LINDA DE CHAMONIX
Personajes
LINDA CARLOS PIEROTTO ANTONIO MAGDALENA PREFECTO MARQUÉS INTENDENTE |
Campesina Vizconde de Sirval Joven amigo de Linda Padre de Linda Madre de Linda Prefecto Tío de Carlos Intendente |
Soprano Tenor Soprano Barítono Mezzosoprano Bajo Bajo Bufo Tenor |
La acción se desarrolla en Chamonix, a mediados del siglo XVIII.
ATTO PRIMO Scena Prima (L'aurora; il sole va poi gradatamente illuminando la scena. Interno di una cascina. A destra, verso il fondo, la porta d 'una stanza. Una rustica sedia a bracciuoli, vicina. Una panca,qualche sedia. Il prospetto é aperto e da esso scorgessi un sito pittoresco sulle montagne di Savoia e parte del villaggio. Una chiesa sull'alto. Si odono gli ultimi rintocchi d'una campana e varie voci da opposte parei: si vedono poi uomini, donne, fanciulli avviarsi al tempio, poi Maddalena, indi Antonio) CORO (da lontano) Presti! Al tempio! Delle preci Die' il segnal la sacra squilla. Già del sole omai scintilla Sulle cime il primo raggio, Or dal ciel fausto viaggio Cominciamo ad implorar. La speranza ed il coraggio Non potranno vacillar. (Appresi la stanza a destra e vi esce pian piano Maddalena, che si ferma sulla soglia guardando ancor dentro.) MADDALENA Linda, mia dolce figlia! Tu nel sonno dell'innocenza ancora giaci; a lungo in assiduo lavoro Provvida tu per noi vegliasti, e lieti saranno i sogni tuoi. (chiudendo la stanza) Ma forse al ridestarti qui fra noi Tutto fia duol. Con quale ansia angosciosa Attendo del marito il ritorno! Decidersi in tal giorno Deve tutto per noi! Chi sa? Già viene ... (incontrandolo) Antonio... ANTONIO (entrando un po' cupo) Moglie! MADDALENA (con premura) Ebbene? ANTONIO (esita) L'Intendente sperar mi fe' propizia Sua Eccellenza, il fratel della Marchesa Nostra padrona. MADDALENA S'egli è cosi, respiro. Ei può tutto, speriamo. Resteremo. ANTONIO Più di te quant'io lo bramo! Ambo nati in questa valle, Nostra sorte qui fu unita; Ebbe Linda qui la vita, E mio padre qui morì. Or tu vedi se diletto, Se a me sacro è questo tetto; Moglie, figlia, sol per voi Soffro e temo in questo di. MADDALENA Ma, se è vero che Sua Eccellenza È per noi, che temi mai? ANTONIO Vidi or ora il buon prefetto, Mie speranze gli svelai. MADDALENA Ebben? ANTONIO Et diffida, in sé fremeva, Disse alfin che a noi verrà; Ma il suo volto esprimeva II timore e la pietà. Ecco, o moglie, il rio pensiero Che tremar ancor mi fa. MADDALENA Oh discaccia il mal umore, Spera, spera. Scena Seconda (Varie voci al di fuori d'uomini e fanciulli presso la cascina. Indi questi precedono e circondano il Marchese, che entrerà seguito dall'Intendente) CORO (di dentro) Viva! Viva! ANTONIO, MADDALENA Quai grida? CORO (di dentro) Eccellenza! ANTONIO (osservando) E che mai? CORO (sortono) La preghiamo. ANTONIO, MADDALENA Il Marchese! MARCHESE (entrando con l'Intendente) Olà! Quieti! CORO Ah! Si mostri cortese! MARCHESE (all'Intendente) Dà a costor degli scudi. L'INTENDENTE (gettando monete al coro) Assai bene. CORO (raccogliendo avidamente le monete e baciando le mani al Marchese) Grazie! Viva! MARCHESE (con gravità) Ma basta ... ma andate. Siam chi siamo, di cor generoso; Ma poi guai se montiamo in furor! (guardando intorno, fra sè) Ora a noi ... ma la Linda, ah! lei bramo. Cominciam: protezione, maniere. (con aria di protezione) Buona gente, noi siamo chi siamo. L'Intendente, ci ha detto, sappiamo; E venuti siam qui per vedere (guardando sempre) In persona, vicino ... (fra sè) ma dov'è? (in alta voce) Noi vogliamo far piacere, e piacere... Perché poi, si sa bene; che ... cioè... Or sul nostro possente favore, Buona gente, potete sperar. INTENDENTE Sua Eccellenza di Cesare ha il core. Da lui tutto potete sperar. MADDALENA, ANTONIO Una povera onesta famiglia Voi potete salvar, consolar. MARCHESE Lo vogliamo... (fra sè) E colei non si vede! (Ad Antonio) Ma, a proposito, ov'è la famiglia? Dire intesi, che avete una figlia ... ANTONIO Si, Eccellenza. MARCHESE E si dice assai bella! MADDALENA É figlioccia di vostra sorella. MARCHESE Tanto meglio! De sanguinis jure Suo Marchese padrin son io pure; Anche a lei pensar dunque dobbiamo; Ma dov'è? Ma che almen la vediamo! Questa cara figlioccia che fa? MADDALENA (segnando la stanza) È di là. MARCHESE Venga qua dal suo padrino. MADDALENA (Apre ed entra.) Verrà subito. MARCHESE Subito qui. (Maddalena entra nella stanza.) (fra sè) Alla fine ci sono arrivato, E da me più fuggir non potrà INTENDENTE (al Marchese, a sottovoce) Ve lo dissi; son già nell'agguato; 11 mio piano sbagliar non potrà. Si, l'ho detto, son già nell'agguato, II mio piano fallire non può. ANTONIO (fra sè) S'era certo il Prefetto ingannato; Egli é invece la stessa bontà. (vedendo aprirsi la stanza) Ecco, viene. MARCHESE (andandole incontro per abbracciarla) Mia bella figlioccia! MADDALENA (confusa) Eccellenza, dispiacemi ... MARCHESE (fra sè) Ohimè! MADDALENA La credeva di là... MARCHESE Ebben? MADDALENA ...ma non c'è. MARCHESE (Va sulla porta.) come? come? che? forse ritrosa Al padrino si tiene nascosa? ANTONIO Schiuso veggo dell'orto il cancello, Certo al tempio per là se n'andò. Udì gente, ella timida è tanto! MARCHESE E frattanto così sul più bello padrino deluso restò. ANTONIO La scusate. ANTONIO, MADDALENA Eccellenza, perdono. MARCHESE (Ride forzatamente.) Oh, già in collera non sono. Non temete, buona gente, State pure allegramente: Siamo noi che lo diciamo, Lo vogliamo, lo possiamo. ANTONIO, MADDALENA Ah! Voi la vita ci rendete, (Volendo baciargli la mano) Eccellenza, permettete, Benedirvi, ringraziarvi Abbastanza il cor non sa. MARCHESE Con i pascoli all'intorno Come già li aveste un giorno, A voi soli in affittanza, Abbellita ed ingrandita, La cascina resterà. E la bella figlioccetta D'allevar sia nostro impegno. Nel castel, da noi protetta, Avrà un posto di lei degno: Colla vostra, amici cari, Fatta è già la sua fortuna; Bestie, pascoli, danari Nulla più vi mancherà. CORO Che bel core avete in petto! Siate sempre benedetto! Adorato il vostro nome, Eccellenza, ognor vivrà. Benedirvi, ringraziarvi Abbastanza il cor non sa! INTENDENTE State allegro, al buon padrino Linda ingrata non sarà. |
ACTO PRIMERO Escena Primera (Amanece. El sol va iluminando poco a poco la escena. Interior de una granja. A la derecha, en el fondo, la puerta de una habitación. Cerca, una rústica silla con brazos. Un banco, algunas sillas. El portón está abierto y da a un lugar pintoresco en la montaña de Saboya y parte del pueblo. Una iglesia en lo alto. Se oyen los últimos repiques de una campana y varias voces de diferentes sitios: se ven después hombres, mujeres y niños dirigirse al templo, después Magdalena y seguidamente Antonio) CORO (de lejos) ¡Rápido! ¡Al templo! La campana nos llama a la oración. Ya brilla el sol... En las cumbres aparecen los primero rayos. Un nuevo viaje imploremos al cielo. La esperanza y el valor no podrán vacilar. (Se abre la habitación que hay a la derecha y sale despacio Magdalena, que se para en el umbral mirando aún hacia dentro.) MAGDALENA ¡Linda, dulce hija! En el sueño de la inocencia vives aún. Mucho hace que con diligente trabajo cuidas de nosotros. ¿Tus sueños son felices? (cerrando la puerta) Quizá el estar entre nosotros te cause aflicción. ¡Con qué ansiedad, con qué angustia espero el regreso de mi esposo! Ese día se decidirá todo. ¿Quién sabe? ¡Ya viene! (encontrándolo) Antonio... ANTONIO (entrando un poco sombrío) ¡Mujer! MAGDALENA (con atención) ¿Y bien? ANTONIO (dudando) Me ha dicho el Intendente que el hermano de la Marquesa, nuestra señora, nos será favorable. MAGDALENA Si es así, respiro. Él es poderoso. Permaneceremos aquí. ANTONIO ¡Yo lo deseo más que tú! Nacimos en este valle, nuestra vida está aquí. Aquí nació Linda y murió mi padre. Por eso me resulta querido y sagrado este lugar. Esposa mía, hija mía, por vosotras sufro y temo en este día. MAGDALENA Pero si su Excelencia está a nuestro favor ¿qué temes? ANTONIO Acabo de ver al Prefecto y le he contado mis inquietudes. MAGDALENA ¿Y? ANTONIO Temblaba y se estremecía, pero por fin dijo que vendría a vernos. Su rostro rebelaba temor y compasión hacia mí. Por eso, esposa mía, un sombrío pensamiento me hace sufrir. MAGDALENA Aleja tu inquietud, ten confianza. Escena Segunda (Voces de hombres y niños cerca de la granja. Algunos preceden y rodean al Marqués que entrará seguido del Intendente) CORO (Desde dentro) ¡Viva! ¡Viva! ANTONIO, MAGDALENA ¿Y esos gritos? CORO (desde dentro) ¡Excelencia! ANTONIO (Observando) ¿Qué puede ser? CORO (Salen) ¡Se lo rogamos! ANTONIO, MAGDALENA ¡El Marqués! MARQUÉS (Entrando con el Intendente) ¡Ah! ¡Quietos! CORO ¡Ah! ¡Sed amable! MARQUÉS (Al Intendente) Dales unos cuantos escudos. INTENDENTE (Arrojando monedas al coro) Así está bien. CORO (Recogiendo rápidamente las monedas y besando las manos al Marqués) ¡Gracias! ¡Viva! MARQUÉS (Con gravedad) ¡Basta ya! ¡Marchaos! Tenemos un corazón generoso; ¡Pero cuidado si montamos en cólera! (Mirando alrededor. Para sí) Bien, a lo mío... a Linda. ¡Ah! Es a ella a quien deseo. Protección... cortesía... (Con aire de protección, en voz alta) Buenas gentes. El Intendente nos lo ha contado todo y hemos venido para comprobar (Mirando con descaro) en persona, de cerca... (para sí) ¿Pero dónde está? (en voz alta) Queremos otorgar... Porque sabed que... es decir... Ahora, buena gente, podéis confiar en nosotros. INTENDENTE Su Excelencia tiene el corazón de un César. Todo lo podemos esperar de él. MAGDALENA, ANTONIO A una pobre y honesta familia podéis salvar y remediar. MARQUÉS Eso quiero. (para sí) ¡Y ella sigue sin venir! (a Antonio) ¿Pero dónde está tu familia? Dicen que tienes una hija. ANTONIO Sí, excelencia. MARQUÉS ¡Y dicen que es muy bella! MAGDALENA Es ahijada de vuestra hermana. MARQUÉS ¡Consanguíneos! ¡Tanto mejor! Por lo tanto yo también soy padrino suyo. Debemos pensar también en ella. ¿Pero dónde está? ¡Queremos verla! ¿Esta ahijada qué está haciendo? MAGDALENA (Señalando la habitación) Está ahí. MARQUÉS Que venga aquí con su padrino. MAGDALENA (Abre y entra) Vendrá en seguida. MARQUÉS En seguida. (Magdalena entra en la habitación.) (Para sí) Por fin lo he logrado, ya no podrá huir de mí. INTENDENTE (Al Marqués, en voz baja) Os lo dije, la trampa está tendida; mi plan no puede fallar. Sí, lo he dicho, la trampa está tendida, mi plan no puede fallar. ANTONIO (Para sí) Era cierto, el Prefecto se equivoca, él es la misma bondad. (Viendo abrirse la habitación, en voz alta.) Ya viene. MARQUÉS (va al encuentro para abrazarla) ¡Mi hermosa ahijada! MAGDALENA (Confusa) Excelencia, lo lamento... MARQUÉS (para sí) ¡Ay de mí! MAGDALENA Creía que estaba allí... MARQUÉS ¿Y bien? MAGDALENA ... pero no está. MARQUÉS (Va a la puerta) ¿Cómo? ¿Cómo? ¿Qué? Acaso se oculta de su padrino? ANTONIO La puerta del huerto está abierta, por ahí se marchó a la iglesia. Oyó que venía gente ¡Es tan tímida! MARQUÉS Y entre tanto el padrino se quedó burlado. ANTONIO Disculpadla. ANTONIO, MAGDALENA Excelencia, perdón. MARQUÉS (Ríe forzadamente) No estoy enojado. No temáis, buenas gentes, estad contentos, así lo decimos y así lo ordenamos. ANTONIO, MAGDALENA Nos dais la vida, (queriendo besarle la mano) Excelencia, permitidnos bendeciros... agradeceros... no basta a nuestro corazón... MARQUÉS Los pastos de los alrededores como ya los tuvisteis antaño, en arrendamiento, enriquecida y engrandecida será la granja. Y la bella ahijada será criada con nuestro favor. En el castillo, en casa de vuestra dueña, habrá un puesto digno para ella: con ella, queridos amigos, ya está hecha vuestra fortuna: animales, pastos, dinero, nada os faltará. CORO ¡El corazón no os cabe en el pecho! ¡Sed bendecido por siempre! Vuestro nombre, excelencia, siempre vivirá entre nosotros. ¡Bendeciros, agradeceros no es suficiente al corazón! INTENDENTE Estad contento, al buen padrino Linda no le será ingrata. |
Scena Terza LINDA (uscendo dalla stanza con un mazzetto di fiori) Ah! tardai troppo, e al nostro Favorito convegno io non trovai II mio diletto Carlo; e chi sa mai Quanto egli avrà sofferto! Ma non al par di me! Pegno d'amore, Questi fior mi lasciò! Tenero core! per quel core io l'amo, Unico di lui bene. Poveri entrambi siamo, Viviam d'amor, di speme: Pittore ignoto ancora Egli s'innalzerà coi suoi talenti! Sarò sua sposa allora. Oh noi contenti! O luce di quest'anima, Delizia, amore e vita, La nostra sorte unita, In terra, in ciel sarà. Deh vieni a me, riposati Su questo cor che t'ama, che te sospira e brama, che per te sol vivrà. (Si appoggia alla tavola guardando il mazzetto. I fanciulli arrivano con frutta, pagnotte, ricotta, siedono per terra e mangiano.) CORO Qui si, pria della partenza Facciam allegri onore a sua Eccellenza. (vedendo Linda) Linda, qui con noi. LINDA Vi ringrazio. CORO E Pierotto? Dov'è II nostro buon Pierotto? PIEROTTO (di dentro) Ah! CORO Sentilo... PIEROTTO (di dentro) Cari luoghi ov'io passai I primi anni di mia vita, V'abbandono, e chi sa mai Quando ancor vi rivedrò! Poveretto, abbandonato, Senza affetto e senza aita. De' miei giorni il più beato Sarà il di che tornerò. Addio, addio. (Comparisce.) CORO Eccolo. UNO DEL CORO Pierotto! PIEROTTO Amici, Linda, vi saluto. UN ALTRO DEL CORO Facesti colazione? PIEROTTO Si. UNO DEL CORO Torna a farla con noi. PIEROTTO Obbligato. UNO DEL CORO Almen resta in compagnia. LINDA Cantane la ballata, Che nuova hai preparata. PIEROTTO È troppo melanconica. UNO DEL CORO Deh! Canta. PIEROTTO E poi ne piangerete. ALTRO DEL CORO E caro è pur quel pianto! LINDA Canta, Pierotto! PIEROTTO Lo volete? Io canto. PIEROTTO Per sua madre andò una figlia Miglior sorte a rintracciar. Colle lacrime alle ciglia Le dolenti si abbracciar. "Pensa a me", dicea la madre, "Serba intatto il tuo candore, Nei cimenti dell'amore Volgi al Nume il tuo pregar; Ei non puote a buona figlia La sua grazia ricusar." LINDA Questa tenera canzone Mi fa mesta palpitar. PIEROTTO Quei consigli, ahi troppo poco La fanciulla rammentò! Nel suo cor s'accese un foco Che la pace ne involò. La tradita allor ritorna, Cerca invan di madre un seno; Di rimorsi il cor ripieno Una tomba ritrovò. Sulla tomba finchè visse Quella mesta lagrimò. CORO (commosso e singhiozzando) Sulla tomba finchè visse Quella mesta lagrimò. (Pierotto e il Coro partono.) Scena Quarta LINDA Non so: quella canzon m'intenerisce E mi rattrista. Ho anch'io una madre, e forse . . . E Carlo... Andrò domani lo prima ad aspettarlo... Oggi pazienza... (Si mette al mulinello per lavorare.) CARLO (venendo dal lato apposto donde partirono il coro e Pierotto) Linda!... Linda!... LINDA (alzandosi con gioia) Ah! Carlo! CARLO Sei tu sola? LINDA Si, e gemeva Di passar un giorno intero Di te priva. CARLO lo non poteva Sopportar dolor si fiero. LINDA Non trovarti! CARLO Non vederti! LINDA, CARLO Era un di d'orror per me. Duetto CARLO Da quel di che t'incontrai Ad amar quel di imparai. A que' pini, all'istess'ora, Ogni giorno t'aspettava; Puro amor te la guidava, S'intendano i nostri cor. Ah! è t'amarti il mio destino. La mia gioia è a te vicino, Tutto scordo a un tuo sorriso, Tutto in te mi dona amor ... Ah! la vita in questo eliso Passar teco io possa ognor! LINDA Chi tel vieta? CARLO Un di, lo spero; Ma per or ... LINDA Fatal mistero! CARLO Che a serbar costretto io seno. LINDA Son più misera di te. A mia madre un sol finora Non celai de' pensier miei. E un segreto or ho per lei, Cui più cara sembro ognora, Alla quale tu involasti Tanta parte del mio cor. Anche allora che della sera lo la seguo alla preghiera, Col suo nome un altro nome Sul mio labbro viene ancor. Dio che legge nel cor mio Sa che puro è il mio fervor. CARLO Ah! che un angelo tu sei! Ei t'udrà. LINDA Lo bramo e spero. lo rispetto il tuo mistero, Ma mi costa. CARLO E quanto a me! LINDA, CARLO Quel dover celar nel core Un si forte e dolce affetto, Lungi star dai caro oggetto De' più teneri desir, È il più barbaro dolore, Che un amante può soffrir. LINDA Carlo! CARLO Linda! CARLO, LINDA A consolarmi affrettisi Tal giorno desiato! Innanzi al cielo, agli uomini Tuo/a sposo/a diverrò E allor mai più dividersi: Col mio tesor allato, Di puro amor fra l'estasi, In ciel mi troverò. LINDA Dimmi: e quando tal mistero, Quando cesserà? CARLO Presto, presto! LINDA (con gioia) E fia vero? Carlo!... Carlo!... |
Escena Tercera LINDA (Saliendo de la habitación con un ramo de flores.) ¡Ah! Tardé demasiado y no encuentro a mi querido Carlos. ¡Y quién sabe cuánto habrá sufrido! ¡Pero no tanto como yo! ¡Como prenda de amor, me dejó estas flores! ¡Tierno corazón! Y yo lo amo por ese corazón, que posee como único bien. Ambos somos pobres, vivimos de amor y de esperanza. ¡Pintor aún desconocido triunfará gracias a su talento! Entonces seré su esposa. ¡Qué felices seremos! ¡Luz de mi alma! ¡Delicia, amor y vida, nuestras suertes unidas, en la tierra y en el cielo estarán! Ven a mí, descansa sobre mi corazón que te ama, qué sólo por ti suspira, qué sólo por ti vive. (Se apoya en la mesa mirando las flores. Los muchachos llegan con fruta, panes y requesón, se sientan en el suelo y comen.) CORO Aquí, sí, antes de su marcha, rindamos alegres honores a su Excelencia. (Viendo a Linda) ¡Linda, ven con nosotros! LINDA Os lo agradezco. CORO ¿Y Pierotto? ¿Dónde está el buen Pierotto? PIEROTTO (Desde dentro) ¡Ah! CORO ¡Oídlo! PIEROTTO (Desde dentro) Queridas tierras donde pasé los primeros años de mi vida, os abandono y quién sabe cuándo volveré a veros. Pobre de mí, abandonado, sin amor y sin ayuda. El más feliz de mis días será el día en que vuelva. ¡Adiós! ¡Adiós! (Aparece) CORO Aquí está. UNO DEL CORO ¡Pierotto! PIEROTTO ¡Amigos! ¡Linda! ¡Salud! OTRO DEL CORO ¿Desayunaste? PIEROTTO Sí. UNO DEL CORO Come de nuevo con nosotros. PIEROTTO Os lo agradezco. UNO DEL CORO Al menos quédate en nuestra compañía. LINDA Canta la nueva balada que has compuesto. PIEROTTO Es demasiado triste. UNO DEL CORO ¡Ah! ¡Canta! PIEROTTO ¡Y si después lloráis! OTRO DEL CORO ¡Bienvenido sea el llanto! LINDA ¡Canta, Pierotto! PIEROTTO ¿Eso queréis? Pues cantaré. PIEROTTO Una hija abandonó a su madre para buscar una vida mejor. Con lágrimas en los ojos se abrazaron llenas de dolor. "Piensa en mí", decía la madre, "Y preserva tu virtud. En las lides del amor dirige a Dios tus oraciones. A una hija no podrá negar su gracia." LINDA Esta dulce canción hace que mi corazón palpite lleno de tristeza. PIEROTTO ¡Ay, más la muchacha pronto olvidó aquellos consejos! En su corazón se encendió un fuego que la paz le arrebató. Traicionada, volvió entonces. Busca en vano el seno de una madre; con el corazón lleno de remordimientos más sólo halló una tumba. Sobre ella, mientras vivió, lloró la desdichada. CORO (Conmovido y sollozando) Sobre la tumba, mientras vivió lloró la desdichada. (Pierotto y el Coro se van) Escena Cuarta LINDA Esta canción me entristece. Yo también tengo madre, y quizá Carlos... Iré más temprano mañana a esperarlo. Hoy... paciencia... (Se pone rápidamente a trabajar.) CARLOS (Viniendo del lado opuesto de donde salieron el coro y Pierotto.) ¡Linda!... ¡Linda!... LINDA (Levantándose con alegría) ¡Ah! ¡Carlos! CARLOS ¿Estás sola? LINDA Sí, y sufría al pensar que pasaría un día sin verte. CARLOS Yo no podía soportar tanto dolor. LINDA ¡No hallarte! CARLOS ¡No verte! LINDA, CARLOS ¡Era un día de horror para mí! A Dúo CARLOS El día en que te vi aprendí a amar. Bajo estos pinos, a la misma hora, te espero cada día. El amor te guía hasta aquí, nuestros corazones se enlazan. ¡Ah! Amarte es mi destino. Mi dicha está a tu lado, todo lo olvido ante tu sonrisa, todo en ti me habla de amor... ¡Ah! La vida podría pasar siempre contigo! LINDA ¿Quién te lo impide? CARLOS Eso espero algún día; pero por ahora... LINDA ¿Cuéntame? CARLOS ¡Estoy obligado a callar! LINDA Soy más desdichada que tú. Hasta ahora, no oculté a mi madre ni uno sólo de mis pensamientos. Y ahora tengo un secreto para ella. A ella, a quien arrebataste una gran parte de mi corazón. Incluso ahora, al anochecer, cuando la sigo en la oración, con su nombre otro nombre me viene a los labios. Dios que lee en mi corazón sabe que es puro mi fervor. CARLOS ¡Ah! ¡Eres un ángel! Te escucharé. LINDA Yo ansío y espero. Respeto tu secreto pero me cuesta. CARLOS ¡Y a mí! LINDA, CARLOS Tener que ocultar en el corazón un amor tan profundo y dulce. Estar lejos del amado/a y de los más tiernos deseos es el dolor más atroz que un amante puede sufrir. LINDA ¡Carlos! CARLOS ¡Linda! CARLOS, LINDA ¡Ojalá se apresure a consolarme ese día ansiado! Ante el cielo y los hombres me convertiré en tu esposo/a y entonces, sin separarnos nunca más, junto a mi tesoro, en el éxtasis del amor puro, me encontraré en el cielo. LINDA Dime ¿Cuándo me dirás el misterio? CARLOS ¡Pronto! ¡Pronto! LINDA (Con alegría) ¿De verdad? ¡Carlos!... ¡Carlos!... |
Scena Quinta PREFETTO Qui, buon Antonio, qui soli. ANTONIO E che avete Signor prefetto, ad annunziarmi? PREFETTO II fiero periglio che io già prevedea. ANTONIO Periglio? PREFETTO Si, una disgrazia orribile. ANTONIO Mi fate tremar. Ma come? Sembrano cangiate ora le nostre sorti. Sua Eccellenza Il Marchese ... PREFETTO Il perverso! ANTONIO Egli? Se ci ha facto sperar sicuro Patto D'affittanza di pascoli e cascine! PREFETTO Ah! non credete: egli v'inganna. ANTONIO Come? lo non v'intendo affatto. PREFETTO Promettete d'esser prudente? ANTONIO (agitato) Su via dite. Il Marchese ... PREFETTO Fremete... inorridite! Duetto PREFETTO Quella pietà si provvida, Ch'egli per voi mostrava, Le sorti lusinghevoli, Con cui v'affascinava, Non son che inique trame Già tese al vostro onor. ANTONIO Cielo! saria possibile! PREFETTO Arde per Linda il perfido D'un esecrato amor. ANTONIO Ah lo dovea conoscere; Or chiaro è il rio disegno. A Linda promettevano Un posto di lei degno. Ah! questo tratto infame M'empie di rabbia e orror! PREFETTO È giusto: ma calmatevi. ANTONIO (con forza) Perchè siam nati poveri Ci credon senza onor! PREFETTO Antonio, rammentatevi ... ANTONIO Ah infami! PREFETTO Antonio! ANTONIO Ve lo prometto ancor. (con passione) La figlia mia, quell'angelo, In così fier periglio! Signor, deh! compiangetemi, Datemi voi consiglio. La figlia, a un padre misero Salvate per pietà. PREFETTO Veglia custode un angelo Ad ogni suo periglio; Nel cielo confidatevi, Ragion vi dia consiglio. La figlia, a un padre misero Il cielo salverà. ANTONIO Ma intanto? PREFETTO Allontaniamola. Di tutto egli è capace; Ognun qui trema e tace. ANTONIO Allontanarla?... PREFETTO E subito Coi nostri montanari Che partono fra un'ora ... Dall'empio, salva allora. ANTONIO Ma sì innocente, Ingenua mia figlia ... PREFETTO Il ciel la guiderà. ANTONIO Senza soccorsi, povera ... PREFETTO Dio la provvederà. ANTONIO, PREFETTO Esaltiam la tua potenza, O divina provvidenza! Tu conforti il cor che geme Colla speme, colla fè. Veglia tu sull'innocenza, Serbi Linda il tuo favore, Bella ognor del suo candore, Degna sempre, o ciel, di te, Degna ognor di noi, di te. ANTONIO Corro a dispor la moglie Al triste colpo della separazione. PREFETTO Lo vado intanto Linda a cercar. Scena Sesta LINDA (con un foglio in mano, giuliva) O cari genitori, Non più duolo! Me lieta! Venerato Signor Prefetto ... (Gli bacia la mano) PREFETTO E d'onde tanta gioia? LINDA Ecco il foglio già segnato Della nuova affittanza. PREFETTO (fremente) Il reo mercato del vostro disonor. LINDA Come? PREFETTO AI castello di perdervi si trama. LINDA (ingenua) Ivi son io chiamata dal Marchese. PREFETTO Trematene; l'inganno, la violenza... LINDA Che far dunque degg'io? PREFETTO Partire! LINDA Lasciar mia madre!... (fra sè) e Carlo! PREFETTO A prevenire l'andò già vostro padre. LINDA Eccola! Ah! piange. Scena Settima (Dalle alture del villaggio compariscono giovani Savoiardi e Savoiarde col fardello appeso alle spalle e al bastone, in mezzo ai loro parenti. Pierotto pure col proprio fardello e una ghironda. Maddalena, Antonio, e detti) LINDA Madre mia! MADDALENA Figlia! Mi sei dunque tolta! LINDA Ah! MADDALENA Ma torni? LINDA Oh! sì! PREFETTO Vedete quante madri e figliuoli A separarsi or vanno: Or via, coraggio. PIEROTTO Signor Prefetto, siamo qui tutti. (Gli bacia la mano.) PREFETTO Pierotto, (in disparte) Orfano sulla terra, Ti fido in Linda una sorella: Scorta siale con questa lettera a Parigi. (dandogli una lettera) PIEROTTO Linda con noi! (Il Prefetto impone silenzio.) PREFETTO Miei figli, Tetro sovrasta il vento, Fremente la bufera Mugge di rupe in rupe, e il ghiaccio eterno Comincia a biancheggiar dell'uniforme ammanto delle nevi. Ovunque al guardo squallida par natura. È giunta l'ora In cui da' vostri tetti Voi siete ogni anno A dipartire astretti, E con solerte cura Gir tra la genti a procacciar, per voi E le famiglie vostre, il desiato Soccorso uman, che alle fatiche e zelo Conceder suol sempre benigno il cielo. Pria dell'ultimo addio, meco v'unite il cielo ad implorar, poscia partite. (Tutti si prostrano.) O tu che regoli gli umani eventi, Speme dei miseri, degli innocenti, Su questi vigila con fausto ciglio, Tu li difendi da fiero periglio. ANTONIO Gran Dio che regoli gli umani eventi, Speme dei miseri, degl'innocenti, Nella tua grazia onnipossente, O Dio clemente, serbali ognor. CORO, ANTONIO Si cessi il piangere... LINDA (fra sè) Oh! Carlo! CORO, ANTONIO, PREFETTO Fiducia in Dio! MADDALENA, CORO Forti mostriamoci, oh figlia/o mia/o! PIEROTTO Forti mostriamoci, amici addio! ANTONIO Figlia, ricordati, v'è in ciel un Dio! PREFETTO Forti mostriamoci, v'è in ciel un Dio! TUTTI O tu che regoli gli umani eventi, ecc. LINDA (fra sè) Ah! Carlo! Oh me infelice! oh rio dolor! GLI ALTRI O Dio clemente, serbala/li/ci ognor! Addio! PIEROTTO Amici, addio! TUTTI Sorella, addio! Madre/figlio, addio! MADDALENA Figlia, figlia! GLI ALTRI Ahimè! ahimè! Addio! |
Escena Quinta PREFECTO Aquí, buen Antonio, aquí los dos solos. ANTONIO ¿Y qué tenéis que decirme, señor Prefecto? PREFECTO El terrible peligro que ya preveía yo. ANTONIO ¿Peligro? PREFECTO Sí, una horrible desgracia. ANTONIO Me hacéis temblar. ¿Pero cómo? Parece que ahora ha cambiado nuestra suerte, su excelencia el Marqués... PREFECTO ¡Es muy perverso! ANTONIO ¿Él? ¡Si nos ha prometido el arrendamiento de pastos y granjas! PREFECTO ¡Ah! No lo creáis, os engaña. ANTONIO ¿Cómo? No os entiendo. PREFECTO ¿Prometéis ser prudente? ANTONIO (Agitado) ¡Vamos, hablad! El Marqués... PREFECTO Promete... ¡Horrorizaros! Dúo PREFECTO Esa piedad tan generosa, que os ha demostrado, no es sino un espejismo con el que os fascinaba. Es una trama falaz tendida contra vuestro honor. ANTONIO ¡Cielos! ¿Es posible? PREFECTO El malvado arde por Linda con un amor indigno. ANTONIO Debí haberlo sospechado. Ahora están claros sus infames designios. Prometía a Linda un puesto digno de ella. ¡Ah! ¡Este infame trato me llena de rabia y de horror! PREFECTO Sí, pero calmaos. ANTONIO (Con fuerza) ¡Porque nacimos pobres nos creen sin honor! PREFECTO Antonio, recordad... ANTONIO ¡Ah, infames! PREFECTO ¡Antonio! ANTONIO Os lo digo de nuevo. (Con pasión) ¡Mi hija, ese ángel, está en gran peligro! ¡Señor, compadecedme! ¡Aconsejadme! ¡Salvad a la hija de un padre desgraciado, por piedad! PREFECTO Un ángel la guarda en cada peligro. Confiad en el cielo, dejaos guiar por la razón. La hija, a un padre desgraciado el cielo salvará. ANTONIO ¿Pero, entre tanto? PREFECTO Alejémosla de aquí. No es lugar seguro, aquí todos tiemblan y callan. ANTONIO ¿Alejarla? PREFECTO ¡Rápidamente! Que se marche con los montañeses que salen dentro de una hora... Así estará a salvo del impío. ANTONIO Mi hija es tan inocente, tan ingenua... PREFECTO El cielo la guiará. ANTONIO Sin socorro, pobre... PREFECTO Dios la asistirá. ANTONIO, PREFECTO ¡Alabemos al poder de la Providencia! El corazón que gime se consolará con la esperanza y la fe. Que la inocencia de Linda proteja tu favor, siempre adornada con su candor, siempre digna, cielo, de ti, digna de nosotros, de ti. ANTONIO Voy a preparar a mi mujer para el triste golpe de la separación. PREFECTO Yo, entre tanto, iré a buscar a Linda. Escena Sexta LINDA (Con un papel en la mano, feliz) ¡Queridos padres se acabó el dolor! ¡Soy feliz! Venerado señor Prefecto... (Le besa la mano) PREFECTO ¿Y de dónde viene tanta alegría? LINDA Esta es la hoja firmada del nuevo arrendamiento. PREFECTO (tembloroso) La compra de tu deshonra. LINDA ¿Cómo? PREFECTO En el castillo proyectan perderte. LINDA (Con ingenuidad) Allí me ha llamado el Marqués. PREFECTO Tiembla. El engaño, la violencia... LINDA ¿Qué debo hacer entonces? PREFECTO ¡Márchate! LINDA ¡Dejar a mi madre!... (para sí) ¡Y a Carlos! PREFECTO A prevenirla ya ha ido tu padre. LINDA ¡Ahí viene! ¡Ah! ¡Está llorando! Escena Séptima (Desde lo alto del pueblo aparecen jóvenes saboyanos y saboyanas con el fardo apoyado en las espaldas y el bastón, en medio de sus padres. Pierotto con su propio fardo y una zanfonía) LINDA ¡Madre! MAGDALENA ¡Hija! ¡Te arrebatan de mi lado! LINDA ¡Ah! MAGDALENA Pero ¿volverás? LINDA ¡Oh! ¡Sí! PREFECTO Mira cuántas madres e hijos se disponen a separarse. ¡Vamos, valor! PIEROTTO Señor Prefecto, estamos todos aquí. (Le besa la mano.) PREFECTO Pierotto, (A parte) eres huérfano y te encomiendo a Linda como a una hermana. Llévala con esta carta hasta París. (Dándole una carta.) PIEROTTO ¡Linda, con nosotros! (El Prefecto impone silencio.) PREFECTO ¡Hijos míos! Siniestro sopla el viento y la tempestad enardecida ruge de roca en roca. Los eternos glaciares empiezan a vestirse de blanco con el manto de la nieve. Allá donde miro, pálida parece la naturaleza. Ha llegado el momento en que dejáis vuestras casas como cada año para acudir al trabajo y con gran esfuerzo procuraros, para vosotros y vuestras familias, el deseado sustento que a las fatigas y al tesón concede siempre el benigno cielo. Antes del último adiós, uníos a mí para implorar al cielo. (Todos se postran.) Tú que riges los acontecimientos humanos, esperanza de los desdichados, de los inocentes, vela por ellos con mirada benévola, defiéndelos de todo peligro. ANTONIO Gran Dios que riges las acciones humanas, esperanza de los desdichados, de los inocentes, en tu gracia todopoderosa, Dios misericordioso, consérvalos siempre. CORO, ANTONIO Cese el llanto... LINDA (para sí) ¡Oh! ¡Carlos! CORO, ANTONIO, PREFECTO ¡Confiemos en Dios! MAGDALENA, CORO ¡Seamos fuertes, oh hija/o mía/o! PIEROTTO ¡Seamos fuertes, adiós amigos! ANTONIO ¡Hija, acuérdate, hay un Dios en el cielo! PREFECTO ¡Mostrémonos fuertes, hay un Dios en el cielo! TODOS ¡Oh Tú, que riges los destinos humanos... LINDA (para sí) ¡Ah! ¡Carlos! ¡Infeliz de mí! ¡Qué gran dolor! LOS OTROS ¡Oh Dios clemente, guárdala/le/nos siempre! ¡Adiós! PIEROTTO ¡Amigos, adiós! TODOS ¡Hermana, adiós! ¡Madre/hijo, adiós! MAGDALENA ¡Hija, hija! LOS OTROS ¡Ay de mí! ¡Ay de mí! ¡Adiós! |