ATTO TERZO
QUADRO 1
(Galleria d'armi)
Scena I
(Matilde e Berengario con guardie)
No.25 - Sinfonia
MATILDE
Sciolta dalle catene Adelaide a me venga.
Invano, o Dei, le vostre forze unite contra Matilde.
BERENGARIO
Ecco Adelaide.
MATILDE
(alle guardie)
¡Uscite!
Scena II
(Adelaide e detti)
BERENGARIO
Vieni, o bella Adelaide.
MATILDE
Vieni, o bella reina.
ADELAIDE
Qui Berengario?
BERENGARIO
Siedi.
ADELAIDE
(fra sé)
Che fia?
BERENGARIO
Siedi ed ascolta.
(siedono, Berengario alla destra, Matilde alla sinistra,
lasciando Adelaide nel mezzo)
BERENGARIO
Reina, il gran Lotario, quasi suo messaggiere
a te m'invia; ei del tuo bel sembiante più
che del regno mio avido e amante.
ADELAIDE
Berengario, son queste di Lotario sincere voci,
o di Matilde sono?
MATILDE
Lotario, è noto già, ti chiama al trono.
ADELAIDE
Che risulta da ciò?
BERENGARIO
Ch'ora cangiato e 'l tuo destin,
e puoi quando a te piace, all'Italia recar e guerra e pace.
ADELAIDE
Che far poss'io?
BERENGARIO
Non altro che sposarti a Lotario.
ADELAIDE
Dunque pronto disserra della città la porte,
e v'entri il prode.
MATILDE
Ma convien che sian fatti anzi la pace della pace i patti.
BERENGARIO
Scrivi a Lotario.
ADELAIDE
E che dirogli mai?
BERENGARIO
D'amicizia e di pace a noi si stringa
e lasci a noi i nostri regni...
MATILDE
Scrivi... che pace io bramo.
BERENGARIO
Ed io che pace imploro.
ADELAIDE
No'l permette il mio stato, o 'l mio decoro.
BERENGARIO
Regno e la tua libertà da ciò dipende.
MATILDE
Segna quel folglio.
ADELAIDE
E credi ch'ei riceva da mei leggi e comandi?
MATILDE
Al tuo voler già lo sommette amore.
ADELAIDE
Non lice a me dar leggi al vincitore.
Va' tu, parla a Lotario,
io vi consento se ti rimette al trono.
BERENGARIO
Senza la penna tua incerto è 'l dono.
ADELAIDE
Riponimi nel soglio, ed allor scriverò,
sì chiedo, e voglio.
BERENGARIO
Pensa ch'il tuo rifiuto...
MATILDE
E le ripulse ti costeran...
BERENGARIO
Ho forze bastanti per tentar nova tenzone.
MATILDE
Né invincibil fia sempre il tuo campione.
ADELAIDE
(si leva sdegnata)
Barbari, invan mi minacciate;
io torno ai ceppi, alle catene.
Lotario ha vinto, e voi attendete intanto dal suo valor,
da mia costanza il pianto.
No.26 - Aria
Non sempre invendicata
io resterò così.
(a Berengario)
Tiranno!
(a Matilde)
Dispietata!
Ha da finir, sì, sì, l'affanno mio.
Vi tolga ogni speranza
l'altera mia costanza
che l'ira vincerà del fato rio!
(parte)
Scena III
(Berengario e Matilde)
BERENGARIO
Ben conosce Adelaide nelle perdite nostre i suoi trionfi.
Ma dopo il suo rifiuto come possibil fia di frastonar,
oh Ciel, l'orrido assalto?
MATILDE
Vi opporò, non temer, un cor di smalto.
BERENGARIO
Degna sposa!
MATILDE
Conserva della tua libertà certa speranza.
Adelaide sarà...
BERENGARIO
In te confido; del caro figlio, oh Dio!
mi stimola il periglio, mi richiama l'amore,
e la legge crudel del vincitore.
No. 27 - Aria
Vi sento, sì, vi sento, rimorsi entro al mio sen,
voi cominciate, barbari, a lacerarmi il cor.
Sarà sol mio tormento il non trovar pietà
in chi già seppi offendere
ingrato e traditor.
(parte)
Scena IV
(Matilde sola)
MATILDE
Non mi tradir, speranza,
ch'è un argine al destin la mia costanza.
No.28 - Aria
Quel superbo già si crede
d'esser giunto presso il lido,
né s'avvede quanto mare ha da vacar.
Qualche scoglio ch'ei non vede
potria ancor sua nave frangere.
Può destarsi un vento infido
che lo spinga a naufragar.
(parte)
QUADRO 2
(Accampamento di Lotario sotto la città di Pavia,
con instrumenti militari per batter le mura)
Scena V
(Lotario solo)
LOTARIO
Berengario al mio campo e fra catene già fe ritorno;
e poiché l'ostinata Matilde abusa ancora della mia
sofferenza, ora si vada delle mura all'assalto;
e di già parmi di trionfar.
(al suo esercito)
Miei fidi, all'armi, all'armi.
(Segue l'assalto. Le macchine battono le mura, che
dopo qualche resistenza rovinano da una parte, e sulla
breccia comparisce Clodomiro con Adelaide innanzi
molti soldati della città)
No.29 - Sinfonia
LOTARIO
Misero me! Che veggio?
(ai suoi soldati)
Olà, cessate dal furibondo assalto.
(Fa fermare i suoi soldati)
Scena VI
(Idelberto e detto)
IDELBERTO
Ah! Signor, se la vita d'Adelaide ti è cara,
arresta il corso...
LOTARIO
(ad una guardia che spiega prontamente
una bandiera bianca)
Spiega candide insegne; indi fra lacci Berengario
a me guida. D'Adelaide il periglio costi a fiera
Matilde e sposo e figlio.
IDELBERTO
Risparmia il genitor, prendi il mio sangue.
LOTARIO
Cadrete entrambi, se l'iniqua donna Adelaide
non toglie al fiero Marte.
(fra sé)
Voglio schernir così l'arte coll'arte.
(Le guardie conducono Berengario)
Scena VII
(Berengario e detti)
LOTARIO
(a Berengario)
A tempo qui giungesti. Olà, soldati.
IDELBERTO
(fra sé)
Qual furor lo trasporta?
LOTARIO
Il figlio e 'l padre vadino a ignudo sen
contro lor squadre.
BERENGARIO
Nelle vittorie ancor vile tu sei.
LOTARIO
Tal di Matilde appunto è l'empietà
contro Adelaide. Osserva
(lo fa riguardar verso la breccia)
quel bersaglio innnocente al braccio armato.
IDELBERTO
Io sol farò, Signor, scudo al suo fato.
BERENGARIO
No, d'Idelberto invece io debbo
e voglio incontrar la mia morte.
LOTARIO
(a Berengario)
Ei solo vada.
IDELBERTO
Lieto destino.
LOTARIO
(ad Idelberto)
Vanne pur solo e disarmato, e quel bel seno difendi
dal furor delle mie squadre; poi ti ritorna,
o che t'uccido il padre.
(Idelberto entra per la breccia e fa ritirare Adelaide)
Scena VIII
(Lotario e Berengario)
LOTARIO
Alla regal mia tenda Berengario si scorti;
ivi 'l successo dell'armi attenda.
(parte)
BERENGARIO
Il forte sprezza gli eventi rei d'iniqua sorte.
(Le guardie conducono Berengario)
QUADRO 3
(Ritiro contiguo al di fuori delle mura della città)
Scena IX
(Clodomiro, poi Lotario)
CLODOMIRO
Ah, fortuna incostante! Berengario è ne' ceppi,
ed or Matilde dal vincitor Lotario, a cui pronta è Pavia
d'aprir le porte, avrà, si avvisi, oh Ciel! l'istessa sorte.
LOTARIO
(avanza verso Clodomiro)
Qui amor mi trae...
CLODOMIRO
Che veggio? Ti arride il ciel, Lotario.
LOTARIO
È difesa del giusto. Ma chi sei tu?
CLODOMIRO
Io sono un... presto lo saprai; la tua clemenza
a scordare gli oltraggi fatti per forza,
oh Dio! all'innocenza.
No.30 - Aria
Alza al ciel, pianta orgogliosa ,
le sue verdi eccelse cime;
cade un fulmine, e l'opprime,
e rimane estinta al suol.
Tal s'inalza ancor fastosa,
la superbia d'un tiranno,
ma punita alfin dai numi,
fia che resti, e si consumi
nel suo affanno e nel suo duol.
(parte)
Scena X
(Lotario ed una guardia che gli dà una lettera)
LOTARIO
(legge)
«Inclito Re, Pavia mossa a pietade e a sdegno, ora ti
acclama per la voce de' popoli e de' grandi con lieti
gridi, e vincitor ti brama.»
Adelaide, a te corro, vinto de' tuoi tiranni
il fiero orgoglio ti porto il cor, la libertade, e 'l soglio.
No.31 - Aria
Vedrò più liete e belle,
o vago mio tesor,
le stelle balenar degli occhi tuoi.
E l'alma mia potrà,
nel chiaro suo splendor,
alfine consolar gli affetti suoi.
(parte)
QUADRO 4
(Gran sala reale)
Scena XI
(Matilde con spada nuda alla mano;
Idelberto che la trattiene)
MATILDE
Lasciami, iniquo figlio.
IDELBERTO
E che far pensi?
MATILDE
A quel rischio mortale da cui togliesti la tua vaga,
io voglio me stessa esporre.
IDELBERTO
Ah, madre.
MATILDE
Taci quel nome.
IDELBERTO
Il torla dal periglio non fu d'amor
ma di ragion consiglio.
Rendi, madre, quel fer.
MATILDE
Nelle mie vene lo volgeresti.
IDELBERTO
Eh! sol per la tua gloria,
difesa e dignità stringerlo io voglio.
MATILDE
Difesa, libertà, vita, o la morte sdegno da te;
vedrai ch'ho un'alma forte.
No.32 - Aria
Impara, codardo, ch'un'anima forte
ha in mano d'ognora la vita e la morte,
la gloria e 'l disprezzo.
Co' intrepido sguardo rimiro i tormenti,
immobile ancora mi trovo ai contenti,
e sol fama apprezzo.
(Mentre vuol andarsene, ricontra Clodomiro
che la trattiene)
Scena XII
(Clodomiro e detti)
CLODOMIRO
Omai non v'è più speme, alta Reina; Pavia già cadé...
MATILDE
Oh stelle! vinta per te son io, figlio rubelle.
Ma pria ch'il nostro sangue beva nemica spada,
venga Adelaide, e qui sugli occhi tuoi del tuo
malnato amor vittima cada. Olà, guardie, eseguite!
IDELBERTO
Ah, mia Reina, ad Adelaide io tolsi le catene...
MATILDE
Ch'ascolto? e giunge a tanto l'insolenza e l'ardir d'un
figlio infido? E ti soffro, e t'ascolto, e non t'uccido?
No.33 - Aria
IDELBERTO
S'è delitto trar da' lacci un'innocente
e salvar l'idolo mio, cara madre,
il reo son io, sì;
mi svena, ecco il mio cor.
Ma se scorgi ch'è l'errore di virtù,
d'amor consiglio, cara madre,
abbraccia il figlio e deponi il tuo furor.
(parte)
Scena XIII
(Matilde, poi Lotario con guardie)
No.34 - Accompagnato
MATILDE
Furie del crudo averno,
e dove siete?
Ah! sì, vi sento, barbare,
voi mi squarciate il cor.
Su, su dunque alla vendetta, alle stragi...
Ah! infelice, che sperar puoi
da questa mano imbelle?
Soccorretemi, o stelle!
Del caro sposo e dell'amato figlio
mi trattenga il periglio...
No, ch'è viltà se langue il mio furore,
su, su, sdegni, accorrete...
Eh! vinca amore.
(Resta sospesa cogli occhi fissi a terra,
quando Lotario arriva)
LOTARIO
Ecco la cruda; olà, miei fidi,
il piede stringano i fer ch'all'idol mio già diede.
MATILDE
(si risveglia furibonda e si pone in atto di uccidersi)
No, no, me non vedrai da lacci avvinta.
LOTARIO
(vuole impedirla)
Fermati, e pensa, o ria, ch'il tuo orgoglio...
MATILDE
Se accosti...
LOTARIO
...non è maggior della clemenza mia. Sei prigioniera.
MATILDE
Al mio destino infido ceder non mi vedrai:
vanne, o m'uccido!
Scena XIV
(Berengario e detti)
BERENGARIO
Matilde, e qual furore?
Il cor del forte vince colla costanza;
d'un'alma vil è disperata morte.
(Matilde getta la spada e si lascia incatenar)
Scena XV
(Adelaide e detti)
ADELAIDE
Lascia, mio Re, mio difensor,
ch'io stringa la tua man trionfale.
LOTARIO
Reina, ecco a tuoi piedi i tuoi fieri nemici;
in ricompensa la mia fede amorosa chiede stringerti
al sen, reina e sposa.
ADELAIDE
E che negar poss'io a chi mi dona libertade e trono?
Sì, tua son io...
LOTARIO
Anima mia, tuo sono.
ADELAIDE
Ch'una grazia ti chiegga, omai permetti.
LOTARIO
Che fia? Chiedi.
ADELAIDE
De' rei lascia l'arbitrio a me.
LOTARIO
Tu sol dispensa perdon, castigo, pena, e ricompensa.
Scena XVI
(Idelberto, Clodomiro e detti)
IDELBERTO
Deh! mia Reina, salva chi la vita mi diè.
ADELAIDE
Premio è ben degno della tua pura fede e casti amori.
(toglie le catene a Matilde e a Berengario)
Ti dono, anima grande, i genitori.
(a Lotario)
Al prencipe Idelberto deggio, mio Re, la vita;
ora vorrei...
LOTARIO
De' tuoi, de' regni miei l'arbitra sei, disponi...
ADELAIDE
Dunque io voglio figlio sì degno sul paterno soglio.
IDELBERTO
Magnanima clemenza.
MATILDE
Generosa pietade.
BERENGARIO
Anime grandi.
ADELAIDE
Della sorte crudel più non pavento.
ADELAIDE, LOTARIO
E eterno fia, mio caro / mia cara, il mio contento.
No.35 - Duetto
LOTARIO
Sì, bel sembiante, tu m'hai ferito.
ADELAIDE
Sì, prode amante, tu sei gradito.
LOTARIO, ADELAIDA
dalle procelle vieni al mio seno!
ADELAIDE
Son placate alfin le stelle.
LOTARIO
Già cangiò sorte rubelle.
LOTARIO, ADELAIDA
E ritorna il bel sereno.
LOTARIO
Cessi di Marte il strepito dell'armi,
e sol della virtù suonino i carmi.
No.36 - Coro
TUTTI
Gioie e serto
dona al merto
or Bellona e il dio d'amor.
Che sol degno è di regnar
chi nel petto sa innestar
giuste voglie a un gran valor.
|
ACTO TERCERO
CUADRO 1
(Sala de armas)
Escena I
(Matilde y Berengario con guardias)
No.25 - Sinfonía
MATILDE
¡Que Adelaida venga aquí sin sus cadenas!
En vano ¡oh dioses! lucháis contra Matilde.
BERENGARIO
Aquí está Adelaida.
MATILDE
(a los guardias)
¡Salid!
Escena II
(Entra Adelaida)
BERENGARIO
Ven, bella Adelaida.
MATILDE
¡Ven, oh, hermosa reina!
ADELAIDA
¿Berengario aquí?
BERENGARIO
Siéntate.
ADELAIDA
(para sí)
¿Qué ocurre?
BERENGARIO
Siéntate y escucha.
(Berengario se sienta a la derecha, Matilde
a la izquierda, quedando Adelaida en el centro)
BERENGARIO
Reina, el gran Lotario, como mensajero suyo
me envía a ti. Él de tu hermosura,
más que de mi reino, es codicioso amante.
ADELAIDA
Berengario,
¿estas palabras son de Lotario, o de Matilde?
MATILDE
Lotario, como todos saben, te llama al trono.
ADELAIDA
¿Y qué supone eso?
BERENGARIO
Que ha cambiado tu destino, y puedes, cuando
te plazca, llevar a Italia a la guerra o a la paz.
ADELAIDA
¿Qué puedo hacer yo?
BERENGARIO
Casarte con Lotario.
ADELAIDA
¡Abrid inmediatamente abran las puertas
de la ciudad y que entren los soldados!
MATILDE
Pero antes habría que firmar un tratado de paz.
BERENGARIO
Escribe a Lotario.
ADELAIDA
¿Y qué le diré?
BERENGARIO
Que venga en amistad y paz
y nos deje nuestros reinos...
MATILDE
Escribe... que deseo la paz.
BERENGARIO
Y que yo la paz le imploro.
ADELAIDA
No lo permite ni mi actual estado, ni mi decoro.
BERENGARIO
Tu reino y tu libertad de ello dependen.
MATILDE
Firma ese escrito.
ADELAIDA
¿Y creéis que él me obedecerá?
MATILDE
A tus deseos ya lo somete Amor.
ADELAIDA
No me es permitido dar mandatos al vencedor.
Ve tú y habla con Lotario.
Yo aceptaré si te manda de nuevo a mí.
BERENGARIO
Sin tu firma, no creo que me crea.
ADELAIDA
Restitúyeme el trono y entonces le escribiré...
¡Sí, así lo exijo y así lo quiero!
BERENGARIO
Piensa que tu negativa...
MATILDE
Y tu rechazo te costarán...
BERENGARIO
Aún tengo tropas para seguir combatiendo...
MATILDE
No va a ser siempre invencible tu campeón.
ADELAIDA
(se levanta indignada)
¡Ilusos, en vano me amenazáis!
¡Ponedme de nuevo los grilletes y las cadenas!
Lotario ha vencido y vosotros dos sólo
podéis esperar de su valor y de mi tenacidad, el llanto.
No.26 - Aria
Yo no quedaré
sin venganza.
(a Berengario)
¡Tirano!
(a Matilde)
¡Despiadada!
Ha de terminar, sí, mi ansiedad.
¡Abandonad toda esperanza
pues mi altiva tenacidad
ha de vencer la ira del malvado destino!
(sale)
Escena III
(Berengario y Matilde)
BERENGARIO
Adelaida conoce bien como mutar nuestras
derrotas en sus triunfos. Pero, tras su rechazo,
¿cómo podremos impedir el terrible asalto?
MATILDE
Se enfrentará, no temas, a un corazón de esmalte.
BERENGARIO
¡Digna esposa mía!
MATILDE
Conserva la esperanza de obtener tu libertad.
Adelaida será...
BERENGARIO
En ti confío.
¡Oh, dioses, el peligro que corre mi hijo
hace que regrese a la cruel tiranía del vencedor!
No. 27 - Aria
Noto, sí, noto los remordimientos en mi pecho,
que crueles, comienzan a lacerar mi corazón.
Será mi mayor tormento no encontrar piedad
en quien antes supe ofender
ingrato y traidor.
(sale)
Escena IV
(Matilde queda sola)
MATILDE
No me traiciones, esperanza,
pues es una barrera para el destino mi constancia.
No.28 - Aria
Ese soberbio ya cree
haber llegado ya a la orilla
y no advierte todo el mar que aun ha de cruzar.
Cualquier imprevisto escollo
podría aun romper su nave.
Puede levantarse un viento malvado
que lo haga naufragar.
(sale)
CUADRO 2
(Campamento de Lotario, en las afueras de
Pavía, con gran cantidad de maquinas de asalto)
Escena V
(Lotario solo)
LOTARIO
Berengario está de nuevo aquí, entre cadenas...
Voy a asaltar las murallas y venceré
la terquedad de Matilde.
Ya casi puedo saborear mi triunfo...
(a su ejército)
¡Mis leales, a las armas, a las armas!
(Sigue el asalto. Las máquinas golpean los
muros que, tras breve resistencia, se derrumban
por un lado, y por la brecha aparece Clodomiro
con Adelaida haciendo de escudo)
No.29 - Sinfonía
LOTARIO
¡Desgraciado de mí! ¿Qué veo?
(a sus soldados)
¡Alto! ¡Cesad el furioso asalto!
(Sus soldados se detienen)
Escena VI
(Entra Idelberto)
IDELBERTO
¡Ah, señor, si amas la vida de Adelaida,
detén el ataque!...
LOTARIO
(a un soldado que rápidamente despliega
una bandera blanca)
Despliega enseñas de paz y después trae a
Berengario. El peligro en que está Adelaida
costará a la feroz Matilde el esposo y el hijo.
IDELBERTO
¡Perdona a mi padre y toma mi sangre!
LOTARIO
Caeréis ambos, si esa inicua mujer no aplaca
la furia de Marte contra Adelaida.
(para sí)
Quiero así burlar la astucia con la astucia.
(Los guardias traen a Berengario)
Escena VII
(Berengario es conducido ante Lotario)
LOTARIO
(a Berengario)
A tiempo llegas. ¡Alto, soldados!
IDELBERTO
(para sí)
¿Qué furor le invade?
LOTARIO
El hijo y el padre quedarán al descubierto
frente a su ejército.
BERENGARIO
¡Incluso en la victoria eres vil!
LOTARIO
Idéntica es la maldad de Matilde contra Adelaida.
Observa...
(lo hace mirar hacia la brecha)
Ella es el blanco inocente para mis soldados.
IDELBERTO
¡Yo haré, señor, de escudo para ella!
BERENGARIO
No, en vez de Idelberto yo debo y quiero
encontrar la muerte.
LOTARIO
(a Berengario)
Que él vaya solo.
IDELBERTO
¡Oh, alegría!
LOTARIO
(a Idelberto)
Ve solo y desarmado.
Defiende a esa tierna criatura de mis soldados...
Luego, regresa o mataré a tu padre.
(Idelberto va hacia la brecha)
Escena VIII
(Lotario y Berengario)
LOTARIO
Que Berengario sea conducido a mi tienda;
allí esperará el resultado del combate.
(sale)
BERENGARIO
El fuerte desprecia a la injusta suerte.
(Los guardias salen con Berengario)
CUADRO 3
(Refugio en las afueras de la ciudad)
Escena IX
(Clodomiro, luego Lotario)
CLODOMIRO
¡Ah, inconstante fortuna! Berengario entre
cadenas y Matilde, cuando Pavía caiga ante
Lotario, correrá, ¡oh, cielos! la misma suerte.
LOTARIO
(avanza hacia Clodomiro)
Aquí Amor me trae...
CLODOMIRO
¿Qué veo? ¡El cielo te sonríe, Lotario!
LOTARIO
Es la defensa del justo. Pero... ¿quién eres tú?
CLODOMIRO
Yo soy... pronto lo sabrás.
Tu clemencia sabrá olvidar los ultrajes hechos
¡oh, Dios! a los inocentes.
No.30 - Aria
El orgulloso árbol alza al cielo
sus verdes y excelsas copas.
Cae un rayo, lo hiere,
y se desploma muerto al suelo.
Igual se alza fastuosa
la soberbia de un tirano,
pero castigada finalmente por los dioses,
caerá y se consumirá
entre congoja y dolor.
(sale)
Escena X
(entra un guardia trayendo carta)
LOTARIO
(lee)
«Ínclito rey, el pueblo y la nobleza de Pavía,
movidos por la indignación, te aclaman,
entre alegres gritos, como vencedor.»
¡Adelaida, corro a ti una vez vencido el orgullo
de tus tiranos! Te doy corazón, libertad y trono.
No.31 - Aria
Veré aun más felices y bellas
¡oh, hermoso tesoro mío!
relucir las estrellas en tus ojos.
Y mi alma podrá al fin,
en su claro esplendor,
confortar sus afectos.
(sale)
CUADRO 4
(Gran sala real)
Escena XI
(Matilde con la espada en la mano;
Idelberto la detiene)
MATILDE
¡Déjame, inicuo hijo!
IDELBERTO
¿Qué piensas hacer?
MATILDE
Me expondré al mismo mortal riesgo
del que libraste a tu amante.
IDELBERTO
¡Ah, madre!
MATILDE
¡No pronuncies ese nombre!
IDELBERTO
Si la alejé de aquel peligro no fue por amor
sino por consejo de la razón.
¡Dame, madre, ese acero!
MATILDE
¡Contra mí lo volverías!
IDELBERTO
¡Ah, sólo por tu gloria, defensa y dignidad
quiero tomarlo!
MATILDE
¡Defensa y libertad, vida y muerte, yo desprecio
si vienen de ti! ¡Mi alma es fuerte!
No.32 - Aria
Aprende, cobarde, que un alma fuerte
tiene siempre en su mano la vida y la muerte,
la gloria y el desprecio.
Con valerosa mirada me enfrento a los tormentos.
No pienso en las horas felices,
¡sólo aprecio mi honor!
(Cuando intenta salir, se encuentra con
Clodomiro, que la detiene)
Escena XII
(Clodomiro y los anteriores)
CLODOMIRO
¡Ya no hay esperanza, gran reina! Pavía cayó...
MATILDE
¡Oh cielos, hijo, por tu culpa he sido vencida!
Pero antes que la espada enemiga beba mi sangre,
Adelaida, ante tus ojos, caerá víctima del amor.
¡Guardias, ejecutadla!
IDELBERTO
¡Ah, Reina mía, quité las cadenas a Adelaida!...
MATILDE
¿Qué oigo? ¿Llega a tanto el atrevimiento
de un hijo infiel? ¿Te oigo y no te mato?
No.33 - Aria
IDELBERTO
Si es delito librar de sus cadenas a un inocente
y salvar a mi amada, querida madre,
el condenado soy yo, sí.
¡Mátame, he aquí mi corazón!
Pero si ves que estás equivocada,
un consejo de amor y virtud te doy,
querida madre, abraza a tu hijo y depón tu furor.
(sale)
Escena XIII
(Matilde, luego Lotario con guardias)
No.34 - Acompañado
MATILDE
Furias del crudo averno,
¿dónde estáis?
¡Ah sí, feroces, siento como
destrozáis mi corazón!
¡Venid, venid a la venganza y destrucción!...
¡Ah, infeliz!
¿Qué puedes esperar de esta cobarde mano?
¡Socorredme, estrellas!
¡Que del querido esposo y del amado hijo
se aparte el peligro!...
¡No, que sería vileza que se apagara mi furor!
¡Venid, venid, malvadas, corred!...
¡Ah, gana el amor!
(Queda inmóvil con los ojos fijos en el suelo,
cuando llega Lotario)
LOTARIO
¡Aquí está la cruel! ¡Soldados, ponedle
las mismas cadenas que ella puso a mi amada!
MATILDE
(saliendo de su trance y en actitud de herirse)
¡No, no me veréis vencida entre cadenas!
LOTARIO
(queriendo detenerla)
Detente, y piensa, malvada, que tu orgullo...
MATILDE
Si te acercas...
LOTARIO
...no es mayor que mi clemencia. Estás presa.
MATILDE
No me verás ceder a mi cruel destino:
¡vete o me mato!
Escena XIV
(Entra Berengario)
BERENGARIO
Matilde ¿qué es esa desesperación?
El corazón del fuerte vence con la tenacidad;
la desesperada muerte es cosa de almas viles.
(Matilde deja la espada y se deja encadenar)
Escena XV
(Entra Adelaida)
ADELAIDA
Déjame, rey y defensor mío,
tomar tu mano triunfadora.
LOTARIO
Reina, a tus pies se postran tus enemigos.
Como recompensa a mi amorosa lealtad
pido tomarte como reina y esposa.
ADELAIDA
¿Y qué puedo negar a quien me da libertad
y trono? Sí, tuya soy...
LOTARIO
¡Amor mío, tuyo soy!
ADELAIDA
Concédeme una gracia...
LOTARIO
¿Qué es? Pide.
ADELAIDA
Déjame a mí dictar la sentencia de los reyes.
LOTARIO
Podrás dar perdón, castigo, pena y recompensa.
Escena XVI
(Entran Idelberto y Clodomiro)
IDELBERTO
¡Ah, reina mía, salva a quienes me dieron la vida!
ADELAIDA
Premio merecen tu pura lealtad y tu casto amor.
(corta las cadenas a Matilde y Berengario)
Te doy, alma grande, a tus padres.
(a Lotario)
Al príncipe Idelberto debo, rey mío, la vida.
Ahora quisiera...
LOTARIO
Sobre mi reino y el tuyo tienes potestad, dispón...
ADELAIDA
Quisiera un hijo digno del trono de su padre.
IDELBERTO
Magnánima clemencia.
MATILDE
Generosa piedad.
BERENGARIO
Almas grandes.
ADELAIDA
Un destino cruel ya no temo.
ADELAIDA/LOTARIO
Eterno sea, querido/a mío/a, mi felicidad.
No.35 - Dúo
LOTARIO
Sí, hermoso rostro, tú me has impresionado.
ADELAIDA
Sí, valeroso amante, tú eres agradecido.
A Dúo
¡Desde las tormentas, ven a mis brazos!
ADELAIDA
Han sido al fin aplacados los astros.
LOTARIO
Ya cambió la suerte esquiva.
A Dúo
Y vuelve el celeste claro sereno.
LOTARIO
Cese de Marte el estrépito de las armas
y sólo suenen virtuosos poemas.
No.36 - Coro
TODOS
Felicidad y trono
dan a quien lo merece
Belona y el dios Amor.
Que sólo es digno de reinar
quien en su pecho sabe aunar
la justicia y el valor.
Traducido y Escaneado por:
Antonio Fuentes Miranda 2005
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