JERJES

 

Personajes

JERJES

AMASTRE

ARSAMENE

ARIODATE

ROMILDA

ATALANTA

ELVIRO

Rey de Persia      

   Princesa (Travestida)        


Hermano de Jerjes     

   Príncipe de Abidos        

Hija de Ariodate      

Hija de Ariodate       

Siervo de Arsamene       

Soprano

Contralto

Contralto

Bajo

Soprano

Soprano

Bajo

 

La acción se desarrolla en Abidos, Helesponto, en el año 480 a.C.

 

Ouverture

ATTO PRIMO


Scena Prima

(Belvedere accanto ad un bellissimo giardino, in
mezzo di cui v'è un platano)

N. 1 - Recitativo accompagnato

SERSE
(sotto il platano)
Frondi tenere e belle,
del mio platano amato,
per voi risplenda il fato.
Tuoni, lampi e procelle
non v'oltraggino mai la cara pace
né giunga a profanarvi austro rapace.

N. 2 - Arioso

Ombra mai fu
di vegetabile
cara ed amabile
soave più.

(Ammira il platano)

Scena Seconda

(Arsamene, Elviro assonnato, e Romilda nel
belvedere)

Recitativo

ARSAMENE
Siam giunti, Elviro...

ELVIRO
Intendo.

ARSAMENE
Dove alberga...

ELVIRO
Seguite...

ARSAMENE
L'idol mio.

ELVIRO
Dite pure.

ARSAMENE
Oh, se fortuna...

ELVIRO
Sì, così è.

ARSAMENE
Tu, dove vai?

ELVIRO
Men vado ad appoggiarmi
che di sonno io cado.

ARSAMENE
Vien qui pronto ti dico.

N. 3 - Sinfonia

Recitativo

ARSAMENE
Sento un soave concento.

ELVIRO
Andiam vicini.

ARSAMENE
Andiam.

ELVIRO
Son di Romilda
questi villaggi?

ARSAMENE
Sì, lasciami udire.

ELVIRO
Così della città poco discosti.

ARSAMENE
Non parlar più.

ELVIRO
Men' anderò a dormire.

ARSAMENE
Non ti partir...

ROMILDA
(nel belvedere)
O voi...

ELVIRO
Questa è Romilda.

ROMILDA
O voi, che penate...

ELVIRO
Romilda, è ver?

ARSAMENE
Sì, taci.

ELVIRO
E chi favella?

ROMILDA
O voi, che penate
per cruda beltà
un Serse...

Scena Terza

(Serse e detti)

SERSE
Qui si canta il mio nome?

N. 4 - Arioso

ROMILDA
Un Serse mirate,
che d'un ruvido tronco
acceso sta,
e pur non corrisponde altro
al suo amor,
che mormorio di fronde.

Recitativo

SERSE
Arsamene!

ARSAMENE
Mio sire!

SERSE
Udiste?

ARSAMENE
Udii.

SERSE
Conoscete chi sia?

ARSAMENE
Io? No, signore.

SERSE
Io sì.

ARSAMENE
(Fra sè)
Ahimè, che gelosia m'accora!

SERSE
Che dite?

ARSAMENE
Che amerei sentirla ancora.

N. 5 - Aria

ROMILDA
Va godendo vezzoso e bello
quel ruscello la libertà.
E tra l'erbe con onde chiare
lieto al mare correndo va.

Recitativo

SERSE
Quel canto a un bel amor l'anima sforza.
Per mia dama la scelgo.

ARSAMENE
Oh dèi! Che sento!
Signor, ella è Romilda, e principessa,
ma parmi non convenga...

SERSE
Eh! Mi diceste non conoscerla.
Or come?

ARSAMENE
Sol la conosco al nome.

SERSE
E al canto ancora.
Se dama non convien,
sarà mia sposa.
L'approvate?

ARSAMENE
Signor, a un re non lice
ergere al trono chi non è regina.

SERSE
Per dama non convien,
sposa non lice.
Nulla vi piace.
È rigido il consiglio.
Mi sia compagna al soglio.
Le direte che l'amo. Io così voglio.

ARSAMENE
Io?

SERSE
Sì, voi!

ARSAMENE
Non ho il modo di parlare.

SERSE
Cercatelo.

ARSAMENE
Ma, sire, e se non posso...

SERSE
Perché?

ARSAMENE
Ma la modestia e al fine...

SERSE
Intesi:
io gliel dirò, ch'a parlar meglio appresi.

N. 6 - Aria

Io le dirò che l'amo,
né mi sgomentarò.
E perché mia la bramo,
so quel che far dovrò.

(parte)

ARSAMENE
Tu dirai che l'ami,
ma non t'ascolterà;
quella beltà che brami
solo di me sarà.

Scena Quarta

(Romilda, Atalanta, Arsamene, Elviro)

Recitativo

ROMILDA
Arsamene!

ARSAMENE
Romilda, oh dèi, pavento
che il tuo più volte a me giurato amore
tu non sparga d'oblio.

ROMILDA
Perchè parli così?

ARSAMENE
Lo so ben io. Il re...

ATALANTA
Chi? Serse?

ROMILDA
E che da me richiede?

ARSAMENE
Tenterà la tua fede.

ATALANTA
(Fra sè)
Se può vincerle il cor, oh me felice!

(a Romilda)

Vien acceso ogni cor dal tuo bel sguardo.

ROMILDA
Io non temo.

ARSAMENE
Io pavento.

ATALANTA
(Fra sè)
Ed io tutt'ardo.

(Ad Arsamene)

Dimmi, Arsamene, e credi,
che la germana mia tradir ti possa?

ARSAMENE
Crollan le querce annose a una gran scossa.

ROMILDA
Ma Romilda resiste.

ATALANTA
(Fra sè)
Ah! Fosse infida!

ROMILDA
Mai sarà l'alma mia da te disciolta.

ARSAMENE
Che diletto!

ATALANTA
(Fra sè)
Che doglia!

(A Romilda)

Ascolta, ascolta!

(Fra sè)

Lo guarda con tenerezza, 
facendogli molti vezzi

N. 7 – Aria

(Fra sè)

Sì, sì, mio ben, sì, sì,
io per te vivo sol,
io per te moro.
Amo che mi ferì, e pure al mio gran duol
non ho ristoro.
Romilda, notte e dì va esclamando così,
io per te moro.

(parte)

Recitativo

ELVIRO
Presto, signor, vien Serse.

ARSAMENE
Io qui mi celo.

(si nasconde con Elviro)

Scena Quinta

Serse, Romilda; Arsamene ed Elviro nascosti.

SERSE
Come, qui, principessa, al ciel sereno?
Forse agli inviti d'Arsamene usciste?

ROMILDA
Egli non mi chiamò...

SERSE
Parlovvi almeno.

ROMILDA
Ma, sire...

SERSE
Basta; udite.
Romilda, il fato al trono
oggi vi scorge, amor v'ingemma il serto.

ROMILDA
Non aspiro tant'alto, io non ho merto.

SERSE
Ne so ben la cagione.

(escono Arsamene e Elviro)

SERSE
Arsamene m'offende, ma...

ARSAMENE
Io? Sire, tolga il ciel, che v'offenda.

ROMILDA
Ei non sapea...

SERSE
Tacete.

(ad Arsamene)

E voi veloce lunge da questa corte
qual torrente volgete il piede.

ARSAMENE
Andrò, benché innocente.

SERSE
Pure se promettete,
lasciar Romilda...

ELVIRO
(all'orecchio del suo padrone)
Eh! Dite! Io lo farò.

SERSE
Posso usarvi pietate.

ARSAMENE
Oh! Questo no!

N. 8 - Aria

Meglio in voi col mio partire
gelosia s'estinguerà.
Io men vado al mio morire,
voi restate in libertà.

(parte con Elviro)

Scena Sesta

(Serse e Romilda immobile senza guardar il re)

Recitativo

SERSE
Bellissima Romilda, eh!,
non celate l'adorato sembiante!
Uditemi, Romilda, io sono amante.
E pur tacete ancora?
Dite un sì; dite un no; dite ch'io mora.

N. 9 - Aria

Di tacere e di schernirmi,
ah, crudel, chi v'insegnò?
O, lasciate d'esser belle,
care luci, amate stelle,
o, cessate di ferirmi,
che mai più vi seguirò!

(parte)

Scena Settima

(Romilda sola)

Recitativo

ROMILDA
Aspide sono. A detti tuoi d'amore,
né vuo' macchiar d'infedeltà il mio core.

N. 10 - Aria

Né men con l'ombre d'infedeltà
voglio tradire l'anima mia;
e se'l mio bene suo mal si fe',
incolpi amore, non gelosia.

(parte)

Scena Ottava

(Cortile. Amastre in abito da uomo, Scudiere)

N. 11 - Aria

AMASTRE
Se cangio spoglia,
non cangio core,
ma nell'amore sono l'istessa.

(si ritira in disparte)

Scena Nona

(Ariodate, seguìto da Soldati con Prigionieri
ed insegne, prese a nemici, ed Amastre)

Recitativo

ARIODATE
Pugnammo, amici, e stette
per noi bella vittoria.

AMASTRE
Dunque è vinto il re moro?
O noi felici!

ARIODATE
Ed accresce di Serse ognor la gloria!

N. 12 - Coro

CORO
Già la tromba,
che chiamò le schiere all'armi,
or si scioglie in dolci carmi,
e vittorie a noi rimbomba.

Scena Decima

(Serse e detti)

Recitativo

AMASTRE
(Fra sè)
Ecco Serse; o che volto, o che splendore!

SERSE
V'abbraccio, Ariodate.
Il vostro ferro sempre porta vittoria.

ARIODATE
Del vostro nome sol questa è la gloria.

SERSE
In premio de' disagi,
ch'ora diamo alla vostra città,
che di nostr'armi fatta è piazza
a sostener l'impresa d'Atene,
or vi prometto Romilda, vostra figlia,
avrà sposo reale,
della stirpe di Serse, a Serse eguale.

ARIODATE
Così arditi fantasmi
nel pensier non ammetto.

SERSE
Ite, così prometto.

N. 13 - Aria

ARIODATE
Soggetto al mio volere
gl'astri non voglio, no.
Ma quel che fan le sfere,
sempre lodar saprò.

CORO DI SOLDATI
Già la tromba,
che chiamò le schiere all'armi,
or si scioglie in dolci carmi,
e vittorie a noi rimbomba.

(partono Ariodate e i soldati)

Scena Undicesima

(Serse ed Amastre col suo Scudiere in disparte)

Recitativo

SERSE
Queste vittorie io credo,
predicono trionfi anco al mio amore

AMASTRE
(Fra sè)
Parla di me; hai vinto, sì, mio core.

SERSE
Impaziente io vivo d'abbracciar
quel amato mio tesoro.

AMASTRE
(Fra sè)
E di gioia non moro?

SERSE
Ma pur che dirà Amastre,
e l'offeso suo padre del mio imeneo,
del mio novello amore?

AMASTRE
(Fra sè)
E così mi schernisce il traditore?

SERSE
Benché di regio sangue
non sia l'idol mio
una vassalla illustrar poss'io
colle mie nozze. Alfin crede decenti
i voler d'un gran rege il mondo.

AMASTRE
(con voce alta)
Menti.

SERSE
(voltandosi)
Chi parla olà?
Chi siete?

AMASTRE
Forastieri, signor.

SERSE
Ma a chi mentita tu desti?

AMASTRE
Al mio compagno, che sostener volea,
che il vasto Eufrate...
e che il ponte che fate...
sarebbe esposto a venti,
io per discorso allor dissi:
«tu menti».

SERSE
Sciocchi mi rassembrate, ite lontani!

(Amastre parte)

SERSE
Non dée render ragione il mio decoro.
Sempre mi torna in mente il bel ch'adoro.

N. 14 - Aria

Più che penso alle fiamme del core,
più l'ardore crescendo sen va.
E il mio petto è ricetto ben poco
di quel foco, che pena mi dà.

(parte)

Scena Dodicesima

(Arsamene ed Elviro)

Recitativo

ARSAMENE
Eccoti il foglio, Elviro,
a Romilda lo porta.

(gli dà una lettera)

ELVIRO
Siete pur risoluto?

ARSAMENE
Sì, vanne!

ELVIRO
(in atto di partire, poi ritorna)
Io vi saluto;
che parlarle volete,
altro non le scrivete?

ARSAMENE
No!

ELVIRO
Ma sono, voi sapete,
con voi bandito;
e se son conosciuto?
Siete pur risoluto?

ARSAMENE
Vanne, non tardar più!

ELVIRO
Come glie l'ho da dar?

ARSAMENE
Pensaci tu.

ELVIRO
Che stravagante scena!

N. 15 - Arietta

Signor, signor, lasciate far a me,
io l'ho pensato bene!
Corro, volo, parto, vo
e più presto tornerò,
che se avessi l'ali al piè!

(parte)

N. 16 – Aria

ARSAMENE
Non so, se sia la speme,
che mi sostiene in vita,
o l'aspro mio dolor.
So, che quest'alma geme
da che mi fu rapita
la gioia del mio cor.

(parte)

Scena Tredicesima

(Amastre sola)

Recitativo

AMASTRE
Tradir di regia sposa
la fé promessa?
E chiamerallo il mondo
un decente voler? No, che de' regi
son giustizia e clemenza i più gran pregi.

N. 17 – Aria

Saprà delle mie offese
ben vendicarsi il cor.
Colui, che l'ira accese
proverà il mio furor.

(parte)

Scena Quattordicesima

(Atalanta, Romilda)

Recitativo

ATALANTA
Al fin sarete sposa al vostro Serse.

ROMILDA
Che? Mio Serse non è.

ATALANTA
Meno Arsamene.

ROMILDA
Egli si, perchè l'amo.

ATALANTA
Egli no, perché parte esule errante.
Perdete un re per un perduto amante.

ROMILDA
Perduto amante? e come?

ATALANTA
Ha il core acceso d'altre fiamme.

ROMILDA
Di chi?

ATALANTA
Ben lo saprete.

ROMILDA
Dunque odierò Arsamene, e al re gli affetti
tutti darò; che dite?

ATALANTA
Allor prudente certo vi chiamerò;
ed Arsamene in sposo io chiederò.

ROMILDA
E che dunque l'amate?

ATALANTA
No, ma poi l'amerò.

ROMILDA
E sì tosto potrete
render d'amore i vostri sensi accesi?

ATALANTA
Mi sforzerò.

ROMILDA
Ah! Che pur troppo intesi!

N. 18 - Aria

Se l'idol mio
rapirmi vuoi,
cangia desio, ch'è vanità.
Quei dolci lacci
snodar non puoi,
che mi legaro la libertà.

(parte)

Scena Quindicesima

(Atalanta sola)

Recitativo

ATALANTA
Per rapir quel tesoro,
che te colma di gioia e me d'affanni,
se amor non basta, adoprerò gl'inganni.

N. 19 – Aria

Un cenno leggiadretto,
un riso vezzosetto,
un moto dì pupille
può far innamorar.
Lusinghe pianti e frodi
son anche certi modi,
che destano faville,
e tutti io li so far.

(parte)


ATTO SECONDO



Scena Prima

(Piazza della città con loggia.
Amastre, e poi Elviro, che vende fiori)

N. 20 – Arioso

AMASTRE
Speranze mie fermate,
non mi lasciate ancor.

N. 21 - Arietta

ELVIRO
Ah! Chi voler fiora
di bella giardina,
Giacinta, indiana,
tulipana, gelsomina?

Recitativo

ELVIRO
E chi direbbe mai, ch'io sono Elviro?
Ma se del foglio poi sapesse il re?

AMASTRE
(Fra sè)
Che parla egli del re?

ELVIRO
Credo che Arsamene
pianti e sospiri al vento spargerà
e che per moglie al fin il re l'avrà.

AMASTRE
(Fra sè)
Il re per moglie? Chi? Cieli, che sento!

ELVIRO
Serse però dovrebbe aver per sposa
dama di regio sangue e non vassalla;
questa non gli fa onore.

AMASTRE
(Fra sè)
Dunque io sono schernita? Ah! Traditore!

(Ad Elviro)

Amico?

ELVIRO
(vuol scappar via)
Ah! Ci fui colto.

AMASTRE
Ferma, olà, dico a te, perchè scappar?

ELVIRO
Da mia che cercar?
Voler fiora comprar? Ma?

AMASTRE
No! Si dice
che Serse sarà sposo in questo dì:
vorrei saper di chi?

ELVIRO
Ma dire tu chi star?
E perchè dimandar?

AMASTRE
Viaggiante curioso, e ch'ama il re.

ELVIRO
Perchè ti star buon uom, mi dir a te.
Ma tacer, non parlar!

AMASTRE
Di' pur, non dubitar.

ELVIRO
Ariodate, de chista
città signor, che stare a re vassallo,
aver figlia Romilda, e re voler
chista sposar;
ma chista sempre dir:
«se mi sposar, morir».

AMASTRE
Ma Romilda ama il re?

ELVIRO
No, ma fratello,
ch'aver nome Arsamene.

AMASTRE
E questo forse
i dolor suoi le scrive?

ELVIRO
Ahimè! Ti star devina.

(passeggiando)

Chi voler fiora di bella giardina?!

AMASTRE
Dimmi.

ELVIRO
Nu saper altro.

(passeggiando)

Tulipana, gelsomina...

AMASTRE
(Fra sè)
Perché m'uccida il duolo
mancava solo esser tradita ancora.

ELVIRO
Chi voler fiora, fiora?

N. 22 - Aria

AMASTRE
Or che siete speranze tradite,
sì, fuggite, fuggite da me.
E in quest'anima oppressa dal duolo
resti sola la bella mia fé.

(parte)

Scena Seconda

(Elviro, poi Atalanta)

Recitativo

ELVIRO
Quel curioso è partito, oh, che indiscreto!
Matto non son per dirgli il mio segreto.
La signora Atalanta a me sen viene.
Oh, bene, bene, bene!

N. 23 - Arioso

ATALANTA
A piangere ogn'ora
amor mi destina.

(vuol partire)

Recitativo

ELVIRO
Ah! Chi voler fiora di bella giardina?
Voler giacinta, voler gelsomina?

ATALANTA
Olà! Vien qua! Degli aspri miei dolori
l'acute spine adornerò co' fiori!

ELVIRO
Ma mi chi star?

ATALANTA
Non so.

ELVIRO
Mi ben guardar!

ATALANTA
Tu quivi? O sventurato! Guarda bene...
Che porti?

ELVIRO
Porto un foglio d'Arsamene
all'amata Romilda.

ATALANTA
A me lo porgi!

ELVIRO
Glielo darete poi?

ATALANTA
Sì!

ELVIRO
Ma dov'è?

ATALANTA
Sta nelle stanze sue, scrivendo al re.

ELVIRO
Al re? Ma che gli scrive?

ATALANTA
Ch'in lui spera, in lui vive.

ELVIRO
E d'Arsamene?

ATALANTA
Punto non si sovviene.

N. 24 – Arietta

ELVIRO
Ah! tigre infedele!
Cerasta crudele!

Recitativo

ATALANTA
Parti; il re s'avvicina.

ELVIRO
Ah! Chi voler fiora di bella giardina?

(va via in fretta)

Scena Terza

(Serse ed Atalanta, che legge basso il foglio
d'Arsamene)

ATALANTA
(Fra sè)
Con questo foglio mi farò contenta.

N. 25 – Arioso

SERSE
È tormento troppo fiero,
l'adorar cruda beltà.

Recitativo

(vede Atalanta, che finge di leggere)

Di quel foglio, Atalanta,
lice saper gli arcani?
Saran forse amorosi?

ATALANTA
È ver; ma strani.

SERSE
Son più curioso.

ATALANTA
Ma...

SERSE
Ma che?

ATALANTA
Io temo...
mi perdonate?

SERSE
Sì!

ATALANTA
Dunque leggete.

(gli dà la lettera e Serse e guarda la firma)

ATALANTA
(Fra sè)
Deh, seconda l'inganno, o ignudo arciero!

SERSE
Scrive Arsamene.

ATALANTA
È vero.

SERSE
(legge basso)
A chi scrive Arsamene?

ATALANTA
A me.

SERSE
A voi?

ATALANTA
Vi sdegnate?

SERSE
Stupisco.
Ma s'egli ama Romilda?

ATALANTA
No, signor, ella ben l'ama,
ma lui finge d'amarla, affinché quieta
non sturbi il nostro amore.

SERSE
Strana avventura!
Godi sì mio core!

ATALANTA
Dunque vi prego, o re, se l'approvate,
che pubblico imeneo lo faccia mio.

SERSE
Bella, farò, che sia
o vostro sposo o preda all'ira mia.

N. 26 – Aria

ATALANTA
Dirà, che amor per me
piagato il cor non gli ha.
Ma non gli date fé,
ch'egli fingendo va.

Recitativo

SERSE
Voi quel foglio lasciate a me per prova.

ATALANTA
(Fra sè)
Bella frode, se giova!

SERSE
Itene pure!

ATALANTA
Ma vi ricordo...

SERSE
E che?

N. 26 – Aria (bis)

ATALANTA
Dirà, che non m'amò,
che mai per me languì.
Ma non credete, no,
che fingerà così.

(parte)

Scena Quarta

(Serse, Romilda)

Recitativo

SERSE
Ingannata Romilda!

(le dà la lettera d'Arsamene)

Dite poi, se Arsamene amar dovete.

ROMILDA
Leggo.

SERSE
Né vi sdegnate?

ROMILDA
A chi scrive?

SERSE
Alla sua cara Atalanta,
sapete già, io non mento.

ROMILDA
(Fra sè)
Non m'uccider tormento!

SERSE
Che farete?

ROMILDA
Piangendo ogn'or vivrò.

N. 27 - Duetto

SERSE
L'amerete?

ROMILDA
L'amerò.

SERSE
E pur sempre vi tradì.

ROMILDA
L'empia sorte vuol così.

SERSE
Se ben fiero v'ingannò?
L'amerete?

ROMILDA
L'amerò.

N. 28 - Aria

SERSE
Se bramate d'amar, chi vi sdegna,
vuò sdegnarvi, ma come non so.
La vostr' ira crudel me l'insegna,
tento farlo e quest'alma non può.

(parte)

Scena Quinta

(Romilda sola)

N. 29 - Recitativo accompagnato

ROMILDA
L'amerò? Non fia vero.
Amante traditor, sorella infida!
Godete di mie pene...
Barbara! Menzognero!
L'amerò? Non fia vero.
Ma voi, che delirante me ascoltate,
forse saper bramate
la mia furia crudele ora chi sia?

N. 30 - Aria

È gelosia
quella tiranna,
che tanto affanna
l'anima mia.
Del suo veleno
m'aspersa il seno,
e mi condanna
a pena ria.

(parte)

Scena Sesta

(Amastre in atto d'uccidersi, ed Elviro)

Recitativo

AMASTRE
Già che il duol non m'uccide,
m'uccida questo ferro.

ELVIRO
(la trattiene)
Ohibò, che fate?
Pensate, e poi, se mi volete credere,
vivete sol per ben mangiar e bevere.

AMASTRE
Via su, pria di morire
a quell'alma crudel corriamo a dire:

N. 31 - Aria

Anima infida,
tradita io sono.
Vien, tu m'uccida,
io ti perdono.

(parte infuriata)

Scena Settima

(Elviro, poi Arsamene)

Recitativo

ELVIRO
È pazzo affè!

ARSAMENE
Elviro...

ELVIRO
Voi qui, signor, fuggiamo!

ARSAMENE
Che di disse Romilda?

ELVIRO
Ad Atalanta
diedi il foglio, e mi disse,
che la vostra Romilda amava il re,
che stava a lui scrivendo.

ARSAMENE
Di nera infedeltate, o mostro orrendo!
Ma, non bene intendesti? Parla a me...

ELVIRO
V'ho detto già, ch'ama e che scrive al re.
Che volete di più?

ARSAMENE
Forse scherzo?

ELVIRO
Ohibò, ohibò! Parlo troppo da vero.

ARSAMENE
O di tigre crudel core più fiero!

N. 32 - Aria

Quella che tutta fé
per me languia d'amore,
no che più mia non è,
perduto ho il core.
Che pensa il ciel, che fa?
Non sa col suo rigore
punir chi reo sen va
di tanto errore.

(partono)

Scena Ottava

(Ponte costrutto sopra vascelli in mezzo al mare,
e che congiunge l'Asia all'Europa; sopra il lido
dell'Asia accampamento di Serse)

(Serse, Ariodate e coro di Marinari)


N. 33 – Coro

CORO
La virtute sol potea
giunger l'Asia all'altra riva.
Viva Serse, viva, viva!

Recitativo

SERSE
Ariodate!

ARIODATE
Signore.

SERSE
Del mare ad onta
e sin del vento infido
seppi gionger ancor Sesto ad Abido.
Tu vanne pronto ad ordinar le schiere.

ARIODATE
Ubbidirò.

SERSE
Pria della terza aurora
di passar in Europa è il mio volere.

ARIODATE
Per esempio de' regi
i tuoi gloriosi pregi
con caratteri d'or la fama scriva.

N. 33 – Coro (bis)

CORO
La virtute sol potea
giunger l'Asia all'altra riva.
Viva Serse, viva, viva!

(partono Ariodate e i marinari)

Scena NNona

(Arsamene e Serse)

N. 34 - Arioso

ARSAMENE
Per dar fine alla mia pena,
chi mi svena per pietà?

Recitativo

SERSE
Arsamene, ove andate?

ARSAMENE
A ber l'onda di Lete,
sol per scordarmi, che fratello mi siete.

SERSE
Cessi lo sdegno...

ARSAMENE
E in voi la tirannia.

SERSE
Voglio sposarvi al bel, che v'innamora.

ARSAMENE
E mi schernite ancora?

SERSE
So di qual fiamma ardete.
Lessi le vostre note.
Invan tacete.

ARSAMENE
(Fra sè)
Ah! Che Romilda, o dèi,
mostrò il mio foglio!

(A Serse)

Ed or che lo confesso?
E che già lo sapete?

SERSE
Per consorte l'avrete.

ARSAMENE
Ora lasciate ch'io vi baci la man.

SERSE
Tanto l'amate?

ARSAMENE
Più che l'anima mia.

SERSE
Che no 'l diceste pria?
Lieti saremo ambo in un stesso dì,
io sposo di Romilda...

ARSAMENE
E io di chi?

SERSE
D'Atalanta.

ARSAMENE
E così voi m'ingannate?

SERSE
So che Atalanta amate.

ARSAMENE
Amo Romilda.

SERSE
Eh, non fingete più.

ARSAMENE
Dunque Romilda a me non concedete?

SERSE
Lo so; non la volete.

N. 35 - Aria

ARSAMENE
Sì, la voglio, e la otterrò!
E se il ciel per me non splende,
gli empi mostri e l'ombre orrende
di Cocito invocherò.

(parte)

Scena Decima

(Atalanta e Serse)

Recitativo

ATALANTA
V'inchino eccelso re.

SERSE
Negò Arsamene
d'esser vostro amante
e per Romilda sol egli è costante.
Dunque daver non v'ama; e voi lasciate
di soffrir tante pene, e non l'amate.

N. 36 - Aria

ATALANTA
Voi mi dite, che non l'ami,
ma non dite se potrò.
Troppo belle
son le stelle,
ch'al suo volto in ciel donò.
Troppo stretti quei legami
onde amor m'incatenò.
Voi mi dite, che non l'ami,
ma non dite se potrò.

(parte)

Recitativo

SERSE
Saria lieve ogni doglia,
se potesse un amante
amar e disamar sempre a sua voglia.

N. 37 - Aria

Il core spera e teme
penando ogn'or così,
se goderà in amore,
saper ancor non può.
Lo chieggio alla mia speme,
ella mi dice sì,
ma poi freddo timore
sento che dice «no».

(parte)

Scena Undicesima

(Elviro solo)

N. 38 - Recitativo accompagnato

ELVIRO
Me infelice, ho smarrito il mio padrone!
Ma mi confesso reo, son pazzo affè.
Egli ha smarrito me.
Forse per questo ponte e se ne andò?
No, ch'io non vedo, no.
Ma qual ad ombra il ciel nubilo oscuro!
Sento che l'onde fremono,
sento che l'aria sibila;
son restato all'oscuro.
Voglio partir in fretta;
si spezza il ponte,
a te, fa cor, gambetta.
Perché nemico al mio temperamento
è l'acquoso elemento.

N. 39 - Aria

Del mio caro bacco amabile
nell'impero suo potabile
amo solo d'abitar.
L'acqua rende ipocondriaco,
il buon vin sin nel zodiaco
la mia testa fa innalzar.

(parte)

Scena Dodicesima

(Luogo di ritiro, contiguo alla città.
Serse da una parte, Amastre dall'altra)

N. 40 - Duetto

SERSE
Gran pena è gelosia,

AMASTRE
Lo sa il mio cor piagato,

SERSE
per altri io son sprezzato,

AMASTRE
per altri anch'io tradita,

SERSE
... e la mia fé tradita,

AMASTRE
... schernita è l'alma mia.

AMASTRE, SERSE
Gran pena è gelosia.

Recitativo

SERSE
Aspra sorte!

AMASTRE
Empie stelle!

SERSE
O Romilda crudel!

AMASTRE
Serse rubelle!

SERSE
È chi parla?

AMASTRE
Un infelice.

SERSE
E chi sei tu?

AMASTRE
Un che vi servì in guerra e fui ferito.

SERSE
Vuoi tornar a servirmi?

AMASTRE
Ci penserò.

SERSE
Perché?

AMASTRE
Perché non vuò servir senza mercé.

SERSE
Che? Mi trovasti ingrato?

AMASTRE
Son rimasto ingannato.

SERSE
(vede Romilda, che viene. Fra sè)
Ma sen viene il mio ben.

(ad Amastre)

Scostati; appresso noi parlerem.
Tengo un affar ch'importa.
Ritorni a me in brevi ore.

AMASTRE
(Fra sè)
Tornerò per tua pena, o traditore!

(si ritira in disparte)

Scena Tredicesima

(Serse, Romilda, ed Amastre a parte)

SERSE
Romilda, e sarà ver che sempre in vano
pianger mi lascierete?
Che dite? Rispondete!

N. 41 - Arietta

ROMILDA
Val più contento core,
che quanto il mondo aduna.
Più vai un ben d'amore,
che cento di fortuna.

Recitativo

SERSE
Vuò ch'abbian fine i miei dolori immensi.

ROMILDA
Lasciate, ch'io ci pensi.

SERSE
No, datemi la destra!

AMASTRE
Olà! Fermate, ch'il re v'inganna!

SERSE
Ch'ardimento è questo?

(ai soldati)

Olà! Condotto sia in oscura prigion!

AMASTRE
(sguaina la spada e si mette in difesa)
Morirò pria.

SERSE
Temerità importuna!
Strano disturbo!

(parte sdegnato)

Le Guardie attaccano Amastre, che si difende.

ROMILDA
(Fra sè)
O mia buona fortuna!)

(a' soldati)

Cessate, olà!

(i soldati cessano l'attacco)

ROMILDA
E voi, prode guerriero,
riponete quel brando.

(ai soldati, che partono)

Ite, approverà Serse il mio comando.

Scena Quattordicesima

(
Romilda e Amastre)

AMASTRE
La fortuna, la vita, e l'esser mio
in eterno obbligato.

ROMILDA
Ite, non vi fermate!
Che se venisse il re! Ditemi solo,
che v'indusse del re a sturbar le voglie?

AMASTRE
Perchè vi vuol sforzar d'essergli moglie,
e fiamme più gradite
v'ardono il sen.

ROMILDA
Partite.

(Amastre parte)

N. 42 - Aria

ROMILDA
Chi cede al furore
di stelle rubelle,
amante non è.
Trionfa in amore
del fato spietato
l'invitta mia fé.

(parte)



ATTO TERZO


Scena Prima

(Galleria. Arsamene, Romilda, Elviro)

N. 43 - Sinfonia

Recitativo

ARSAMENE
Sono vani i pretesti...

ROMILDA
Sì, ad Atalanta scrivesti.

ARSAMENE
Elviro parlerà!

ROMILDA
Sì, Atalanta dirà.

ROMILDA, ARSAMENE
Oh amare pene!

ROMILDA
Ecco Atalanta viene!

Scena seconda

Atalanta e detti.

ATALANTA
(Fra sè)
Ahi! Scoperto è l'inganno! E che farò?

ELVIRO
Brutti imbrogli son questi!
Ho la febbre, e la voce...

(ad Atalanta)

Deh, signora, dite per carità, quel
che diceste a me.

ATALANTA
Dissi Romilda scrive ed ama il re.

ARSAMENE
Che volete di più?

ROMILDA
Dunque ingannate?

ATALANTA
Piano, non v'adirate!
Dissi così, per far partire il servo,
che voleva parlarvi.

ROMILDA
Seguite pur, son pronta ad ascoltarvi.

ATALANTA
Serse mi sopraggiunse e prese il foglio.

(ad Arsamene)

Io per giovarvi dissi: è scritto a me;
mi finsi amante ed ho ingannato il re.

ARSAMENE
Or che dite, Romilda?

ROMILDA
Or che dite, Arsamene?

ARSAMENE
Che v'adoro!

ROMILDA
Che siete il caro bene!

(si abbracciano)

ROMILDA
Fate Atalanta pur, quanto sapete
Arsamene il mio ben non mi torrette!

N. 44 - Arietta

ATALANTA
No, no, se tu mi sprezzi,
morir non vuò.
Fo certi vezzi col mio sembiante,
ch'un altro amante trovar saprò.

(parte)

Scena Terza

(Romilda, Arsamene, Elviro, e poi Serse)

Recitativo

ROMILDA
(ad Arsamene)
Ecco in segno di fé la destra amica.

ELVIRO
Ecco Serse, ecco Serse.

ARSAMENE
Oh, che sciagura!

ELVIRO
Ed io v'aspetterò fuor delle mura.

(corre via)

ROMILDA
Nascondetevi!

ARSAMENE
(si nasconde, e Serse entra)
Oh sorte!

SERSE
Che vi mosse, Romilda, a quel guerriero
donar la libertate?

ROMILDA
Il suo valore.

SERSE
Tutto potete, è vostro il regno, e il core.
Già siete mia regina.

ROMILDA
Signor, volo tant'alto è gran rovina.

SERSE
Deh! Non negate più.

ROMILDA
Negarò sempre.

SERSE
Franger io ben saprò... intendete, Romilda?

ROMILDA
(Fra sè)
Ahi. Che farà?

SERSE
Non partirò, se pria... basta... che dite?

ROMILDA
Che del mio genitor ci vuol l'assenso.

SERSE
E poi che dubbio v'è?

ROMILDA
Ubbidirò il mio re.

SERSE
Vado a chiederlo, e intanto
mi stillo in gioia.

ROMILDA
Ed io mi struggo in pianto.

N. 45 - Aria

SERSE
Per rendermi beato
parto, vezzose stelle,
e poi, pupille belle,
a voi ritornerò.
Farfalla al vostro lume
il core innamorato
ardendo le sue piume
fenice io scorgerò.

(parte)

Scena Quarta

(Arsamene, Romilda)

Recitativo

ARSAMENE
«Ubbidirò al mio re?»
Oh, che limpido amor!
che bella fé!

ROMILDA
(mezza svenuta vien sostenuta dalle sue damigelle)
Ahi! Ch'io moro...

ARSAMENE
Romilda?

ROMILDA
Vi fermate!

ARSAMENE
Romilda?

ROMILDA
Andate, andate.
Serse il re
sovvenirmi potrà, quando m'ucciderà.

ARSAMENE
Tanto m'odiate?

ROMILDA
Tanto v'adoro!

ARSAMENE
Vi fuggo...

ROMILDA
E dove andate, idolo mio?

ARSAMENE
Dove vuol fiera sorte, e voi dove?

ROMILDA
Alla morte.

ARSAMENE
Eh! Dite al trono,
che promesso vi fu.

ROMILDA
Vi lascio, addio, non mi vedrete più.

(le donzelle la conducono via sostenendola)

N. 46 - Aria

ARSAMENE
Amor, tiranno amor,
per me non hai pietà,
farmi languir ogn'or
è troppa crudeltà.
Un core, un petto sol
tanto soffrir non sa,
o cangia tempre al duol,
o dammi libertà!

(parte)

Scena Quinta

(Serse ed Ariodate)

Recitativo

SERSE
Come già vi accennammo,
sposo del nostro sangue, a piacer vostro
destiniamo a Romilda.

ARIODATE
Alto è l'onore! E...

SERSE
L'approvate? Assentite?

ARIODATE
Bramo sol d'ubbidirvi.

SERSE
Dunque udite:
verrà tra poco nelle vostre stanze
persona eguale a noi, del nostro sangue.
Fate, che vostra figlia per suo sposo l'accetti.

ARIODATE
Del vostro sangue? E così noto a me?

SERSE
Quanto Serse!

(parte)

ARIODATE
Arsamene, altri non è.

N. 47 - Aria

ARIODATE
Del ciel d'amore
sorte sì bella,
chi mai sperò!
Per mio splendore
qual fu la stella,
che lampeggiò!

(parte)

Scena Sesta

(Romilda, che esce sdegnata)

Recitativo

ROMILDA
Il suo serto rifiuto!
E dite a Serse in riportargli il dono,
che fida amante ad altri sposa io sono.

(vuol partire ed incontra Serse)

Scena Settima

(Serse, Romilda)

SERSE
Fermatevi, mia sposa e mia regina!

ROMILDA
Che dite? Ohimè, così non mi chiamate!

SERSE
Perché?

ROMILDA
Perché oscurate
il decoro real...

SERSE
Come?

ROMILDA
Ascoltate! Arsamene m'amò...

SERSE
Principio infausto!

ROMILDA
Fu modesto e fedel...

SERSE
Basta!

ROMILDA
Servimmi,
tacito adoratore.

SERSE
Ah! M'uccidete!

ROMILDA
Ma ardito al fin...

SERSE
Che?

ROMILDA
Non ardisco, o sire;
m'arrossisco, signor, non lo dirò.
Parto e lo scriverò.

SERSE
No, no, seguite!

ROMILDA
Non so se ardire o se fortuna fu...

SERSE
Ah, che non posso più!

ROMILDA
Le sue labbra accostò...

SERSE
Dove?

ROMILDA
Alle mie,
e... e... e...

SERSE
E vi baciò, non è? Ditelo!

ROMILDA
Appunto.

SERSE
Per fuggir le mie nozze,
ora mentite.
Ma siasi ver o no: delle sue colpe abbia il castigo.

(alle guardie)

Olà! Pronti volate, Arsamene uccidete!

(a Romilda)

Vedova di quel bacio,
poi sposa mia sarete.

(va via sdegnato)

ROMILDA
Mio re, mio sposo, sì! Oh amare pene!
Fermate, e viva il caro mio Arsamene!

Scena Ottava

(Romilda ed Amastre con lettera alla mano)

Recitativo

ROMILDA
Prode guerrier...

AMASTRE
Signora...

ROMILDA
A me venite!
Se nel petto nutrite
alma cortese e pia,
le mie preghiere udite.

AMASTRE
Commandi e non preghiere
a me porger dovete.
Io mi sovvengo, che toglieste il mio piè
da' lacci di quell'empio, ingrato re.

ROMILDA
Ingratissimo appunto!
Egli commanda, che Arsamene s'uccida.
In voi il mio cor si fida.
Cercatelo, e per voi nota gli sia
questa sentenza ria.

AMASTRE
Vado pronto a servirvi,
ed io vi priego
di far recare al re questo mio foglio

(le dà la lettera)

ROMILDA
Volo per ispedirlo.

(Fra sè)

Oh, mio cordoglio!

(parte)

N. 48 - Aria

AMASTRE
Cagion son io
del mio dolore
e so perchè.
Ama il cor mio
un traditore
con troppo amore,
con troppa fé.

(parte)

Scena Nona

(Arsamene e Romilda)

Recitativo

ARSAMENE
Romilda infida, e di me pensa ancora?

ROMILDA
Romilda, che v'adora,
di voi pensa ad ogn'ora.

ARSAMENE
Per spronarmi a partire,
non per salvar chi v'ama,
dite che Serse brama il mio morire.

N. 49 - Duetto

ROMILDA
Troppo oltraggi la mia fede,
alma fiera, core ingrato!

ARSAMENE
Troppo inganni la mia fede,
alma fiera, core ingrato!

ROMILDA
È tiranna la mercede, che riceve
al mio petto innamorato!

ARSAMENE
Non è questa la mercede, che riceve
il mio petto innamorato!

(partono per differente parti)

Scena Decima

(Gran salone con illuminazione. Nel fondo del quale v'e
il simulacro del sole con ara dinanzi, e sopra vi ha foco
acceso. Coro di ministri all'intorno del simulacro)

N. 50a - Coro

CORO
Ciò che Giove destinò,
impedir l'uomo non sa.

Recitativo

ARIODATE
Ecco lo sposo!
Io ben ne fui presago,
quanto m'arride il fato.

ARSAMENE
Alma fiera!

ROMILDA
Cor ingrato!

ROMILDA, ARSAMENE
Troppo oltraggi la mia fede!

ARIODATE
A colmarmi d'onore, signor, so che veniste.

ROMILDA
(in atto di partire)
Ah! il genitore!

ARIODATE
Romilda, non partite!

ARSAMENE
Ariodate, che dite?

ARIODATE
Che a voi dò la mia figlia
per serva umile e sposa,
come m'impose il re.

ARSAMENE
Serse l'impose?

ARIODATE
A me stesso.

ROMILDA
Che ascolto?

ARIODATE
E voi veniste per
prenderla in consorte?

ARSAMENE
Altro non bramo.

ROMILDA
(Fra sè)
Oh, me beata! Oh sorte!

ARSAMENE
Romilda, acconsentite?

ROMILDA
Sì, mio padre e signore!

ARIODATE
Stringete ormai le destre.

ROMILDA, ARSAMENE
E in uno il core!

(si danno la mano)

ARIODATE
Ora corriamo a Serse
per render grazie d'un sì grand'onore.

(partono tutti tre)

N. 50b - Coro

CORO
Chi infelice si trovò,
pien di gioia or lieto va.

Scena Undicesima

(Serse, poi Ariodate)

Recitativo

SERSE
Se ne viene Ariodate.
È tempo omai
di scoprir, che son io,
che Romilda desio.
Eccomi, Ariodate!

ARIODATE
Invitto sire,
v'inchino...

SERSE
Or che vi sembra?
Lo sposo egual vi dissi...

ARIODATE
È un alto onore!

SERSE
Romilda vaga ne sarà paga?

ARIODATE
Non brama più.

SERSE
Ma perché mai non viene?
Dov'è?

ARIODATE
Collo sposo.

SERSE
Come?

ARIODATE
Collo sposo, signor.

SERSE
Che sposo? Ahimè!

ARIODATE
Come imponeste...

SERSE
Che imposi? Che?

ARIODATE
Eguale a voi, del vostro sangue,
e venne nelle mie stanze...

SERSE
E son sposi?

ARIODATE
Sono.

SERSE
Empio! Perfido! Indegno!

ARIODATE
Mio re...

SERSE
Tu m'hai tradito!
E pur «tuo re» tenti chiamarmi, ardito!

(Un Paggio porta una lettera a Serse; egli
parla basso)

SERSE
Romilda a me l'invia?
Perfida donna!
Crede co' inchiostri rei
incantar follemente i sdegni miei?

ARIODATE
Perchè non moro, o ciel!

SERSE
Leggi!

(dà la lettera ad Ariodate, che legge)

Che fai?

ARIODATE
«Ingratissimo amante!»

SERSE
Come! Ingrato mi chiama? E tanto ella osa?

ARIODATE
«Venni per esser vostra...»

SERSE
E altrui si sposa?

ARIODATE
«Trovai che mi sprezzate...»

SERSE
Oh, note scellerate!

ARIODATE
«Parto! Ma il ciel punirà vostre colpe.»

SERSE
Colpe d'averti amato!

ARIODATE
«Io piangerò sin all'ultimo fiato.
Amastre.»

SERSE
Che?

ARIODATE
Non di Romilda è il foglio.

SERSE
(prende con sdegno la lettera e guarda la firma)
Amastre! Vanne, e ti allontana, indegno!
Non mancava altro tedio in tanto sdegno!

(Ariodate si tira a parte)

N. 51 - Aria

SERSE
Crude furie degl'orridi abissi,
aspergetevi d'atro veleno!
Crolli il mondo, e 'l sole s'eclissi
a quest'ira, che spira il mio seno!

(nel partire sdegnato, gli si fanno innanzi Arsamene,
Romilda, Amastre, Atalanta ed Elviro)

Scena Ultima

Recitativo

SERSE
Perfidi! E ancor osate venirmi innanzi?

ARIODATE
Che furor!

ARSAMENE
Cessate! Umil al vostro piè...

SERSE
Sol per schernirmi!

ARSAMENE
Come, signor?

SERSE
Tu m'hai Romilda tolta!

ARSAMENE
Fu per vostro comando.

ARIODATE
E...

ROMILDA
Confermo.

SERSE
E quando?
Temerari pretesti!

(prende la spada)

Questo ferro a quell'empia in seno immergi!

ARSAMENE
Ch'io sveni la mia sposa?
Svenerò pria il tuo core!

AMASTRE
(a Serse)
Datelo a me, signore!

SERSE
E che sei tu, ch'ognor sempre mi disturbi?

AMASTRE
Uno, che cerca far giusta vendetta.
Volete che si sveni un alma che tradì,
chi pur l'adora?

SERSE
Sì!

AMASTRE
E si squarci quel core?

SERSE
Sì!

AMASTRE
(gli strappa il ferro e glielo presenta
al petto)
Muori dunque, ingrato e traditore!
Ecco Amastre tradita,
e ogn'or fedele,
e tu spietato e rio la disprezzi così?

SERSE
Uccidetemi, sì!

AMASTRE
(Volge il ferro contro di sé)
Morir degg'io.

SERSE
Fermate! Ora mi pento.

AMASTRE
E torni ad amarmi?

SERSE
Sì, ma di tua pietate indegno sono.

AMASTRE
Amami pur, o caro, io ti perdono.

(si abbracciano)

ELVIRO
Sono tutto tremante!

ARIODATE
Or sparve il duolo.

ARSAMENE
Io respiro e stupisco.

ROMILDA
Io mi consolo.

ATALANTA
Ed io cercherò altrove un altro amante.

SERSE
Amici, compatite i miei vostri amori
e godete felici i vostri amori.

N. 52 - Aria

ROMILDA
Caro voi siete all'alma,
dolce voi siete al cor,
son dalla vostra palma
fatta trofeo d'amor.

N. 53 - Coro

TUTTI
Ritorna a noi la calma,
riede la gioia al cor,
per riportar la palma
s'unirà amore e onor.


Obertura

ACTO PRIMERO


Escena Primera

(Cenador al lado de un bellísimo jardín
en el que se ve un plátano)

N. 1 – Recitativo acompañado

JERJES
(
Bajo el plátano)
Frondas tiernas y bellas
de mi plátano amado,
¡que os favorezca el destino!
Que truenos, relámpagos y tempestades
no turben vuestra preciosa calma,
ni os profane el viento del sur.

Nº 2 – Arioso

Jamás sombra
la de la naturaleza
fue más suave
querida y amable.

(Contempla el árbol)

Escena Segunda

(Arsamene, Elviro adormilado y Romilda
en el cenador)


Recitativo

ARSAMENE
Hemos llegado, Elviro...

ELVIRO
Entiendo.

ARSAMENE
... a donde se encuentra...

ELVIRO
Seguid.

ARSAMENE
... el ídolo mío.

ELVIRO
Os escucho.

ARSAMENE
¡Oh, si la fortuna...

ELVIRO
Sí, así es.

ARSAMENE
¡Tú! ¿Dónde vas?

ELVIRO
Me marcho a descansar,
que de sueño me caigo.

ARSAMENE
Te digo que vengas aquí rápido.

Nº 3 – Sinfonía

Recitativo

ARSAMENE
Escucho una suave melodía.

ELVIRO
¡Acerquémonos!

ARSAMENE
¡Vayamos!

ELVIRO
¿Son de Romilda
estos lugares?

ARSAMENE
Sí. Déjame oír.

ELVIRO
Está a poca distancia de la ciudad.

ARSAMENE
No hables más.

ELVIRO
Me iré a dormir.

ARSAMENE
No te vayas.

ROMILDA
(en el cenador)
¡Oh, vosotros...

ELVIRO
¡Ésa es Romilda!

ROMILDA
¡Oh, vosotros que sufrís...

ELVIRO
¿En verdad es Romilda?

ARSAMENE
¡Sí, calla!

ELVIRO
¿Y qué dice?

ROMILDA
¡Oh, vosotros que sufrís
por una belleza cruel,
por un Jerjes...

Escena Tercera

(Jerjes y los demás)

JERJES
¿Quién canta mi nombre?

Nº 4 – Arioso

ROMILDA
Mirad a un Jerjes
que por un áspero tronco
inflamado está,
y nada corresponde
a su amor
salvo el murmullo de las hojas.

Recitativo

JERJES
¡Arsamene!

ARSAMENE
¡Mi señor!

JERJES
¿Oíste?

ARSAMENE
Oí.

JERJES
¿Sabes quién es?

ARSAMENE
¿Yo? No, señor.

JERJES
Yo sí.

ARSAMENE
(Para sí)
¡Ay, qué celos me afligen!

JERJES
¿Qué dices?

ARSAMENE
Que me gustaría escucharla ahora.

Nº 5 – Aria

ROMILDA
Hermoso y bello
goza el arrollo de la libertad
y a través de la hierba, con ondas claras,
hacia el mar corre alegre.

Recitativo

JERJES
Ese canto inspira en el alma un bello amor.
Como cortesana la quiero.

ARSAMENE
¡Oh, dioses! ¡Qué oigo!
Señor, ella es Romilda, una princesa
y no creo que convenga...

JERJES
¡Eh! Dijiste no conocerla.
¿Cómo, entonces?

ARSAMENE
La conozco sólo de nombre.

JERJES
Y por su canto ahora.
Si como cortesana no es conveniente
será mi esposa.
¿Lo apruebas?

ARSAMENE
Señor, a un rey no le es lícito
llevar al trono a quien no es reina.

JERJES
Como cortesana no conviene
y por esposa no es lícito.
Nada te complace.
Es muy rígido tu consejo.
¡Ella ha de acompañarme en el trono!
Le dirás que la amo. Así lo quiero.

ARSAMENE
¿Yo?

JERJES
Sí. ¡Tú!

ARSAMENE
No conozco el modo de hablarle.

JERJES
¡Búscalo!

ARSAMENE
Pero señor, si no pudiera...

JERJES
¿Por qué?

ARSAMENE
Por modestia, y al fin...

JERJES
Muy bien:
Yo se lo diré, pues hablando soy mejor.

Nº 6 – Aria

Yo le diré que la amo,
no me incomodará.
Y porque mía la quiero,
sé bien lo que debo hacer.

(se marcha)

ARSAMENE
Tú le dirás que la amas
pero no te escuchará.
Esa beldad que deseas
sólo mía será.

Escena Cuarta

(Romilda, Atalanta, Arsamene, Elviro)

Recitativo

ROMILDA
¡Arsamene!

ARSAMENE
¡Romilda, oh dioses, temo
que a tu tantas veces jurado amor por mí,
no quieras obedecer!

ROMILDA
¿Por qué hablas así?

ARSAMENE
Bien lo sé. El rey...

ATALANTA
¿Quién? ¿Jerjes?

ROMILDA
¿Qué quiere de mí?

ARSAMENE
Pondrá a prueba tu fidelidad.

ATALANTA
(Para sí)
Feliz de mí si conquistase su corazón.

(a Romilda)

Todos los corazones se inflaman ante tu belleza.

ROMILDA
No temo.

ARSAMENE
Siento pavor.

ATALANTA
(Para sí)
Y yo me siento arder.

(A Arsamene)

Dime, Arsamene,
¿Crees que mi hermana puede traicionarte?

ARSAMENE
Hasta el roble robusto sucumbe al terremoto.

ROMILDA
Pero Romilda resistirá.

ATALANTA
(Para sí)
¡Ah! ¡Si fuese infiel!

ROMILDA
Mi alma nunca se separará de la tuya.

ARSAMENE
¡Qué placer!

ATALANTA
(Para sí)
¡Qué dolor!)

(A Romilda)

¡Escucha, escucha!

(Para sí)

Lo mira con ternura,
haciéndole muchas zalamerías.

Nº 7 – Aria

(Para sí)

¡Sí, sí, mi bien, sí, sí,
sólo por ti yo vivo,
y por ti yo muero!
Amo que me hieras,
y para mi gran dolor no hay alivio.
Romilda exclama así noche y día:
¡por ti yo muero!

(Sale)

Recitativo

ELVIRO
¡Rápido, señor, viene Jerjes!

ARSAMENE
Me escondo aquí.

(se esconde junto con Elviro)

Escena Quinta

(Jerjes, Romilda; Arsamene y Elviro escondidos)

JERJES
¿Cómo aquí, princesa, bajo el cielo sereno?
¿Saliste quizá por invitación de Arsamene?

ROMILDA
Él no me llamó...

JERJES
Pero al menos te habló.

ROMILDA
Pero señor...

JERJES
¡Basta; escucha!
Romilda, el destino te ofrece hoy un trono;
y el amor, una corona.

ROMILDA
No aspiro a tan alto. No lo merezco.

JERJES
Conozco bien la causa.

(salen Arsamene y Elviro)

JERJES
Arsamene me ofende, pero...

ARSAMENE
¿Yo? Señor, el cielo me guarde de ofenderte.

ROMILDA
Él no sabía...

JERJES
¡Calla!

(a Arsamene)

Y tú, sal de esta corte
tan pronto como si te empujara un torrente.

ARSAMENE
Me iré, aunque inocente.

JERJES
Pero si prometes
dejar a Romilda...

ELVIRO
(al oído de su señor)
¡Eh, Eso es lo que yo haría!

JERJES
... puedo tener piedad.

ARSAMENE
¡Oh, eso no!

Nº 8 - Aria

Quizás con mi partida
vuestros celos se extinguirán.
Yo me dirijo hacia la muerte,
vos quedáis en libertad.

(sale con Elviro)

Escena Sexta

(Jerjes y Romilda inmóvil y sin mirar al rey)

Recitativo

JERJES
Bellísima Romilda,
¡no escondas tu adorado semblante!
Escucha, Romilda: yo te amo.
¿Callas?
Dime un sí; dime un no: dime que muera.

Nº 9 - Aria

¿A callar y a escarnecerme
quién, ah, cruel, te enseñó?
¡Oh, dejad de ser bellos, queridos ojos!
¡Amadas estrellas,
dejad de herirme,
que ya no os seguiré!

(sale)

Escena Séptima

(Romilda sola)

Recitativo

ROMILDA
Áspid soy. Por tus deseos de amor
no mancharé de infidelidad mi corazón.

Nº 10 - Aria

Ni tan sólo con la sombra de la infidelidad
quiero traicionar al alma mía;
y si mi amado se hiciese algún mal,
sea el amor la causa y no los celos.

(sale)

Escena Octava

(La Corte. Amastre vestida de hombre. Escudero)

Nº 11 - Aria

AMASTRE
Aunque cambie de aspecto,
no cambio de corazón,
pues en el amor soy la misma.

(se retira aparte)

Escena Novena

(Ariodate, seguido de Amastre y soldados con
prisioneros e insignias tomadas al enemigo)

Recitativo

ARIODATE
¡Hemos luchado, amigos,
y es nuestra la dulce victoria!

AMASTRE
¿Está vencido, pues, el rey moro?
¡Felices de nosotros!

ARIODATE
¡Y la gloria acrecienta el honor de Jerjes!

Nº 12 - Coro

CORO
Ya la trompeta,
que llamó a los hombres a las armas,
hace oír ahora sus dulces tonos
y nos proclama la victoria.

Escena Décima

(Jerjes y los anteriores)

Recitativo

AMASTRE
(Para sí)
Aquí esta Jerjes. ¡Oh, qué rostro! ¡Qué esplendor!

JERJES
¡Te abrazo, Ariodate!
Tu espada siempre alcanza la victoria.

ARIODATE
Sólo de vuestro nombre es esta gloria.

JERJES
En premio por las penurias
que damos a tu ciudad,
pues ha sido nuestra guarnición
en la lucha contra Atenas,
te prometo que tu hija Romilda
tendrá un esposo real
de la estirpe de Jerjes. ¡Un igual a Jerjes!

ARIODATE
Eso deseo en mis más
profundos pensamientos.

JERJES
¡Vete, la promesa está hecha!

Nº 13 - Aria

ARIODATE
Someter a mi voluntad
a los astros no deseo, no.
Pero lo que determinan las esferas
siempre lo sabré aceptar.

CORO DE SOLDADOS
Ya la trompeta,
que llamó a los hombres a las armas,
hace oír ahora su dulces tonos
proclamándonos la victoria.

(Ariodate y los soldados se marchan)

Escena Undécima

(Jerjes, y ocultos, Amastre con sus escuderos)

Recitativo

JERJES
Creo que esta victoria
predica también el triunfo de mi amor.

AMASTRE
(Para sí)
Habla de mí. ¡Has vencido, sí, corazón mío!

JERJES
Impaciente vivo por abrazar
a mi amado tesoro.

AMASTRE
(Para sí)
¿Y no muero de alegría?

JERJES
¿Pero qué dirán Amastre
y su ofendido padre de mi himeneo,
de mi nuevo amor?

AMASTRE
(Para sí)
¿Así se burla de mí, el traidor?

JERJES
Aunque de sangre real
no sea el ídolo mío,
a una vasalla puedo ennoblecer
con mi boda. El mundo cree decente
la voluntad de un gran rey.

AMASTRE
(alzando la voz)
¡Mientes!

JERJES
(volviéndose)
¿Quién habla?
¿Quién eres?

AMASTRE
¡Somos extranjeros, señor!

JERJES
¿A quién has llamado mentiroso?

AMASTRE
A mi compañero, pues defiende que
el puente que se está construyendo
sobre el gran Éufrates...
estará expuesto a los vientos.
Yy yo, en discordia, le decía:
«tú mientes».

JERJES
¡Me parecéis estúpidos! ¡Marchaos lejos!

(Amastre sale)

JERJES
Mi rango me permite no dar razones.
Siempre vuelve a mi mente el bien que adoro.

Nº 14 - Aria

Cuanto más pienso en la llama del corazón,
más crece el fuego.
Mi pecho apenas puede soportar
ese fuego que tanta angustia me da.

(sale)

Escena Duodécima

(Arsamene y Elviro)

Recitativo

ARSAMENE
Aquí tienes la carta, Elviro.
Llévala a Romilda.

(le da una carta)

ELVIRO
¿Estáis, pues, decidido?

ARSAMENE
¡Sí, vete!

ELVIRO
(a punto de irse, se vuelve)
Me despido.
¿No sería mejor que le hablarais
en lugar de escribirle?

ARSAMENE
¡No!

ELVIRO
Sabéis que estoy desterrado
junto con vos.
¿Y si me reconocen?
¿Estáis seguro?

ARSAMENE
¡Vete! ¡No tardes!

ELVIRO
¿Cómo podré entregar la carta?

ARSAMENE
Piénsalo tú.

ELVIRO
¡Qué situación tan extravagante!

Nº 15 - Arietta

Señor, señor, dejadme hacer a mí!
Lo he pensado bien.
¡Corro, vuelo, parto, voy,
y más rápido volveré
que si tuviese alas en los pies!

(sale)

Nº 16 – Aria

ARSAMENE
No sé si es la esperanza
la que me sostiene con vida
o este amargo dolor.
Sólo sé que mi alma gime
desde que me fue robada
la alegría de mi corazón.

(sale)

Escena Decimotercera

(Amastre sola)

Recitativo

AMASTRE
¿Traicionar a una esposa real
la fe prometida?
¿Y lo llamará el mundo un decente proceder?
¡No, pues de los reyes son
la justicia y la clemencia grandes cualidades!

Nº 17 – Aria

De mi ofensa
sabrá vengarse el corazón.
El que ha encendido mi ira
conocerá mi furor.

(sale)

Escena Decimocuarta

(Atalanta, Romilda)

Recitativo

ATALANTA
Al fin seréis esposa de vuestro Jerjes.

ROMILDA
¿Qué? ¡Él no es mi Jerjes!

ATALANTA
Menos aún tu Arsamene.

ROMILDA
¡Él sí, porque le amo!

ATALANTA
Él no, porque se encuentra errante en el exilio.
Pierdes a un rey por un amante perdido.

ROMILDA
¿Amante perdido? ¿Cómo?

ATALANTA
Hay otra mujer en su corazón.

ROMILDA
¿Quién?

ATALANTA
Bien lo sabréis.

ROMILDA
¿Entonces debo odiar a Arsamene
y dar mi afecto al rey? ¿Qué dices?

ATALANTA
Creo que sería lo prudente,
y como esposo, yo querré a Arsamene.

ROMILDA
¿Así que le amas?

ATALANTA
No, pero le amaré.

ROMILDA
¿Y tan rápidamente
podrías rendirte enamorada?

ATALANTA
Me esforzaré.

ROMILDA
¡Ah! ¡Todo está claro ahora!

Nº 18 - Aria

Si a mi ídolo
quieres robarme,
cambia tu deseo, pues es vano.
Los dulces lazos
que no puedes deshacer,
me legaron la libertad.

(sale)

Escena Decimoquinta

(Atalanta sola)

Recitativo

ATALANTA
Si para robar ese tesoro
que te colma de dicha y a mí de tristeza
no basta el amor, adoptaré los engaños.

Nº 19 – Aria

Un gesto gracioso,
una risa coqueta,
un movimiento en la mirada
pueden enamorar.
Lloros lisonjeros y engaños
son también otros modos
de encender el fuego,
y todos los sé hacer.

(sale)


ACTO SEGUNDO



Escena Primera

(Plaza de la ciudad con mercado.
Amastre y después Elviro, que vende flores)

Nº 20 – Arioso

AMASTRE
Esperanza mía,
no me abandones todavía.

Nº 21 - Arietta

ELVIRO
¡Ah! ¿Quién quiere flores
del bello jardín?
¿Jacintos, cañas de indias,
tulipanes, jazmines?

Recitativo

ELVIRO
¿Quién diría que soy Elviro?
Si el rey llegase a saber de la carta?...

AMASTRE
(Para sí)
¿Qué dice del rey?

ELVIRO
Creo que Arsamene
lanzará al viento sus llantos y suspiros
y que el rey la tendrá al fin por esposa.

AMASTRE
(Para sí)
¿El rey por esposa? ¿Qué? ¡Cielos, qué oigo!

ELVIRO
Jerjes debería tomar por esposa
a una dama de sangre real y no a una vasalla.
Ésta no le hace honor.

AMASTRE
(Para sí)
¿Así que estoy burlada? ¡Ah, traidor!

(A Elviro)

Amigo...

ELVIRO
(trata de escapar)
¡Ah, he sido descubierto!

AMASTRE
¡Quieto ahí! ¿Por qué huyes?

ELVIRO
¿Qué queréis de mí?
¿Queréis comprar flores?

AMASTRE
No.
Se dice que Jerjes se casará en este día.
¿Puedo saber con quién?

ELVIRO
Pero decidme, ¿quién sois vos?
¿Y por qué lo preguntáis?

AMASTRE
Un viajero curioso que ama al rey.

ELVIRO
Porque parecéis un buen hombre os lo diré,
pero no lo digáis a nadie.

AMASTRE
Dilo, pues. No temas.

ELVIRO
Ariodate, que de esta ciudad
es señor y vasallo del rey,
tiene una hija llamada Romilda,
a quien el rey quiere desposar;
Pero ella siempre dice
«si me desposa, moriré».

AMASTRE
¿Pero es que Romilda no ama al rey?

ELVIRO
No, ama a su hermano,
que se llama Arsamene.

AMASTRE
¿Y tal vez él
le ha puesto por escrito sus dolores?

ELVIRO
¡Ay! ¿Eres adivino?

(paseando)

¿Quién quiere flores del bello jardín?

AMASTRE
¡Dime!

ELVIRO
No sé nada más.

(paseando)

¡Tulipanes, jazmines!...

AMASTRE
(Para sí)
Para que muera de dolor
sólo bastaba ser traicionada ahora.

ELVIRO
¿Quién quiere flores?

Nº 22 - Aria

AMASTRE
Ahora que estás traicionada,
huye, esperanza, de mí.
Que en este alma oprimida por el dolor
quede tan sólo la fidelidad.

(sale)

Escena Segunda

(Elviro, después Atalanta)

Recitativo

ELVIRO
Se ha marchado ese curioso. ¡Oh, qué indiscreto!
No estoy tan loco como para revelarle mi secreto.
La señora Atalanta viene hacia mí.
¡Oh, bien, muy bien!

Nº 23 - Arioso

ATALANTA
A llorar a todas las horas
el amor me destina.

(quiere irse)

Recitativo

ELVIRO
¡Ah! ¿Quién quiere flores del bello jardín?
¿Queréis jacintos? ¿Queréis jazmines?

ATALANTA
¡Tú, ven aquí! Las espinas de mis dolores
quiero adornar con flores.

ELVIRO
¿Sabéis quién soy?

ATALANTA
No lo sé.

ELVIRO
Miradme bien.

ATALANTA
¿Tú aquí? ¡Oh, desdichado! Ten cuidado...
¿Qué llevas?

ELVIRO
Llevo una carta de Arsamene
para su amada Romilda.

ATALANTA
¡Dámela a mí!

ELVIRO
¿Se la darás?

ATALANTA
Sí.

ELVIRO
Pero, ¿dónde está?

ATALANTA
Está en su habitación escribiendo al rey.

ELVIRO
¿Al rey? ¿Y qué es lo que le escribe?

ATALANTA
Que a él le espera, que por él vive.

ELVIRO
¿Y Arsamene?

ATALANTA
Ya no lo recuerda.

Nº 24 – Arrieta

ELVIRO
¡Ah, tigresa infiel!
¡Víbora cruel!

Recitativo

ATALANTA
¡Vete, el rey se acerca!

ELVIRO
¡Ah! ¿Quién quiere flores del bello jardín?

(se va precipitadamente)

Escena Tercera

(Jerjes y Atalanta, que lee en voz baja la carta
de Arsamene)

ATALANTA
(Para sí)
Con esta carta me daré por contenta.

Nº 25 – Arioso

JERJES
Es un tormento demasiado cruel
el de adorar a una belleza ingrata.

Recitativo

(ve a Atalanta, que finge leer)

¿De esa carta, Atalanta,
me permites conocer los secretos?
¿Serán tal vez amorosos?

ATALANTA
Es cierto, pero son extraños.

JERJES
Ahora siento aun más curiosidad.

ATALANTA
Pero...

JERJES
¿Pero qué?

ATALANTA
Temo...
¿Me perdonaréis?

JERJES
Sí.

ATALANTA
Entonces, leed.

(Le da la carta a Jerjes, que mira la firma)

ATALANTA
(Para sí)
¡Secunda el engaño, oh desnudo arquero!

JERJES
¡Es de Arsamene!

ATALANTA
Es cierto.

JERJES
(lee en voz baja)
¿A quién escribe Arsamene?

ATALANTA
A mí.

JERJES
¿A ti?

ATALANTA
¿Os ofende?

JERJES
No comprendo.
¿No ama él a Romilda?

ATALANTA
No, señor. Ella le ama,
pero él sólo finge quererla,
para que no disturbe nuestro amor.

JERJES
¡Extraño suceso!
¡Cuánto se alegra mi corazón!

ATALANTA
Por ello os ruego ¡oh, rey! si lo aceptáis,
que pueda hacerle mío en público casamiento.

JERJES
Bella, haré que sea tu esposo
o caerá presa de mi ira.

N. 26 – Aria

ATALANTA
Dirá que su corazón
no siente amor por mí.
No le creáis,
porque fingiendo, siempre va.

Recitativo

JERJES
Quiero que me des esa carta como prueba.

ATALANTA
(Para sí)
¡Bella artimaña si funciona!

JERJES
Puedes marcharte.

ATALANTA
Pero no olvidéis...

JERJES
¿Qué?

N. 26 – Aria (bis)

ATALANTA
Dirá que nunca me amó.
Que por mí jamás languideció.
No le creáis, no,
porque así fingirá.

(sale)

Escena Cuarta

(Jerjes, Romilda)

Recitativo

JERJES
¡Engañada Romilda!

(Le da la carta de Arsamene)

Dí ahora si debes amar a Arsamene.

ROMILDA
Leo.

JERJES
¿No te enojas?

ROMILDA
¿A quién escribe?

JERJES
A su querida Atalanta,
es cierto, pues yo no miento.

ROMILDA
(Para sí)
¡Que no muera de tormento!

JERJES
¿Qué harás?

ROMILDA
Lloraré mientras viva.

N. 27 - Duetto

JERJES
¿Seguirás amándole?

ROMILDA
Le amaré.

JERJES
Y estarás para siempre traicionada.

ROMILDA
Así lo quiere la suerte cruel.

JERJES
Y aunque ese cruel te engañe
¿le seguirás amando?

ROMILDA
Le amaré.

N. 28 - Aria

JERJES
Si quieres amar a quien te engaña
debo dejarte, pero no sabría cómo.
Tu ira cruel me lo dice;
aunque intente hacerlo, mi alma no puede.

(sale)

Escena Quinta

(Romilda sola)

N. 29 - Recitativo acompañado

ROMILDA
¿Le amaré? ¡Si no fuera cierto!
¡Amante traidor! ¡Hermana desleal!
Reíos de mis penas...
¡Bárbara! ¡Mentiroso!
¿Le amaré? ¡Si no fuera cierto!
Y vosotros, que escucháis mis delirios,
¿queréis saber la causa
de mi furia cruel?

N. 30 - Aria

Son los celos
los tiranos
que tanto afligen
mi alma.
Su veneno
se vierte en mi pecho
y me condena
a una eterna agonía.

(sale)

Escena Sexta

(Amastre apunto de suicidarse y Elviro)

Recitativo

AMASTRE
Ya que el dolor no me mata
que lo haga este puñal.

ELVIRO
(deteniéndole)
¡Dios! ¿Qué hacéis?
Pensadlo y si queréis creerme,
vivid al menos por el buen comer y beber.

AMASTRE
Sí, antes de morir,
corramos a decir a ese alma cruel:

N. 31 - Aria

Alma infiel,
me has traicionado.
Ven, tú me matas
y yo te perdono.

(sale enfurecida)

Escena Séptima

(Elviro, después Arsamene)

Recitativo

ELVIRO
¡Está loco!

ARSAMENE
¡Elviro!...

ELVIRO
¿Vos aquí, señor? ¡Huyamos!

ARSAMENE
¿Qué te dijo Romilda?

ELVIRO
A Atalanta
dí la carta, y ella me dijo
que vuestra Romilda ama al rey,
a quien estaba escribiendo.

ARSAMENE
¡Horrendo monstruo de negra infidelidad!
¿Seguro que entendiste bien? ¡Habla!

ELVIRO
Ya os he dicho que ama y escribe al rey.
¿Qué más queréis?

ARSAMENE
¿Pudo estar bromeando?

ELVIRO
¡Vamos, vamos! Decía la verdad.

ARSAMENE
¡Oh, corazón aún más fiero que un tigre!

N. 32 - Aria

Aquella que siendo toda fidelidad
languidecía de amor por mí,
ya no es mía,
y yo he perdido mi corazón.
¿Qué hará el cielo?
¿No sabe castigar
con su rigor
al culpable de tales faltas?

(salen)

Escena Octava

(Puente construido para el paso de las tropas
en el mar, en el que convergen Asia y Europa.
Campamento de Jerjes en el lado asiático

(Jerjes, Ariodate y coro de marineros)

N. 33 – Coro

CORO
Sólo la virtud podría
haber unido Asia con la otra orilla.
¡Viva Jerjes, viva, viva!

Recitativo

JERJES
¡Ariodate!

ARIODATE
Señor.

JERJES
Pese al oleaje del mar
y al temible viento,
he sabido unir Sesto con Abydos.
¡Corre a reunir a los soldados!

ARIODATE
Obedezco.

JERJES
Antes de tres amaneceres
deseo pasar a Europa.

ARIODATE
Que la fama escriba
con letras de oro tus gloriosas palabras
como ejemplo de reyes.

N. 33 – Coro (bis)

CORO
Sólo la virtud podría
haber unido Asia con la otra orilla.
¡Viva Jerjes, viva, viva!

(Salen Ariodate y los marineros)

Escena Novena

(Arsamene y Jerjes)

N. 34 - Arioso

ARSAMENE
Para acabar mis penas,
¿quién abrirá mis venas, por caridad?

Recitativo

JERJES
Arsamene, ¿dónde vas?

ARSAMENE
A beber las aguas del Leteo,
sólo para olvidar que eres mi hermano.

JERJES
Refrena tu indignación...

ARSAMENE
Y tú, tu tiranía.

JERJES
Quiero que te cases con la mujer que amas.

ARSAMENE
¿Y ahora te burlas de mí?

JERJES
Sé por quien ardes de amor.
Leí tu carta.
En vano callas.

ARSAMENE
(Para sí)
¡Ah, Romida, oh dioses,
le mostró mi carta!

(A Jerjes)

¿Y si ahora confieso
lo que ya sabes?

JERJES
La tendrás por esposa.

ARSAMENE
Deja entonces que bese tu mano.

JERJES
¿Tanto la amas?

ARSAMENE
Más que a mi propia alma.

JERJES
¿Por qué no lo dijiste antes?
Ambos seremos felices en un mismo día:
yo como esposo de Romilda...

ARSAMENE
¿Y yo de quién?

JERJES
De Atalanta.

ARSAMENE
¿Y así me engañas?

JERJES
Sé que amas a Atalanta.

ARSAMENE
Amo a Romilda.

JERJES
¡Vamos, no finjas más!

ARSAMENE
Entonces ¿no me concedes a Romilda?

JERJES
Sé que no la quieres.

N. 35 - Aria

ARSAMENE
¡Sí la quiero y la tendré!
Y si el cielo no me favorece,
a los impíos monstruos
de las horribles sombras del Cócito invocaré.

(sale)

Escena Décima

(Atalanta y Jerjes)

Recitativo

ATALANTA
¡Ante vos me inclino, excelso rey!

JERJES
Arsamene negó
ser tu amante
y se mantiene fiel a Romilda.
Él no te ama, por lo que deja de amarle
y de sufrir tantas penas.

N. 36 - Aria

ATALANTA
Vos me decís que no lo ame,
pero no decís si podré lograrlo.
Demasiado bellas
son las estrellas
con que el cielo adornó su rostro.
Demasiado estrechos son los lazos
con los que el amor me encadenó.
Vos me decís que no le ame,
pero no decís si podré lograrlo.

(sale)

Recitativo

JERJES
Sería leve todo dolor
si un amante pudiera
amar y desamar conforme a sus deseos.

N. 37 - Aria

El corazón espera y teme,
penando de este modo,
sin saber si alguna vez
gozará del amor.
Lo pregunto a mi esperanza
y ella me dice "sí",
pero luego cedo al temor
y oigo que me dice "no".

(sale)

Escena Decimoprimera

(Elviro solo)

N. 38 - Recitativo acompañado

ELVIRO
¡Infeliz de mí! He perdido a mi señor.
Y me confieso culpable: también estoy loco.
Él me ha perdido.
¿Se habrá marchado por este puente?
No, no le veo allí, no.
¡Y cuánto oscurecen esas nubes el cielo!
Oigo el chocar de las olas,
oigo el silbar del aire,
y me he quedado en la oscuridad.
Quiero marcharme enseguida.
Se rompe el puente.
¡Ten coraje, huye!
Pues mi temperamento
es enemigo del líquido elemento.

N. 39 - Aria

El de mi querido y amable Baco
es el único imperio líquido
en el que quiero habitar.
El agua vuelve hipocondríaco,
mientras que el buen vino
hasta el cielo hace levantar mi cabeza.

(sale)

Escena Duodécima

(Lugar de retiro, contiguo a la ciudad.
Jerjes a un lado, Amastre en el otro)

N. 40 - Duetto

JERJES
Gran pena son los celos.

AMASTRE
Lo sabe mi corazón herido,

JERJES
He sido despreciado,

AMASTRE
pues por otro he sido traicionada,

JERJES
...y mi fe traicionada,

AMASTRE
...y mi alma burlada.

AMASTRE, JERJES
Gran pena son los celos.

Recitativo

JERJES
¡Suerte cruel!

AMASTRE
¡Impío destino!

JERJES
¡Oh, cruel Romilda!

AMASTRE
¡Jerjes insensible!

JERJES
¿Quién habla?

AMASTRE
¡Un infeliz!

JERJES
¿Y quién eres?

AMASTRE
Uno que os sirvió en la guerra y fue herido.

JERJES
¿Quieres volver a servirme?

AMASTRE
Lo pensaré.

JERJES
¿Por qué?

AMASTRE
Porque no quiero servir sin una recompensa.

JERJES
¿Qué? ¿Me consideras ingrato?

AMASTRE
Me considero engañado.

JERJES
(ve a Romilda, que se acerca. Para sí)
Se acerca mi bien.

(a Amastre)

¡Márchate; hablaremos pronto!
Tengo un asunto importante,
regresa en unas horas.

AMASTRE
(Para sí)
¡Volveré para desgracia tuya, traidor!

(se retira a un lado)

Escena Decimotercera

(Jerjes y Romilda, Amastre aparte)

JERJES
Romilda, ¿será verdad que siempre
me dejarás llorar en vano?
¿Qué dices? Responde.

N. 41 - Arietta

ROMILDA
Más vale un corazón contento
que todo cuanto ofrece el mundo.
Más vale un bien de amor
que cien de fortuna.

Recitativo

JERJES
Quiero que pongas fin a mis inmensos dolores.

ROMILDA
Dejadme que lo piense.

JERJES
¡No! Dame tu mano derecha.

AMASTRE
¡Oh, cuidado, el rey te engaña!

JERJES
¿Qué insulto es éste?

(a los soldados)

¡Llevadlo a una oscura prisión!

AMASTRE
(desenvaina la espada y se dispone a defenderse)
¡Antes moriré!

JERJES
¡Temeridad inoportuna!
¡Extraño contratiempo!

(sale enfadado)

(
La guardia ataca a Amastre, que se defiende)

ROMILDA
(Para sí)
¡Oh, mi buena fortuna!

(a los soldados)

¡Deteneos!

(Los soldados detienen su ataque)

ROMILDA
Y también tú, bravo guerrero,
envaina tu espada.

(a los soldados, que se marchan)

¡
Marchaos, Jerjes aprobará mi orden!

Escena Decimocuarta

(
Romilda y Amastre)

AMASTRE
La fortuna, la vida y mi propio ser
os debo eternamente.

ROMILDA
¡Vete, no te demores!
¡Si el rey viniese! Decidme sólo
qué os llevó a oponeros al rey.

AMASTRE
Quiere forzaros a ser su esposa
mientras que otra llama
arde en vuestro pecho.

ROMILDA
Vete.

(Amastre sale)

N. 42 - Aria

ROMILDA
Quien cede al furor
de las estrellas crueles,
no es amante.
Triunfa en el amor
sobre el despiadado destino
mi fe invicta.

(sale)



ACTO TERCERO


Escena Primera

(Galería. Arsamene, Romilda, Elviro)

N. 43 - Sinfonía

Recitativo

ARSAMENE
Son vanos los pretextos...

ROMILDA
Sí. Escribiste a Atalanta.

ARSAMENE
¡Elviro hablará!

ROMILDA
Sí. Atalanta hablará.

ROMILDA, ARSAMENE
¡Oh, amargas penas!

ROMILDA
¡Atalanta viene!

Escena Segunda

(Atalanta y los anteriores)

ATALANTA
(Para sí)
¡Ah, se ha descubierto el engaño! ¿Qué haré?

ELVIRO
¡Feos embrollos son estos!
Tengo fiebre y mi voz...

(a Atalanta)

Vamos, señora, decid por caridad
lo que me dijisteis a mí.

ATALANTA
Dije que Romilda escribe y ama al rey.

ARSAMENE
¿Qué más quieres?

ROMILDA
¿Así que nos engañas?

ATALANTA
¡Hablad en voz baja! No os enfadéis.
Lo dije para que se marchara el criado,
que quería hablarte.

ROMILDA
Continúa. Estoy dispuesta a escucharte.

ATALANTA
Jerjes apareció y tomó la carta.

(a Arsamene)

Por ayudar dije: "está escrita para mí";
Me fingí amante y engañé al rey.

ARSAMENE
¿Qué dices ahora, Romilda?

ROMILDA
¿Qué dices ahora, Arsamene?

ARSAMENE
¡Que te adoro!

ROMILDA
¡Que tú eres mi bien!

(se abrazan)

ROMILDA
Haz cuanto sepas, Atalanta;
jamás me arrancarás a Arsamene.

N. 44 - Arietta

ATALANTA
No, no, si me desprecias
no querré morir.
Hay ciertas bellezas en mi semblante
que algún otro amante sabrá encontrar.

(sale)

Escena Tercera

(Romilda, Arsamene, Elviro, y luego Jerjes)

Recitativo

ROMILDA
(a Arsamene)
Toma mi mano en señal de fidelidad.

ELVIRO
¡Jerjes llega! ¡Jerjes llega!

ARSAMENE
¡Oh, qué desgracia!

ELVIRO
Os esperaré fuera de las murallas.

(Se va corriendo)

ROMILDA
¡Escóndete!

ARSAMENE
(Se esconde; Jerjes entra)
¡Oh, suerte!

JERJES
¿Qué te ha movido, Romilda,
para dar a ese guerrero la libertad?

ROMILDA
Su valor.

JERJES
Todo lo puedes. Éste es tu reino y tu corazón.
Ya eres mi reina.

ROMILDA
Señor, aspirar a tanto sería mi ruina.

JERJES
¡Oh, no te niegues más!

ROMILDA
Me negaré siempre.

JERJES
Sabré convencerte... ¿comprendes, Romilda?

ROMILDA
(Para sí)
¡Ay! ¿qué hará?

JERJES
No me iré sin antes... ¡basta!; ¿Qué dices?

ROMILDA
Que necesitarás el consentimiento de mi padre.

JERJES
¿Y qué problema habrá después?

ROMILDA
Obedeceré a mi rey.

JERJES
Voy a pedirlo, y mientras tanto,
me regocijo de alegría.

ROMILDA
Y yo me sumerjo en el llanto.

N. 45 - Aria

JERJES
A asegurar mi dicha
marcho, hermosos ojos,
y luego, bellas pupilas,
a vosotras volveré.
Como una mariposa atraída por tu luz
es mi corazón enamorado;
ardiendo sus plumas
como el Fénix renaceré.

(sale)

Escena Cuarta

(Arsamene, Romilda)


Recitativo

ARSAMENE
"¿Obedeceré a mi rey?"
¡Oh, qué puro amor!
¡Qué bella fidelidad!

ROMILDA
(medio desmayada, sostenida por sus damas)
¡Ah, muero!...

ARSAMENE
¿Romilda?

ROMILDA
¡Detente!

ARSAMENE
¿Romilda?

ROMILDA
¡Vete, vete!
El rey Jerjes
podrá calmarme cuando me mate.

ARSAMENE
¿Tanto me odias?

ROMILDA
¡Tanto te adoro!

ARSAMENE
Huyo...

ROMILDA
¿A dónde irás, ídolo mío?

ARSAMENE
A donde me lleve la suerte cruel. ¿Y tú?

ROMILDA
A la muerte.

ARSAMENE
¡Oh! Mejor dí que al trono
que te ha sido prometido.

ROMILDA
¡Te dejo, adiós! No volverás a verme.

(las doncellas la conducen fuera sosteniéndola)

N. 46 - Aria

ARSAMENE
Amor, tirano amor,
para mí no tienes piedad.
Hacerme languidecer así
es demasiada crueldad.
Un corazón, un solo pecho
no puede sufrir tanto.
Alivia mi dolor
o devuélveme la libertad.

(sale)

Escena Quinta

(Jerjes y Ariodate)

Recitativo

JERJES
Como acordamos,
para tu alegría destinaremos un esposo
de nuestra sangre a Romilda.

ARIODATE
Gran honor, pero...

JERJES
¿Lo apruebas? ¿Asientes?

ARIODATE
Sólo deseo obedecerte.

JERJES
Escuchad, pues.
Dentro de poco vendrá a vuestras estancias
una persona igual a nosotros, de nuestra sangre.
Haz que tu hija le acepte por esposo.

ARIODATE
¿De vuestra sangre? ¿Será familiar para mí?

JERJES
¡Tanto como Jerjes!

(sale)

ARIODATE
Arsamene, no puede ser otro.

N. 47 - Aria

ARIODATE
Del cielo de amor,
¿quién hubiera esperado
tan hermosa suerte?
¿Cuál fue la estrella
que para mi esplendor
brilló?

(sale)

Escena Sexta

(Romilda, que sale indignada)

Recitativo

ROMILDA
¡Rechazo su corona!
Y cuando devolváis el presente a Jerjes,
decidle que soy la fiel amante de otro.

(se dispone a irse y se encuentra con Jerjes)

Escena Séptima

(Jerjes, Romilda)

JERJES
¡Detente, esposa y reina mía!

ROMILDA
¿Qué decís? ¡No me llaméis así!

JERJES
¿Por qué?

ROMILDA
Porque oscurecéis
el decoro real...

JERJES
¿Cómo?

ROMILDA
¡Escuchad! Arsamene me amó...

JERJES
¡Mal comienzo!

ROMILDA
Fue modesto y fiel...

JERJES
¡Basta!

ROMILDA
Me sirvió
y me adoró calladamente.

JERJES
¡Ah, me matas!

ROMILDA
Y decidió al fin...

JERJES
¿Qué?

ROMILDA
No me atrevo, señor.
Enrojezco y no lo diré.
Me marcho y os lo escribiré.

JERJES
¡No, no, seguid!

ROMILDA
No sé si fue la audacia o la fortuna...

JERJES
¡Ah, no puedo más!

ROMILDA
Sus labios puso...

JERJES
¿Dónde?

ROMILDA
Sobre los míos,
y... y... y...

JERJES
¡Y te besó! ¿No es cierto? ¡Dilo!

ROMILDA
Exacto.

JERJES
Para escapar de mi boda estás mintiendo,
pero sea verdad o no,
él encontrará el castigo por sus culpas.

(a los guardias)

¡Vosotros! ¡Corred a matar a Arsamene!

(a Romilda)

Primero serás viuda de aquél beso,
y luego mi esposa.

(sale enfurecido)

ROMILDA
¡Sé mi rey y mi esposo! ¡Oh, amarga pena!
¡Detente, y que viva mi querido Arsamene!

Escena Octava

(Romilda y Amastre con una carta mano)

Recitativo

ROMILDA
Valiente guerrero...

AMASTRE
Señora...

ROMILDA
¡Ven a mí!
Si albergas en tu pecho
un alma cortés y pura,
escucha mis súplicas.

AMASTRE
Ordena y no supliques,
eso es lo que debes hacer conmigo.
Bien recuerdo que me salvaste de las garras
de ese impío e ingrato rey.

ROMILDA
¡Muy ingrato, sí!
Ha ordenado la muerte de Arsamene.
Mi corazón se fía de vos.
¡Buscadlo y prevenidle
de esta sentencia inicua!

AMASTRE
Voy enseguida a serviros
y os pido
que entreguéis al rey esta carta mía.

(le da la carta)

ROMILDA
La enviaré enseguida.

(Para sí)

¡Oh, qué dolor!

(sale)

N. 48 - Aria

AMASTRE
Yo mismo soy la causa
de mi propio dolor,
y sé bien el por qué.
Mi corazón ama
a un traidor
con demasiado amor,
con demasiada fe.

(sale)

Escena Novena

(Arsamene y Romilda)

Recitativo

ARSAMENE
Infiel Romilda, ¿ahora piensas en mí?

ROMILDA
Romilda, que te adora,
siempre piensa en ti.

ARSAMENE
Es para que me disponga a partir
y no para salvar a quien te ama
para lo que dices que Jerjes quiere mi muerte.

N. 49 - Dueto

ROMILDA
¡Demasiados ultrajes para mi fidelidad,
alma cruel, corazón ingrato!

ARSAMENE
¡Demasiados engaños para mi fidelidad,
alma cruel, corazón ingrato!

ROMILDA
¡Mi enamorado pecho alberga
una tiránica piedad!

ARSAMENE
¡No es esa la piedad que recibe
mi pecho enamorado!

(salen por lugares diferentes)

Escena Décima

(Gran salón, en el fondo del cual se ve una
imagen del sol y un altar en el que arde un fuego.
Coro de sacerdotes alrededor de la imagen)

N. 50a - Coro

CORO
Lo que Júpiter dispuso
el hombre no puede impedirlo.

Recitativo

ARIODATE
¡Aquí está el esposo!
Tal cual lo había previsto.
El destino me sonríe.


ARSAMENE
¡Alma cruel!

ROMILDA
¡Corazón ingrato!

ROMILDA, ARSAMENE
¡Demasiados ultrajes contra mi fidelidad!

ARIODATE
Señor, sé que has venido a colmarme de honores.

ROMILDA
(en actitud de irse)
¡Ah, mi padre!

ARIODATE
¡Romilda, no te vayas!

ARSAMENE
Ariodate, ¿qué dices?

ARIODATE
Que os entrego mi hija
como humilde sierva y esposa,
tal y como me impuso el rey.

ARSAMENE
¿Lo dispuso Jerjes?

ARIODATE
Me lo comunicó personalmente.

ROMILDA
¿Qué oigo?

ARIODATE
Habéis venido
para tomarla como esposa ¿no?

ARSAMENE
No deseo otra cosa.

ROMILDA
(Para sí)
¡Oh, feliz de mí! ¡Oh, suerte!

ARSAMENE
Romilda, ¿consientes?

ROMILDA
¡Sí, padre y señor mío!

ARIODATE
Unid vuestras manos.

ROMILDA, ARSAMENE
¡Y en uno el corazón!

(se dan la mano)

ARIODATE
Y ahora corramos a ver a Jerjes
para darle gracias por tan gran honor.

(salen los tres)

N. 50b - Coro

CORO
Quien infeliz se sintió,
marcha ahora lleno de contento y alegría.

Escena Undécima

(Jerjes, luego Ariodate)

Recitativo

JERJES
Se acerca Ariodate.
Es tiempo
de revelar que soy yo
quien deseo a Romilda.
¡Aquí estoy, Ariodate!

ARIODATE
Invencible señor,
me inclino...

JERJES
¿Por qué lo haces?
El esposo del que hablaba...

ARIODATE
¡Es un gran honor!

JERJES
¿Está contenta Romilda con la elección?

ARIODATE
No puede desear nada más.

JERJES
¿Y por qué no ha venido?
¿Dónde está?

ARIODATE
Con su esposo.

JERJES
¿Cómo?

ARIODATE
Con su esposo, señor.

JERJES
¿Qué esposo? ¡Ay!

ARIODATE
Como tú ordenaste...

JERJES
¿Qué ordené? ¿Qué?

ARIODATE
Uno igual a vos, de vuestra propia sangre,
que vendría a mis habitaciones y...

JERJES
¿Y son esposos?

ARIODATE
Lo son.

JERJES
¡Maldito! ¡Pérfido! ¡Indigno!

ARIODATE
Mi rey, yo...

JERJES
¡Tú me has traicionado!
¡Y osas llamarme "tu rey"!

(Un paje entrega una carta a Jerjes y le habla
en voz baja)

JERJES
¿Romilda me la envía?
¡Malvada mujer!
¿Acaso cree que escribiéndome
puede aplacar mi ira?

ARIODATE
¡Oh, cielos! ¡Quisiera morir!

JERJES
¡Lee!

(entrega la carta a Ariodate, que titubea)

¿A qué esperas?

ARIODATE
«¡Ingratísimo amante!»

JERJES
¡Cómo! ¿Me llama ingrato? ¿A tanto se atreve?

ARIODATE
«Vine para ser vuestra...»

JERJES
¿Y se casa con otro?

ARIODATE
«... mas encontré que me despreciabas.»

JERJES
¡Oh, miserable carta!

ARIODATE
«Me marcho, pero el cielo castigará tus delitos.»

JERJES
¡El delito de haberte amado!

ARIODATE
«Lloraré hasta el último suspiro.
Amastre.»

JERJES
¿Qué?

ARIODATE
¡La carta no es de Romilda!

JERJES
(toma indignado la carta y mira la firma)
¡Amastre! ¡Vete, aléjate, indigno!
¡Una pena más entre tantas desdichas!

(Ariodate se aparta a un lado)

N. 51 - Aria

JERJES
¡Crueles furias de los oscuros abismos,
insufladme vuestro veneno!
¡Que se hunda el mundo y se eclipse el sol
ante la ira que exhala mi pecho!

(al salir enfurecido se encuentra con Arsamene,
Romilda, Amastre, Atalanta y Elviro)

Escena última

Recitativo

JERJES
¡Pérfidos! ¿Osáis presentaros ante mí?

ARIODATE
¡Qué furor!

ARSAMENE
¡Detente! Me humillo a tus pies...

JERJES
¡Sólo para burlarte de mí!

ARSAMENE
¿Cómo, señor?

JERJES
¡Tú me has arrebatado a Romilda!

ARSAMENE
Fue tu decisión.

ARIODATE
Y...

ROMILDA
Lo confirmo.

JERJES
¿Y cuándo?
¡Temerario pretexto!

(toma la espada)

¡Hunde este hierro en el pecho de la impía!

ARSAMENE
¿Qué mate a mi esposa?
¡Antes atravesaría tu corazón!

AMASTRE
(a Jerjes)
¡Dámela a mí, señor!

JERJES
¿Y quién eres tú, que siempre me molestas?

AMASTRE
Uno que busca hacer justa venganza.
¿Queréis que acabe con el alma cruel
que traicionó a quien le adoraba?

JERJES
¡Sí!

AMASTRE
¿Y que rasgue su corazón?

JERJES
¡Sí!

AMASTRE
(toma la espada y la coloca contra
el pecho de Jerjes)
Entonces muere, ingrato traidor.
Yo soy la traicionada Amastre,
siempre fiel, mientras que tú, despiadado,
la desprecias.

JERJES
¡Mátame, sí!

AMASTRE
(Vuelve la espada contra sí misma)
Soy yo quien debe morir.

JERJES
¡Detente! Ahora me arrepiento.

AMASTRE
¿Y vuelves a amarme?

JERJES
Sí, pero soy indigno de tu perdón.

AMASTRE
¡Ámame entonces, querido! ¡Te perdono!

(se abrazan)

ELVIRO
¡Estoy temblando!

ARIODATE
Ahora desaparece el dolor.

ARSAMENE
Respiro de nuevo y me asombro.

ROMILDA
Yo me consuelo.

ATALANTA
Y yo buscaré otro amante.

JERJES
¡Amigos, compartid nuestra felicidad
y gozad felices de vuestro amor!

N. 52 - Aria

ROMILDA
Eres querido para mi alma
y dulce para mi corazón.
Soy de tu palma
trofeo de amor.

N. 53 - Coro

TUTTI
Regrese a nosotros la calma
y ría de alegría el corazón.
Para llevar esta palma
se unirán amor y honor.



Escaneado y Traducido por:
Pablo Haldón 2010