ATTO
II
(Palazzo reale di Siviglia) ALFONSO Giardini d'Alcazar, delizie dei re mauri, O, quanto alla vostr'ombra riandar m'è grato, i sogni dell'amor onde si bea il cor. GASPARO Del vinto il tetto appartiene al vincitor: per voi la fede trionfa, ed Ismael fugge e paventa. ALFONSO Si, del Marocco il re e di Granat'insieme vider la luna a Tarifa crollar. GASPARO Fu tua la gloria, Sire. ALFONSO É mia? No: di Fernando valente garzon! che un giorno sol fe'noto, che riannodò l'armata, salvando il suo signore. Ogg'io l'attendo in Siviglia, e innanzi a tutti il suo valor onorar io vo'! GASPARO Della sposa or giunse sdegnoso il genitore ALFONSO Alcuno gli fea già chiaro il mio pensier. (Gasparo esce) Ma de' malvagi invan sul capo mio, sventure impreca con invidia e rabbia: son tutti contro me, e contro l'amor mio; ma io sol, Leonora, io ti difenderò! Vieni, Leonora! A'piedi tuoi serto e soglio il cor, il cor ti dona. Ah, se amar, se amar i re tu puoi. mai del don, no, mai del don si pentirà! (rip.) che pel cor, pel core, e pel corona (rip.) se per soglio gli riman la tua beltà! Ah, se amar il re... ecc. Ah, mio amor! A me il tuo cor! De' nemici tuoi lo sdegno disfidar saprò per te; se ti dono l'alma e il regno, io per gli altri ancor son re! De'miei di compagna voglio farti, o bell, innanzi al ciel, al mio fianc'unita in soglio. nel avel, si, nel avel! si, mio ben, si, mio ben! Ah! De'miei di... (rip. più volte con variazioni) (Leonora e Ines entrano) LEONORA (Ad Ines sottovoce) Ebben. cosi si narra! INES É vincitor, il prode vincitor! LEONORA Fernando egli é! A lui la gloria... (vedendo al re) O ciel! A me l'infamia! (Ines esce) ALFONSO (a Leonora) Leonora, perché il tuo sguardo celi a me? LEONORA E credi inver che lieta son? O ciel! Quando le soglie paterne varcai, debil fanciulla delusa nel cor, giunta qui, teco divider sperai talamo offerto di sposa all'amor. ALFONSO Ah! mio ben! LEONORA Alfonso, traviata. avvilita... ALFONSO Taci! Ahimè! LEONORA M'hai tolto l'onore, la fé. Tacita e sola. dal mondo schernita. fra l'ombre ascosa e la bella del re. ALFONSO Leonora, Leonora, mio amore! in questo suol a lusingar tua cura regna il piacer, la via sparsa é di fior. Se intorno a te più bella appar natura. ahi! d'onde avvien che tanto e il tuo dolor? LEONORA In questo suol s'ammanta la sventura di gemme, d'or e di leggiadre fior; me vede il ciel la mia mortale cura; se triste é il guardo, disperato e il cor. ALFONSO Ma del tuo duol la cagion primiera? LEONORA Indarto tu la chiedi ancor! Soffri che lungi di tua corte... ...io muoia. ALFONSO ¡No! LEONORA Che lingi io... ...muoia, ahimè! ALFONSO No! No! A ogni uom vo'noto l'amor mio per te! Alfin vedrai se t'ama questo cor! LEONORA É vil Leonora; é grande troppo il re! Ah, l'alto ardor che nutro in petto in me divien soave affetto ma splende invan come fulgor di tomba, o Dio! nel muto orror! (rip) ALFONSO Ah, l'alto ardor che nutro in petto in lei divien steril affetto. Non v'ha destin del suo miglior, (rip) pur grave, O Dio! le sta sul cor! (rip) Non v'ha destin... LEONORA Ma splende invan... ALFONSO ...del suo miglior... ...come fulgor, ma splende invan nel muto orror! LEONORA ...pur grave, O Dio! le sta sul cor. ALFONSO Oh! Oh si! Nel muto orror! LEONORA Oh!Oh si! Le sta sul cor! GASPARO (Ad Alfonso) Ah, Sire! ALFONSO Che mai fu? GASPARO Tua fede intera al suddito fedel ognor negasti! Ebben, lei che colmasti di fortuna e di gloria. il suo sovrano in segreto tradia. ALFONSO Tu menti. GASPARO Uno schiavo quel foglio recato avea per essa, ad Inés confidente, a colei! No mente il labbro mio! ALFONSO (leggendo) No! Possibil non e! (Ad Leonora) Chi scriverti osa, e parlarti d'amor? LEONORA Ah! L'amo! ALFONSO E chi e ? Il nome! LEONORA Ah! Pria la morte che appagar tuo desio! ALFONSO Forse i tormenti l'otterranno... LEONORA Ah, Sire! (Baldasarre entra) ALFONSO Qual tumulto! Chi ardisce inoltrar? BALDASARRE Io! Son io, che vengo le tue colpe ad impedir! ALFONSO Veglio, che parli? BALDASARRE Re di Castiglia, Alfonso! Io qui reclamo giustizia innanzi al ciel! Ove al dover t'opponi, in questa terra, rivi di sangue fra poco scorreran! ALFONSO Rispetto io deggio della mia sposa al genitor; ma oblio tu mai non prenda cheil tuo re son io! BALDASARRE Oh, per la sclatra e abbietta che del tuo amor s'ammanta a vil repudio, mia prele vuoi dannar? ALFONSO Io si. lo voglio! NOBILI O ciel! ALFONSO E sacro il mio volere: la fronte ornar della corona d'altra donna mi piace, e sia qualunque, si, qualunque questa regal mia cura, giudice all'opre, il re son io! BALDASARRE O ciel! O ciel! Ah, paventa il furor d'un Dio vendicatore, su rei scende terribil s'egli e pace al fedel. Tu l'orrende procelle affronti, sconsigliato, ma già l'estremo fato minaccia il tuo destin. Ma già l'estremo. ecc. LEONORA Ah, io tremo di terror, e sovra il mesto core l'ira terribil scende del crudo destin. ALFONSO Ah, agli atti e al furor che gli arde in mezzo al core, fiero il rimorso scende entro il mio petto alfin. LEONORA Tra le procelle orrende... BALDASARRE Paventa del furor... NOBILI Io fremo dal terror... ALFONSO Ma le procelle orrende... LEONORA ...agghiaccia il cor turbato... BALDASARRE ...d'un Dio vendicator... NOBIL ...e sovra il mesto core... ALFONSO ...non mi vedran cangiato LEONORA ...e vede estremo fato... ALFONSO Tu trema, sconsigliato... BALDASARRE ...che sui rei terribile scende... NOBILI ...l'ira terribil scende... LEONORA ...sorger d'appresso alfín! ALFONSO ...sul nero tuo destin. BALDASARRE ...se pace egli e al fedel... GASPARO ...del barbaro destin... LEONORA Ah!... si, sorger alfin. Ah! ...l'estremo fato sorgere alfin! ALFONSO Tu, tu trema, sconsigliato, sul nero tuo destin! ecc. BALDASARRE ...se paceegli e al fedel, ecc. NOBILI ...si, del barbaro destin, ecc. BALDASARRE Sconsigliato, tu affronti procelle, ma... LEONORA Ah, si vedo 1'estremo fato sorger d'appresso alfin. ALFONSO ...sul tuo destin... GASPARO ...barbaro destin. NOBILI ...del crudel destin... BALDASARRE ... ma già l'estremo fato... ALFONSO ...trema sul tuo destin. BALDASARRE ...minaccia... GASPARO Scende 1'ira... NOBILI ...del destin... BALDASARRE ...tuo destin... ALFONSO Trema, si... GASPARO ...del destin... LEONORA ...ah! ...sorger alfin. ALFONSO ...sul nero tuo destin. trema, trema! GASPARO ...del destin. BALDASARRE Voi tutti che m'udite, la coppia rea fuggite! Questa malnata femmina ha maledetto il ciel! LEONORA Giusto ciel. O giusto ciel! ALFONSO Oh, mio ben, Leonora! LEONORA Ah, ch'io mora! BALDASARRE Fuggite! ALFONSO (a Baldasarre) Con qual ragion? NOBILI Che mai parlò! BALDASARRE In nome del Pastor maledetti entrambi fian, maledetti ognor, doman non fian per sempre separati e sciolti! (rip.) ALFONSO Ah! Che diss'egli quel labbro infiammato? GASPARO Ah! Che diss'egli, quel labbro insensato? ALFONSO Che diss'egli... ...che disse? LEONORA Ah, che diss'egli, quel labbro infiammato? GASPARO Face di guerra... CORO Che disse mai! INES Ah! che diss'egli... ALFONSO Di rovesciar... CORO Che disse mai! CONCERTATO LEONORA Si, quel labbro infiammato me dalla terra, dal ciel ha scacciato. Muta, quest'alma non nutre un disegno, ne la vendetta reclama del re. Amor, amor, vergogna m'invade e disdegno. Morte, scendi propizia su me! Morte, deh,. scendi su me. INES ...quel labbro infiammato! Face di guerra qui in mezzo ha gittato II petto gli arde tremendo disdegno, pur la vendetta no. non scende del re, La sventurata non nutre disegno. ne la vendetta reclama del re. no. non reclama del re. ALFONSO ...il mio soglio ha tentato. Il petto m'arde tremendo disdegno, di tremendo disdegno, pur la vendetta no, non scende del re. Ah! Pria ch'io ceda perisca il mio regno! Lo scettro e il brando s'infrangan con me, si, s'infrangan con me, GASPARO ...qui in mezzo ha gittato. Il petto gli arde tremendo disdegno, pur la vendetta no, non scende del re. Sia quest'infame, sia bandita dal regno, sia maledetto chi asilo le dié! NOBILI Ah, quel labbro infiammato... Face di guerra qui in mezzo ha gittato, Il petto gli arde un tremendo disdegno, pur la vendetta no, non scende del re. Sia quest'infame. bandita dal regno si, sia maledetto che asilo le die!. BALDASARRE Tu le procelle orrende affronti, ma già l'ultimo fato minaccia il tuo destin. Si, paventa del furor d'un Dio vendicator! (mostra il foglio al re) Lo stemma e questo, del Pastore. Si, che d'un Nume, terribile, irato difende il braccio l'inerme oltraggiato; Alfonso, trema, vedrassi nel regno arder di guerra la face per te! ALFONSO Ah! Trema tu! BALDASARRE Sacro... ...all'infamia, de' popoli a sdegno ricada il sangue sull'empia, sul re. LEONORA Ah! Che diss'egli? Ah! Che disse? ecc. BALDASARRE Sacro all'infamia. del popoli a sdegno, ricada il sangue sull'empia, sul re. ALFONSO Il petto m'arde tremendo disdegno, pur la vendetta no scende del re. LEONORA ¡Ah! Che diss'egli? Ah! Quel labbro ¡infiammato, ecc. NOBILI Sia quest'infame... ecc. INES Amor, vergogna, l'invade e disdegno, tremendo destino perduta la fé! Si, tremendo destino perduta la fé! ALFONSO Che disse mai? Ah! Quel labbro insensato di rovesciare il mio soglio ha tentato (rip) BALDASARRE Ah! Trema! Si, trema! E ricada il sangue sul re. ricada il sangue sull'empía, sul re... ALFONSO Trema, fellon! BALDASARRE ...cada sull'empia... LEONORA Muta quest'alma... GASPARO Sia maledetto. ALFONSO Trema, fellon! BALDASARRE ...cada sul re! LEONORA ...non nutre un disegno, né la vendetta, né la vendetta reclama dal re! GASPARO Sia maledetto chi asilo... ALFONSO Ah, pria lo scettro e il brando... LEONORA Si, la vendetta del re! INES Ah, sventurata, quale orror! GASPARO ...chi asilo le die! ALFONSO ...s'infragan con me! NOBILI Sia quest'infame bandita dal regno, sia maledetto che asilo le die! Si,sia quest'infame, ecc. LEONORA Amor, vergogna m'invade e disdegno. Morte, ah, deh, scendi propizia su me! GASPARO Sia pure bandita dal regno l'infame ecc BALDASARRE Si, che un Nume, terribile, ecc. INES Amor, vergogna l'invade, tremendo destino, ecc. ALFONSO M'arde il petto tremendo disdegno, ecc. NOBILI Sia maledetto chi asil le diè! BALDASARRE Fuggiam! Fuggiam! GASPARO Maledetto chi asilo... LEONORA Ah! Morte, deh, scendi alfin su me! INES Ah! Perduta, perduta, ah! ecc. GASPARO ...si, maledetto, chi asilo le die! ALFONSO Ah! Lo scettro, il brando s'infrangan con me! Il mio scettro, il mio brando, ecc. BALDASARRE Ah! Sacro all'infamia... Ah! si, sul re, ecc NOBILI Si, maledetto, sia quell'infame, ecc Chi asilo le die, ecc. Ah, si, maledetto, ecc. |
ACTO
II (Alcázar de Sevilla) ALFONSO Jardines del Alcázar, delicias de los moros. ¡Oh, qué dulce es recordar, a vuestra sombra, los sueños de amor que alegran mi corazón! DON GASPAR La mansión del vencido pertenece al vencedor, por vos la fe triunfa e Ismael huye temblando. ALFONSO Sí, el rey de Marruecos y el de Granada, juntos, vieron en Tarifa caer la media luna. DON GASPAR Fue tuya la gloria, señor. ALFONSO ¿Mía? ¡No, de Fernando! ¡Valeroso varón! En un solo día es famoso, él alentó al ejército, salvando a su señor. ¡Hoy le espero en Sevilla, y delante de todos quiero honrar su valor! DON GASPAR El padre de vuestra esposa, indignado llegó. ALFONSO Alguien le reveló mi intención. (Indica a Don Gaspar que salga) Inútilmente invoca contra mí, desventuras, con envidia y rabia: todos están contra mí y contra mi amor; pero yo solo, Leonor, ¡sabré defenderte! ¡Ven, Leonor! A tus pies corona, trono y el corazón yo pongo. ¡Ah! ¡Si amar, si amar puedes al rey, nunca del don, nunca te arrepentirás! (rep.) Pues como corona de amor (rep.) y como trono, será tu belleza. ¡Ah! Si amar puedes, etc. ¡Ah, amor mío! ¡Para mí, tu amor! De tus enemigos la ira sabré desafiar por ti; ¡sí, a ti doy mi alma y el reino pues de todos soy el rey! De mi vida, quiero hacerte compañera, frente a Dios, a mi lado sobre el trono, y en la tumba, sí, en la tumba, ¡sí, bien mío, sí, bien mío! ¡Ah! De mi vida... (rep. varias veces con variaciones) (entran Leonor e Inés) LEONOR (a Inés, en voz baja) ¡Y bien, así lo cuentan! INÉS ¡Es vencedor, valeroso vencedor! LEONOR ¡Es Fernando! Para él la gloria... (Ve al rey) ¡Justo Cielo! ¡Para mí la infamia! (Indica a Inés que se retire) ALFONSO (se acerca a Leonor) Leonor, ¿por qué me escondes tu mirada? LEONOR ¿Crees de veras que soy dichosa? ¡Cielos! Cuando el umbral de mi casa pasé, débil muchacha burlada, aquí contigo esperé compartir como esposa, el tálamo. ALFONSO ¡Ah! ¡Bien mío! LEONOR Alfonso, pervertida, envilecida... ALFONSO ¡Calla! ¡Ay de mí! LEONOR Me quitaste el honor y la fe. Triste y sola, escarnecida por todos, en las sombras se esconde la amante del rey. ALFONSO ¡Leonor, Leonor, amor mío! En esta tierra, para curar tu pena reina el placer, y el camino está lleno de flores. Si a tu lado más bella es la naturaleza, ¿por qué tan grande es tu dolor? LEONOR En este suelo se viste la desgracia de gemas, de oro y de hermosas flores; pero el Cielo ve mi pena mortal y la mirada triste, de mi alma desesperada. ALFONSO ¡Dime la causa de tu dolor! LEONOR ¡Inútilmente preguntas! Deja que lejos de tu corte... muera. ALFONSO ¡No! LEONOR Que lejos yo... ...muera, ¡ay de mí! ALFONSO ¡No! ¡No! ¡A todos revelaré mi amor hacia ti! ¡Por fin comprobarás que te amo! LEONOR ¡Leonor es mísera, glorioso el rey! ¡Ah! El ardor que él siente en el pecho en mí se vuelve afecto, mas en vano reluce como fulgor de la tumba ¡oh, Dios! en el horror. (rep) ALFONSO ¡Ah! El ardor que siento en el pecho en ella es sólo estéril afecto. No hay destino del suyo mejor, (rep) Pero le oprime, ¡oh, Dios! el corazón. (rep) No hay destino... LEONOR Mas en vano reluce... ALFONSO ...del suyo mejor... como fulgor, ¡mas en vano reluce en el horror! LEONOR ...pero le oprime ¡oh, Dios! el corazón. ALFONSO ¡Oh! ¡Oh, sí! ¡En el horror! LEONOR ¡Oh! ¡Oh, sí! ¡El corazón! DON GASPAR (aparte a Alfonso) ¡Ah! ¡Señor! ALFONSO ¿Qué pasó? DON GASPAR Tu confianza entera ¡siempre negaste a tu fiel súbdito! Ahora, aquella que colmaste de fortuna y de gloria, a su señor traiciona en secreto. ALFONSO ¡Mientes! DON GASPAR (dándole una carta) Un esclavo trajo esta carta para Inés, su confidente. ¡No miente mi labio! ALFONSO (lee el escrito) ¡No! ¡Es imposible! (A Leonor, enseñándole la carta) ¿Quién osa escribirte y hablarte de amor? LEONOR ¡Ah! ¡Yo le amo! ALFONSO ¿Quién es? ¡Su nombre! LEONOR ¡Antes moriré que satisfacer tu deseo! ALFONSO El tormento lo conseguirá... LEONOR ¡Ah! ¡Señor! (Entra Baldasarre) ALFONSO ¡Qué tumulto! ¿Quién osa entrar? BALDASARRE ¡Yo! ¡Soy yo que vengo a impedir tus injusticias! ALFONSO Anciano, ¿qué dices? BALDASARRE ¡Rey de Castilla, Alfonso! ¡Yo aquí reclamo justicia frente a Dios! ¡Si a tu deber te opones, en esta tierra ríos de sangre pronto correrán! ALFONSO ¡Debo respeto al padre de mi esposa; pero tú no olvides que yo soy tu rey! BALDASARRE ¡Oh! ¿Por un amor astuto y abyecto quieres condenar a mi hija al repudio? ALFONSO ¡Sí, lo quiero! CORTESANOS ¡Justo Cielo! ALFONSO ¡Sagrada es mi voluntad y quiero ceñir la corona en la frente de otra mujer! ¡Éste, sí, éste es mi real deseo! ¡Juez de mis obras soy yo, el rey! BALDASARRE ¡Justo Cielo! ¡Justo Cielo! ¡Ah! Teme la ira de un dios vengador, si la paz del justo terriblemente golpea el pecador. A terribles tempestades te enfrentas, desgraciado, mas ya el extremo hado amenaza tu destino. Mas ya el extremo, etc. LEONOR Yo tiemblo de terror y sobre mi corazón cae la ira terrible de mi cruel destino. ALFONSO ¡Ah! La ira y el furor que arden en su corazón, incitan en mi pecho el remordimiento. LEONOR En las tormentas horrendas... BALDASARRE Teme la ira... CORTESANOS Yo tiemblo de terror... ALFONSO Mas las tormentas horrendas... LEONOR ...hiela el alma turbada... BALDASARRE ...de un dios vengador... CORTESANOS ...y sobre el triste corazón... ALFONSO ...no me verán cambiado. LEONOR ...y ve el extremo hado... ALFONSO Tiembla tú, desgraciado... BALDASARRE ...a los reos golpea terrible... CORTESANOS ...la ira terrible cae... LEONOR ...¡surgir cerca, por fin! ALFONSO ...por tu cruel destino. BALDASARRE ...si dona la paz al justo... DON GASPAR ...del bárbaro destino... LEONOR ¡Ah!...Sí, surgir por fin. ¡Ah!...El extremo hado surgir por fin. ALFONSO Tú, tú tiembla, desgraciado, por tu cruel destino etc. BALDASARRE ...si dona la paz al justo, etc. CORTESANOS ...sí, del bárbaro destino, etc. BALDASARRE Imprudente, te enfrentas a tormentas, mas... LEONOR Sí, veo el extremo hado surgir cerca por fin. ALFONSO ...por tu destino... DON GASPAR ...bárbaro destino. CORTESANOS ...del cruel destino... BALDASARRE ...ya el extremo hado... ALFONSO ...tiembla por tu destino... BALDASARRE ...amenaza... DON GASPAR Cae en la tierra... CORTESANOS ...del destino... BALDASARRE ...del destino... ALFONSO Tiembla, y si... DON GASPAR ...del destino... LEONOR ¡ah!... surgir por fin. ALFONSO ...¡por tu cruel destino, tiembla, tiembla! DON GASPAR ...del destino. BALDASARRE ¡Vosotros que me oís, huid de esta infame pareja! ¡A esta indignada hembra ha maldecido Dios! LEONOR ¡Justo Cielo! ¡Justo Cielo! ALFONSO ¡Oh, bien mío, Leonor! LEONOR ¡Ah! ¡Pueda yo morir! BALDASARRE ¡Huid! ALFONSO (a Baldasarre) ¿Por qué motivo? CORTESANOS ¡Qué dijo! BALDASARRE ¡En el nombre del Pastor malditos sean los dos, malditos, si mañana no están separados para siempre! (rep) ALFONSO ¡Ah! ¿Qué dijo aquel labio insensato? DON GASPAR ¡Ah! ¿Qué dijo aquel labio insensato? ALFONSO ¿Qué dijo?... ...¿Qué dijo? LEONOR ¡Ah! ¿Qué dijo aquel labio encendido? DON GASPAR Hacha de guerra... CORO ¿Qué dijo? INÉS ¡Ah! ¿Qué dijo?... ALFONSO De derribar... CORO ¿Qué dijo? CONCERTATO LEONOR Sí, aquel labio encendido me echó de la tierra y del cielo. Muda, mi alma sin decisión ni siquiera reclama venganza al rey. Amor, me inunda, vergüenza y desprecio. ¡Muerte, acude propicia a mí! ¡Muerte, ah, acude a mí! INÉS ¡Aquel labio encendido! Hacha de guerra entre nosotros arrojó. Su pecho arde de enorme desdén, mas no llega la venganza del rey. La desdichada, sin decisión, ni siquiera reclama venganza al rey. No, no reclama al rey. ALFONSO ...mi trono ha intentado. Mi pecho arde de enorme desdén, de enorme desdén, mas no llega la venganza del rey. ¡Antes que yo ceda, sucumba mi reino! El cetro, la espada se quiebren conmigo, sí, se quiebren conmigo. DON GASPAR ...entre nosotros arrojó. Su pecho arde de enorme desdén, más no llega la venganza del rey. ¡Sea esta infame echada del reino, maldito sea el que asilo le dé! CORTESANOS ¡Ah! Aquel labio encendido... Hacha de guerra entre nosotros arrojó. Su pecho arde de enorme desdén, mas no llega la venganza del rey. ¡Sea esta infame expulsada del reino, sí, maldito sea el que asilo le dé! BALDASARRE A terribles tormentas te enfrentas, mas ya el último hado amenaza tu destino. ¡Sí, teme la ira de un dios vengador! (Enseña el pergamino al rey) Ésta es la insignia del Pastor. Ves como el brazo terrible de Dios. defiende al inerme ofendido: ¡tiembla Alfonso, se verá en tu reino arder el hacha de guerra por ti! ALFONSO ¡Ah, tiembla tú! BALDASARRE Consagrado... ...a la infamia, recaiga la sangre del pueblo sobre ella y el rey. LEONOR ¡Ah! ¿Qué dijo? ¡Ah! ¿Qué dijo? BALDASARRE Consagrado a la infamia, recaiga la sangre del pueblo sobre ella y el rey. ALFONSO Mi pecho arde de enorme desdén, mas no llega la venganza del rey. LEONOR ¡Ah! ¿Qué dijo? ¡Ah! Aquel labio encendido, etc. CORTESANOS Sea esta infame...etc. INÉS Amor, vergüenza la inunda y desdén, ¡suerte tremenda, perdida la fe! ¡Sí, suerte tremenda, perdida la fe! ALFONSO ¿Qué dijo? ¡Ah! Aquel labio insensato de derribar mi trono intentó (rep.) BALDASARRE ¡Ah! ¡Tiembla! ¡Sí, tiembla! Recaiga la sangre sobre el rey. Recaiga la sangre sobre ella y el rey... ALFONSO ¡Tiembla traidor! BALDASARRE ...recaiga sobre ella... LEONOR Muda mi alma... DON GASPAR Maldito sea. ALFONSO ¡Tiembla, traidor! BALDASARRE ...¡recaiga sobre el rey! LEONOR ...¡sin decisión ni siquiera la venganza, la venganza reclama al rey! DON GASPAR ¡Maldito sea el que asilo... ALFONSO ¡Antes el cetro y la espada... LEONOR ¡Sí, la venganza del rey! INÉS ¡Ah! ¡Desdichada, qué horror! DON GASPAR ...el que asilo le dé! ALFONSO ...se quiebren conmigo! CORTESANOS ¡Sea esta infame expulsada del reino, maldito sea el que asilo le dé! Sí, sea esta infame. etc. LEONOR Amor, vergüenza, me inunda y desdén. ¡Muerte, ah, acude propicia hacia mí! DON GASPAR Sea expulsada del reino la infame. etc. BALDASARRE Sí, el brazo terrible de Dios, etc. INÉS Amor, vergüenza la inunda, tremenda suerte. etc. ALFONSO Mi pecho arde de enorme desdén, etc. CORTESANOS ¡Maldito sea el que asilo le dé! BALDASARRE ¡Huyamos! ¡Huyamos! DON GASPAR Maldito el que asilo... LEONOR ¡Ah! ¡Muerte acude, por fin, hacia mí! INÉS ¡Ah! ¡Perdida, perdida! etc. DON GASPAR ...¡Sí, maldito el que asilo de dé! ALFONSO ¡Ah! ¡El cetro, la espada se quiebran conmigo! Mi cetro, mi espada, etc. BALDASARRE ¡Ah! Consagrado a la infamia.¡Sí! Sobre el rey, etc. CORTESANOS ¡Sí, maldito sea el infame. etc. el que asilo le dé! etc. ¡Ah! ¡Sí, maldito! etc. |