LUCÍA DE LAMMERMOOR
Personajes
ENRIQUE ASTHON LUCÍA EDGARDO ARTURO DE BUCKLAW RAIMUNDO ALISA NORMANNO |
Señor del castillo de Lammermoor Hermana del anterior Señor del castillo de Ravenswood. Noble pretendiente de Lucía Capellán del castillo Acompañante de Lucía Jefe de la guardia del castillo |
Barítono Soprano Tenor Tenor Bajo Mezzosoprano Tenor |
La acción se sitúa en Escocia, parajes de Lammermoor, a finales
del siglo XVII.
(En el libreto original la acción se desarrolla a finales del
siglo XVI, aunque los hechos de la
novela se sitúen en 1689).
ATTO UNICO PARTE PRIMA: "La Partenza" Scena Prima (Giardino nel castello di Ravenswood. Normanno e coro di abitanti del castello in arnese da caccia) NORMANNO E CORO Percorrete le spiagge vicine, Percorriamo le spiagge vicine, Della torre le vaste rovine: Cada il velo di sì turpe mistero Lo domanda... lo impone l'onor. Splenderà l'esecrabile vero Come lampo fra nubi d'orror, L'onor lo vuol. (il Coro parte rapidamente) Scena Seconda (Entrano Enrico e Raimondo. Enrico s'avanza fieramente accigliato, Raimondo lo segue mesto e silenzioso. Breve pausa) NORMANNO (accostandosi rispettosamente ad Enrico) Tu sei turbato! ENRICO E n'ho ben donde. Il sai: Del mio destin si impallidi la stella... Intanto Edgardo... quel mortale nemico Di mia prosapia, dalle sue rovine Erge la fronte baldanzosa e ride! Sola una mano raffermar mi puote Nel vacillante mio poter... Lucia osa respinger quella mano!... Ah! suora Non m'è colei! RAIMONDO (in tuono di chi cerca di calmare l'altrui collera) Dolente vergin, che geme sull'urna recente Di cara madre, al talamo potria Volger lo sguardo? Ah! rispettiam quel core Che trafitto dal duol, schivo è d'amore. NORMANNO (con ironia) Schivo d'amor?... Lucia D'amore avvampa. ENRICO Che favelli?... RAIMONDO (In disparte) Oh detto! NORMANNO M'udite. Ella sen già colà del parco Nel solingo vial dove la madre Giace sepolta. Impetuoso toro Ecco su lei s'avventa... Quando per l'aria rimbombar si sente Un colpo, e al suol repente Cade la belva. ENRICO E chi vibrò quel colpo? NORMANNO Tal... che il suo nome ricoprì d'un velo. ENRICO Lucia forse?... NORMANNO L'amò. ENRICO Dunque il rivide? NORMANNO Ogni alba... ENRICO E dove? NORMANNO In quel viale. ENRICO Io fremo! Né tu scovristi il seduttor?... NORMANNO Sospetto io n'ho soltanto. ENRICO Ah! parla. NORMANNO È tuo nemico. RAIMONDO (In disparte) Oh ciel!... NORMANNO Tu lo detesti. ENRICO Esser potrebbe... Edgardo? RAIMONDO (In disparte) Ah!... NORMANNO Lo dicesti. ENRICO Cruda... funesta smania Tu m'hai destata in petto!... È troppo, è troppo orribile Questo fatal sospetto! Mi fa gelare e fremere!... Mi drizza in fronte il crin! Colma di tanto obbrobrio Chi suora mia nascea! (Con terribile impulso di sdegno) Pria che d'amor sì perfido a me svelarti rea, Se ti colpisse un fulmine, Fora men rio dolor! NORMANNO Pietoso al tuo decoro Io fui con te crudel! RAIMONDO (In disparte) La tua clemenza imploro; Tu lo smentisci, o ciel!. Scena Terza (Coro di cacciatori, Normanno ed Enrico) CORO (accorrendo a Normanno) Il tuo dubbio è ormai certezza. NORMANNO (ad Enrico) Odi tu? ENRICO Narrate. RAIMONDO E CORO (In disparte) Oh giorno! CORO Come vinti da stanchezza Dopo lungo errar d'intorno, Noi posammo della torre Nel vestibolo cadente: Ecco tosto lo trascorre In silenzio un uom pallente. Come appresso ei n'è venuto Ravvisiam lo sconosciuto: Ei su rapido destriero S'involò dal nostro sguardo... Qual s'appella un falconiero. Ne apprendeva, qual s'appella. ENRICO E quale? CORO Edgardo. ENRICO Egli!... Oh rabbia che m'accendi, Contenerti un cuor non può! RAIMONDO Ah! No, non credere... No, no... ENRICO No, contenerti un cor non può No, non può! No, no! RAIMONDO ...Deh sospendi!... ...Ella... Ah! ENRICO No, no RAIMONDO M'odi! ENRICO Udir non vò! La pietade in suo favore Miti sensi invan ti detta... Se mi parli di vendetta Solo intenderti potrò. Sciagurati!... il mio furore Già su voi tremendo rugge... L'empia fiamma che vi strugge Io col sangue spegnerò. Si, si spegnerò! Io Col sangue spegnerò! RAIMONDO No, no, non può! No, no, non può! CORO Si, si spegnerà! Si, si spegnerà! (Enrico parte: tutti lo seguono.) Scena Quarta (Parco. Nel fondo della scena un fianco del castello, con picciola porta praticabile. Sul davanti la così detta fontana della Sirena, fontana altra volta coperta da un bell'edificio, ornato di tutti i fregi della gotica architettura, al presente dai rottami di quest'edificio sol cinta. Caduto n'è il tetto, rovinate le mura, e la sorgente che zampilla si apre il varco fra le pietre, e le macerie postele intorno, formando indi un ruscello. È sull'imbrunire. Sorge la luna. Lucia viene dal castello, seguita da Alisa: sono entrambe nella massima agitazione. Ella si volge d'intorno, come in cerca di qualcuno; ma osservando la fontana, ritorce altrove lo sguardo) LUCIA Ancor non giunse!... ALISA Incauta!... a che mi traggi!... Avventurarti, or che il fratel qui venne, È folle ardir. LUCIA Ben parli! Edgardo sappia Qual ne minaccia orribile periglio... ALISA Perché d'intorno il ciglio Volgi atterrita? LUCIA Quella fonte, ah!... mai Senza tremar non veggo... Ah! tu lo sai. Un Ravenswood, ardendo Di geloso furor, l'amata donna Colà trafisse: l'infelice cadde Nell'onda, ed ivi rimanea sepolta... M'apparve l'ombra sua... ALISA Che dici!... LUCIA Ascolta: Regnava nel silenzio Alta la notte e bruna... Colpìa la fonte un pallido Raggio di tetra luna... Quando sommesso un gemito Fra l'aure udir si fè, Ed ecco su quel margine L'ombra mostrarsi a me, ah! Qual di chi parla muoversi Il labbro suo vedea, E con la mano esanime Chiamarmi a sè, parea. Stette un momento immobile Poi ratta dileguò, E l'onda pria sì limpida, di sangue rosseggiò! ALISA Chiari, oh ciel! ben chiari e tristi Nel tuo dir presagi intendo! Ah! Lucia, Lucia desisti Da un amor così tremendo! LUCIA Egli è luce a giorni miei, È conforto al mio penar Quando rapito in estasi Del più cocente amore, Col favellar del core Mi giura eterna fè, Gli affanni miei dimentico, Gioia diviene il pianto... Parmi che a lui d'accanto Si schiuda il ciel per me! ALISA Ah! Giorni d'amaro pianto Ah! s'apprestano per te! Ah! Lucia, ah! Desisti! LUCIA Ah! Quando, rapito in estasi, ecc. ALISA Egli s'avanza... La vicina soglia Io cauta veglierò (Rientra nel Castello.) Scena Quinta (Edgardo entra.) EDGARDO Lucia, perdona se ad ora inusitata io vederti chiedea: ragion possente A ciò mi trasse. Pria che in ciel biancheggi! L'alba novella, dalle patrie sponde Lungi sarò. LUCIA Che dici?... EDGARDO Pe' Franchi lidi amici Sciolgo le vele: ivi trattar m'è dato Le sorti della Scozia... LUCIA E me nel pianto Abbandoni così! EDGARDO Pria di lasciarti Asthon mi vegga... io stenderò placato A lui la destra, e la tua destra, pegno Fra noi di pace, chiederò. LUCIA Che ascolto!... Ah! no... rimanga nel silenzio sepolto Per or l'arcano affetto... EDGARDO (con amarezza) Intendo! Di mia stirpe Il reo persecutore de' mali miei Ancor pago non è! Mi tolse il padre Il mio retaggio avito... Né basta? Che brama ancor quel cor feroce e rio? La mia perdita intera? il sangue mio? Ei m'odia... LUCIA Ah! no... EDGARDO (con più forza) Mi abborre... LUCIA Calma, oh ciel, quell'ira estrema! EDGARDO Fiamma ardente in sen mi scorre! M'odi. LUCIA Edgardo!... EDGARDO M'odi, e trema. Sulla tomba che rinserra Il tradito genitore, Al tuo sangue eterna guerra Io giurai nel mio furore: LUCIA Ah! EDGARDO Ma ti vidi...in cor mi nacque Altro affetto, e l'ira tacque... Pur quel voto non è infranto... Io potrei, si, si, potrei compirlo ancor! LUCIA Deh! ti placa... deh! ti frena... EDGARDO Ah! Lucia! LUCIA Può tradirne un solo accento! Non ti basta la mia pena? Vuoi ch'io mora di spavento? EDGARDO Ah, no! LUCIA Ceda, ceda ogn'altro affetto; Solo amor t'infiammi il petto... Ah! il più nobile, il più santo De' tuoi voti è un puro amor! EDGARDO Pur quel voto non è infranto... Io potrei compirlo ancor... LUCIA Ah solo amor t'infiammi il petto, Cedi, cedi a me, cedi, cedi all'amor. EDGARDO (con subita risoluzione) Qui, di sposa eterna fede Qui mi giura, al cielo innante. Dio ci ascolta, Dio ci vede... Tempio, ed ara è un core amante; (ponendo un anello in dito a Lucia) Al tuo fato unisco il mio Son tuo sposo. LUCIA (porgendo a sua volta il proprio anello a Edgardo) E tua son io. LUCIA, EDGARDO Ah! Soltanto il nostro foco Spegnerà di morte il gel! LUCIA Ai miei voti amore invoco. Ai miei voti invoco il Ciel. EDGARDO Ai miei voti invoco il ciel. Separarci omai conviene. LUCIA Oh parola a me funesta! Il mio cor con te ne viene. EDGARDO Il mio cor con te qui resta. LUCIA Ah! Edgardo! Ah! Edgardo! EDGARDO Separarci omai convien. LUCIA Ah! talor del tuo pensiero Venga un foglio messaggero, E la vita fuggitiva Di speranza nutrirò. EDGARDO Io di te memoria viva Sempre oh cara, serberò. LUCIA Verranno a te sull'aure I miei sospiri ardenti, Udrai nel mar che mormora L'eco de' miei lamenti... Pensando ch'io di gemiti Mi pasco, e di dolor. Spargi una mesta lagrima Su questo pegno allor! EDGARDO Verranno a te sull'aure I miei sospiri ardenti, Udrai nel mar che mormora L'eco de' miei lamenti... Pensando ch'io di gemiti Mi pasco, e di dolor. Spargi una mesta lagrima Su questo pegno allor! LUCIA, EDGARDO Verranno a te sull'aure I miei sospiri ardenti, Udrai nel mar che mormora L'eco de' miei lamenti... Pensando ch'io di gemiti Mi pasco, e di dolor. Spargi una mesta lagrima Su questo pegno allor! LUCIA Il tuo scritto sempre viva la memoria in me terrà EDGARDO Cara! Sì, sì, Lucia! Io parto... LUCIA Addio... EDGARDO Rammentati! Ne stringe il Ciel! LUCIA Edgardo! EDGARDO Addio! (Edgardo parte; Lucia si ritira nel castello.) |
ACTO ÚNICO PARTE PRIMERA: "La Partida" Escena Primera (Jardines del castillo de Ravenswood. Normanno y habitantes del castillo con trajes de caza) NORMANNO Y CORO Recorred las playas cercanas... Recorramos las playas cercanas... las vastas ruinas de la torre; que caiga el velo del extraño arcano lo demanda, lo impone el honor. Brillará, así, la verdad execrable como relámpago entre nubes de horror, lo exige el honor. (Sale el coro con rapidez) Escena Segunda (Enrique y Raimundo entran. Enrique avanza amenazante, Raimundo lo sigue triste y silencioso. Breve pausa) NORMANNO (acercándose respetuosamente a Enrique) ¡Estás turbado! ENRIQUE Y por buenas razones. Lo sabes bien: la estrella de mi destino ha caído; pero Edgardo, el mortal enemigo de mi familia, de entre sus ruinas levanta audaz la frente y se ríe! Sólo puede una mano venir en mi ayuda y defender mi vacilante poder. Lucía no quiere aceptar esa mano... ¡Ah! ¡Esa no es mi hermana! RAIMUNDO (Con tono de quien busca calmar la cólera del otro) Afligida joven, que aún llora sobre el sepulcro de su madre, ¿podría tan pronto girar su rostro al tálamo? Respetemos un corazón que, traspasado por el dolor, esquiva el amor. NORMANNO (con ironía) ¿Esquiva el amor? ¡Lucía arde de amor! ENRIQUE ¿Qué mascullas? RAIMUNDO (Aparte) ¡Oh, duras palabras! NORMANNO Oidme. Una vez que ella se dirigía al recóndito lugar del bosque donde su madre está enterrada, un toro impetuoso se abalanzó contra ella, cuando súbitamente se oyó retumbar un disparo y la bestia cayó fulminada. ENRIQUE ¿Y quién disparó ese tiro? NORMANNO Uno que ocultó su nombre con un velo. ENRIQUE Quizá Lucía... NORMANNO Se enamoró. ENRIQUE Así, pues, ¿lo volvió a ver? NORMANNO Cada amanecer. ENRIQUE ¿Dónde? NORMANNO En aquel lugar. ENRIQUE ¡Tiemblo! ¿Has descubierto al seductor? NORMANNO Sólo tengo sospechas. ENRIQUE ¡Ah, habla! NORMANNO Es tu enemigo. RAIMUNDO (Aparte) ¡Oh cielos! NORMANNO Tú lo detestas. ENRIQUE ¿Podría ser... Edgardo? RAIMUNDO (Aparte) ¡Ah! NORMANNO ¡Tú lo has dicho! ENRIQUE ¡Me has desatado una cruel y funesta ira en el pecho! ¡Es demasiado, demasiado horrible esta fatal sospecha! Me hiela y me hace temblar... me pone los pelos de punta. Ver llena de tanto oprobio a aquella que como hermana mía nació. (Con terrible gesto de desprecio) Te presentas ante mí como culpable de un pérfido amor, si te alcanzara un rayo sería menos amargo mi dolor... NORMANNO ¡Por respeto a tu honra, he sido cruel contigo! RAIMUNDO (Aparte) Imploro tu clemencia; haz que no sea cierto, ¡Oh cielos! Escena Tercera (cazadores, Normanno y Enrique) CORO (acercándose a Normanno) Tu sospecha es cierta. NORMANNO (a Enrique) ¿Lo oyes? ENRIQUE ¡Contadme! RAIMUNDO Y CORO (Aparte) ¡Qué día! CORO Fatigados después de errar todo el día, nos acogimos al patio en ruinas de la torre; y he aquí que lo cruza en silencio un hombre pálido. Al pasar junto a nosotros, observamos de cerca al desconocido, pero él se ocultó a nuestras miradas... Su nombre nos lo dijo un halconero... se llama... ENRIQUE ¿Como? CORO Edgardo. ENRIQUE ¡Él! ¡Oh, ira, oh ira que me enciendes, mi corazón no puede contenerte! RAIMUNDO ¡Ah, no des crédito, no, no...! ENRIQUE No, mi corazón no puede contenerte, no, no puede... no, no... RAIMUNDO No hagas caso. ¡Ella... Ah! ENRIQUE No, no. RAIMUNDO ¡Óyeme! ENRIQUE ¡No quiero escuchar! En vano tus nobles sentimientos piden piedad en su favor. Sólo te escucharé si me hablas de venganza. ¡Desdichados! Mi furor sobre vosotros ruge... Apagaré con sangre la llama impía que os consume... ¡Sí, sí, la apagaré! ¡Con sangre la apagaré! RAIMUNDO ¡No, no, no puede! ¡No, no, no puede! CORO ¡Sí, sí la apagará! ¡Sí, sí la apagará! (Sale Enrique y todos lo siguen) Escena Cuarta (Jardín. Al fondo de la escena el castillo, con puerta transitable. Se ve la Fuente de la Sirena, fuente una vez cubierta de un bello edificio, con todas las bellezas de la arquitectura gótica, pero que está en ruinas. Ha caído el tejado, el muro caído, y el agua de la fuente se derrama entre las ruinas alrededor, formando un arroyo. Está anocheciendo y Lucía viene del castillo con Alisa: ambas muy agitadas. Ella mira alrededor como si buscara a alguien, pero al ver la fuente vuelve la mirada a otro lado) LUCÍA ¡Todavía no ha llegado! ALISA ¡Incauta!... ¡Por qué me has traído! ¡Ahora que tu hermano ya está aquí es una gran locura! LUCÍA ¡Dices bien! Edgardo sabe qué horrible peligro le acecha. ALISA ¿Por qué con horror, vuelves la vista a uno y otro lado? LUCÍA Esta fuente, ¡Ah!... no puedo jamás mirar sin temor. Tú lo sabes bien: Un Ravenswood, ardiendo de celoso furor, mató aquí a su amada, y la infeliz cayó al agua y aquí permanece sepultada... Se me apareció su sombra... ALISA ¡Qué dices! LUCÍA ¡Escucha! Reinaba el silencio, en la noche profunda y oscura, iluminaba la fuente un pálido rayo de luna... cuando un gemido apagado se oyó entre las brisas y aquí, sobre esa orilla, se me apareció el espectro! ¡Ah! Sus labios se movían como si me hablase, y con su mano exánime parecía llamarme. Estuvo un instante inmóvil, y después se esfumó veloz... y las aguas, antes tan limpias, de sangre se tiñeron... ALISA ¡Oh cielos! En tus palabras descubro claros y trágicos presagios! ¡Ah! ¡Lucía, Lucía, desiste de un amor tan funesto! LUCÍA Él es la luz de mis días, y solaz de mis penas. Cuando poseído por amor ardiente, me jura eterna fe con palabras del corazón, arrebatado por el amor ardiente... olvido mis pesares, el llanto se torna gozo... Me parece que a su lado el cielo se abre para mí... ALISA ¡Ah!, días de amargo llanto, ¡ah!, se acercan para ti. ¡Ah! Lucía, ¡ah! ¡desiste! LUCÍA ¡Ah! Cuando, arrebatado, etc. ALISA Él se acerca... la puerta vigilaré atenta. (Alisa vuelve al castillo) Escena Quinta (Entra Edgardo.) EDGARDO Lucía, perdona que a hora tan inusitada haya querido verte. Una poderosa razón me obliga a ello. Antes que el alba brille en todo su esplendor, estaré lejos de las costas de mi patria. LUCÍA ¿Qué dices? EDGARDO Izo mi vela hacia la costa francesa; Allí podré tratar de asuntos que Afectan a la suerte de Escocia. LUCÍA ¿Y me dejas así, en medio del llanto? EDGARDO Antes de dejarte me presentaré a Ashton, le ofreceré la diestra y pediré tu mano en señal de paz entre nosotros. LUCÍA ¿Qué oigo? ¡Ah, no! Quede oculto en el silencio, de momento, el amor secreto. EDGARDO (con amargura) Comprendo... ¡El enemigo de mi familia todavía no está satisfecho de mis desgracias! ¡Me quitó el padre y me despojó de mi fortuna! ¿No es bastante? ¿Qué más quiere aquel corazón feroz y cruel? ¿Toda mi perdición, mi sangre? Me odia. LUCÍA ¡Ah! no. EDGARDO (con fuerza) Me detesta. LUCÍA ¡Oh cielos! ¡Calma esa extrema ira! EDGARDO ¡Una llama recorre mi cuerpo! ¡Óyeme! LUCÍA ¡Edgardo! EDGARDO ¡Óyeme y tiembla! Ante la tumba que conserva al padre traicionado, juré en mi furor eterna guerra a tu familia. LUCÍA ¡Ah! EDGARDO Pero te vi, y en mi corazón nació otro afecto, la ira se disipó. Puesto que el voto no ha sido roto podría aún llevarlo a cabo, ¡sí! ¡sí! LUCÍA ¡Oh!, ten calma... ¡oh! tranquilízate... EDGARDO ¡Ah! ¡Lucía! LUCÍA Una sola palabra puede traicionarnos ¿No te basta con mi pena? ¿Quieres que yo muera de temor? EDGARDO ¡Ah, no! LUCÍA Haz que ceda todo otro sentimiento, que sólo el amor llene tu pecho. Un más noble y más sagrado afecto es el amor puro. EDGARDO Pero aquel voto no está roto... yo podría aún cumplirlo... LUCÍA Que sólo el amor llene tu pecho... Cede, cede por mí, cede al amor... EDGARDO (con rápida resolución) Aquí, ante el ciclo júrame fidelidad eterna de esposa. Dios nos escucha, nos ve, es templo y altar un corazón amante. (poniendo a Lucía una sortija) A tu destino uno el mío. Soy tu esposo. LUCÍA (a su vez, dando una sortija a Edgardo) Y yo soy tuya. EDGARDO Y LUCÍA ¡Ah! Nuestro ardor sólo será apagado por el hielo de la muerte. LUCÍA Como prueba de mi voto llamo al amor, y como testigo invoco al cielo... EDGARDO Sea testigo de mis votos el cielo... Ahora conviene separarnos. LUCÍA ¡Oh! ¡Palabra para mí funesta! Mi corazón se va contigo. EDGARDO Mi corazón se queda aquí contigo. LUCÍA ¡Ah! ¡Edgardo! ¡Ah! ¡Edgardo! EDGARDO Ahora conviene que nos separemos. LUCÍA ¡Ah! Envía alguna vez una carta, una prueba de tus sentimientos y así nutriré de esperanzas mi fugitiva vida. EDGARDO Yo siempre conservaré vivo tu recuerdo, oh querida. LUCÍA ¡Ah!, llegarán hasta ti con la brisa mis ardientes suspiros, en las olas del mar oirás el eco de mis lamentos. Pensando que yo me alimento de gemidos y de dolor, deja que una amarga lágrima humedezca esta prenda. EDGARDO Llegarán hasta ti con la brisa, etc. mis ardientes suspiros, en las olas del mar oirás el eco de mis lamentos. Pensando que yo me alimento de gemidos y de dolor, deja que una amarga lágrima humedezca esta prenda. EDGARDO Y LUCÍA Llegarán hasta ti con la brisa, etc. mis ardientes suspiros, en las olas del mar oirás el eco de mis lamentos. Pensando que yo me alimento de gemidos y de dolor, deja que una amarga lágrima humedezca esta prenda. LUCÍA Tu carta guardará tu recuerdo viviendo en mi corazón EDGARDO ¡Querida! ¡Oh, Lucía! Debo partir... LUCÍA Adiós... EDGARDO ¡Recuerda! ¡Nos ha unido el cielo! LUCÍA ¡Edgardo! EDGARDO ¡Adiós! (Edgardo sale; Lucía va al castillo) |