ATTO SECONDO                             


(Camera ricca de la contessa, con alcova 
e tre porte. A destra, la porta d'ingresso;
a sinistra, la porta d'un gabinetto; al 
fondo la stanza de Susanna;
a lato una finestra)

Scena Prima

(La Contessa sola: poi 
Susanna e poi Figaro)

N. 10. Cavatina 

CONTESSA
Porgi, amor, qualche ristoro
al mio duolo, a' miei sospir.
O mi rendi il mio tesoro,
o mi lascia almen morir.

(Susanna entra)

Scena Seconda

CONTESSA
Vieni, cara Susanna, finiscimi l'istoria!

SUSANNA
È già finita.

CONTESSA
Dunque volle sedurti?

SUSANNA
Oh, il signor Conte
non fa tai complimenti
colle donne mie pari;
egli venne a contratto di danari.

CONTESSA
Ah, il crudel più non m'ama!

SUSANNA
E come poi è geloso di voi?

CONTESSA
Come lo sono
i moderni mariti: per sistema
infedeli, per genio capricciosi,
e per orgoglio poi tutti gelosi.
Ma se Figaro t'ama ... 
ei sol potria ...

FIGARO
(incomincia a cantare entro le quinte)
La la la ...
La la la ...

SUSANNA
Eccolo: vieni, amico.
Madama impaziente ...

FIGARO
(con ilare disinvoltura)
A voi non tocca
stare in pena per questo.
Alfin di che si tratta? Al signor Conte
piace la sposa mia,
indi segretamente
ricuperar vorria
il diritto feudale.
Possibile è la cosa, e naturale.

CONTESSA
Possibil!

SUSANNA
Naturale!

FIGARO
Naturalissima.
E se Susanna vuol possibilissima.

SUSANNA
Finiscila una volta.

FIGARO
Ho già finito.
Quindi prese il partito
di sceglier me corriero, e la Susanna 
consigliera segreta d'ambasciata.
E perch'ella ostinata ognor rifiuta
il diploma d'onor ch'ei le destina
minaccia di protegger Marcellina.
Questo è tutto l'affare.

SUSANNA
Ed hai coraggio di trattar scherzando
un negozio sì serio?

FIGARO
Non vi basta
che scherzando io ci pensi? Ecco il progetto:

(alla Contessa)

per Basilio un biglietto
io gli fo' capitar che l'avvertisca 
di certo appuntamento
che per l'ora del ballo
a un amante voi deste ...

CONTESSA
O ciel! Che sento!
Ad un uom sì geloso! ...

FIGARO
Ancora meglio.
Così potrem più presto imbarazzarlo,
confonderlo, imbrogliarlo,
rovesciargli i progetti,
empierlo di sospetti, e porgli in testa
che la moderna festa
ch'ei di fare a me tenta altri a lui faccia;
onde qua perda il tempo, ivi la traccia.
Così quasi ex abrupto, e senza ch'abbia
fatto per frastomarci alcun disegno
vien l'ora delle nozze, e in faccia a lei

(segnando la Contessa) 

non fia, ch'osi d'opporsi ai voti miei.

SUSANNA
È ver, ma in di lui vece
s'opporrà Marcellina.

FIGARO
Aspetta: al Conte
farai subito dir, che verso sera
attendati in giardino,
il picciol Cherubino
per mio consiglio non ancora partito
da femmina vestito,
faremo che in sua vece ivi sen vada.
Questa è l'unica strada
onde monsù sorpreso da madama
sia costretto a far poi quel che si brama.

CONTESSA
(a Susanna) 
Che ti par?

SUSANNA
Non c'è mal.

CONTESSA
Nel nostro caso ...

SUSANNA
Quand'egli è persuaso ... 
e dove è il tempo?

FIGARO
Ito è il Conte alla caccia; e per qualch'ora
non sarà di ritorno; 

(In atto di partire)

io vado e tosto
Cherubino vi mando; lascio a voi
la cura di vestirlo.

CONTESSA
E poi? ...

FIGARO
E poi ...
Se vuol ballare
signor Contino,
il chitarrino
le suonerò.

(parte)

Scena Terza

(La Contessa, Susanna, poi Cherubino) 

CONTESSA
Quanto duolmi, Susanna,
che questo giovinotto abbia del Conte
le stravaganze udite! Ah tu non sai! ...
Ma per qual causa mai
Da me stessa ei non venne? ...
Dov'è la canzonetta?

SUSANNA
Eccola: appunto
facciam che ce la canti.
Zitto, vien gente! 

(Entra Cherubino)

È desso: avanti, avanti,
signor ufficiale.

CHERUBINO
Ah, non chiamarmi
con nome sì fatale! Ei mi rammenta
che abbandonar degg'io
comare tanto buona ...

SUSANNA
E tanto bella!

CHERUBINO
(sospirando)
Ah sì ... certo ...

SUSANNA
(imitandolo)
Ah sì ... certo ...Ipocritone!
Via presto la canzone
che stamane a me deste
a madama cantate.

CONTESSA
Chi n'è l'autor?

SUSANNA
(additando Cherubino)
Guardate: egli ha due braccia
di rossor sulla faccia.

CONTESSA
Prendi la mia chitarra, 
e l'accompagna.

CHERUBINO
Io sono sì tremante ...
ma se madama vuole ...

SUSANNA
Lo vuole, sì, lo vuol.... Manco parole.

(Susanna fa il ritornello sulla chitarra)

N. 11. Arietta

CHERUBINO
Voi che sapete
che cosa è amor,
donne, vedete
s'io l'ho nel cor.
Quello ch'io provo
vi ridirò,
è per me nuovo,
capir nol so.
Sento un affetto
pien di desir,
ch'ora è diletto,
ch'ora è martir.
Gelo e poi sento
l'alma avvampar,
e in un momento
torno a gelar.
Ricerco un bene
fuori di me,
non so chi il tiene,
non so cos'è.
Sospiro e gemo
senza voler,
palpito e tremo
senza saper.
Non trovo pace
notte né dì,
ma pur mi piace
languir così.
Voi che sapete
che cosa è amor,
donne, vedete
s'io l'ho nel cor.

CONTESSA
Bravo! Che bella voce! Io non sapea
che cantaste sì bene.

SUSANNA
Oh, in verità 
egli fa tutto ben quello ch'ei fa.
Presto a noi, bel soldato.
Figaro v'informò ...

CHERUBINO
Tutto mi disse.

SUSANNA
Lasciatemi veder. 

(si misura con Cherubino)

Andrà benissimo!
Siam d'uguale statura ... giù quel manto.

(gli cava il manto)

CONTESSA
Che fai?

SUSANNA
Niente paura.

CONTESSA
E se qualcuno entrasse?

SUSANNA
Entri, che mal facciamo?
La porta chiuderò.

(chiude la porta)

Ma come poi
acconciargli i cappelli?

CONTESSA
Una mia cuffia
prendi nel gabinetto.
Presto!

(Susanna va nel gabinetto a pigliar 
una cuffia: Cherubino si accosta alla 
Contessa, e gli lascia veder la patente 
che terrà in petto: la Contessa la prende,
l'apre: e vede che manca il sigillo.) 

Che carta è quella?

CHERUBINO 
La patente.

CONTESSA 
Che sollecita gente!

CHERUBINO
L'ebbi or da Basilio.

CONTESSA
(gliela rende) 
Dalla fretta obliato hanno il sigillo.

SUSANNA
(tornando)
Il sigillo di che?

CONTESSA
Della patente.

SUSANNA
Cospetto! Che premura!
Ecco la cuffia.

CONTESSA
Spicciati: va bene!
Miserabili noi, se il Conte viene.

N. 12. Aria 

SUSANNA
Venite..., inginocchiatevi...;

(prende Cherubino e se lo fa inginocchiare 
davanti poco discosto dalla Contessa che
siede) 

Restate fermo lì.

(lo pettina da un lato, poi lo prende pel
mento e lo volge a suo piacere) 

Pian piano, or via, giratevi:...
Bravo... va ben così.

(Cherubino, mentre Susanna lo sta 
acconciando guarda la Contessa teneramente.) 

La faccia ora volgetemi:
Olà, quegli occhi a me.

(seguita ad acconciarlo ed a porgli la cuffia) 

Drittissimo... guardatemi.
Madama qui non è.
Restate fermo, or via,
giratevi, bravo!
Più alto quel colletto ...
quel ciglio un po' più basso ...
le mani sotto il petto ...
vedremo poscia il passo
quando sarete in pie'.

(piano alla Contessa)

Mirate il bricconcello!
Mirate quanto è bello!
Che furba guardatura!
Che vezzo, che figura!
Se l'amano le femmine
han certo il lor perché.

CONTESSA
Quante buffonerie!

SUSANNA
Ma se ne sono io medesma gelosa; 

(Prende pel mento Cherubino)

ehi, serpentello,
volete tralasciar d'esser sì bello!

CONTESSA
Finiam le ragazzate: 
or quelle maniche
oltre il gomito gli alza,
onde più agiatamente
l'abito gli si adatti.

SUSANNA
(eseguisce) 
Ecco.

CONTESSA
Più indietro.
Così...

(scoprendo un nastro, onde ha fasciato
 il braccio) 

Che nastro è quello?

SUSANNA
È quel ch'esso involommi.

CONTESSA
E questo sangue?

CHERUBINO
Quel sangue ... io non so come ...
poco pria sdrucciolando ...
in un sasso... la pelle io mi graffiai,
e la piaga col nastro io mi fasciai.

SUSANNA
Mostrate! Non è mal. 
Cospetto! Ha il braccio
più candido del mio! Qualche ragazza...

CONTESSA
E segui a far la pazza?
Va nel mio gabinetto, e prendi un poco
d'inglese taffettà: ch'è sullo scrigno:

(Susanna parte in fretta. La contessa osserva
attentamente Cherubino inginocchiato) 

In quanto al nastro... inver... 
per il colore
mi spiacca di privarmene.

SUSANNA
(entra e le dà il taffettà e le forbici) 
Tenete,
e da legargli il braccio?

CONTESSA
Un altro nastro
prendi insieme col mio vestito.

(Susanna parte per la porta ch'è in fondo
e porta seco il mantello di Cherubino.) 

CHERUBINO
Ah, più presto m'avria quello guarito!

CONTESSA
Perché? Questo è migliore!

CHERUBINO
Allor che un nastro...
legò la chioma... ovver toccò la pelle...
d'oggetto...

CONTESSA
(interrompendolo)
...forestiero,
è buon per le ferite! Non è vero?
Guardate qualità ch'io non sapea!

CHERUBINO
Madama scherza; ed io frattanto parto..

CONTESSA 
Poverin! Che sventura!

CHERUBINO
Oh, me infelice!

CONTESSA
Or piange...

CHERUBINO
(con affanno e commozione)
Oh ciel! Perché morir non lice!
Forse vicino all'ultimo momento...
questa bocca oseria!...

CONTESSA
Siate saggio; cos'è questa follia?

(Gli asciuga gli occhi col fazzoletto.
si sente picchiare alla porta.) 

Chi picchia alla mia porta?

Scena Quarta

CONTE
(fuori della porta) 
Perché è chiusa?

CONTESSA
Il mio sposo, oh Dei! Son morta!
Voi qui senza mantello!
In quello stato! Un ricevuto foglio...
la sua gran gelosia!

CONTE
(con più forza)
Cosa indugiate?

CONTESSA 
Son sola... anzi son sola...

CONTE
E a chi parlate?

CONTESSA
A voi... certo... a voi stesso...

CHERUBINO
(tra sè)
Dopo quel ch'è successo, il suo furore...
non trovo altro consiglio!

(entra nel gabinetto e chiude la porta; la
contessa prende la chiave)) 

CONTESSA
(corre ad aprire al Conte)
Ah, mi difenda il cielo in tal periglio!

Scena Quinta

(La Contessa ed il Conte da cacciatore)

CONTE
Che novità! Non fu mai vostra usanza
di rinchiudervi in stanza!

CONTESSA
È ver; ma io...
io stava qui mettendo...

CONTE
Via, mettendo...

CONTESSA
... certe robe...era meco la Susanna ...
che in sua camera è andata.

CONTE
Ad ogni modo
voi non siete tranquilla.
Guardate questo foglio!

CONTESSA
(Fra sè)
Numi! È il foglio
che Figaro gli scrisse...

(Cherubino fa cadere un tavolino, 
ed una sedia in gabinetto, 
con molto strepito.)

CONTE
Cos'è codesto strepito? In gabinetto
qualche cosa è caduta.

CONTESSA
Io non intesi niente.

CONTE
Convien che abbiate i gran pensieri
in mente.

CONTESSA
Di che?

CONTE
Là v'è qualcuno.

CONTESSA
Chi volete che sia?

CONTE
Io chiedo a voi...
Io vengo in questo punto

CONTESSA
Ah sì, Susanna ... appunto...

CONTE
Che passò mi diceste alla sua stanza!

CONTESSA
Alla sua stanza, o qui - non vidi bene...

CONTE
Susanna! - E donde viene
che siete sì turbata?

CONTESSA
(con un risoluto sforzato)
Per la mia cameriera

Scena Sesta

CONTE
Io non so nulla;
ma turbata senz'altro...

CONTESSA
Ah, questa serva
più che non turba me turba voi stesso.

CONTE
È vero, è vero, e lo vedrete adesso.

(La Susanna entra per la porta onde uscita, 
e si ferma vedendo il Conte, che dalla porta 
del gabinetto sta favellando.) 

Nº 13. Terzetto 

CONTE
Susanna, or via, sortite,
sortite, io così vo'.

CONTESSA
(al conte, affannata)
Fermatevi... sentite...
Sortire ella non può.

SUSANNA
(tra sè)
Cos'è codesta lite!
Il paggio dove andò!

CONTE
E chi vietarlo or osa?

CONTESSA
Lo vieta l'onestà.
Un abito da sposa
provando ella si sta.

CONTE
Chiarissima è la cosa:
l'amante qui sarà.

CONTESSA
Bruttissima è la cosa,
chi sa cosa sarà.

SUSANNA
Capisco qualche cosa,
veggiamo come va.

CONTE
Dunque parlate almeno.
Susanna, se qui siete...

CONTESSA
Nemmen, nemmen, nemmeno,
io v'ordino: tacete.

(Susanna si nasconde entro l'alcova.) 

SUSANNA
Oh cielo, un precipizio,
un scandalo, un disordine,
qui certo nascerà.

CONTESSA E CONTE
Consorte mio/mia, giudizio,
un scandalo, un disordine,
schiviam per carità!

CONTE
Dunque voi non aprite?

CONTESSA
E perché degg'io
le mie camere aprir?

CONTE
Ebben, lasciate...
l'aprirem senza chiavi... Ehi, gente!

CONTESSA
Come?
Porreste a repentaglio
d'una dama l'onore?

CONTE
È vero, io sbaglio.
Posso senza rumore,
senza scandalo alcun di nostra gente
andar io stesso a prender l'occorrente.
Attendete pur qui... ma perché in tutto
sia il mio dubbio distrutto 
anco le porte io prima chiuderò.

(chiude a chiave la porta che conduce 
alle stanze delle cameriere) 

CONTESSA
(tra sè)
Che imprudenza!

CONTE
Voi la condiscendenza
di venir meco avrete.

(Con affettata ilarità)

Madama, eccovi il braccio, andiamo.

CONTESSA
(con ribrezzo)
Andiamo.

CONTE
(accenna il gabinetto)
Susanna starà qui finché torniamo.

(Partono.) 

Scena Settima

(Susanna esce dall'alcova in fretta; alla 
porta del gabinetto; poi Cherubino che esce 
dal gabinetto) 

Nº 14. Duettino 

SUSANNA
Aprite, presto, aprite;
aprite, è la Susanna.
Sortite, via sortite,
andate via di qua.

(Cherubino esce)

CHERUBINO
(confuso e senza fiato)
Oimè, che scena orribile!
Che gran fatalità!

(Si accostano ora ad una, ora ad un'altra
porta, e le trovano tutte chiuse)

SUSANNA
di qua, di là.

SUSANNA E CHERUBINO
Le porte son serrate,
che mai, che mai sarà!

CHERUBINO
Qui perdersi non giova.

SUSANNA
V'uccide se vi trova.

CHERUBINO
Veggiamo un po' qui fuori.

(affacciandosi alla finestra che mette
in giardino)

Dà proprio nel giardino.

(facendo moto di saltar giù. 
Susanna lo trattiene) 

SUSANNA
Fermate, Cherubino!

(Torna a guardare, poi si ritira)

Fermate per pietà!

CHERUBINO
(tornando a guardare) 
¡Qui perdersi non giova!

SUSANNA
Fermate. Cherubino!

CHERUBINO
Mi uccide, se mi trova

SUSANNA
(trattenendolo sempre) 
Tropp'alto per un salto,
fermate per pietà!

CHERUBINO
Lasciami, pria di nuocerle
nel fuoco volerei.
Abbraccio te per lei

(si scioglie da Susanna) 

addio, così si fa.

(salta fuori) 

SUSANNA
Ei va a perire, oh Dei!
Fermate per pietà; fermate!

(Susanna mette un alto grido, siede un
momento, poi va al balcone)

Oh, guarda il demonietto! Come fugge!
È già un miglio lontano.
Ma non perdiamoci invano.
Entriam nel gabinetto,
venga poi lo smargiasso, io qui l'aspetto.

(Susanna entra in gabinetto e 
si chiude dietro la porta) 

Scena Ottava

(La Contessa, il Conte con martello e 
tenaglia in mano; al suo arrivo esamina 
tutte le porte)

CONTE
Tutto è come il lasciai: volete dunque
aprir voi stessa, o deggio...

(In atto di aprir a forza la porte)

CONTESSA
Ahimè, fermate;
e ascoltatemi un poco.

(Il conte getta il martello e la tenaglia
sopra una sedia)

Mi credete capace di mancar al dover?

CONTE
Come vi piace.
Entro quel gabinetto
chi v'è chiuso vedrò.

CONTESSA
(timida e tremante)
Sì, lo vedrete...
Ma uditemi tranquillo.

CONTE
(alterato)
Non è dunque Susanna!

CONTESSA
(sempre timida)
No, ma invece è un oggetto
che ragion di sospetto
non vi deve lasciar. Per questa sera...
una burla innocente...
di far si disponeva... ed io vi giuro...
che l'onor... l'onestà...

CONTE
(più alterato)
Chi è dunque! Dite...
l'ucciderò.

CONTESSA
Sentite!
Ah, non ho cor!

CONTE
Parlate.

CONTESSA
È un fanciullo...

CONTE
(come sopra)
Un fanciul!...

CONTESSA 
Sì... Cherubino ...

CONTE
(tra sè)
E mi farà il destino
ritrovar questo paggio in ogni loco!

(Forte)

Come? Non è partito? Scellerati!
Ecco i dubbi spiegati, ecco l'imbroglio,
ecco il raggiro, onde m'avverte il foglio.

Nº 15. Finale

La Contessa ed il Conte, poi
Susanna nel gabinetto)

 CONTE
(alla porta del gabinetto, con impeto) 
Esci omai, garzon malnato,
sciagurato, non tardar.

CONTESSA
(ritira a forza il conte dal gabinetto)
Ah, signore, quel furore
per lui fammi il cor tremar.

CONTE
E d'opporvi ancor osate?

CONTESSA
No, sentite...

CONTE
Via parlate.

CONTESSA
Giuro al ciel ch'ogni sospetto...
e lo stato in che il trovate...
sciolto il collo... nudo il petto...

CONTE
Sciolto il collo!...
Nudo il petto!... Seguitate!...

CONTESSA
Per vestir femminee spoglie...

CONTE
Ah comprendo, indegna moglie,
mi vo' tosto vendicar.

(S'appressa al gabinetto, poi torna indietro)

CONTESSA
(con forza)
Mi fa torto quel trasporto,
m'oltraggiate a dubitar.

CONTE
Qua la chiave!

CONTESSA
Egli è innocente.

(dandogli la chiave)

Voi sapete...

CONTE
Non so niente.
Va lontan dagli occhi miei,
un'infida, un'empia sei
e mi cerchi d'infamar.

CONTESSA
Vado... sì... ma...

CONTE
Non ascolto.

CONTESSA
Non son rea.

CONTE
Vel leggo in volto!
Mora, mora, e più non sia,
ria cagion del mio penar.

CONTESSA
Ah, la cieca gelosia
qualche eccesso gli fa far.

(Il Conte apre il gabinetto e Susanna 
esce sulla porta, ed ivi si ferma.)

Scena Nona

(I suddetti, e Susanna ch'esce dal gabinetto)

CONTE
(con maraviglia)
Susanna!

CONTESSA
(con maraviglia)
Susanna!

SUSANNA
Signore,
cos'è quel stupore?

(Con ironia)

Il brando prendete,
il paggio uccidete,
quel paggio malnato,
vedetelo qua.

(Ognuno tra sè)

CONTE
Che scola! La testa
girando mi va.

CONTESSA
Che storia è mai questa,
Susanna v'è là.

SUSANNA
Confusa han la testa,
non san come va.

CONTE
(forte, a Susanna)
Sei sola?

SUSANNA
Guardate, qui ascoso sarà.

CONTE
Guardiamo, qui ascoso sarà.

(entra nel gabinetto)

CONTESSA
Susanna, son morta, il fiato mi manca.

SUSANNA
(allegrissima, addita alla Contessa la 
finestra onde è saltato Cherubino)
Più lieta, più franca,
in salvo è di già.

CONTE
(esce confuso dal gabinetto)
Che sbaglio mai presi!
Appena lo credo;
se a torto v'offesi
perdono vi chiedo;
ma far burla simile
è poi crudeltà.

CONTESSA E SUSANNA
(la contessa col fazzoletto alla bocca per
celare il disordine di spirito)
Le vostre follie
non merton pietà.

CONTE
Io v'amo.

CONTESSA 
Nol dite!

(Rinvenendo dalla confusione a poco a poco)

CONTE
Vel giuro.

CONTESSA
(con forza e collera)
Mentite.
Son l'empia, l'infida
che ognora v'inganna.

CONTE
Quell'ira, Susanna, m'aita a calmar.

SUSANNA
Così si condanna chi può sospettar.

CONTESSA
(con risentimento)
Adunque la fede
d'un anima amante
sì fiera mercede
doveva sperar?

CONTE
Quell'ira, Susanna,
m'aita a calmar.

SUSANNA
(in atto di preghiera)
Signora!

CONTE
Rosina!

CONTESSA
(al Conte)
Crudele!
Più quella non sono;
ma il misero oggetto
del vostro abbandono
che avete diletto
di far disperar.

SUSANNA E CONTE
Confuso, pentito,
son/è troppo punito,
abbiate pietà.

CONTESSA
Soffrir sì gran torto
quest'alma non sa.

CONTE
Ma il paggio rinchiuso?

CONTESSA
Fu sol per provarvi.

CONTE
Ma i tremiti, i palpiti?...

CONTESSA
Fu sol per provarvi.

CONTE
Ma un foglio sì barbaro?

SUSANNA E CONTESSA
Di Figaro è il foglio,
e a voi per Basilio...

CONTE
Ah perfidi! Io voglio...

SUSANNA E CONTESSA
Perdono non merta
chi agli altri nol dà.

CONTE
(con tenerezza)
Ebben, se vi piace
comune è la pace;
Rosina inflessibile
con me non sarà.

CONTESSA
Ah quanto, Susanna,
son dolce di core!
Di donne al furore
chi più crederà?

SUSANNA
Cogli uomini, signora,
girate, volgete,
vedrete che ognora
si cade poi là.

CONTE
(con tenerezza)
Guardatemi...

CONTESSA
Ingrato!

CONTE
Ho torto, e mi pento.

(il conte bacia e ribacia la mano
della contessa)

CONTESSA, SUSANNA E CONTE
Da questo momento
quest'alma a conoscermi / la / vi
apprender potrà.

Scena Decima

(I suddetti e Figaro)

FIGARO
Signori, di fuori
son già i suonatori.
Le trombe sentite,
i pifferi udite, tra canti, tra balli
de' nostri vassalli
corriamo, voliamo
le nozze a compir.

(Figaro prende Susanna sotto il braccio e va
per partire, il conte lo trattiene)

CONTE
Pian piano, men fretta;

FIGARO
La turba m'aspetta.

CONTE
Un dubbio toglietemi in pria di partir.

CONTESSA, SUSANNA E FIGARO
La cosa è scabrosa;
com'ha da finir?

CONTE
(tra sè)
Con arte le carte
convien qui scoprir.

(a Figaro, mostrando il foglio
ricevuto da Basilio)

Conoscete, signor Figaro,
questo foglio chi vergò?

FIGARO
(finge d'esaminare il foglio)
Nol conosco...

SUSANNA, CONTESSA E CONTE
Nol conosci?

FIGARO
No, no, no!

SUSANNA
E nol desti a Don Basilio...

CONTESSA
Per recarlo?...

CONTE
Tu c'intendi...

FIGARO
Oibò, oibò.

SUSANNA
E non sai del damerino...

CONTESSA
Che stasera nel giardino...

CONTE
Già capisci...

FIGARO
Io non lo so.

CONTE
Cerchi invan difesa e scusa
il tuo ceffo già t'accusa,
vedo ben che vuoi mentir.

FIGARO
Mente il ceffo, io già non mento.

LA CONTESSA E SUSANNA
Il talento aguzzi invano:
palesato abbiam l'arcano,
non v'è nulla da ridir.

CONTE
Che rispondi?

FIGARO 
Niente, niente.

CONTE
Dunque accordi?

FIGARO
Non accordo.

SUSANNA E LA CONTESSA
Eh via, chetati, balordo,
la burletta ha da finir.

FIGARO
(prende Susanna sotto il braccio)
Per finirla lietamente
e all'usanza teatrale
un'azion matrimoniale
le faremo ora seguir.

CONTESSA, SUSANNA E FIGARO
(al Conte)
Deh signor, nol contrastate,
consolate i lor/miei desir.

CONTE
(tra sè)
Marcellina, Marcellina!
Quanto tardi a comparir!

Scena Undicesima

(I suddetti ed Antonio giardiniere
con un vaso di garofani schiacciato) 

ANTONIO
Ah, signor...signor...

CONTE
(con ansietà)
Cosa è stato?...

ANTONIO
Che insolenza! Ch'il fece! Chi fu!

CONTESSA, SUSANNA, CONTE E FIGARO
Cosa dici, cos'hai, cosa è nato?

ANTONIO
Ascoltate...

CONTESSA, SUSANNA, CONTE E FIGARO
Via, parla, di', su.

ANTONIO
Dal balcone che guarda in giardino
mille cose ogni dì gittar veggio,
e poc'anzi, può darsi di peggio,
vidi un uom, signor mio, gittar giù.

CONTE
(con vivacità)
Dal balcone?

ANTONIO
(additandogli il vaso de' fiori schiacciato)
Vedete i garofani?

CONTE
In giardino?

ANTONIO
Sì!

SUSANNA e CONTESSA
(piano a Figaro)
Figaro, all'erta.

CONTE
Cosa sento!

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
(piano)
Costui ci sconcerta,

(Forte)

quel briaco che viene far qui?

CONTE 
(ad Antonio)
Dunque un uom... 
ma dov'è, dov'è gito?

ANTONIO
Ratto, ratto, il birbone è fuggito
e ad un tratto di vista m'uscì.

SUSANNA
(piano a Figaro)
Sai che il paggio...

FIGARO
(piano a Susanna)
So tutto, lo vidi.

(Ride forte)

Ah, ah, ah!

CONTE 
Taci là.

ANTONIO
(a Figaro)
Cosa ridi?

FIGARO
(ad Antonio)
Tu sei cotto dal sorger del dì.

CONTE
(ad Antonio)
Or ripetimi: un uom dal balcone...

ANTONIO
Dal balcone...

CONTE
In giardino...

ANTONIO
In giardino...

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
Ma, signore, se in lui parla il vino!

CONTE
(ad Antonio)
Segui pure, né in volto il vedesti?

ANTONIO
No, nol vidi.

SUSANNA E CONTESSA
(piano a Figaro)
Olà, Figaro, ascolta!

FIGARO
(ad Antonio)
Via, piangione, sta zitto una volta,
per tre soldi far tanto tumulto!

(Toccando con disprezzo i garofani)

Giacché il fatto non può star occulto,
sono io stesso saltato di lì.

CONTE E ANTONIO
Chi? Voi stesso?

SUSANNA E CONTESSA
(piano)
Che testa! Che ingegno!

FIGARO
(al Conte)
Che stupor!

CONTE
Già creder nol posso.

ANTONIO
(a Figaro)
Come mai diventaste sì grosso?
Dopo il salto non foste così.

FIGARO
A chi salta succede così.

ANTONIO
Ch'il direbbe?

SUSANNA E CONTESSA
(piano)
Ed insiste quel pazzo!

CONTE
(ad Antonio)
Tu che dici?

ANTONIO
A me parve il ragazzo.

CONTE
(con fuoco)
Cherubin!

SUSANNA E CONTESSA
(piano)
Maledetto!

FIGARO
Esso appunto
da Siviglia a cavallo qui giunto,
da Siviglia ov'ei forse sarà.

ANTONIO
(con rozza semplicità)
Questo no, questo no, che il cavallo
io non vidi saltare di là.

CONTE
Che pazienza! Finiam questo ballo!

SUSANNA E CONTESSA
(piano)
Come mai, giusto ciel, finirà?

CONTE
(a Figaro con fuoco)
Dunque tu..

FIGARO
(con disinvoltura)
Saltai giù.

CONTE
Ma perché?

FIGARO 
Il timor...

CONTE
Che timor?

FIGARO
(additando la camera delle serve)
Là rinchiuso
Aspettando quel caro visetto...
Tippe tappe, un sussurro fuor d'uso...
voi gridaste...lo scritto biglietto...
saltai giù dal terrore confuso...

(fingendo d'aversi stroppiato il piede)

e stravolto m'ho un nervo del pie'!

ANTONIO
(porgendo a Figaro alcune carte chiuse)
Vostre dunque saran queste carte
che perdeste...

CONTE
(togliendogliele)
Olà, porgile a me.

FIGARO
(piano alla Contessa e Susanna)
Sono in trappola.

SUSANNA E CONTESSA
(piano a Figaro)
Figaro, all'erta.

CONTE
(apre il foglio e lo chiude tosto)
Dite un po', questo foglio cos'è?

FIGARO
(cavando di tasca alcune carte, 
finge di guardarle)
Tosto, tosto ... ne ho tanti..  aspettate.

ANTONIO
Sarà forse il sommario de' debiti.

FIGARO
(con intenzione ad Antonio)
No, la lista degli osti.

CONTE
(a Figaro)
Parlate.

(ad Antonio)

E tu lascialo; e parti.

SUSANNA, LA CONTESSA E FIGARO
(ad Antonio)
Lascialo/Lasciami, e parti.

ANTONIO
Parto, sì, ma se torno a trovarti...

(Parte)

FIGARO
Vanne, vanne, non temo di te.

CONTE
(riapre la carta e poi 
tosto la chiude; a Figaro)
Dunque?...

CONTESSA
(piano a Susanna)
O ciel! La patente del paggio!

SUSANNA
(piano a Figaro)
Giusti Dei, la patente!

CONTE
(a Figaro ironicamente)
Coraggio!

FIGARO
(come in atto di risovvenirse d'una cosa)
Uh, che testa! Questa è la patente
che poc'anzi il fanciullo mi die'.

CONTE
Per che fare?

FIGARO
(imbrogliato)
Vi manca...

CONTE
Vi manca?

CONTESSA
(piano a Susanna)
Il suggello.

SUSANNA
(piano a Figaro)
Il suggello.

CONTE
(a Figaro che finge di pensare)
Rispondi.

FIGARO
È l'usanza...

CONTE
Su via, ti confondi?

FIGARO
È l'usanza di porvi il suggello.

CONTE
(guarda e vede che manca il sigillo; 
lacera il foglio)
Questo birbo mi toglie il cervello,

(e con somma collera lo getta)

tutto, tutto è un mistero per me.

SUSANNA E CONTESSA
(Se mi salvo da questa tempesta
più non avvi naufragio per me.

FIGARO
Sbuffa invano e la terra calpesta;
poverino ne sa men di me.

Scena Dodicesima

(I suddetti , Marcellina, Bartolo e Basilio )

MARCELLINA, BASILIO E BARTOLO
(Entrano, al Conte)
Voi signor, che giusto siete
ci dovete ascoltar.

CONTE
Son venuti a vendicarmi
io mi sento a consolar

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
Son venuti a sconcertarmi
qual rimedio ritrovar?

FIGARO
(al Conte)
Son tre stolidi, tre pazzi,
cosa mai vengono a far?

CONTE
Pian pianin, senza schiamazzi
dica ognun quel che gli par.

MARCELLINA
Un impegno nuziale
ha costui con me contratto.
E pretendo che il contratto
deva meco effettuar.

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
Come! Come!

CONTE
Olà, silenzio!
Io son qui per giudicar.

BARTOLO
Io da lei scelto avvocato
vengo a far le sue difese,
le legittime pretese,
io qui vengo a palesar.

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
È un birbante!

CONTE 
Olà, silenzio!
Io son qui per giudicar.

BASILIO
Io, com'uom al mondo cognito
vengo qui per testimonio
del promesso matrimonio
con prestanza di danar.

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
Son tre matti.

CONTE
Olà, silenzio! Lo vedremo,
il contratto leggeremo,
tutto in ordin deve andar.

MARCELLINA, BASILIO
 BARTOLO E CONTE
Che bel colpo, che bel caso!
È cresciuto a tutti il naso,
qualche nume a noi propizio
qui ci/li ha fatti capitar.

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
Son confusa/o, son stordita/o,
disperata/o, sbalordita/o.
Certo un diavol dell'inferno
qui li ha fatti capitar.
ACTO SEGUNDO


(Habitación decorada con riqueza de la condesa,
con tres puertas. A la derecha, la puerta de
entrada a la izquierda, la puerta de un
gabinete; al fondo, una puerta que da al cuarto
de Susana; a un lado, una ventana) 

Escena Primera

(La condesa está sola, después 
Susana y luego Fígaro)

Nº 10 Cavatina

CONDESA
Concede, amor, algún descanso
a mi dolor, a mis suspiros.
Devuélveme a mi tesoro
o déjame al menos morir.

(Entra Susana)

Escena Segunda

CONDESA
Ven, querida Susana, termina la historia.

SUSANA
Ya ha terminado.

CONDESA
Entonces, ¿quiso seducirte?

SUSANA
¡Oh!, el señor conde 
no hace cumplidos con
las mujeres de mi rango; 
para él sólo es cuestión de dinero

CONDESA
¡Ah! ¡El cruel ya no me ama!

SUSANA
Entonces, ¿por qué esta tan celoso?

CONDESA
Como todos los 
maridos de hoy en día. Infieles 
por sistema, caprichosos, 
y celosos por vanidad. 
Pero si Fígaro te ama...
él podría...

FÍGARO
(comienza a cantar fuera del escenario)
La, la, la... 
la, la, la...

SUSANA
Aquí está; acércate, amigo, 
la señora está impaciente.

FÍGARO
(con tono alegre)
Señora, no debería 
preocuparse por este asunto. 
¿De qué se trata? Al señor conde le
agrada mi esposa, 
y por tanto, secretamente, 
le gustaría recuperar 
el derecho feudal; 
la cosa es posible y natural.

CONDESA
¿Posible?

SUSANA
¡Natural!

FÍGARO
Naturalísimo, y si Susana quiere,
posibilísimo.

SUSANA
Acaba de una vez.

FÍGARO
Ya he acabado. 
En consecuencia, ha decidido
usarme como mensajero, y a Susana 
como consejera secreta de la embajada, 
y dado que Susana rechaza
el honor que él le otorga, 
amenaza con proteger a Marcelina;
y esto es todo.

SUSANA
¿Y tú tienes el valor de tomar a broma 
un asunto tan serio?

FÍGARO
¿No te parece bastante que piense 
al mismo tiempo que bromeo? Éste es mi plan: 

(A la condesa)

con la ayuda de Basilio, procuraré que él 
encuentre una carta en la que, 
a la hora del baile, 
se concierta una cita entre
usted y su amante.

CONDESA
¡Cielos! ¿Qué dices? 
¡Con lo celoso que es!...

FÍGARO
Tanto mejor, 
de esa forma podremos comprometerlo
más deprisa, confundirlo, 
enredarlo, dar al traste con sus proyectos, 
llenarlo de dudas, y hacerle saber
que los demás también 
pueden jugar el mismo juego que él. 
Y así ganaremos tiempo, como he planeado,
casi de un golpe, y si nada 
se interpone en mis planes, 
llegará la hora de la boda y, con la señora 

(Señalando a la condesa)

de nuestro lado, él no osará interponerse.

SUSANA
Es cierto, pero en ese caso 
se opondrá Marcelina.

FÍGARO
¡Espera! Haré saber 
de inmediato al conde que, al atardecer, 
tú le estarás esperando en el jardín.
El pequeño Cherubino, 
siguiendo mi consejo, aún no se ha marchado y,
vestido de mujer, 
ocupará tu puesto.
Ésta es la única forma 
de que el señor, descubierto por la señora, 
se vea forzado a hacer lo que pretendemos.

CONDESA
(a Susana)
¿Qué te parece?

SUSANA
Bien.

CONDESA
En nuestro caso...

SUSANA
Si podemos persuadirlo...
Pero, ¿Disponemos de tiempo?

FÍGARO
El conde ha salido de caza y no volverá 
hasta dentro de una hora. 

(Con intención de partir)

Yo me voy y digo a Cherubino que
venga de inmediato. Dejo en sus manos 
el trabajo de disfrazarlo.

CONDESA
¿Y después?

FÍGARO
¿Y después?
Si quiere bailar,
señor Condesito,
el guitarrico le tocaré, sí,
le tocaré, sí, le tocaré.

(Se va)

Escena Tercera

(La condesa, Susana y después Cherubino)

CONDESA
Cuánto me apena, Susana, 
que ese jovencito haya del conde
las extravagancias oído, ¡Ah, tú no sabes!...
mas, ¿por qué causa
no vino a verme?...
¿Dónde está la cancioncita?

SUSANA
Hela aquí: hagamos 
que nos la cante.
Silencio, viene gente.

(Entra Cherubino)

Es él, adelante,
adelante señor oficial.

CHERUBINO
¡Ah, no me llaméis
con un nombre tan fatal!,
me recuerda que
debo dejar a tan buena amiga...

SUSANA
¡Y tan bella!

CHERUBINO
(con un suspiro)
Ah, sí,... cierto...

SUSANA
(imitándolo)
Ah, sí,.. cierto... ¡hipocritón!
Venga, rápido, la canción
que esta mañana me diste,
a la señora cántala.

CONDESA
¿Quién es el autor?

SUSANA
(señalando a Cherubino)
Mirad, tiene dos ascuas
de rubor en el rostro.

CONDESA
Toma mi guitarra
y acompáñale.

CHERUBINO
Yo estoy tan tembloroso...
Pero si la señora quiere...

SUSANA
Lo quiere, sí, lo quiere,... ¡menos palabras!

(Susana toca el estribillo con la guitarra)

Nº 11. Arieta

CHERUBINO
Vosotras que sabéis
qué cosa es amor, 
mujeres, decidme
si yo lo tengo en el corazón.
Aquello que yo siento, 
os diré,
es para mí nuevo,
comprenderlo no sé.
Siento un afecto
lleno de deseo 
que ora es placer,
ora es martirio.
Me hielo, y después siento 
el alma inflamar,
y en un momento
me vuelvo a helar.
Busco un bien 
fuera de mí,
no sé quién lo tiene,
no sé que es.
Suspiro y gimo 
sin querer,
palpito y tiemblo 
sin saber,
no encuentro paz
ni de noche ni de día,
y sin embargo me gusta 
languidecer así.
Vosotras que sabéis,
qué cosa es amor, 
mujeres, decidme
si yo lo tengo en el corazón.

CONDESA
¡Bravo! ¡Qué bella voz! Yo no sabía
que cantabas tan bien.

SUSANA
Oh, en verdad 
él hace bien todo lo que hace.
Rápido, vamos, bello soldado,
Fígaro le informó...

CHERUBINO
Me lo dijo todo.

SUSANA
Déjame ver:

(se mide con Cherubino) 

irá muy bien;
somos de igual estatura.... Fuera esa capa.

(le quita la capa)

CONDESA
¿Qué haces?

SUSANA
No tengáis miedo.

CONDESA
¿Y si alguien entrase?

SUSANA
Que entre, ¿qué mal hacemos?,
la puerta cerraré;

(cierra la puerta)

¿pero cómo 
arreglarle el cabello?

CONDESA
Coge un sombrero mío
del gabinete, 
rápido.

(Susana pasa al gabinete contiguo a coger
un sombrero. Cherubino se acerca a la 
condesa, y le deja ver sus credenciales. 
La condesa los toma, abre la plica 
y ve que falta el sello)

¿Qué carta es esa?

CHERUBINO
El nombramiento.

CONDESA
¡Qué diligentes!

CHERUBINO
La recibí hace un momento de Basilio.

CONDESA
(Se lo devuelve)
Con la prisa han olvidado ponerle el sello.

SUSANA
(entrando)
¿El sello de qué?

CONDESA
Del nombramiento.

SUSANA
¡Caramba!, ¡qué prisa!
He aquí el sombrero.

CONDESA
Apresúrate, está bien;
¡pobres de nosotros si el conde viene!

Nº 12. Aria

SUSANA
Ven..., arrodíllate....

(coge a Cherubino y lo arrodilla
delante de la condesa que se 
sienta)

estáte quieto ahí.

(Lo peina por un lado, después lo coge por la
barbilla y lo coloca a su gusto)

Despacio, despacio, ahora vuélvete...
¡bravo!... va bien así....

(Cherubino, mientras Susana lo prepara,
mira con ternura a la condesa)

Ahora enséñame la cara,
¡hola!, ¡esos ojos a mí!

(Sigue preparándolo y le pone el sombrero)

Ponte bien derecho, mírame,
la señora no está allí.
Quédate quieto, o acabo, 
date la vuelta, ¡Bravo! 
Más alto ese cuello... 
esa vista un poco más baja...
las manos bajo el pecho...
veremos en seguida el paso 
cuando estés de pie,

(En voz baja a la condesa)

Mirad al bribonzuelo, 
mirad cuán bello es, 
qué sagaz mirada, 
¡qué galanura, qué figura! 
Si le aman las mujeres 
tienen ciertamente buen motivo.

CONDESA
¡Cuántas bufonadas!

SUSANA
¡Pero si yo misma estoy celosa!

(cogiendo por el mentón a Cherubino)

¡Eh bribón!
¿Quieres dejar de ser tan bello?

CONDESA
Basta de niñerías.
Ahora esas mangas
por encima del codo le arremanga
para que más cómodamente
el traje se le adapte.

SUSANA
(ella lo hace)
Helo.

CONDESA
Más atrás, 
así...

(descubriendo una cinta en el brazo
 de Cherubino)

¿Qué cinta es esa?

SUSANA
La que él me robó.

CONDESA
¿Y esta sangre?

CHERUBINO
La sangre... yo no sé como...
poco antes, resbalando...
sobre una piedra... la piel me arañé,
y con la cinta me vendé la herida.

SUSANA
Veamos... no  esta mal; 
¡caramba!, tiene el brazo
mas blanco que el mío, pareces una mujer...

CONDESA
¿Continuas haciendo la loca?
Ve a mi gabinete y coge un poco de 
tafetán inglés que está sobre el joyero.

(Susana se va rápidamente. La condesa observa
atentamente a Cherubino, arrodillado)

En cuanto a la cinta... verdaderamente... 
por el color 
me disgustaba privarme de ella.

SUSANA 
(volviendo con el tafetán y las tijeras)
Tomad, 
¿y para atarle el brazo?

CONDESA
Coge otra cinta 
junto con mi vestido.

(Susana se va por la puerta del fondo 
llevándose la capa de Cherubino.)

CHERUBINO
¡Ah, más pronto me habría curado con la cinta!

CONDESA
¿Por qué? Esto es mejor.

CHERUBINO
Cuando una cinta... 
ha ceñido la cabellera... o ha tocado la piel 
de objeto tan...

CONDESA
(interrumpiéndolo)
... extraño,
es bueno para las heridas ¿no es verdad? 
¡Mirad qué cualidad que yo no sabía!

CHERUBINO
La señora bromea y yo debo marcharme.

CONDESA
¡Pobrecito! ¡Qué desventura!

CHERUBINO
¡Oh infeliz de mí!

CONDESA
Ahora llora...

CHERUBINO
(conmovido y exaltado)
¡Oh cielos! ¡Por qué no me dejáis morir!
Quizá cerca del último
momento esta boca osaría...

CONDESA
Sed prudente. ¿Qué locura es esta?

{Le seca los ojos con el pañuelito. 
Se oye llamar a la puerta)

¿Quién llama a mi puerta?

Escena Cuarta

CONDE
(al otro lado de la puerta)
¿Por qué está cerrada?

CONDESA
¡Mi esposo! ¡Oh Dios! muerta estoy.
¡Vos aquí, sin capa!
¡En este estado! La nota recibida...
sus grandes celos...

CONDE
(elevando la voz)
¿Por qué tardáis?

CONDESA
Estoy sola..., sí... sola...

CONDE
¿Y a quién habláis?

CONDESA
A vos... ciertamente... a vos mismo...

CHERUBINO
(aparte)
Después de lo sucedido, su furor... 
¡no encuentro otra solución!

(Cherubino entra en el gabinete y 
cierra. La condesa coge la llave.)

CONDESA
(corre a abrir al conde)
¡Me defienda el cielo en tal peligro!

Escena Quinta

(La condesa y el conde con traje de caza)

CONDE
¡Qué novedad! no fue nunca vuestra costumbre
encerraros en la habitación.

CONDESA
Es verdad, pero yo...
estaba aquí poniendo...

CONDE
Vamos, ¿poniendo?...

CONDESA
...algunos vestidos... estaba conmigo Susana
que luego se ha ido a su habitación.

CONDE
De cualquier modo vos
no estáis tranquila;
¡mirad esa nota!

CONDESA
(para sí)
¡Dioses! ¡Es la nota
que Fígaro le escribió!...

(Cherubino vuelca una mesita 
y una silla en el gabinete, 
con mucho ruido)

CONDE
¿Qué estrépito es ése? Algo 
ha caído en el gabinete.

CONDESA
Yo no he oído nada.

CONDE
Pues será que tenéis muchas preocupaciones
en la mente.

CONDESA
¿De qué?

CONDE
Allí hay alguien.

CONDESA
¿Quién queréis que sea?

CONDE
A vos lo pregunto...
yo llego en este momento.

CONDESA
Ah, sí, Susana... precisamente...

CONDE
Me dijisteis que pasó a su habitación.

CONDESA
A su habitación o ahí, no lo vi bien...

CONDE
¡Susana! ¿Y por qué motivo
estáis tan turbada?

CONDESA
(con una sonrisa forzada)
Por mi camarera

Escena Sexta

CONDE
Yo no sé nada, pero
turbada al fin y al cabo...

CONDESA
Ah, esta criada
más que turbarme a mí os turba a vos mismo.

CONDE
Es verdad, es verdad y lo veréis ahora.

(Susana entra por la puerta por donde salió
y ve al conde que está hablando, comprendiendo
que ocurre algo, se oculta en la alcoba)

Nº 13. Terceto

CONDE
¡Susana! Ahora salid,
salid, lo ordeno.

CONDESA
(al conde, inquieta)
Deteneos, escuchad,
ella no puede salir.

SUSANA
(aparte)
¿A qué se debe esta pelea?
¿El paje dónde fue?

CONDE
¿Y quién impedirlo osa?

CONDESA
Lo impide la honestidad.
Un traje de novia
se está ella probando.

CONDE
Clarísima está la cosa,
el amante aquí estará.

CONDESA
Feísima esta la cosa
quién sabe qué pasará.

SUSANA
Entiendo alguna cosa,
veamos como va.

CONDE
Pues hablad al menos,
¡Susana si estáis ahí!

CONDESA
Tampoco, tampoco, tampoco, 
yo os ordeno: callad.

(Susana se oculta en la alcoba)

SUSANA
¡Oh, cielos!, un precipicio
un escándalo, un desorden
aquí cierto nacerá..

CONDESA Y CONDE
¡Consorte mío/mía, juicio!,
Un escándalo, un desorden 
evitemos, por caridad.

CONDE
Entonces, ¿no abrís?

CONDESA
¿Y por qué debo
mis habitaciones abrir?

CONDE
Bien, dejad...
abriremos sin llaves... ¡Eh, gente!

CONDESA
¿Como?, 
¿pondríais en peligro 
el honor de una dama?

CONDE
Es verdad, me equivoco
puedo sin ruido,
sin escándalo alguno para nuestra gente,
ir yo mismo a coger lo necesario.
Aguardad aquí... pero para que en todo
quede mi duda destruida
antes cerraré las puertas.

(Cierra con llave la puerta que conduce 
a las habitaciones de las criadas.)

CONDESA
(aparte)
¡Qué imprudencia!

CONDE
Vos tendréis la condescendencia
de venir conmigo,

(Fingiendo alegría)

señora, he aquí el brazo ¡vamos!

CONDESA
(con espanto)
¡Vamos!

CONDE
(señala el gabinete)
Susana estará ahí hasta que volvamos.

(Salen)

Escena Séptima

(Susana sale rápidamente de su escondite, 
y va a la puerta del gabinete; después 
Cherubino sale del gabinete)

Nº 14. Dueto

SUSANA
Abre, rápido, abre,
abre soy Susana;
rápido, sal de ahí, ven,
y vete rápido de aquí...

(Cherubino sale)

CHERUBINO
(confuso y muy asustado)
¡Ay de mí, qué horrible escena!
¡Qué gran fatalidad!

(Se aproxima a las puertas y las 
encuentra todas cerradas.)

SUSANA
¡Por aquí! ¡por allá!

SUSANA Y CHERUBINO
Las puertas están cerradas,
¿qué va a suceder?

CHERUBINO
Es preciso no perder la cabeza.

SUSANA
¡Os mata si os encuentra!

CHERUBINO
Veamos aquí fuera.

(asomándose a lo ventana que da
al jardín)

Da justo en el jardín.

(Quiere saltar abajo. 
Susana lo retiene)

SUSANA
¡Deténte, Cherubino!

(Vuelve a mirar, después se retira espantada)

Deténte, deténte, por piedad.

CHERUBINO
(volviendo a mirar)
¡Es preciso no perder la cabeza!

SUSANA
¡Deténte, Cherubino!

CHERUBINO
Me mata si me encuentra.

SUSANA
(siempre reteniéndolo)
Demasiado alto para un salto...
...deténte, por piedad!

CHERUBINO
...¡Déjame! Antes de dañarla,
al fuego me lanzaría.
Te abrazo a ti por ella, 

(Se suelta de Susana)

¡adiós! ¡Así se hace!

(Salta por la ventana.)

SUSANA
¡Va a perecer, oh Dios!
¡Deténte, por piedad! ¡Deténte!

(Susana tras dar un grito, se sienta; 
después vuelve a la ventana.)

¡Oh, mira el diablillo cómo huye! 
Está ya a una legua. 
Pero no perdamos el tiempo, 
entremos en el gabinete. 
Que venga ahora ese bocazas, yo aquí le espero.

(Susana entra en el gabinete y cierra 
la puerta tras de sí)

Escena Octava

(Entran la condesa y el conde con un martillo
y unas tenazas en la mano. Él examina 
todas las puertas.)

CONDE
Todo está como lo dejé. Queréis 
abrir vos misma o debo...

(Él quiere forzar la puerta)

CONDESA
¡Ay de mí! Deteneos
y escuchadme un momento.

(dejando el martillo y las 
tenazas sobre una silla)

¡Me creéis capaz de faltar al deber?

CONDE
Como gustéis.
Quiero ver quién está encerrado 
dentro de este gabinete

CONDESA
(temblando de miedo)
Sí, lo veréis,
pero escuchadme tranquilo.

CONDE
(alterado)
¡Así que no es Susana!

CONDESA
(tímidamente)
No, pero en su lugar hay un objeto
que motivos de sospecha
no os debe dar; para esta noche... 
una burla inocente... 
se estaba preparando... y os juro... 
que el honor... la honestidad...

CONDE
(más alterado)
¿Quién es entonces? ¡decid!...
¡lo mataré!

CONDESA
Escuchad...
Ah, no tengo valor...

CONDE
¡Hablad!

CONDESA
Es un chiquillo...

CONDE
(como antes)
¿Un chiquillo?..

CONDESA
Sí... Cherubino...

CONDE
(aparte)
¡Y me hará el destino
encontrar a este paje en todas partes!

(En voz alta)

¿Cómo?, ¿no se ha ido? ¡Desgraciados!
He aquí las dudas explicadas, el embrollo.
He aquí el engaño de que me advertía la carta!

Nº 15. Final

(La condesa y el conde, después 
Susana en el gabinete)

CONDE
(impetuoso ante la puerta del gabinete)
¡Sal ahora mismo, mozo mal nacido,
desgraciado, sin tardar!

CONDESA
(coge al conde y lo aleja de la puerta)
¡Oh señor! ese furor,
por él se me estremece el corazón.

CONDE
¿Y oponeros aún osáis?

CONDESA
No, escuchad.

CONDE
Venga, hablad.

CONDESA
Juro al cielo que todas las sospechas...
y el estado en que lo encontréis...
desabrochado el cuello... desnudo el pecho...

CONDE
¡Desabrochado el cuello!...
¡Desnudo el pecho!... ¡Seguid!...

CONDESA
Se desnudaba para vestirse de mujer...

CONDE
¡Ah!, comprendo, mujer indigna,
rápido me quiero vengar.

(Se aproxima al gabinete, pero vuelve atrás)

CONDESA
(enérgicamente)
Me agravia ese arrebato,
me ultrajáis al dudar.

CONDE
¡Dadme la llave!

CONDESA
¡Él es inocente!

(Dándole la llave)

vos sabéis...

CONDE
No sé nada.
¡Vete lejos de mi vista!
¡Una infiel, una impía eres
y tratas de infamarme!

CONDESA
Voy... sí... pero...

CONDE
No entiendo una palabra...

CONDESA
...pero no soy culpable...

CONDE
¡Os lo leo en el rostro!
Muera, muera..., rápido,
¡va la limpiar mi honor mancillado!

CONDESA
¡Ah, los ciegos celos
cualquier exceso le harán cometer!

(El conde abre el gabinete y Susana 
sale por la puerta y se detiene)

Escena Novena

(Los mismos, y Susana que sale del gabinete)

CONDE
(asombrado)
¡Susana!

CONDESA
(asombrada)
¡Susana!

SUSANA
¡Señor!
¿A qué se debe tanto estupor?

(Irónicamente)

¡El puñal coged,
matad al paje!
Al paje mal nacido
vedlo aquí.

(Cada uno para sí)

CONDE
¡Qué descubrimiento!
La cabeza me da vueltas.

CONDESA
¿Qué historia es ésta?
¡Susana está ahí!

SUSANA
Confusa tienen la cabeza,
¡No saben de qué va!

CONDE
(en voz alta, a Susana)
¿Estáis sola?

SUSANA
Mirad, aquí escondido estará...

CONDE
Miremos, aquí escondido estará.

(El conde entra en el gabinete)

CONDESA
Susana, estoy muerta, el aliento me falta.

SUSANA
(Muy alegre, indica a la condesa la 
ventana por donde saltó Cherubino.)
Estad contenta, tranquila,
a salvo está ya.

CONDE
(sale confuso del gabinete)
¡Me equivoqué en todo!
Apenas lo creo,
si injustamente os ofendí,
perdón os pido,
pero semejante burla
es una crueldad.

CONDESA Y SUSANA
(la condesa se tapa la cara con un pañuelo
para disimular su emoción)
Vuestras locuras
no merecen piedad.

CONDE
¡Yo os amo!

CONDESA
¡De veras!

(Tranquilizándose poco a poco)

CONDE
¡Os lo juro!

CONDESA
(con energía)
¡Mentís!
Soy la impía, la infiel
que siempre os engaña.

CONDE
Esa ira, Susana, ayúdame a calmar.

SUSANA
Así se condena a quien puede sospechar.

CONDESA
(molesta)
¿La lealtad de un alma 
amante debía esperar
una recompensa 
tan amarga?

CONDE
Esa ira, Susana,
ayúdame a calmar.

SUSANA
(suplicante)
¡Señora!

CONDE
¡Rosina!

CONDESA
(al conde)
¡Cruel!
¡Ya no soy ésa!,
sino el mísero objeto
de vuestro abandono
que os complacéis
en hacer desesperar.

SUSANA Y CONDE
Confuso, arrepentido,
esta/estoy bastante castigado,
tened piedad.

CONDESA
Esta alma no sabe
sufrir tan grande injusticia.

CONDE
Pero, ¿y el paje encerrado?

CONDESA
Fue sólo para probaros.

CONDE
¿Pero, y esos temblores y palpitaciones?...

CONDESA
Fue sólo para burlaros.

CONDE
¿Pero y esa nota tan cruel?...

SUSANA Y CONDESA
De Fígaro es la nota
y a vos por Basilio...

CONDE
¡Ah!, ¡pérfidos!, yo quiero...

SUSANA Y CONDESA
Perdón no merece
quien a los otros no lo da.

CONDE
(con ternura)
Y bien, si os place
haremos las paces:
Rosina inflexible
conmigo no será.

CONDESA
¡Ah, Susana, cuán blanda 
soy de corazón!
En el furor de las mujeres,
¿quién creerá ya?

SUSANA
Con los hombres, señora,
dad las vueltas que queráis y
veréis que siempre se acaba
cayendo en lo mismo.

CONDE
(con ternura)
¡Miradme!

CONDESA
¡Ingrato!

CONDE
He sido injusto, y me arrepiento.

(El conde cesa de besar la mano
de la condesa)

SUSANA, CONDESA Y CONDE
Desde este momento,
esta alma a conocerla/me/os
aprender podrá.

Escena Décima

(Los mismos y Fígaro)

FÍGARO
Señores, fuera
están ya los músicos,
las trompetas escuchad,
los pífanos oíd, entre cantos, entre bailes
de nuestros vasallos,
¡corramos, queremos
las bodas celebrar!

(Fígaro toma a Susana por el brazo y
quiere salir, pero el conde lo retiene)

CONDE
Despacio, despacio, menos prisas.

FÍGARO
La turba me espera.

CONDE
antes de partir, sacadme de dudas.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
La cosa es escabrosa...
¿Como terminará?

CONDE
(aparte)
Con arte las cartas
conviene aquí descubrir.

(A Fígaro, mostrando la nota
recibida de Basilio)

¿Sabéis, señor Fígaro,
esta nota quién la escribió?

FÍGARO
(fingiendo examinar la nota)
¡No la conozco ....

SUSANA, CONDESA Y CONDE
¿No la conoces?

FÍGARO
¡No, no, no!

SUSANA
¿Y no la diste a Don Basilio?...

CONDESA
...¿para llevarla?...

CONDE
Nos entiendes

FÍGARO
¡Caramba, caramba!

SUSANA
Y no sabes que el galancete...

CONDESA
...que esta noche en el jardín...

CONDE
¿Ya entiendes?...

FÍGARO
Yo no lo sé.

CONDE
Buscas en vano defensa y excusa,
tu rostro te acusa ya.
Veo claro que quieres mentir.

FÍGARO
Miente el rostro, yo ya no miento,

SUSANA Y CONDESA
El talento agudizas en vano:
hemos descubierto el misterio
no hay nada que contar.

CONDE
¿Qué respondes?

FÍGARO
¡Nada, nada!

CONDE
Entonces, ¿de acuerdo?

FÍGARO
No estoy de acuerdo

SUSANA Y CONDESA
Venga, tranquilízate, necio,
la broma ha de terminar.

FÍGARO
(coge a Susana por el brazo)
Para terminarla felizmente
y a la usanza teatral,
una escena matrimonial
le haremos ahora seguir.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
(al conde)
Oh señor, no os opongáis, 
consolad mis/sus deseos... 

CONDE
(aparte)
Marcelina, Marcelina,
¡cuánto tardas en comparecer!

Escena Undécima

(Los mismos y Antonio, el jardinero, 
enfurecido, con una maceta de claveles rota)

ANTONIO
¡Ah, señor, señor!

CONDE
(con ansiedad)
¿Qué ha sucedido?

ANTONIO
¡Qué insolencia! ¿Quién lo hizo? ¿Quién ha sido?

SUSANA, CONDESA, CONDE Y FÍGARO
¿Qué dices, qué tienes, qué ha sucedido? 

ANTONIO
¡Escuchen!

SUSANA, CONDESA, CONDE Y FÍGARO
¡Venga, habla pronto!

ANTONIO
Por el balcón que mira al jardín,
mil cosas cada día arrojar veo, 
y hace poco, ¿puede suceder algo peor?,
vi a un hombre, señor mío, tirarse abajo.

CONDE
(con viveza)
¿Desde el balcón?

ANTONIO
(señalándole la maceta de flores rota)
¡Mirad los claveles!

CONDE
¿Al jardín?

ANTONIO
¡Sí!

SUSANA Y CONDESA
(en voz baja a Fígaro)
¡Fígaro alerta!

CONDE
¡Qué oigo!

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
(en voz baja)
Este hombre nos desconcierta,

(En voz alta)

¿ese borracho qué viene a hacer aquí?

CONDE
(a Antonio)
¡Conque un hombre! 
Pero, ¿dónde está? ¿dónde ha ido?

ANTONIO
El bribón huyó, rápido, rápido
y de vista lo perdí.

SUSANA
(bajo a Fígaro)
Sabes que el paje...

FÍGARO
(en voz baja a Susana)
Lo sé todo, lo vi.

(Se ríe en voz alta)

¡Ja!, ¡ja!, ¡ja!

CONDE
¡Calla!

ANTONIO
(a Fígaro)
¿De qué te ríes?

FÍGARO
(A Antonio)
Tú estás ebrio desde el amanecer.

CONDE
(A Antonio)
Ahora, repíteme: ¿Un hombre desde el balcón?

ANTONIO
Desde el balcón.

CONDE
¿Al jardín?

ANTONIO
Al jardín.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
Pero señor, si en él habla el vino.

CONDE
(A Antonio)
No importa; sigue: ¿no le viste la cara?

ANTONIO
No, no lo vi

SUSANA Y CONDESA
(en voz baja a Fígaro)
¡Veamos, Fígaro, escucha!

FÍGARO
(A Antonio)
Venga llorón, calla de una vez.
¡Por tres perras tanto tumulto!

(tocando, con desprecio, los claveles rotos)

Ya que el hecho no puede ocultarse,
yo mismo salté por ahí.

CONDE Y ANTONIO
¿Quién?, ¿tú mismo?

SUSANA, CONDESA
(en voz baja)
¡Que cabeza, qué ingenio!

FÍGARO
(al conde)
No hay de qué asombrarse

CONDE
No lo puedo creer.

ANTONIO
(a Fígaro)
¿Cómo te has vuelto tan grueso?
Después del salto no estabas así.

FÍGARO
Al que salta le sucede así.

ANTONIO
¿Tú lo crees así?

SUSANA Y CONDESA
(en voz baja)
¿E insiste este loco?

CONDE
(a Antonio)
¿Tú que dices?

ANTONIO
A mí me pareció el muchacho.

CONDE
(con cólera)
¡Cherubino!

SUSANA Y CONDESA
(en voz baja)
¡Maldito!

FÍGARO
Eso es, 
ha venido a caballo de Sevilla,
de Sevilla hacia donde él se fue.

ANTONIO
(con simpleza)
Eso no, eso no, que al caballo
yo no lo vi saltar.

CONDE
¡Qué paciencia! ¡Terminemos la fiesta!

SUSANA Y CONDESA
(en voz baja)
¿Cómo?... .Justo cielo, ¿acabará esto?

CONDE
(a Fígaro, enfadado)
Entonces tú...

FÍGARO
(con desparpajo)
Salté abajo.

CONDE
Pero ¿por qué?

FÍGARO
El temor...

CONDE
¿Qué temor?

FÍGARO
(indicando la habitación de las criadas)
Allá encerrado
esperando esa querida carita ...
toc, toc, escuché un ruido fuera de lo habitual...
vos gritasteis... la nota escrita...
salté abajo por el temor confundido...

(tocándose el pie como si se hubiera hecho daño)

y me he torcido un nervio del pie.

ANTONIO
(enseñando a Fígaro algunas hojas plegadas)
¿Tuyos, entonces, serán estos papeles 
que perdiste?

CONDE
(cogiéndolos)
¡Alto ahí!, ¡dámelos a mí!

FÍGARO
(bajito a Susana y la condesa)
¡Ha caído en la trampa!

SUSANA Y CONDESA
(en voz baja a Fígaro)
¡Fígaro, alerta!

CONDE
(abre el papel y lo vuelve a cerrar rápidamente)
Decid, veamos, ¿este papel qué es?

FÍGARO 
(Saca algunos papeles de su bolsillo, 
y finge examinarlos)
Enseguida, enseguida, tengo tantos... ¡Esperad!

ANTONIO
¿Será quizá la lista de las deudas?

FÍGARO
(con intención a Antonio)
No, la lista de los taberneros

CONDE
(a Fígaro)
¡Habla!

(a Antonio)

Y tú déjalo; y vete.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
(A Antonio)
Déjalo/me y vete.

ANTONIO
Me voy, sí, pero si vuelvo a encontrarte...

(Sale)

FÍGARO
Vete, vete, no te temo.

CONDE
(vuelve a abrir la carta y 
la vuelve a cerrar; a Fígaro)
¿Entonces?...

CONDESA
(en voz baja a Susana)
¡Oh cielos! ¡el nombramiento del paje!

SUSANA
(a Fígaro, disimuladamente)
¡Justos Dioses! ¡el nombramiento!

CONDE
(a Fígaro con ironía)
¡Valor!

FÍGARO
(como acordándose de pronto de una cosa)
¡Ah, qué cabeza! Éste es el nombramiento que
poco antes el muchacho me dio.

CONDE
¿Para qué?

FÍGARO
(confuso)
Le falta...

CONDE
¿Le falta?...

CONDESA
(bajito a Susana)
¡El sello!

SUSANA
(en voz baja a Fígaro)
¡el sello!

CONDE
(a Fígaro que finge pensar)
¡Responde!

FÍGARO
Es la costumbre...

CONDE
¡Venga!, ¿te confundes?

FÍGARO
Es la costumbre ponerle el sello.

CONDE
(mira y  ve que falta el sello; 
rompe el papel)
Este bribón me saca de quicio.

(Muy enfadado lo arroja al suelo)

Todo esto es demasiado misterioso para mí

SUSANA Y CONDESA
Si me salvo de esta tempestad, 
ya no habrá naufragio para mí. 

FÍGARO
Resopla en vano y el suelo patea, 
pobrecito, sabe menos que yo.

Escena Duodécima

(Los mismos, Marcelina, Bartolo y Basilio)

MARCELINA, BASILIO Y BARTOLO
(entran, al conde)
Vos señor, que justo sois,
nos debéis ahora escuchar.

CONDE
Han venido a vengarme...
Me siento consolado.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
Han venido a desconcertarme
¿qué remedio encontrar?

FÍGARO
(al conde)
Son tres estúpidos, tres locos
¿qué vienen a hacer aquí?

CONDE
Despacio, despacio, sin alborotos diga
cada cual lo que le apetezca.

MARCELINA
Un compromiso nupcial tiene
ese hombre conmigo contraído
y pretendo que ese compromiso,
conmigo deba cumplir.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
¡Cómo!, ¡cómo!

CONDE
¡Alto ahí! ¡Silencio!
Yo estoy aquí para juzgar.

BARTOLO
Yo, nombrado abogado suyo,
vengo a llevar su defensa;
las legítimas pretensiones
aquí vengo a manifestar.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
¡Es un bribón!

CONDE
¡Alto ahí! ¡Silencio!, 
Yo estoy aquí para juzgar.

BASILIO
Yo, como hombre de todos conocido
vengo aquí para testimoniar
del prometido matrimonio
con préstamo de dinero.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
¡Son tres locos,!

CONDE
¡Alto ahí! ¡Silencio! Lo veremos:
el contrato leeremos,
todo en orden debe quedar.

MARCELINA, BASILIO
 BARTOLO Y CONDE
¡Qué buen golpe, qué bonito caso!
¡Qué buen palmo de narices!
¡Alguna deidad propicia 
hasta aquí le/nos ha guiado!

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
¡Estoy confusa/o, estoy aturdida/o!
¡ Desesperada/o, asombrada/o!
Seguro que algún diablo del infierno
hasta aquí los ha guiado.

Acto III