ATTO PRIMO (La scena raffigura una piazzetta; a sinistra la facciata di un palazzo; un
ballatolo fiancheggialo da due branche di scale la cui ringhiera di ferro non ha interruzione, sta davanti alla porta
d’ingresso. Sotto il ballatoio una porta. Quindi una strada che entra in quinta a sinistra. Quindi, nel mezzo della scena,
un ponte che cavalca un fiume. A destra, in primo piano, la parte posteriore di un convento adibito ad uso di prigione.
Le finestre sono state murate e ad un finestrone rettangolare, alto un metro e mezzo circa da terra, sono state
applicate dello barre di ferro e ancora esternamente delle imposte di legno che si aprono a libro. Oltre questo
fabbricato, la strada che entra in quinta a destra è fiancheggiata, come quella di sinistra, da un muricciolo che si perde
in quinta. Oltre il ponte che sarà praticabile, a destra, il cupo fabbricato di una prigione, a sinistra un quartiere
della città. Una sera d’autunno. Deserti la piazza, il ponte e le vie. La solitudine di una città desolata ed atterrita. Sul
davanti a destra c’è un moro, un »ussaro americano » che monta la guardia alla grata, le cui imposte sono chiuse. Passa
nell’aria, con la brezza della sera, un malinconico canto che sembra si levi da tutte le prigioni della città: debole, vago,
lontano, misterioso, doloroso. E’ la
cantica di P. De Winton)
IL CANTO DEI PRIGIONERI
Vergine, confido nel tuo
soccorso, in te; i giorni miei ti
affido pietà, pietà di me. E
quando l’ ultim’ ora verrà della
mia sorte, ch’ io morir possa,
implora, della più santa morte.
della più santa morte.
(Si odono battere dei colpi discreti
contro le imposte di legno della
grata.
Il negro si guarda intorno
sospettoso,
quindi schiude una imposta; sporgono
delle mani che convulsamente offrono
monete e pezzetti
di giojelli rotti. Il
negro acciuffa quanto gli viene
offerto,
rapidamente appanna, lustra, in
tasca.
Dà in cambio tozzi di pane e frutta
che toglie dal sacchetto a tracolla.
Da lontano, dal fondo a sinistra,
arriva
e si avvicina un vociare indistinto.
Il
negro richiude le imposte e si volge
per vedere che cosa accade)
LE VOCI DELLA FOLLA
Ah! Ferma! Ferma!
Agguantagli il paniere! Il
paniere! — Il paniere!
Acciuffa il contrabbando!
Affamatori! — Affamatori!
Ladri!
Ferma gl’ incettatori
Ferma!
(Dal fondo a sinistra vengono
correndo
sul ponte un giovane di circa 17
anni e
una ragazzina della stessa età:
Mariella.
Il giovane, che veste da
San-culotto,
sospinge Mariella circondandole la
vita
col braccio destro, e con la mano
sinistra
tiene assicurato sulla testa un
grosso
paniere coperto da un tovagliolo.
Rapidamente il giovane,
soffermandosi
un istante, getta nel fiume alcuni
involti
che leva dal paniere.Quindi ambedue
proseguono la corsa. Appare la folla
che
li insegue urlando. Uno della folla
porta
il tavolino per l’oratore. I due
giovani
sono arrivati sul davanti della
piazzetta,
la folla è a metà del ponte, quando
dal
palazzo a sinistra e dalla porta
sotto il
ballatolo, si slanciano fuori i «
Marats »
e impediscono alla folla di
avvicinarsi al
palazzetto del Comitato)
I « MARATS »
Alto là! Non si passa!
Non si passa!
LA FOLLA
Vogliamo far giustizia.
I « MARATS» Di
chi?
LA FOLLA Di
chi rivende in contrabbando!
Noi facciamo la coda giorni interi! Le
nostre donne passano le notti
davanti alle botteghe!
Noi soffriamo tormenti disumani!
I « MARATS »
Tutti soffriamo! Tutti!
LA FOLLA
Non è vero!
C’è chi porta provviste a domicilio
a chi paga a «Luigi raccorciati! ».
I « MARATS »
Saranno giudicati! e condannati!
LA FOLLA
No! Un esempio! Un esempio!
Su, su, alla lanterna i vili
ghiottoni
che pagano in oro e aspettano
a casa i ricchi bocconi!
Su, su! alla lanterna!
I « MARATS »
Sarà fatta giustizia! indietro!
indietro!!
LA FOLLA
E chi nasconde il grano, chi fa la
carestia,
chi accresce la moria
alla lanterna!
Alla lanterna!
I « MARATS »
Abbiate fede nella legge! Indietro!
IL CAPITANO (gridando enfatico)
Cittadini, scioglietevi
in nome della Patria!
(un urlo gli risponde)
LA FOLLA
Basta con le parole! Abbiamo fame!
I «MARATS »
In nome della Patria!
LA FOLLA
Voi gridate così perchè siete
satolli!
I « MARATS »
Noi satolli? Canaglie!
Canaglie scellerate!
LA FOLLA
Per voi, pei vostri capi
pane fresco e bottiglie!
Invocate la Patria a pancia piena!
Difensori dei ladri contro il
popolo!
I « MARATS »
Per spazzar la città dalla canaglia,
picche e mitraglia!
Picche e mitraglia!
IL CAPITANO
Forza al decreto!
I « MARATS »
Chi fa tumulto
per domandare i viveri è punito di
morte!
LA FOLLA
Difensori dei ladri!
(a canzone)
Gli incettatori
sono difesi,
ben Io si sa,
dai Marats!
dai Marats!
IL CAPITANO
Arrestate chi canta la canzone!
LA FOLLA
Gli intrepidi soldati si sono
accaparrati dei ranci prelibati!
Gli incettatori
mino difesi,
ben lo si sa,
dai Marats,
dai Marats!
I MARATS
Addosso alla canaglia!
Addosso alla canaglia!
LA FOLLA
Voi ci sfamatea sciabolate!
Ma noi farem giustizia!
Morte a tutti i tiranni!
Abbiamo fame!
Vogliamo il pane!
I « MARATS »
Addosso alla canaglia!
LA FOLLA
Morte ai Marats!
(tumulto al colmo. Colluttazione. Feriti Il grido della folla: Morte ai Marats)
L’ORCO (accorre sul ballatoio del palazzo dietro di lui la Spia e il Ladro.
Tonante sul clamore)
Morte ai briganti!
Tutti pagati dal Governo inglese!
Oro inglese! briganti stipendiati
contro la libertà! Ed
io vi scorcio tutti qui di mia mano,
senza bisognodi Sénéchal!...
(sguaina ed agita a mulinello lo
sciabolone, grottescamente. La folla
tace)
QUALCHE VOCE DEL POPOLO
Noi non siamo briganti!
Siam quelli che viviamo con
quattr’once di
pan secco ammuffito!
Mentre gli incettatori
girano la città!...
L’ORCO
Denunziateli.
LA FOLLA
Guarda!Eccone due! Son là!
L’ORCO
(ora soltanto, volgendosi ai cenni
della
folla, vede Mariella e il giovane.
Scende
rapidamente la scala e andando verso
la ragazzina, con mal garbo,
sorpreso)
Eh!? Tu? che cosa hai fatto?
che cosa hai fatto nascere?
Brutta scimmia, rispondi!
MORMORIO DELLA FOLLA
Interroga i colpevoli!
Interroga i colpevoli!...
Silenzio!
MARIELLA
(timida e spaurita) lo
non ho fatto nulla,
nulla di male, zio... non mi
picchiare! Ti
portavo la cenacome tutte le sere e
traversavo il corso. Ad
un tratto tanta gente che batteva
contro l’uscio d’un fornaio,
m’ha gridato: Cosa porti nel paniere?
Fai vedere! Fai vedere! »
Spaventata, scappo! scappo!
Tutti dietro ad inseguirmi, a gridarmi:
Ferma! dagli! Ah
che corsa disperata! mi
scoppiava quasi il cuore!
non potevo regger più,... e
sarei cascata affranta... se
lui... questo ragazzo sconosciuto,
non si fosse slanciato in mio
soccorso!
m’ha strappato il paniere,
m’ha sollevato quasi sulle braccia! e
corri e corri,
pareva avesseè stato come un volo...
è stato come un volo... e m’ha
salvata!
L’ORCO (con ira male repressa)
T’ho sempre dello di passar
dai vicoli e non dal corso!
Vuoi far la bella! Scimmia!
(minaccioso)
Quando saremo a casa stasera,
sentirai!...
(volgendosi alla folla, con ironica cortesia)
L’affamatrice, la brigantella
è la mia nipotina Mariella
che porta la mia scarsa e magra
cena.
Son contenti i tumultuanti?
UNA VOCE
Dimmi, dentro il paniere c’è pane
d’uguaglianzao da rappresentanti?
L’ORCO
Arrestate quell’uomo!
LA SPIA
Quello è un agente scellerato!
LA FOLLA
No!
Uguaglianza!
Uguaglianza!
Mostra il paniere!
Dobbiamo viver tatti a un pane e
ad una pentola!
Morte ai Marats!
Morte ai Marats! Il
paniere! Il paniere!...
IL GIOVANE
(strappa il paniere di mano
all’Orco,
dicendogli frettolosamente)
Lascia fare. Ti salvo!
(sale d’un balzo sul tavolo che
i Marats hanno tolto alla folla)
A
voi Eccolo qua!
(la folla si calma)
Guarda la plebe!
Strepita Impazza! Ammazza!
Diventa più feroce delle fiere...
per un paniere! E
forse quel paniere
dove ogni giorno ruzzolano
tante teste mozzate?
Noi Attorno a quel paniere a piè del
palco
il popolo s’accalca
e s’agita!e gesticola!
e grida come un falco!
ride! sghignazza! applaude!
e canta! e balla!
Ma questo è un altro affare!
Si tratta di un paniere
di roba da mangiare!
Mettendo tutti e due sulla bilancia,
evviva chi ci porta via la testa,
abbasso chi ci fa scemar la pancia!
E l’ ingordo furfante sei, tu,
rappresentante!
Negare non ti giova!
Qui c’ è la provai
Ecco la lauta cena!
Ah! finalmente! sfàmati,
popolo! ingrassa!
Dobbiamo viver tutti
a un pane e ad una pentola!
Apro la pentola del Presidente!
(prende dal paniere e
getta in mezzo alla folla)
Una pernice!
(getta una cipolla)
gamberi fritti!
(getta dei fagiuoli)
pane di grano!
(getta un tozzo di pane nero)
oca ripiena!
(getta un’aringa)
che bel fagiano!
(un cavolo nero, cotto)
Bordeaux vecchissimo!
(battezza i vicini con l’acqua)
e infine, o gente,
non c’ è più niente!
UNA VOCE
Non hai finito! buttami il resto!
IL GIOVANE (getta il cesto vuoto)
Buon appetito!
LA FOLLA
E vuoto! E vuoto!
IL GIOVANE
Popolo stolto!
E per questo tu avresti trucidato
una povera bimba!
Per questo tu volevi ribellarti,
saccheggiare il palazzo,
fare stragi! Per questo
hai coperto di sangue e di percosse
ali intrepidi soldati di Marat!
Hai offeso Marat che col suo sangue
battezzava la nostra libertà!
lo solo! lo solo!
riscatterò l’offesa scellerata!
A me una sciabola!
A me una picca!
La benda! La coccarda tricolore!
Sono pronto a giurarti fedeltà,
ad esser tuo soldato, o gran Marat!
L’ORCO (al Capitano)
Arruolatelo.
LA FOLLA
Sì! Viva i Marats!
I «MARATS »
Viva il popolo!
Viva! Viva la libertà!
LA FOLLA
Viva i Marats!
Viva i Marats!
I « MARATS »
Il giuramento!
LA FOLLA
Il giuramento!
(La folla si dispone ad assistere alla
cerimonia. Sale sopra la scala del palazzo, alcuni ragazzi sulle spallette
del ponte. I «Marats », nel mezzo della scena attorniano a semicerchio
il giovane. Ad un cenno del capitano, erompono)
I «MARATS »
lo giuro che Marat fu dispregiato
invano
dai turpi rospi immondi gracchianti
nel pantano!
Amico fu del popolo, pel popolo
morì!
IL. GIOVANE
Giuro!
I « MARATS »
Giuro di denunziari vili e i
traditori,
fossero pur miei figli, fossero i
genitori!
e di condurli impavido
al bacio di Louison!
IL GIOVANE
Giuro!
I « MARATS » (sguainando gli sciaboloni)
Morte a’ realisti, ai moderati,
ai moscardini,ai rinnegati!
Morte al foglianti,
morte ai briganti,
morte al nemici della libertá!
IL GIOVANE
Morte! Morte!
TUTTI
Morte!
IL CAPITANO DEI « MARATS »
(cingendogli la testa con la pezzuola e dandogli la picea)
Salute e fratellanza, o piccolo
Marat!
TUTTI
Salute e fratellanza, o piccolo
Marat!
(I « Marats
innalzano il ragazzo agitando le picche e salutandolo coi berrefti frigi. Tulla la scena sara uno
sventolio di berretti frigi)
IL CAPITANO DEI « MARATS«
Prendi servizio!
Via di fazione alla prigione!
(il giovano balza a terra e con la picca in spalla comincia a montare la guardia
fra l’ammirazione della folla)
L’ORCO
E adesso ritornate
calmi e tranquilli nelle vostre
case!
Ad ogni sofferenza
di conforto vi sia la liberta,
la santa liberta che si respira!
(II carrilon di un campanile sconta il non essere stato soppresso
suonando, al calar della sera, una canzoncina giacobina)
Udite! Le campane,
non piú strumento di superstizione,
suonan canzoni di rivoluzione!
Tutto qui grida e canta liberta!
Tutto vi dice che la mente e il
cuore
abbiamo consacrato al vostro amore!
(alla aspia)
Tu segna i caporioni...
stanotte arresta...
e domani la testa!
(La folla disperdendosi lentamente oltre il ponte e le vie adiacenti)
UNA VOCE
Manca il pane primidi,
manca duodì,
arriverá tridì?..
TUTTI IN CORO
Quartidi, quintidi, sextidi passa,
septidi passa,
fame octidi e nonidi
ed ogni decade sempre cosí!...
(La piazzetla si sgombra.
Marats ne guardan gli sbocchi)
MARIELLA (si è avvicinata al Piccolo Moral e gli parla con voce commossa)
Io non so chi tu sia,
ma so che m’hai difeso:
hai difeso una bimba sola al mondo,
senza babbo né mamma!
E questa tua bontá
m’ha fatto tanto bene qui nel cuore,
che, vedi, vorrei dirti tante
cose...
ma non posso... e non so che
dirti...
Grazie!
(L’Orco, che con i compagni aveva seguito la folla fino al ponte, torna
indictro. Mariella fugge)
L’ORCO (al Piccolo Marat)
Bravo ragazzol
IL PICCOLO MARAT
Un po’ di furberial
Tutta la roba buona
io l’avevo di giá buttata via!
L’ORCO
Oh! ti terró di conto!
(il giovine s’inchina)
Non son tranquillo! No!...
(alla Spia e al Ladro)
Un bel giorno gli affamati,
disperati,
ci assassinanot
Troppe bocche e poco, pane!
(Dalla strada di destra entra in scena la Tigre, se. guita da un ometto grasso,
paffuto, che porta un involto sotto il braccio e che cammina tremante e pauroso. L’Orco che fa gruppo a
sinistra con la Spia, il Ladro e il Piccolo Marat, non li scorge. La Tigre si avanza e ascolta le seguenti parola)
Bisogna sbarazzare le prigioni
e riempirle e rivuotarle subito!
Ma quel sistema rapido
per quando é all’ordine?
LA TIGRE (cavernoso)
Per questa sera!
(Tullo il gruppo si volge)
L’ORCO
Stasera? Finalmente!
Aspetta!... Capitano!
Fino ella rnezzanotte
sien deserte le strade lungo il
fiume,
deserti i ponti,
chiuse le finestre,
spento ogni lume!
IL CAPITANO DEI « MARATS » (a due « Marats »)
A quello sbocco voi!
(due «Marets» entreno in quinta a destra)
Voi quattro lá!
(i quattro entreno in quinta a sinistra)
Pronti! Armi in spalla!
A me! «Marats!».
(Escono tutti dietro al Capo, tranne il Piccolo Metal di fazione al carcere.
L’ometto rubicondo avrá seguito tutta questa scene, immobile e mune trasognato)
L’ORCO
(tornando allta Tigre)
Sono con te!
LA TIGRE (al Carpentiere che si scuote)
Mostra il modello del tuo battello.
(il Carpentiere tremante si avanza cercando di farsi forza, deferente,
untuoso per il terrore che lo invade alla vicinanza di quegli uomini. Svolge il fagotto e mostra una barchettina di legno che tiene
sollevata. Tutti lo attorniano)
IL CARPENTIERE
Senza vele...
senza remi...
tutto stiva...
lentamente...
la corrente...
lo allontana dalla riva!...
(l’ emozione lo interrumpe)
L’ORCO
Ma perché tremi?
LA TIGRE
Prosegui ii tuo viaggio!
IL CARPENTIERE
O santa liberté, dammi coraggio!
TUTTI
Avanti! Avanti!
II. CARPENTIERE (quasi balbetiando)
Quando é giunto giú alla fose...
dove l’acqua piú é profonda...
una scatola di polvere
scoppia!...s’aprono le valvole...
(eseguisce tirando dei fili)
e fi battello affonda... affon...da!
(sfinito, guardando fisso avanti a
sé, lascia cadere le braccia e tiene la barca colla destra. Lieve pausa tragica. Come un attimo di esitazione
rotta dalla voce dell’Orco)
L’ORCO (alla Tigre)
Quando tu imbarchi?
LA TIGRE
Quando é piel scuro...
Sara il segnale un rullo di tamburo.
IL CARPENTIERE (erompendo senza riguardi)
No! Di che cosa é carico
il battello non lo voglio sapere!
Io faccio il carpentierel
lo faccio il carpentiere e non il
boia!
TUTTI
Che cosa dici ?
IL PICCOLO MARAT (minacciandolo con la picca)
Vuoi tirar le cuoia?
IL CARPENTIERE
Perdono, cittadini!...
Evviva la Repubblica...
I settembrizzatori,
evviva tutti! Sí!..
Maè la paura!
Da quando ho incominciato
i lavori di questa sepoltura,
la notte non mi sogno che affogati!
L’ORCO
Carpentiere, sei debole!
Io ti fornisco gratisuna cura ideale
per rinforzarti!
E ti condanno...
IL CARPENTIERE
Aiuto!
L’ORCO
ad assistere ad ogni esecuzione
capitate!
IL CARPENTIERE
No! No! Pietà! Pietà!
Pietà! Pietà!
LA TIGRE, LA SPIA, IL LADRO
Bellissima condanna!
Coraggio, carpentiere!
Farai dei sogni allegri!
(rildono)
Ah! ah! ah!
(mentre sghignazzano intorno al carpentiere atterrito, da sinistra si ode:)
LA VOCE DEL SOLDATO
Lascia il passo, imbecille!
Lascia il passo...
(tutti si volgono)
L ‘ORCO
E chi é?...
(Entra un ufficiale di Kleber Il Soldato seguito dall’ordinanza. Un Marat ha afferrato il cavallo por
le briglie quasi per impedire di proseguire)
IL UFFICIALE (curvandosi afferra il Marat per un
braccio e lo butta in quinta)
Ubriaconi armati,
imparate a conoscere i soldati!
(al gruppo)
Quello h fi palazzo
del Comitato?
LA SPIA
Quello! Che cerchi?
IL UFFICIALE
II Presidente!
L’ORCO
Ecco!
Son io!
IL UFFICIALE (scende, butta le briglie all’ordinanza)
Alla caserma!
(l’ordinanza porta via i cavalli)
L’ORCO (al soldato che avanza verso di lui)
E tu chi sei?
IL UFFICIALE
Vengo dal campo!
Una missione d’alta importanza.
L’ORCO (accennandogli di passare nel palazzo)
Vieni! Ti ascolto!
(gli porge la mano)
Salute e fratellanza!
(Il soldato ritrae con intenzione la sua mano)
L’ORCO
Non mi stringi la mano?
IL UFFICIALE
La mia mano è quella d’un soldato!
Per le vittorie della libertá
Gloriose! Pure!
La mia stringe la spada!
L’ORCO
La mia la scure!
IL UFFICIALE
Del giustiziere, oppur
dell’assassino?
L’ORCO
Cittadino! Dimentichi a chi parli?
IL UFFICIALE (gli porge una carta che I’Orco si incite a leggere)
No! Son mandato a chiederti ragione
sul come tu amministri la giustizia.
L’ORCO (restituendogli ii foglio, freddamente)
Nessuno sopra a me
tranne la Convenzione!
Rendila al generale!
Io rifiuto qualunque spiegazione!
Con qual dritto la chiedi?...
IL UFFICIALE
In nome dell’onore
e del dritto di chi combatte e
muorel
I ribelli vi accusano
d’ogni piú orrendo eccesso:
dicon che massacrate i prigionieri
senza processo,fuor d’ogni legge,
senza pietá!
E a ferocia rispondon con ferocia.
Ed i nostri soldati, che son presi
feriti sopra il campo di battaglia,
vengon straziati, vengon torturati
per rappresaglial...
In nome di costoro
tu dammi spiegazione,
o proseguo il viaggio
e vo’ ella Convenzione!
L’ORCO (a questa minaccia, fremendo, diviene più cortese con ironia:)
Entra... interroga e tutto sará
giustificato!
LA TIGRE (mormora all’Orco che s’avvia verso II palazzo)
Allor... debbo sospendere?...
L’ORCO (volgendosi, semplicemente)
No, no, com’é il fissato;
quando sará più scuro,
al rulo del tamburo.
(La Tigre si allontana col Carpentiere
a destra; l’Orco, il Soldato, il Ladro, la Spia, entrano nel palazzo salendo le scale. II piccolo Marat é di guardia
al carcere. La sera é calata)
IL PICCOLO MARAT (apre le imposte di legno della grata
appare un cortile ooperto gruppi di gente lacera e pallida la grata sí affolla)
Dentro! Dentro che é tardi!
Che fanno i carcerieril?
Dentro! o vi mando i diavoli
neri!...
(Tutti, a sentir nominare gli ussari americani, si allontanano impauriti; II cortile apparirà deserto, como
se i prigionieri fossero entrati a destra)
Ehi! Tu! Aristocratico! Vien qua!
Manda alla grata...
(legge un foglio che prende di tasca)
Aspetta, com’é scritto...
La prima d’ora principessa di
IL PRIGIONIERO
La principessa di Fleury!
IL PICCOLO MARAT
É in questa gabbia?
IL PRIGIONIERO
Si!
IL PICCOLO MARAT
Dille che c’I un « Marat... «
lo manda il comitato
con delle novitáallegre!...
molto allegre!.. Lesto!l Presto.
(Un silenzio. Il giovane è appoggiato con le spalle al muro dell’angolo del caseggiato. Guarda verso il ponte, guarda per la piazza. Una figura di donna appare al di la della grata. II giovane, strisciando al muro sensa farsi vedare dalla prigioniera, sommessamente, con voce tremante di commozione:)
IL PRINCIPINO
Mamma!
LA PRINCIPESSA
Chi è? Ah!
IL PRINCIPINO
Taci!
LA PRINCIPESSA
Figlio mio!
IL PRINCIPINO
Taci. son io !
Son qui con te!
Mamma sono con te! o mamma
o mamma.. Son venuto a salvarti!
LA PRINCIPESSA
Creatura!...
Anima mia! Fanciullo!...
Sei venuto a morire!...
IL PRINCIPINO
Guardami, mamma!
Vedi che cosa ho fatto?...
Mí credono dei loro! Ah! Ah! Ah!
Son diventato ii piccolo Marat!!
LA PRINCIPESSA
Ti scopriranno!
T’uccideranno
Sálvati!l Fuggi!
IL PRINCIPINO
Con te, mamma, con te!
lo son qui per strapparti
da questo orrendo inferno.
Ah! Tu sapessi!
Quando ritornai quella sera al
castello,
appena vidi la porta atterrata,
hanno arrestato la mamma, gridai!
l’hanno arrestata!
E corsi da per tutto! E in ogni
stanza
io ti vedevo... io ti sentivo, si...
Ma tu non c’eri...
Non c’eri... e mi gettai sul tuo
guanciale
che soffoccó i miel gridi di dolore!
LA PRINCIPESSA
Figlio adorato!
IL PRINCIPINO
Quanto t’ho chiamata
e sempre qui un pensiero:
salvarti! Come? Come?
Da un tuo ricordo .tanto soave
fiori l’idea...
Senti : una sera mi trovai nel
parco,
là, vicino al cespuglio di mortelle,
sopra il sedile dove da piccino
mi raccontavi sempre le novelle.
Socchiusi gli occhi...
e ascolta, ascolta...
ecco la voce tua : c’era una volta
la mamma prigioniera
dell’orco senza cuore;
il figlio principino moriva di
dolore!
Per esserle vicino
un rischio tentará...
andar per servitore dell’orco!
Chi lo sa?..
L’accoglierá?
Lo mangerá?
Chi sa? Chi sa?...
La mamma é lá...
Il poverino
si travestí...
il segno della croce... e poi parti!
Le novelle son vere,
su! in viaggio!
Guarda!
E arrivato Cappuccetto rosso!
E lui ti salvará!
Mamma, coraggio!
(si odono le voci dell’Orco e del Soldato. I due, insieme alla Spia ed al Ladro escono del palazzo)
Aspetta I aspetta! Non ti
allontanare!
(canterella, passeggiando come di fazione)
IL PICCOLO MARAT
Io giuro che Marat...
L’ORCO (al soldato)
Riparti soddisfatto?
IL UFFICIALE
Addio!
L’ORCO
Addio!
(il Soldato attraversa la scena ed esce. II gruppo resta sul ballatoio)
LA SPIA
Quello non parte! Bada!
Resta a spiarci!
L’ORCO
Peggio per lui!
(grida dietro al soldato)
Giudizio, moscardino, o c’é la gora!
(si ode un rullar di tamburi lontano)
LA SPIA
Partono!
IL LADRO
È l’oral È l’oral
(la Spia ha chiuso la porta del Comitato e i tre ammantellati di nero
scendono dalla branca di scale opposta a quella che guarda verso il pubblico e vanno sul ponte)
UNA VOCE LONTANA
Sien deserte le strade lungo il
fiume!
Deserti i ponti!
Chiuse le finestre!
Spento ogni lume!
(una voce più lontana ripete il bando. Da destra arriva, pasea e lentamente
si perde Iontano il canto dei prigionieri che sono sulla barca porlata dalla torrente...
II piccolo Marat, tremante di commozione, si avvicina alta grata e
afferra con la sua sinistra la mano della mamma. Fa ceno di non parlare)
IL CANTO DEI PRIGIONIERI
O Vergine confido
nel tuo soccorso, in te,
i giorni miei ti affido,
pietá, pietá di me!
LA PRINCIPESSA (con voce soffocata)
Perché tremi cosi?
IL PRINCIPINO (sforzandosi per celare la s’a emozione, a voce bassissima)
Mamma, non tremo!...
LA PRINCIPESSA (assalita da un dubbio)
Si...
Questi prigionieri che cantano ove
sono?
IL PRINCIPINO
In una barca... passano sul fiume...
(II canto si allontana. Quelli sul ponte
lo seguono scomparendo a sinistra)
LA PRINCIPESSA
Dove vanno?
IL PRINCIPINO
Non so... lo non lo so...
(il giovane, in preda a grandeemozione
si affaccia all’angolo del muro. Vede la piazzetta vuota. II canto non si ode più)
LA PRINCIPESSA
No, tu m’inganni!
Dimmi, dimmi la verità!
IL PRINCIPINO (erompendo)
Mamma!l Ti salvarlo! Ti salvarlo!
(singhiozzando abbraccia la mamma attraverso l’inferriata)
ATTO SECONDO
(In casa dell’Orco. Una stanza cupe. A sinistra la stanza, più profonda ma più bassa, diviene quasi un androne che ha nel fondo un portone nel quale è praticata una porticina che dà sul flume. A sinistra, sul davanti, una scala di legno che conduce a un pianerottolo pure di legno, all’allezza dell’arco dell’androne, su cui è la porta della camera da letto dell’Orco. Nella parete di fondo, a destra, un ritratto di Marat. Nella parete di sinistra una porticina. In primo piano a destra la porta d’ingresso. Nel mezzo della scena una tavola rettangolare. Un camino nella parete di destra)
MARIELLA (mentre accende il fuoco)
La mamma ritrovò
la bimba abbandonata,
la vide addormentata
e in cielo la portó!
O mamma, o mia mammina,
dimmi perché, perché
non mi prendi con te?
non mi prendi con te? .
La bimba é la, fra gli angeli
dorati,
con tanti bimbi sempre accarezzati,
che cantano raggianti di sorriso,
felici d’esser morti
per stare con la mamma in paradiso.
O mamma, o mia mammina... ecc.
IL CARPENTIERE (di dentro)
Mariella!
MARIELLA
Chi é ?
IL CARPENTIERE (fa capolino)
Son io, Mariella, son io.
(Entra. E’ tragicamente cambiato da quello che era al I atto. E’ emaciato, terreo, disfatto)
Non mi conosci?... Eh! son
mutato!...
Il Carpentiere!... Non te ne ricordi
del Carpentiere?
MARIELLA
Tul cosi pallido I...
Cosi smagrato?...
IL CARPENTIERE
Eh! La condanna di tuo zio! Lo
sai?...
E una condanna orribile!
(supplichevole)
Sono venuto per raccomandarmi a te!
Fammi ottenare la grazia dallo ziol
(implorando tremante)
Mariellal... La grazia!
MARIELLA
Povero Carpentiere! Se potessi!
Ma chi sono per lui
se non l’umile serva?
Domandargli una grazia?
Avrei paura! Mi picchierebbe!
Mi picchia sempre, guarda :
sono plena di lividi!...
A momenti verra
il suo cane fedele...
IL CARPENTIERE (con spavento)
Il Piccolo Marat?
MARIELLA (con accento di grande dolore)
È feroce, lo so! Tanto crudele!
Ma proveremo a scongiurarlo
insieme...
Non posso far che questo e lo faró!
IL CARPENTIERE
¡O Mariella, aiutami!
¡T’ho veduta piccina!
T’ho presa in collo tante volte,
guando passaví con la mamma
davanti al mio cantiere!
Ti facevo le smorfie e tu ridevi...
te ne ricordi?
Tú ridevi.. Si,
perchè a quei tempi si rideva
ancora!
(una pausa)
MARIELLA
Come era bello allora!
IL CARPENTIERE
Come era bella la nostra cita!
Sul mio bel fiume placido passavano
tutti i barconi carichi di grano!
MARIELLA
Le Festé di Natale!
IL CARPENTIERE
Canti di marinai!
MARIELLA
Canzoni di bambini nei giardini!
IL CARPENTIERE
Navi che andavano
e venivano d’oltre l’oceano!
MARIELLA
La piazza del mercato tutta fiori!
IL CARPENTIERE
Era un bosco di vele!
MARIELLA
Come era bello!
IL CARPENTIERE
Era una gioia!
MARIELLA
Corn’era bella la nostra cittá!
IL CARPENTIERE
Ora del mio bel fiume,
anche di quello, ne hanno falto un
boia!
Come di me,come di tutti!...
Per la paura!
MARIELLA
Per la paura!
IL CARPENTIERE
E noi meschini ci dobbiam dannare,
perche non c’è piùchiese —.
MARIELLA
Non si può più pregare...
IL CARPENTIERE
A chi prega, la mortel
Per una sacra immagine, la morte
e per tutto, la morte! Morte!
Sempre questa morte davanti!
Ebbene sial...
(come pazzo di paura e di disperazione)
Io son pronto, mi sono riscattato;
ed ho falto la spia al soldato! Io!
E sa tutto, gli annegamenti, i furti
e verrá oggi e parlera alla folla...
e se riesce... Oh! Dio!
tienne di conto, sono stato io!
Il Carpentiere! Io! Io!
MARIELLA (quasi chiudendogli la bocca)
Taci! Taci!
IL CARPENTIERE (come, tornando in sé, si accorga ed abbia la coscienza di quel che ha detto)
Ah! ah! Sono perduto! Sono perduto!
MARIELLA
Zitto! Non temere!
IL CARPENTIERE
Mi tradiral?
MARIELLA
No. No.
IL CARPENTIERE
Te ne scongiuro...
Giura di non tradirmi
Giura di non tradirmi
(Mariella in fretta chiude la porta. Quindi stacca dalla parete il quadro di Marat: appare una nicchia con una Madonna inflorata e un lumino a olio acceso)
MARIELLA (protende la mano verso la Madonna)
Te lo giuro!
(Il Carpentiere, quasi non credendo al propri occhi, senze poter parlare dalla sorpresa e dalla consolazione, allarga le braccia e cade in ginocchio davanti al quadro. Mariella in piedi, accanto a lui, a capo chino. Pausa. Si cerca di aprire la porta. I due sobbalzano. Mariella rimette a poste il quadro)
IL PICCOLO MARAT
Ehi! Mariella, apri!
MARIELLA
il Piccolo Marat!
(va ad aprire. II Piccolo Marat entra, vede il Carpentiere, lo squadra. Il Carpentiere indietreggia)
MARIELLA
E qui per la sua gratia...
IL PICCOLO MARAT (severamente)
Lo sai che é proibito
venire a chieder grazie a domicilio?
Non hai letto il decreto affisso,
eh?
(va alla tavola e scrive in fretta degli appunti sopor un Ioglio di carta che ripone in tasca)
MARIELLA
Abbi pielà di lui!...
Povero Carpentiere!
Guarda com’é ridotto!
IL PICCOLO MARAT
Tanto meglio!
Era panciuto e grasso come un bue!
I vestiti son cari
e d’una carmagnola
ora ne può far due!
MARIELLA
Fagli ottener la grazia!
IL PICCOLO MARAT
È delicato, il brutto aristocratico!
IL CARPENTIERE
Avevo resistito fino a jeri!
Ora non posso piú!...
Anche i fanciullil
leri... Ieri!...
II piccolo Charon di dodici anni!
...E sul palco fatale
il poverino chiese a Sénéchal :
« Mi farai molto male? ».
MARIELLA
Ah!
(con un grido d’orrore vade a sedare piangendo, col volto nascosto fra le mani)
IL PICCOLO MARAT (al Carpentiere)
Taci!
(Una pausa.
MARIELLA (singhiozza, mormorando)
Infami! Infami!...
(II Piccolo Marat la guarda con tenerezza e, non visto, le butta un bacio. Quindi pensa un atimo; guarda il Carpentiere, poi, come prendendo una decisione, lo afferra per un braccio e lo conduce avanti a sinistra)
IL PICCOLO MARAT (a bassa voce)
Avrai la grazia.
IL CARPENTIERE
Scritta?...
IL PICCOLO MARAT
Scritta.
IL CARPENTIERE
Quando?
IL PICCOLO MARAT
Stanotte. Ma ad un prezzo.
Io debbo andare fino
all’altezza di Saint-Nazaire.
Hai tu un battello che tenga il mare
per condurmi fin là?
IL CARPENTIERE
Si! Prendo quello col sole giallo
supra la vela!...
IL PICCOLO MARAT
Sta bene.
Allora stanotte aspettami qui
presso al carcere dell’Entrepôt...
devi aspettarmi finché verrò!...
IL CARPENTIERE
Tutta la notte!
IL PICCOLO MARAT
Tutta la notte!
Appena pronto,
fammi un segnale,
IL CARPENTIERE
Ti fo il cù-cù!
IL PICCOLO MARAT
D’accordo.
IL, CARPENTIERE
Ma...
IL PICCOLO MARAT
Non mancare, la grazia ci sará!...
(si ode avvicinarsi un rumore di ferraglia rotolante sul selciato. E’ il furgone dei prigionieri)
Ora va via!
(il Carpentiere esce)
MARIELLA
Anche oggi i prigionieri!
Ecco il furgonel Anch’oggi...
(al Piccolo Marat)
E tu non hai spavento!
Non senti la tortura
di viver nella casa
della paura!...
E assisti a tanti orrori, senza
piangere!...
Come puoi esser cosi cattivo
e senza cuore?...
Non hai avuto mai la mamma, tu?
(la porticina che é nel portone di fondo si apre)
IL PORTATORE DI ORDINI (entra, portando un fascio di carta)
Ehi! Piccolo Marat!
Arrivano i pollastri da spennare!
(il portatore d’ordini sbatte il fascio di carta sulla tavola e torna via correndo, dal fondo)
IL PICCOLO MARAT
La stia é aperta!
i bicchieri, le bottiglie!
Fra poco saran qui!
(Mariella entra a sinistra. Apena solo, il giovene si getta sui fogli, II scorre rapidamente, manda un grido a “Ah!” afferra alcuni documenti e se li nasconde in seno. Mariella torna con una cassette di bottiglie che pone al pledi della tavola e con dei bicchieri che vi posa sopra. Quindi si dispone a preparare le sedie:)
MARIELLA (affannata, emozionante)
Aiutami anche tu...
voglio far presto...
e chiudermi di la per non vedere,
per non sentire
(il furgone si é fermato nel fondo)
Ah!
(fugge a destra)
IL PICCOLO MARAT
Ora, coraggio!...
(entran, l’Orco, il Ladro, la Spia, la Tigre)
L’ ORCO (appena entrato, vedendo II Piccolo Moret, ironico)
Talpa che vedi! Vespa che non ronzi!
Bestiolina tutt’occhi e
tutt’orecchi,
come dici e ti vanti!
Lo sai che al club a
Vincenzo-La Montagna »
si mormora e si trama?
IL PICCOLO MARAT (con aria di superiorità e sicurezza, tira fuori di tasca un foglio porgendoglielo)
Lista dei mormoranti
e tessitura della trama che
ordiscono!
L’ ORCO
Bravo! Questo ragazzo
ah! mi renda la vita piú sicural...
Altre notizie?
IL PICCOLO MARAT
Nulla!
L’ ORCO
E il soldato, che fa?
IL PICCOLO MARAT
Sempre spiato
minuti per minuto!
Indaga... cerca... scopre...
LA TIGRE (minaccioso)
Ma che cosa aspettiamo?
L’ ORCO
Che caschi nella rete!
A furia d’impinzarsi di notizie,
un bel giorno avrà sete
e con piacere
allora: plaf! lo manderemo a bere!
(il Ladro e la Spia sono andati a prendere dal riposstiglio a muro a destra, una cassette su cui é scritto “depositi” e l’hanno messa sulla tavola. Quindi dispongono le carte, i bicchieri e si danno poi ad esaminare le verle bottiglie da consumarsi nella giornata)
LA SPIA (stappando e mescendo)
E non berràdi questo:
cantine del Marchese di Vernet
dell’anno ‘89!
L’ ORCO
Evvival Bevo
al diritti dell’uomo.
LA SPIA
Al Comitati!
LA TIGRE
Bevo ella libertà
IL LADRO (battendo il bicchiere alla cassette)
Agli Assegnati!
(tutti cozzano i bicchieri esclamando:)
LA TIGRE
II comitato povero!
LA SPIA
Hal bisogno di fondi!
IL LADRO
Tanti! Tanti !
L’ ORCO (al portatoro d’ordini, che è fermo nel fondo)
Vengan i pagatori!
Avanti! Avanti!
(L’Orco siede fra la Spia e la Tigre. II Ladro resta, in piedi sul davanti a destra, volgendo lo spalle al pubblico. II Piccolo Marat sale a metà dell scaletta di legno. II portone si apre e irrompono gil ussari americani che spingono avanti un gruppo di gente atterrita. II portone si richiude. II gruppo si forma a meta dell’androne. Due ussari vengono a collocarsi a destra presso la parete. L’Orco fa la chiama dei prigionieri. Mano a mano, i chiamati avanzano, sono perquisiti dal Ladro e affIdati al due ussari a destra)
L’ ORCO
Francesco! Clara!
Caterinal Enrico!
Sofia Labauche!
(La famiglia chiamata si avanza. Il Ladro comincia a perquisirli rapidamente)
LA SPIA
Dovranno confessare ove han nascosto
quarantamila lire di tabacco!
(II padre Labauche vorrebbe parlare)
L’ ORCO
Aspetta, aspetta!
Questo é il primo tempo!
Poi l’interrogherò.
IL LADRO
L’aveva la piccina
la borsetta dell’oro!
Dalla allo zio, carina,
cosi ti compra i chicchi !
(Tutti ridono. II Ladro butta nella cassetta la borsetta trovata addosso alla piccola Labauche)
L’ ORCO
Il Vescovo Martin!
(avanza un prelato vecchio, blanco, dal portamento fiero)
LA SPIA
Vecchio barbogio!
Ci devi rendere
le decime intrippate per tant’anni!
IL VESCOVO
Se l’ora é giunta del martirio...
IL LADRO
È giunta!
Non importa tu guardi l’orologio!
(gli slrappa l’orologio legato a un nastro nero e lo butta nella cassette)
L’ ORCO
Giulio e Bianca Dugez!
(duo vecchietti si avanzano stringenlosi per la mano)
LA SPIA
Guardali gli sposini!
L’ORCO
Si stringono la mano!
IL LADRO
Per celare gli anellil
(toglie loro gli anelli e li butta nella cassette)
LA TIGRE
Noi vi faremo far le nozze d’oro con
un buon « matrimonio repubblicanol».
L’ ORCO (che non ha più incartamenti)
Sono tutti! Possiamo incominciare.
IL LADRO
Aspetta!
C’é una donna!
L’ ORCO
Una donna?...
(si avanza la principessa di Fleury. L’Orco spoglia le carte per cercare. Tutti, ancho il Ladro, cercano sulla tavola. La prilicipessa,giunta davanti al banco, vede in alto, sulla scala, appoggiato al corrimano di legno, il figlio, che furtivamente le fa cenno di tacere)
Chi sei?Manca I’incartamento!
IL PORTATORE DI ORDINI
Tullo quel che m’han dato
io l’ho portato!
L’ ORCO
O Mariella! Mariella!
Sei sorda?
(entra Mariella)
Mancano dalle carte! Cerca!
Sbadata! Cerca!...
(alla prigioniera)
E tu, dimmi chi sei!
Hai capito? II tuo nome!
IL PICCOLO MARAT
Aspetta! Con due ussari la riconduco
in carcare per farla riconoscere!
L’ ORCO
Si!
(furibondo)
No! Dimmi ii tuo nome!
Vo’ sapere il tuo nome!
Parla! Parla! o per...
(si slancia verso di lei brandendo la bottiglia vuota. II Piccolo Mararat salta giù e gli afferra il braccio)
IL PICCOLO MARAT
No!
Se I’uccidi tu perdi i suoi
quattrini!
LA PRINC!PESSA
Ah!
(sul grido della Principessa, la porta di destra si apre violentamente e appare il Soldato - solo. Alla sua presenza, la scena selvaggia si interrompe. Una pausa)
IL SOLDATO
I prigionieri in casa tua;
perché?
Che tribunale é questo,
dove rendi giustizia
a colpi di bottiglia?
L’ ORCO (senza rispondergli - agli ussari)
Tutti di nuovo al carcere
in attesa degli ordini.
(Gli ussari conducono via i prigionieri dal fondo. Quindi rientrano e restano in gruppo nell’androne. Finita questa operazione, l’Orco posa la bottiglia sulla tavola e volgendosi al Soldato, decisamente)
Cittadino! Mi par giunto il momento
di parlare e d’intendercil!
Da un mese, di nascosto,
tu non fai che spiare,
interrogare...
e tutti i tuoi pensieri
sono rivolti ad un oggetto solo:
i prigionieril
Moscardino galante,
dalle prigioni vuoi salvar l’amante?
IL SOLDATO
SI! L’amante piú bella!
La piú amata!
La pii pura!
La Francia!
L’ ORCO
Salvala alla frontiera!
Noi qui salviamo la rivoluzione!
(fa un cenno al portatore di ordini, il guale esce subito. Da questo momento il fondo della scene - l’androne comincia a popolarsi della folla che accorre a gruppi ed assiste con grande interesse al duello oratorio)
IL SOLDATO
Voi la disonorate!
In mano vostra la rivoluzione
è un’arma infame!
Si sveglia in voi l’istinto
della bestia umana, e si scatena,
e domina la plebe
e poi la disonora
spingendola alla strage e al
vitupéro!
L’ ORCO
Si faccia della Francia un cimitero
pur di rigenerarla a modo nostro!
IL SOLDATO (all’Orco)
Tu vuoi rigenerarla
annegando i fanciulli?
(alla Spia o al Ladro)
Voi rubando il denaro ai
prigionieri?
(alla Tigra)
E tu sgozzandoli
d’un colpo solo,
come ti vanti ?
E tutto questo
in nome della Santa Libetà!...
La Libertà
deve alleviar le sofferenze eterne,
senza forza di strage e di terrore!
C’é l’azzurro più su delle lanterne!
II mondo anela il regno dell’Amore!
Aprite le prigioni agli innocenti!
Tregua all’odio, ai massacri ed al
furore!
In nome della santa libertà,
schiudete il cuore
a un palpito d’amore e di pietá!
L’ ORCO
Di « pietá »? di « pietá »?...
E per chi noi
dobbiamo avería questa tua pietà?
O popolo che ascolti,
digli che la pietá l’abbiamo chiesta
per mill’anni e mill’anni.
E come rispondevano
i « Prima d’ora »?
Sopra la plebe
dritto di vita di morte e di fame!
Le nostre messi a loro!
Le nostre braccia a loro!
Le nostre donne a loro!
La nostra vita a loro!.
E non bastava mai!
Ogni giorno frustate piú fortil
Ogni giorno piú strazi alía piaga!
Ogni giorno piú stretta la morsa!
Ogni giorno di piú giú nel fango!
Li sentivano pure i nostri gemiti,
i pianti, i gridi disperatamente
invocare: pietá! pietá! pietà!
(come in un ruggito)
Son cambiate le sorti
ed ora tocca a noi!
IL SOLDATO
Ma...
L’ ORCO
Degli strazi, degli avvilimenti
vogliamo vendicarci!
Vogliano vendicarci della fame!
IL SOLDATO
E allora...
LA TIGRE
Zitto!
L’ ORCO (erompendo)
S’avventi la tempesta del terrore
sul vecchio mondo infame!
Tutto il passato crolli!
Sia tutto una rovina!
(verso la folla che si accalca nell’androne traltenuta dai soldati)
Delle macerie salgo sulla vetta,
grondante sangue con la scure in
mano!
Inchinatevi tutti alla vendetta,
al monumento del dolore umano!
IL POPOLO
Viva! Viva Marat!
IL SOLDATO
La plebe ignora
tutti i vostri delitti!
Io li riveleró!
Io parleró e il popolo saprá
che i governanti suoi
sono ubriachi di vino e di sangue!
(Si avvia. Contro scena di gioia del Carpentiere)
L’ ORCO (fermandolo col gesto)
Bada! Io governo in base...
a istruzioni segrete...
IL SOLDATO
Di chi?
L’ ORCO
Di Robespierre!
IL SOLDATO
Il tiranno! Ii carnefice!
L’assassino d’Arras!
L’abbatteremo!
Popolo!...
L’ORCO
Ha minacciato Robespierre!
TUTTI
Ha minacciato Robespierre!
Al fiume!
Al fiume!
Al fiume!
IL SOLDATO
Popolo!
Si assassinano i veri patrioti !
Popolo! Non lasciarti disonorare !
Ascolta, popolo...
(al comitato)
Canaglie, infami!
LA FOLLA
Al fiume! Al fiume!
A. morte! A morte!
I « MARATS »
Morte ai realisti!
ai moderati!
ai moscardini!
ai rinnegati!
Morte al foglianti!
Morte al briganti!
Morte al nemici della libertá!
Viva Marat!
(Il Soldato é afferrato, avvinto in corde, sollevato in alto dalla folla che si avvia nel fondo e scompare. Si richiudono lo porte)
L’ ORCO (esausto, col corpo geltato quasi sulla tavola, con la bava alla bocca, ripete)
A morte! a morte! Morte!
(i compagni lo guardano immobili)
L’ ORCO (come scuotendosi il rumore é svanito lontano)
E poiché i patrioti
ci contan le bottiglie che beviamo,
facciam che si divertano a contare:
Andiamo al “Lepre bianco”, andiamo!
I CONIPAGNI
Andiamo!
(la Spia e il Ladro rimettono a posto la cassetta dei depositi)
L’ ORCO (vedando Mariella che durante tulla la scena sarà rimasta in un angolo, come inchiodata dat timore)
Se tu non trovi quelle carte, bada!
quando torno ti frusto!
(Tutti escono, tranne Mariella. II Piccolo Marat nel fondo dell’androne. E’ come una tempesta che si plachi. Usciti i’Orco e i Compagni, Mariella accende una lucerna e si pone a cercare le carte)
MARIELLA (col pianto nella voce)
No... non ci sono!
nessuno me le ha date...
e intanto mi si accusa
Tutte le colpe a me! sempre cosi!
Perché non ho nessuno
che mi difenda!
(il Piccolo Marat si avanza)
Sei tu? che cosa vieni a fere?...
Ah! Non certo a soccorrermi,
a difendermi!
M’hai difesa una volta!
Mi prendesti fra le braccia,
mi salvasti dalla caccia
della folla maledetta...
Mi serrasti stretta stretta
sul tuo cuore... lo sentivo
palpitare forte forte...
In quell’istante che sempre rivivo
nel memore pensiero affettuoso,
m’apristi l’anima
a tutte le speranzel
M’apparisti leale,
e buono e generoso...
Come mi parve bella
quella triste serata di brumale!...
Ma poi di giorno in giorno
hai fatto dileguare
il piú bel sogno della vita mia!
Sei stato tutto dello zio,
sei diventato poco a poco
il suo servo, il suo schiavo...
e dicono persino la sua...
EL PICCOLO MARAT
Spia!
MARIELLA
E lo confessi?
IL PICCOLO MARAT
Si, Mariella, é vero, la sua spia!
Ma guarda le mie maní!
Non lasciano cadera una stilla di
sangue!
Per questa spia
nemmeno una persona é andata a
morte!
Lo giuro! Te lo giuro
sulla Madonna che hai nascosta
MARIELLA
Tu sai
IL PICCOLO MARAT
Piccina, lo so tutto ,di te!
In questo tempo t’ho circondata
d’una attenzione tanto amorosa,
che non m’é sfuggito
un tuo sguardo, un tuo gesto,
un tuo pensiero!
Vedo l’anima tua limpida e bella
come vedo una stella
in mezzo al cielo!
MARIELLA
Come parli stasera?
Come sembri diverso!...
Sai dire queste cose
tu, che sei sempre cosi cattivo?
IL PICCOLO MARAT
E se non fossicattivo, Mariella?
Se avessi anch’io l’orrore
di quanto mi circonda?
Se non chiudessi in cuoré
che una voglia d’affetto e di
carezze?
Se la pietá sentissi
al par di te, Mariella? Se odiassi
questa gente assetata
di sangue, questa iene
che mi credono schiavo?
Se fossi come mi hai sognato?...
Di...
MARIELLA
Se tu fossi cosi,
ti vorrei tanto bene!
IL PICCOLO MARAT
E allora dammi tutta l’anima tua!
Abbandonati tutta all’ amor mio,
che qui fra tanti orrori é
germogliato
al dolce raggio della tua bellezza,
del tuo candore e della tua bontá!
O Mariella, intendimi!
Quella mia crudeltá
era una maschera
che ho dovuto portare sul mio volto,
a prezzo di martirio e di torture!
Una finzione orribile
per uno scopo santo
per salvare mia madre!
MARIELLA
Tua madre?
IL PICCOLO MARAT
Quellequelle carte che dianzi
son mancate, io le ho rubate
Eccole... guarda...
questa prigioniera é la mia mamma!
MARIELLA
Chi sei? Chi sei?
IL PICCOLO MARAT
Io sono
il Principe Gian Carlo di Fleury!...
MARIELLA
Il Principe...
(e gli strappa le carte dalle mani e le getta nel fuoco del camino)
IL PRINCIPINO
Comprendi quello che ho fatto?
MARIELLA (gli cade in ginoccitio al piedi)
Vi domando perdono
di non aver compreso
quanto eravate buono!
(il Principino si affretta a rialzarla affettuosamente)
Oh perdono! perdono, Monsignore,
se ho confessato di volervi bene.
Perdono!.. lo nón sapevo...
non potevo
immaginare... no... dimenticate!
IL PRINCIPINO (con impeto amoroso)
Dimenticare?
Se in mezzo alla tenebra
di morte che mi attedia,
gli occhi tuoi mi sorridono
d’amore! E quest’amore
tutto m’inebria,
tutto mi asalta...
e mi dá nuova forza,
nuovo ardimento,
per l’impresa suprema
che questa notte io tento!
(con grande dolcezza)
Va nella tua stanzetta...
Prega ed aspetta...
Verró da te se vinco...
Aspetta fino all’alba:
tu fuggirai con me... tutto é giá
pronto.
E domani saremo via, lontani
da questa nostra terra insanguinata:
saremo, a vele aparte,
in mezzo al mare,
liberi, con la mamrna liberata
Avrai nella mia mamma la tua mamma,
tanto buona, soave ed amorosa,
che bacerá la fronte immacolata
a Mariella mia, alla mia sposa!
MARIELLA
Ahl Monsignore!
IL PRINCIPINO
Se viene l’alba e tu non m’hai
veduto,
non m’aspetiare piú!
Guardami ora per l’ultima volta...
MARIELLA
lo non vi lascio!
Vi sarb compagna
nel cimento mortale!
IL PRINCIPINO
Che dici?
MARIELLA
lo non vi lascio!
IL PRINCIPINO
É un’impresa tremenda!
MARIELLA
Io non vi lascio!
IL PRINCIPINO
Contro lui...
MARIELLA
Contro tuttiper te!
IL PRINCIPINO
Contro lo zio!
MARIELLA
Contro tutti con te!
Insieme nell’amore!
Insieme nella morte!
IL PRINCIPINO
O Mariella, sei tutta una fiamma!
MARIELLA
Con te voglio salvare la tua mamma,
tanto buona, soave ed amorosa!
Voglio con te, con lei goder la
vita...
Son Mariella tua, son la tua sposa!
IL PRINCIPINO
Voglio con te, con lei goder la
vita...
Sei Mariella mia, sei la mia sposa!
Per la vita e la morte son con te!
MARIELLA
Per la vita e la morte son con te!
(si ode un rumore fuori della porta di entraba. I due sobbalzano)
MARIELLA
Lo zio!
IL PRINCIPRIO
È lui!
MARIELLA
Se vuole quelle carte?
IL PRINCIPINO
Non temere —
è ubriaco e non ricorda!
«Spengi la lampada...
(Mariella spenge. La stanza resta all’oscuro. I due si nascondono dietro la sporgenza del muro oltre l’arco. L’Orco entra ubriaco. Traballa. Ha la pipa accesa. Attraversa la scena)
L’ ORCO
A morte! a morte!...
(arriva alla scala e la sale a fatica. Finalmente entra in camera. I due escono. II principino va a un ripostiglio a muro, a destra. Prende una lanternina, l’accende. Prende un rotolo di corda. Quindi brandisce un pugnale)
MARIELLA (a voce bassissima)
Che cosa fai?
IL PRINCIPINO
Sei pronta a tutto?
MARIELLA
A tutto,
pur di restar con te!
IL PRINCIPINO
Anche a morire?
MARIELLA
Pur di morir con te!
(si arriano e salgono silenciosamente la scala di legno. Giunti in cima)
IL PRINCIPINO (a voce bassissima, soffocata)
Dorme?
MARIELLA (va ad escoltare e ad osservare dalla serratura)
Non dorme ancora.
IL PRINCIPINO
La notte è lunga,
lontana é l’aurora...
aspetteremo un po’! Siedi.
(Ella siede vicino a lui. Passa di lontano, la ronda dei diavoli neri)
IL PRINCIPINO
Hai paura?
MARIELLA
No!
(Dolcemente il Principino l’abbraccia. Ella reclina la testa sul petto di lui. Il Principe teneramente la bacia. E cosi rimangono)
ATTO TERZO
(La camera dell’Orco. Le pareti rozze, il soffitto a travi, tl pavimento sconnesso, qualche mobilo sgangherato cantrastano con varie suppollettili di gran lusso sparse qua e là, manifestamente fruti di feconde “perquisizioni! in case aristocratiche. Nel mezzo della stanza, davanti a una scrivania plebea, una ricchissima poltrona. Di flanco ella porta d’ingresso, che é a destra, sopra una tavola rozza, due pesanti e grandi candelabri di bronzo massiccio. Qualche arazzo, qualche tappeto. Un finestrone occupa quasi tulla la parete nel fondo. A sinistra un letto di ferro, non grande. A destra del letto uno stipo. Sulla scrivania carta e l’occorrente per scrivere; carta ammucchiate confusamente. La camera é scarsamen le illuminata da un lucignolo ad olio, contornato di vetro rosso, che è sullo stipo, a destra del letto. L’Orco, sdraiato sul letto, dorme profondamente. Al di là del finestrone, l’oscurità é completa. Qualche rullo di tamburo, lontano. Qualche colpo di fucile, lontanissimo. (Ad un tratto,di fuori, il passo cadenzato di una pattuglia che si avvcina; è una pattuglia di Ussari americani; mugulano gutturalmente, sordamente, un caralteristico motivo col
quale accompagnano e marcan i lenti passi)
LA RONDA DEI DIAVOLI NERI
Qua, lá, noi marciam!
Passa la ronda dei diavoli neri,
la ronda passa a notte fonda,
fonda, fonda
Chi va lá? — Noi guardiamo
qua.
Chi va lá? — Voi guardate
Qua, lá, noi marciam!
Passa la ronda dei diavoli neri,
la ronda passa a notte fonda,
fonda, fonda
Vigile sta.
la guardia della libertad
Di ferro abbiam ricinto il cor.
La cadenza ognor del nostro pié
semina il terror...
Di ferro abbiam ricinto ili cor.
La cadenza ognor del nostro pié
semina il terror,
semina l’orror : non v’é
per nessun pieta!
Siam le guardie della libertà!
Odiare i nobili dobbiam :
Uguaglianza!
Amare il popolo vogliam :
Fratellanza!
Chi va là? Noi siam qua.
Per la Francia e per la Libertà
l’arme pronta é giá.
... Siam la guardia dell’ Umanità!
(Quando la pattuglia sarà sotto la finestra, una luce rossastra apparirà al di la della vetrata : il baglioré dalle torce a vento. La pattuglia pasea; torna l’oscuritá ed il silenzio. E allora la porta di destra, lentamente, si apre; nel vano, sul pianerottolo, riapparirà la lanternina. Mariella si affaccia ella porta dischiusa e cautamente viene avanti; in punta di piedi si avvicina el letto; guarda: l’Orco dorme. Torna alla porta, fa cenno al Principino di entrare. Egli copra la lanterna col barreno frigio, ed entra; ha infilato al braccio destro il rotulo della corda. Posa la lanterna sotto alla tavola. I due hanno un attimo di esitazione. Nel silenzio si ode levarsi di fuori il canto del cucúlo: é il segnale del Carpentiere; II Carpentiere è pronto. Il Principino mormora a Mariella la spiegazione di quel segnale, le stringe la mano come per infondarle coraggio e i due decisamente, ma cautamente, si avvicinano all’ubriaco che dorme. Curvi verso terra, passano e ripassano più volte la corda sopra e sotto il letto, tenendola però ancora lente fin quando le voluta arrivano al collo dell’Orco: allora il Principino stringe e fa un nodo; quindi corre alla scrivania, fa saltare la serratura, prende della carta e del timbri e scrive rapidamente)
L’ ORCO (sognando, affannosamente, como sotto un incubo)
Quel prete bianco...
quel soldato morto...
parché vengono a galla sul canale?
Ah! si drizzano in piedi!
Camminano sull’onda!...
Mi guardan! Mi fissano
con le pupille livide e sbarrate!
S’avvicinano a me!...
Indietro! orribile!...
... Mi afferrano!... Mi stringono!
Mi voglion soffocare...
No!... No!... Ah!...
(svegliandosi ansante, respira affannosamente)
Questi morti! la notte... si
ridestano...
per vendicarsi!... Maledetta Loira!
Tu sei poco profonda!...
Via! Via! all’aperto!
Non voglio più restare
in questa spaventosa
camera mortuaria!
Presto! Andiamo!
(fa per seendere dal letto tenta violentamente, duo, tre volte. Pausa)
Un incubo terribile mi paralizza!...
(da un violentissirno crollo)
Insomma!Ma no! Non é piú un incubo!
Non é un incubo questo!
lo sono desto! Desto! e son legato!
Sono legato!
(é ora in preda a un folie terrore)
Chi c’é qui dentro?
Chi c’é qui nella stanza?
Vedo un lume... dell’ombre nel
Soffitto!...
Chi c’é?
Aiuto! Aiuto!
IL PRINCIPINO (con un balzo)
Zitto o t’inchiodo al letto
come s’inchioda un pipistrello a un
asse!
L’ ORCO
Il Piccolo Marat!
IL PRINCIPINO
Il Piccolo Marat!...
Guardami bene! Son io!... Son io!
E ti tengo in mia mano!
L’ ORCO (con un urlo)
Mariella!
MARIELLA
E Mariella e qua...
a gridarti il suo odio!...
A ricordarti
la mamma morta
per te, per te!... Assassinol
L’ ORCO
E un sogno!
IL PRINCIPINO
No, sei desto.
Ma un grido solo
e t’addormento per l’eternitál...
Ascolta bene!...
(Iegge rapidamente)
Ordine al cittadino
Laquèze carceriere
capo della prigione
dell’ Entrepót
di liberare
la detenuta
De Fleury —
prima d’ora principessa Anna Maria!
Mia madre!
L’ ORCO
Ah! Tua madre!
IL PRINCIPINO
Ordine di lasciare navigare
Anna Maria Fleury,
suo figlio, Mariella Bollogniel
e il Carpentiere
che li conduce! »
Firma sul momento!
L’ ORCO
Al tradimento! Al tradimento!
IL PRINCIPINO
Taci!
L’ ORCO (dibattendosi furiosamente)
Fossero mille corde da schiantare,
mille catene del piú duro acciaio,
le spezzerò, le spezzeró!
Vigliacchi!
E vi truciderò qui di mia mano!
(fa sforzi erculei, ma ricade sfinito)
IL PRINCIPINO
Lo vedi? Tutto é vano!
Tutta la tua ferocia, il tuo potere,
l’odio, la rabbia, sono strangolati
da un rotolo di corda!
E non mi scappi!
Sei sotto questa lama
e ti sapró costringere a firmare!
L’ ORCO
Mai! Mi farò ammazzare!
IL PRINCIPINO
No! Sei vile!
Sei troppo vile
per sfidar la morte!
L’ ORCO
Ah! Traditore!
Un prima d’ora, tu?
Tu? Tu un aristocratico!
Hai recitato bene la tua parte!
Sei stato bravo!...
E tu! Tu! sgualdrinella,
(furibondo)
tu lo sapevi!
IL PRINCIPINO
Non cercare di guadagnar del tempo!
Firma le carte!
L’ ORCO
No!...
IL PRINCIPINO
Ripeti ancora no,
e te l’affondo in gola!
Raccomandati a Dio!
A te! Sei morto!
L’ ORCO
¡Aspetta!
Io firmo!...
IL PRINCIPINO
Ah!
L’ ORCO
Ma non posso!... Discioglimi...
IL PRINCIPINO
Sta bene.
(I’Orco fa un gesto di speranza)
Non hai nulla da sperare!
L’ ORCO (mellifluo)
Guardami Mariella!
lo ti prometto d’essere sempre
buono,
di non picchiarti più!
Mai più!
Mai più!
MARIELLA
Infame! Infame!...
L’ ORCO (dolcissimo)
O Mariella! Pensa
che tu sei stata sempre nel mio
cuore!
MARIELLA
Carnefice di tutti!
L’ ORCO (dolsissimo)
Ma tu sei stata sempre nel mio
cuore!
MARIELLA
Carnefice spietato!
L’ ORCO (perdendo ogni speranza - feroce)
Ah! Veder la tua testa nel paniere!
IL PRINCIPINO
Ecco il suo cuore!
(con detta corda gli assicura il braccio destro, poco sopra il gomito, al ferri del letto. Poi gli passa un nodo scorsoio al collo, ne avvolge l’estremitá a una colonna del letto)
IL PRINCIPINO
Lego il nodo scorsoio
ad una antenna del letto!
(taglia la corda che gil teneva avvinta la mano destra)
Se ti muoví ti strozzi!
Mariella! prendi la penna!
(Mariella rapidamente eseguisce)
L’ ORCO
Ma...
IL PRINCIPINO (interrompendolo, alzando il pugnale)
Ho fretta!
Firma! Bada!
L ORCO (prende la penna e firma prima una poi l’altra carta)
Che possiate affogare... a mezza
strada!
I DUE (che attendono con grande ansia, erompono distintamente:)
Ah! Salvi! Salvi!
(Dalla strada voce che si avvicinano)
LE VOCI
Ehi! Presidente, destati!
Una grande notizia!...
(sono sotto il finestrone. I duo restan interdetti)
Abbiam preso Tolone!
É stato un capitano!
Un tal Napoleone Bonaparte!
(Bussano alta porta di strada)
L’ ORCO (si afferra alla ultima speranza e grida)
Al soccorso! al soccorso! al
tradimento!
MARIELLA
Siamo perduti!
IL PRINCIPINO (all’Orco)
Taci!
L’ ORCO
Aiuto!
IL PRINCIPINO
Taci!
(Gli Mete un guanciale sul volto e vi si appoggia sopra con tuno il corpo. A Mariela, rapidamente:)
DI che lo zio é fuori!
E al «Lepre bianco»!
(Mariella corre al finesitone, ne schiude le imposte e si affaccia)
MARIELLA.
Cittadini, lo zio non é tornato.
Credo che sia
all’osteria
del «Lepre bianco »!
Di certo é là
col piccolo Marat!
UNA VOCE
Andiamo al «Lepre bianco »!
VOCI (come si allontanassero correndo)
Cittadini!
Una grande notizia!l...
Abbiam preso Tolone...
(le Voci diventano indistinta. Mariella resta afacciata finche non si odono piú. Echeggia per l’aria il segnale del Carpentiere)
MARIELLA
Carpentiere! Un momento!...
(Tutto é ora tranquillo. Mariella, al Principino)
Andiamo! Andiamo!
(il giovane lascia la preda e ambedue fanno per attraversare la scena ed uscire; ma appena libero dalla stretta, l’Orco con uno sforzo disperato afferra una pistola di sotto al saccone e spianandola in direzione della porta, lascia andar un coipo.II principino con un grido cade a terra)
MARIELLA (che precedeva il Principino, volgendosi)
Ferito? Sei ferito?
IL PRINCIPINO
Nullal Nulla! Sostienmi!
No, non posso!
(stramazza)
MARIELLA
Ah! Maledetto! Dove t’ha colpito?
Amore! Amore mio!
Tu impallidisci!
lo ti vedo soffrire...
E non posso soccorrerti!...
Perché non son rimasta io ferita?
Parché non posso darti la mia vita,
qui,
tutta fino all’ultimo respiro,
fino all’ultimo battito del cuore,
fino all’ultima goccia del mió
sangue,
per non vedare questo tuo pallore?
E se tutte le forze del mio cuore
non possono salvarti,
aspetterò la morte qui con te!
Una stessa catena!
sopra uno stesso palco!
sotto uno stesso ferro!
Per quella stessa mano
che t’ha colpito!
Non sentiré lo strazio della morte!
Oh amore! amore!
(Sotto l’alba nascente, al di la del finestrone si vede il fiume)
IL PRINCIPINO
E l’alba! E l’alba!l...
Prendi! fuggi! salvati!
MARIELLA
No! Qui con te! Con te!
IL PRINCIPINO
E la mamma? La mamma? Mariella!...
Ah se tu m’ami, Mariella, lasciamil
Corri a salvar la mamma,
ti scongiuro! Dille,
dille che sono giá al sicuro,
che v’aspetto alla foce,
a Saint Nazaire!
E quando sara in salvo
in mezzo al mare,
povera mamma! e non mi rivedrá,
l’abbraccerai
cosi com’io t’abbraccio,
la bacerai cosi com’io ti bacio...
Allora le dirai che sono morto...
Ma sono morto con la gioia in cuore
d’aver salvato la mia mamina santa
e la fanciulla del mio primo amore!
Va via! va via! va via!
MARIELLA (afferrando il salvacondotto)
La salverò! In questo momento
supremo
soccorrimi, Madonna di pietà!
(fugge. II Principino resta in ascolto come la seguisse nel suo cammino. Intanto l’Orco si è industriato a sciogliere i suoi lacci e continua con fortuna)
L’ ORCO
Uno é preso!
Ma voglio prender tutti!...
Tutti... Tutti li voglio!...
IL PRINCIPINO
Scende... scende...
e giá fuori, é sulla strada!
la prigione é vicina... corri!
corri!
sveglia il guardiano,
presto, ti conosce!...
mostra l’ordine, in regola!...
é perfetto!...
L’ ORCO
E questo nodo!
E questo che mi tiene...
se potessi!...
Ecco! cosi!... ah! no!...
Per Dio!
IL PRINCIPINO
Ecco! Schiude la cella...
Mamma! Mamma!
Si! Lui é a Saint-Nazaire! é in
salvo!...
Presto! Il Carpentiere é pronto!...
Dio! T’ imploro!
Fa’ che veda passar la vela blanca,
fa’ che veda passar laggiù la barca
che salvará la mamma e l’amor mio!
L’ ORCO
Finalmente! Respiro!
Ed ora é fatta!
IL PRINCIPINO
T’imploro!
Oh! Dio! T’imploro!
L’ ORCO
Sarò feroce
nella vendetta!
Canaglial Traditore!
A goccia a goccia,
voglio darti la morte di mia mano!
IL PRINCIPINO
Sono in punto di morte!
concedimi la grazia!
concedimi la sorte di vedere...
LA VOCE DEL CARPENTIERE
Coraggio, Monsignore!
Son qua! son qua!
L’ ORCO
Proprio in tempo sei giunto!
IL PRINCIPINO
Guárdati, Carpentiere!
(Il Carpentiere entra. Invece di trovare l’Orco legato, lo vede libero e pronto ad afferrare la sciabola. Si slancia contro la tavola e la rovescia addosso all’Orco con tutti i pesanti bronzi che vi troneggiano. Quindi afferra un candelabro e lo colpisce. Grida soffocate dell’Orco e del Carpentiere. L’Orco cada)
IL CARPENTIERE
Morto! Morto! L’ho ucciso!
Siamo salvi!
Fuggiamo, Monsignore!l
IL PRINCIPINO
La mamma?
IL CARPENTIERE
È libera!
V’aspetta nell barca
con Mariella. Andiamo!
Andiamo! Salvi!
(se lo carica cautamente suite spalle. Vía. Ora il fiume risplende sotto il sole che nasce. Si vede passare lentamente ma sicuramente la vela bianca col sole giallo dipinto...)

|
ACTO PRIMERO
(La escena representa una pequeña
plaza; a
la izquierda la fachada de un
edificio;
un balcón flanqueado por dos tramos
de
escaleras cuya barandilla de hierro
sin
interrupción, se encuentra frente a
la puerta
de entrada. Una puerta bajo la
galería.
Luego una calle que entra en los
decorados
de la izquierda. Más allá, en medio
de la
escena, un puente sobre un río. A la
derecha,
en primer plano, la parte trasera de
un
convento habilitado como prisión.
Las
ventanas han sido tapiadas y a una
ventana
rectangular, de aproximadamente un
metro y
medio de altura del suelo, se le han
aplicado
rejas de hierro y contraventanas de
madera
que se abren como un libro hacia el
exterior. Más allá de este edificio,
el camino
que entra en los decorados a la
derecha está
flanqueado, como el de la izquierda,
por un
muro bajo que se pierde entre los
decorados.
Más allá del puente transitable, a
la derecha,
el lúgubre edificio de una prisión,
a la
izquierda un barrio de la ciudad. Es
una
tarde de otoño. La plaza, el puente
y las
calles están desiertas. La soledad
de una
ciudad desolada y aterrorizada. En
la
parte delantera derecha hay un
“húsar
de la muerte” que vigila la reja,
cuyas
contraventanas están cerradas. Una
canción melancólica cruza el aire
con la
brisa vespertina que parece surgir
de todas
las cárceles de la ciudad: débil,
vaga,
lejana, misteriosa, dolorosa. Es el
cántico
del P. De Winton)
PRISIONEROS Virgen, confío en tu ayuda, a ti; mi vida encomiendo, ten misericordia, ten misericordia de mí.
Cuando llegue la última hora de mi destino, que yo muera, te lo ruego, de la muerte más santa. de la muerte más santa.
(Se escuchan golpes discretos contra
los postigos de madera de la reja.
El húsar negro mira a su alrededor
con
recelo, luego abre una
contraventana;
sobresalen manos que ofrecen
convulsivamente monedas y joyas
rotas.
El
húsar atrapa lo que le ofrecen,
lo
empaña, lo pule, lo pone en el
bolsillo. A
cambio, entrega trozos de pan y
frutas
que saca de la bandolera. De lejos,
del
fondo a la izquierda, llega y se
acerca un
grito indistinto. El húsar de la
muerte
cierra los postigos y se vuelve para
ver
qué pasa)
LA MULTITUD ¡Ah! ¡Detente! ¡Detente! ¡Coged la canasta! ¡La canasta! ¡La canasta!
¡Atrapad el contrabando! ¡Ladrones! ¡Acaparadores! ¡Ladrones! ¡Detened a los acaparadores! ¡Detente!
(Por el fondo, cruza corriendo el
puente
un joven de unos 17 años y una
muchacha
de la misma edad: Mariella. El
joven, que
se viste como un Sans-culotte,
empuja a
Mariella por la cintura con el brazo
derecho y con la mano izquierda
sujeta
una gran canasta cubierta por un
paño.
Rápidamente el joven, deteniéndose
un
momento, arroja al río algunos
paquetes
que saca de la canasta. Luego ambos
continúan la carrera. La multitud
aparece
gritando tras ellos. Un miembro de
la
multitud lleva un estrado de orador.
Los
jóvenes han llegado frente a la
plaza y la
multitud está en mitad del puente,
cuando
desde el edificio de la izquierda y
desde
la puerta debajo del balcón, los
“Marats”
salen y evitan que la multitud se
acerque
al edificio donde se ha establecido
el
Comité Revolucionario)
LOS “MARATS” ¡Alto! ¡No se puede pasar! ¡No se puede pasar!
LA MULTITUD ¡Queremos hacer justicia!
LOS MARATS ¿Sobre quién?
LA MULTITUD ¡Sobre los que revenden de contrabando! ¡Hemos hecho cola durante días! ¡Nuestras mujeres pasan las noches frente a las tiendas! ¡Sufrimos tormentos inhumanos!
LOS MARATS ¡Todos sufrimos! ¡Todos!
LA MULTITUD ¡No es verdad! Hay quien compra comida para su casa ¡con dinero ilegal!
LOS MARATS ¡Serán juzgados y condenados!
LA MULTITUD ¡No! ¡Por ejemplo! ¡En la fonda La Linterna los viles glotones pagan en oro para que les lleven a su casa ricos bocados! ¡Vamos, vamos a La Linterna!
LOS MARATS ¡Se hará justicia! ¡Atrás! ¡Atrás!
LA MULTITUD ¿Quién esconde el trigo? ¿Y dónde se provoca la hambruna? ¡En La Linterna! ¡En La Linterna!
LOS MARATS ¡Confiad en la ley! ¡Atrás!
EL CAPITÁN
(Gritando enfáticamente) ¡Ciudadanos, marchad a vuestras casas en nombre de la patria!
(Le responde un grito)
LA MULTITUD ¡Basta de palabras! ¡Tenemos hambre!
LOS MARATS ¡En nombre de la patria!
LA MULTITUD ¡Eso lo decís porque estáis llenos!
LOS MARATS ¿Qué estamos llenos? ¡Canallas! ¡Sinvergüenzas, villanos!
LA MULTITUD ¡Para vosotros y vuestros jefes pan fresco y botellas! ¡Invocáis a la patria con la panza llena! ¡Sois los defensores de los ladrones!
LOS MARATS Para barrer la ciudad de la canalla: ¡picas y balas! ¡Picas y balas!
EL CAPITÁN ¡Acatad la ley!
LOS MARATS ¡Quien provoque tumulto para reclamar comida será castigado con la muerte!
LA MULTITUD ¡Defensores de los ladrones!
(Cantando) Los acaparadores son protegidos, como todos sabemos, por los Marats ¡Por los Marats!
EL CAPITÁN ¡Arrestad a quien cante esa canción!
LA MULTITUD ¡Los valientes soldados han acaparado las provisiones! Los acaparadores son protegidos, como es sabido, por los Marats. ¡Por los Marats!
LOS MARATS ¡Carguemos sobre la canalla! ¡Carguemos sobre la canalla!
LA MULTITUD ¡Nos alimentáis a sablazos! ¡Pedimos justicia! ¡Muerte a todos los tiranos! ¡Tenemos hambre! ¡Queremos pan!
LOS MARATS ¡Carguemos sobre la canalla!
LA MULTITUD ¡Muerte a los Marats!
(Se produce un gran tumulto. Pelea
con
heridos. La multitud grita: “Muerte a
los Marats“)
EL ORCO
(Se asoma al balcón del palacio;
detrás de él, el Espía y el Ladrón.
Gritan señalando a la multitud) ¡Muerte a esos bandidos! ¡Todos están pagados por los ingleses! ¡El oro inglés! ¡Bandidos asalariados contra la libertad! ¡Y yo solo me basto para someterlos, no tengo necesidad de un Sénéchal!...
(Saca y agita grotescamente su
sable. La multitud calla)
UNA VOZ DEL PUEBLO ¡No somos bandidos! ¡Somos los que vivimos con cuatro onzas de pan seco y mohoso! ¡Mientras los acaparadores rondan por la ciudad!...
EL ORCO Denunciadlos.
LA MULTITUD ¡Mira! ¡Allí tienes dos! ¡Están allí!
EL ORCO
(Se vuelve hacia donde señala la
multitud y
ve a Mariella y al joven.
Rápidamente baja
la escalera y se dirige hacia
Mariella,
de mal modo, sorprendido) ¡Eh! ¡Tú! ¿Qué has hecho? ¿Qué te propones? ¡Contesta, mala pécora!
MURMULLO DE LA MULTITUD ¡Interroga a los culpables! ¡Interroga a los culpables!... ¡Callarse!
MARIELLA
(Tímida y asustada) Yo no he hecho nada, nada malo, tío... ¡no me pegues! Te traía la cena como todas las noches y crucé la plaza. De repente, unos que golpeaban la puerta de un panadero me gritaron: «¿Qué llevas en esa canasta? ¡Muéstranoslo! ¡Déjanos ver!» Asustada, me escapé... ¡Huí! Todos me perseguían gritando: «¡Alto! ¡Ven con nosotros!» ¡Ah, qué carrera tan desesperada! Mi corazón casi estalla. No podía más... estaba a punto de caer exhausta... cuando él... Un muchacho desconocido corrió a rescatarme. Me arrebató la canasta, ¡casi me levantó en sus brazos! y corrí y corrí, parecía como si volara... parecía que volaba... ¡Y me salvó!
EL ORCO
(Con ira reprimida) ¡Te tengo dicho que debes regresar por los callejones y no por la plaza! ¡Te gusta coquetear, verdad?
(Amenazante) ¡Cuando lleguemos a casa esta noche, me vas a oír!...
(Volviéndose hacia la multitud,
con irónica cortesía) Esta muerta de hambre, esta sinvergüenza, es mi sobrina Mariella que diariamente trae mi cena escasa y magra. ¿Estáis satisfechos?
UNA VOZ Dime, ¿el pan de la canasta es del normal o el de los jefes?
EL ORCO ¡Arrestad a ese hombre!
EL ESPÍA ¡Es un agente depravado!
LA MULTITUD ¡No! ¡Igualdad! ¡Igualdad! ¡Enséñanos la canasta! ¡Debemos vivir con un pan y una cebolla! ¡Muerte a los Marats! ¡Muerte a los Marats! ¡La cesta! ¡La cesta!...
EL JOVEN
(Arrebata la canasta de la mano del
Orco, diciéndole apresuradamente) Déjalos que vean. ¡Sálvate!
(Salta sobre la mesa que los Marats
han quitado a la multitud) ¡Vosotros! ¡Aquí la tenéis!
(La multitud se calma) ¡Mira la plebe! ¡Vocifera! ¡Enloquece!¡Mata! Se vuelven más feroces que las fieras... ¡por una canasta! ¿Y esa otra canasta donde cada día caen cabezas cortadas? ¡Estamos junto a esa canasta, al pie del patíbulo, donde diariamente se reúnen, se emocionan... gesticulan… ¡y gritan como animales! ¡Se ríen! ¡Se burlan! ¡Aplauden! ¡Y cantan! ¡Y bailan!... Pero este es otro asunto. ¡Es una canasta de comida! Poniendo ambas en la balanza, que vivan los que nos cortan la cabeza, ¡abajo los que nos hacen adelgazar! Y el bribón voraz eres tú, ¡el representante! ¡Negar no te ayudará! ¡Aquí está la prueba! ¡La opulenta cena! ¡Ah, sí, aliméntate! ¡Ciudadanos, engordad! ¡Todos tenemos que vivir con un pan y una cebolla! ¡Abro la olla del presidente!
(Toma la canasta y lanza el
contenido a la multitud) ¡Una perdiz!
(Tira una cebolla) ¡Camarones fritos!
(Tira algunos frijoles) ¡Pan de trigo!
(Lanza una pieza de pan negro) ¡Ganso relleno!
(Lanza un arenque) ¡Qué hermoso faisán!
(Una col negra, cocida) ¡Burdeos añejo!
(Moja a los presentes con agua) y finalmente, ¡oh, amigos!... ¡No queda nada!
UNA VOZ ¡No has terminado! ¡Tírame el resto!
EL JOVEN
(Tira la canasta vacía) ¡Buen provecho!
LA MULTITUD ¡Está vacía! ¡Esta vacía!
EL JOVEN ¡Necios! ¿Y por esto habríais matado a una pobre muchacha? ¿Por esto os habéis rebelado y casi saqueáis el palacio? ¡Provocar una masacre! ¿Por esto cubristeis de sangre y golpes a los intrépidos soldados de Marat? ¡Habéis ofendido a Marat que bautizó nuestra libertad con su sangre! ¡Yo solo! ¡Yo solo! ¡Redimiré esta ofensa perversa! ¡Dadme un sable! ¡Dadme una pica! ¡La bandolera! ¡La escarapela tricolor! ¡Estoy dispuesto a jurarte lealtad, a ser tu soldado, oh gran Marat!
EL ORCO
(Al Capitán) ¡Alístalo!
LA MULTITUD ¡Si! ¡Vivan los Marats!
LOS MARATS ¡Viva el pueblo! ¡Viva! ¡Viva la libertad!
LA MULTITUD ¡Viva los Marats! ¡Viva los Marats!
LOS MARATS ¡El juramento!
LA MULTITUD ¡El juramento!
(La muchedumbre se prepara
para asistir a la ceremonia. Se
sitúan en las escaleras del palacio,
otros sobre la baranda del puente.
Los “Marats”, en medio de la
escena, rodean al joven en un
semicírculo)
LOS MARATS ¡Yo juro que Marat en vano fue despreciado por los sucios e inmundos sapos que croan en el lodazal! ¡Fue amigo del pueblo y por el pueblo murió!
EL JOVEN ¡Lo juro
LOS “MARATS” ¡Juro denunciar a los viles y a los traidores, aunque fueran mis hijos, o mis padres! ¡Y llevarlos sin miedo ala guillotina!
EL JOVEN ¡Lo juro!
LOS MARATS
(Desenvainando sus sables) ¡Muerte a los realistas, a los moderados, a los moscardinos y a los renegados! ¡Muerte a los jacobinos tibios, muerte a los bandidos, muerte a los enemigos de la libertad!
EL JOVEN ¡Muerte! ¡Muerte!
TODOS ¡Muerte!
EL CAPITÁN DE LOS “MARATS”
(Ciñéndole la cabeza con un gorro
frigio y entregándole una pica) ¡Salud y hermandad, Pequeño Marat!
TODOS ¡Salud y hermandad, Pequeño Marat!
(Los Marats
levantan al muchacho
agitando sus picas y saludándolo con
el
gorro frigio. Toda la escena será un
revoloteo de gorros frigios)
EL CAPITÁN DE LOS MARATS ¡Quedas incorporado al servicio! ¡Destinado a la guardia de la prisión!
(El joven desciende con la pica al
hombro y comienza a hacer guardia
en medio de la admiración de todos)
EL ORCO ¡Y ahora volved todos con calma y tranquilidad a vuestras casas! Que por encima de todos los sufrimientos la libertad sea vuestro consuelo, ¡la santa libertad que respiráis!
(El carrillón de un campanario
que no ha sido silenciado
toca, al anochecer,
una canción jacobina) ¡Oíd! Las campanas, que ya no son un instrumento de superstición, ¡tocan las canciones de la revolución! ¡Todo grita y canta a la libertad! ¡Todo os dice que la mente y el corazón hemos consagrado a vuestro amor!
(Al espía) Identifica a los cabecillas... arréstalos esta noche... y mañana caerán sus cabezas!
(La multitud se dispersa lentamente
sobre el puente y calles adyacentes)
UNA VOZ Falta el pan el primer día, falta al segundo día, ¿Llegará al tercero?
TODOS Cuatro días, cinco días, seis días pasan, siete días pasan, hay hambre el octavo y noveno día ¡y cada semana siempre es igual!...
(La plaza queda despejada.
Los Marats custodian las salidas)
MARIELLA
(Se acerca al Pequeño Marat y
le habla con voz conmovida) No sé quién eres pero sé que me defendiste. ¡Defendiste a una muchacha desvalida, sin padre ni madre! Y tu bondad me hizo mucho bien, aquí en el corazón, mira, me gustaría decirte muchas cosas... pero no puedo... y sólo sé decirte... ¡Gracias!
(El Orco, que con sus compañeros
había seguido a la multitud hasta el
puente, regresa. Mariella huye)
EL ORCO
(Al Pequeño Marat) ¡Buen muchacho!
EL PEQUEÑO MARAT Hice una pequeña travesura. Todas las cosas buenas de la canasta, las había tirado al río.
EL ORCO ¡Oh! ¡Te tendré en cuenta!
(El joven se inclina) ¡No estoy tranquilo! ¡No!...
(Al espía y al ladrón) Un buen día los hambrientos, desesperados, nos asesinarán ¡Hay demasiadas bocas y poco pan!
(Por la calle de la derecha llega El
Tigre, seguido de un hombrecito
gordo y
rechoncho, que lleva un bulto bajo
el
brazo y camina tembloroso y
temeroso.
El Orco, que está reunido a la
izquierda
con el Espía, el Ladrón y el Pequeño
Marat,
no los ve. El Tigre avanza y escucha
lo que
hablan) ¡Las cárceles deben desocuparse, volverse a llenar y vaciarse rápidamente! Pero este sistema tan expeditivo ¿por cuánto tiempo podrá estar vigente?
EL TIGRE
(Con voz cavernosa) ¡Esta noche!
(Todo el grupo se da vuelta)
EL ORCO ¿Esta noche? ¡Por fin! ¡Espera!... ¡Capitán! ¡Hasta la medianoche, que las calles y puentes a lo largo del río estén desiertos. Las ventanas cerradas, ¡y todas las luces apagadas!
EL CAPITÁN DE LOS “MARATS”
(A dos Marats) ¡Vosotros dos, a esa salida!
(Los dos Marats salen de
escena por la derecha) ¿Vosotros cuatro, allá!
(Los cuatro salen por la izquierda) ¡Atención!¡Armas al hombro! ¡Seguidme, Marats!.
(Todos van detrás del Capitán, menos
el Pequeño Marat que queda de
guardia en la prisión. El hombrecito
rubicundo ha seguido toda esta
escena,
inmóvil, sin comprender nada)
EL ORCO
(Volviéndose hacia El Tigre) ¡Estoy contigo!
EL TIGRE
(Al Carpintero, que se recupera) Muestra el modelo de tu barco.
(El Carpintero, tembloroso, avanza
aparentando serenidad, se muestra
deferente por el terror que lo
invade
en proximidad de esos hombres.
Desenvuelve su paquete y muestra
la miniatura de un bote de madera.
Todos lo rodean)
EL CARPINTERO Sin velas... sin remos... todo estiva... lentamente... la corriente... lo aleja de la orilla!...
(La emoción lo interrumpe)
EL ORCO Pero, ¿por qué tiemblas?
EL TIGRE ¡Continúa tu viaje!
EL CARPINTERO
¡Oh, santa libertad, dame coraje!
TODOS ¡Adelante! ¡Adelante!
EL CARPINTERO
(Casi tartamudeando) Cuando llegue a la fosa... donde el agua es más profunda... ¡un barril de pólvora explota!... Las válvulas se abren...
(Sigue tirando de los hilos) ¡y el barco se hunde... se hun...de!
(Extenuado, mirando al frente,
deja caer los brazos y sujeta el
bote
con la mano derecha. Leve pausa
trágica.
Se produce un momento de vacilación
roto por la voz del Orco)
EL ORCO
(Al Tigre) ¿Cuándo embarcas?
EL TIGRE Cuando esté más oscuro... La señal será un redoble de tambor.
EL CARPINTERO
(Irrumpiendo súbitamente) ¡No! ¡No quiero saber de qué estará cargado el barco! Soy un Carpintero ¡Soy Carpintero y no un verdugo!
TODOS ¿Qué estás diciendo?
EL PEQUEÑO MARAT
(Amenazándolo con la pica) ¿Quieres que te mate?
EL CARPINTERO ¡Perdón, ciudadanos!... ¡Viva la República!... Las ejecuciones de septiembre... ¡Viva todo! ¡Sí! Pero es espantoso... Desde que empecé a trabajar en esta sepultura, ¡de noche sueño que me ahogo!
EL ORCO ¡Carpintero, eres débil! ¡Te proporcionaré, gratis, una cura ideal para fortalecerte! Estás condenado...
EL CARPINTERO ¡Ayuda!
EL ORCO ... ¡a presenciar cada ejecución que ocurra!
EL CARPINTERO ¡No! ¡No! ¡Ten piedad! ¡Ten piedad! ¡Ten piedad! ¡Piedad!
EL TIGRE, EL ESPÍA, EL LADRÓN ¡Hermosa frase! ¡Coraje Carpintero! ¡Tendrás sueños felices!
(Ríen) ¡Ja! ¡ja! ¡ja!
(mientras se ríen alrededor del
aterrorizado Carpintero, desde la
izquierda se oye una voz)
LA VOZ DEL OFICIAL ¡Abre paso, imbécil! Cede el paso...
(Todos se dan la vuelta)
EL ORCO ¿Quién es?...
(Entra un oficial del general
Kleber seguido de un ordenanza.
Un Marat aferra al caballo por
las riendas como para impedirle
continuar)
EL OFICIAL
(Agachándose, agarra al Marat del
brazo y lo lanza hacia los
bastidores) Borrachos armados, ¡aprended a reconocer a los soldados!
(Al grupo) ¿Ese es el edificio del Comité Revolucionario?
EL ESPÍA ¡Ese es! ¿Qué estás buscando?
EL OFICIAL ¡Al Presidente!
EL ORCO ¡Aquí lo tienes! ¡Soy yo!
EL OFICIAL
(Desmonta y da las riendas al
ordenanza) ¡Al cuartel!
(El ordenanza se lleva los caballos)
EL ORCO
(Al Oficial que avanza hacia él) ¿Quién eres tú?
EL OFICIAL ¡Vengo del campo de batalla! Traigo una misión de gran importancia.
EL ORCO
(Indicándole que pase al palacio) ¡Ven! ¡Te escucho!
(Extiende su mano) ¡Salud y fraternidad!
(El Oficial retira ostensiblemente
la mano)
EL ORCO ¿No me darás la mano?
EL OFICIAL ¡Mi mano es la de un soldado! ¡Gloriosa por las victorias de la libertad! ¡Ella empuña la espada!
EL ORCO ¡La mía empuña el hacha!
EL OFICIAL ¿Del verdugo o del asesino?
EL ORCO ¡Ciudadano!¿Te olvidas con quién hablas?
EL OFICIAL
(Le entrega una nota que
el Orco se apresura a leer) ¡No! Me envían para pedirte explicaciones sobre la forma en que administras la justicia.
EL ORCO
(Devolviendo la nota con frialdad) ¡Nadie está por encima de mí, excepto la Convención Nacional! ¡Devuélvele la nota al general! ¡Rechazo dar cualquier explicación! ¿Con qué derecho la pide?...
EL OFICIAL En nombre del honor y el derecho de los que combaten y mueren, los rebeldes te acusan de horrendos excesos. Dicen que masacras prisioneros sin juicio previo, más allá de cualquier ley, ¡sin piedad! Y a la ferocidad responden con ferocidad. Nuestros soldados, que heridos, son hechos prisioneros en el campo de batalla, son masacrados en represalia... En nombre de ellos o me das explicaciones, o sigo mi camino y voy ante la Convención.
EL ORCO
(Ante esta amenaza, se estremece, se
vuelve más cortés y responde con
ironía) Entra... pregunta y todo será justificado.
EL TIGRE
(Le murmura al Orco que
se dirige al palacio) Entonces... ¿debo suspender?...
EL ORCO
(Volviéndose, con simpleza) No, no, como lo hemos fijado. Cuando se haga de noche, al redoble del tambor.
(El Tigre se va con el Carpintero
hacia
la derecha. El Orco, el Oficial, el
Ladrón y el Espía, entran al
palacio.
El Pequeño Marat sigue de guardia en
la cárcel. Ha caído la tarde)
EL PEQUEÑO MARAT
(Abre los postigos de madera de la
reja, aparece un patio abierto.
Grupos
de gente pálida y andrajosa se
asoman a
través de la reja) ¡Adentro! ¡Adentro que es tarde! ¿Qué están haciendo los carceleros? ¡Adentro, u os mando a los diablos negros!...
(Todos, al oír la mención de los
húsares americanos, se van
asustados; el patio queda desierto,
como si los prisioneros hubieran
entrado a la derecha) ¡Oye, tú! ¡Aristócrata! ¡Ven acá! Acércate a la reja...
(Lee un papel que saca de su
bolsillo) Espera, que leo... La que antes era la princesa de...
EL PRISIONERO ¡La princesa de Fleury!
EL PEQUEÑO MARAT ¿Está en esta cárcel?
EL PRISIONERO ¡Si!
EL PEQUEÑO MARAT Dile que hay un Marat... al que envía el Comité con algunas novedades felices... ¡Muy felices!...¡Rápido!¡Pronto!
(Silencio. El joven está apoyado
con la espalda contra la pared en
la esquina del edificio. Mira hacia
el puente, mira hacia la plaza. Una
figura de mujer aparece tras la
reja.
El joven, apretado contra la pared,
sin dejarse ver por la prisionera,
en
voz baja, con una voz temblorosa por
la emoción dice:)
EL PRINCIPITO ¡Mamá!
LA PRINCESA ¿Quién es? ¡Ah!
EL PRINCIPITO ¡Cállate!
LA PRINCESA ¡Hijo mío!
EL PRINCIPITO ¡Cállate, soy yo! ¡Estoy aquí, contigo! ¡Mamá, estoy contigo! ¡Oh mamá... he venido a salvarte!
PRINCESA ¡Criatura!... ¡Alma mía! ¡Muchacho!... ¡Has venido a morir!...
EL PRINCIPITO ¡Mírame mamá! ¿Ves lo que he hecho?... ¡Me creen uno de los suyos! ¡Ja! ¡ja! ¡ja! ¡Me he transformado en el Pequeño Marat!
LA PRINCESA ¡Te descubrirán! Te matarán. ¡Sálvate!¡Huye!
EL PRINCIPITO ¡Contigo mamá, contigo! Estoy aquí para arrancarte de este espantoso infierno. ¡Ah! ¡Si supieras! Cuando volví esa noche al castillo, tan pronto como vi la puerta derribada, grité: ¡arrestaron a mi madre! ¡La arrestaron! ¡Te busqué a por todos lados! Y en cada habitación te veía... sí... Pero tú no estabas... No estabas... ¡Y me tiré sobre tu almohada que ahogó mis gritos de dolor!
LA PRINCESA ¡Hijo adorado!
EL PRINCIPITO ¡Cuánto te he añorado! Siempre tuve un pensamiento: ¡salvarte! ¿Cómo? ¿Cómo? De un recuerdo tuyo, tan dulce,
floreció la idea...
Mira, una noche estaba en el parque,
allí, cerca del mirto,
sobre el banco donde de niño
me contabas historias y fábulas.
Entrecerré los ojos...
y escucha, escucha...
He aquí que oí tu voz narrándome:
“Había una vez una madre
que estaba prisionera
de un ogro desalmado.
Su hijo, el principito, ¡moría de
dolor!
Para estar cerca de ella
intentará una acción arriesgada...
¡Ofrecerse como sirviente del ogro!
¿Quién sabe lo qué pasará?...
¿Lo admitirá? ¿Se lo comerá?
¿Quién sabe? ¿Quién sabe?...
Mamá está allí...
El pobre príncipe
se disfrazó...
se persignó... y partió”
¡Los cuentos son verdaderos!
¡Vamos, estamos en el camino!
¡Mira!
¡Ha llegado Caperucito Rojo!
¡Y él te salvará!
¡Mamá, coraje!
(Se escuchan las voces del Orco y el
Oficial. Los dos, junto con el Espía y
el Ladrón, salen del palacio) ¡Espera, espera! ¡No te alejes!
(Canturrea, caminando
como haciendo la guardia)
EL PEQUEÑO MARAT Yo juro que Marat...
EL ORCO
(Al Oficial) ¿Te vas satisfecho?
EL OFICIAL ¡Adiós!
EL ORCO ¡Adiós! (El Oficial cruza el escenario y sale.
El grupo permanece en la galería)
EL ESPÍA ¡Ese no se marcha! ¡Cuidado! ¡Se queda para espiarte!
EL ORCO ¡Peor para él!
(Grita detrás del Oficial) ¡Juicio, moscardino, o verás el río!
(Se oye un redoble lejano)
EL ESPÍA ¡Se marchan!
EL LADRÓN ¡Es la hora!¡Es la hora!
(El Espía ha cerrado la puerta del
Comité y los tres, vestidos de
negro,
descienden del tramo de la escalera
oculto a la vista del público y se
dirigen al puente)
UNA VOZ LEJANA ¡Las calles junto al río están desiertas! ¡Los puentes están desiertos! ¡Cerradas las ventanas! ¡Apagadas todas las luces!
(Una voz más lejana repite el
anuncio.
De la derecha llega, pasa y
lentamente y
se pierde a lo lejos el canto de los
prisioneros que están en la barcaza
arrastrada por el torrente... El
pequeño
Marat, temblando de emoción, se
acerca a
la reja y toma la mano de su madre.
Le hace señas para que no hable)
CANTO DE LOS PRISIONEROS ¡Oh Virgen, confío en tu ayuda, a ti, mis días te encomiendo, piedad, ten piedad de mí!
LA PRINCESA
(Con voz apagada) ¿Por qué estás temblando?
EL PRINCIPITO
(Esforzándose por ocultar
su emoción, en voz muy baja) ¡Mamá, yo no tiemblo!...
LA PRINCESA
(Asaltada por la duda) Si... Esos prisioneros que cantan ¿dónde están?
EL PRINCIPITO En una barcaza... río abajo...
(La canción se aleja,
desapareciendo por la izquierda)
LA PRINCESA ¿A dónde van?
EL PRINCIPITO No lo sé... no lo sé...
(El joven, en medio de una gran
emoción,
mira hacia la esquina del muro. Ve
la plaza
vacía. La canción ya no se escucha)
LA PRINCESA ¡No, tú me engañas! ¡Dime, dime la verdad!
EL PRINCIPITO
(desatando su emoción) ¡Madre! ¡Te salvaré! ¡Te salvaré!
(Sollozando abraza a su
madre a través de la reja)
ACTO
SEGUNDO
(Habitación en penumbra en casa
del Orco. A la izquierda, la
habitación se convierte casi en un
vestíbulo con un portón en la parte
de atrás donde hay una pequeña
puerta que da al río. Más a la
izquierda, una escalera de madera
que conduce a un rellano. A la
altura del
arco del vestíbulo de entrada, se
encuentra
la puerta del dormitorio del Orco.
En la
pared trasera, a la derecha, un
retrato de
Marat. Una pequeña puerta en la
pared
izquierda. En primer plano a la
derecha
la puerta de entrada. En medio de la
escena
una mesa rectangular y tras ella,
una gran
chimenea)
MARIELLA
(Mientras enciende el fuego) La madre encontró de nuevo a la niña abandonada, la vio dormida ¡y al Cielo la llevó! ¿Oh mamá, oh mamita mía, dime por qué,
por qué no me llevas contigo? ¿Por qué no me llevas? La niña está allí, entre ángeles dorados, jugando con multitud de niños, siempre cantando con una sonrisa radiante feliz de estar muerta, de estar con su mamá en el Cielo. ¡Oh mamá, oh mi mamita... etc.
EL CARPINTERO
(Desde adentro) ¡Mariella!
MARIELLA ¿Quién es?
EL CARPINTERO
(Asomándose) Soy yo, Mariella, soy yo.
(Entra. Ha Cambiado mucho
desde el acto primero. Está
demacrado, pálido y vencido) ¿No me conoces?... ¡Eh! ¡He cambiado!... ¡Soy el Carpintero!... ¿No te acuerdas del Carpintero?
MARIELLA ¿Eres tú? ¡Tan pálido!... ¿Tan flaco?...
EL CARPINTERO ¡Ah! ¡La sentencia de tu tío! Ya sabes... ¡Es una condena horrible!
(Suplicando) ¡Vine para ponerme en tus manos! ¡Haz que pueda lograr el perdón del tío!
(Suplicante temblando) ¡Mariella!... ¡El perdón!
MARIELLA ¡Pobre Carpintero! ¡Si yo pudiera! Pero ¿quién soy para él, sino una humilde sirvienta? ¿Pedirle un favor? Tengo miedo... ¡Me golpearía! Siempre me pega, mira: ¡estoy llena de moratones!... En un momento llegará su perro fiel...
EL CARPINTERO
(con miedo) ¿El Pequeño Marat?
MARIELLA
(Con gran dolor) ¡Es feroz, lo sé! ¡Muy cruel! Pero intentaremos rogarle los dos juntos... ¡Sólo puedo hacer esto y lo haré!
EL CARPINTERO ¡Oh, Mariella, ayúdame! ¡Te conozco desde chiquilla! ¡Te llevé a caballito muchas veces cuando pasabas con tu madre ante mi astillero! Te hacía muecas y te reías... ¿Te acuerdas? Te reías... sí. ¡En aquellos tiempos la gente aún reía!
(Pausa)
MARIELLA ¡Qué hermoso era todo entonces!
EL CARPINTERO ¡Qué hermosa era nuestra ciudad! ¡Por el plácido río pasaban todas las barcazas cargadas de grano!
MARIELLA ¡Las fiestas de Navidad!
EL CARPINTERO ¡Las canciones de los marineros!
MARIELLA ¡Las canciones infantiles en los jardines!
EL CARPINTERO ¡Barcos que iban y venían de más allá del océano!
MARIELLA ¡La plaza del mercado llena de flores!
EL CARPINTERO ¡Era un bosque de velas!
MARIELLA ¡Qué hermoso era todo!
EL CARPINTERO ¡Era una dicha!
MARIELLA ¡Qué hermosa era nuestra ciudad!
EL CARPINTERO Ahora, incluso del hermoso río, ¡han hecho de él un verdugo! ¡Como de mí, como de todos!... ¡Por miedo!
MARIELLA ¡Por miedo!
EL CARPINTERO Y nosotros, miserables, nos condenaremos, porque ya no hay iglesias.
MARIELLA Ya no se puede rezar...
EL CARPINTERO ¡A los que rezan, la muerte! Por tener una imagen sagrada, la muerte. ¡Por todo, la muerte! ¡La muerte! ¡Siempre está presente la muerte! No hay escapatoria...
(Enloquecido por el miedo) Estoy listo, estoy redimido... ¡He espiado para el Oficial! ¡Yo! Le contado los ahogamientos y los
robos. Él vendrá hoy y hablará a la multitud... Y si lo consigue... ¡Oh, Dios! ¡Ten en cuenta que he sido yo! ¡El Carpintero! ¡Yo! ¡Yo!
MARIELLA
(casi cerrándole la boca) ¡Cállate! ¡Cállate!
EL CARPINTERO
(Volviendo en sí, se da cuenta y
toma conciencia de lo que ha dicho) ¡Ah! ¡Estoy perdido! ¡Estoy perdido!
MARIELLA ¡Cállate! ¡No tengas miedo!
EL CARPINTERO ¿Me traicionarás?
MARIELLA No. No.
EL CARPINTERO Te lo ruego... ¡Jura no traicionarme! ¡Jura no traicionarme!
(Mariella
cierra rápidamente la puerta.
Luego quita el cuadro de Marat de la
Pared y aparece un nicho con una
Virgen adornada de flores y una
lámpara de aceite encendida)
MARIELLA
(extendiendo su mano hacia la
Virgen) ¡Te lo juro!
(El Carpintero, casi sin creer lo
que
está viendo, sin poder hablar por la
sorpresa y alivio, abre los brazos y
cae de rodillas delante del cuadro.
Mariella permanece de pie junto a
él,
con la cabeza gacha. Pausa. Alguien
intenta abrir la puerta. Los dos se
sobresaltan. Mariella vuelve a
colocar
el cuadro)
EL PEQUEÑO MARAT ¡Eh! ¡Mariella, abre!
MARIELLA ¡Es el Pequeño Marat!
(Va a abrir la puerta. Entra el
Pequeño
Marat, ve al Carpintero y lo
observa.
El Carpintero retrocede)
MARIELLA Está aquí para pedir gracia...
EL PEQUEÑO MARAT
(severamente) ¿Sabes que está prohibido venir a pedir gracia a un domicilio particular? ¿No has leído el decreto? ¿Eh?
(Se acerca a la mesa y se apresura a
escribir en una hoja de papel que se
guarda en el bolsillo)
MARIELLA ¡Ten piedad de él!... ¡Pobre Carpintero! ¡Mira cómo se ha quedado!
EL PEQUEÑO MARAT ¡Mucho mejor! ¡Era panzón y tan gordo como un buey! ¡Los trajes son caros y ahora de una pieza de tela pueden hacerse dos!
MARIELLA ¡Consíguele el indulto!
EL PEQUEÑO MARAT ¡Es delicado, el gran aristócrata!
EL CARPINTERO ¡He resistido hasta ayer! Pero ya no puedo más... ¡Incluso ejecutaron niños! ¡Ayer!... ¡Ayer mismo!... ¡Al Pequeño Caronte, de doce años! Y ya en el patíbulo, el pobre preguntó al al juez: “¿me harán mucho daño?”.
MARIELLA ¡Ah!
(con un grito de horror se sienta,
llorando, con el rostro oculto entre
las manos)
EL PEQUEÑO MARAT
(al Carpintero) ¡Cállate!
(Una pausa.
MARIELLA
(solloza y murmura:) ¡Infames! ¡Infames!...
(El Pequeño Marat la mira con
ternura
y, sin ser visto, le lanza un beso.
Luego piensa un momento, mira al
Carpintero, después, como si tomara
una decisión, lo agarra del brazo y
lo conduce hacia la izquierda)
EL PEQUEÑO MARAT
(en voz baja) Tendrás la gracia.
EL CARPINTERO ¿Por escrito?...
EL PEQUEÑO MARAT Por escrito.
EL CARPINTERO ¿Cuándo?
EL PEQUEÑO MARAT Esta noche... Pero tiene su precio. Tengo que ir hasta Saint-Nazaire. ¿Tienes un barco con capacidad marítima para llevarme hasta allá?
EL CARPINTERO ¡Si! ¡Podrás utilizar el que tiene un sol amarillo sobre la vela!
EL PEQUEÑO MARAT Está bien. Entonces esta noche espérame junto a la prisión de Entrepôt... ¡Aguarda hasta que yo llegue!...
EL CARPINTERO ¿Toda la noche?
EL PEQUEÑO MARAT ¡Toda la noche si fuera necesario! Cuando estés listo, hazme una señal.
EL CARPINTERO ¡Haré el canto del cù-cù!
EL PEQUEÑO MARAT De acuerdo.
EL CARPINTERO Pero...
EL PEQUEÑO MARAT ¡No faltes, el indulto estará allí!...
(Se oye un ruido metálico rodando
sobre el pavimento, acercándose.
Es el furgón que trae los
prisioneros) ¡Ahora vete!
(El Carpintero sale)
MARIELLA ¡Hoy también trasladan prisioneros! Ahí está el furgón...
(Al Pequeño Marat) ¿Y no tienes remordimientos? ¿No sientes el martirio de vivir en la casa del terror?... ¿Cómo ser testigo de tantos horrores, sin llorar?... ¿Cómo puedes ser tan malvado y desalmado?... ¿Nunca tuviste una madre?
(se abre la pequeña puerta
del portón del fondo)
EL
MENSAJERO
(entra, llevando un paquete de
escritos) ¡Oye, Pequeño Marat! ¡Llegaron las gallinas para ser desplumadas!
(El
mensajero
tira el paquete
sobre la mesa y sale rápidamente
por el fondo)
EL PEQUEÑO MARAT ¡La jaula está abierta! ¡Los vasos, las botellas! ¡Estarán aquí pronto!
(Mariella
sale por la izquierda. En cuanto
se queda solo, el joven se lanza
sobre las
fichas que están sobre la mesa y
lanza un
grito. Agarra algunos documentos y
los
esconde en su pecho. Mariella
regresa con
una caja de botellas y vasos que
coloca
sobre la mesa, luego se dispone a
acomodar
las sillas)
MARIELLA
(sofocada, conmocionada) ¡Ayúdame!... Quiero terminar rápido... y encerrarme para no ver, no escuchar.
(el furgón se ha detenido al fondo) ¡Ah!
(corre hacia la derecha)
EL PEQUEÑO MARAT ¡Y ahora, coraje!...
(entran, el Orco, el Ladrón,
el Espía y el Tigre)
EL ORCO
(apenas entra, viendo al Pequeño
Marat, le dice con ironía) ¡Topo, que miras! ¡Avispa que no zumba! Pequeña bestia todo ojos y oídos ¿qué me dices y de qué te jactas? ¿Sabes lo que en el club de “Vincenzo-La Montagna“ se murmura y se trama?
EL PEQUEÑO MARAT
(con aire de superioridad y
seguridad, saca una hoja de
papel del bolsillo y se la entrega) ¡La lista de los murmuradores y las tramas que han urdido!
EL ORCO ¡Bravo! Este muchacho ¡ah! hace mi vida más segura... ¿Otras novedades?
EL PEQUEÑO MARAT ¡Ninguna!
EL ORCO Y el Oficial, ¿qué hace?
EL PEQUEÑO MARAT ¡Siempre espiado, minuto a minuto! Investiga... busca... descubre...
EL TIGRE
(amenazador) Pero, ¿a qué estamos esperando?
EL ORCO ¡A que caiga en la red! A fuerza de empacharse de noticias, un buen día tendrá sed y entonces con mucho gusto: ¡plaf! ¡lo enviaremos a beber!
(El Ladrón y el Espía fueron a
buscar
en el armario de la pared de la
derecha,
un cofre sobre el que está escrito
“¡depósitos! y lo ponen sobre la
mesa.
Después, acomodan los documentos,
los
vasos y comienzan a examinar las
botellas que se disponen a consumir
ese día)
EL ESPÍA
(descorchando y llenando) ¡Ya no te beberás esto, Marqués de Vernet, cosecha del año ‘89!
EL ORCO ¡Pues bebo a la salud de los Derechos Humanos!
EL ESPÍA ¡Por los miembros del Comité!
EL TIGRE ¡Bebo por la libertad!
EL LADRÓN
(golpeando el vaso contra el cofre) ¡Por los depósitos!
(todos entrechocan sus vasos)
EL TIGRE ¡Por el pobre Comité!
EL ESPÍA ¡Que necesita fondos!
EL LADRÓN ¡Muchos! ¡Muchos fondos!
EL ORCO
(Al
mensajero,
que ha vuelto a entrar) ¡Que vengan los pagadores! ¡Adelante! ¡Adelante!
(El Orco se sienta entre el Espía y
el
Tigre. El Ladrón permanece de pie,
delante a la derecha, de espaldas
al público. El Pequeño Marat sube
hasta
la mitad de la escalera de madera.
Se abre la puerta y entran los
Húsares
de la Muerte, empujando a un grupo
de personas aterrorizadas. La puerta
se cierra. El grupo se sitúa en
medio
del escenario. Dos húsares se ponen
cerca de la pared. El Orco llama a
los
prisioneros. Uno a uno, los
nombrados
avanzan, son registrados por el
Ladrón y
confiados a los dos húsares de la
derecha)
EL ORCO ¡Francisco! ¡Clara! ¡Catalina!¡Enrique! ¡Sofía Labauche!
(La familia llamada avanza.
El Ladrón comienza a registrarlos
rápidamente)
EL ESPÍA ¡Tendrán que confesar dónde han escondido cuarenta mil liras de tabaco!
(El padre Labauche intenta hablar)
EL ORCO ¡Espera, espera! ¡Este es el prólogo! Después los interrogaré.
EL LADRÓN ¡La pequeña lo tenía! ¡Una bolsa de oro! Dáselo al tío, querida, así él te comprará frijoles.
(Todos ríen. El Ladrón pone en el
cofre la bolsa que le ha quitado a
la
pequeña Labauche)
El ORCO ¡El obispo Martin!
(Avanza un viejo prelado
de pelo cano y porte orgulloso)
EL ESPÍA ¡Viejo vagabundo! ¡Tienes que devolver los diezmos que engulliste durante tantos años!
EL OBISPO Si ha llegado la hora del martirio...
EL LADRÓN ¡Ha llegado! ¡No te hace falta mirar el reloj!
(Le arrebata el reloj atado a una
cinta negra y lo arroja al cofre)
EL ORCO ¡Julio y Blanca Dugez!
(la pareja de ancianos se adelanta
estrechándose las manos)
EL ESPÍA ¡Mirad a los recién casados!
EL ORCO ¡Con las manitas entrelazadas!
EL LADRÓN ¡Para ocultar los anillos!
(Le quita los anillos y los arroja
al
cofre de los “depósitos”)
EL TIGRE Festejaréis vuestras bodas de oro con un “casamiento republicano”.
EL ORCO
(que ya no tiene más fichas) ¡Están todos! ¡Podemos empezar!
EL LADRÓN ¡Espera! Queda una mujer.
EL ORCO ¿Una mujer?...
(Avanza la Princesa de Fleury.
El Orco revisa ficha por ficha.
Todos, incluso el Ladrón, buscan
sobre la mesa. La Princesa, que
llega
frente a la tarima, ve en la
escalera,
apoyado en la barandilla de madera,
a
su hijo, que le hace señas
furtivamente
para que no hable)
¿Quién eres tú?¡Falta tu ficha!
EL
MENSAJERO ¡Yo traje todas las que me dieron!
EL ORCO ¡Oh, Mariella! ¡Mariella! ¿Eres sorda?
(Entra Mariella) ¡Faltan fichas! ¡Búscalas! ¡Descuidada! ¡Busca!...
(a la prisionera) Y tú, dime, ¿quién eres? ¿Entendiste? ¡Tu nombre!
EL PEQUEÑO MARAT ¡Espera! ¡Con dos húsares la llevaré de vuelta a la cárcel para hacerla reconocer!
El ORCO ¡Si!
(furioso) ¡No! ¡Dime tu nombre! ¡Quiero saber tu nombre! ¡Habla! ¡Habla o por...
(Corre hacia ella blandiendo la
botella
vacía. El Pequeño Marat salta y lo
agarra
del brazo)
EL PEQUEÑO MARAT ¡No! ¡Si la matas, perderás su dinero!
LA PRINCESA ¡Ah!
(Al grito de la Princesa, la
puerta de la derecha se abre
violentamente y aparece el
Oficial, solo. Ante su presencia,
la escena salvaje se interrumpe.
Pausa)
EL OFICIAL Los prisioneros en tu casa; ¿por qué? ¿Qué tribunal es este donde se hace justicia a golpes de botella?
EL ORCO
(sin responderle, a los húsares) Que todos sean devueltos a la cárcel a la espera de órdenes.
(Los húsares conducen fuera a los
prisioneros por el fondo, luego
regresan y permanecen agrupados
en el vestíbulo. Tras esta
operación,
el Orco deja la botella sobre la
mesa y
se vuelve hacia el Oficial, con
decisión) ¡Ciudadano! Me parece que ha llegado el momento para hablar y entendernos. Durante un mes, a escondidas, no has hecho nada más que espiar, interrogar... y todos tus pensamientos están dirigidos a un solo objetivo: los prisioneros. Moscardino galante, ¿quieres rescatar de la prisión a tu amante?
EL OFICIAL ¡Sí! ¡A la amante más bella! ¡La más amada! ¡La más pura! ¡Francia!
EL ORCO ¡Sálvala en la frontera! Nosotros, aquí, salvamos la Revolución.
(Hace una señal al
mensajero,
que sale rápidamente. A partir de
este
momento por el fondo de la escena,
una
multitud comienza a llamar a sala.
Todos
vienen a presenciar el duelo
oratorio con
gran interés)
EL OFICIAL ¡Tú la deshonras! ¡La Revolución en tus manos es un arma infame! Se despierta en ti el instinto de la bestia humana, enloqueciendo y dominando a la plebe, para luego deshonrarla, empujándola a la masacre y al vituperio.
El ORCO ¡Haremos de Francia un cementerio para regenerarla a nuestro modo!
EL OFICIAL
(al Ogro) ¿Quieres regenerarla ahogando a los niños?
(Al Espía o al Ladrón) ¡Robáis el dinero a los prisioneros!
(al Tigre) ¡Y tú te jactas de matarlos de un solo golpe! Y todo esto en el nombre de la santa libertad... ¡La Libertad deberá aliviar el sufrimiento eterno, sin matanzas ni terror! ¡Hay luz más allá de las estrellas! ¡El mundo anhela el reino del amor! ¡Abre las cárceles a los inocentes! ¡Da tregua al odio, a las masacres y a la furia! ¡En nombre de la santa libertad, abre tu corazón al amor y piedad!
EL ORCO ¿Piedad? ¿Piedad?... ¿Y por quién debemos sentir piedad? ¡Oh, pueblo que escuchas, dile que nosotros hemos pedido piedad durante mil años y mil años más! ¿Y cómo nos respondieron? ¡Sobre la plebe derecho de vida, muerte y hambre! ¡Nuestras cosechas para ellos! ¡Nuestros brazos para ellos! ¡Nuestras mujeres para ellos! ¡Nuestra vida para ellos! ¡Y nunca fue suficiente! ¡Todos los días azotes más fuertes! ¡Cada día se abría la herida un poco más! ¡Cada día ajustada la soga un poco más! ¡Cada día un poco más hundidos en el barro! Ellos oían nuestros gemidos y llantos; así como los gritos desesperados clamando: ¡piedad! ¡piedad! ¡piedad!
(como con un rugido) ¡La suerte ha cambiado y ahora es nuestro turno!
EL OFICIAL Pero...
EL ORCO ¡Queremos vengarnos de los tormentos y vilezas sufridas! ¡Queremos vengarnos del hambre!
EL OFICIAL Entonces...
EL TIGRE ¡Cállate!
EL ORCO
(exaltado) ¡Se acerca la tempestad del terror sobre el infame Antiguo Régimen! ¡Todo el pasado se derrumba! ¡Que todo sea una ruina!
(hacia la multitud que se agolpa en
la
sala contenida por los soldados) ¡Subo a la cima de los escombros, chorreando sangre con el hacha en la mano! ¡Inclinaos todos ante la venganza, ante monumento al dolor humano!
EL PUEBLO ¡Viva! ¡Viva Marat!
EL OFICIAL ¡La plebe ignora todos tus crímenes! ¡Yo se los revelaré! ¡Hablaré y la gente sabrá que sus gobernantes están ebrios de vino y sangre!
(Intenta irse. El Carpintero, a
un lado de la escena, se alegra)
EL ORCO
(deteniéndolo con un gesto) ¡Cuidado! Yo gobierno en base... a instrucciones secretas...
EL OFICIAL ¿De quién?
EL ORCO ¡De Robespierre!
EL OFICIAL ¡El tirano! ¡El verdugo! ¡El asesino de d’Arras! ¡Lo derribaremos! ¡Pueblo!...
EL ORCO ¡Ha amenazado a Robespierre!
TODOS ¡Ha amenazado a Robespierre! ¡Al rio! ¡Al río! ¡Al rio!
EL OFICIAL ¡Pueblo! ¡Los verdaderos patriotas son asesinados! ¡Pueblo! ¡No os dejéis deshonrar! ¡Escuchad, pueblo!...
(al comité) ¡Canallas, infames!
LA MULTITUD ¡Al rio! ¡Al rio! ¡A muerte! ¡A muerte!
LOS “MARATS” ¡Muerte a los realistas! ¡Muerte a los moderados! ¡A los moscardinos! ¡A los renegados! ¡Muerte a los jacobinos disidentes! ¡Muerte a los bandidos! ¡Muerte a los enemigos de la libertad! ¡Viva Marat!
(El Soldado es aferrado, atado con
cuerdas y levantado por la multitud
que sale por el fondo y desaparece.
Las puertas son cerradas)
EL ORCO
(exhausto, con el cuerpo
empapado de sudor y
espuma en la boca, repite:) ¡A muerte! ¡A muerte! ¡Muerte!
(Sus compañeros lo miran inmóviles)
EL ORCO
(Recuperándose, una vez
desaparecido, el tumulto) Y como los patriotas nos cuentan las botellas que bebemos, hagamos que se diviertan contándolas. ¡Vayamos a la “Liebre blanca”! ¡Vamos!
LOS COMPAÑEROS ¡Vayamos!
(El Espía y el Ladrón guardan
el cofre de los “depósitos”)
EL ORCO
(Viendo a Mariella que durante
toda la escena ha quedado en un
rincón, como paralizada de miedo) Ten cuidado, si no encuentras esas fichas, ¡cuando regrese te azotaré!
(Todos salen menos Mariella.
El Pequeño Marat al fondo del salón.
Es como si la tormenta amainara.
Luego que el Orco y sus compañeros
salen, Mariella prende una lámpara y
se pone a buscar las fichas)
MARIELLA
(con voz llorosa) ¡No, la ficha no está! Nadie me la ha dado... y sin embargo, me echan toda la culpa a mí. ¡Siempre es así! Y todo porque no tengo a nadie que me defienda...
(El Pequeño Marat avanza) ¿Eres tú? ¿Qué vienes a hacer?... ¡Ah, desde luego ni a ayudarme, ni a defenderme! Me defendiste una vez. Me tomaste en tus brazos, me salvaste de la persecución de aquella multitud maldita... me estrechaste fuerte, fuerte, contra tu corazón... lo notaba palpitar fuerte, fuerte... En aquel instante, que siempre recuerdo afectuoso, abriste mi alma a todas las esperanzas. Me pareciste leal, bueno y generoso... ¡Qué hermosa me parece ahora aquella tarde del mes de brumario!... Pero luego, de un día para otro, hiciste desaparecer el mejor sueño de mi vida. ¡Te convertiste en aliado de mi tío! Poco a poco te has transformado en su lacayo, en su esclavo... y hasta dicen que en su...
EL PEQUEÑO MARAT ¡Espía!
MARIELLA ¿Y lo confiesas?
EL PEQUEÑO MARAT ¡Sí, Mariella, es verdad, su espía! ¡Pero mira mis manos! ¡No han derramado ni una gota de sangre! ¡Por causa de este espía ni una sola persona ha muerto! ¡Lo juro! Te lo juro por la Virgen que tienes escondida.
MARIELLA ¡Lo sabes!
EL PEQUEÑO MARAT ¡Pequeña, lo sé todo sobre ti! En este tiempo te he rodeado de tanta atención amorosa, ¡que no se me ha escapado ni una mirada, ni un gesto, ni un pensamiento tuyo! ¡Veo tu alma limpia y hermosa, como veo una estrella en medio del cielo!
MARIELLA ¡Cómo hablas esta noche! ¡Qué diferente te ves!... ¿Puedes decir estas cosas tan bonitas tú, que siempre eres tan malvado?
EL PEQUEÑO MARAT ¿Y si no fuera malvado, Mariella? ¿Si yo también sintiera horror por todo lo que me rodea? ¿Si tuviera en mi corazón sólo un deseo de cariño y caricias? ¿Si tuviera piedad como tú, Mariella? ¿Si odiase a esta gente sedienta de sangre, a estas hienas que me creen un lacayo? ¿Si fuera como tú me has soñado?... Dime...
MARIELLA Si fueras así, ¡te amaría con toda mi alma!
EL PEQUEÑO MARAT ¡Entonces, dámela toda! ¡Abandónate por entero a mi amor, que, aquí, entre tanto horror, ha brotado al dulce rayo de tu hermosura, tu candor y tu bondad! ¡Oh Mariella, entiéndeme! Mi crueldad es una máscara que debo poner sobre mi rostro, ¡al precio del martirio y la tortura! Una ficción horrible por un propósito santo: ¡salvar a mi madre!
MARIELLA ¿Tu madre?
EL PEQUEÑO MARAT La ficha que falta la he robado yo. ¡Aquí está... mira! ¡Esta prisionera es mi madre!
MARIELLA ¿Quién eres? ¿Quién?
EL PEQUEÑO MARAT Yo soy ¡El Príncipe Gian Carlo de Fleury!...
MARIELLA ¡Un príncipe!...
(Le arrebata la ficha de la
mano y
la arroja al fuego de la chimenea)
EL PRINCIPITO ¿Entiendes por qué lo hago?
MARIELLA
(cae de rodillas a sus pies) ¡Te pido perdón por no haberme dado cuenta de cuán bueno eras!
(El Principito se apresura a
levantarla cariñosamente) ¡Oh, perdón! ¡Perdón, monseñor, si he confesado que te amaba! ¡Perdón!... No lo sabía... No podía imaginarlo... No... ¡olvídalo!
EL PRINCIPITO
(Con impulso amoroso) ¿Olvidar? ¡Si en medio de la oscuridad de la muerte que me espera, tus ojos me sonríen con amor! ¡Y este amor me embriaga totalmente, todo me inunda... y me da nuevas fuerzas, nuevo coraje, para la empresa suprema que intento llevar a cabo esta noche!
(con gran dulzura) Ve a tu cuarto... Ora y espérame... Iré a buscarte si triunfo... Al amanecer huiremos juntos... todo ya está dispuesto. Y mañana estaremos lejos, muy lejos de esta maldita tierra. Estaremos, con las velas desplegadas, en medio del mar, libres, junto con con mi madre. ¡En mi madre, tendrás a tu madre, buena, dulce y cariñosa. Ella besará la frente inmaculada de Mariella... ¡de mi esposa!
MARIELLA ¡Ah, monseñor!
EL PRINCIPITO Si al amanecer, no regreso, ¡no me esperes! Mírame ahora por última vez...
MARIELLA ¡No te dejaré! ¡Seré tu compañera en este momento fatal!
EL PRINCIPITO ¿Qué dices?
MARIELLA ¡No te dejaré!
EL PRINCIPITO ¡Es una empresa peligrosa!
MARIELLA ¡No te abandonaré!
EL PRINCIPITO Contra él...
MARIELLA ¡Contra todos, por ti!
EL PRINCIPITO ¿Contra tu tío?
MARIELLA ¡Contigo, y contra todos! ¡Juntos en el amor! ¡Juntos en la muerte!
EL PRINCIPITO ¡Oh Mariella, eres todo fuego!
MARIELLA Contigo quiero salvar a tu madre, ¡Tan buena, dulce y cariñosa! Quiero disfrutar la vida contigo, con ella... ¡Soy tu Mariella, soy tu esposa!
EL PRINCIPITO Quiero disfrutar la vida contigo, con ella... ¡Eres mi Mariella, eres mi esposa! ¡En la vida y en la muerte estoy contigo!
MARIELLA ¡En la vida y en la muerte estoy contigo!
(Se escucha un ruido en el exterior,
junto a
la puerta. Los dos se sobresaltan)
MARIELLA ¡Mi tío!
EL PRINCIPITO ¡Es él!
MARIELLA Quiere las fichas.
EL PRINCIPITO No temas, ¡estará borracho y no se acordará! ¡Apaga la lámpara!...
(Mariella apaga la lámpara. Ambos se
esconden tras la repisa de la pared
más
allá del arco.El Orco entra
borracho.
Se tambalea. Lleva una pipa
encendida.
Cruza el escenario)
EL ORCO ¡A muerte!¡a muerte!...
(Llega a la escalera y sube con
dificultad. Finalmente entra en su
habitación. Los dos salen. El
Principito
se dirige a un armario de la
derecha.
Toma un farol y lo enciende, luego
un rollo de cuerdas y una daga)
MARIELLA
(en voz muy baja) ¿Qué haces?
EL PRINCIPITO ¿Estás dispuesta a todo?
MARIELLA ¡A todo, si es para estar contigo!
EL PRINCIPITO ¿Incluso a morir?
MARIELLA ¡Incluso a morir contigo!
(avanzan y suben silenciosamente la
escalera de madera. Llegan a lo
alto)
EL PRINCIPITO
(en voz muy baja y sofocada) ¿Está durmiendo?
MARIELLA
(va a escuchar y a observar
por la cerradura) Todavía no...
EL PRINCIPITO La noche es larga, lejos está el amanecer... ¡Esperaremos un rato! Siéntate.
(Ella se sienta a su lado. Pasa
una patrulla de los Diablos Negros)
EL PRINCIPITO ¿Tienes miedo?
MARIELLA ¡No!
(El Principito la abraza dulcemente.
Ella apoya la cabeza en su pecho.
El Príncipe la besa tiernamente. Y
así permanecen)
ACTO TERCERO
(Habitación del Orco. Las paredes
toscas, el techo con vigas, el suelo
desparejo, algunos muebles viejos
contrastan con varios elementos
lujosos esparcidos aquí y allá,
evidentemente fruto de fecundas
rapiñas en casas aristocráticas. En
medio de la sala, frente a un
escritorio,
un sillón muy lujoso. Al costado de
la
puerta de entrada, que está a la
derecha, sobre una mesa, dos
candelabros de bronce, grandes y
pesados. Algunos tapices, algunas
alfombras. Una gran ventana ocupa
casi toda la pared del fondo. A la
izquierda, una cama no muy grande. A
la derecha de la cama un armario.
Sobre el escritorio, papel y
material
de escritura; cartas amontonadas de
manera confusa. La habitación está
apenas iluminada por una lámpara
de aceite, con vidrio rojo, que está
sobre el armario a la derecha de la
cama. El Orco, acostado en la cama,
duerme profundamente. Fuera del
ventanal, la oscuridad es completa.
Unos cuantos redobles de tambor a
lo lejos. Algunos disparos de fusil,
mucho
más lejos. Afuera, se oye el
paso
cadencioso
de una patrulla; es una
patrulla
de Diablos
Negros; murmuran,
guturalmente,
un tema
característico
con el cual
marcan su
paso)
LOS DIABLOS NEGROS ¡Aquí y allá, marchamos! Pasa la ronda de los Diablos Negros, la ronda que pasa en la noche profunda, profunda, profunda. ¿Quién está ahí?... ¡Miramos aquí! ¿Quién está ahí?... ¡Vosotros, mirad! ¡Aquí y allá, marchamos! Pasa la ronda de los Diablos Negros, la ronda que pasa en la noche profunda, profunda, profunda. ¡Está atenta la guardia de la libertad! En hierro hemos encerrado el corazón. La cadencia de nuestros pasos siembra el terror... En hierro hemos encerrado el corazón. La cadencia de nuestros pasos siembra el terror, siembra el horror. ¡No hay piedad para nadie! ¡Somos los guardianes de la libertad! Odiamos a los nobles: ¡igualdad! Amamos al pueblo: ¡hermandad! ¿Quién va ahí? Estamos aquí. Por Francia y la Libertad el arma está pronta. ¡Somos la guardia de la humanidad!
(Cuando la patrulla llega bajo de
ventana, aparece una luz rojiza más
allá de los vidrios: es el
resplandor
de las antorchas al viento. Pasada
la
patrulla; vuelven la oscuridad y el
silencio. La puerta de la derecha se
abre lentamente y en el rellano
reaparece una linternita. Mariella
se
asoma por la puerta abierta, se
acerca
de puntillas hasta la cama y
comprueba
que el Orco está durmiendo. Vuelve a
la
puerta y le hace señas al Principito
para
que entre. Él cubre la linterna con
el
gorro frigio y entra. Tiene colgando
del brazo derecho el rollo de
cuerdas.
Coloca la linterna debajo de la
mesa.
Los dos tienen un instante de duda.
En el silencio, se oye el canto del
cuco, es la señal del Carpintero. El
Principito explica murmurando esa
señal a Mariella, le estrecha la
mano
como para infundirle valor y los
dos,
con decisión, pero con cautela, se
acercan al borracho dormido. Pasan y
vuelven a pasar varias veces la
cuerda por encima y debajo la cama,
manteniéndola apretada hasta que
llegan a la altura del cuello del
Orco:
entonces el Principito aprieta y
hace
un nudo; luego corre al escritorio,
hace saltar la cerradura, toma papel y
sellos y escribe rápidamente)
El ORCO
(soñando, sofocado, como
teniendo una pesadilla) EL sacerdote blanco... El soldado muerto... ¿Salen a la superficie del canal? ¡Ah! ¡Se ponen de pie! ¡Caminan sobre las olas!... ¡Me miran con las pupilas lívidas y abiertas! ¡Se acercan!... ¡Atrás! ¡Es horrible!... ... ¡Me agarran!... ¡Me aprietan! Quieren asfixiarme... ¡No!... ¡No!... ¡Ah!...
(se despierta jadeando,
respira con dificultad) Los muertos en la noche... ¡Se despiertan!... ¡Desean vengarse!... ¡Maldito Loira! ¡Eres tan poco profundo!... ¡Voy, voy al aire libre! ¡No quiero quedarme en esta espantosa cámara mortuoria! ¡Rápido! ¡Vamos!
(Intenta levantarse de la cama.
Lo intenta violentamente, dos y tres
veces. Pausa) ¡Una terrible pesadilla me paraliza!...
(da una violenta sacudida) ¡Pero no! ¡No es una pesadilla! ¡Esto no es una pesadilla! ¡Estoy despierto! ¡Despierto! ¡Y estoy atado! ¡Atado!
(Con un loco terror) ¿Quién está ahí? ¿Quién está en la habitación? Veo una luz... ¡Y sombras en el techo!... ¿Quién está ahí? ¡Ayuda! ¡Socorro!
EL PRINCIPITO
(dando un salto) ¡Cállate o te clavo a la cama cómo se clava un murciélago a una tabla!
EL ORCO ¡El Pequeño Marat!
EL PRINCIPITO ¡El Pequeño Marat!... ¡Mírame bien! ¡Soy yo!... ¡Soy yo! ¡Y te tengo en mis manos!
EL ORCO
(con un grito) ¡Mariella!
MARIELLA Mariella está aquí... ¡Para gritarte su odio!... ¡Para recordarte a su madre muerta… ¡Por ti, por ti!... ¡Asesino!
EL ORCO ¡Es un sueño!
EL PRINCIPITO No, estás despierto. Pero sólo un grito más y dormirás por toda la eternidad... ¡Escucha bien!...
(Lee rápidamente) “¡Orden para el ciudadano carcelero Laquèze, jefe de la prisión del Entrepót, para liberar a la prisionera De Fleury, antes Princesa Anna María!” ¡Mi madre!
EL ORCO ¡Ah! ¿Tu madre?
EL PRINCIPITO “Orden para permitir navegar a Anne Marie Fleury, a su hijo, a Mariella Bollogniel y al Carpintero que los conduce!” ¡Firma en el acto!
EL ORCO ¡A traición! ¡A traición!
EL PRINCIPITO ¡Calla!
EL ORCO
(debatiéndose furiosamente) Aunque sean mil cuerdas para romper, mil cadenas del acero más duro. ¡Las romperé, las romperé! ¡Cobardes! ¡Os mataré con mis propias manos!
(hace esfuerzos, pero cae exhausto)
EL PRINCIPITO ¿Lo ves? ¡Todo es en vano! Toda tu ferocidad, tu poder, el odio, la ira, quedan sujetas por un rollo de cuerda. ¡Y no huirás! ¡Estás bajo esta daga y sabré obligarte a firmar!
EL ORCO ¡Nunca! ¡Antes me dejo matar!
EL PRINCIPITO ¡No! ¡Porque eres un cobarde! ¡Eres demasiado cobarde para desafiar a la muerte!
EL ORCO ¡Ah! ¡Traidor! Así que eres… ¡Un aristócrata! ¿Tú? ¡Hiciste bien tu papel! ¡Has estado bien!... ¿Y tú?... ¡Su ramera!
(furioso) ¡Lo sabías todo!
EL PRINCIPITO ¡No intentes ganar tiempo! ¡Firma las órdenes!
EL ORCO ¡No!...
EL PRINCIPITO ¡Repite de nuevo no y te hundo la daga en la garganta! ¡Recomiéndate a Dios! Porque tú… ¡estás muerto!
EL ORCO ¡Espera! ¡Firmo!...
EL PRINCIPITO ¡Ah!
EL ORCO Pero no puedo... ¡Desátame!...
EL PRINCIPITO Está bien.
(El Orco hace un gesto de alivio) ¡No tienes ninguna esperanza!
EL ORCO
(melifluo) ¡Mírame Mariella! Prometo ser bueno. ¡No volver a golpearte! ¡Nunca más! ¡Nunca más!
MARIELLA ¡Infame! ¡Infame!...
EL ORCO
(muy dulce) ¡Oh, Mariella! ¡Piensa que siempre has estado en mi corazón!
MARIELLA ¡Verdugo!
EL ORCO
(muy dulcemente) ¡Siempre has estado en mi corazón!
MARIELLA ¡Verdugo despiadado!
EL ORCO
(perdiendo toda esperanza; feroz) ¡Ah! ¡Tu cabeza irá a la canasta!
EL PRINCIPITO ¡Ese es su corazón!
(Con la cuerda le asegura el brazo
derecho,
justo por encima del codo, a los
barrotes
de la cama. Luego le pasa un nudo
corredizo
alrededor del cuello, y ata su
extremo a una
de las patas de la cama)
EL PRINCIPITO ¡Ato el nudo corredizo a una de las patas de la cama!
(corta la cuerda que aseguraba
la mano derecha del Orco) ¡Si te mueves te estrangulas! ¡Mariella dale la pluma!
(Mariella lo hace rápidamente)
EL ORCO Pero...
EL PRINCIPITO
(lo interrumpe, levantando la daga) ¡Tengo prisa! ¡Firma! ¡Cuidado!
EL ORCO
(toma la pluma y firma primero
uno y luego el otro papel) ¡Ojalá te ahogues... en la mitad del río!
LOS DOS
(que esperaban ansiosos,
exclaman en voz alta) ¡Ah! ¡Salvados! ¡Salvados!
(Desde la calle se acercan voces)
LAS VOCES ¡Eh! ¡Presidente, despierte! ¡Una gran noticia!...
(Llegan bajo de la ventana.
Los dos quedan estupefactos) ¡Hemos tomado Tolón! ¡Fue un capitán! ¡Un tal Napoleón Bonaparte!
(Llaman a la puerta principal)
EL ORCO
(se aferra a una última esperanza y
grita) ¡Socorro! ¡Socorro! ¡Traición!
MARIELLA ¡Estamos perdidos!
EL PRINCIPITO
(al Orco) ¡Cállate!
EL ORCO ¡Auxilio!
EL PRINCIPITO ¡Cállate!
(Le pone una almohada sobre
la cara y apoya su cuerpo en ella. A
Mariela, imperiosamente) ¡Diles que tu tío ha salido! ¡Que se fue a la «Liebre Blanca»!
(Mariella corre hasta el ventanal,
abre los postigos y se asoma)
MARIELLA. ¡Ciudadanos, mi tío no ha vuelto! Creo que está en la taberna de la “Liebre Blanca”! ¡Con seguridad está allí con el Pequeño Marat!
UNA VOZ ¡Vamos a la «Liebre Blanca»!
VOCES
(cómo alejándose velozmente) ¡Ciudadanos! ¡Una gran noticia!... ¡Hemos tomamos Tolón!...
(Las voces se confunden. Mariella
permanece asomada hasta que ya no
se las oye. La señal del Carpintero
resuena en el aire)
MARIELLA ¡Carpintero! ¡Un momento!...
(Todo ahora está tranquilo.
Mariella dice al Principito) ¡Vámonos! ¡Vámonos!
(El joven deja a su presa y ambos
comienzan a cruzar el escenario para
salir; pero en cuanto se libera de
su
aferramiento, el Orco con un
esfuerzo
desesperado agarra una pistola de
debajo del jergón, apunta en
dirección a
la puerta, y dispara. El Principito
cae
al suelo lanzando un grito)
MARIELLA
(que precedía al Principito, se da
vuelta) ¿Herido? ¿Estás herido?
EL PRINCIPITO No es nada ¡Nada! ¡Sostenme! ¡No, no puedo!
(se desploma)
MARIELLA ¡Ah! ¡Maldito! ¿Dónde te dio? ¡Amor! ¡Amor mío! ¡Te estás poniendo pálido! Te veo sufrir... ¡Y no puedo socorrerte!... ¿Por qué no soy yo la herida? ¿Por qué no puedo darte mi vida, hasta el último aliento, hasta el último latido de mi corazón, hasta la última gota de mi sangre, para no ver tu palidez? Y si toda la fuerza de mi corazón no pueden salvarte, ¡esperaré la muerte contigo! ¡Una misma cadena! ¡En el mismo patíbulo! ¡Bajo la misma cuchilla! ¡Por la misma mano que te ha disparado! ¡No sentiré la agonía de la muerte! ¡Oh, amor! ¡Amor!
(Amanece y a través de la
ventana se puede ver el río)
EL PRINCIPITO ¡Es el amanecer! ¡Es el alba!... ¡Toma! ¡Huye! ¡Sálvate!
MARIELLA ¡No! ¡Me quedo aquí contigo! ¡Contigo!
EL PRINCIPITO ¿Y mi madre? ¿Mi madre? ¡Mariella!... ¡Ah, si me amas, Mariella, déjame y corre a salvar a mi madre! ¡Te lo ruego! ¡Dile, dile que estoy a salvo, que las espero en la desembocadura, de Saint Nazaire! Y cuando estéis seguras, en medio del mar, ¡pobre mamá que ya no me volverá a ver! abrázala así como yo te abrazo, y bésala como yo te beso... Entonces le dirás que he muerto... ¡Pero que morí con alegría en mi corazón por haber salvado a mi santa madre y a la muchacha que fue mi primer amor! ¡Vete!¡Vete! ¡Vete ya!
MARIELLA
(agarrando el salvoconducto) ¡La salvaré! ¡En este momento supremo ayúdame, Nuestra Señora de la piedad!
(Huye. El Principito queda
atento como siguiendo sus pasos.
Mientras tanto, el Orco se ha
esforzado para desatarse y lo
consigue, poco a poco)
EL ORCO ¡Uno está atrapado! ¡Pero quiero atraparlos a todos!... ¡A todos!... ¡Los quiero a todos!...
EL PRINCIPITO ¡Ella baja... baja... y ya está afuera, en la calle! la prisión está cerca... ¡Corre!¡Corre! Despierta al guardia, ¡rápido, date a conocer!... ¡Muéstrale la orden, en regla!... ¡Está perfecta!...
EL ORCO ¡Y este nudo!... ¡Aún me amarra!... ¡Si pudiera!... ¡Ya está! ¡Así!... ¡Ah! ¡No!... ¡Por Dios!
EL PRINCIPITO ¡Ya está! Abre la celda... ¡Mamá! ¡Mamá! ¡Si! ¡Está en Saint-Nazaire! ¡Está a salvo!... ¡Rápido! ¡El Carpintero está preparado!... ¡Dios, te lo imploro! ¡Que vea pasar la vela blanca, haz que vea pasar la barca que salvará a mi madre y a mi amor!
EL ORCO ¡Por fin! ¡Respiro! ¡Y ahora manos a la obra!
EL PRINCIPITO ¡Te lo imploro! ¡Oh, Dios! ¡Te lo imploro!
EL ORCO ¡Seré feroz en mi venganza! ¡Canalla! ¡Traidor! ¡Gota a gota, quiero darte la muerte con mis propias manos!
EL PRINCIPITO ¡Estoy al borde de la muerte! ¡Concédeme la gracia! Concédeme la suerte de ver...
LA VOZ DEL CARPINTERO ¡Valor, monseñor! ¡Estoy aquí! ¡Estoy aquí!
EL ORCO ¡Justo a tiempo has llegado!
EL PRINCIPITO ¡Cuidado, Carpintero!
(Entra el Carpintero. En lugar de
encontrar al Orco atado, lo ve libre
y
listo para agarrar un sable. Se
lanza
contra la mesa y la derriba sobre el
Orco con todos los pesados bronces
que
hay sobre ella. Luego, agarra un
candelabro y golpea al Orco. Se oyen
gritos sofocados del Orco y el
Carpintero.
El Orco cae)
EL CARPINTERO ¡Muerto! ¡Muerto! ¡Lo maté! ¡Estamos a salvo! ¡Huyamos, Monseñor!
EL PRINCIPITO ¿Y mi madre?
EL CARPINTERO ¡Está libre! Te espera en la barca con Mariella. ¡Vamos! ¡Vamos! ¡A salvo!
(Lo carga sobre los hombros y
sale. Ahora el río brilla bajo el
sol naciente. Se ve la vela blanca
pasando lentamente, pero segura
con un sol pintado de amarillo)
Digitalizado y traducido por:
José Luis Roviaro 2021
|