PARTE TERZA:
"La ragion smarrita"
Scena Prima
(Salone terreno nella torre di Wolferag,
adiacente al vestibolo. Una tavola spoglia
di ogni ornamento, e un vecchio seggiolone
ne formano tutto l'arredamento. Vi è nel
fondo una porta che mette all'esterno: essa
è fiancheggiata da due finestre che avendo
infrante le invetriate, lasciano scorgere gran
parte delle rovine di detta torre, ed un lato
della medesima sporgente sul mare. È notte:
il luogo viene debolmente illuminato da una
smorta lampada. Il cielo è orrendamente
nero; lampeggia, tuona, ed i sibili del vento
si mescono coi scrosci della pioggia)
EDGARDO
(Edgardo è seduto presso la tavola,
immerso ne' suoi malinconici pensieri;
dopo qualche istante si scuote, e
guardando attraverso delle finestre)
Orrida è questa notte
Come il destino mio!
(scoppia un fulmine)
Sì, tuona o cielo...
Imperversate o turbini... sconvolto
Sia l'ordin di natura,
e pera il mondo...
Ma non m'inganno! scalpitar d'appresso
Odo un destrier!... S'arresta!...
Chi mai nella tempesta
Fra le minacce e l'ire
Chi puote a me venirne?
Scena Seconda
ENRICO
(Gettando il mantello, in cui
era inviluppato)
Io.
EDGARDO
Quale ardire!...
Asthon!
ENRICO
Sì.
EDGARDO
Fra queste mura
Osi offrirti al mio cospetto!
ENRICO
(con gioia feroce)
Io vi sto per tua sciagura.
EDGARDO
Per mia?
ENRICO
Non venisti nel mio tetto?
EDGARDO
Qui del padre ancor respira
L'ombra inulta... e par che frema!
Morte ogn'aura a te qui spira!
Il terren per te qui trema!
Nel varcar la soglia orrenda
Ben dovresti palpitar.
Come un uom che vivo scenda
La sua tomba ad albergar!
ENRICO
(con gioia feroce)
Fu condotta la sacro rito
Quindi al talamo Lucia.
EDGARDO
Ei più squarcia il cor ferito!...
Oh tormento! oh gelosia!
Ebben? Ebben?
ENRICO
Ascolta:
Di letizia il mio soggiorno
E di plausi rimbombava;
Ma più forte al cor d'intorno
La vendetta a me parlava!
Qui mi trassi... in mezzo ai venti
La sua voce udia tuttor;
E il furor degli elementi
Rispondeva al mio furor!
EDGARDO
(con altera impazienza)
Da me che brami?
ENRICO
Ascoltami:
Onde punir l'offesa,
De' miei la spada vindice
Pende su te sospesa...
Ch'altri ti spenga?
Ah! mai...
Chi dee svenarti il sai!
EDGARDO
So che al paterno cenere
Giurai strapparti il core.
ENRICO
Tu!...
EDGARDO
Sì!
ENRICO
Tu!
EDGARDO
(con nobile disdegno)
Quando?
ENRICO
Al primo sorgere del mattutino albore.
EDGARDO
Ove?
ENRICO
Fra l'urne gelide
dei Ravenswood.
EDGARDO
Verrò.
ENRICO
Ivi a restar preparati.
EDGARDO
Ivi... t'ucciderò.
EDGARDO, ENRICO
Ah! O sole più rapido a sorger t'appresta...
Ti cinga di sangue ghirlanda funesta...
Con tu rischiara l'orribile gara
d'un odio mortale, d'un cieco furor.
EDGARDO
Giurai strapparti il core
ENRICO
La spada pende su te
EDGARDO
Fra l'urne di Ravenswood
ENRICO
All'alba verrò.
EDGARDO, ENRICO
Farà di nostr'alme atroce governo
Gridando vendetta,
lo spirto d'Averno...
(l'uragano è al colmo)
Del tuono che mugge, del nembo che rugge
più l'ira è tremenda,
che m'arde nel cor.
(Enrico parte: Edgardo si ritira)
Scena Terza
(Galleria del castello di Ravenswood,
vagamente illuminata per festeggiarvi
le nozze di Lucia. Dalle sale contigue
si ascolta la musica di liete danze.
Il fondo della scena è ingombro di
paggi ed abitanti di Lammermoor del
castello. Sopraggiungono molti gruppi d
i Dame e Cavalieri)
CORO
D'immenso giubilo
S'innalzi un grido:
Corra la Scozia
Di lido in lido;
E avverta i perfidi
Nostri nemici,
Che a noi sorridono
Le stelle ancor.
Che a più terribili,
Ne rende l'aura
d'alto favor
Scena Quarta
RAIMONDO
(trafelato, ed avanzandosi a passi vacillanti)
Ah! Cessate... ah cessate quel contento...
CORO
Sei cosparso di pallor!...
RAIMONDO
Ah! Cessate!
CORO
Ciel! Che rechi?
RAIMONDO
Un fiero evento!
CORO
Tu ne agghiacci di terrore!
RAIMONDO
(accenna con mano che tutti lo circondino, e
dopo avere alquanto rinfrancato il respiro)
Dalle stanze ove Lucia
Tratta avea col suo consorte,
Un lamento... un grido uscia
Come d'uom vicino a morte!
Corsi ratto in quelle mura...
Ahi! terribile sciagura!
Steso Arturo al suol giaceva
Muto freddo insanguinato!...
E Lucia l'acciar stringeva,
Che fu già del trucidato!...
(tutti inorridiscono.)
Ella in me le luci affisse...
"Il mio sposo ov'è?" mi disse:
E nel volto suo pallente
Un sorriso balenò!
Infelice! della mente
La virtude a lei mancò!
CORO
Oh! qual funesto avvenimento!...
Tutti ne ingombra cupo spavento!
Notte, ricopri la ria sventura
Col tenebroso tuo denso vel.
RAIMONDO E CORO
Ah! quella destra di sangue impura
L'ira non chiami su noi del ciel.
RAIMONDO
Ella in me le luci affise,
e l'acciar stringeva!
CORO
E l'acciar stringeva, l'acciar!
RAIMONDO, CORO
Ah, quella destra di sangue impura
l'ira non chiami su noi del ciel!
RAIMONDO
Eccola!
Scena Quinta
(Lucia è in succinta e bianca veste:
ha le chiome scarmigliate, ed il suo volto,
coperto da uno squallore di morte, la
rende simile ad uno spettro, anziché ad
una creatura vivente. Il di lei sguardo
impietrito, i moti convulsi, e fino un
sorriso malaugurato manifestano non solo
una spaventevole demenza, ma ben anco i
segni di una vita, che già volge al suo termine.)
CORO
(In disparte)
Oh giusto cielo!
Par dalla tomba uscita!
LUCIA
Il dolce suono
Mi colpì di sua voce!...
Ah! quella voce
M'è qui nel cor discesa!...
Edgardo! Io ti son resa:
Edgardo! Ah! Edgardo mio!
Sì, ti son resa!
Fuggita io son da' tuoi nemici...
Un gelo mi serpeggia nel sen!...
trema ogni fibra!...
Vacilla il piè!...
Presso la fonte, meco t'assidi alquanto...
Ohimè!... Sorge il tremendo
fantasma e ne separa!
Ohimè! Ohimè!
Edgardo!... Edgardo! Ah!
Il fantasma, il fantasma ne separa!...
Qui ricovriamo, Edgardo, a piè dell'ara...
Sparsa è di rose!...
Un'armonia celeste
Di', non ascolti? Ah, l'inno
suona di nozze!... Il rito
per noi s'appresta!...
Oh, me felice!
Oh, gioia che si sente, e non si dice!
Ardon gl'incensi... splendono
Le sacre faci, splendon intorno!...
Ecco il ministro!
Porgimi La destra....
Oh lieto giorno!
Alfin son tua, sei mio!
A me ti dona un Dio...
Ogni piacer più grato
Mi fia con te diviso
Del ciel clemente un riso
La vita a noi sarà!
RAIMONDO, NORMANNO E CORO
Abbi in sì crudo stato!
Di lei, signore, di lei pietà.
RAIMONDO
S'avanza Enrico!...
(Enrico entra)
Scena Sesta
ENRICO
(accorrendo)
Ditemi: Vera è l'atroce scena?
RAIMONDO
Vera, pur troppo!
ENRICO
Ah! perfida!...
Ne avrai condegna pena...
(scagliandosi contro Lucia)
CORO
T'arresta...
RAIMONDO
Oh ciel!... Non vedi
Lo stato suo?
LUCIA
(sempre delirando)
Che chiedi?...
ENRICO
(fissando Lucia, che nell'impeto di
collera non aveva prima bene osservata)
Oh qual pallor!
LUCIA
Ah!, me misera!...
RAIMONDO
Ha la ragion smarrita.
ENRICO
Gran Dio!...
RAIMONDO
Tremare, o barbaro,
Tu dei per la sua vita.
LUCIA
Non mi guardar sì fiero...
Segnai quel foglio è vero...
Nell'ira sua terribile
Calpesta, oh Dio! l'anello!...
Mi maledice!... Ah! vittima
Fui d'un crudel fratello,
Ma ognor t'amai... lo giuro...
Edgardo... e t'amo ancor
ENRICO, RAIMONDO
Pietà di lei, Signor.
LUCIA
Chi mi nomasti? Arturo!
Ah! non fuggir... Perdono...
GLI ALTRI
Qual notte di terror!
LUCIA
Ah! No, non fuggir, Edgardo!
Spargi d'amaro pianto
Il mio terrestre velo,
Mentre lassù nel cielo
Io pregherò per te...
Al giunger tuo soltanto
fia bello il ciel per me!
(resta quasi priva di vita,
fra le braccia di Alisa)
RAIMONDO, CORO
Più raffrenare il pianto
possibile non è!
ENRICO
Vita d'amaro pianto
Serba il rimorso a me!
Si tragga altrove... Alisa!
(a Raimondo)
Uom del Segnor, deh, voi
la misera vegliate...
(Alisa e le Dame conducono altrove Lucia)
Io più me stesso in me non trovo!...
(parte nella massima costernazione:
tutti lo seguono, tranne Raimondo
e Normanno)
RAIMONDO
(A Normanno)
Delator! gioisci dell'opra tua.
NORMANNO
Che parli?
RAIMONDO
Sì, dell'incendio che divampa e strugge
Questa casa infelice hai tu destata
la primiera favilla.
NORMANNO
Io non credei...
RAIMONDO
Tu del versato sangue, empio! tu sei
la ria cagion!... Quel sangue
Al ciel t'accusa, e già la man suprema
Segna la tua sentenza...
Or vanne, e trema.
(Segue Lucia; Normanno esce
per l'opposto lato.)
Scena Settima
(Parte esterna del Castello, con la
porta praticabile: un appartamento
dello stesso è ancora illuminato
internamente. In più distanza una
cappella: la via che vi conduce è
sparsa delle tombe dei Ravenswood.
È notte.)
EDGARDO
Tombe degli avi miei,
l'ultimo avanzo
D'una stirpe infelice
Deh! raccogliete voi.
Cessò dell'ira
Il breve foco... sul nemico acciaro
Abbandonar mi vo'.
Per me la vita
È orrendo peso!...
l'universo intero
È un deserto per me senza Lucia!...
Di faci tuttavia
Splende il castello!
Ah! scarsa
Fu la notte al tripudio!...
Ingrata donna!
Mentr'io mi struggo in disperato pianto,
Tu ridi, esulti accanto
Al felice consorte!
Tu delle gioie in seno,
io... della morte!
Fra poco a me ricovero
darà negletto avello...
Una pietosa lagrima
Non scenderà su quello!...
Ah! Fin degli estinti, ahi misero!
Manca il conforto a me!
Tu pur, tu pur dimentica
Quel marmo dispregiato:
Mai non passarvi, o barbara,
Del tuo consorte a lato...
Rispetta almeno le ceneri
chi moria per te.
Oh, barbara!
Scena Ottava
(Si avvicina una processione
proveniente dal castello di Lammermoor)
CORO
Oh meschina! Oh, fato orrendo!
Più sperar non giova omai!...
Questo dì che sta sorgendo
Tramontar tu non vedrà!
EDGARDO
Giusto cielo!... Rispondete:
Rispondete! Ah!
CORO
Oh meschina!
EDGARDO
Di chi mai, di chi piangete?
Rispondete, rispondete per pietà!
CORO
Di Lucia.
EDGARDO
(esterrefatto)
Lucia diceste!
CORO
La meschina...
EDGARDO
Su parlate!
CORO
Sì la misera sen muore
EDGARDO
Ah!
CORO
Fur le nozze a lei funeste...
Di ragion la trasse amore...
S'avvicina all'ore estreme,
E te chiede... per te geme...
EDGARDO
Ah! Lucia muore! Lucia!...
( si ode lo squillo lungo, e monotono
della campana de' moribondi)
CORO, EDGARDO
Questo dì che sta sorgendo
tramontar più non vedrà!
CORO
Rimbomba già la squilla in suon di morte!
EDGARDO
Ahi!... quel suono al cor mi piomba!
È decisa la mia sorte!...
Rivederla ancor vogl'io...
Rivederla e poscia...
(incamminandosi)
CORO
(trattenendolo)
Oh Dio!... Qual trasporto sconsigliato!...
Ah desisti...ah! riedi in te...
(Edgardo si libera a viva forza, fa alcuni
rapidi passi per entrare nel castello,
ed è già sulla soglia quando n'esce
Raimondo)
.
Scena ultima
RAIMONDO
Dove corri sventurato?
Ella in terra più non è.
(Edgardo si caccia disperatamente
le mani fra' capelli, restando immobile
in tale atteggiamento, colpito da
quell'immenso dolore che non ha
favella. Lungo silenzio)
EDGARDO
Lucia!
RAIMONDO
Sventurato!
EDGARDO
In terra più non è?
Ella dunque?
RAIMONDO
È in Cielo!
EDGARDO
Lucia più non è...
CORO
Sventurato! Sventurato!
EDGARDO
(scuotendosi)
Tu che a Dio spiegasti l'ali,
O bell'alma innamorata,
Ti rivolgi a me placata...
Teco ascenda il tuo fedel.
Ah se l'ira dei mortali
Fece a noi sì cruda guerra,
Se divisi fummo in terra,
Ne congiunga il Nume in ciel!
O bell'alma innamorata,
Ne congiunga il Nume in Ciel
(trae rapidamente un pugnale)
Io ti seguo...
(tutti si avventano, ma troppo
tardi per disarmarlo)
RAIMONDO
Forsennato!...
RAIMONDO, CORO
Ah! Che fai!...
EDGARDO
Morir voglio, morir voglio!
RAIMONDO, CORO
Ritorna in te, ritorna in te!
EDGARDO
No, no, no!
(Se immerge il pugnale in core)
RAIMONDO, CORO
Ah!
RAIMONDO
Che facesti?
EDGARDO
A te vengo, o bell'alma...
RAIMONDO
Sciagurato!
EDGARDO
Ti rivolgi, ah! Al tuo fedel...
Ah se l'ira... dei mortali...
Si cruda guerra... O bell'alma,
ne congiunga il Nume in Ciel!,
O bell'alma innamorata,
ne congiunga il Nume in Ciel!,
Se divisi fummo in terra
ne congiunga il Nume in Ciel!,
RAIMONDO
Pensa al ciel!
CORO
Quale orror! Quale orror!
RAIMONDO
Oh Dio, perdona.
CORO
Ahi tremendo!... ahi crudo fato!...
Dio, perdona tanto error.
(Prostrandosi, ed alzando le mani
al cielo: tutti lo imitano:
Edgardo cade e muore)
FINE DELL'OPERA
|
PARTE TERCERA:
"La locura"
Escena Primera
(Salón en La Torre del Risco del Lobo
contiguo al vestíbulo. Una mesa sin
ningún ornamento y un viejo sillón
constituyen el mobiliario de la sala.
En el fondo una puerta al exterior,
flanqueada por dos ventanas que
tienen rotas las vidrieras y dejan ver
parte de las ruinas de la torre, un lado
de la misma sobresale del mar. Noche:
el lugar está iluminado por una
lámpara. El cielo está muy negro;
relampaguea, truena, y el viento
se mezcla con el ruido de la lluvia)
EDGARDO
(Edgardo está sentado cerca de la mesa,
sumido en pensamientos melancólicos;
después de unos instantes se recobra, y
mira a través de la ventana)
¡Horrible es esta noche
como mi propio destino!
(Estalla un rayo)
Sí, ruge, Oh cielo...
Desataos oh tempestades, alterado sea
el orden de la naturaleza,
y que el mundo perezca...
¡Pero no me engaño! Oigo cerca de aquí
piafar un caballo... ¡Se detiene!...
¿Quién puede venir,
desafiando las amenazas y la cólera
de la tempestad?
Escena Segunda
ENRIQUE
(arrojando la capa, con
la que estaba cubierto)
Yo
EDGARDO
¡Qué audacia!
¡Asthon!
ENRIQUE
Sí
EDGARDO
¡Osas presentarte ante mí
dentro de este recinto!
ENRIQUE
(con una alegría malintencionada)
Estoy aquí para tu desdicha
EDGARDO
¿Para la mía?
ENRIQUE
¿No has venido tú a mi hogar?
EDGARDO
Aquí respira aún la sombra paterna...
medita su venganza ¡con qué impaciencia!
¡La muerte está en el aire que respiras!
¡La tierra tiembla bajo tus pies!
Cuando has cruzado este umbral terrible
tu corazón ha debido palpitar.
¡Como cuando un hombre vivo desciende
a su propia tumba!
ENRIQUE
(con una alegría malintencionada)
Lucía fue conducida al altar,
entrando después en la cámara nupcial.
EDGARDO
¡Mi corazón herido se desgarra!...
¡Oh, tormentos! ¡Oh, envidia!
¿Y entonces? ¿Y entonces?
ENRIQUE
Escucha:
En mi casa resuenan gritos de alegría
y los aplausos;
pero ¡en mi corazón el grito
de la venganza es más fuerte todavía!
Yo venía aquí... en la tempestad
Todavía oía su voz;
¡la cólera de la tempestad
era igual a mi cólera!
EDGARDO
(con impaciencia orgullosa)
¿Qué quieres de mí?
ENRIQUE
Escúchame:
Con el fin de pagar la ofensa
hecha a los míos,
la espada de la venganza
pende sobre tu cabeza...
¡Que otro te mate!.. Nunca...
¡Tu sabes que debo matarte!
EDGARDO
He jurado sobre las cenizas de mi padre
arrancarte el corazón
ENRIQUE
¡Tú!...
EDGARDO
¡Sí!
ENRIQUE
¡Tú!
EDGARDO
(con desprecio altivo)
¿Cuándo?
ENRIQUE
Al amanecer
EDGARDO
¿Dónde?
ENRIQUE
Entre las frías piedras
de las tumbas de los Ravenswood
EDGARDO
Allí estaré
ENRIQUE
Estad dispuesto quedar allí
EDGARDO
Entonces... Te mataré allí
EDGARDO, ENRIQUE
Oh sol, sal por el horizonte...
Que una guirnalda de sangre lo rodee..
Con ella ilumina el terrible combate
de un odio mortal, de una cólera ciega
EDGARDO
Juré arrancarte el corazón
ENRIQUE
La espada pende sobre tu cabeza
EDGARDO
Cerca de las tumbas de los Ravenswood
ENRIQUE
Al amanecer allí estaré
EDGARDO, ENRIQUE
Sobre nuestras almas,
los espíritus infernales reinaran
aullando gritos de venganza...
(La tempestad es muy intensa)
La cólera de mi corazón es más terrible
que el rugido del trueno,
que el aullido del viento.
(Enrique parte: Edgardo se retira)
Escena Tercera
(Gran sala del castillo di Ravenswood,
débilmente iluminada para festejar
la boda de Lucía. Desde la sala
contigua se oye música de danza.
El fondo de la escena está obstruido
por pajes y habitantes del castillo de
Lammermoor. Sobreponiéndose, varios
grupos de damas y caballeros)
CORO
Que un grito de inmenso
júbilo se eleve
y corra de una punta
a la otra de Escocia;
y advierta a nuestros
pérfidos enemigos
que todavía nos
sonríen las estrellas.
Que el cielo en su gran favor
nos vuelva más terribles
y más dichosos.
Escena Cuarta
RAIMUNDO
(Jadeando y avanzando vacilante)
¡Ah! cesad vuestra alegría
CORO
¡Estás demacrado!
RAIMUNDO
¡Ah! ¡Acabad!
CORO
¡Cielos! ¿Por qué razón?
RAIMUNDO
¡Un terrible acontecimiento!
CORO
¡Nos hielas la sangre!
RAIMUNDO
(invitando con la mano a que le rodeen,
y después de recobrar la respiración)
Desde la estancia a la que Lucía
se había retirado con su consorte,
un lamento, un grito, surgía,
¡como de un hombre próximo a la muerte!
Corrí veloz a la habitación.
¡Ay, terrible desgracia!
Yacía en el suelo Arturo
mudo, frío, ¡ensangrentado!...
¡Y Lucía sostenía en su manos
el acero del propio asesinado!
(Todos se horrorizan)
Ella fijó en mí sus ojos...
"¿Dónde está mi esposo?", me dijo,
y en su pálido rostro
¡se dibujó una sonrisa!
¡Infeliz! ¡De la mente
ha perdido la razón!
CORO
¡Oh! ¡Qué funesto acontecimiento!
¡A todos nos cubre un oscuro terror!
Noche, ¡corre un tupido velo
sobre la cruel desventura!
RAIMUNDO Y CORO
¡Ah! ¡Que la diestra de sangre impura
no nos traiga la ira del cielo!
RAIMUNDO
Ella, con la mirada perdida,
¡sostenía el acero!
CORO
¡El acero sostenía!
RAIMUNDO, CORO
¡Ah! ¡Que la diestra de sangre impura
no nos traiga la ira del cielo!
RAIMUNDO
¡Hela aquí!
Escena Quinta
(Lucía entra con un vestido blanco,
despeinada y con el rostro cubierto
de una desolación mortal, que le hace
parecer un espectro que un ser vivo.
Su mirada petrificada, los
movimientos convulsos, y hasta una fina
sonrisa amarga, manifestando no sólo
una espantosa demencia, sino también
una señal de inminente fin.)
CORO
(Aparte)
¡Oh! ¡Justo cielo!
¡Parece salida de la tumba!
LUCÍA
¡El dulce sonido
de su voz me desveló!
¡Ah, aquella voz me ha
penetrado aquí en el corazón!
¡Edgardo! ¡Yo soy sólo tuya!
¡Edgardo! ¡ Ah, Edgardo mío!
¡Sí, solo tuya!
He huido de tus enemigos...
Un gélido aliento reina en mi seno...
¡Todas mis fibras tiemblan,
vacila el pie!
Te sentaste a mi lado junto a la fuente.
¡Ay de mí! ¡Aparece el terrible
fantasma y nos separa!
¡Ay de mí!, ¡ay de mí!
¡Edgardo!, ¡Edgardo!
¡Ah, el fantasma, nos separa!
¡Busquemos refugio, Edgardo,
al pie del altar sembrado de rosas!...
Di, ¿no oyes una celeste armonía?
¡Ah! ¡Suena el himno nupcial!
Se prepara para
nosotros el rito.
¡Oh! ¡Feliz de mí!
¡Oh gozo que se siente y no se dice!
Arden los inciensos...
Brillan las sagradas velas por doquier.
¡He aquí el ministro!
Dame la diestra...
¡Oh día feliz!
¡Por fin soy tuya, por fin tu eres mío!
A mí te entrega Dios...
Todo placer será muy grato,
compartido contigo.
Nuestra vida la alumbrará
una clemente sonrisa celestial...
RAIMUNDO, NORMANNO Y CORO
¡En qué cruel estado se halla!
De ella, Señor, tened piedad.
RAIMUNDO
¡Llega Enrique!..
(Entra Enrique.)
Escena Sexta
ENRIQUE
(corriendo)
Decidme: ¿La atroz noticia es cierta?
RAIMUNDO
No es mas que la verdad
ENRIQUE
¡Ah! ¡Pérfida!...
Tu tendrás el castigo que mereces...
(Arrojándose sobre Lucía)
CORO
Detente...
RAIMUNDO
¡Oh cielos!...¿No ves
en qué estado se encuentra?
LUCÍA
(continúa delirando)
¿Qué quieres?..
ENRIQUE
(Mirando a Lucía, que con la cólera
no había podido observarla bien)
¡Oh qué palidez!
LUCÍA
¡Ah, mísera de mí!
RAIMUNDO
Ella ha perdido la razón
ENRIQUE
¡Dios mío!...
RAIMUNDO
Cruel, tu debes temblar
por su vida
LUCÍA
No me mires con una mirada tan cruel...
He firmado el contrato, es cierto...
En su terrible cólera,
¡Dios mío! ¡Pisoteó el anillo!..
¡Él me maldice!.. ¡Ah!
He sido la víctima de un hermano cruel;
Yo no he cesado de amarte, lo juro...
Edgardo... y todavía te amo.
ENRIQUE, RAIMUNDO
Ten piedad de ella, Señor
LUCÍA
¿De quién me hablas? ¡Arturo!...
¡Ah! Desaparezcas... perdón...
LOS OTROS
¡Qué noche de horror!
LUCÍA
¡Ah! No, no desaparezcas, ¡Edgardo!
Vierte lágrimas amargas
sobre la piedra de mi tumba,
mientras que en cielo
yo rezaré por ti...
¿El cielo sólo me parecerá bello
cuando te reúnas conmigo!...
(Queda casi sin vida
en los brazos de Alisa)
RAIMUNDO, CORO
¡Es imposible
calmar sus lágrimas!
ENRIQUE
¡Mis remordimientos me preparan
días bañados por lágrimas amargas!
¡Llévatela allí... Alisa!
(A Raimundo)
Tú, hombre piadoso,
vigila a la desdichada...
(Alisa y las damas se llevan a Lucía)
¡Estoy desesperado!...
(Sale muy consternado:
todos lo siguen, excepto Raimundo
y Normanno)
RAIMUNDO
(A Normanno)
¡Traidor! ¿Estás satisfecho de tu obra?
NORMANNO
¿Qué dices?
RAIMUNDO
Tú has arrojado la primera chispa
del incendio que causó estragos y
destruyó esta desdichada casa.
NORMANNO
No te creo...
RAIMUNDO
¡Tú eres la vil razón
de la sangre derramada!... Esta sangre
te acusa ante el cielo y la mano divina
firma ya tu sentencia...
Ahora, vete y tiembla.
(Raimundo sigue a Lucía; Normanno sale
por la puerta contraria)
Escena Séptima
(Sale del castillo, con una puerta
practicable: un apartamento del mismo
todavía iluminado en el interior.
Más lejos una capilla: el camino que
conduce a ella atraviesa el cementerio
con las tumbas de los Ravenswood.
Es de noche.)
EDGARDO
Tumbas de mis antepasados,
preparaos para recoger
el último vestigio
de una infeliz estirpe.
Se apagó ya el débil fuego
de la ira. Quiero abandonarme
bajo el acero enemigo.
¡Para mí la vida
es un horrible peso!
¡Sin Lucía, para mí el
universo entero es un desierto!
¡En el castillo brillan aún
las antorchas!
¡Para su júbilo,
la noche ha sido corta!
¡Mujer ingrata!,
mientras yo me deshago en cruel llanto,
tú ríes, ¡disfrutas al lado
del feliz consorte!
¡Tú estás en el seno del gozo;
yo... de la muerte!
Dentro de muy poco un olvidado
sepulcro me dará refugio.
¡Ni siquiera una lágrima
de piedad se verterá ante él!
¡Ah! ¡Desgraciado de mí!
Me faltarán las atenciones.
Mientras, tú, olvídate
del despreciado sepulcro.
No pases ante él, oh, bárbara,
al lado de tu marido...
respeta por lo menos las cenizas
de quien muere por ti.
¡Oh, bárbara!
Escena Octava
(Se acerca una procesión proveniente
del castillo de Lammermoor.)
CORO
¡Oh, desgraciada! ¡desdichado destino!
De nada sirve la esperanza, ¡de nada!
El día que está apuntando
¡ella ya no podrá ver acabar!
EDGARDO
¡Cielo santo!... Responded,
¡ah!, ¡responded!
CORO
¡Oh, desgraciada!
EDGARDO
Decidme, ¿por quién lloráis?
¡Responded, responded por piedad!
CORO
Por Lucía.
EDGARDO
(Estupefacto)
¿Habéis dicho Lucía?
CORO
¡La desgraciada!
EDGARDO
¡Vamos, hablad!
CORO
¡Sí, la desgraciada está muriendo!
EDGARDO
¡Ah!
CORO
Las bodas le han sido funestas...
el amor le robó la razón.
Se avecina la última hora,
y te llama..., ¡por ti se desespera!
EDGARDO
¡Ah! ¡Lucía muere! ¡Lucía, ah!
(Se oye el toque lento y monótono
de la campana de moribundos)
CORO
El día que está apuntando
ella ya no podrá ver acabar...
CORO
¡Las campanas suenan en señal de duelo!
EDGARDO
¡Ah! ¡Este sonido me golpea el corazón!
¡Está decidida mi suerte!...
Volverla a ver aún quiero..
Volverla a ver, y quizás...
(Poniéndose en camino)
CORO
(reteniéndolo)
¡Oh Dios! Este arrebato... ¡Desgraciado!
¡Ah! ¡Olvídalo!, ¡ah! ¡Vuelve en ti!
(Edgardo se libera a la fuerza, da algunos
pasos rápidos para entrar en el castillo,
y está ya en el umbral cuando entra
Raimundo.)
Escena última
RAIMUNDO
¿A dónde corres? ¡Desventurado!
¡Ella ya no está entre nosotros!
(Edgardo coge desesperadamente las
manos del capellán, quedando inmóvil
en esta postura, golpeado por
un inmenso dolor que le impide
hablar. Largo silencio)
EDGARDO
¡Lucía!
RAIMUNDO
¡Desgraciado!
EDGARDO
¿Ya no está entre nosotros?
Así pues ella...
RAIMUNDO
¡Está en el Cielo!
EDGARDO
¡Lucía ya no está aquí!
CORO
¡Desgraciado! ¡Desgraciado!
EDGARDO
(recobrándose)
Tú que has dirigido las alas hacia Dios,
oh bella alma enamorada,
vuelve tus ojos benévolos hacia mí,
ascienda contigo tu amante fiel.
¡Ah!, si la ira de los mortales
nos hizo una tan cruel guerra,
si estuvimos separados en la tierra,
¡nos una la divinidad en el cielo!
Oh, bella alma enamorada,
¡nos una la divinidad en el cielo!
(Desenvaina rápidamente su daga)
¡Yo te sigo!
(todos corren, pero es demasiado
tarde para desarmarlo.)
RAIMUNDO
¡Loco, insensato!
RAIMUNDO Y CORO
Ah ¿qué haces?
EDGARDO
¡Quiero morir, quiero morir!
RAIMUNDO Y CORO
¡Vuelve en ti! ¡Vuelve en ti!
EDGARDO
¡No, no, no!
(Se clava el puñal en el corazón)
RAIMUNDO Y CORO
¡Ah!
RAIMUNDO
¿Qué has hecho?
EDGARDO
A ti voy, oh, bella alma...
RAIMUNDO
¡Desdichado!
EDGARDO
Vuelve tus ojos, ¡ah! a tu fiel amante.
¡Ah!, si la ira... de los mortales...
Si tan cruel guerra... oh bella alma,
¡nos una la divinidad en el cielo!
Oh, bella alma enamorada,
nos una la divinidad en el cielo.
Si divididos estuvimos en la tierra,
¡nos una la divinidad en el cielo!
RAIMUNDO
Piensa en el cielo.
CORO
¡Qué horror! ¡Qué horror!
RAIMUNDO
¡Oh, Dios, perdona.
CORO
¡Oh, tremendo, oh, negro hecho!
Dios, perdona tanto horror.
(Postrándose, y alzando las manos
al cielo, todos lo imitan.
Edgardo cae y muere)
FIN DE LA ÓPERA
Escaneado y Adaptado por:
Rafael Torregrosa Sánchez 2000
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