LAS BODAS DE FÍGARO

 

Personajes

FÍGARO

SUSANA

CONDE

ROSINA

CHERUBINO

BARTOLO

MARCELLINA

DON BASILIO

BARBARINA

DON CURZIO

ANTONIO

Criado del Conde

       Criada de la condesa y novia de Fígaro      

Conde de Almaviva.

Condesa de Almaviva

Paje

Doctor, antiguo tutor de Rosina

Antiguo amor de Bartolo

Maestro de canto

Hija de Antonio el jardinero

Notario

Jardinero, tío de Susana

Barítono

Soprano

Barítono

Soprano

Mezzosoprano

Bajo

Soprano

Tenor

Soprano

Tenor

Bajo

 

La acción se desarrolla en España, cerca de Sevilla, en el Castillo del Conde de Almaviva.

 

ATTO PRIMO


Scena Prima

(Castello del Conte Almaviva, vicino a 
Siviglia. Camera non affatto ammobiliata,
una sedia d'appoggio in mezzo Figaro
con una misura in mano e Susanna allo
specchio che si sta mettendo un 
capellino ornato di fiori)

Nº 1. Duetto

FIGARO
(misurando) 
Cinque... dieci.... venti... trenta... 
trentasei...quarantatré...

SUSANNA
(guardandosi nello specchio) 
Ora sì ch'io son contenta;
sembra fatto inver per me.

FIGARO
Cinque...

SUSANNA
Guarda un po', 
mio caro Figaro,

FIGARO
...dieci..

SUSANNA
...guarda un po', 
mio caro Figaro,..

FIGARO
...venti..

SUSANNA
...guarda un po'..

FIGARO
...trenta...

SUSANNA
...guarda un po', 
guarda adesso il mio cappello...

FIGARO
...trentasei...

SUSANNA
...guarda 
adesso il mio cappello...

FIGARO
...quarantatré.

SUSANNA
...guarda un po',
mio caro Figaro, guarda 
adesso il mio cappello, ecc.

FIGARO
Sì mio core, 
or è più bello,
sembra fatto inver per te.

SUSANNA
Guarda un po', ...

FIGARO
Sì mio core...

SUSANNA E FIGARO
Ah, il mattino alle nozze vicino
quanto è dolce al mio/tuo tenero sposo
questo bel cappellino vezzoso
che Susanna ella stessa si fe'.

SUSANNA
Cosa stai misurando, 
caro il mio Figaretto?

FIGARO
Io guardo se quel letto
che ci destina il Conte
farà buona figura in questo loco.

SUSANNA
E in questa stanza?

FIGARO
Certo: a noi la cede
generoso il padrone.

SUSANNA
Io per me te la dono.

FIGARO
E la ragione?

SUSANNA
(toccandosi la fronte) 
La ragione l'ho qui.

FIGARO
(facendo lo stesso) 
Perché non puoi
far che passi un po' qui?

SUSANNA
Perché non voglio.
Sei tu mio servo, o no?

FIGARO
Ma non capisco
perché tanto ti spiace
la più comoda stanza del palazzo.

SUSANNA
Perch'io son la Susanna, e tu sei pazzo.

FIGARO
Grazie; non tanti elogi: Guarda un poco
se potria star meglio in altro loco.

Nº 2 Duetto

Se a caso madama
la notte ti chiama,
din din; in due passi
da quella puoi gir.
Vien poi l'occasione
che vuolmi il padrone,
don, don; in tre salti 
lo vado a servir.

SUSANNA
Così se il mattino
il caro Contino,
din din; e ti manda
tre miglia lontan,
don don; a mia porta
il diavol lo porta,
ed ecco in tre salti ...

FIGARO
Susanna, pian, pian.

SUSANNA
Ascolta ...

FIGARO
Fa presto ...

SUSANNA
Se udir brami il resto,
discaccia i sospetti
che torto mi fan.

FIGARO
Udir bramo il resto,
i dubbi, i sospetti
gelare mi fan.

SUSANNA
Or bene; ascolta, e taci!

FIGARO
Parla: che c'è di nuovo?

SUSANNA
Il signor Conte,
stanco di andar cacciando le straniere
bellezze forestiere,
vuole ancor nel castello
ritentar la sua sorte,
né già di sua consorte, bada bene,
appetito gli viene ...

FIGARO
E di chi dunque?

SUSANNA
Della tua Susanetta

FIGARO
(con sorpresa)
Di te?

SUSANNA
Di me medesma; ed ha speranza,
che al nobil suo progetto
utilissima sia tal vicinanza.

FIGARO
Bravo! Tiriamo avanti.

SUSANNA
Queste le grazie son, questa la cura
ch'egli prende di te, della tua sposa.

FIGARO
Oh, guarda un po', che carità pelosa!

SUSANNA
Chetati, or viene il meglio: Don Basilio,
mio maestro di canto, e suo mezzano,
nel darmi la lezione
mi ripete ogni dì questa canzone.

FIGARO
Chi? Basilio? Oh birbante!

SUSANNA
E tu credevi
che fosse la mia dote
merto del tuo bel muso!

FIGARO
Me n'ero lusingato.

SUSANNA
Ei la destina 
per ottener da me certe mezz'ore...
che il diritto feudale...

FIGARO
Come? Ne' feudi suoi
non l'ha il Conte abolito?

SUSANNA
Ebben; ora è pentito, e par che tenti
Riscattarlo da me.

FIGARO
Bravo! Mi piace:
Che caro signor Conte!
Ci vogliam divertir: 
trovato avete...

(Si sente suonare un campanello) 

Chi suona? La Contessa.

SUSANNA
Addio, addio, Figaro bello ...

FIGARO
Coraggio, mio tesoro.

SUSANNA
E tu, cervello.

(parte) 

Scena Seconda

(Figaro solo, passeggiando con fuoco per la
camera, e fregandosi le mani)

FIGARO
Bravo, signor padrone! Ora incomincio
a capir il mistero... e a veder schietto
tutto il vostro progetto: a Londra è vero?
Voi ministro, io corriero, e la Susanna ...
segreta ambasciatrice.
Non sarà, non sarà. Figaro il dice.

Nº 3 Cavatina

Se vuol ballare
Signor Contino,
il chitarrino
le suonerò.
Se vuol venire
nella mia scuola
la capriola
le insegnerò.
Saprò... ma piano,
meglio ogni arcano
dissimulando
scoprir potrò!
L'arte schermendo,
l'arte adoprando,
di qua pungendo,
di là scherzando,
tutte le macchine
rovescerò.
Se vuol ballare
Signor Contino,
il chitarrino
le suonerò.

(parte) 

Scena Terza

(Bartolo e Marcellina 
con un contratto in mano)

BARTOLO
Ed aspettaste il giorno
fissato a le sue nozze
per parlarmi di questo?

MARCELLINA
Io non mi perdo,
dottor mio, di coraggio;
per romper de' sponsali
più avanzati di questo
bastò spesso un pretesto, ed egli ha meco,
oltre questo contratto, certi impegni...
so io...basta...convien
la Susanna atterrir. Convien con arte
impuntigliarla a rifiutare il Conte.
Egli per vendicarsi
prenderà il mio partito,
e Figaro così fia mio marito.

BARTOLO
(prende il contratto dalle 
mani di Marcellina) 
Bene, io tutto farò: senza riserve
tutto a me palesate.

(Tra sè)

Avrei pur gusto
di dar per moglie la mia serva antica
a chi mi fece un dì rapir l'amica.

Nº 4 Aria

BARTOLO
La vendetta, oh, la vendetta!
È un piacer serbato ai saggi.
L'obliar l'onte e gli oltraggi
è bassezza, è ognor viltà.
Con l'astuzia...coll'arguzia...
col giudizio...col criterio...
si potrebbe...il fatto è serio...
ma credete si farà.
Se tutto il codice dovessi volgere,
se tutto l'indice dovessi leggere,
con un equivoco, con un sinonimo
qualche garbuglio si troverà.
Tutta Siviglia conosce Bartolo:
il birbo Figaro vostro sarà.
Tutta Siviglia, ecc.

(parte) 

Scena Quarta

(Marcellina, poi Susanna con cuffia 
da donna, un nastro e un abito da donna)

MARCELLINA
Tutto ancor non ho perso:
mi resta la speranza.

(Entra Susanna)

Ma Susanna si avanza:
io vo' provarmi...
Fingiam di non vederla.

(Tra sè, forte)

E quella buona perla
la vorrebbe sposar!

SUSANNA
(resta indietro) 
Di me favella

MARCELLINA
Ma da Figaro alfine
Non può meglio sperarsi: 
"l'argent fait tout".

SUSANNA
(Tra sè)
Che lingua! Manco male
ch'ognun sa quanto vale.

MARCELLINA
Brava! Questo è giudizio!
Con quegli occhi modesti,
con quell'aria pietosa,
e poi...

SUSANNA
(tra sè)
Meglio è partir.

MARCELLINA
Che cara sposa!

(Vanno tutte due per partire e 
s'incontrano alla porta.) 

Nº 5 Duetto

MARCELLINA
(facendo una riverenza) 
Via resti servita,
Madama brillante.

SUSANNA
(facendo una riverenza) 
Non sono sì ardita,
madama piccante.

MARCELLINA
(riverenza) 
No, prima a lei tocca.

SUSANNA
(riverenza) 
No, no, tocca a lei.

SUSANNA E MARCELLINA
(riverenze) 
Io so i dover miei,
non fo inciviltà.

MARCELLINA
(riverenza) 
La sposa novella!

SUSANNA
(riverenza) 
La dama d'onore!

MARCELLINA
(riverenza) 
Del Conte la bella!

SUSANNA
(riverenza) 
Di Spagna l'amore!

MARCELLINA
(riverenza)
I meriti!

SUSANNA
(riverenza)
L'abito!

MARCELLINA
(riverenza)
Il posto!

SUSANNA
(riverenza)
L'età!

MARCELLINA
(riverenza)
Per Bacco, precipito,
se ancor resto qua.

SUSANNA
(riverenza)
Sibilla decrepita,
da rider mi fa.

(Marcellina parte infuriata) 

Scena Quinta

(Susanna , e poi Cherubino)

SUSANNA
Va' là, vecchia pedante,
dottoressa arrogante,
perché hai letti due libri
e seccata madama in gioventù...

CHERUBINO
(esce in fretta) 
Susanetta, sei tu?

SUSANNA
Son io, cosa volete?

CHERUBINO
Ah, cor mio, che accidente!

SUSANNA
Cor vostro! Cosa avvenne?

CHERUBINO
Il Conte ieri
perché trovommi sol con Barbarina,
il congedo mi diede;
e se la Contessina,
la mia bella comare,
grazia non m'intercede, io vado via,

(Con ansietà)

io non ti vedo più, Susanna mia!

SUSANNA
Non vedete più me! Bravo! Ma dunque
non più per la Contessa
segretamente il vostro cor sospira?

CHERUBINO
Ah, che troppo rispetto ella m'ispira!
Felice te, che puoi
vederla quando vuoi,

(Con un sospiro)

che la vesti il mattino,
che la sera la spogli, che le metti
gli spilloni, i merletti...
Ah, se in tuo loco...
Cos'hai lì?- Dimmi un poco...

SUSANNA
(imitando)
Ah, il vago nastro della notturna cuffia
di comare sì bella.

CHERUBINO
(toglie il nastro di mano a Susanna) 
Deh, dammelo sorella,
dammelo per pietà!

SUSANNA
(vuol riprenderglielo) 
Presto quel nastro!

CHERUBINO
(si mette a girare intorno la sedia,
bacia e ribacia il nastro) 
O caro, o bello, o fortunato nastro!
Io non te'l renderò che colla vita!

SUSANNA
(seguia a corrergli dietro, ma poi 
s'arresta come fosse stanca) 
Cos'è quest'insolenza?

CHERUBINO
(estrae un foglio dei tasca)
Eh via, sta cheta!
In ricompensa poi
questa mia canzonetta io ti vo' dare.

SUSANNA
(presi il foglio)
E che ne debbo fare?

CHERUBINO
Leggila alla padrona,
leggila tu medesma;
leggila a Barbarina, a Marcellina;

(Con trasporto di gioia)

leggila ad ogni donna del palazzo!

SUSANNA
Povero Cherubin, siete voi pazzo!

Nº 6 Aria

CHERUBINO
Non so più cosa son, cosa faccio...
or di foco, ora sono di ghiaccio...
ogni donna cangiar di colore,
ogni donna mi fa palpitar.
Solo ai nomi d'amor, di diletto,
mi si turba, mi s'altera il petto
e a parlare mi sforza d'amore
un desio ch'io non posso spiegar.
Parlo d'amor vegliando,
parlo d'amor sognando,
all'acqua, all'ombre, ai monti,
ai fiori, all'erbe, ai fonti,
all'eco, all'aria, ai venti,
che il suon de' vani accenti
portano via con sé.
E se non ho chi mi oda,
parlo d'amor con me.

Scena Sesta

(Cherubino, Susanna e poi il Conte)

CHERUBINO
(vedendo il Conte da lontano,
 torna indietro impaurito e si 
nasconde dietro la sedia)
Ah, son perduto! 

SUSANNA
(cerca di mascherare Cherubino) 
Che timor!  Il Conte!  Misera me!

(Entra il conte)

CONTE
Susanna, mi sembri
agitata e confusa.

SUSANNA
Signor ... io chiedo scusa ...
ma ... se mai ... qui sorpresa ...
per carità! Partite.

CONTE
(si mette a sedere sulla sedia, 
prende Susanna per la mano) 
Un momento, e ti lascio. Odi.

SUSANNA
Non odo nulla.

CONTE
Due parole. Tu sai
che ambasciatore a Londra
il re mi dichiarò; di condur meco
Figaro destinai...

SUSANNA
(timida)
Signor, se osassi ...

CONTE
(sorge) 
Parla, parla, mia cara, e con quel dritto
ch'oggi prendi su me finché tu vivi
chiedi, imponi, prescrivi.

(Con tenerezza, e tentando riprenderle 
la mano)

SUSANNA
(con smania)
Lasciatemi signor; dritti non prendo,
non ne vo', non ne intendo ... 
oh me infelice!

CONTE
Ah no, Susanna, io ti vo' far felice!
Tu ben sai quanto io t'amo: a te Basilio
tutto già disse. Or senti,
se per pochi momenti
meco in giardin sull'imbrunir del giorno...
ah, per questo favore io pagherei ...

BASILIO
(dentro la scena) 
È uscito poco fa.

CONTE
Chi parla?

SUSANNA
Oh Dei!

CONTE
Esci, e alcun non entri.

SUSANNA
(inquietissima)
Ch'io vi lasci qui solo?

BASILIO
(dentro) 
Da madama ei sarà, vado a cercarlo.

CONTE
(addita la sedia) 
Qui dietro mi porrò.

SUSANNA
Non vi celate.

CONTE
Taci, e cerca ch'ei parta.

(Il Conte vuol nascondersi dietro il 
sedile: Susanna si frappone tra il paggio
e lui: il Conte la spinge dolcemente. Ella
rincula, intanto il paggio passa al davanti
del sedile, si mette dentro in piedi, 
Susanna il ricopre colla vestaglia.) 

SUSANNA
Oimè! Che fate?

Scena Settima

(I suddetti e Basilio)

BASILIO
Susanna, il ciel vi salvi. Avreste a 
caso veduto il Conte?

SUSANNA
E cosa deve far meco il Conte? 
Animo, uscite.

BASILIO
Aspettate, sentite,
Figaro di lui cerca.

SUSANNA
(tra sè)
Oh cielo!

(Forte)

Ei cerca
chi dopo voi più l'odia.

CONTE
(tra sè)
Veggiam come mi serve.

BASILIO
Io non ho mai nella moral sentito
ch'uno ch'ama la moglie odi il marito.
Per dir che il Conte v'ama ...

SUSANNA
(con risentimento)
Sortite, vil ministro
dell'altrui sfrenatezza: Io non ho d'uopo
della vostra morale,
del Conte, del suo amor ...

BASILIO
Non c'è alcun male.
Ha ciascun i suoi gusti: io mi credea
che preferir dovreste per amante,
come fan tutte quante,
un signor liberal, prudente, e saggio,
a un giovinastro, a un paggio ...

SUSANNA
(con ansietà)
A Cherubino!

BASILIO
A Cherubino! A Cherubin d'amore
ch'oggi sul far del giorno
passeggiava qui d'intorno,
per entrar ...

SUSANNA
(con forza)
Uom maligno,
un impostura è questa.

BASILIO
È un maligno con voi 
chi ha gli occhi in testa.
E quella canzonetta?
Ditemi in confidenza; io sono amico,
ed altrui nulla dico;
è per voi, per madama ...

SUSANNA
(mostra dello smarrimento, tra sè)
Chi diavol gliel'ha detto?

BASILIO
A proposito, figlia,
istruitelo meglio;
egli la guarda a tavola sì spesso,
e con tale immodestia,
che se il Conte s'accorge ... 
che su tal punto,
sapete, egli è una bestia.

SUSANNA
Scellerato!
E perché andate voi
tai menzogne spargendo?

BASILIO
Io! Che ingiustizia! 
Quel che compro io vendo.
A quel che tutti dicono
io non aggiungo un pelo.

CONTE
(sortendo) 
Come, che dicon tutti!

BASILIO
Oh bella!

SUSANNA
Oh cielo!

Nº 7: Terzetto

CONTE
(a Basilio) 
Cosa sento! Tosto andate,
e scacciate il seduttor.

BASILIO
In mal punto son qui giunto,
perdonate, oh mio signor.

SUSANNA
Che ruina, me meschina,

(quasi svenuta) 

son oppressa dal dolor.

BASILIO E CONTE
(sostenendola) 
Ah già svien la poverina!
Come, oh Dio, le batte il cor!

BASILIO
(approssimandosi al sedile 
in atto di farla sedere) 
Pian pianin su questo seggio.

SUSANNA
(rinviene)
Dove sono! Cosa veggio!
Che insolenza, andate fuor.

(staccandosi da tutti due) 

BASILIO
(con malignità)
Siamo qui per aiutarvi,
è sicuro il vostro onor.

CONTE
Siamo qui per aiutarti,
non turbarti, oh mio tesor.

BASILIO
(al Conte) 
Ah, del paggio quel che ho detto
era solo un mio sospetto.

SUSANNA
È un'insidia, una perfidia,
non credete all'impostor.

CONTE
Parta, parta il damerino!

SUSANNA E BASILIO
Poverino!

CONTE
(ironicamente)
Poverino!
Ma da me sorpreso ancor.

SUSANNA
Come! 

BASILIO
Che!

CONTE
Da tua cugina
l'uscio ier trovai rinchiuso;
picchio, m'apre Barbarina
paurosa fuor dell'uso.
Io dal muso insospettito,
guardo, cerco in ogni sito,
ed alzando pian pianino
il tappeto al tavolino
vedo il paggio ...

(imita il gesto colla vestaglia 
e scopre il paggio. Con sorpresa) 

Ah! cosa veggio!

SUSANNA
(son timore)
Ah! crude stelle!

BASILIO
(ridendo)
Ah! meglio ancora!

CONTE
Onestissima signora!
Or capisco come va!

SUSANNA
Accader non può di peggio,
giusti Dei! Che mai sarà?

BASILIO
Così fan tutte le belle;
non c'è alcuna novità!

CONTE
Basilio, in traccia tosto
di Figaro volate:

(addita Cherubino che non si muove di loco)

io vo' ch'ei veda ...

SUSANNA
(con vivezza)
Ed io che senta; andate!

CONTE
(a Basilio)
Restate: che baldanza! E quale scusa
se la colpa è evidente?

SUSANNA
Non ha d'uopo di scusa un'innocente.

CONTE
Ma costui quando venne?

SUSANNA
Egli era meco
quando voi qui giungeste, e mi chiedea
d'impegnar la padrona
a intercedergli grazia. Il vostro arrivo
in scompiglio lo pose,
ed allor in quel loco si nascose.

CONTE
Ma s'io stesso m'assisi
quando in camera entrai!

CHERUBINO
(timidamente)
Ed allor di dietro io mi celai.

CONTE
E quando io là mi posi?

CHERUBINO
Allor io pian mi volsi, e qui m'ascosi.

CONTE
(a Susanna) 
Oh ciel, dunque ha sentito
tutto quello ch'io ti dicea!

CHERUBINO
Feci per non sentir quanto potea.

CONTE
Ah perfidia!

BASILIO
Frenatevi: vien gente!

CONTE
(tira Cherubino giù dalla sedia) 
E voi restate qui, picciol serpente!

Scena Ottava

(Entrano contadine e contadini, e poi
Figaro con bianca veste in mano. 
Coro di contadine e di contadini vestiti 
di bianco che spargono fiori, raccolti in 
piccioli panieri, davanti al Conte e 
cantano il seguente) 

Nº 8 Coro

CORO
Giovani liete,
fiori spargete
davanti al nobile
nostro signor.
Il suo gran core
vi serba intatto
d'un più bel fiore
l'almo candor.

CONTE
(a Figaro con sorpresa) 
Cos'è questa commedia?

FIGARO
(piano a Susanna) 
Eccoci in danza:
secondami cor mio.

SUSANNA
(piano a Figaro)
Non ci ho speranza.

FIGARO
Signor, non disdegnate
questo del nostro affetto
meritato tributo: or che aboliste
un diritto sì ingrato a chi ben ama ...

CONTE
Quel diritto or non v'è più; cosa si brama?

FIGARO
Della vostra saggezza il primo frutto
oggi noi coglierem: le nostre nozze
si son già stabilite. Or a voi tocca
costei che un vostro dono
illibata serbò, coprir di questa,
simbolo d'onestà, candida vesta.

CONTE
(tra sè)
Diabolica astuzia!
Ma fingere convien.

(Forte)

Son grato, amici,
ad un senso sì onesto!
Ma non merto per questo
né tributi, né lodi; e un dritto ingiusto
ne' miei feudi abolendo,
a natura, al dover lor dritti io rendo.

TUTTI
Evviva, evviva, evviva!

SUSANNA
Che virtù!

FIGARO
Che giustizia!

CONTE
(a Figaro e Susanna) 
A voi prometto
compier la cerimonia:
chiedo sol breve indugio; io voglio in faccia
de' miei più fidi, e con più ricca pompa
rendervi appien felici.

(A Basilio)

Marcellina si trovi.

(Forte)

Andate, amici.

Nº 8a Coro

CORO
(spargendo il resto dei fiori)
Giovani liete,
fiori spargete
davanti al nobile
nostro signor.
Il suo gran core
vi serba intatto
d'un più bel fiore
l'almo candor.

(partono) 

FIGARO
Evviva!

SUSANNA
Evviva!

BASILIO
Evviva!

FIGARO
(a Cherubino) 
E voi non applaudite?

SUSANNA
È afflitto poveretto!
Perché il padron lo scaccia dal castello!

FIGARO
Ah, in un giorno sì bello!

SUSANNA
In un giorno di nozze!

FIGARO
Quando ognun v'ammira!

CHERUBINO
(s'inginocchia) 
Perdono, mio signor ...

CONTE
Nol meritate.

SUSANNA
Egli è ancora fanciullo

CONTE
Men di quel che tu credi.

CHERUBINO
È ver, mancai; 
ma dal mio labbro alfine ...

CONTE
(lo alza) 
Ben, bene; io vi perdono.
Anzi farò di più; vacante è un posto
d'uffizial nel reggimento mio;
io scelgo voi; partite tosto: addio.

(Il Conte vuol partire, 
Susanna e Figaro l'arrestano.) 

SUSANNA E FIGARO
Ah, fin domani sol ...

CONTE
No, parta tosto.

CHERUBINO
(con passione e sospirando)
A ubbidirvi, signor, son già disposto.

CONTE
Via, per l'ultima volta
la Susanna abbracciate.

(Cherubino abbraccia Susanna che rimane 
confusa)

(Tra sè)

Inaspettato è il colpo.

(Conte e Basilio partono)

FIGARO
Ehi, capitano,
a me pure la mano;

(piano a Cherubino) 

io vo' parlarti
pria che tu parta. Addio,
picciolo Cherubino;
come cangia in un punto il tuo destino.

Nº 9 Aria

FIGARO
Non più andrai, farfallone amoroso,
notte e giorno d'intorno girando;
delle belle turbando il riposo
Narcisetto, Adoncino d'amor.
Non più avrai questi bei pennacchini,
quel cappello leggero e galante,
quella chioma, quell'aria brillante,
quel vermiglio donnesco color.
Tra guerrieri, poffar Bacco!
Gran mustacchi, stretto sacco.
Schioppo in spalla, sciabola al fianco,
collo dritto, muso franco,
un gran casco, o un gran turbante,
molto onor, poco contante,
Ed invece del fandango, 
una marcia per il fango.
Per montagne, per valloni,
con le nevi e i solleoni.
Al concerto di tromboni,
di bombarde, di cannoni,
che le palle in tutti i tuoni
all'orecchio fan fischiar.
Cherubino alla vittoria:
alla gloria militar.

(Partono tutti al suono d'una marcia.) 
ACTO PRIMERO


Escena Primera

(Castillo del Conde de Almaviva, cerca 
de Sevilla. Una habitación a medio amueblar. 
Se ve un gran sillón. Fígaro está midiendo 
el suelo. Susana, ante el espejo, se 
está probando un sombrerito adornado
con flores)

Nº 1 Dueto

FÍGARO
(midiendo)
Cinco... diez... veinte...treinta... 
treinta y seis... cuarenta y tres.

SUSANA
(mirándose en el espejo)
Ahora sí que estoy contenta,
parece hecho expresamente para mí.

FÍGARO
Cinco...

SUSANA
Mírame
querido Fígaro...

FÍGARO
...diez... 

SUSANA
... mírame
querido Fígaro...

FÍGARO
...veinte

SUSANA
... mira...

FÍGARO
...treinta...

SUSANA
... mira,
mira mi sombrero...

FÍGARO
... treinta y seis

SUSANA
... mira
mi sombrero...

FÍGARO
... cuarenta y tres.

SUSANA
...mira
querido Fígaro,
mira mi sombrero, etc.

FÍGARO
Sí, corazón mío,
ahora está más bello, en verdad que
parece hecho para ti.

SUSANA
Mira...

FÍGARO
Sí, corazón mío...

SUSANA Y FÍGARO
¡Ah!, en la mañana antes de las bodas, 
qué dulce es para mí/ti tierno esposo
este bello sombrerito gracioso que
Susana se hizo ella misma.

SUSANA
¿Qué estás midiendo
querido Figarito?

FÍGARO
Miro si la cama
que nos destina el conde
quedará bien en este lugar.

SUSANA
¿En esta habitación?

FÍGARO
Cierto, nos la cede
generoso el amo.

SUSANA
Por lo que a mí toca, te la regalo.

FÍGARO
Y ¿por qué razón?

SUSANA
(tocándose la frente)
La razón la tengo aquí.

FÍGARO
(haciendo lo mismo)
Y ¿por qué no puedes 
hacer que pase aquí?

SUSANA
Porque no quiero;
¿eres mi siervo o no?

FÍGARO
Pero, no entiendo
por qué te desagrada la más
cómoda habitación del palacio.

SUSANA
Porque yo soy Susana y tu estás loco.

FÍGARO
Gracias, no tantos elogios; vamos, dime 
si podría estar mejor en otro lugar.

Nº 2 Dueto

Si acaso la señora,
de noche te llama
din-din; en dos pasos
a ella puedes acudir.
Si acaso luego
me llama el amo,
don-don; en tres saltos 
lo voy a servir.

SUSANA
Así, si por la mañana
el querido condesito,
din-din, te manda
tres millas lejos,
don-don; y a mi puerta
el diablo lo trae,
he aquí en tres saltos...

FÍGARO
Susana, despacio, despacio...

SUSANA
¡Escucha!...

FÍGARO
Vamos, rápido...

SUSANA
Si oír deseas el resto,
desecha esas sospechas
que me agravian.

FÍGARO
Oír deseo el resto:
las dudas, las sospechas
me hielan la sangre.

SUSANA
Pues bien, escucha y calla.

FÍGARO
Habla, ¿qué hay de nuevo?

SUSANA
El señor conde
cansado de andar cazando las forasteras 
bellezas extranjeras,
quiere otra vez en el castillo
probar suerte.
Ni siquiera ya de su consorte,
fíjate, siente deseo alguno.

FÍGARO
¿Y de quién, pues?

SUSANA
De tu Susanita

FÍGARO
(sorprendido)
¿De ti?

SUSANA
De mí misma, y tiene la esperanza,
que para su noble proyecto
utilísima le sea tal vecindad.

FÍGARO
¡Bravo! sigamos adelante.

SUSANA
Éstos son sus favores, esto es lo mucho
que él se preocupa por ti, por tu esposa.

FÍGARO
¡Vaya! ¡Qué caridad mas repelente!

SUSANA
Cálmate; ahora viene lo mejor: Don Basilio, 
mi maestro de canto y su alcahuete oficioso,
al darme la lección 
me repite cada día esta canción.

FÍGARO
¡Quién! ¿Basilio? ¡Qué sinvergüenza!

SUSANA
¿Y tu creías
que mi dote me la daban 
por tu cara bonita?

FÍGARO
Me había atrevido a creerlo.

SUSANA
Él la destina 
para obtener de mí ciertas medias horas...
que el derecho feudal...

FÍGARO
¡Cómo! En sus feudos,
¿no lo ha abolido ya el conde?

SUSANA
Sí pero ahora está arrepentido y parece que
quiere recuperarlo conmigo.

FÍGARO
¡Bravo! me gusta,
¡querido señor conde!
Con que nos queremos divertir: 
habéis encontrado...

(Se oye sonar una campanilla)

¿Quién llama? La condesa.

SUSANA
Adiós, adiós... Fígaro, hermoso...

FÍGARO
Valor, tesoro mío.

SUSANA
¡Y tú, ten juicio!

(se marcha)

Escena Segunda

(Fígaro solo, paseando por la habitación, está
muy agitado y se frota las manos)

FÍGARO
¡Bravo, señor! Ahora empiezo a 
comprender el misterio y a ver 
todo vuestro proyecto. En Londres ¿verdad?...
Vos ministro, yo correo y Susana 
embajadora secreta...
No será, no será: Fígaro lo dice.

Nº 3 Cavatina

Si quiere bailar,
señor condesito
el guitarrico 
le tocaré, sí.
Si quiere venir 
a mi escuela
la cabriola 
le enseñaré, sí.
Sabré... pero despacio,
mejor, todos los secretos,
disimulando 
descubriré.
El arte esgrimiendo,
utilizando el arte
por aquí pinchando,
bromeando por allá,
todas las intrigas 
trastocaré.
Si quiere bailar,
señor condesito
el guitarrico 
le tocaré, sí.

(Se va.)

Escena Tercera

(Entran Bartolo y Marcelina, 
ésta con un contrato en la mano.)

BARTOLO
¿Y has esperado hasta el día
fijado para su boda
para hablarme de esto?

MARCELINA
Yo no pierdo,
mi querido doctor, el valor;
para romper bodas
más avanzadas que ésta
bastó tan sólo un pretexto, y él tiene conmigo,
además de este contrato, ciertos compromisos...
que yo me sé... basta, ahora nos conviene 
atemorizar a Susana, nos conviene empujarla
con habilidad a que rechace al conde.
Él, para vengarse,
tomará mi partido
y Fígaro así será mi marido.

BARTOLO
(cogiendo el contrato de las manos
de Marcelina)
Bien, me ocuparé de todo.
Revélame lo ocurrido sin reservas.

(aparte)

Me gustaría dar por mujer
a mi antigua criada,
a quien un día hizo que raptaran a mi amada.

Nº 4 Aria

BARTOLO
La venganza oh, la venganza
es un placer reservado a los sabios. 
Olvidar las injurias, los ultrajes,
es bajeza, es siempre una vileza.
Con la astucia... con la argucia... 
con juicio... con criterio...
se podría... el asunto es serio 
más, creed, se hará. 
Aunque todo el código tuviese que revolver, 
aunque todo el índice debiese leer, 
con un equívoco con un sinónimo, 
algún enredo se encontrará. 
Toda Sevilla conoce a Bartolo: 
el bribón de Fígaro vencido será. 
Toda Sevilla, etc.

(Él sale)

Escena Cuarta

(Marcelina, después Susana llevando en el brazo
un sombrero, una cinta y un vestido de mujer)

MARCELINA
Aún no lo he perdido todo;
me queda la esperanza.

(Entra Susana)

Pero Susana se acerca...
Yo quiero comprobar...
Finjamos no verla.

(Aparte, levantando la voz)

¡Y con esa perla
se quiere casar!

SUSANA
(Se queda en el fondo)
De mí habla.

MARCELINA
Pero de Fígaro al fin y al cabo
nada mejor puede esperarse: 
"El dinero lo hace todo"

SUSANA 
(Aparte)
¡Qué lengua! Afortunadamente 
todos saben cuánto vale.

MARCELINA
¡Bravo! ¡Esto es tener juicio!
Con esos ojos modestos,
¡con ese aire piadoso!
Y después...

SUSANA
(Aparte)
Es mejor irse.

MARCELINA
¡Qué buena esposa!

(Las dos van a salir y se 
encuentran en la puerta)

Nº 5 Dueto

MARCELINA
(haciendo una reverencia) 
¡Pase, quede servida 
distinguida señora!

SUSANA 
(haciendo otra reverencia)
¡No soy tan atrevida,
señora picante!

MARCELINA
(haciendo otra reverencia)
No, primero le toca a usted.

SUSANA
(haciendo otra reverencia)
No, no, le toca a usted.

MARCELINA Y SUSANA
(haciendo otra reverencia) 
Yo conozco mis deberes,
no hago groserías.

MARCELINA 
(haciendo otra reverencia)
¡La nueva esposa!

SUSANA
(haciendo otra reverencia)
¡La dama de honor!

MARCELINA
(haciendo otra reverencia)
¡La querida del conde!

SUSANA
(haciendo otra reverencia)
¡De España el amor!

MARCELINA
(haciendo otra reverencia)
¡Los méritos!

SUSANA
(haciendo otra reverencia)
¡El traje!

MARCELINA
(haciendo otro reverencia)
¡El cargo!

SUSANA
(haciendo otra reverencia)
¡La edad!

MARCELINA
(haciendo otra reverencia)
¡Por Baco!, me precipito
si continúo aquí.

SUSANA
(haciendo otra reverencia)
¡Sibila decrépita, 
me hace reír!

(Furiosa, Marcelina se retira)

Escena Quinta

(Susana y después Chrerubino)

SUSANA
Vete ya, vieja pedante, 
doctora arrogante
porque has leído dos libros
y aburriste a la señora en su juventud...

CHERUBINO
(sale corriendo)
Susanita, ¿eres tú?

SUSANA
Soy yo, ¿qué quieres?

CHERUBINO
¡Ah, corazón mío, qué accidente!

SUSANA 
¿Corazón tuyo? ¿Qué ha sucedido?

CHERUBINO
El conde, ayer,
porque me encontró solo
con Barbarina, el despido
me dio y si la condesita,
mi hermosa madrina,
no intercede por mí, me voy a la calle

(Con ansiedad)

¡y no te veré más, Susana mía!

SUSANA
¿No me verás más? ¡Bravo! Pero, así, pues,
¿no es por la condesa
que secretamente suspira tu corazón?

CHERUBINO
¡Ah! ¡Ella me inspira demasiado respeto!
¡Feliz tú que puedes verla
cuando quieres,

(Suspirando)

que la vistes por la mañana,
que la desnudas por la noche,
que le pones los broches, los encajes...!
¡Ah! Si en tu lugar...
¿Qué tienes ahí?, dime...

SUSANA
(imitándolo)
Ah la bella cinta y el gorro de dormir
de esa madrina tan bella.

CHERUBINO
(le arrebata la cinta)
¡Ah, dámela hermana
dámela por piedad!

SUSANA
(quiere quitársela)
¡Rápido, esa cinta!

CHERUBINO
(se pone a correr alrededor de la silla, 
cubriendo la cinta de besos)
¡Oh querida, oh bella, oh afortunada cinta!
No te la entregaré más que con la vida.

SUSANA
(se pone a correr detrás de él, pero después
se para como si estuviera fatigada)
¿Qué es esta insolencia?

CHERUBINO
(saca una hoja del bolsillo)
¡Venga, estate quieta!
En recompensa 
esta cancioncita mía te quiero dar.

SUSANA
(cogiendo el papel)
¿Y qué debo hacer con ella?

CHERUBINO
Léesela al ama
léela tú misma
léesela a Barbarina, a Marcelina... 

(Exaltado)

léela a todas las mujeres de palacio.

SUSANA
Pobre Cherubino, ¡estás completamente loco!

Nº 6 Aria

CHERUBINO
Ya no sé lo que soy, lo que hago...
unas veces soy de fuego, otras de hielo...
cualquier mujer me hace cambiar de color,
cualquier mujer me hace palpitar.
Con sólo escuchar el nombre de amor, de gozo, 
se me turba, se me altera el pecho
y me obliga a hablar de amor,
¡Un deseo, un deseo que no puedo explicar!
Hablo de amor despierto, 
hablo de amor soñando, 
al agua, a la sombra, a los montes, 
a las flores, hierbas, fuentes, 
al eco, al aire y a los vientos 
que el sonido de mis vanos acentos 
se llevan consigo. 
Y si no tengo quien me oiga, 
hablo de amor conmigo, 

Escena Sexta

(Cherubino, Susana y después el conde)

CHERUBINO
(viendo al conde a lo lejos, 
regresa asustado, y se oculta 
detrás del sillón.)
¡Ah, estoy perdido!

SUSANA
(trata de ocultar a Cherubino)
¡Ah, ¡Qué miedo... el conde! ¡Pobre de mí!

(Entra el conde)

CONDE
Susana, me pareces
agitada y confusa.

SUSANA
Señor... excusadme... 
pero...si nunca... aquí sorprendida...
por caridad, marchaos.

CONDE
(se sienta en el sillón 
y coge a Susana de la mano)
Un momento y te dejo. Escucha.

SUSANA
No escucho nada.

CONDE 
Dos palabras: Tú sabes
que embajador en Londres
el rey me ha nombrado; y para acompañarme
destino a Fígaro....

SUSANA
(con timidez)
Señor, si me atreviese...

CONDE
(con animación)
Habla, habla, querida, y con el derecho
que hoy tomas sobre mí, mientras vivas,
pide, impón, ordena.

(Con ternura, intentando de nuevo cogerle
la mano)

SUSANA
(conmovida)
Dejadme señor, no tomo derecho alguno
no lo quiero ni lo pretendo. 
¡Ay infeliz de mí!

CONDE
¡Ah, no, Susana yo te quiero hacer feliz!
¡Tú bien sabes cuánto te amo! Basilio 
ya te lo dijo todo, ahora escucha;
si por unos instantes
conmigo en el jardín, al oscurecer el día...
Ah! por ese favor yo pagaría...

BASILIO
(entre bastidores)
¿Ha salido hace poco?

CONDE
¿Quién habla?

SUSANA
¡Dios mío!

CONDE
Sal y que no entre nadie.

SUSANA
(muy inquieta)
¿Qué os deje sólo?

BASILIO
(entre bastidores)
Estará con la señora, voy a buscarlo.

CONDE
(señalando el sillón)
Aquí detrás me pondré.

SUSANA
No os escondáis.

CONDE
Calla, y procura que se vaya.

(El conde quiere esconderse detrás del sillón, 
Susana se coloca entre el paje y él,
el conde la rechaza con dulzura. Ella vuelve,
mientras tanto el paje pasa por delante del 
sillón y se pone de pie en él. Susana lo cubre 
con su vestido)

SUSANA
¡Ay de mí! ¿Qué hacéis?

Escena Séptima

(Los anteriores y Basilio)

BASILIO
Susana, ¡el cielo os salve! ¿Habéis visto 
por casualidad al conde?

SUSANA
¿Y qué puede hacer conmigo el conde?
Animo, salid.

BASILIO
Esperad, oíd,
Fígaro le busca

SUSANA
(aparte)
¡Cielos!

(En voz alta)

Él busca 
a quien, después de vos, más le odia.

CONDE
(aparte)
Veamos cómo me sirve.

BASILIO
Yo no he oído decir jamás en la moral 
que el que ama a la mujer, odie al marido.
Porque el conde os ama...

SUSANA
(indignada)
Salid, vil ministro
del desenfreno de otros. ¡Yo no necesito
de vuestra moral,
ni del conde, ni de su amor!...

BASILIO
No hay ningún mal.
Cada cual tiene sus gustos: Yo creía 
que debías preferir tener por amante,
como hacen todas,
a un señor liberal, prudente y sabio,
antes que a un jovenzuelo, a un paje...

SUSANA
(ansiosa)
¿A Cherubino?

BASILIO
¡A Cherubino!, al querubín de amor
que hoy al amanecer
rondaba por aquí
para entrar...

SUSANA
(elevando la voz)
¡Hombre maligno,
eso es una impostura!

BASILIO
¿Es un maligno con vos 
quien tiene los ojos en la cara?
¿Y esa cancioncita?,
decidme en confianza, yo soy amigo
y no diré nada, a nadie,
¿es para vos? ¿para la señora...?

SUSANA
(muestra su turbación, aparte)
¿Quién diablos se lo ha dicho?

BASILIO
A propósito, hija mía,
instruidle mejor.
Él la mira en la mesa frecuentemente
y con tal inmodestia
que si el conde se da cuenta...
y en estos asuntos, 
ya sabéis que él es un bestia...

SUSANA
¡Desalmado!
¿Y por qué andáis vos
divulgando tales mentiras?

BASILIO
¡Yo! Que injusticia! 
Lo que compro yo vendo,
a aquello que todos dicen
yo no le añado un pelo.

CONDE
(mostrándose de pronto)
¡Cómo! ¿Qué dicen todos?

BASILIO
¡Caramba!

SUSANA
¡Oh cielos!

Nº 7: Terceto

CONDE
(a Basilio)
¡Qué oigo! Id deprisa
y expulsad al seductor.

BASILIO
En mal momento he llegado.
¡Perdonadme, oh señor mío!

SUSANA
Qué desgracia. ¡Ay de mí!

(casi desmayándose)

Estoy oprimida por el terror.

BASILIO Y CONDE
(sosteniéndola)
¡Ah!, se desmaya la pobrecita.
¡Cómo, oh Dios, le late el corazón!

BASILIO
(aproximándose al sillón
para sentarla allí)
Despacio, despacito, sobre este asiento...

SUSANA
(despertando)
¿Dónde estoy? ¿Qué veo?
¡Qué insolencia! ¡Salid!, etc.

(ella se separa de los dos)

BASILIO
(con malicia)
¡Estamos aquí para ayudaros...
Está seguro vuestro honor...

CONDE
Estoy aquí para ayudarte.
No te turbes, amor mío.

BASILIO
(al conde)
Ah, aquello del paje que he dicho
era sólo una sospecha mía.

SUSANA
Es una artimaña, una perfidia,
no creáis al impostor.

CONDE
Que se vaya, que se vaya ese pequeño mujeriego.

SUSANA Y BASILIO
¡Pobrecito!

CONDE
(con ironía)
¡Pobrecito!
¡Pero fue sorprendido por mí!

SUSANA
¿Cómo?

BASILIO
¿Qué?

CONDE
La puerta de tu prima
ayer encontré cerrada
llamo, me abre Barbarina,
asustada, fuera de lo normal.
Yo, por su rostro empecé a sospechar; 
miro, busco por todas partes, 
y levantando despacio, despacito,
el tapete de la mesita
¡veo al paje!...

(imita el gesto con la bata que cubre a 
Cherubino en el sillón y lo destapa)

¡Ah, qué veo!

SUSANA
(temerosa)
¡Ay, ingrato destino!

BASILIO
(riendo)
¡Ah, mejor aún!

CONDE
Honestísima señora...
... ahora comprendo de qué va.

SUSANA
No puede acontecer nada peor,
¡Justo Dios! ¿Qué haré ahora?

BASILIO
Así hacen todas las bellas,
no es ninguna novedad.

CONDE
Basilio, id rápidamente en busca
de Fígaro:

(Señala a Cherubino que queda inmóvil)

quiero que vea...

SUSANA
(con animación)
Y yo que oiga: id.

CONDE
(a Basilio)
Quedaos. ¡Qué desfachatez! ¿Y qué excusa
tenéis si la culpa es evidente?

SUSANA
No tiene necesidad de excusa un inocente.

CONDE
Pero, éste, ¿cuándo llegó?

SUSANA
Él estaba conmigo 
cuando vos aquí llegasteis, y me pedía 
convencer a la señora
para que intercediera por él. Vuestra llegada 
le confundió 
y entonces se escondió.

CONDE
Pero si yo mismo me senté 
cuando en la habitación entré.

CHERUBINO
(tímidamente)
Y entonces detrás yo me oculté.

CONDE
¿Y cuando yo allí me puse?

CHERUBINO
Entonces despacio yo me volví y aquí me escondí.

CONDE
(a Susana)
¡Oh cielos! ¿Luego ha oído 
todo aquello que te decía?

CHERUBINO
Hice por no escuchar cuanto podía.

CONDE
¡Oh, perfidia!

BASILIO
Frenaos, viene gente.

CONDE
(Echa a Cherubino del sillón)
Y vos quedaos aquí, pequeña serpiente.

Escena Octava

(Entran los campesinos y las campesinas y, tras
ellos, Fígaro con un vestido blanco en el 
brazo. Los campesinos y campesinas vestidos
de blanco cantan y arrojan las flores, que 
ellos traen en unas pequeñas cestas,
delante del conde)

Nº 8 Coro

CORO
Jóvenes alegres, 
esparcid flores
ante el noble 
nuestro señor.
Su gran corazón 
os conserva intacto,
de la más bella flor 
el divino candor...

CONDE
(a Fígaro sorprendido)
¿Qué es esa comedia?

FÍGARO
(a Susana, en voz baja)
Estamos ya en danza:
secúndame corazón mío...

SUSANA
(en voz baja a Fígaro)
No tengo esperanza.

FÍGARO
Señor, no desdeñéis
esto que de nuestro afecto
es merecido tributo, ahora que abolisteis
un derecho tan ingrato para quien bien ama.

CONDE
Ese derecho no existe ya, ¿qué más deseáis?

FÍGARO
De vuestra sabiduría el primer fruto
hoy nosotros recogeremos; nuestras bodas 
ya se han establecido, ahora a vos toca
a la que se ha mantenido gracias a vos
inmaculada, cubrir con esta blanca 
vestidura, símbolo de honestidad.

CONDE
(aparte)
¡Diabólica astucia!
Pero conviene fingir.

(en voz alta)

Estoy agradecido, amigos,
por un sentimiento tan honesto,
pero no merezco por esto
ni tributos, ni elogios; es un derecho injusto
y en mis feudos aboliéndolo
devuelvo a la naturaleza y al deber sus derechos.

TODOS
¡Viva! ¡Viva! ¡Viva!

SUSANA
¡Qué virtud!

FÍGARO
¡Qué justicia!

CONDE
(a Fígaro y a Susana)
Os prometo cumplir
la ceremonia,
sólo pido una breve demora, yo quiero 
ante mis más fieles y con la más rica pompa
haceros plenamente felices.

(a Basilio)

Que busquen a Marcelina.

(en voz alta)

Idos, amigos.

Nº 8a Coro

CORO
(esparciendo el resto de las flores)
Jóvenes alegres, 
esparcid flores, 
ante el noble 
nuestro señor.
Su gran corazón 
os conserva intacto,
de la más bella flor 
el divino candor...

(se van)

FÍGARO
¡Viva!

SUSANA
¡Viva!

BASILIO
¡Viva!

FÍGARO
(a Cherubino)
¿Y tú, no aplaudes?

SUSANA
Está afligido, pobrecito,
porque el señor lo expulsa del castillo.

FÍGARO
¡Así, en un día tan bello!

SUSANA
¡En un día de bodas!

FÍGARO
¡Cuando todos te admiran!

CHERUBINO
(se arrodilla)
¡Perdón, mi Señor!...

CONDE
No lo mereces.

SUSANA
Él es aún un chiquillo.

CONDE
Menos de lo que tú crees.

CHERUBINO
Es verdad, falté; 
pero de mis labios, sin embargo...

CONDE
(lo levanta)
Bien, bien, te perdono;
todavía haré más: hay un puesto vacante 
de oficial en mi regimiento;
Yo te escojo a ti. Parte, pronto; adiós.

(El conde quiere partir,
Susana y Fígaro lo detienen)

SUSANA Y FÍGARO
¡Oh!, hasta mañana sólo...

CONDE
No, que se vaya enseguida.

CHERUBINO
(suspirando con pasión)
A obedeceros, señor, ya estoy dispuesto.

CONDE
Vete, por última vez
abraza a Susana.

(Cherubino abraza a Susana que queda
confundida)

(aparte)

¡Qué inesperado golpe!

(El conde y Basilio se van)

FÍGARO
Eh, capitán, dame
a mí también la mano.

(En voz baja a Cherubino)

Quiero hablarte 
antes de que te vayas. Adiós, 
pequeño Cherubino,
¡cómo cambia en un instante tu destino!

Nº 9 Aria

FIGARO
No irás más, mariposón amoroso
día y noche rondando alrededor 
de las bellas, turbándoles el reposo,
Narcisito, pequeño Adonis del amor.
No tendrás ya estos bellos penachos,
ese sombrero ligero y galante,
esa cabellera, ese aire brillante,
ese sonrosado color femenino.
Entre guerreros ¡voto a Baco!
Grandes mostachos, ajustada casaca,
el fusil a la espalda, el sable al flanco,
cuello erguido, gesto franco,
un gran casco, un gran turbante,
mucho honor, poco dinero,
Y en vez del fandango
una marcha por el fango,
por montañas, por valles,
con las nieves y los grandes calores
al concierto de trombones,
de bombardas, de cañones,
que las balas en todos los tonos
al oído hacen silbar.
Cherubino a la victoria,
a la gloria militar.

(Se marchan, marcando el paso)

Acto II