LUCÍA DE LAMMERMOOR

 

Personajes

ENRIQUE ASTHON

LUCÍA

EDGARDO

ARTURO DE BUCKLAW

RAIMUNDO

ALISA

NORMANNO

Señor del castillo de Lammermoor

Hermana del anterior

Señor del castillo de Ravenswood.

Noble pretendiente de Lucía

Capellán del castillo

Acompañante de Lucía

Jefe de la guardia del castillo

Barítono

Soprano

Tenor

Tenor

Bajo

 Mezzosoprano

Tenor

 


La acción se sitúa en Escocia, parajes de Lammermoor, a finales del siglo XVII.
(En el libreto original la acción se desarrolla a finales del siglo XVI, aunque los hechos de la
novela se sitúen en 1689).

 

ATTO UNICO                                      


PARTE PRIMA: "La Partenza"


Scena Prima

(Giardino nel castello di Ravenswood.
Normanno e coro di abitanti del castello
in arnese da caccia)

NORMANNO E CORO
Percorrete le spiagge vicine, 
Percorriamo le spiagge vicine, 
Della torre le vaste rovine:
Cada il velo di sì turpe mistero
Lo domanda... lo impone l'onor.
Splenderà l'esecrabile vero
Come lampo fra nubi d'orror,
L'onor lo vuol.

(il Coro parte rapidamente)

Scena Seconda

(Entrano Enrico e Raimondo. Enrico 
s'avanza fieramente accigliato, Raimondo 
lo  segue mesto e silenzioso. Breve pausa)

NORMANNO
(accostandosi rispettosamente 
ad Enrico)
Tu sei turbato!

ENRICO
E n'ho ben donde. Il sai:
Del mio destin si impallidi la stella...
Intanto Edgardo... quel mortale nemico
Di mia prosapia, dalle sue rovine
Erge la fronte baldanzosa e ride!
Sola una mano raffermar mi puote
Nel vacillante mio poter... 
Lucia osa respinger quella mano!...
Ah! suora Non m'è colei!

RAIMONDO
(in tuono di chi cerca di calmare 
l'altrui collera)
Dolente vergin, 
che geme sull'urna recente
Di cara madre, al talamo potria
Volger lo sguardo? Ah! rispettiam quel core
Che trafitto dal duol, schivo è d'amore.

NORMANNO
(con ironia)
Schivo d'amor?... Lucia
D'amore avvampa.

ENRICO
Che favelli?...

RAIMONDO
(In disparte)
Oh detto!

NORMANNO
M'udite. 
Ella sen già colà del parco
Nel solingo vial dove la madre
Giace sepolta. Impetuoso toro
Ecco su lei s'avventa...
Quando per l'aria 
rimbombar si sente
Un colpo, e al suol repente
Cade la belva.

ENRICO
E chi vibrò quel colpo?

NORMANNO
Tal... che il suo nome ricoprì d'un velo.

ENRICO
Lucia forse?...

NORMANNO
L'amò.

ENRICO
Dunque il rivide?

NORMANNO
Ogni alba...

ENRICO
E dove?

NORMANNO
In quel viale.

ENRICO
Io fremo!
Né tu scovristi il seduttor?...

NORMANNO
Sospetto io n'ho soltanto.

ENRICO
Ah! parla.

NORMANNO
È tuo nemico.

RAIMONDO
(In disparte)
Oh ciel!...

NORMANNO
Tu lo detesti.

ENRICO
Esser potrebbe... Edgardo?

RAIMONDO
(In disparte)
Ah!...

NORMANNO
Lo dicesti.

ENRICO
Cruda... funesta smania
Tu m'hai destata in petto!...
È troppo, è troppo orribile
Questo fatal sospetto!
Mi fa gelare e fremere!...
Mi drizza in fronte il crin!
Colma di tanto obbrobrio
Chi suora mia nascea! 

(Con terribile impulso di sdegno)

Pria che d'amor sì perfido
a me svelarti rea,
Se ti colpisse un fulmine,
Fora men rio dolor!

NORMANNO
Pietoso al tuo decoro
Io fui con te crudel!

RAIMONDO
(In disparte)
La tua clemenza imploro;
Tu lo smentisci, o ciel!.

Scena Terza

(Coro di cacciatori, Normanno ed Enrico)

CORO
(accorrendo a Normanno)
Il tuo dubbio è ormai certezza.

NORMANNO
(ad Enrico)
Odi tu?

ENRICO
Narrate.

RAIMONDO E CORO
(In disparte)
Oh giorno!

CORO
Come vinti da stanchezza
Dopo lungo errar d'intorno,
Noi posammo della torre
Nel vestibolo cadente:
Ecco tosto lo trascorre
In silenzio un uom pallente.
Come appresso ei n'è venuto
Ravvisiam lo sconosciuto:
Ei su rapido destriero
S'involò dal nostro sguardo...
Qual s'appella un falconiero.
Ne apprendeva, qual s'appella.

ENRICO
E quale?

CORO
Edgardo.

ENRICO
Egli!... 
Oh rabbia che m'accendi,
Contenerti un cuor non può!

RAIMONDO
Ah! No, non credere...
No, no...

ENRICO
No, contenerti un cor non può
No, non può! No, no!

RAIMONDO
...Deh sospendi!...
...Ella... Ah!

ENRICO
No, no

RAIMONDO
M'odi!

ENRICO
Udir non vò!
La pietade in suo favore
Miti sensi invan ti detta...
Se mi parli di vendetta
Solo intenderti potrò.
Sciagurati!... il mio furore
Già su voi tremendo rugge...
L'empia fiamma che vi strugge
Io col sangue spegnerò.
Si, si spegnerò!
Io Col sangue spegnerò!

RAIMONDO
No, no, non può!
No, no, non può!

CORO
Si, si spegnerà!
Si, si spegnerà!

(Enrico parte: tutti lo seguono.)

Scena Quarta

(Parco. Nel fondo della scena un fianco 
del castello, con picciola porta praticabile. 
Sul davanti la così detta fontana della 
Sirena, fontana altra volta coperta da un 
bell'edificio, ornato di tutti i fregi della 
gotica architettura, al presente dai rottami 
di quest'edificio sol cinta. Caduto n'è il tetto, 
rovinate le mura, e la sorgente che zampilla 
si apre il varco fra le pietre, e le macerie 
postele intorno, formando indi un ruscello. 
È sull'imbrunire. Sorge la luna. Lucia viene 
dal castello, seguita da Alisa: sono 
entrambe nella massima agitazione. 
Ella si volge d'intorno, come in cerca di 
qualcuno; ma osservando la fontana, 
ritorce altrove lo sguardo)

LUCIA
Ancor non giunse!...

ALISA
Incauta!... a che mi traggi!...
Avventurarti, or che il fratel qui venne,
È folle ardir.

LUCIA
Ben parli! Edgardo sappia
Qual ne minaccia orribile periglio...

ALISA
Perché d'intorno il ciglio
Volgi atterrita?

LUCIA
Quella fonte, ah!... mai
Senza tremar non veggo... Ah! tu lo sai.
Un Ravenswood, ardendo
Di geloso furor, l'amata donna
Colà trafisse: l'infelice cadde
Nell'onda, ed ivi rimanea sepolta...
M'apparve l'ombra sua...

ALISA
Che dici!...

LUCIA
Ascolta:
Regnava nel silenzio
Alta la notte e bruna...
Colpìa la fonte un pallido
Raggio di tetra luna...
Quando sommesso un gemito
Fra l'aure udir si fè,
Ed ecco su quel margine
L'ombra mostrarsi a me, ah!
Qual di chi parla muoversi
Il labbro suo vedea,
E con la mano esanime
Chiamarmi a sè, parea.
Stette un momento immobile
Poi ratta dileguò,
E l'onda pria sì limpida,
di sangue rosseggiò!

ALISA
Chiari, oh ciel! ben chiari e tristi
Nel tuo dir presagi intendo!
Ah! Lucia, Lucia desisti
Da un amor così tremendo!

LUCIA
Egli è luce a giorni miei,
È conforto al mio penar
Quando rapito in estasi
Del più cocente amore,
Col favellar del core
Mi giura eterna fè,
Gli affanni miei dimentico,
Gioia diviene il pianto...
Parmi che a lui d'accanto
Si schiuda il ciel per me!

ALISA
Ah! Giorni d'amaro pianto
Ah! s'apprestano per te!
Ah! Lucia, ah! Desisti!

LUCIA
Ah! Quando, rapito in estasi, ecc.

ALISA
Egli s'avanza... La vicina soglia
Io cauta veglierò

(Rientra nel Castello.)

Scena Quinta

(Edgardo entra.)

EDGARDO
Lucia, perdona se ad ora 
inusitata io vederti chiedea: 
ragion possente
A ciò mi trasse. 
Pria che in ciel biancheggi!
L'alba novella, 
dalle patrie sponde
Lungi sarò.

LUCIA
Che dici?...

EDGARDO
Pe' Franchi lidi amici
Sciolgo le vele: ivi trattar m'è dato
Le sorti della Scozia...

LUCIA
E me nel pianto
Abbandoni così!

EDGARDO
Pria di lasciarti
Asthon mi vegga... io stenderò placato
A lui la destra, e la tua destra, pegno
Fra noi di pace, chiederò.

LUCIA
Che ascolto!...
Ah! no... rimanga nel silenzio sepolto
Per or l'arcano affetto...

EDGARDO
(con amarezza)
Intendo! 
Di mia stirpe
Il reo persecutore de' mali miei
Ancor pago non è! 
Mi tolse il padre
Il mio retaggio avito...
Né basta?
Che brama ancor quel cor feroce e rio?
La mia perdita intera? 
il sangue mio?
Ei m'odia...

LUCIA
Ah! no...

EDGARDO
(con più forza)
Mi abborre...

LUCIA
Calma, oh ciel, quell'ira estrema!

EDGARDO
Fiamma ardente in sen mi scorre!
M'odi.

LUCIA
Edgardo!...

EDGARDO
M'odi, e trema.
Sulla tomba che rinserra
Il tradito genitore,
Al tuo sangue eterna guerra
Io giurai nel mio furore:

LUCIA
Ah!

EDGARDO
Ma ti vidi...in cor mi nacque
Altro affetto, e l'ira tacque...
Pur quel voto non è infranto...
Io potrei, si, si, potrei compirlo ancor!

LUCIA
Deh! ti placa...
deh! ti frena...

EDGARDO
Ah! Lucia!

LUCIA
Può tradirne un solo accento!
Non ti basta la mia pena?
Vuoi ch'io mora di spavento?

EDGARDO
Ah, no!

LUCIA
Ceda, ceda ogn'altro affetto;
Solo amor t'infiammi il petto...
Ah! il più nobile, il più santo
De' tuoi voti è un puro amor!

EDGARDO
Pur quel voto non è infranto...
Io potrei compirlo ancor...

LUCIA
Ah solo amor t'infiammi il petto,
Cedi, cedi a me, cedi, cedi all'amor.

EDGARDO
(con subita risoluzione)
Qui, di sposa eterna fede
Qui mi giura, 
al cielo innante.
Dio ci ascolta, 
Dio ci vede...
Tempio, ed ara è un core amante;

(ponendo un anello in dito a Lucia)

Al tuo fato unisco il mio
Son tuo sposo.

LUCIA
(porgendo a sua volta il proprio 
anello a Edgardo)
E tua son io.

LUCIA, EDGARDO
Ah! Soltanto il nostro foco
Spegnerà di morte il gel!

LUCIA
Ai miei voti amore invoco.
Ai miei voti invoco il Ciel.

EDGARDO
Ai miei voti invoco il ciel.
Separarci omai conviene.

LUCIA
Oh parola a me funesta!
Il mio cor con te ne viene.

EDGARDO
Il mio cor con te qui resta.

LUCIA
Ah! Edgardo! Ah! Edgardo!

EDGARDO
Separarci omai convien.

LUCIA
Ah! talor del tuo pensiero
Venga un foglio messaggero,
E la vita fuggitiva
Di speranza nutrirò.

EDGARDO
Io di te memoria viva
Sempre oh cara, serberò.

LUCIA
Verranno a te sull'aure
I miei sospiri ardenti,
Udrai nel mar che mormora
L'eco de' miei lamenti...
Pensando ch'io di gemiti
Mi pasco, e di dolor.
Spargi una mesta lagrima
Su questo pegno allor!

EDGARDO
Verranno a te sull'aure
I miei sospiri ardenti,
Udrai nel mar che mormora
L'eco de' miei lamenti...
Pensando ch'io di gemiti
Mi pasco, e di dolor.
Spargi una mesta lagrima
Su questo pegno allor!

LUCIA, EDGARDO
Verranno a te sull'aure
I miei sospiri ardenti,
Udrai nel mar che mormora
L'eco de' miei lamenti...
Pensando ch'io di gemiti
Mi pasco, e di dolor.
Spargi una mesta lagrima
Su questo pegno allor!

LUCIA
Il tuo scritto sempre viva
la memoria in me terrà

EDGARDO
Cara! Sì, sì, Lucia!
Io parto...

LUCIA
Addio...

EDGARDO
Rammentati! Ne stringe il Ciel!

LUCIA
Edgardo!

EDGARDO
Addio!

(Edgardo parte; Lucia si ritira nel castello.)
ACTO ÚNICO


PARTE PRIMERA: "La Partida"


Escena Primera

(Jardines del castillo de Ravenswood.
Normanno y habitantes del castillo
con trajes de caza)

NORMANNO Y CORO 
Recorred las playas cercanas... 
Recorramos las playas cercanas... 
las vastas ruinas de la torre; 
que caiga el velo del extraño arcano 
lo demanda, lo impone el honor. 
Brillará, así, la verdad execrable 
como relámpago entre nubes de horror,
lo exige el honor.

(Sale el coro con rapidez)

Escena Segunda

(Enrique y Raimundo entran. Enrique 
avanza amenazante, Raimundo lo sigue
triste y silencioso. Breve pausa)

NORMANNO
(acercándose respetuosamente 
a Enrique)
¡Estás turbado!

ENRIQUE
Y por buenas razones. Lo sabes bien:
la estrella de mi destino ha caído;
pero Edgardo, el mortal enemigo 
de mi familia, de entre sus ruinas 
levanta audaz la frente y se ríe!
Sólo puede una mano venir en mi ayuda
y defender mi vacilante poder.
Lucía no quiere aceptar esa mano...
¡Ah! ¡Esa no es mi hermana!

RAIMUNDO 
(Con tono de quien busca calmar 
la cólera del otro)
Afligida joven, que aún llora sobre 
el sepulcro de su madre, ¿podría tan 
pronto girar su rostro al tálamo? 
Respetemos un corazón que, traspasado
por el dolor, esquiva el amor.

NORMANNO
(con ironía)
¿Esquiva el amor?
¡Lucía arde de amor!

ENRIQUE
¿Qué mascullas?

RAIMUNDO 
(Aparte)
¡Oh, duras palabras!

NORMANNO
Oidme. Una vez que ella
se dirigía al recóndito
lugar del bosque donde su madre
está enterrada, un toro
impetuoso se abalanzó
contra ella, cuando
súbitamente se oyó retumbar
un disparo y la bestia
cayó fulminada.

ENRIQUE
¿Y quién disparó ese tiro?

NORMANNO
Uno que ocultó su nombre con un velo.

ENRIQUE
Quizá Lucía...

NORMANNO
Se enamoró.

ENRIQUE
Así, pues, ¿lo volvió a ver?

NORMANNO
Cada amanecer.

ENRIQUE
¿Dónde?

NORMANNO
En aquel lugar.

ENRIQUE
¡Tiemblo! 
¿Has descubierto al seductor?

NORMANNO
Sólo tengo sospechas.

ENRIQUE
¡Ah, habla!

NORMANNO
Es tu enemigo.

RAIMUNDO
(Aparte)
¡Oh cielos!

NORMANNO
Tú lo detestas.

ENRIQUE
¿Podría ser... Edgardo?

RAIMUNDO
(Aparte)
¡Ah!

NORMANNO
¡Tú lo has dicho!

ENRIQUE
¡Me has desatado una cruel
y funesta ira en el pecho!
¡Es demasiado, demasiado
horrible esta fatal sospecha!
Me hiela y me hace temblar...
me pone los pelos de punta.
Ver llena de tanto oprobio a
aquella que como hermana mía nació.

(Con terrible gesto de desprecio)

Te presentas ante mí
como culpable de un pérfido amor,
si te alcanzara un rayo
sería menos amargo mi dolor...

NORMANNO
¡Por respeto a tu
honra, he sido cruel contigo!

RAIMUNDO
(Aparte)
Imploro tu clemencia;
haz que no sea cierto, ¡Oh cielos!

Escena Tercera

(cazadores, Normanno y Enrique)

CORO 
(acercándose a Normanno)
Tu sospecha es cierta.

NORMANNO
(a Enrique)
¿Lo oyes?

ENRIQUE
¡Contadme!

RAIMUNDO Y CORO
(Aparte)
¡Qué día!

CORO
Fatigados después de
errar todo el día,
nos acogimos al patio
en ruinas de la torre;
y he aquí que lo cruza
en silencio un hombre pálido.
Al pasar junto a nosotros, 
observamos de cerca 
al desconocido, pero 
él se ocultó a nuestras miradas... 
Su nombre nos lo dijo un 
halconero... se llama...

ENRIQUE
¿Como?

CORO
Edgardo.

ENRIQUE
¡Él! 
¡Oh, ira, oh ira que me enciendes,
mi corazón no puede contenerte!

RAIMUNDO
¡Ah, no des crédito,
no, no...!

ENRIQUE
No, mi corazón no puede
contenerte, no, no puede... no, no...

RAIMUNDO
No hagas caso. 
¡Ella... Ah!

ENRIQUE
No, no.

RAIMUNDO
¡Óyeme!

ENRIQUE
¡No quiero escuchar!
En vano tus nobles sentimientos
piden piedad en su favor.
Sólo te escucharé
si me hablas de venganza.
¡Desdichados! Mi furor
sobre vosotros ruge...
Apagaré con sangre la llama
impía que os consume...
¡Sí, sí, la apagaré!
¡Con sangre la apagaré!

RAIMUNDO
¡No, no, no puede!
¡No, no, no puede!

CORO
¡Sí, sí la apagará!
¡Sí, sí la apagará!

(Sale Enrique y todos lo siguen)

Escena Cuarta

(Jardín. Al fondo de la escena 
el castillo, con puerta transitable.
Se ve la Fuente de la Sirena, 
fuente una vez cubierta de un bello 
edificio, con todas las bellezas 
de la arquitectura gótica, pero que
está en ruinas. Ha caído el tejado,
el muro caído, y el agua de la fuente
se derrama entre las ruinas
alrededor, formando un arroyo.
Está anocheciendo y Lucía viene
del castillo con Alisa: ambas muy
agitadas. Ella mira alrededor
como si buscara a alguien,
pero al ver la fuente
vuelve la mirada a otro lado)

LUCÍA
¡Todavía no ha llegado!

ALISA
¡Incauta!... ¡Por qué me has traído!
¡Ahora que tu hermano ya está aquí
es una gran locura!

LUCÍA
¡Dices bien! Edgardo sabe 
qué horrible peligro le acecha.

ALISA
¿Por qué con horror, vuelves la vista
a uno y otro lado?

LUCÍA
Esta fuente, ¡Ah!... no puedo jamás
mirar sin temor. Tú lo sabes bien:
Un Ravenswood, ardiendo de celoso
furor, mató aquí a su amada,
y la infeliz cayó al agua
y aquí permanece sepultada...
Se me apareció su sombra...

ALISA
¡Qué dices!

LUCÍA
¡Escucha!
Reinaba el silencio,
en la noche profunda y oscura,
iluminaba la fuente
un pálido rayo de luna...
cuando un gemido apagado
se oyó entre las brisas
y aquí, sobre esa orilla,
se me apareció el espectro! ¡Ah!
Sus labios se movían como
si me hablase,
y con su mano exánime 
parecía llamarme. 
Estuvo un instante inmóvil, 
y después se esfumó veloz... 
y las aguas, antes tan limpias, 
de sangre se tiñeron...

ALISA
¡Oh cielos! En tus palabras descubro
claros y trágicos presagios!
¡Ah! ¡Lucía, Lucía, desiste
de un amor tan funesto!

LUCÍA
Él es la luz de mis días,
y solaz de mis penas.
Cuando poseído por amor ardiente,
me jura eterna fe con palabras 
del corazón, arrebatado
por el amor ardiente...
olvido mis pesares,
el llanto se torna gozo...
Me parece que a su lado
el cielo se abre para mí...

ALISA
¡Ah!, días de amargo llanto,
¡ah!, se acercan para ti.
¡Ah! Lucía, ¡ah! ¡desiste!

LUCÍA
¡Ah! Cuando, arrebatado, etc.

ALISA
Él se acerca... la puerta
vigilaré atenta.

(Alisa vuelve al castillo)

Escena Quinta

(Entra Edgardo.)

EDGARDO
Lucía, perdona que a hora
tan inusitada haya querido verte.
Una poderosa razón
me obliga a ello.
Antes que el alba
brille en todo su esplendor,
estaré lejos de las costas
de mi patria.

LUCÍA
¿Qué dices?

EDGARDO
Izo mi vela hacia la costa francesa;
Allí podré tratar de asuntos que
Afectan a la suerte de Escocia.

LUCÍA
¿Y me dejas así,
en medio del llanto?

EDGARDO
Antes de dejarte me presentaré
a Ashton, le ofreceré la diestra
y pediré tu mano en señal
de paz entre nosotros.

LUCÍA
¿Qué oigo?
¡Ah, no! Quede oculto en el silencio,
de momento, el amor secreto.

EDGARDO
(con amargura)
Comprendo...
¡El enemigo
de mi familia todavía no está
satisfecho de mis desgracias!
¡Me quitó el padre
y me despojó de mi fortuna!
¿No es bastante?
¿Qué más quiere aquel corazón
feroz y cruel?
¿Toda mi perdición, mi sangre?
Me odia.

LUCÍA
¡Ah! no.

EDGARDO
(con fuerza)
Me detesta.

LUCÍA
¡Oh cielos! ¡Calma esa extrema ira!

EDGARDO
¡Una llama recorre mi cuerpo!
¡Óyeme!

LUCÍA
¡Edgardo!

EDGARDO
¡Óyeme y tiembla!
Ante la tumba que conserva 
al padre traicionado, 
juré en mi furor 
eterna guerra a tu familia.

LUCÍA
¡Ah!

EDGARDO
Pero te vi, y en mi corazón 
nació otro afecto, la ira se disipó.
Puesto que el voto no ha sido roto
podría aún llevarlo a cabo, ¡sí! ¡sí!

LUCÍA
¡Oh!, ten calma...
¡oh! tranquilízate...

EDGARDO
¡Ah! ¡Lucía!

LUCÍA
Una sola palabra puede traicionarnos 
¿No te basta con mi pena? 
¿Quieres que yo muera de temor?

EDGARDO
¡Ah, no!

LUCÍA
Haz que ceda todo otro sentimiento, 
que sólo el amor llene tu pecho.
Un más noble y más sagrado
afecto es el amor puro.

EDGARDO
Pero aquel voto no está roto... 
yo podría aún cumplirlo...

LUCÍA
Que sólo el amor llene tu pecho...
Cede, cede por mí, cede al amor...

EDGARDO
(con rápida resolución)
Aquí, ante el ciclo
júrame fidelidad 
eterna de esposa. 
Dios nos escucha, nos ve, 
es templo y altar un 
corazón amante.

(poniendo a Lucía una sortija)

A tu destino uno el mío.
Soy tu esposo.

LUCÍA
(a su vez, dando una 
sortija a Edgardo)
Y yo soy tuya.

EDGARDO Y LUCÍA
¡Ah! Nuestro ardor sólo será
apagado por el hielo de la muerte.

LUCÍA
Como prueba de mi voto llamo al amor, 
y como testigo invoco al cielo...

EDGARDO
Sea testigo de mis votos el cielo...
Ahora conviene separarnos.

LUCÍA
¡Oh! ¡Palabra para mí funesta!
Mi corazón se va contigo.

EDGARDO
Mi corazón se queda aquí contigo.

LUCÍA
¡Ah! ¡Edgardo! ¡Ah! ¡Edgardo!

EDGARDO
Ahora conviene que nos separemos.

LUCÍA
¡Ah! Envía alguna vez una carta, 
una prueba de tus sentimientos
y así nutriré de esperanzas
mi fugitiva vida.

EDGARDO
Yo siempre conservaré vivo
tu recuerdo, oh querida.

LUCÍA
¡Ah!, llegarán hasta ti con la brisa
mis ardientes suspiros,
en las olas del mar oirás
el eco de mis lamentos.
Pensando que yo me alimento
de gemidos y de dolor,
deja que una amarga lágrima
humedezca esta prenda.

EDGARDO
Llegarán hasta ti con la brisa, etc.
mis ardientes suspiros,
en las olas del mar oirás
el eco de mis lamentos.
Pensando que yo me alimento
de gemidos y de dolor,
deja que una amarga lágrima
humedezca esta prenda.

EDGARDO Y LUCÍA
Llegarán hasta ti con la brisa, etc.
mis ardientes suspiros,
en las olas del mar oirás
el eco de mis lamentos.
Pensando que yo me alimento
de gemidos y de dolor,
deja que una amarga lágrima
humedezca esta prenda.

LUCÍA
Tu carta guardará tu recuerdo
viviendo en mi corazón

EDGARDO
¡Querida! ¡Oh, Lucía!
Debo partir...

LUCÍA
Adiós...

EDGARDO
¡Recuerda! ¡Nos ha unido el cielo!

LUCÍA
¡Edgardo!

EDGARDO
¡Adiós!

(Edgardo sale; Lucía va al castillo)

Segunda Parte