LORELEY

 

 

Personajes

 

MAGRAVE 

LORELEY                     

ANA

WALTER

HERMANN

           Tío de Ana   

             Huérfana


     Prometida de Walter

     Barón de Oberwesel 

Noble enamorado de Ana 

                     Bajo

                Soprano

                Soprano

                    Tenor

                Barítono

 

 

 

La acción se desarrolla en las orillas del Rin, a mediados del siglo XIV.

 

 

ATTO PRIMO


Scena Prima

(Scogliera in riva al Reno. A sinistra, l'ingresso d'una           
cupa grotta. Nel fondo, strade che s'incrociano al
quadrivio rappresentato dal fondale. A destra un folto
bosco. È l'alba. Pescatori, Arcieri e Boscaioli seguiti
dalle loro Donne entrano in scena da varie direzioni.
Un gruppo di Vecchie con fardelli di legna in capo esce
al bosco. Alcuni Boscaioli sono già in scena, intenti a
agliare un tronco d'albero)

BOSCAIOLI
(ai Pescatori ed Arcieri cacciatori)
Buona preda!

PESCATORI, ARCIERI
Chi sa?

BOSCAIOLI
Ci son de' guai?

PESCATORI, ARCIERI
Il picco di Thabor s'è tinto in rosso...

BOSCAIOLI, DONNE
E vuol dir?

PESCATORI, ARCIERI
E vuol dir...

BOSCAIOLI, DONNE
Che mai? Che mai?

ARCIERI
Che il cervo è all'erta...

PESCATORI
E al mar il carpio ha mosso!

BOSCAIOLI, DONNE
Ma doman...

ARCIERI
Chi no 'l sa!

BOSCAIOLI, DONNE
Compiuto il rito, c'è al castel...

PESCATORI
Chi no 'l sa!

BOSCAIOLI, DONNE
Lauto convito!...
Walter, il nostro sire...

PESCATORI, ARCIERI
E chi no 'l sa!

BOSCAIOLI, DONNE
Ad Anna di Rehberg l'anel darà!...

VECCHIETTE
(sopravvenendo in gruppo)
Mah!...

TUTTI
Che sarebbe a dir?

VECCHIETTE
C'è sempre un mah!
I re Magi si son visti
a Colonia smorti e tristi...

TUTTI
Dio disperda il malo augurio!

VECCHIETTE
E nel povero tugurio
che scavato abbiam nel tufo
ulular s'è inteso il gufo!

UOMINI
(minacciandole)
Ah! le vecchie! le maliarde!

DONNE
(trattenendo gli uomini)
Saghe son della foresta!

UOMINI
Il fardel che avete in testa
ché non v'arde! ché non v'arde!

VECCHIETTE
(impassibili)
S'è veduta sulla bruna
ier raminga andar la luna,
con intorno un verde velo...

DONNE
(spaurite)
Il color non è del cielo...

PESCATORI
(alle vecchie)
Ah! col mal detto m'avveleni l'esca...

ARCIERI
E col mal occhio mi disvii lo strale...

PESCATORI
La colpa è tua, se fallirà la pesca...

ARCIERI
Tua, se ci sfugge il daino od il cignale...

BOSCAIOLI
Han ballato stanotte alla tregenda...

PESCATORI, ARCIERI
Facciamole ballar la ridda orrenda!...

(si avventano contro le vecchie)

DONNE
(inframmettendosi)
Pe'l santo re Gaspar
di lor pietà!

(si accapigliano)

HERMANN
(entrando dal fondo)
Bella virtù di prodi in verità!

UOMINI
(si arrestano di botto accusandosi l'un l'altro)
È stato lui!... non io!...

HERMANN
(accennando imperiosamente a tutti di uscire)
Tutti al lavor!

TUTTI
(ritraendosi a voce bassa e con rispetto)
È desso Ermanno... il pietoso signor.

(fra di loro, nell'allontanarsi, alternandosi)

Eppur...
Che c'è?
Le vecchie...
ci han stregato
le reti...
gli archi...
se fosse mai vero?...
Il picco...
è rosso...
e il sol non s'è levato...
È in ritardo?
Chi sa!
Mister!
Mistero!

(escono in diverse direzioni)

HERMANN
(con dolore)
Da me Walter che brama?...
Perché mi vuole a questa
scogliera mesta?

(con angoscia)

Già più il mio cor Walter non ama?!...
Non è sua fidanzata
Anna, la vergin dal mio cor desiata?...
Ah! invano io dunque nel cuor profondo
il mio secreto nascosto ho al mondo?

(vedendo giungere Walter, riesce a vincere la
sua commozione, ed esclama quasi trionfante)

È desso! e la sua vista ogni pensiero
cupo dissolve!...

(corre con slancio ad incontrare Walter
che entra dalla destra. Walter ed Hermann)

HERMANN
Idee torve surgon dalla tetra
scogliera desolata!...
È un loco di terror!...
Perché qui vieni e fuggì il nido dell'amor?

WALTER
(cupo)
È questa spiaggia desolata e tetra
come il mio cuor!
Per me ogni pietra
mi ricorda un rimorso, mi ricorda un terror!

HERMANN
(guardandolo con sorpresa e dolore)
Ohimè che avvien di te?

WALTER
Fedele amico a me tu sei...

HERMANN
T'affida!

WALTER
(tendendo a lui le braccia)
Tu nella via d'onore
me traggi e salva!

HERMANN
Parla!

WALTER
Candida e bella
una donzella
ebbe da me la fede
di sposo! Anna... ed a lei...

(movimento di Hermann che tosto reprime)

WALTER
...sul sacro altare
legarmi oggi deggio con nodo eterno...

HERMANN
(agitato)
Ebben?

WALTER
Tremenda, o Ermanno
s'agita qui nel mio turbato core
una tempesta...

HERMANN
(con impeto)
Ed Anna?

(correggendosi)

La tua sposa
volevo dir, non ami più?

WALTER
M'ascolta!...

Nel verde maggio, un dì dal bosco
a questa spiaggia il piè movea;
cadea la notte per l'aër fosco,
l'astro d'argento già risplendea.
Quando ad un tratto solinga vergine
divinamente bella m'apparve...
Laggiù del Reno sedea sul margine,
come regina d'eteree larve.
Sciolte sugli omeri le chiome bionde
pareano un manto di luce e d'or;
e d'eco in eco per quelle sponde
volava un languido inno d'amor!

HERMANN
Che festi allor?

WALTER
No 'l so!
So che l'amai... m'amò!
So che il suo sguardo etereo
che infiamma ed accarezza
con una nuova ebbrezza
m'imparadisa ognor...

HERMANN
(vinto suo malgrado dalla gioia che sente)
Sobbalza affannoso ai suoi detti il mio cor!
Perché esito?
E ignoto m'assale un terror?

(con fermezza)

Ah! no... non lo debbo... più forte,
o pensier,
è onor che me chiama al suo retto sentier!

WALTER
(supplichevole)
Ah! tu m’aiuta e salva!...

HERMANN
(tende le braccia verso Walter; e le parole ch'egli
rivolge a lui sono il secreto linguaggio che la sua
coscienza, quasi suo malgrado, gli mormora dentro)
Salvezza tu chiedi,
tu cerchi soccorso,
ma cieco non vedi
l'abisso fatal.
Dal fiero rimorso
salvarti puoi solo
librandoti a volo
nel puro ideal!
L'insano delirio
che il senno t'adombra
è febbre dei sensi,
non fiamma del cor.
La nube malefica
dall'alma disgombra
coi mistici incensi
d'un vergine amor.

WALTER
(con disperazione)
Ma come strapparne
l'immagin dal core?
È d’essa il mio nume,
destin questo amore!

HERMANN
(fra sè)
Ah! maledetta l'ora
che nacqui a tal tormento!

(con dolcezza a Walter)

Ad Anna pensa! È l'angelo
che t'ha mandato Iddio...
essa coi baci fervidi
darti saprà l'oblio!
Tu nelle sue carezze
la calma troverai...
Nelle gioconde ebbrezze
tutto tu scorderai...

(erompe in singhiozzi. Invano Walter
tenta di trattenerlo dicendogli)

WALTER
M'ascolta, m'ascolta...
Pietade di me!
Non dir che m'è tolta
dal ciel la mercé.

HERMANN
(con desolata tristezza)
La nube malefica dall'alma disgombra...

(la commozione gli tronca la parola. Egli non può
più proseguire e si allontana rapidamente. Walter,
indi Loreley)

WALTER
Tutto, ahi dunque finì!...
vinta è la lotta
fra la mente ed il core!...
Insaziabil brama
mi seduce, m'attrae... voce d'onore
mi trattien, mi richiama...
Pari è l'abisso!... Ebben... sia!...
Ti prepara, Loreley,
diletta, al duro passo omai!...
È la fatalità, che ci separa...
ma t'amo
e t'amerò, come t'amai!...

LORELEY
(dall'interno)
Da che tutta mi son data
all'ebbrezza dell'amor,
sparve a un tratto dal mio cor
ogni dolor!...
Dolce un'estasi beata
i miei sensi affascinò...
Io l'amava ed ei m'amò...
altro non so!...

WALTER
La sua voce! ella vien!...
fatale incanto m'arde ogni vena
e mi costringe al pianto!...

LORELEY
(sulla scena cogliendo fiori)
Della luce del mattin
omai il ciel si rivestì
e la terra m'apparì
tutta un giardin.
Vago zeffiro gentil
scuote i rami e bacia i fior,
ed io sento nel mio cor
tornar l'april.

WALTER
(movendole incontro)
Loreley!

LORELEY
(slanciandosi verso Walter)
Tu qui?... tu qui... ti trovo alfine!...

WALTER
Tu mi cercavi?...

LORELEY
E quando non ti cerco?... Non sai
che, divisa da te,
son come un'ombra
priva di sensi e moto?
Che, se mi manchi tu, tutto mi manca?...
Da un triste orribil sogno
l'anima questa notte ebbi sconvolta,
ed una strana tristezza arcana
mi restò nella mente.
Mossi al bosco turbata, irrequieta,
m'assisi e t'aspettai!... ma non venisti!...
e già quasi credea che l'amor mio
posto avessi in oblio...
Ma no... ti trovo alfine, e mi ridesti
a quella gioia che sol cerco e bramo
e che mi dai tu sol col dirmi: io t'amo!

WALTER
Ahimè!... quai dolci accenti!
Pur molte e gravi cose
ho a dirti! ascolta!

LORELEY
No, più tardi, domani... un'altra volta!

LORELEY
(con abbandono)
Lascia per or che libero
abbia uno sfogo il core,
e si ritempri l'anima
ai raggi dell'amore;
lascia che i miei si possano
negli occhi tuoi fissar,
e la mia bocca il nettare
dei baci tuoi libar!...

WALTER
Loreley, non più!...

LORELEY
Ripetimi che l'amor tuo son io...

WALTER
(fra sè)
Oh! mio supplizio orrendo!

LORELEY
E non una parola
tu mi rispondi? Ahimè!...
Abbandonata e sola,
lo sai, non ho che te!

Non fui da un padre, mai benedetta,
bacio materno, non ebbi mai,
nella mia casa, nessun m'aspetta,
nessun mi chiede, se ho in petto un cor...
Ma, dal momento, che amata amai,
m'innalzo all'estasi, d'un gaudio immenso,
per te rivivo, respiro e penso,
per te m'inebrio, di luce e amor!...

WALTER
(quasi fuori di sé)
Ed io dovrei respingerla,
potrei tradirla? ah no!

LORELEY
Che fu?... che hai?... rispondimi!

WALTER
Nulla... ti calma... il bramo.

LORELEY
Dimmi che m'ami!...

WALTER
Io t'amo e sempre t'amerò!

LORELEY, WALTER
Per te sol vivo ~ respiro e penso,
per te m'inebrio ~ di luce e amor!...

(si odono allegri squilli di tromba dal castello di
Walter. Walter si scioglie dall'amplesso di Loreley
e rimane come impietrito. Si porta la mano alla
fronte in atto di raccogliere le idee smarrite; indi
con risoluzione suprema ed accento desolato
volgendosi a Loreley muta, esterrefatta, esclama)

WALTER
Maledici l'istante, in cui è nato
da un bacio il nostro amor!
Impreca all'uom che amasti!...
al vil, ingrato!...

LORELEY
(disperata)
Taci! m'ispiri orror!

WALTER
(ghermendole la mano o additandole le torri del suo
maniero, che s'ergono sull'alto del poggio lontano)
Vedi tu!... colassù!... nel mio maniero
un rito si prepara...

LORELEY
(fuori di sé)
Parla!... qual rito?... di' che non è vero!

WALTER
(con isforzo supremo)
Un'altra io traggo all'ara!...

LORELEY
Un'altra... hai detto? a qual altare?... ed io?...

WALTER
Pietà del dolor mio!

LORELEY
(furente)
Pietà? no! non ti lascio pe'l tuo dio!...

(gli si avvinghia intorno)

WALTER
(sciogliendosi, con disperazione estrema)
Loreley... per sempre addio!

(si allontana rapidamente. Loreley retrocede inorridita,
manda un grido e stramazza come corpo morto. Appare
subito dal fondo Hermann. Si sofferma a guardare con
odio dietro Walter. Poi si avanza lentamente assorto in
cupa meditazione)

HERMANN
Io stesso dunque Anna ho perduta...
e ad uno che non l'ama la donai?!
Un vil io fui!

(con impeto, accennando a Loreley)

Walter giammai la sua lugubre lotta vincerà.

(avvicinandosi alla Loreley
e guardandola pietosamente)

Fanciulla mesta, una larva... un desio...
affannosi inseguiamo e dolenti...
abbiam la stessa meta, preghiam lo stesso dio;
come due stolti e squallidi credenti.

(con forza)

Io più non piango
ma la mia sorte infrango!

(si toglie dal collo una collana alla quale è appesa
un'immagine sacra, e la getta da sé lontano)

Pietà, valor, onor, il giusto, Iddio,
queste menzogne caccio dal pensier!

(guarda con terrore il buio ingresso della grotta)

La cupa grotta è questa!... E già mi guata
e mi tenta colla sua fauce aperta!

(esita ancora, poi con terribile risoluzione esclama)

Sia la mia vita eterna cupo orror,
sol ch'io mi bei
un'ora del suo amor!

HERMANN
Se il vero le leggende
narrano, nell'onde
un bieco re s'asconde
che ne ascolta e ne intende,
che l'anime raccoglie
stanche, affrante, dolenti,
siccome morte foglie
che a lui portino i venti.
Egli n'ode il lamento...
e ne appaga il desio...
e ne allevia il tormento.

(colle braccia tese verso il Reno)

Or io t'invoco, o dio,

(indicando la Loreley)

perché costei tu alletti
alla torva vendetta
e tuo poscia sarò!...
Convertirai in serpi le mie braccia,
e muterai in rostro la mia faccia,
e in mostro l'esser mio
che rassomiglia a dio!...
Sarà la mia dimora il fango d'una gora
e il mio sangue veleno,
o fosco re del Reno!

(con forza)

Ma vendica costei!...

Convertirai in serpi le mie braccia,
e muterai in rostro la mia faccia,
e in mostro l'esser mio
che rassomiglia a dio!...
Sarà la mia dimora il fango d'una gora
e il mio sangue veleno,
o fosco re del Reno!

(con forza)

Ma vendica costei!...

(scende precipitosamente nella grotta. Intanto dense
nubi avvolgono la scena. Guizza la folgore, si scatena
la tempesta)

Scena Seconda

(Le nubi a poco a poco dileguandosi, lasceranno
scorgere un sito alpestre con alte rupi praticabili in
una specie di seno chiuso formato dal Reno. Fra le
rupi a picco nereggiano profonde caverne. A sinistra,
al di là del fiume, uno scoglio sporgente. In lontananza,
la spiaggia di Oberwesel. Coro di Ninfe del Reno e
Spiriti dell'aere)

SPIRITI DELL'AERE
(dalle caverne)
Dai gioghi della Rezia
dalle arene cocenti,
da ghiacci e nevi eterne
da laghi e da torrenti,
da monti e lande inospiti
da vergini foreste
del sacro Ren nei flutti
noi veniamo a ruggir;
a Tore, l'implacabile
signor delle tempeste,
veniamo il nostro sibilo
l'alito nostro a offrir.

(Le nubi saranno completamente scomparse; e in
lontananza appariranno gruppi di Ninfe natanti nel
Reno e rischiarate dalla luna.)

NINFE
Spose invisibili
d'incauti amanti,
veniam dall'isole
dei dolci incanti;
lievi impalpabili
larve oscillanti,
siam luce e spirito,
ma sempre erranti.
È tal dolcezza
nei nostri canti,
che i naviganti
colmi d'ebbrezza,
alla fantastica
nostra dimora volgon la prora
a cor seren...
E giù nei vortici
piomban del Ren.

(la scena torna a farsi oscurissima)

TUTTI
Fra vele schiantate
da vento crudele,
fra giunche ingoiate
dall'onda infedele,
sull'ali del turbine
amiamo volar,
la ridda dei naufraghi
ci piace danzar.
Nel ciel, fra le sponde
sospinte, percosse
le nuvole e l'onde
già fremon commosse;
c'è lampo vivissimo,
il guizzo del fulmine,
dolcissimo suon
lo scroscio del tuon!

LORELEY
(quando tutto è silenzio, scende affannosamente da una
rupe dal fondo e si reca sul davanti della scena: ha il
volto pallido, le sembianze scomposte, l'occhio vitreo
e irrigidito)
Ove son?... donde vengo?...
e dove vado?...
e che m'importa?...
Sono un fantasma di fanciulla morta,
che nel mistero della selva oscura
vagola senza meta alla ventura!...
Impreca all'uom che amasti, ei mi diceva,
impreca al vil, ingrato!
Nel mio manier un rito si prepara...
«Un'altra io traggo all'ara!»

LORELEY
Ma... forse è un orrido
sogno che mi sconvolge e mente e cor...
Forse io m'immagino
d'esser tradita ed egli m'ama ancor!
Oh! se, svegliandomi,
riveder lo potessi a me d’acanto,
oh! se un suo bacio
scender sentissi ad asciugarmi il pianto!...
Ecco! ei mi chiama... ei m'ama!

(poi tornando ad un tratto al sentimento del vero)

Che dissi?... Ah! no! follia!
Son queste larve d'egra fantasia...
Realtà l'angoscia che mi strazia il core...
chi mi compensa del rapito onore?

SPIRITI DELL'AERE
Chi irresistibil spiri
nuovo strazio d'amor al vile in seno!

LORELEY
E lo può far?

SPIRITI DELL'AERE
Albrich, il re del Reno!

LORELEY
(con impeto di subitanea risoluzione)
Ebbene! ogni pietà spenta in me sia...
e tu fatti di bronzo, anima mia!

LORELEY
O forze recondite
degli antri più cupi,
che sin dalle viscere
scrollate le rupi,
sorgete, accorrete,
v'attendo... son qua.

SPIRITI DELL'AERE
Ci chiami?...
Che brami?...
Favella... siam qua.

LORELEY
Voglio beltà che affascini,
sguardo che il cor conquida,
voce che scenda all'anima,
amor che inebri e uccida!

SPIRITI DELL'AERE
L'avrai, se giuri al Reno
fede di sposa...

LORELEY
E sia!
Giuro, pur ch'io mi vendichi...

SPIRITI DELL'AERE
Vendetta avrai! Ma pria
del mistico connubio
compi il terribil rito...
L'onda nuzial del vortice
ti fa l'estremo invito!...
Confida ad essa il pianto
dell'ultimo dolor,
e, per divino incanto,
sei rediviva ancor.

LORELEY
A te si sposi, o mistico
fiume, l'ambascia mia!
Spoglio il mio vel...

SPIRITI DELL'AERE
Le braccia t'apre lo sposo...

LORELEY
E sia!

(si getta a capofitto nel fiume. nello stesso istante sullo
scoglio sporgente al di là del Reno, apparisce Loreley
completamente trasfigurata, vestita di rosso colle
chiome sciolte e un pettine d'oro in mano; e dalle rupi,
dagli scogli escono ninfe del Reno e spiriti dell'aere,
che le si inchinano come a regina)

CORO GENERALE
Salve, o fanciulla fatalmente bella,
salve, o possente irresistibil fata,
del sacro Reno insiem sposa ed ancella.

LORELEY
(dall'alto dello scoglio, con un lampo di gioia)
Non son più larva di fanciulla morta...
Walter, per vendicarmi io son risorta!...



ATTO SECONDO


Scena Unica

(A destra il castello del Margravio al quale si ascende
per una gradinata. In lontananza, fra le piante alte
d'una selva, si scorgono le torri merlate del castello di
Walter. A sinistra, diagonalmente al fondo, una piccola
chiesa di stile gotico appartenente al castello del
Margravio. Nel fondo scorre largamente il Reno, sulla
riva opposta del quale si vede sporgere a picco lo
scoglio della Loreley. Sul davanti, a sinistra, una
piccola fonte circondata da piante ombrose e da statue.
Luce mattutina. All'alzarsi della tela Anna è seduta
presso la fonte, circondata da alcune Damigelle e
dalle sue Vassalle. Anna è vestita di bianco, ma non
ha ancora il manto, il velo e la corona di sposa)

ANNA
(gaiamente)
Gorgheggiate, usignoli, a volo libero
sulla siepe odorosa!
Piena di gioia in questo giorno ho l'anima,
anch'io son fatta sposa.

VASSALLE
Canta il giorno per te, cantano i fior,
e ti sorride Amor!
Ave, o celeste rosa!...

ANNA
L'età verde fuggì come serena
primaveril giornata!
Or di nuovi sospir l'anima ho piena,
io amo e son amata.

VASSALLE
L'età verde per te rivive ancor,
se palpiti d'amor!
Ave, o beata sposa!

ANNA
Chi sa di voi se più soave è l'ora,
in cui si sogna il ciel,
o quella, in cui la sospirata aurora
ti stringe al tuo fedel?

VASSALLE
È il sogno dell'amor etereo canto,
è paradiso l'estasi del pianto
in braccio al suo fedel!

ANNA
Ah! son felice! ma... i miei vaghi doni
non li ho ammirati ancor!

(una damigella le porge un cofanetto dal
quale prende un monile di perle e uno di zaffiri)

ANNA
Oh! il bel monil! son candide
perle dei lidi assiri...
E questi!, oh come brillano!
Son persici zaffiri...

(se ne adorna)

Mi fanno vaga, ditemi,
e bella apparirò a Walter mio?

VASSALLE
Sì fulgida veduta ancor non t'ho!

ANNA
(prendendo delle penne d'airone)
E queste piume? Intrecciansi
raccolte a' miei capelli?
M'adornano?

VASSALLE
Li rendono più scintillanti e belli!...

ANNA
Oh! dunque ei m'amerà!
Ei m'amerà! riditelo!

VASSALLE
E amar chi non potriati,
angelica beltà!

ANNA
Amor, celeste ebbrezza e pena,
perché mi turbi il sen cotanto?
Nella mia vergine gioia serena
cerco il sorriso e trovo il pianto!
Ahi! nelle notti chiare
talor la nube appare
e il sogno incantator
è un'ansia pe'l mio cor!
Talor, seguendo di stella amica
con occhio insonne il tramontar,
interna voce par che mi dica
così il tuo sogno dovrà passar!...
Ma no!... fur vane larve...
l'alba sognata apparve,
non sogno più l'amor,
ei vive nel mio cor!

VOCI
(interne)
¡Ave, Maria! ¡Ave, Maria!

(I precedenti, i Fanciulli, le Vecchiette, indi Herrmann)

ANNA
Ah! i miei fanciulli! le mie poverelle!

(alle sue damigelle)

Deh! fateli venir!

(le damigelle fanno un segno al di fuori. Entrano i
fanciulli e le vecchiette; i primi portano mazzolini
di fiori di campo, le seconde hanno in mano rosari)

VECCHIETTE
(accennando ai fiori colti dai fanciulli,
che questi porgono ad Anna)
Son fior che con le mani picciolette
han colto questi cari...
E questi delle povere Vecchiette
son gli ultimi rosari!

(offrono i rosari, che Anna accetta
con riconoscenza, commossa)

ANNA
Innocenza e pietade in voi s'aduna,
povera gente!

VECCHIETTE
Oh! noi t'amiam,
perché sei bella e pia!
Sii benedetta, come lo fu la santa,
di cui porti il nome,
la madre di Maria!

ANNA
(distribuendo limosine)
A voi, fanciulli, a voi!
Non è la carità,
ch'Anna vi faccia, è dio che ve la fa!

TUTTI
Ave, Anna Maria.

(l'organo della vicina chiesa prelude brevemente)

ANNA
Or che per me s'appressa
il gran momento,
raccor mi voglio co' lo spirto in dio!
La vostra prece renda
al ciel più grato l'offertorio mio!

(entra nella chiesa. Le damigelle e le vassalle la
seguono. Le vecchiette s'inginocchiano sui gradini
della chiesa coi fanciulli)

ANNA
(dall'interno)
Ave, del mar o stella,
vergine e madre a dio,
porta del ciel!

VECCHIETTE, CORO INTERNO
Ave, del mar o stella,
vergine e madre a dio, porta del ciel!

ANNA
(dall'interno)
D'Eva mutato il nome
hai col saluto angelico di Gabriel.

(Hermann appare dal lato opposto, come
attratto suo malgrado dalla voce di Anna)

VECCHIETTE, CORO INTERNO
D'Eva mutato il nome
hai col saluto angelico di Gabriel.

HERMANN
La sua voce! Essa è là!...

(come assorto in contemplazione)

La sua preghiera pia scende nell'alma mia;
novo, divin desio
ragiona nel mio cor,
e il rimorso vi desta ed il terror!

ANNA
(proseguendo l'inno)
Tu dall'error ci libera,
o vergine senza par, astro del dì!
Ci addita, o madre pia,
del tuo Gesù la via, e sia così!

TUTTI
E sia così!

(finita la preghiera, le vecchiette e i fanciulli escono
dal fondo. Anna seguita dalle sue damigelle esce dalla
chiesa, e attraversa la scena per entrare nel castello)

HERMANN
(scuotendosi alla vista di Anna)
Come a un demonio a cui si schiude il cielo
la gentil creatura, ecco, m'appare!
Arcana forza a lei mi tragge!...
Anelo ad un suo sguardo...
al suo parlare!...

(avvicinandosi ad Anna e fermandola)

HERMANN
(con passione)
Anna, sofferma il piè...
sono un dolente che t'implora...
mi prostro innanzi a te!
M'ascolta pria che l'ora
dell'uman destin si svolga
e te nel tetro orrore
d'un desolato amore
d'una menzogna incoscente travolga...

ANNA
(sorpresa)
Che vuoi tu dir?

HERMANN
Che Walter più non t'ama!

ANNA
(con forza)
Che vuoi tu dir?

HERMANN
Walter non t'ama più!...

ANNA
Strugger perché vuoi tu il mio paradiso,
ed in pianto cangiare il mio sorriso?

HERMANN
(con impeto)
Perché t'amo, fanciulla,
e vo' salvarti!...

ANNA
(con accento di disprezzo, retrocedendo)
Or ti comprendo!
È menzogna o follia la tua!...

HERMANN
Menzogna?...

ANNA
Non vo' più ascoltarti!...

HERMANN
(con slancio e mestizia)
Guarda negli occhi miei,
ed il mio pianto
a te dirà che t'amo, ma non mento!

(con immenso trasporto)

T'amo, o pura giovinetta,
e la tua sorte m'affanna...
All'altare là t'aspetta
una larva empia che inganna!

ANNA
(con soave tranquillità)
E fosse pure il vero
quel che tu dici... e sia!
È questo il mio sentiero,
è questa la mia via!...
Io sua sarò! E a te che mi hai tentata
in ora così santa, a te perdono!

(fa risoluta un cenno alle sue damigelle e, senza più
guardare a Hermann, si avvia nuovamente al castello)

HERMANN
(con gesto di dolore e di minaccia)
Il mio detto è menzogna?
Il mio amore è follia?
Ebben, fanciulla pia,
segui pur la tua via.
Ritto sul tuo cammino
t'attende il mio destino!

(si allontana lentamente. Si odono allegri squilli
di tromba che annunciano l'avvicinarsi del corteo
nuziale.La scena si popola di Vassalli e Vassalle
di Walter e del Margravio vestiti a festa)

CORO
(festosamente)
Alteri ergete
le auguste cime
torri e pinnacoli
nel dì sublime!
Del gran maniero
la vaga stella
oggi inanella
l'almo guerriero!
Scintilli il Reno
in roseo vel!
Sien Tutti in giubilo
e terra e ciel!

(alcuni contadini e contadine entrano in scena
correndo e portando piccoli mazzi di fiori che
distribuiranno durante la seguente danza)

Valzer dei Fiori

(Coro durante la danza)

DONNE
La danza sospira
e in rapida spira
ne avvolge, ne aggira.

UOMINI
(scherzando e ridendo, ammiccandosi
fra di loro le contadine)
Nei stretti corsetti,
a ignoti diletti,
sobbalzano i petti.
Frementi, anelanti
si stringon tremanti
al seno gli amanti!

DONNE
I dolci concenti
son blandi e silenti
sospiri di venti.

TUTTI
La danza sospira
e in rapida spira
ne avvolge, ne aggira!

(squilli di tromba dal fondo della scena. La danza
s'interrompe. Tutti si affollano, accennando con
grida di gioia l'avvicinarsi del corteo)

CORO
Silenzio!... appare e sfila
in lunga fila e s'avanza e scintilla
il corteo nuzial.

(appare il corteo)

CORO
(mentre sfila il corteo)
Ecco la schiera
dei candidi guerrier,
dai dorati corsetti,
co' la bianca bandiera
e co' gli elmetti
dai lucenti cimier!
Vedi i paggi stemmati
dai rosei manti!...
e i donzelli spavaldi
e i bruni araldi!
Ed i scettrati
conti sfolgoreggianti.
Passano i frati
e grigi e bianchi e neri!
Passa il fulgore
delle terse spingarde
e le alabarde...
ed i caschi abbrunati
dei frombolieri,
e i pomposi prelati!

(appare Walter seguìto dai baroni)

CORO
E Walter! È il vezzoso
leggiadro sposo!...
Già schiudessi il maniero
al giovin cavaliero!

(Walter si avanza solo sino ai piedi della gradinata
del castello. Squilli di tromba. Si spalanca la gran
porta del castello, ed appare Anna risplendente
nella sua ricca veste di sposa. Dietro a lei stanno il
Margravio e le damigelle. Walter ed Anna si guardano.
Nello sguardo di Anna è una grande tristezza. Walter è
soavemente commosso. Anna si avanza sola e tremante;
poi si ferma a mezzo della gradinata)

WALTER
(tendendo a lei le braccia)
Non t'angosciar, se il riso
tarda, o fanciulla, ad irradiarmi il viso.
Un insolito palpito m'assale,
e tu cagion ne sei...
Trema l'umil mortale
se il labbro appressa al bacio degli dei!

ANNA
(discendendo verso Walter)
La tua voce mi suona
come cantico d'angeli nel cielo
è tua la mia corona,
e tuo sin d'ora il verginal mio velo!
Guarda negli occhi miei!...
Quel guardo mi dirà se mio tu sei.

MARGRAVIO
(a Walter)
Felice te, che al talamo dorato
costei ne adduce che ha l'amor creata!

(commosso ad Anna)

Ah! sii felice!

(si ode preludiare l'organo della chiesa e rintoccare
gravemente la campana del castello. Dalla chiesa
escono sacerdoti, vessilliferi sacri e fanciulli (cantori).
Hermann intanto sarà entrato dal fondo, e perduto
tra la folla, spierà ciò che succede, non cessando di
guardare fissamente Anna)

Epitalamio

CORO GENERALE
L'altar di candidi
veli e di porpora
esulta! Cantano
nel cielo gli angeli!
Esala il tempio
divini aromati!
Celesti cantici
sussurra l'organo!
Te chiama, o vergine,
l'altare candido
e «Amore! amore! amore!»
i cieli inneggiano.

(durante l'epitalamio, il Margravio conducendo per
mano gli sposi, farà far loro il giro della scena per
ricevere gli omaggi di tutti i presenti. A un dato punto
Hermann, riuscito ad avvicinarsi ad Anna non visto,
rapidamente le sussurrerà all'orecchio)

HERMANN
(additando Walter)
Lo guarda...
e leggi il ver nel suo pallor!...
Se il vuoi!... sei salva!

(con accento di disperata preghiera)

Ancor t'imploro! Ancor!

(Anna con un gesto di disprezzo lo respinge da sé)

(compiuta la presentazione degli sposi il corteo nuziale
sta per entrare in chiesa, quando ad un tratto guizza
un lampo lontano. Walter solo si volge e sul lontano
scoglio al di là del Reno, scorge Loreley in veste rossa
fiammeggiante trapunta a stelle, con un pettine d'oro
che le raccoglie sul capo le lunghe chiome bionde,
ondeggianti sulle spalle e una piccola cetra pur d'oro
in mano. Walter manda un grido, che tosto reprime.
Il corteo si arresta. Guizza più vicino e più lungo un
lampo fosforescente. Stupore e commozione generale.
Il corteo si scompone. Il Coro si porta vivamente verso
il fondo guardando a destra, di dove è apparsa la luce
misteriosa)

CORO
(alternandosi)
Qual fosforeo baglior!
S'è come in roseo vel
trasfigurato il ciel!

(Walter tramortisce e fa atto di
avviarsi ancor esso verso il fondo)

ANNA
(trasalendo)
Walter, che vedi?

MARGRAVIO
Qual cagion di pianto
in tanto dì le dai?

ANNA
Walter, che hai?

WALTER
(smarrito, fra sè)
L'ho veduta! era d’essa!
in quelle spoglie!
Un fascino terribile, implacabile
m'arde la mente e il cor!

CORO
(portandosi sempre più verso il fondo, alternandosi)
Oh! di beltà prodigio!
È una fata o una santa?
Vola, più che non prema il suol co 'l piè!

ANNA
(esterrefatta)
Padre! mercé! mercé!

CORO
Qual larga striscia d'oro
là dove passa lascia!

HERMANN
M'inebrio a quest'ambascia!

CORO
Ella vien! Ella vien! S'avanza!

(comparisce Loreley)

MARGRAVIO
Al fiume
la rea perturbatrice!

CORO
(in atto d'investirla, poi retrocedendo sin sul
davanti della scena come incolti di subito terrore)
Ahi! ci colpì col folgore degli occhi!

WALTER
Sventura a chi la tocchi!

ANNA
Cielo!

MARGRAVIO
O nefasto dì!

(Loreley porta le stesse vesti e la stessa acconciatura
dell'apparizione, travista appena dal solo Walter.
Essa rimane nel fondo della scena, mentre nel mezzo
sta il solo Walter, estatico, affascinato. Il Coro si è
aggruppato variamente su due lati. Il Margravio e
Anna stanno al proscenio, staccati dalle masse, verso
destra, Hermann, solo, a sinistra)

LORELEY
(verso Walter)
Vuoi tu provar gli spasimi
d'una ignorata ebbrezza?...
Vuoi tu languir nell'estasi
di celestial dolcezza?...
Vieni al mio seno...
stringimi
in lungo amplesso al cor!
E mente e sensi ed anima
t'infiammerò d'amor!

WALTER
(fra sè)
Incanto irresistibile!
Poter fascinator!
Tutti al pensier mi tornano
i dì dei nostri amor!

ANNA
(movendo verso Walter)
Walter, risensa! guardami!
Non mi spezzare il cor!
Potrai da te respingermi
il primo dì d'amor?...

HERMANN
(con immensa ebbrezza, guardando Anna)
Anna, t'ho conquistata!
Pugnai lotta immortale!
Che val se un dio fatale
ti lega forse a me?

MARGRAVIO
(raccogliendo Anna tra le sue braccia)
Anna, diletta figlia,
raccogliti al mio cor!
Gli ottenebrò lo spirito
dei sensi un breve error!

CORO
Chi vide mai rifulgere
cotanti raggi d'or?
È donna, angelo o demone,
ch'arde le menti e i cor!

(durante il concertato, Loreley è rimasta immobile
colla mano sul plettro, non istaccando mai gli occhi da
Walter su cui versa l'onda del suo fascino magnetico.
Sul finire dell'assieme, ella move alcuni passi innanzi,
mentre tutti si ritraggono quasi percossi dalla scintilla
dei suoi sguardi)

LORELEY
(verso Walter)
Vieni! gli sguardi brillano
come fosforee faci!
Vieni! le labbra fremono,
sognando attesi baci!
Vieni, deh vieni! un palpito
solo d'amore invoco...
o vuò tra le tue braccia
morir di voluttà!

WALTER
(spasimante di ebbrezza e di rimorso)
Inestinguibil foco m'arde!...
pietà!... pietà!...

(Loreley, in mezzo allo sgomento e alla stupefazione
generale si ritira lentamente, sempre colla persona
rivolta al pubblico e non perdendo mai d'occhio
Walter, che ne subisce il fascino irresistibile)

LORELEY
Vieni! sul Reno ho un'isola,
tutta scintille e fior!
Tutto colà si bacia,
s'io tocco il plettro d'or.

(si ritrae sempre più, mentre Walter a
segue attratto dall'incanto)

Colà vivrem nell'estasi,
che non conosce duol...
ma vien...
ma vien, dolcissima
stella, al tuo caldo sol!

WALTER
(inebriato)
Più non resisto... attendimi!
Sì sono tuo sii mia!

(Hermann, dopo aver fatto un gesto di trionfo,
si ritrae poco a poco verso il fondo e scompare)

TUTTI
(meno Hermann)
Eterno dio!
Sacrilega arte!
infernal magia!

ANNA
(trascinandosi quasi ai piedi di Walter)
Walter, m'ascolta!

WALTER
(respingendola)
No!...

ANNA
Walter!

WALTER
Ragion non odo...

ANNA
Pietà!

WALTER
Spezzato è il nodo...
amata mai non t'ho!...

(Anna manda un grido e cade tra le braccia del
Margravi. Loreley, sempre indietreggiando, si è
portata sino alla sponda del fiume, e mentre Walter sta
per afferrarla, spicca un salto e subitamente scompare.
Walter cade in ginocchio. Sul culmine dello scoglio, a
destra, visibile al solo Walter, riappare Loreley, come
al principio della scena presente)

WALTER
Maledizione!!

CORO, MARGRAVIO, ANNA
(colla mano stesa verso Walter in atto di maledirlo)
Maledizion!!



ATTO TERZO


Scena Unica

(La spiaggia di Oberwesel. Nel mezzo il Reno. Al di qua
del Reno, a destra, lo scoglio della Loreley. A sinistra
la testa di un ponte (praticabile) e una croce. Al di là
del fiume foreste di abeti e rupi. Tramonto vivissimo
che illumina lo scoglio)

BOSCAIOLI
(con fardelli di legna, entrando da destra)
Si va facendo al bosco il giorno fosco...

(buttano a terra i fardelli)

PESCATORI
(con reti, entrando da sinistra)
E l'esca non s'affonda ormai nell'onda...

(depongono gli attrezzi. I due gruppi
si avanzano l'uno verso l'altro)

BOSCAIOLI
Ti guardi san Gaspare...

PESCATORI
E te Melchior!...

(si stringono ruvidamente le mani)

TUTTI
(levandosi il cappello)
Ai magi di Colonia!

BOSCAIOLI
(ai pescatori)
Or di'! non hai
scontrata qualche strega?

PESCATORI
Stan chiuse ne' lor covi...

BOSCAIOLI
O che! No 'l sai?
Domani è la congrega.

PESCATORI
Che vuoi tu dir?

BOSCAIOLI
Il sabba, la tregenda
de la veglia dei morti!

ALCUNI
E tu ci credi?

ALTRI
Il ciel me ne difenda!

ALTRI
Il diavolo mi porti!

BOSCAIOLI
(ai pescatori)
E il tuo Nano del mar?

PESCATORI
Su quel di Treviri
l'han visto entrar in Mosa!

BOSCAIOLI
È un mal augurio...

PESCATORI
Come?

BOSCAIOLI
Il Nano è perfido...
ei trama una gran cosa!

ALTRI
(inframmettendosi)
Eh! via! 

lasciate queste pazze fedi ai bimbi!

ALTRI
O che! non credi?

I PRIMI
Che mi fai celia? credo solo al diavolo
ed a nostra signora addolorata!

I SECONDI
Eppur è vero
come in ciel son gli angeli
e sullo scoglio là la nuova fata!
L'abbiam scorta, l'abbiam scorta...

CORO
(alternandosi)
Chi?
La fata...
Dove? Come?

PESCATORI
Era bianca come morta,
sparse aveva le bionde chiome...

(pausa)

La luna tramontava e poche stelle
vagavan tristi nella bianca via...

BOSCAIOLI
Gesummaria!

PESCATORI
Svolazzando s'increspava
sulle spalle l'onda d'oro...
l'aure tacquero...

BOSCAIOLI
E cantava?

PESCATORI
Come gli angeli del coro...
parea piangesse con le sue sorelle,
che si perdevan nella bianca via...

BOSCAIOLI
Gesummaria!

PESCATORI
Max, l'ardito barcaiolo,
nello schifo balza allora,
urta il remo, scorre a volo,
tocca sponda omai la prora...

BOSCAIOLI
Ed ella?

PESCATORI
Ella... le braccia a lui tendea...
ma la barchetta il vortice inghiottìa...

BOSCAIOLI
Gesummaria!

PESCATORI
E del Reno i fiotti gravi
dai ghiacciai traeano al mare...
e passavano le navi
mute e nere come bare...

BOSCAIOLI
Ed ella?

PESCATORI
Il vel, siccome ali, stendea
e nell'istesso vortice sparìa!

BOSCAIOLI
Gesummaria! Gesummaria!

(risolutamente)

Ma via! non più... tronchiam tale discorso!

PESCATORI
(ridendo)
Avreste mai paura?...

BOSCAIOLI
Noi... paura!
Abbiam piuttosto sete... abbiamo corso.

TUTTI
Di vin del Reno
un buon bicchier
andiamo a ber.

(stanno per andarsene, quando funebri rintocchi e
lontani lamenti di donne echeggiano per l'aere. Si
arrestano, tendono l'orecchio mormorando)

TUTTI
Oggi è giorno di spettri e di paure!

Insieme

DONNE, MARGRAVIO, HERMANN,
VOCI INTERNE DI DONNE

Perché sei tu partita?
Perché ne abbandonasti
in tanto duol?

(il corteo comincia a sfilare nel fondo
a destra, tra gli abeti, al di là del fiume)

DONNE SULLA SCENA
Perché fuor della vita,
o vergine spiegasti al cielo il vol?

MARGRAVIO
(subito dopo il feretro)
È morto un astro in cielo,
ma ne palpita il raggio in terra ancora
insin che il roseo velo
stenda sui monti la vicina aurora.

(Hermann cupo e livido entra dalla
sinistra e si ferma presso la croce)

HERMANN

(con accento soffocato non
osando levare gli occhi da terra)
Nella miseria il sogno
dei miei desii fervidi s'è spento
la uccisi!! Or solo agogno
un pianto eterno, un eterno tormento!

(intanto il corteo continua a sfilare, passando
pe'l ponte e entrando fra le quinte a sinistra)

MARGRAVIO
E al vano della stella
un angelo è salito in paradiso,
Anna, la pia, la bella,
Anna, la buona che l'amore ha ucciso!

HERMANN
Già d'un divin fulgore
la pia fanciulla in firmamento splende!
Pregar potessi!...

(fa per inginocchiarsi, allorché i suoi occhi
s'incontrano in Walter; con disperazione allora urla:)

Orrore!
Ecco il rimorso
che al mio cor discende!

(e fugge via)

PESCATORI, BOSCAIOLI, WALTER
PESCATORI, BOSCAIOLI

(alternandosi)
Oh! la funesta nenia
inteso hai tu?
È un funebre corteo...
Anna, la pia, la bella,
la stella d'Oberwesel!...
Non è più!

(alcuni s'inginocchiano mormorando
sommessamente le litanie dei morti; altri
rimangono in piedi in atteggiamento riverente)

Santa Maria!
Ora pro ea.
Sante Johannes!
Ora pro ea.
Sante Michaèl!
Ora pro ea.

(dalla prima quinta di destra viene Walter
correndo come un forsennato, scarmigliato,
coi lineamenti stravolti, quasi irriconoscibile)

WALTER
(fra sè)
Quante faci! Mio dio!

(e rivolgendosi ad alcuni boscaioli)

Chi è morto?

BOSCAIOLI
Anna la pia,
il fior del paradiso!

(all'udire il nome di Anna, Walter manda un
grido disperato e si slancia in direzione del corteo.
Ma il Margravio che è giunto in quel momento
all'imboccatura del ponte, gli sbarra la strada, lo
ghermisce pe'l polso e lo respinge verso il proscenio)

WALTER
(grida)
Anna! Anna!

MARGRAVIO
Sciagurato! ove vai?

WALTER
Vederla io voglio...
baciarne il labbro smorto... e poi morir!

MARGRAVIO, CORO
(sottovoce e con accento terribile)
Arretra, traditor!
Non profanar il rito del dolor!

WALTER
Oh! un lama, una lama!
ond'io trafigga
il misero mio cor!

(intanto il feretro sarà già scomparso dalla scena)

MARGRAVIO, CORO
(circondando Walter che arretra
inorridito, a voce bassa)
Sia la vita la tua pena,
la memoria il tuo martir!
Tragga eterna la catena
del rimorso il tuo fallir.

WALTER
(con raccapriccio)
Maledetto allor son io!

MARGRAVIO, CORO
Sì, lo sei, dall'uom, da dio!

WALTER
Ah mercé!

MARGRAVIO, CORO
C'inspiri orror!

(il Margravio seguìto dal coro a poco a poco si
allontana, tenendo sempre lo sguardo fisso a Walter,
che vorrebbe seguirli. Respintolo con un ultimo gesto
di disprezzo, e riordinatisi in processione riprendono
a voce spiegata il canto funebre in onore di Anna)

MARGRAVIO, CORO
(allontanandosi)
È morto un astro in cielo,
ma ne palpita il raggio in terra ancora.

WALTER
(in un angolo della scena segue cogli occhi inebetiti 
l'allontanarsi del corteo, e ripete macchinalmente)
È morto un astro in cielo...

MARGRAVIO, CORO
Insin che il roseo velo
stenda su monti la vicina aurora.

(è scesa intanto la notte)

WALTER
(rimasto solo)
Ove sono? Che fu? questo che sorge
è il sole o l'astro delle notti bianche?
No fu fatuo chiaror...
densa a me intorno
l'ombra mi ruba il giorno...

(delirando)

Eppur... io vedo... io vedo!... ah!
quante rose in quei verdi giardini!...

(come ravvedendosi)

No son gigli che languono... no! no!
Sono vïole morte e sotto a quelle,
cielo!
quanta han sepolta onda di pianto!...

(si alza la luna e illuminando la croce, ne
proietta il profilo sulla scena. Walter che
guarda verso il fiume esclama)

WALTER
Ah! rinasce la luce! Eccola!

(si volge rapidamente e scorge i
profili sinistri della croce)

Dio!
Uno spettro! laggiù!
là, tra quell'ombre!
Non è delirio il mio!

(retrocede esterrefatto, vittima dell'illusione dei sensi)

WALTER
Chi sei fantasma pallido
là... de la croce ai piedi?
Perché mi guati e un fremito
t'assale? in me chi vedi?
Di qual delitto porti
in te la rea condanna?
Da qual città di morti
vieni, o crudele, a me?

(con un grido, credendo ravvisare l'immagine di Anna)

Misericordia! È Anna,
Anna! mercé! mercé!

(la luna si vela dietro alle nubi e
la croce ritorna nell'ombra. Lunga pausa)

WALTER
Sparve... l'eco ammutì... sento del Reno
l'onda pietosa sola mormorar...
una lagrima ancor mi bagna il seno...
il mio cor ricomincia a palpitar!

(andando verso il fiume)

Ah! sì, comprendo il tuo fatai, invito,
arcana voluttà m'agita ancor...
dove cominci tu, tutto è finito...
anche il rimorso
ne' tuoi gorghi muor.

(si slancia verso il fiume. Compaiono le Ondine.
Egli retrocede. Le Ondine lo in calzano, sino che
giunto allo scoglio di destra, quasi al proscenio,
dopo aver gridato)

Ahimè, ahimè!
sin la morte mi fugge!

(cade riverso, quasi esanime, al suolo)

Danza delle Ondine

(Visto cadere a terra Walter, le Ondine si ritirano
precipitosamente al fondo della scena, e si nascondono
el fiume. Poi a poco alla volta, a gruppi, si avanzano di
nuovo, in atteggiamenti vari di curiosità e fattesi in
cerchio, danzano intorno a Walter. Ad un tratto si ode
un forte rumore sotterraneo, la scena s'illumina di luce
vivissima, e Loreley colle chiome sciolte, e il pettine
d'oro in mano apparisce sullo scoglio. Intorno ad essa
si aggruppano le Ondine, e le si prostrano come a
regina)

LORELEY
(dallo scoglio)
Vieni al mio seno!...
Vieni, deh! vieni, un palpito
solo d'amore invoco;
io vuò tra le tue braccia
morir di voluttà!

WALTER
(tendendo l'orecchio come trasognato)
Ah! no, non sogno, è la sua voce!
Loreley! Loreley!

(le Ondine gli si fanno d'intorno e gli
additano lo scoglio, indi fuggono)

WALTER
(scorgendo Loreley e avanzandosi verso lo scoglio)
Sei tu!

LORELEY
Chi sei?

WALTER
Son io, son io, ravvisami...
io come belva ognor perseguitato,
io che da te non voglio altro che amor!

LORELEY
Che alcuno m'ami ignoro,
e le parole tue ben non comprendo.
Talor balena alla mia mente un sogno...
ma triste molto e nulla più che un sogno.

WALTER
Deh! non parlar così!...

LORELEY
Cessa e mi lascia!

WALTER
(con forza)
Io resto e tu m'udrai.

Infranto ogni altro vincolo,
tutta l'antica fiamma or si ridesta.
Deh! l'amor tuo tu rendimi,
ultima speme, per cui vivo, è questa!
Scendi... t'appressa... guardami...
e lo strazio del cor mi leggi in viso...
pietà! perdona a un misero,
che nel mondo e nel ciel
non spera più!...
Il folle error dimentica,
che un sol giorno le nostre alme ha diviso;
tutti mi maledicono...
ma tutti io sprezzo, se mi resti tu!

LORELEY
(quasi attratta da forza irresistibile, iscende a
poco a poco dallo scoglio, gli si avvicina e dice)
Tutto dimentico... tutto perdono...
odiare io volli ma odiar non so!...

WALTER
(in atto di abbracciarla)
O Loreley!...

LORELEY
(respingendolo dolcemente)
Quella non sono...
son la sua larva mi lascia!

WALTER
Ah!... no!
Lasciarti?... E come io lo potrei?

LORELEY
Amar più non mi dei!...

WALTER
Io non amarti?...
e il dici a me?

(con molta dolcezza e viva passione)

Deh! ti rammenta quel dì beato,
quando nel bosco presso al torrente
la prima volta io t'ho incontrato,
bella innocente!

LORELEY
Tutte, sì tutte io le rammento
quelle delizie del primo amore,
quando rapita da un caro accento,
ti davo il core.

LORELEY, WALTER
(alternandosi)
Quando la testa io reclinavo
placidamente sopra il tuo seno...
quando negli occhi io ti fissavo
felice appieno!...
Oh! quale ardente fuoco d'ebbrezza
in quelle eteree ore fugaci!
Quanto delirio, quanta dolcezza
in quei tuoi baci!

(si abbandona involontariamente
tra le braccia di Walter)

SPIRITI DELL'AERE
(di dentro)
Sposa del Reno,
pensa al tuo giuro;
quel che t'impone
non obliar!...

LORELEY
(sciogliendosi subitamente dall'amplesso di Walter)
Ahimè!...

WALTER
Quai voci e quali
parole ho udito risuonar fatali?...

LORELEY
Fatali, sì!...

WALTER
Che fia?...

LORELEY
Vedi tu quello scoglio?
Ivi è il mio vero scoglio
ne' suoi specchi è il mio talamo,
e nel fondo del Ren la tomba mia!

(sale vivamente sul poggio e
volgendosi a Walter, esclama)

Addio!

WALTER
Sì, addio, terribile
meta de' miei sospir!...
Tutto perdei... non restami
che a' piedi tuoi morir!

(si getta nel Reno e scompare Loreley resta immobile,
quasi pietrificata. Gruppi di Ondine appaiono avvolte
in una luce fantastica, fra gli antri e sull'onde del Reno)

SPIRITI DELL'AERE
Salve, o sirena fatalmente bella!...
sposa del Reno e ancella!
Canta... lo impone il tuo signor...
la tua canzone
ripeti ancor!

LORELEY
(quasi inconscia di quello che dice)
Vieni!... deh! vieni... un palpito
solo d'amore invoco...
io vuò tra le tue braccia
morir di voluttà!...



ACTO PRIMERO


Escena Primera

(Ribera del Rin. A izquierda, la entrada de una
gruta; atrás, representada en el telón de fondo
cruce de cominos; a derecha, un espeso bosque.
Amanece. Pescadores, cazadores y leñadores
entran en escena desde varias direcciones. Un
grupo de ancianas con fardos de leña sobre su
cabeza salen del bosque. Unos leñadores intentan
cortar un tronco de árbol)

LEÑADORES
(a los pescadores y cazadores)
¡Buena presa!

PESCADORES, CAZADORES
¿Quién sabe?

LEÑADORES
¿Hay problemas?

PESCADORES, CAZADORES
El monte de Tabor se ha teñido en rojo...

LEÑADORES, MUJERES
¿Qué significa eso?

PESCADORES, CAZADORES
Quiere decir...

LEÑADORES, MUJERES
¿Qué? ¿Qué?

CAZADORES
Qué el ciervo está alerta...

PESCADORES
¡Y que los peces han huido!

LEÑADORES, MUJERES
Pero mañana...

CAZADORES
¡Quién no lo sabe!

LEÑADORES, MUJERES
En el castillo se apresta el ritual...

PESCADORES
¡Quién no lo sabe!

LEÑADORES, MUJERES
¡Un magnífico banquete!...
Walter, nuestro señor...

PESCADORES, CAZADORES
¡Y quién no lo sabe!

LEÑADORES, MUJERES
¡A Ana de Rehberg le dará su anillo!...

VIEJAS
(pasando en grupo)
¡Pero!...

TODOS
¿Qué queréis decir?

VIEJAS
¡Siempre hay un pero!
Los reyes Magos han sido vistos en Colonia,
pálidos y tristes...

TODOS
¡Que Dios aleje ese mal augurio!

VIEJAS
Y en el oscuro refugio
que hemos excavado en la piedra,
¡se han escuchado los gritos de la lechuza!

HOMBRES
(amenazándolas)
¡Ah, viejas brujas!

MUJERES
(reteniendo a los hombres)
¡Son los augurios del bosque!

HOMBRES
¡Ojalá salga ardiendo
el fardo de leña que lleváis en cabeza!

VIEJAS
(impasibles)
Ayer, al anochecer,
la errante luna
apareció con un halo verde...

MUJERES
(asustadas)
¡Ese no es el color del cielo!...

PESCADORES
(a las ancianas)
¡Ay, con esas maldiciones arruinareis la pesca!...

CAZADORES
Y con el mal de ojo desviareis mis flechas...

PESCADORES
La culpa será vuestra, si fracasa la pesca...

CAZADORES
Vuestra, si perdemos el ciervo o el jabalí...

LEÑADORES
¡Anoche bailaron el aquelarre!...

PESCADORES, CAZADORES
¡Hagámosles volver a bailar esa horrenda danza!...

(se lanzan contra las ancianas)

MUJERES
(entremetiéndose)
¡Tened piedad de ellas,
por el Santo Rey Gaspar!

(forcejean)

HERMANN
(entrando por el fondo)
¡Qué magníficos héroes!

HOMBRES
(se detienen, acusándose unos a otros)
¡Ha sido él!... ¡No yo!...

HERMANN
(indica a todos que deben marcharse)
¡A trabajar!

TODOS
(retirándose, en voz baja y con respeto)
Es Herrman... el piadoso señor.

(entre ellos, alternadamente al alejarse)

Sin embargo...
¿Será verdad?
¿Las ancianas...
han hechizado
las redes...
los arcos...
¿Y si fuera cierto?...
El pico de la montaña...
está rojo...
y el sol aún no se ha elevado...
¿Está retrasado?
¡Quien sabe!
¡Misterio!
¡Misterio!

(salen en diversas direcciones)

HERMANN
(con pena)
¿Qué querrá Walter de mí?...
¿Por qué me ha citado
en este lúgubre arrecife?

(con angustia)

¿Acaso Walter ya no confía en mí?...
¿No es su prometida Ana,
la virgen deseada de mi corazón?...
¡Ah! Entonces, ¿en vano he ocultado al mundo,
en lo más profundo de mi corazón, ese secreto?

(viendo llegar a Walter, logra vencer su
emoción y casi alegre exclama)

¡Es él!
¡Al verlo todo pensamiento oscuro se disipa!...

(corre al encuentro de Walter que
entra por la derecha.)

HERMANN
¡Ideas siniestras surgen
del tétrico arrecife desolado!...
¡Es un lugar terrorífico!...
¿Por qué vienes aquí y huyes del nido del amor?

WALTER
(misterioso)
¡Esta playa desolada y tétrica
es como mi corazón!
¡Cada piedra me recuerda un remordimiento,
me recuerda un terror!

HERMANN
(mirándolo con sorpresa y pena)
¡Ay de mí! ¿Qué te sucede?

WALTER
Un fiel amigo eres para mí...

HERMANN
¡Confía en mí!

WALTER
(tendiéndole los brazos)
¡Tú de las sendas del horror
me alejas y me salvas!

HERMANN
¡Habla!

WALTER
¡Cándida y hermosa
una doncella
aceptó confiada
ser mi esposa! Ana... y a ella...

(Hermann va a reaccionar pero se controla)

WALTER
...en el sagrado altar
debo unirme hoy con nudo eterno...

HERMANN
(agitado)
¿Y bien?

WALTER
Terrible ¡oh, Hermann! se agita aquí,
en mi turbado corazón,
una tempestad...

HERMANN
(con ímpetu)
¿Por Ana?

(corrigiéndose)

Por tu esposa quiero decir,
¿no la amas?

WALTER
¡Escúchame!...

En el verde mayo, un día desde el bosque
hasta estas playas dirigí mis pasos.
Caía la noche en el cielo lúgubre
y el astro de plata ya resplandecía.
Cuando de repente, una virgen solitaria
divinamente hermosa se me apareció...
Allá abajo, en el Rin, sentada en la orilla
como una reina de etéreas formas.
Suelta sobre los hombros la cabellera tan rubia
que parecía un manto de luz y oro;
y como en un eco en aquellas orillas
¡voló un lánguido himno de amor!

HERMANN
¿Y qué hiciste?

WALTER
¡No lo sé!
¡Sé que la amé... y ella me amó!
Sé que su mirada etérea,
que inflama y acaricia
con una nueva ebriedad,
me hace feliz aún...

HERMANN
(para sí, ocultando mal la alegría que siente)
¡Sus palabras han hecho sobresaltar mi corazón!
¿Por qué titubeo?
¿Qué desconocido temor me asalta?

(con firmeza)

¡Ah, no... no debo hacerlo!... Debo ser fuerte.
¡Oh, pensamientos,
el honor me llama por el recto camino!

WALTER
(suplicante)
¡Ay, ayúdame, sálvame!...

HERMANN
(tiende los brazos hacia Walter; y las
palabras que le dirige son el secreto lenguaje
de su corazón que casi le surgen a su pesar)
Me pides que te salve,
buscas ayuda,
pero ciego no ves
el abismo fatal.
Del orgulloso remordimiento,
¡tú solo puedes salvarte
elevando el vuelo
hacia el puro ideal!
El loco delirio
que tu mente ensombrece
es la fiebre de los sentidos,
no una pasión del corazón.
Limpia tu alma
de esa nube maléfica
con los místicos inciensos
de un virginal amor.

WALTER
(con desesperación)
Pero ¿cómo arrancar
su imagen del corazón?
¡Ella es mi ídolo,
la destinataria de mi amor!

HERMANN
(para sí )
¡Maldita sea la hora
en que nací a tal tormento!

(con dulzura, a Walter)

¡Piensa en Ana!
Ella es el ángel que te ha mandado Dios...
¡Ella, con férvidos besos,
sabrá proporcionarte olvido!
Con sus caricias
la calma encontrarás...
En las alegres ebriedades del amor
todo lo olvidarás...

(irrumpe en sollozos. En vano Walter
intenta contenerlo)

WALTER
¡Escúchame, escúchame!...
¡Apiádate de mí!
No me digas que el cielo
me niega su gracia.

HERMANN
(con desolada tristeza)
Disipa la nube maléfica de tu alma...

(la emoción le trunca las palabras. Ya no
puede continuar y se aleja rápidamente.
Walter queda solo, luego entra Loreley)

WALTER
¡Ay, entonces todo acabó!...
¡Concluye así la lucha
entre la mente y el corazón!...
Un insaciable deseo
me seduce, me atrae...
La voz del honor me retiene y advierte...
¡Pereceré en un abismo!...
¡Está bien... sea!...
¡Prepárate, Loreley, amada,
para el duro momento que ahora te espera!...
Es la fatalidad, la que nos separa...
¡Te amo y te amaré siempre!...

LORELEY
(desde el interior)
¡Desde que me entregué por completo
a la ebriedad del amor,
ha huido de mi corazón
todo dolor!...
Dulcemente un éxtasis bendito
mis sentidos fascinó...
¡Yo lo amé y él me amó!...
Otra cosa no sé decir...

WALTER
¡Esa es su voz! ¡Ella viene!...
¡Un fatal hechizo arde en mis venas
y me obliga a llorar!...

LORELEY
(entra en escena recogiendo flores)
Con la luz del alba
aún el cielo se reviste
y toda la tierra
me parece un jardín.
Un hermoso céfiro gentil
sacude las ramas y besa las flores,
y yo siento en mi corazón
que regresa la primavera.

WALTER
(yendo a su encuentro)
¡Loreley!

LORELEY
(arrojándose a los brazos de Walter)
¿Tú aquí?... ¿Tú aquí?... ¡Al fin te encuentro!...

WALTER
¿Me buscabas?...

LORELEY
¿Y cuándo no te busco?...
¿No sabes que separada de ti
soy como una sombra
privada de sentidos y vida?
¿Que si me faltas, me falta todo?...
Por un triste y horrible sueño
mi alma fue perturbada esta noche
y una extraña y arcana tristeza
quedó en mi mente.
Vine al bosque turbada e inquieta,
y aquí me senté y te esperé... ¡Pero no venías!...
Ya casi creía que mi amor
habías olvidado...
Pero no... al fin te he encontrado
y me devuelves la alegría que tanto busco y deseo
con sólo decirme: ¡te amo!

WALTER
¡Ay de mí!... ¡Qué dulces palabras!
Sin embargo, muchas y graves cosas
tengo que decirte! ¡escucha!

LORELEY
¡No, más tarde, mañana... en otra oportunidad!

LORELEY
(con abandono)
Deja ahora que libre
tenga un desahogo el corazón;
que se fortalezca el alma
con los rayos del amor;
que mis ojos
se posen en los tuyos
¡y mi boca libe el néctar
de tus besos!...

WALTER
¡Loreley, basta!...

LORELEY
¡Repíteme que me amas!...

WALTER
(Para sí)
¡Oh, qué suplicio tan horroroso!

LORELEY
¿Ni una palabra me contestas?
¡Ay de mí!...
Soy huérfana y estoy sola, lo sabes bien,
¡no tengo a nadie más que a ti!

No fui por un padre nunca bendecida,
y un beso materno no tuve jamás;
en mi casa nadie me espera,
nadie me pregunta si tengo corazón...
¡Pero, desde el momento que amada amé,
me llevó al éxtasis un inmenso gozo!
Por ti revivo respiro y pienso,
¡por ti me embriago de luz y amor!...

WALTER
(desesperado, para sí)
¿Y debería rechazarla?
¿Podría traicionarla? ¡Ah, no!

LORELEY
¿Qué pasa?... ¿Qué tienes?... ¡Respóndeme!

WALTER
Nada... cálmate...

LORELEY
¡Dime que me amas!...

WALTER
¡Yo te amo y siempre te amaré!

LORELEY, WALTER
¡Sólamente vivo respiro y pienso por ti,
y sólo por ti me embriago de luz y amor!...

(se oyen alegres toques de trompeta desde
el castillo. Walter se desprende del abrazo
de Loreley y queda como petrificado. Se lleva
la mano a la frente, luego con resolución
suprema y acento desolado volviéndose hacia
Loreley aterrado)

WALTER
¡Maldice el instante en que de un beso
nació nuestro amor!
¡Impreca al hombre que amaste!...
¡Al vil! ¡Al ingrato!...

LORELEY
(desesperada)
¡Calla, me horrorizas!

WALTER
(tomándole la mano y señalándole las torres
de su castillo que se yerguen sobre la colina)
¡Mira!... ¡Allá!...
En mi castillo un ritual se prepara...

LORELEY
(fuera de sí)
¡Habla!... ¿Qué ritual?... ¡Dime que no es verdad!

WALTER
(con supremo esfuerzo)
¡A otra yo llevaré al altar!...

LORELEY
¿Otra... has dicho? ¿A qué altar?... ¿Y yo?...

WALTER
¡Ten piedad de mi dolor!

LORELEY
(furiosa)
¿Piedad? ¡No! ¡Por tu dios que no te dejaré!...

(lo abraza)

WALTER
(se aparta con extrema desesperación)
Loreley... ¡adiós para siempre!

(se aleja rápidamente. Loreley retrocede
horrorizada, lanza un grito y cae como un
cuerpo muerto. Aparece de inmediato por el
fondo Hermann. Se detiene a mirar con odio a
Walter que se aleja. Luego avanza meditabundo)

HERMANN
Por mi propia culpa he perdido a Ana...
¡La he entregado a alguien que no la ama!
¡He sido un canalla!

(con ímpetu, señalando a Loreley)

Walter jamás superará su ardua lucha.

(acercándose a Loreley
y mirándola piadosamente)

Niña triste, a un fantasma... a un deseo...
Afanosos y doloridos ambos perseguimos 

la misma meta, rogando al mismo Dios
como dos necios y miserables creyentes.

(con fuerza)

¡No lloraré más,
pero maldigo mi suerte!

(se quita del cuello un collar del que cuelga
una imagen sagrada y lo arroja lejos de sí)

¡Piedad, valor, honor, justicia, Dios,
estas mentiras expulso de mi mente!

(mira con terror la oscura entrada de la gruta)

¡La misteriosa gruta es ésa!...
¡Ya me mira y me tienta con sus fauces abiertas!

(tras titubear un instante)

¡Sea mi vida un eterno horror,
si logro que me bendiga
una sola hora de su amor!

HERMANN
La leyenda narra
que en estas olas
un avieso rey se esconde.
Comprensivo
recoge a las almas
cansadas, quebrantadas y doloridas
que como a hojas muertas
hasta él llevan los vientos.
Escucha nuestro lamento...
satisface nuestros deseos...
¡y alivia nuestros tormentos!

(con los brazos tendidos hacia el Rin)

¡Yo te invoco, oh dios,

(señalando a Loreley)

para que a ella le otorgues
la siniestra venganza
y entonces luego yo a ti me entregaré!...
Convertirás en serpientes mis brazos,
cambiarás mis facciones
y en monstruo me convertirás,
¡a mí que soy semejanza de Dios!...
¡Que sea mi morada el barro de una charca
y mi sangre veneno,
oh, hosco rey del Rin!

(con fuerza)

¡Venga a esta mujer!...

Convertirás en serpientes mis brazos,
cambiarás mis facciones
y en monstruo me convertirás,
¡a mí que soy semejanza de Dios!...
¡Que sea mi morada el barro de una charca
y mi sangre veneno,
oh, lúgubre rey del Rin!

(con fuerza)

¡Venga a esta mujer!...

(baja deprisa a la gruta mientras que densas
nubes envuelven la escena. Cae un rayo y se
desencadena una tempestad)

Escena Segunda

(Las nubes se disipan y dejan ver un sitio agreste
con acantilados transitables en una especie de
golfo formado por el Rin. Entre los acantilados
se observan oscuras y profundas cuevas. A
izquierda, más allá del río, un risco saliente. En
la lejanía, la playa de Oberwesel. Coro de Ninfas
del Rin y Espíritus del Aire)

ESPÍRITUS DEL AIRE
(desde las cuevas)
Del juego del viento,
de las arenas ardientes,
de los hielos y las nieves eternas,
de los lagos y arroyos,
de los montes y la estepa inhóspita,
de las selvas vírgenes
sobre las olas del sagrado Rin
venimos a rugir.
Al implacable Tor,
señor de las tempestades,
venimos nuestro silbido
y nuestro aliento a ofrecer.

(Las nubes se disipan completamente y en la
lejanía aparecen grupos de ninfas flotando en
el Rin, iluminadas por la luna)

NINFAS
Novias invisibles
de incautos amantes,
venimos de las islas
de los dulces hechizos.
Como leves e intangibles
fantasmas oscilantes,
somos luz y espíritu,
pero siempre errantes.
Hay tal dulzura
en nuestros cantos,
que los navegantes
llenos de ebriedad
a nuestra fantástica
morada dirigen la proa
con el corazón tranquilo...
Para perecer bajo
los remolinos del Rin.

(la escena se vuelve a oscurecer)

TODOS
Entre velas destrozadas
por el viento cruel,
entre barquichuelos tapados
por la ola infiel,
sobre las alas del torbellino
amamos volar
y la danza de los náufragos
nos gusta bailar.
Por el cielo y sobre
las maltratadas playas,
las nubes y las olas
se estremecen conmovidas:
¡un intenso relampagueo!
¡cae el rayo!
¡qué dulce sonido
el estruendo del trueno!

LORELEY
(cuando todo queda en silencio, baja del
acantilado y va hacia el frente de la escena.
Tiene el rostro pálido, los ojos vítreos y la
mirada perdida)
¿Dónde estoy?... ¿De dónde vengo?...
¿Dónde voy?...
¡Qué importa!...
Soy el fantasma de una niña muerta
que vaga a su suerte y sin destino
en el misterio de la selva oscura...
¡Impreca al hombre que amaste, él me decía,
impreca al vil, al ingrato!
En mi castillo un ritual se prepara...
"¡A otra llevaré al altar!"

LORELEY
Pero... quizás sea un horroroso sueño
que perturba mi mente y mi corazón...
¡Quizás me imagino ser traicionada
y él todavía me ama!
¡Oh, si despertándome,
lo pudiera volver a ver a mi lado!
¡Oh, si un beso suyo sintiera que llega
para secarme el llanto!...
¡Sí, él me llama... ¡Él me ama!

(volviendo de repente a la realidad)

¿Qué digo?... ¡Ay, no, es una locura!
Son fantasías de mis tristes fantasmas...
Es real la angustia que me tortura el corazón...
¿Quién me restituirá el arrebatado honor?

ESPÍRITUS DEL AIRE
¡Que un espíritu invencible
dé al vil un nuevo suplicio de amor!

LORELEY
¿Y quien puede hacerlo?

ESPÍRITUS DEL AIRE
¡Alberico, el rey del Rin!

LORELEY
(con ímpetu e inmediata resolución)
¡Pues bien! Que toda piedad se apague en mí...
¡Y tú, transforma en bronce mi alma!

LORELEY
¡Oh, fuerzas recónditas
de las cavernas más oscuras,
que desde las entrañas
agitáis las peñas:
surgid, acudid, os espero!...
Aquí estoy.

ESPÍRITUS DEL AIRE
¿Nos llamas?...
¿Qué deseas?...
Habla... Acá estamos.

LORELEY
Quiero tener una belleza que fascine,
una mirada que conquiste corazones,
y una voz que llegue al alma
¡para despertar un amor irresistible y mortal!

ESPÍRITUS DEL AIRE
Lo tendrás si juras
ser la fiel esposa del Rin...

LORELEY
¡Así sea!
Lo juro, a cambio de mi venganza...

ESPÍRITUS DEL AIRE
¡Venganza tendrás!
Pero antes debes cumplir
con el ritual de la mística unión...
¡La ola nupcial del remolino
te hace la última invitación!...
Confíale a ella el llanto
de tu extremo dolor,
y, por divino hechizo,
volverás rediviva.

LORELEY
Contigo se desposa ¡oh, místico río!
toda mi angustia.
¡Recíbeme en tu seno!...

ESPÍRITUS DEL AIRE
El esposo te abre sus brazos...

LORELEY
¡Así sea!

(Se arroja al río. En el mismo instante sobre el
risco de más allá del Rin, aparece de nuevo
Loreley, transfigurada y vestida de rojo, con el
cabello suelto y un peine de oro en mano. De las
peñas salen las ninfas del Rin y los espíritus del
aire, que la reverencian como a una reina)

CORO GENERAL
¡Salve, oh niña, muchacha hermosa!
¡Salve, oh poderosa e irresistible hada,
esposa y doncella del sagrado Rin!

LORELEY
(desde el acantilado, con una repentina alegría)
¡Ya no soy el fantasma de una niña muerta!...
¡Walter, para vengarme he renacido!...



ACTO SEGUNDO


Escena Única

(A derecha escalinata del castillo del Margrave.
A lo lejos, entre los árboles del bosque, se divisan
las torres almenadas del castillo de Walter. A la
izquierda y al fondo, una pequeña iglesia de estilo
gótico dependiente del castillo del Margrave. Al
fondo el caudaloso el Rin, en cuya ribera opuesta
se ve la roca en que, en el acto anterior, se
asentara Loreley. Al frente de la escena, a la
izquierda, una fuentecilla. Luz matutina. Al
levantarse el telón Ana está sentada cerca de
la fuente, acompañada por sus damas. Ana
está vestida de blanco, pero no tiene puesto
aún el velo y la corona de novia)

ANA
(alegre)
¡Gorjead, ruiseñores, volando libres
sobre el seto perfumado!

En este día está mi alma llena de alegría.
¡Hoy seré desposada!

DAMAS
¡Canta el día por ti, cantan las flores,
y te sonríe el amor!
¡Salve, oh celeste rosa!...

ANA
La edad juvenil pasó
como un día sereno de primavera.
Ahora tengo el alma llena de nuevos suspiros.
¡Amo y soy amada!

DAMAS
La edad juvenil aún revive en ti,
si palpitas de amor.
¡Salve, oh beata esposa!

ANA
¿Quién de vosotras sabe si es más dulce
la hora en la que se sueña el cielo,
o aquella otra en la cual la anhelada aurora
te conduce hacia tu prometido?

DAMAS
¡Es el sueño del amor etéreo un canto!
¡Es un paraíso el éxtasis del llanto
en los brazo de tu fiel esposo!

ANA
¡Ah, qué feliz soy!
Pero... aún no he admirado mis bellos regalos.

(una doncella le entrega un cofrecito del que
toma a un collar de perlas y otro de zafiros)

ANA
¡Oh, qué hermoso collar!
Son cándidas perlas de las playas asirias...
¿Y éste? ¡Oh, como brillan!
Son zafiros persas...

(se los prueba)

¿Me hacen bella?
Decidme, ¿así de bella apareceré ante Walter?

DAMAS
¡Nunca te ha visto tan radiante!

ANA
(tomando unas plumas de garza)
¿Y estas plumas?
Entrelazadas en mis cabello,
¿me quedan bien?

DAMAS
¡Te hacen aún más deslumbrante y hermosa!...

ANA
¡Oh, entonces él me amará!
¡Él me amará! ¡Repetidlo!

DAMAS
¿Y quien no podría amar,
a tan angelical belleza?

ANA
Amor, celestial ebriedad y a la vez congoja,
¿por qué turbas mi corazón?
En mi virginal alegría busco la sonrisa
¡y encuentro el llanto!
¡Ay, en las noches claras
a veces aparece una nube
y el sueño encantador
se hace ansiedad en mi corazón!
A veces , siguiendo una estrella amiga
con ojos insomnes al anochecer,
una voz interior parece que me dijera:
¡tu sueño tendrá que terminar!...
¡Pero no!... Son fantasmas vanos...
El alba soñada apareció,
y ya no sueño con el amor,
¡pues él ya vive en mi corazón!

VOCES
(internas)
¡Ave, María! ¡Ave, María!

(Entran unos niños indigentes con unas ancianas)

ANA
¡Ah, mis niños! ¡Mis pobrecitos!

(a sus damas de compañía)

¡Vamos! ¡Hacedlos pasar!

(las damas hacen una señal. Los niños y las
ancianas entran; los primeros llevan ramilletes
de flores y las segundas rosarios en sus manos)

ANCIANAS
(señalando las flores de los niños

que rodean a Ana)
Son flores que con sus manecitas
han cortado tus queridos niños...
¡Y estos son los últimos rosarios
de las pobres ancianas!

(ofrecen los rosarios que Ana acepta
compadecida y agradecida)

ANA
¡Inocencia y piedad en vosotros se reúne,
pobre gente!

ANCIANAS
¡Oh, nosotros te amamos,
porque eres hermosa y piadosa!
Sé bendecida como
lo fue la santa de quien llevas el nombre,
¡la madre de la virgen María!

ANA
(distribuyendo limosnas)
¡Para vosotros, niños, para vosotros!
No es Ana quien da esta caridad,
¡es Dios quien la reparte!

TODOS
¡Salve, Ana María!

(el órgano de la iglesia suena brevemente)

ANA
Ahora que para mí se aproxima
el gran momento,
¡quiero acercar mi espíritu a Dios!
¡Que vuestra plegaria hagan más gratas
al cielo mis ofrendas!

(entra en la iglesia. Las damas la siguen. Las
ancianas y los niños se arrodillan sobre los
peldaños de la iglesia)

ANA
(Desde el interior)
¡Salve, oh Estrella del Mar,
virgen y madre de Dios,
portal del cielo!

ANCIANAS, CORO INTERIOR
¡Salve, oh Estrella del Mar,
virgen y madre de Dios, portal del cielo!

ANA
(siempre desde el interior)
De Eva cambiado el nombre
tienes con el saludo angélico de Gabriel.

(Hermann aparece por el lado opuesto,
como atraído a pesar suyo por la voz de Ana)

ANCIANAS, CORO INTERIOR
De Eva cambiado el nombre
tienes con el saludo angélico de Gabriel.

HERMANN
¡Su voz! ¡Ella está allí!...

(como absorto en contemplación)

Su piadosa plegaria llega hasta mi alma.
Un nuevo y divino deseo
habla a mi corazón
despertando remordimiento y terror en él.

ANA
(continuando el himno)
Tú nos liberas del error,
¡oh virgen sin par, astro del día!
Señálanos, ¡oh, madre piadosa!
la senda de tu Jesús, y que así sea.

TODOS
¡Y que así sea!

(acabado el rezo, las ancianas y los niños salen
por el fondo. Ana, seguida de sus doncellas, sale
de la iglesia y se dirige al castillo)

HERMANN
(se exalta al ver a Ana)
Como a un demonio al que se le abre el cielo,
esa gentil criatura ¡aquí se me presenta!
¡Una secreta fuerza me atrae hacia ella!...
¡Anhelo su mirada...
su voz!...

(acercándose a Ana y deteniéndola)

HERMANN
(con pasión)
¡Ana, detente!...
Soy un ser sufriente que te suplica...
¡Me postro ante ti!
Escúchame antes que la hora
del humano destino llegue y tú,
en el tétrico horror
de un desolado amor,
de una mentira inconsciente, seas atrapada...

ANA
(con sorpresa)
¿Qué quieres decir?

HERMANN
¡Qué Walter no te ama!

ANA
(con ímpetu)
¿Qué quieres decir?

HERMANN
¡Walter no te ama!...

ANA
¿Por qué quieres destruir mi paraíso,
y en llanto trocar mi sonrisa?

HERMANN
(con ímpetu)
¡Porque te amo, muchacha,
y quiero salvarte!...

ANA
(con desprecio, retrocediendo)
¡Ahora te comprendo!
¡Lo que dices es mentira o locura!...

HERMANN
¿Mentira?...

ANA
¡No quiero escucharte!...

HERMANN
(decidido y triste)
Mira en mi ojos,
y mi llanto te dirá
¡que te amo y no miento!

(con inmenso arrobamiento)

Te amo, ¡oh, pura jovencita!
y tu suerte me aflige...
¡Allá en el altar, allá te espera
una sombra impía y mentirosa!

ANA
(con tranquilidad)
E incluso si fuera verdad
lo que dices... ¡que sea!
¡Es ésta mi senda,
es éste mi camino!...
¡Suya seré! Y a ti, que me has tentado
en esta hora santa, ¡a ti te perdono!

(Decidida, hace una seña a sus damas y, sin mirar
a Hermann, se encamina de nuevo al castillo)

HERMANN
(con gesto de dolor y amenazante)
¿Mis palabras son mentiras?
¿Es mi amor una locura?
Pues bien, piadosa muchacha,
sigue entonces tu senda.
¡De pie, sobre tu camino,
te espera mi destino!

(Se aleja lentamente. Se oyen alegres sonidos de
trompetas que anuncian que se acerca el cortejo
nupcial. La escena se puebla de lugareños, luego
entran Walter y el Margrave.)

CORO
(festivamente)
Altaneras y augustas
cúspides,
torres y pináculos,
¡erguíos en este día sublime!
¡La hermosa estrella
del gran castillo
hoy se une
al augusto guerrero!
¡Centellea el Rin
con un velo rosado!
¡Todo es júbilo
en la tierra y en el cielo!

(Algunos campesinos entran corriendo
llevando pequeños ramos de flores que
distribuirán durante la siguiente danza:)

Vals de las Flores.

(Coro durante el vals)

MUJERES
La danza ya suena
y en rápida espiral
nos atrapa y envuelve.

HOMBRES
(Bromeando, riendo y guiñando el
ojos a las campesinas)
En ajustados corsés,
ocultos y amados,
sobresalen los pechos.
¡Agitados y anhelantes
se estrechan temblorosos
al seno de los amantes!

MUJERES
Las dulces armonías
son suaves y silentes
suspiros del viento.

TODOS
La danza ya suena
y en rápida espiral
nos atrapa y envuelve.

(Toques de trompeta. La danza se interrumpe y
todos se agolpan, indicando con gritos de alegría
la llegada del cortejo nupcial)

CORO
¡Silencio!... Ya aparece y avanza en larga fila,
ya llega deslumbrante,
el cortejo nupcial.

(aparece el cortejo)

CORO
(mientras desfila el cortejo)
¡He aquí la escuadra
de los blancos guerreros,
con sus doradas corazas,
con la blanca bandera
y con los yelmos
de brillantes morriones!
¡Mirad los pajes cubiertos
con rosados mantos!...
¡Y las doncellas arrogantes,
y los morenos heraldos!
Y a los deslumbrantes
condes con sus cetros.
¡Los frailes pasan con hábitos
grises, blancos y negros!
Pasa el fulgor
de las lustradas espingardas,
y de las alabardas...
¡Y los cascos oscurecidos
de los honderos!
¡Y los pomposos prelados!

(Walter entra seguido de los barones)

CORO
¡Y Walter!
¡El esbelto y gallardo esposo!...
¡Ya se abren las puertas del castillo
al joven caballero!

(Walter se adelanta hasta a los pies de la
escalinata del castillo. Toques de trompeta. Se
abre la gran puerta y Ana aparece con su rico
vestido de novia. Detrás de ella están el Margrave
y las damas de honor. Walter y Ana se miran. En
la mirada de Ana hay una gran tristeza. Walter
se muestra conmovido. Ana avanza temblorosa;
luego se detiene en medio de la escalinata)

WALTER
(tendiéndole los brazos)
No te preocupes si la sonrisa tarda
¡oh, muchacha! en iluminar mi cara.
Un insólito palpitar me asalta
y tú eres la razón de ello...
¡Tiembla el humilde mortal
si al labio se acerca el beso de los dioses!

ANA
(descendiendo hacia Walter)
¡Tu voz me suena
como el cántico de los ángeles del cielo!
¡Tuya es mi corona
y tuyo, desde ahora, mi virginal velo!
¡Mírame a los ojos!...
Esa mirada me dirá si eres mío.

MARGRAVE
(a Walter)
¡Feliz tú, que al tálamo dorado
conduces a un ser que ha creado el amor!

(emocionado a Ana)

¡Ah! ¡Sé feliz!

(Se oye sonar el órgano de la iglesia y el tañido
grave de la campana del castillo. De la iglesia
salen sacerdotes, portaestandartes y niños
cantores. Hermann, mientras tanto, se pierde
entre la muchedumbre no dejando de mirar
fijamente a Ana)

Epitalamio

CORO GENERAL
¡El altar exulta
de púrpura
y cándidos velos!
¡Cantan en el cielo los ángeles!
¡Exhala el templo
aromas divinos!
¡Celestes cánticos
susurra el órgano!
Te llama ¡oh, virgen!
el cándido altar.
¡Amor, amor, amor,
se oye decir en el cielo!

(Durante el epitalamio, el Margrave conduce
de la mano a los novios, girando alrededor de
la escena para recibir el homenaje de todos los
presentes. En un determinado punto Hermann
se acerca a Ana y sin ser percibido le susurrará)

HERMANN
(Señalando a Walter con el dedo)
¡Míralo...
y descubre la verdad en su palidez!...
¡Si lo haces!... ¡Te salvarás!

(con acento de desesperado ruego)

¡De nuevo te lo suplico! ¡Una vez más!

(Ana con un gesto de desprecio lo rechaza)

(Cumplida la presentación de los novios el
cortejo está a punto de entrar a iglesia, cuando
de repente destella un relámpago lejano. Walter
se aparta y solo él ve sobre el lejano risco, más
allá del Rin, a Loreley vestida de rojo peinando
sus larga cabellera rubia con un peine de oro;
también lleva una pequeña cítara de oro en la
mano. Walter lanza un grito, que rápidamente
reprime. El cortejo se detiene. Nuevos destellos
más cercanos y luminosos. Estupor y conmoción
general. El cortejo se disuelve. El Coro se dirige
hacia el fondo mirando hacia el lugar del que ha
aparecido la luz misteriosa)

CORO
(alternándose)
¡Qué resplandor fosforescente!
¡El cielo se ha transformado
en un velo rosáceo!

(Walter, aturdido, intenta dirigirse
también hacia el fondo de la escena)

ANA
(sobresaltada)
Walter, ¿qué ves?

MARGRAVE
¿Qué razón para el llanto
puede haber en un día como hoy?

ANA
Walter, ¿qué tienes?

WALTER
(con alucinado, para sí)
¡La he visto! ¡Era ella!
¡En aquellos riscos!
¡Una fascinación terrible, implacable,
arde en mi mente y en mi corazón!

CORO
(alejándose cada vez más hacia el fondo)
¡Oh! ¡Qué belleza prodigiosa!
¿Es un hada o una santa?
¡Vuela, más que tocar el suelo con sus pies!

ANA
(estupefacta)
¡Padre! ¡Ampárame! ¡Protégeme!

CORO
¡Qué larga estela dorada
va dejando a su paso!

HERMANN
¡Me embriaga su visión!

CORO
¡Ella viene! ¡Viene! ¡Avanza!

(Loreley se aproxima al lugar)

MARGRAVE
¡Arrojad al río
a la causante de esta perturbación!

CORO
(Intentan atacarla pero deben retroceder
aterrorizados al frente de la escena)
¡Ay, nos hirió con el rayo de sus ojos!

WALTER
¡Desdichado quien se atreva a tocarla!

ANA
¡Cielos!

MARGRAVE
¡Qué día funesto!

(Loreley permanece en el fondo de la escena,
mientras en el medio de la misma está solo
Walter, extático y hechizado. El coro se ha
agrupado sobre ambos lados. El Margrave y
Ana están en el proscenio, pero separados de la
gente, hacia la derecha; por su parte Hermann, 
permanece solo a la izquierda)

LORELEY
(a Walter)
¿Quieres probar los espasmos
de una ignota ebriedad?...
¿Quieres languidecer
en el éxtasis de una celestial dulzura?...
¡Ven a mi seno...
y estréchame en un largo abrazo
junto a tu corazón!
¡Así la mente, los sentidos y el alma
te inflamaré de amor!

WALTER
(para sí)
¡Hechizo irresistible!
¡Poder fascinante!
¡Regresan a mi mente
los días de nuestro amor!

ANA
(dirigiéndose a Walter)
¡Walter, óyeme! ¡Mírame!
¡No me partas el corazón!
¿Podrás rechazarme
el primer día de nuestro amor?...

HERMANN
(con inmensa embriaguez, mirando a Ana)
¡Ana, te he conquistado!
¡Combates en una lucha inmortal!
¿De qué te vale insistir, si quizás
un dios fatal te ata a mí?

MARGRAVE
(cobijando a Ana entre sus brazos)
¡Ana, querida hija,
refúgiate en mi corazón!
¡Obscureció su espíritu
el sentimiento de un breve error!

CORO
¿Quién vio alguna vez refulgir
a alguien con esos rayos dorados?
¿Es una mujer, un ángel o un demonio,
la que quema las mentes y los corazones?

(durante el concertante, Loreley se ha quedado
inmóvil con su mano sobre el arpa, no quitando
nunca los ojos de Walter. Al finalizar el canto,
ella avanza algunos pasos, mientras que todos
retroceden como impulsados por los destellos de
su mirada)

LORELEY
(a Walter)
¡Ven! ¡Mis ojos brillan
como fosforescentes antorchas!
¡Ven! ¡Mis labios se estremecen
soñando con los ansiados besos!
¡Ven, oh ven!
Un solo latido de amor invoco...
¡Quiero entre tus brazos
morir de gozo!

WALTER
(entre la ebriedad y el remordimiento)
¡Un inextinguible fuego me quema!...
¡Piedad!... ¡Piedad!...

(Loreley, entre el desaliento y el estupor general,
se aparta lentamente, siempre de frente al público
y sin dejar de mirar un momento a Walter, que
está atrapado por su irresistible atractivo)

LORELEY
¡Ven! ¡En el Rin tengo una isla,
deslumbrante y florida!
Todo en ella se besa,
si yo toco el arpa de oro.

(retrocede cada vez más, mientras Walter
la sigue atraído por el hechizo)

Allí viviremos en el éxtasis,
que no conoce el dolor...
¡Pero ven...
ven,
dulcísima estrella, a tu cálido sol!

WALTER
(embelesado)
¡No resisto más... escúchame!
¡Sí ,soy tuyo... eres mía!

(Hermann, después de haber hecho un gesto
de triunfo, va hacia el fondo y desaparece)

TODOS
(menos Hermann)
¡Eterno Dios!
¡Arte sacrílego!
¡Magia infernal!

ANA
(casi arrastrándose a los pies de Walter)
¡Walter, escúchame!

WALTER
(rechazándola)
¡No!...

ANA
¡Walter!

WALTER
¡No escucho razones!...

ANA
¡Piedad!

WALTER
Se ha roto el compromiso…
¡Nunca te he amado!...

(Ana lanza un grito y cae en brazos del Margrave.
Loreley, siempre retrocediendo, que ha llegado
hasta la orilla del río cuando Walter está a punto
de asirla, pega un salto y súbitamente desaparece.
Walter cae de rodillas. Sobre lo alto del risco, a
la derecha, visible sólo por Walter, Loreley
reaparece, como al principio de la escena )

WALTER
¡Maldición!!

CORO, MARGRAVE, ANA
(con la mano extendida hacia Walter)
¡Maldición!



ACTO TERCERO


Escena Única

(La playa de Oberwesel. Por el medio de la
escena corre el Rin. Delante del mismo, a la
derecha, el risco de Loreley. A la izquierda, la
entrada de un puente y una cruz. Del otro lado
del río bosques y peñas. El ocaso ilumina el risco)

LEÑADORES
(entrando por la derecha con haces de leña)
Ya amanece en el bosque...

(depositan en el suelo la leña)

PESCADORES
(entrando por la izquierda con redes)
Y el anzuelo no se hunde ya en la ola...

(deponen los utensilios de pesca. Los dos
grupos se acercan uno al otro)

LEÑADORES
¡Que San Gaspar os guarde!...

PESCADORES
¡Y a vosotros Melchor!...

(se estrechan rudamente las manos)

TODOS
(quitándose el sombrero)
¡Los magos de Colonia!

ALGUNOS LEÑADORES
(a los pescadores)
Ahora decid,
¿No habéis encontrado ninguna bruja?

ALGUNOS PESCADORES
Están encerradas en sus cavernas...

OTROS LEÑADORES
¿No lo sabéis?
Mañana es la reunión.

ALGUNOS PESCADORES
¿Qué queréis decir?

ALGUNOS LEÑADORES
¡El aquelarre, la ceremonia
de la vigilia de los muertos!

ALGUNOS
¿Y vosotros os creéis eso?

OTROS
¡Que el cielo nos proteja!

OTROS
¡Que el diablo me lleve!

ALGUNOS LEÑADORES
(a los pescadores)
¿Y el duende del mar?

ALGUNOS PESCADORES
¡Dicen que allá, en Tréveris,

lo han visto entrar en río Mosa!

ALGUNOS LEÑADORES
¡Es un mal augurio!...

ALGUNOS PESCADORES
¿Cómo?

ALGUNOS LEÑADORES
El duende es pérfido...
¡Trama algo grande!

OTROS
(entremetiéndose)
¡Eh! ¡Callad!
¡Dejad esas locas creencias para los niños!

OTROS
¿No os lo creéis?

LOS PRIMEROS
¿Estás bromeando? ¡Sólo creo en el Diablo
y en nuestra Virgen Dolorosa!

LOS SEGUNDOS
¡Sin embargo, es verdad
que como en el Cielo están los ángeles,
allá sobre el risco está la nueva hada!
¡La hemos visto!...

CORO
(alternándose)
¿A quién?
Al hada...
¿Dónde? ¿Cómo?

PESCADORES
Es blanca como una muerta
y esparcidos lleva sus rubios cabellos...

(pausa)

La luna tramontaba y pocas estrellas
erraban por la vía láctea...

LEÑADORES
¡Dios mío!

PESCADORES
Sacudiéndola, encrespaba sobre los hombros,
la dorada cabellera...
Los vientos callaron...

LEÑADORES
¿Y cantaba?

PESCADORES
Como los ángeles del coro...
Parecía llorar con sus hermanas
que se perdían en la vía láctea...

LEÑADORES
¡Santo Dios!

PESCADORES
Max, el valiente barquero,
saltó a su barca
y empuñando el remo navegó muy rápido,
buscando ganar la orilla con su proa...

LEÑADORES
¿Y ella?

PESCADORES
Ella... le tendió los brazos...
Y el remolino se tragó la barca...

LEÑADORES
¡Dios mío!

PESCADORES
Y hasta el Rin las grandes oleadas
de agua helada llegaban desde el mar...
y los barcos pasaban
mudos y negros como ataúdes...

LEÑADORES
¿Y ella?

PESCADORES
¡El velo como alas extendía, y en el mismo instante 

el remolino se tragaba las naves!

LEÑADORES
¡Dios mío! ¡Dios mío!

(resueltamente)

¡Callaros! ¡Ya basta!... ¡Terminad de hablar!

PESCADORES
(riendo)
¿Acaso tenéis miedo?...

LEÑADORES
¿Nosotros... miedo?
¡Lo que tenemos es sed!....

TODOS
De vino del Rin
una buena copa
vamos a beber.

(están a punto de marcharse, cuando se oyen
fúnebres tañidos y lejanos quejidos de mujeres.
Se detienen y escuchan atentos, murmurando)

TODOS
¡Hoy es un día de espectros y espanto!

Escenas de conjunto

MUJERES, MARGRAVE, HERMANN,
VOCES INTERNAS DE MUJERES

¿Por qué te has marchado?
¿Por qué nos abandonaste
en semejante dolor?

(el cortejo empieza a pasar desde el fondo a la 
derecha, entre los abetos, más allá del río)

MUJERES
¿Por qué abandonaste la vida,
¡oh, virgen! y volaste al cielo?

MARGRAVE
(inmediatamente detrás del ataúd)
Ha muerto un astro del cielo,
pero palpitará su espíritu sobre la tierra
mientras que la aurora tienda
su rosado velo sobre estos montes.

(Hermann triste y lívido entra por la izquierda
y se detiene cerca de la cruz)

HERMANN
(con voz ahogada no osando
levantar los ojos del suelo)
Por mis locos sueños y mis férvidos deseos,
ella se ha ido... ¡pues yo la maté!
¡Ahora sólo anhelo un llanto eterno,
un eterno tormento!

(mientras tanto, el cortejo sigue desfilando
por el puente hasta desaparecer en el bosque)

MARGRAVE
¡Por el portal de las estrellas
un ángel ha subido al paraíso!
Ana, la piadosa, la hermosa,
Ana, la bondadosa, que ha muerto por amor.

HERMANN
¡Ya con un divino fulgor la piadosa muchacha
en el firmamento resplandece!
¡Si pudiera rezar!...

(intenta arrodillarse, cuando sus
ojos se encuentran con Walter)

¡Horror!
¡He aquí el remordimiento
que desciende a mi corazón!

(huye del lugar)

PESCADORES, LEÑADORES, WALTER
PESCADORES Y LEÑADORES

(alternándose)
¡Oh! ¿Has entendido
la funesta nenia?
Es un cortejo fúnebre...
Ana, la piadosa, la hermosa,
la estrella de Oberwesel...
¡ya no vive!

(algunos se arrodillan murmurando quedamente
las letanías de los muertos; otros quedan de pie
en actitud reverente)

¡Santa María!
Ora por ella.
¡San Juan!
Ora por ella.
¡San Miguel!
Ora por ella.

(Por la derecha entra Walter, corriendo como un
loco, despeinado, con los rasgos descompuestos,
casi desconocido)

WALTER
(para sí)
¡Cuantas antorchas! ¡Dios!

(dirigiéndose a los leñadores)

¿Quién ha muerto?

LEÑADORES
Ana la piadosa,
¡La flor del paraíso!

(al oír el nombre de Ana, Walter lanza un grito
desesperado y se dirige en dirección del cortejo.
El Margrave, que ha llegado en ese momento a la
entrada del puente, le cierra el paso, lo agarra de
la muñeca y lo rechaza hacia el proscenio)

WALTER
(gritando)
¡Ana! ¡Ana!

MARGRAVE
¡Desdichado! ¿Dónde vas?

WALTER
¡Quiero verla!...
Besar sus pálidos labios... ¡y luego morir!

MARGRAVE Y CORO
(en voz baja y terrible)
¡Retrocede, traidor!
¡No profanes el ritual del dolor!

WALTER
¡Ay! ¡Una espada, una espada
con la que pueda atravesar
mi desdichado corazón!

(mientras tanto el ataúd ya ha desaparecido)

MARGRAVE, CORO
(Rodeando a Walter que retrocede
horrorizado, en voz baja)
¡Sea la vida tu dolor
y su memoria tu martirio!
Lleva eternamente la cadena
del remordimiento de tus faltas.

WALTER
(con espanto)
¡Estoy maldito!

MARGRAVE, CORO
¡Sí, lo estás, por los hombres y por Dios!

WALTER
¡Ah, piedad!

MARGRAVE, CORO
¡Sólo nos inspiras horror!

(el Margrave y el coro se alejan; Walter
pretende seguirlos pero es rechazado con
desprecio. Todos se reincorporan al cortejo
fúnebre y retomando el cántico mortuorio
se alejan)

MARGRAVE, CORO
(alejándose)
Ha muerto un astro del cielo,
pero palpitará su espíritu en la tierra...

WALTER
(en un rincón de la escena sigue con ojos
aturdidos al cortejo que se aleja)
Ha muerto un astro del cielo...

MARGRAVE, CORO
... mientras la aurora tienda
su rosado velo sobre estos montes.

(mientras tanto ha anochecido)

WALTER
(que ha quedado solo)
¿Dónde soy? ¿Qué ocurrió?
Eso que asoma ¿es el sol, o el astro nocturno?
No, fue un fatuo resplandor...
Densa a mí alrededor
la sombra me roba el día...

(delirando)

Sin embargo... ¡Veo... veo!... ¡Ah!
¡Cuántas rosas en aquellos verdes jardines!...

(como arrepintiéndose)

¡No, son lirios que languidecen... no! ¡No!
Son violetas muertas y bajo ellas...
¡Cielos!
¡Muchos han enterrados mares de lágrimas!...

(se asoma la luna e ilumina la cruz proyectando
su sombra sobre la escena. Walter que mira hacia
el río exclama)

WALTER
¡Ah, renace la luz! ¡Aquí está!

(se vuelve rápidamente y divisa
la sombra siniestra de la cruz)

¡Dios!
¡Un espectro! ¡Allá!
¡Allá, entre aquellas sombras!
¡No estoy delirando!

(retrocede víctima de la alucinación)

WALTER
¿Quién eres fantasma pálido?...
¡Allí… al pie de de la cruz!
¿Por qué me miras y te estremeces?
¿A quién ves en mí?
¿Por qué delito llevas
la culpable condena?
¿De qué ciudad de muertos vienes,
¡oh, cruel! hacia mí?

(grita creyendo ver la imagen de Ana)

¡Misericordia! ¡Es Ana, Ana!
¡Piedad! ¡Piedad!

(la luna se oculta tras las nubes y
la cruz queda en la sombra. Larga pausa)

WALTER
¡Por fin!... Sólo siento murmurar el eco mudo
de las piadosas olas del Rin...
Aún una lágrima moja mi pecho...
¡Mi corazón vuelve a palpitar!

(yendo hacia el río)

¡Ah, sí, comprendo tu fatal, invitación!
Una misteriosa voluptuosidad me excita.
Donde tú comienzas, todo se acaba...
También el remordimiento,
en tus remolinos, se extinguirá.

(Se va a lanzar al río. Aparecen las ondinas. Él,
retrocede. La ondinas lo persiguen hasta
que llega al risco de la derecha, casi en el
proscenio, después de haber gritado)

¡Ay de mí! ¡Ay de mí!
¡Hasta la muerte huye de mi!

(cae casi exánime, al suelo)

Danza de las Ondinas

(Al ver caer en tierra a Walter, las
ondinas regresan al río. Luego, poco a poco,
prudentes, regresan y bailan formando un
círculo alrededor de Walter. De repente se
oye un fuerte ruido subterráneo, la escena se
ilumina de luz intensa y Loreley con los
cabellos sueltos y el peine de oro en la mano
aparece sobre el risco. Alrededor de ella se
agrupan las ondinas reverenciándola como
a una reina)

LORELEY
(desde el risco)
¡Ven a mi seno!...
¡Ven, ay, ven!
Un sólo latido de amor invoco.
¡Quiero entre tus brazos
morir de voluptuosidad!

WALTER
(escuchando como maravillado)
¡Ah, no, no sueño, es su voz!
¡Loreley! ¡Loreley!

(Las ondinas lo rodean y le señalan
con el dedo el risco, luego huyen)

WALTER
(Descubriendo a Loreley y avanzando hacia ella)
¡Eres tú!

LORELEY
¿Quién eres?

WALTER
Soy yo, soy yo, reconóceme...
¡Yo, como una fiera siempre perseguido;
yo, que de ti no quiero otra cosa que amor!

LORELEY
Ignoraba que alguien me amara,
y tus palabras no comprendo bien.
A veces cruza por mi mente un sueño...
pero es muy triste, es nada más que un sueño.

WALTER
¡Ay, no hables así!...

LORELEY
¡Deja de hablar y déjame!

WALTER
(con ímpetu)
¡Aquí me quedo y me oirás!

Quebrado todo vínculo,
la antigua llama ahora despierta.
¡Ay, devuélveme tu amor,
él es la última esperanza por la cual vivir!
Desciende... acércate... mírame...
y lee en mi rostro el dolor de mi corazón...
¡Piedad! Perdona a un desdichado,
que ya no tiene esperanzas
ni en la tierra ni en el cielo...
Olvida el loco error
que un día nuestras almas separó.
Todos me maldicen...
¡Pero a todos despreciaré si tú te quedas!

LORELEY
(atraída por una fuerza casi irresistible,
desciende lentamente del risco)
Todo lo olvido... todo lo perdono...
¡Quise odiar, pero odiar no sé!...

WALTER
(intenta abrazarla)
¡Oh, Loreley!...

LORELEY
(rechazándolo dulcemente)
Ya no soy aquella que conociste...
Soy su sombra... ¡Déjame!

WALTER
¡Ah!... ¡No!
¿Dejarte?... ¿Cómo podría hacerlo?

LORELEY
¡No debes amarme!...

WALTER
¿No amarte?...
¿Y tú me lo dices?

(con mucha dulzura y viva pasión)

¡Ay! Recuerda aquel día feliz,
cuando en el bosque, cerca del arroyo,
la primera vez yo te encontré,
¡Qué hermosa e inocente!

LORELEY
Todo, sí, todo lo recuerdo.
Las delicias del primer amor cuando
embelesada por tus dulces palabras,
te di mi corazón.

LORELEY, WALTER
(alternándose)
Cuando la cabeza recliné
plácidamente sobre tu pecho...
Cuando a los ojos yo te miraba
completamente feliz...
¡Oh, qué ardiente fuego de ebriedad
en aquellas etéreas horas fugaces!
¡Cuánto delirio, cuánta dulzura
en aquellos besos tuyos!

(se abandona involuntariamente
en los brazos de Walter)

ESPÍRITUS DEL AIRE
(desde dentro)
¡Esposa del Rin,
recuerda tu juramento!
Aquel que te obliga
¡a no olvidar!...

LORELEY
(separándose súbitamente de Walter)
¡Ay de mí!...

WALTER
¿Qué voces y qué palabras fatales
he oído resonar?...

LORELEY
¡Fatales, sí!...

WALTER
¿Qué significan?...

LORELEY
¿Ves aquel risco?
¡Ése es mi verdadero lugar!
En sus espejos está mi tálamo,
y en el fondo del Rin ¡mi tumba!

(sube decidida a la colina y volviéndose
hacia Walter, exclama)

¡Adiós!

WALTER
¡Sí, adiós,
terrible meta de mis suspiros!...
Todo lo perdí... ya no me queda más
¡que morir a tus pies!

(se arroja al Rin y desaparece. Loreley queda
inmóvil. Grupos de ondinas aparecen envueltas
en una luz fantástica sobre las olas del Rin)

ESPÍRITUS DEL AIRE
¡Salve, oh sirena fatalmente bella!...
¡Esposa del Rin y doncella!
Canta... lo ordena tu señor....
¡Tu canción repite
una vez más!

LORELEY
(casi inconsciente de lo que dice)
¡Ven!... ¡Ay, ven!...
Un solo latido de amor invoco...
Quiero entre tus brazos
morir de placer...



Traducido y Digitalizado por:
José Luis Roviaro 2011