento.
 
CORO, FIESQUE
Pero, entonces... la duquesa…
 
CHALAIS, GONDI
¿Es tu esposa?...
 
MARÍA
(Para sí)
¡Oh qué momento!...
 
CHEVREUSE
(Presentando a María.)
¡Aquí está ella!
 
CHALAIS
(espantado.)
¡Ella!
 
Quinteto
 
CHEVREUSE
Hoy se ha cumplido un año,
desde que a ella me unió una ceremonia secreta.
Durante todo este tiempo hemos vivido separados.
¡Bendita sea la sonrisa de amor hecha realidad! 

MARÍA
(mirando a Chalais, para sí)
Su tormento y angustia observo.
En su rostro leo lo que siente su corazón...
¡Ah, sangra su corazón herido,
pero más desgarrado que el mío no está!
 
CHALAIS
(Para sí)
¡Qué tremendo misterio ha descorrido el velo!
¡Por mí, hoy de luto se viste el cielo!...
Excepto la tumba que se abre ante mis ojos,
en la tierra ya no queda nada bueno para mí.
 
GONDI, FIESQUE, CORO
Todos los corazones comparten vuestra alegría.
Si, el amor fecundará esta feliz unión.
Que la fortuna ponga a vuestro pies
todos los bienes del mundo.
 
Escena Octava
 
(El Vizconde y los antedichos)
 
VIZCONDE
(a Chalais, con profunda reverencia.)
¡Conde!
 
CHALAIS
¿Y bien?...
 
VIZCONDE
Es deseo del Rey
que vos seáis su futuro primer ministro.
 
(Sale)
 
FIESQUE
¡Él!
 
CHEVREUSE
¡Ministro!...
 
MARÍA
¡Cielos!
 
GONDI, CHEVREUSE, FIESQUE, CORO
(Chevreuse estrecha la mano de Chalais; los
otros asistentes se agolpan a su alrededor para
felicitarlo. Fiesque busca disimular su cólera
en medio del regocijo general)
¡Qué buena nueva!...
¡Aplaudamos al Conde de Chalais!
 
TODOS
Se disipa la tormenta amenazadora
que aterrorizaba a toda Francia.
¡Surge un astro luminoso!...
¡Aquí todo es alegría y esperanza!
 
CHALAIS
(Para sí)
“¡Qué misterio ha descorrido el velo!"
Ni los oropeles del honor,
ni la vanidad del poder,
han encendido mi corazón como lo hubiera hecho
un solo pensamiento de ella.
Ahora que descubro que está unida a otro,
ahora que sé que ama a otro hombre,
¿de qué me sirven el honor y la fama,
si ya no será mío su corazón?
 
MARÍA
(Para sí)
Que refrenen su corazón
el amor al deber y el ardor de la gloria...
Que los recuerdos de un amor imposible
no logren enturbiar la rectitud de su alma.
 
CHALAIS, CHEVREUSE, GONDI
(En voz baja, entre ellos)
¡Al fin el cielo ha desterrado
el poder de las sombras!...
 
CHEVREUSE, MARÍA,
VIZCONDE, GONDI, CORO
¡Que abran paso al placer
todos los labios y todos los corazones!
 
FIESQUE
(Para sí)
El despecho que me invade
oculta mi falsa sonrisa.
 
CHALAIS
(Para sí)
A su espada yo mismo
abriré paso hacia mi corazón.
 
(a Gondi.)
 
¡A la torre de Nesle!
 
GONDI, CHALAIS
¡Sí, allí estaré!.
 
(Se descorren las cortinas del fondo, dejando ver
los jardines del Louvre profusamente iluminados.
Se observan guardias, sirvientes y nobles con
elegantes máscaras. Chalais, seguido por el
Vizconde, se encamina hacia los apartamentos
del Rey, al llegar a lo alto de la escalinata, dirige
una mirada a María. Todos se inclinan y luego
se desplazan para ingresar a los salones de la
celebración)   



ACTO SEGUNDO
 
 
(Una habitación en el palacio de Chalais. A
derecha y al fondo, puerta de entrada. A la
izquierda, ventanal abierto por el que se puede
ver la fachada iluminada del Louvre. A un
lado, la puerta de una sala de armas adornada
con trofeos; frente a ella, otra puerta que conduce
al apartamento de la Condesa, madre de Chalais)
 
Escena Primera
 
(Chalais está ocupado escribiendo cartas. Sobre la
mesa, una escudilla de lacre con la que luego sellará
las cartas. Aubry está al fondo. Desde el Louvre se
oyen sonidos de danzas festivas)
 
CHALAIS
(deteniendo su escritura)
En el fragor de la fiesta ¡ay! la ví por última vez...
¡Oh, destino cruel!...
¡Un gesto de su madre moribunda
me la ha arrebatado!
 
(El reloj del Louvre da las cuatro. Chalais
aún escribe algunas líneas más, luego cierra
la carta, saca una medalla del pecho y la
introduce en la carta)
 
¡Aubry!
 
AUBRY
(Avanzando)
¡Señor!
 
CHALAIS
¡Atiende!
 
(Abre un cajoncito del escritorio, coloca
la carta, lo cierra y reserva la llave)
 
Si yo no regreso, y el día muere,
con violencia abre el cajón, saca esta carta...
y llévasela a quien está dirigida
y no a otra persona. ¿Entendiste?
 
AUBRY
Ya conocéis mi celo.
 
CHALAIS
Cierto... ¡Espera!
 
(Como tomando una decisión)
 
Antes de manchar con un duelo prohibido
el cargo que me ha sido otorgado, lo rechazo.
 
(Escribe una hoja dirigida al Rey y la sella,
luego la entrega a Aubry que de inmediato sale.
Entra en la sala de armas y regresa con dos
pistolas que coloca sobre el escritorio, al lado
de su espada, y luego se aproxima a la puerta que
 conduce a las habitaciones de su madre)
 
¡Duerme profundamente!...
Tal vez ¡oh, madre!
ambos dormiremos un sueño eterno
antes de la llegada del nuevo día.
 
Cavatina

Alma dulce y querida,
que hasta tu creador ascienda
la amargura de nuestra
próxima separación.
Pronto, bien lo presiente mi corazón,
estaré bajo tierra.
Que el amor que no obtuve en la tierra
lo encuentre en el cielo.
Y si yo caigo sin vida,
si el destino quiere que muera,
que ella al menos derrame
una lágrima amarga sobre mi tumba.
Yo te amaré, bello ángel mío,
aún más allá de la tumba,
aún cuando los latidos de la muerte
invadan mi pecho.
 
Escena Segunda
 
(Aubry y el antedicho)
 
AUBRY
Una mujer, oculta tras una máscara,
solicita hablar con vos.
¡Aquí está!
 
Escena Tercera
 
(María, oculta tras una
máscara, y los anteriores)
 
CHALAIS
(a Aubry)
¡Vete!
 
(María se quita la máscara)
 
¡María!...
¡Oh, qué supremo placer!...
¡No me despiertes!...
 
MARÍA
¡Ricardo!
 
CHALAIS
¿Es un sueño, estoy soñando?...
 
MARÍA
¿De qué estás hablando, desdichado?
¿Estás alegre?
¡Estamos enfrentados a la muerte!
Richelieu...
 
CHALAIS
¡Habla!
 
MARÍA
… ¡regresa al poder!
 
CHALAIS
¿Cómo?
 
MARÍA
Se disculpó ante el Rey.
Fue muy sagaz.
 
CHALAIS
¿Cómo lo supiste?...
 
MARÍA
La Reina me lo hizo saber en secreto...
Otros creen en que el peligro ha pasado...
Tú salvaste la vida de mi esposo,
y yo ahora me apresuro
a salvar la tuya.
¡Es necesario que huyas!
 
CHALAIS
¿Huir? ¿Qué estás diciendo?...
 
MARÍA
¡Y sin demora alguna! El ministro te acusa
de organizar tramas oscuras
y apenas amanezca el día, entre grilletes,
te arrastrarán hasta el cadalso...
 
LA VOZ DE CHEVREUSE
¿Dónde estás?...
¡Chalais! ¡Ricardo!...
 
MARÍA
(como tocada por un relámpago.)
¡Mi esposo!...
 
CHALAIS
¡Oh, cielos!
¿Cómo esconderte?... ¡Ah!...
 
(Chalais toma por el brazo a María, que
 está temblorosa, y rápidamente la empuja
hacia el interior de la sala de armas)
 
MARÍA
¡Un frio me invade!
 
Escena Cuarta
 
(Chevreuse y Chalais)
 
CHEVREUSE
(entrando)
¿Duermes?...
 
CHALAIS
(Avanzando hacia él
y simulando calma)
¡Enrique!...
 
CHEVREUSE
Te he estado esperando
en casa del vizconde...
Se acerca la hora del duelo.
 
(Chalais da un rápido
vistazo a la sala de armas)

Yo mismo he venido...
 
CHALAIS
Habla más bajo...
¡Podría oírte mi madre!
 
CHEVREUSE
(Bajando la voz)
¡Sabio consejo!
Tomemos las armas y vamos...
 
(se acerca al escritorio)

¡Que espada tan frágil!...
¿Te preparas para ir a un baile?
Esto es un adorno para una fiesta...
Tú tienes al menos diez espadas
mejores que esta, y la prudencia conseja...
Déjame a mí elegir, tu campeón...
 
(se dirige a la sala de armas)
 
CHALAIS
(Con máxima agitación)
¿A dónde vas? ¡Detente!
 
(lo empuja hacia atrás.)
 
Detente...
 
CHEVREUSE
Si no quieres... ¡Qué veo!
 
(Viendo la máscara
y recogiéndola)
 
¡Ahora todo está claro!
 
CHALAIS
¿Qué dices?
¿Qué está claro?...
 
CHEVREUSE
Creo en lo que veo.
 
CHALAIS
¡Ah, no, estás equivocado!... ¡Escúchame!...
Aquí no la trajo el amor...
¡Lo juro por el cielo!
Su corazón no es culpable...
 
CHEVREUSE
(En tono de broma)
Habla más bajo...
¡Te podría oír tu madre!
 
CHALAIS
(Para sí)
¡Ah, yo mismo he estado a punto
de descubrir el secreto!
 
CHEVREUSE
Yo no he venido aquí
a descorrer el manto de tus secretos.
He venido sólo
por tu honor.
La demora podría
provocar toda clase de burlas.
 
CHALAIS
¡Es verdad!...
 
CHEVREUSE
Vuelve en ti,
desecha tan mal pensamiento.
¡Corramos por la victoria
que nos depara el destino!
Despierta tu habitual audacia,
actúa con valor.
La gloria te acompañará,
como te acompaña el amor.
 
CHALAIS
(Para sí)
María debe estar aterrorizada.
Estoy completamente destrozado.
 
(mira hacia la sala de armas)
 
Destino adverso,
¿yo debo pagar tu injusto furor?
¡Una agitación tan terrible
jamás oprimió un corazón!
 
CHEVREUSE
¡Al campo de honor!
Yo te precederé.
 
CHALAIS
¡Ah! sí...
 
CHEVREUSE
¡No te demores!
Mira, que ya amanece.
 
CHALAIS
¡Ve!... Habla en voz baja.
 
CHALAIS, CHEVREUSE
(Chevreuse riendo)
¡Que tu/mi madre nos podría oír!
 
(Chevreuse sale, Chalais cierra la
puerta y luego va a la sala de armas)
 
CHALAIS
¡María!...
 
Escena Quinta
 
(Chalais y María que apenas
puede mantenerse en pie)
 
CHALAIS
Siéntate...
 
MARÍA
Unos instantes más
y me caía muerta.
 
CHALAIS
Cálmate.
El peligro ya pasó.
 
MARÍA
¿Que ya pasó?
¡Otro peligro aún más cruel
se cierne sobre mí!
Lo escuché todo... duelo a muerte... ¡No irás!
 
CHALAIS
¿Qué?...
 
MARÍA
(levantándose)
No...
Jura por cuanto tienes como más querido
en la tierra y sagrado en el cielo
abandonar París ahora mismo.
¡La muerte te acecha por doquier!...
 
CHALAIS
¿Qué dices? ¿Y mi honor?
 
MARÍA
¡Funesto error!
La ley prohíbe a los súbditos leales
transgredir las leyes...
¡Y la ley justa prohíbe los duelos!...
 
CHALAIS
¡María!
¡Luchar contra el destino es en vano!...
Él me arrastra y yo lo sigo...
 
MARÍA
¡Ah, no tienes corazón!...
 
(El Louvre anuncia las cinco en punto)
 
CHALAIS
(Preparándose para salir)
¡Ha llegado la hora!...
 
MARÍA
¡Oh, qué terror!
 
(Con la fuerza de la desesperación)
 
¡Espera! Escúchame...
 
CHALAIS
Si llego tarde un momento, un sólo momento,
¡seré acusado de cobarde!
 
MARÍA
¡Ah, sólo un instante!...
 
CHALAIS
¡No!...
 
MARÍA
Te lo ruego...
Mira, ¡yo soy la que te lo ruega!
 
CHALAIS
(Para sí)
¡Que instante tan cruel! ¡No existe un corazón
tan desgarrado como el mío!...
 
MARÍA
(Con tono más animado, pero siempre
interrumpido por las lágrimas)
¿Qué cosa puede conmoverte?...
¿Qué argumentos, qué palabras?...
No, ni mi dolor, ni mis gemidos...
¡No tienes piedad de mí!
¿Y tu madre?... ¡Ah!
De ambos corazones ten compasión...
Ricardo, si tú mueres
¡tu madre morirá!
 
(Cayendo a los pies de Chalais.)
 
CHALAIS
(Para sí)
¿Cómo detener las lágrimas
que brotan de mis ojos?...
¡Soy mortal, soy hijo!...
 
(En voz alta)
 
Mi tremendo destino
en el cielo está escrito...
que tu cruel piedad
no lo haga más doloroso aún.
Levántate ¡oh, mujer!...
¡Me destrozas el corazón!
 
(cuando intenta levantarla, María
se aferra a sus arrodillas)
 
MARÍA
¡En el polvo, a tus pies,
aquí moriré si no cambias de parecer!
 
CHALAIS
¡Ah, qué dilema!...
 
MARÍA
(Con fuerza cada vez mayor)
Si no cedes ante mis lágrimas...
ante mis ruegos.
¡Ah, Ricardo!...
 
CHALAIS
¡Tú ganas!...
 
(La levanta. Se oye que
alguien golpea la puerta)
 
Escena Sexta
 
(Los mencionados, y el Vizconde)
 
VIZCONDE
¡Conde!
 
CHALAIS
¡Amigo!
 
VIZCONDE
Viendo que la hora llega, en tu lugar,
a batirse en duelo se dispone Enrique.
 
CHALAIS
¡Cielos! ¿Y yo?... ¡Ve!... ¡Detenlo!...
 
(Tomando sus armas)
 
¡Te sigo!... ¡Vamos!...
 
MARÍA
¡Ay de mí!...
 
CHALAIS
(a María)
¿No oíste?
 
VIZCONDE
¡Ven, vamos!...
 
CHALAIS
¡Corro!...
 
MARÍA
¡A la muerte!... ¡Detente!...
 
Dúo
 
CHALAIS
Comencé a morir
cuando oí que tenías un esposo.
¡Déjame, mujer, deja ahora
que mi destino se cumpla!
Alguna vez ve a llorar
sobre la lápida que me cubra...
y así, mis gélidos despojos,
sentirán la vida y el amor.
 
MARÍA
Por el amor que te inspiro,
por tu desdichada madre,
¡ve, huye, desiste
ante el sufrimiento de una infeliz!
Evítame todo remordimiento,
te lo pido de rodillas...
¡Ah, ten piedad de mí!
¡Ah, que mi dolor te conmueva!
 
CHALAIS
¡Ah! ¡María!... ¡Vamos, déjame!
 
MARÍA
¡No! ¡Ah, no! ¡Nunca!
 
CHALAIS
¡Sonó la hora!...
 
MARÍA
¡De tu muerte!

(Chalais sale corriendo, María lo sigue)



ACTO TERCERO


(Sala en la residencia de Chevreuse.
Entrada en perspectiva; una puerta lateral; un
gran reloj al fondo; un escritorio entre dos sillas) 

Escena Primera
 
CHEVREUSE
(con un brazo vendado, se sienta a la mesa, en la
que están las pistolas de Chalais. María de pie a
un lado, Chalais en el otro, algunos sirvientes
detrás. A María, que está muy agitada)
¡Tranquilízate!...
La herida es leve, más leve de lo que parece.
 
CHALAIS
¡Ah, tarde, llegué tarde!
¿Por qué no me esperaste?...
 
CHEVREUSE
Ahora es necesario prevenir
los golpes de otra desgracia.
¡En el aire planea
la muerte sobre ti!...
Un camino de salvación te abriré...
 
(Levantándose.)
 
CHALAIS
¿Qué haces?...
Tu estado requiere guardar reposo...
 
CHEVREUSE
¿Guardar reposo, mientras que mi amigo
 permanece en peligro?...
¡Mal conoces, Ricardo, el corazón de Enrique!
 
(Indica a los sirvientes que lo sigan
y sale por la puerta lateral.)
 
MARÍA
(Para sí)
¡No me atrevo ni a levantar la mirada!
 
Escena Segunda
 
(Un criado de Chevreuse, Aubry y los dichos)
 
CRIADO
(entra, anuncia a Aubry y luego se retira)
¡Aubry!
 
AUBRY
(Ansioso y muy nervioso)
¡Mucho tiempo en vano te busqué!...
Tras tus huellas el vizconde me llevó...
 
CHALAIS
¿Eres el portador de la mala nueva?
 
AUBRY
Un pelotón de soldados invadió tu casa,
y requisó toda tu correspondencia.
 
CHALAIS
¡Oh, qué funesto evento!...
 
(a Aubry, que se marcha)
 
¡Vete!
 
(Con desesperación)
 
¡Estás perdida!
 
MARÍA
¿Yo?... ¡Cielos! ¿Qué escucho?
 
CHALAIS
Antes de salir para el duelo,
te escribí una carta de amor...
Muy pronto, por manos del Ministro,
estará en manos de tu marido...
 
MARÍA
¡Ah, me matará!
 
CHALAIS
De su ira debes huir de inmediato...
Sigue mis pasos.
 
MARÍA
¡No!...
 
CHALAIS
Tu virtud es sagrada para mí...
Prometo respetarla
y llevarte junto a tu hermano,
el Gobernador de Alsacia...
 
(Se oye crujir un engranaje. Una puerta
secreta se abre frente a la puerta lateral)
 
MARÍA
¡El Duque!... Calla.
 
Escena Tercera
 
(Chevreuse y los antedichos)
 
CHEVREUSE
(a Chalais)
Este pasaje atraviesa las murallas de la ciudad.
Allí te espera un veloz caballo.
¡Vamos... apresúrate!
 
(Mientras Chalais toma su sombrero, Chevreuse
lo precede saliendo por la puerta secreta)
 
CHALAIS
(En voz baja, a María)
María, si suena la próxima hora,
y no vienes, volveré para morir contigo.
 
(Sale detrás de Chevreuse).
 
Oración
 
MARÍA
¡Madre, infausto casamiento
me hiciste hacer!
 
(Con amargura)
 
¡Ah! El haberte obedecido,
¡me costará la vida!
 
(Se queda en silencio. Luego, asaltada
por un pensamiento, cae de rodillas
y sus ojos se llenan de lágrimas.)
 
Hay un Dios, que en su misericordia,
vuelve los ojos hacia
sus desdichados hijos
y los bendice.
Su brazo salvador, Madre,
invoca en mi favor...
¡Ah, de la feroz y amarga muerte
sólo tú puedes rescatarme!...
El cielo nunca ha cerrado sus oídos
a la plegaria de una madre.
 
Escena Cuarta
 
(Chevreuse y María; luego el siervo)
 
CHEVREUSE
¡Se marchó!
Pronto estará lejos de aquí.
 
MARÍA
(Para sí)
¡Ah, qué delirio!
 
EL SIERVO
¡El Capitán de los Arqueros!
 
MARÍA
(Con manifiesto terror)
¡Ah, la muerte!...
 
CHEVREUSE
(a María)
¿Por qué temer?
Ricardo ya está a salvo...
 
(al siervo)
 
¡Hazle pasar!
 
EL SIERVO
La Reina os llama, duquesa.
 
(Sale).
 
MARÍA
(Con movimiento rápido)
Voy.
 
CHEVREUSE
¡Ah, antes serénate!
 
MARÍA
Estoy tranquila...
Sin embargo... si quieres que me quede...
 
CHEVREUSE
No.
 
MARÍA
(saliendo, para sí)
¡El suelo tiembla bajo mis pies!...
 
(María se encuentra con De Fiesque,
quien se inclina ante ella, responde
confusamente a su saludo, y se aleja
con premura. Chevreuse la observa, no
sin cierto estupor)
 
Escena Quinta
 
(Entra De Fiesque con algunos
arqueros,  y Chevreuse)
 
FIESQUE
El Ministro espera
que os dignéis revelarme
el paradero del Conde.
 
(A Chevreuse que intenta responderle)
 
Duque, antes de responderme,
leed antes esta nota.
 
(Le da la nota de Chalais, junto con
el retrato, y se retira con los arqueros)
 
CHEVREUSE
(Después de desplegar la nota)
¡Es la firma de Ricardo!
 
(Lee)
 
"Dentro de poco,
posiblemente estaré muerto.
El eterno silencio de la tumba
sepultará mi amor...
Llora, pero sólo con el corazón...
Un último adiós recibe de mi parte,
junto con mi imagen"
 
(Abre la caja que contiene la medalla.)
 
¡Qué!... ¡María!... ¡Ella! Y Ricardo...
ayer por la noche... ¡Oh, rabia!...
¡No, no, un espíritu maligno
engaña a mis ojos!... ¡No es posible!

(Observa de nuevo la medalla.)
 
¡Ah, y sin embargo es él!
 
(Cae abatido en una silla)
 
Cavatina
 
¡Hermosa y vestida de sol
me sonreía la vida!
¡Favorablemente el cielo me ofrecía
todo lo que un mortal desea!
 
(se levanta furioso)
 
¡Ay! ¡Fueron falsos espejismos!
¡Fue un sueño que se disipó!...
¡Toda la tremenda verdad
viene a mi mente!
Funesto y triste
se presenta el día ante mis ojos...
El aire está viciado...
¡La tierra es una tumba para mí!
 
Escena Sexta
 
(Fiesque y el antedicho; luego el siervo)
 
FIESQUE
¿Y bien?
 
CHEVREUSE
¿Qué es lo que esperas?
 
FIESQUE
Duque, ¿no lo recordáis?
Una respuesta.
 
CHEVREUSE
El pérfido huyo... por ahí.
 
(Para sí)
 
¿Y ella? ¿Lo habrá seguido?
¡Horrible sospecha!...
 
(Toca una campanilla:
entra el siervo)
 
Que la Duquesa venga aquí...
 
FIESQUE
No será necesario...
Ella aún está entre estas paredes.
 
CHEVREUSE
¿Entre estas paredes?... ¡Oh, qué alegría!
 
FIESQUE
¡Vamos tras el Conde!
Aún espero poder alcanzarlo...
¡Adiós!
 
(sale Fiesque con los arqueros apresuradamente)
 
CHEVREUSE
(al siervo que sale inmediatamente)
¡Ve!... mi esposa...
¡Que venga aquí!
¡La fatal voz de la muerte,
impía, te llama!
 
(Llorando)
 
Todo lo esperaba de ti.
Para mí, eras la luz del día;
más que al cielo mismo yo te amaba...
¡Y justo fue el cielo que me castigó!
¡Ah, mis ojos aún se empañan
con lágrimas de tonta piedad!...
Sí, mas dentro de poco, un río de sangre
a estas lágrimas sustituirá.
 
(sale por la puerta lateral.)
 
Escena Séptima
 
(María y el familiar, luego Chevreuse)
 
MARÍA
(avanza con paso incierto y vacilante;
su rostro presenta una palidez extrema,
sus ojos fijos se muestran espantados;
permanece mucho tiempo en silencio,
luego, se repone, y exclama:)
¡Me trajeron al suplicio!...
 
CHEVREUSE
(Vuelve a entrar, sin ser visto por María,
que se encuentra delante de la escena.
Tiene una daga en la mano derecha y los
ojos llenos de furor, pero, observando el
estado de María, se apiada. Para sí)
¡Aquí está la infiel!
 
(Dejar caer la daga sobre el escritorio)
 
Clavarla dentro de mi corazón.
sería más fácil para mí...
 
(se adelanta y hace que su esposa se
siente a su lado. A una señal de él, el
sirviente se retira. Momento de silencio.
María mira el reloj.)
 
¡Cómo te inquieta el paso del tiempo!
¡Ah, claro, tienes razón! Te espera...
 
(María se estremece).
 
la Reina
 
MARÍA
(Para sí)
¡Con cada mirada, con cada palabra,
aumenta mi terror!...
 
CHEVREUSE
¿O es que te desagrada estar cerca
del hombre que te amó...
que te ama más que a nada en el mundo
y que en ti depositó toda su confianza?
 
MARÍA
¡Duque!...
 
(Para sí)
 
Estoy temblando.
 
CHEVREUSE
¡Infamar el nombre del esposo!...
¡El propio nombre!...
¡Horrible, aterradora idea!
Sin embargo, de nada vale amonestar
a la esposa descarriada...
Cuando el ultraje es público,
¡es necesario borrarlo con sangre!...
 
MARÍA
¡Ah, basta, basta!...
 
(Para sí)
 
¡Ay, qué destino tan terrible!
 
Dúo
 
CHEVREUSE
(conteniéndose y con ironía.)
Bien conozco tu bello corazón.
Tu fidelidad me es muy conocida;
tu candor no tiene mancha alguna
y no sabes lo que es mentir.
Bien podría depositar
plenamente en ti mi honor.
 
MARÍA
Cesa... ¡Ay de mí!...
Tu herida mana sangre...
 
CHEVREUSE
(Levantándose impetuosamente)
La derramé inútilmente...
¡Mi vida arriesgué por ese indigno!...
 
MARÍA
¡Por favor, cálmate!...
 
CHEVREUSE
¿Así me ha pagado ese traidor?...
Y para colmo,
el destino lo protege...
lo sustrae de mi furia...
 
MARÍA
¡Duque, oh cielos!...
 
CHEVREUSE
¿Acaso no podré
despedazar a ese villano?...
 
MARÍA
(Para sí)
¡Tiemblo!
 
CHEVREUSE
¿Hacer pedazos su corazón
con mis propias manos?
 
(Suena el reloj)
 
MARÍA
(Lanza un grito y ,llena de terror,
hace un movimiento involuntario
hacia la puerta secreta)
¡Ah!
 
CHEVREUSE
¡Gritas!... ¡Has vuelto tus ojos
hacia la puerta! ¿Por qué?
¡Una gran esperanza das a mi corazón!
¿Quizás... el infame...?
 
MARÍA
(Cayendo, casi aturdida, a sus pies)
Piedad... de... mi...
 
CHEVREUSE
(Arrastrándola hacia la puerta secreta,
y siempre teniéndola aferrada por un brazo)
¡Fijemos nuestras miradas sobre esa puerta fatal!
Esperemos que aparezca alguien por ella.
Mujer, ¡un espanto mortal te invade!...
Es tanta mi alegría... ¡que me quita el aliento!
 
(por el miedo que muestra María tiene
la certeza del regreso de Chalais).
 
MARÍA
¡Cálmate!... ¡Escúchame!...
No te abandones a la ira... La palabra...
el ruego... sobre mis labios... escucha...
¡Ah, ya no hay esperanza!...
¡Me siento morir!...
 
Escena Octava
 
(La puerta se abre de golpe y
aparece Chalais. Los antedichos)
 
CHEVREUSE
(Con expresión de alegría feroz)
¡Ah!...
 
MARÍA
¡Colmada está la medida!...
 
CHEVREUSE
¿Qué te trae a este lugar?
 
CHALAIS
El designio de un destino adverso
y un ardiente anhelo de morir.
 
(sacando su espada.)
 
CHEVREUSE
¡Está bien, vamos!
 
MARÍA
(a Chalais)
¡Desventurado!...
 
(una mirada terrible de
Chevreuse le corta la frase.)
 
¡Me hace estremecer!
 
Escena Novena
 
(El siervo y los anteriores)
 
SIERVO
¡Duque, ah, Duque!... Un pelotón de arqueros
ha traspasado la primera entrada.
 
MARÍA
¡Ay!...
 
CHEVREUSE
¡Ricardo, tus pensamientos dirige al Cielo,
el instante está cerca!
 
CHALAIS
La vida no deseo; yo mismo...
 
(se encamina hacia los arqueros.)
 
CHEVREUSE
(lo retiene)
Tu vida me pertenece.
 
(al siervo, que sale de inmediato)
 
¡Tú, retenlos un momento!
 
(cierra la puerta)
 
CHALAIS
¿Qué hacer?
 
MARÍA
Tierra, ¿no te abres bajo mis pies?
 
CHEVREUSE
Toma
 
(Poniendo una de las dos pistolas
en las manos de Chalais.)
 
CHALAIS
¿Qué?...
 
CHEVREUSE
(señalando hacia la puerta lateral)
¡Sígueme!
 
MARÍA
¡Cielos!
 
CHALAIS
¡No!
 
Trío
 
CHEVREUSE
No puedes salir vivo
por esa puerta...
¡Ven!... La hora de la muerte
ya ha sonado para ti.
Aunque invoques al cielo,
el cielo sordo será.
 
CHALAIS
No temo a tu furor,
pues todo para mí ha acabado.
¿Por qué te demoras?...
Atraviesa este corazón
que ya no tiene esperanzas...
Un bien supremo será la muerte para mí.
 
MARÍA
Antes de que se concrete
una tragedia tan funesta,
mátame, si te queda
una sombra de misericordia...
¡Dejarme con vida
sería demasiada crueldad!
 
(Se oyen repetidos golpes en la puerta de atrás.
Chevreuse, rechazando a María, que intenta
interponerse, lleva a Chalais por la puerta lateral,
y la cierra inmediatamente. María cae desmayada
sobre una silla,
 
Escena Décima
 
(La puerta trasera es derribada.
Irrumpe en la habitación De Fiesque
con un grupo de arqueros)
 
FIESQUE
¿Dónde se esconde el traidor?...
 
ARQUEROS
¡Huir intenta en vano!...
 
(Se oyen dos disparos de pistola.
María se levanta en estado de shock.)
 
Escena Última
 
(Se abre la puerta lateral por la que
aparece Chevreuse, con el cabello revuelto
y los ojos inyectados en sangre. Más que de
un ser humano tiene la apariencia de un
horrible fantasma)
 
FIESQUE
¿El conde?...
 
CHEVREUSE
Para evitar la mano
del verdugo,
se suicidó.
 
MARÍA
¡Ah!...
 
FIESQUE
Veamos...
 
(Entra seguido por un arquero, los otros
permanecen cerca del umbral. Todas las
miradas están fijas sobre el umbral.
Chevreuse se acerca a María).
 
CHEVREUSE
¡La muerte vino a por él!
 
MARÍA
(llorando.)
¡Cruel!
 
CHEVREUSE
(Arrojando la carta y
la medalla ante ella)
¡La vida con infamia para ti,
¡mujer infiel!
 
MARÍA
(María cae de rodillas, mirando
al cielo con las manos juntas)
¿Eterno deshonor?... ¡Yo no te amé!...
Te transformé en un asesino...
Por mí, infamia y muerte tendrás,
y mi fidelidad será completa.
¡Cielo! Ahora esta víctima te desafía
a que apliques tu ley...
Si obedecerte fue un crimen,
que me fulmines será tu misericordia.
 
 
 
Digitalizado y traducido por:
José Luis Roviaro 2018.