LA JARDINERA FINGIDA

 

 

Personajes

SANDRINA

ALCALDE

ARMINDA

RAMIRO

BELFIORE

SERPETTA


NARDO
Marquesa Violante, disfrazada de jardinera

Alcalde de La
gonero

Prometida de Belfiore

Enamorado de Arminda

Conde, enamorado de Violante

Doncella del Alcalde

Criado de Violante, disfrazado de jardinero
Soprano

Tenor

Soprano

Castrato

Tenor

Soprano

Bajo

 

La acción se desarrolla en Lagonero, Milán, a mediados del siglo XVIII.

 

ATTO  PRIMO


QUINTETTO
Che lieto giorno!
Che contentezza!
Qui d'ogni intorno
spira allegrezza,
amor qui giubila,
brillando va.

RAMIRO
Fra cento affanni
sospiro e peno,
per me non splende
mai dì sereno,
per me non trovasi
felicità.

PODESTÀ
il cor mi balza
per il piacere,
tra suoni e canti
dovrò godere,
Sandrina amabile
pur mia sarà.

SANDRINA
Sono infelice,
son sventurata,
mi vuole oppressa
la sorte ingrata.
Di me più misera
no, non si dà.

NARDO
Neppur mi guarda,
neppur m'ascolta;
farà costei
darmi una volta,
che donna barbara
senza pietà.

SERPETTA
Con quella scimmia
già s'è incantato,
fa il cascamorto
lo spasimato,
ma se mi stuzzica,
la pagherà.

RAMIRO
Celar conviene la pena ria.

PODESTÀ
Via sollevatevi,
Sandrina mia!

SANDRINA
Son troppe grazie, troppa bontà.

RAMIRO
Vedrò placata l'iniqua stella.

PODESTÀ
Non so lasciarla ch'è troppo bella.

SERPETTA
Son pieni gli uomini di falsità...

PODESTÀ
Viva, viva il buon gusto
della mia vezzosetta giardiniera!
Ch'è il più gradito fior di primavera.
Ramiro, Sandrina, allegramente!
Qui a momenti s'attende
la sposa, mia nipote.
Prepariamoci ai banchetti, ai festini.
lo non voglio veder malinconia,
oggi che siamo in tempo d'allegria.

SANDRINA
Ah, che procuro invano...

RAMIRO
lnvan mostro scioltezza...

PODESTÀ
Amico, ho gran timore,
che sia de vostro mal cagion d’amore

RAMIRO
Purtroppo è ver.
Per una infida son ridotto a languire

PODESTÀ
Ah, ah, che sproposito!
Affliggersi così per una donna.
Por la vita in periglio?
Prendete il mio consiglio:
scegliete un'altra bella,
datele il vostro core,
che se amor vi ferì,
vi sani amore.

RAMIRO
Non sia mai! Che appena
dalle catene sciolto, voglia
cercar nuovi ceppi.
Non fia mai vero,
che mi venga in pensiero
idea sì sciolta,
e m'accenda d'amore un'altra volta.
 
Se l'augellin sen fugge
non più scherzando va...
... non più scherzando va!
Se l'augellin sen fugge
dalla prigione, un giorno...
al cacciatore intorno
non più scherzando va...
Libero uscito appena
da un amoroso impaccio...
l'idea d'un altro laccio...
ah, che tremar mi fa...
Se l'augellin sen fugge
dalla prigione, un giorno...
al cacciatore intorno...
non più scherzando va...
... non più scherzando va!
Se l'augellin sen fugge
dalla prigione, un giorno...

PODESTÀ
Presto, Nardo, Serpetta andate!
Andate!
Che tutto sia pronto per le nozze.
Via!

SERPETTA
Vo' restar con Sandrina in libertà.

NARDO
Al padrone ad ubbidir si vada

SERPETTA
Vanne, rompiti il collo.
Ecco la strada.

PODESTÀ
Siam pur soli una volta,
veniamo un poco a noi.
Cara Sandrina, mi spiego in due parole:
Ardo, moro per te.
Quel brio quel vezzo subito mi colpì.

SANDRINA
Signor, che dite?
Povera villanella...

SERPETTA
Sandrina, vieni a lavorare!

PODESTÀ
Eh che l'amore non conosce ragione,
uguaglia tutto. Voglio farti mia sposa.
Ma una donzella onesta permetter
non deve che s'avvilisca...

SERPETTA
Signore, compatisca se interrompo
nel meglio.

PODESTÀ
Che disdetta!

SERPETTA
Dica, la toeletta di madama la sposa
dove poi la destina?

PODESTÀ
ln gabinetto, in camera, in cucina!
Sfacciata!
Andiamo.
Che sperate?
Voglio farti mia sposa.

SERPETTA
Già direte che son...

PODESTÀ
Dico che sei un'ardita insolente,
temeraria, importuna!

SANDRINA
Permettete, signor...

PODESTÀ
No, senti, aspetta.
Mia cara non partir, se tu sapessi
Son fuor di me. Che smania,
che tumulto ho nel core
Né so se sia speranza, oppur timore.
Dentro il mio petto io sento...
un suono, una dolcezza...
di flauti e di oboe...
di flauti e di oboe.
Che gioia, che contento...
manco per l'allegrezza,
più bel piacer non v'è.
Dentro il mio petto io sento
un suono, una dolcezza...
di flauti e di oboe...
Che gioia, che contento...
manco per l'allegrezza,
più bel piacer non v'è...
Che gioia, che contento...
manco per l'allegrezza,
più bel piacer non v'è...
Dentro nel mio petto io sento...
un suono, una dolcezza...
di flauti e di oboe...
Che gioia, che contento!
Manco per l'allegrezza,
più bel piacer non v'è.
Che gioia, che contento...
manco per l'allegrezza.
Più bel piacer non v'è...
Che gioia, che contento...
manco per l'allegrezza.
Più bel piacer non v'è...
Ma, oh Dio,
che all'improvviso
si cangia l'armonia
che il cor fa palpitar, palpitar...!
Sen' entran le viole...
e in tetra melodia
mi vengono a turbar...
Poi sorge un gran fracasso,
i timpani, le trombe,
fagotti e contrabasso
mi fanno disperar...
I timpani , le trombe,
fagotti e contrabasso
mi fanno disperar...
Poi sorge un gran fracasso...
i timpani, le trombe,
fagotti e contrabasso
mi fanno disperar...
Fagotti e contrabasso
mi fanno disperar...

SANDRINA
Della nemica sorte
quante vicende omai finor soffersi!
Trafitta, abbandonata dall'amante,
sotto spoglie mentite,
in esercizio abietto son contenta
a passare i giorni miei.

NARDO
Marchesina!

SANDRINA
Ah, taci per pietà!
Potrebbe alcuno qui ascoltarci.

NARDO
Siam soli, né v’è alcun che ci senta

SANDRINA
Tu sai, che l'anno è scorso
da quell'infausta notte,
che il contino Belfiore,
invaso da una pazza gelosia,
mi trafisse ed all'istante,
credendomi già morta,
mi lasciò, si partì.

NARDO
Che brutto caso!
ln ripensarlo solo
mi scappano le lagrime.

SANDRINA
Ah, caro servo, sai pur che
al solo oggetto di ritrovar l'amante,
in queste spoglie,
teco m'indussi andar raminga,
e ognuno mio cugino ti crede.
Ma quivi giunta appena,
si preparan per me nuovi disastri.

NARDO
Eh, signorina,
chi vi obbliga ad amarlo?
Seguitate lo stil dell'altre donne:
fingete, lusingatelo,
fategli quattro smorfie.

SANDRINA
Questo moderno stile non mi piace.
Vo' subito partir...

RAMIRO
Gl'uomini sono da amare,
non da fuggire.

NARDO
E dice molto bene

SANDRINA
Noi donne poverine, tapine sfortunate,
che fier destino é il nostro
Pace non v’é per noi né contentezza
Né ti serve la grazia né la belleza
Noi donne poverine, tapine sfortunate
appena siamo nate ch'abbiamo da penar.
 
Disgrazie da bambine,
strapazzi grandicelle.
Disgrazie da bambine,
strapazzi grandicelle.
E nell'età nel fiore,
o siam brutte o belle,
il maledetto amore
ci viene a tormentar...
Poverine,
sfortunate...
Noi donne, poverine,
tapine, sfortunate.
Appena siamo nate
il maledetto amore
ci viene a tormentar.
O siamo brutte
o siamo belle, il maledetto amore
ci viene a tormentar...
Noi donne poverine...
Meglio saria per noi
non nascere o morir.
O poverine,
meglio saria per noi
non nascere apenas nacemos.

RAMIRO
Sarei felice appieno,
se più non fosse in vita
Arminda ingrata,
o che al mondo
per me non fosse nata.

NARDO
lo per me non capisco
con chi l'abbia costui,
ma forse...
e senza forse, il mio caso è peggior,
 
Serpetta mi vado consumando
Ella mi sfugge
Mi scaccia
A forza di martelli...
il ferro si riduce.
A forza di scalpelli...
il marmo si lavora.
Di donna il cuor ognora
né ferro, né martello,
né amore tristarello
la può ridurre a segno,
la può capacitar...
Di donna il cuor ognora
né ferro, né martello,
né amore tristarello...
né amore tristarello
la può ridurre a segno,
... né amore tristarello
la può capacitar...
A forza di martelli
il ferro si riduce.
A forza di scalpelli
il marmo si lavora...
A forza di martelli...
il ferro si riduce.
A forza di scalpelli...
può ridurre
il marmo,
né ferro, né martello,
né amore tristarello
la a segno,
la può capacitar...
Di donna il cuor ognora
né ferro, né martello,
né amore tristarello...
né amore tristarello
la può ridurre a segno,
né amore tristarello
la può capacitar...
Siam pazzi tutti quanti,
siam pazzi tutti quanti
che andiamo appresso a femmine.
Si sprezzino, si scaccino,
si piantino, si lascino crepar...
Siam pazzi, pazzi, pazzi!
Siam pazzi tutti quanti
che andiamo appresso a femmine.
Si sprezzino, si scaccino,
si piantino, si lascino crepar...

ARMINDA
Zio!
Zio!

PODESTÀ
Mia cara nipotina, riposatevi un poco,
che a momenti lo sposo giungerà.

ARMINDA
Questa tardanza è una somma increanza!
Sedie!
Qui venghino sedie!

SERPETTA
Ecco sedie
Non gridate ch’io non sorda

ARMINDA
Chi è costei?

SERPETTA
- lo?
Sono la cameriera.

ARMINDA
Andate.
Eh, ragazza, ragazza!
V'è nuova del mio sposo

SERPETTA
No, signora. Ma credo...

ARMINDA
Andate.
Andate.

ARMINDA
Ditemi, signor zio,
avete Voi notizia se il mio sposo
sia bello manieroso

PODESTÀ
ln quanto a questo...
Signori, presto, presto,
è giunto un carrozzino.
Questo sarà il contino!
Vado ad incontrarlo. Olà che ognuno
stia pronto all'ufficio suo. Nipotina,
sentite...
Avvisa tutti!
Camerieri, staffieri...
Eccolo qua.

ARMINDA
Or mettiamoci un poco in gravità.

CONTE BELFIORE
Che beltà!
Che leggiadria!
Che splendor, eterni dei!
Che splendor, eterni dei...
Guardo il sole e guardo a lei
e colpito
da quei rai,
parmi, o Dio, di vacillar...
... e colpito
da quei rai,
parmi, o Dio, di vacillar...
parmi, o Dio, di vacillar...
Sposa, Arminda,
mio sole, precipitosamente,
come a sua principessa e sua regina,
il contino Belfiore a Voi s'inchina.

ARMINDA
Contino, Vi son serva
e Vi accetto nel cor.

PODESTÀ
Non mi dispiace!
O mio signor contino,
e quasi nipotino,
prendete un caro abbraccio,
con affetto sincero,
dal nobil podestà di Lagonero.

CONTE BELFIORE
Permetete, sposina
Che sulla bianca mano....
Ah no sbagliai, perdonate signor
so il dover mio. Pien d'ossequio,
con Voi, bella ragazza.
No, che mancar non voglio.
Sposa, signor, ragazza,
io già m'imbroglio.

PODESTÀ
Or dite un poco d'Arminda, mia nipote,
Vostra sposa novella, che Vi par?

CONTE BELFIORE
Superba e bella!
Bella fronte, begli occhi,
belle guancie, bel naso, bel bocchino
Ah, Voi siete, mia cara, un gelsomino.

ARMINDA
Adagio, adagio.
Sapete chi son io?

CONTE BELFIORE
Voi siete, cara

ARMINDA
lo sono capricciosa, cervellina insolente.

CONTE BELFIORE
C'ho piacere.

ARMINDA
Ho buone mani
e faccia. Adopro anche il bastone.

CONTE BELFIORE
Brava, brava, bravissima.
Che grazia, che portento,
che scioltezza.
lo mi sento rapir.
Ci siamo intesi.

ARMINDA
lo V'amerò.
Ma guai se Vi trovo incostante!
Anche se foste in mezzo de la via
Io vi do quatro schiaffi
Anima mia
Si promette facilmente
dagl'amanti d'oggidì.
E la semplice zitella
se lo crede, poverella!
E si fida a dir di sì...
Si fida.
lo, però, non fo così!
Patti chiari e patti schietti,
pria di dirvi sì o no.
Patti chiari e patti schietti,
pria di dirvi sì o no...
Voi sarete l'idol mio,
il mio ben,
la mia speranza...
Ma se mai, com'è l'usanza,
mi mancaste, m'ingannaste,
io le mani
adoprerò...
Si promette facilmente...
dagl'amanti...
... d'oggidì.
Ma se poi, com'è l'usanza,
mi mancaste, m'ingannaste,
io le mani adoprerò...
Sì...
Sì...
Si promette facilmente
dagl'amanti d'oggidì.
E la semplice zitella
se lo crede, poverella!
E si fida a dir di sì...
Si fida.
lo, però, non fo così!
Patti chiari e patti schietti,
pria di dirvi sì o no.
Patti chiari e patti schietti,
pria di dirvi sì o no...
Voi sarete l'idol mio,
il mio ben,
la mia speranza...
Ma se mai, com'è l'usanza,
mi mancaste, m'ingannaste
io le mani
adoprerò, sì, sì, sì...

PODESTÀ
Mia nipote in tutto è particolare.
Sputa sentenze di Torquato Tasso.

IL CONTINO BELFIORE
Ed alla fama che di lei già corre, si vede
Per tutte le gazzette,
mi sono innamorato.
Per lei ho ricusato
cent'altre bellissime fanciulle,
nol credete?

PODESTÁ
Certo, certo.

CONTE BELFIORE
Son cavalier di spirito,
son stato in guerra viva.
Ho espugnato fortezze,
eppur, dal viso amabile della mia cara
Arminda son fatto prigionier.
tutti i miei feudi, le cariche,
i vassalli, il marchese mio padre,
la duchessa mia nonna,
e tanti e tanti cugini titolari...
Da scirocco a tramontana,
da levante a mezzogiorno,
è palese intorno intorno
la mia antica nobiltà.
... è palese intorno intorno
la mia antica nobiltà.
Ho gran feudi ed ho vassalli,
ho più nonni marescialli
più sorelle principesse,
sei regine, tre contesse.
Dieci consoli romani
e di principi, i sovrani
non si posson
numerare.
Voi ridete?
Signor mio, non li vedete...
Ecco Numa, ecco Scipione,
Marco Aurelio, Marco Agrippa,
Muzio Scevola e Catone
e quei due che vanno a spalla,
don Tiberio e Caracalla,
con rispetto salutateli,
sprofondatevi, ritiratevi

SERPETTA
ln questa casa non si può più stare!
Dopo giunta costei, almeno cento volte
chiamerà in un momento!
E di schiattar per lei,
non me la sento.
Un marito, o Dio, vorrei,
amoroso e pien d'affetto...
ma un marito un po' vecchietto,
Un marito, o Dio, vorrei,
amoroso e pien d'affetto...
ma un marito un po' vecchietto,
mamma mia, non fa per me.
Un marito, o Dio, vorresti,
amoroso e pien d'affetto...
ma un marito giovinetto,
figlia mia, non fa per te...
Un marito, o Dio, vorresti,
amoroso e pien d'affetto...
Ma un marito giovinetto,
figlia mia, non fa per te...
 
Bravo, signor buffone!
Chi Vi ha dato licenza
di penetrar fin qui?

NARDO
Cara Serpetta, perdonate l'ardir!
Qui ritrovai l'uscio aperto ed entrai.

SERPETTA
Se volete, il padrone sta
da quell'altra parte.
Andate! Andate!

NARDO
Così, mi discacciate?
Eppur, carina, io scolpita
Vi tengo in mezzo al petto.

SERPETTA
Cinque volte l'ho detto,
e questa che fan sei:
no, non sono per Voi gli affetti miei.
Ridete?

NARDO
Rido,
perché credete che a trovare
un marito ci voglia una gran cosa,
amoroso e pien d’affetto...
Ma un marito giovinetto,
figlia mia, non fa per te...
... giovinetto,
figlia mia, non fa per te...

SERPETTA
Ve ne son tanti e tanti.
Basta che io volga uno sguardo...
ho mille amanti!
Appena mi vedono,
chi cade, chi sviene!
Mi vengono appresso, nessuno li tiene.
E come insensati, storditi, stonati,
così van gridando, smaniando così:
mirate
che occhietti,
che sguardi d'amore,
così van gridando.
Che vita, che garbo,
che brio, che colore!
E come insensati storditi, stonati,
così van gridando, smaniando così:
Mirate che occhietti,
che sguardi d'amore!
Bellina, carina, Vi vo'sempre amar...
Mirate
che occhietti, che sguardi d'amore.
Che vita, che garbo,
che brio, che colore!
Bellina, carina,
io Vi vo' sempre amar...
Bellina,
carina, Vi vo' sempre amar...
lo tutta modesta,
abbasso la testa...
Neppur gli rispondo...
li lascio passar.
lo tutta modesta,
abbasso la testa...
Neppur gli rispondo...
li lascio passar...

SANDRINA
Geme
la tortorella,
lungi
dalla compagna,
Del suo destin
si lagna...
e par che in sua favella,
vogli destar pietà...
e par che in sua favella,
vogli destar pietà...
geme la tortorella
lungi dalla compagna
Geme
la tortorella
lungi
dalla sua compagna
e si lagna
del suo destin
e par che in sua favella
vogli destar pietà

ARMINDA
Questa sarà la bella giardiniera.
Eh, ragazza, sentite.

SANDRINA
Mia signora!

ARMINDA
Dimmi pur che cos'hai,
che ti sento lagnar?

SANDRINA
Perdonate, io non sapea...

ARMINDA
Ti compatisco
Or sappi
Ch’io sono quella, ch’oggi darà
La mano al contino Belfiore

SANDRINA
Ohimè, che sento?
Il contino e lo sposo?

ARMINDA
Ei giunse poco fa.
Se lo vedessi,
quanto è vago e gentil!

SANDRINA
Ch’io non reggo.Mi sento morir

ARMINDA
Tu impallidisci?
Che mai ti turba?

SANDRINA
Un fiero, improvviso dolore,
o dei, m'assale.
Sento strapparmi l'anima mia!
Mi manca il cor nel seno.
Sudo... Gelo... Non reggo.
lo vengo meno.

ARMINDA
Misera!
Olà, chi la soccorre?
O Dio! Non v'è alcun che mi senta?

CONTE BELFIORE
Vi son io

ARMINDA
Presto, caro contino,
assistete un momento
quest'infelice giovane, svenuta,
che intanto vado a prendere antidoto
valevole a richiamarla in vita.
 
Il CONTE BELFIORE
Ecco, idol mio.
Men volo a darle aita.
Numi! Che incanto è questo?
Violante! È viva?
Ohimè!
Tremo da capo a piè...
Dove mi sia non so.

SANDRINA
Deh, vieni, ingrato core.
Guardami, son io

CONTE BELFIORE
E la voce di Violante
il ciglio, il bel sembiante.
Ma come in queste spoglie?
Sarà la fantasia.
Meglio l'osserverè.

SANDRINA
Ah, della pena mia
pietà sentite, o dei!

CONTE BELFIORE
È lei senz'altro,
senz'altro è lei!
Coraggio più non ho...

ARMINDA
ll conte, o Dio!
O Dio, che miro?
Ecco il liquor, prendete..

RAMIRO
Contino, permettete.
Arminda, Che farè

CONTE BELFIORE
Dimmi, chi sei?

SANDRINA
Barbara!
Che dirè?

SANDRINA, IL CONTE
Ah, che gran colpo è questo!
Ah, che gran colpo è questo!
Che fulmine funesto!
Misero, mi gelè...

CONTE BELFIORE
Son dubbioso, sbalordito,
io non so se veglio o dormo.
D'esser stupido mi par...

SANDRINA
Tan tremendo es el dolor
che mi forza a lacrimar

RAMIRO
Che stupor, sono insensato,
resto immobile, mi perdo,
io non so che mai pensar...

ARMINDA
Che m'avvenne? Cosa è stato?
Non comprendo più me stessa.
Parmi, o Dio, di vaneggiar...

ARMINDA, IL CONTE, SANDRINA
Sento l'alma, in seno oppressa,
non ho fiato da parlar.
Non ho fiato da parlar...
Non ho fiato da parlar...

PODESTÀ
Che silenzio!
Fan lunari.
Questa scena che vuol dir...
Via, Sandrina,
rispondete!
Miei signori, perché tacete?
Su, parlate,
cosa c'è...

CONTE BELFIORE
Che rispondo?
lo qui m'imboglio.
Son perplesso. Non ardisco.

PODESTÀ
Non intendo, non capisco...
Ma la cosa non va schietta,
non è liscia per mia fede...

CONTE BELFIORE
Tu sei quella?

PODESTÀ
Che tratto è questo, che stravaganza!
Senza rispetto, senza creanza,
lasciarmi solo com'un ridicolo...
Li mando tutti al diavolo!
Metto da parte il grado, il titolo,
il nepotismo, la nobiltà...

SERPETTA
Mi rallegro, caro signore,
la giardiniera con il contino
fanno l'amore, qui nel giardino,
con tutta pace, con libertà...

PODESTÀ
E dove sono?
La gelosia!

NARDO
Non gli credete, quest'è bugia!
Quest'è un compendio
di falsità...
Non gli credete, quest'è bugia!
Quest'è un compendio
di falsità...

SERPETTA
Se con quest'occhi,
con quest'orecchie,
non osservata, l'ho visti e intesi...

NARDO
Sono menzogne troppo palesi...

PODESTÀ
Voglio chiarirmene.
Venite pur qua.
Voglio chiarirmene.
Venite pur qua.
Qua...
Qua...

SERPETTA
Costui mentisce...

NARDO
Costei v’inganna

PODESTÀ
Saziati pur...
sorte tiranna...
Ecco burlato,
ecco tradito,
un uomo celebre, un podestà...

NARDO
  SERPETTA
Or or vedremo, lo scopriremo,
e chi mentisce la pagherà...

SANDRINA
Ma Voi che pretendete...
da un'infelice, o Dio...
Arminda non son io,
il Vostro dolce amor...

CONTE BELFIORE
Ah, per pietà parlate...
via, ditemi, carina,
Voi siete Violantina,
regina del mio cor?
Violantina, regina del mio cor.

SERPETTA
Vedete quante smorfie
gli fa quella fraschetta...

PODESTÀ
La vedo, ah, maledetta...
la voglio subissar...
ll conte! Oh, che disdetta!
Potessi rimediar!

SANDRINA
Voi siete in gran errore.

CONTE BELFIORE
Ah, questo è un gran stupore.

ARMINDA
Da un perfido burlata,
dovrè cosi restar!

RAMIRO
È poco ad un'alma ingrata,
avezza ad ingannar

SANDRINA
Barbaro, senza fede!
È questa la mercede
del mio costante amor?
Misero, in che mancai?
Dimmi, che feci mai?
Perfido traditor...

CONTE BELFIORE
Si, che l'ingrato io sono...
idol mio, perdono...
Cara Violante, bella!

SANDRINA
Eh, io non sono già quella!
Violante, la meschina,
diceva pur cosi,
ma o Dio...
ch'ella mori!
Si, mori.

PODESTÀ
Rispondete

ARMINDA
Seguitate

SERPETTA
Signor conte!
Non tremate!

NARDO
Non so come finirà...

SANDRINA
Pur convien ch'io soffra e taccia.

CONTE BELFIORE
Già la sposa mi minaccia...

TUTTI
Che si dice? Che si fa...

ARMINDA
Amoroso mio contino.

PODESTÀ
Giardiniera semplicetta.

RAMIRO
Mi consola, mi diletta.

SERPETTA
Che bel volto modestino.

TUTTI
Su godete, cari amanti!
Regni in voi
la bella pace!
Scenda amor con la sua face...
ed accenda il Vostro cor...

SANDRINA, CONTE
Ah, che sola io son capace...
di tormento
e di dolor!
Ah, che sola io son capace...

TUTTI
Scenda amor con la sua face
ed accenda il Vostro cor...

SANDRINA CONTE
Ah, che sola io son...
Ah che solo io son...
di tormento e di dolor...
capace...
ed accenda il Vostro cor...

ARMINDA
Perfido! lndegno...
vorrei strapparti dal petto il core!

RAMIRO
Ma tanto sdegno,
tanto furore non so capir.

TUTTI
Voglio esiliarti, donnetta ingrata!
Vorrei sbranarti, brutta sguaiata...
lo resto estatico, non so che dir.
lo resto estatico, non so che dir.

SANDRINA
Che pena barbara, che crudo affanno!
Mi sento oppressa
da un duol tiranno...
Non so rispondere, non puoso parlar

CONTE BELFIORE
Che giorno critico, inaspettato!
Che giorno inaspettato!
Tra questa e quella sono imbrogliato.
Non so risolvere, non so che far...

TUTTI
Che smania orribile...
Non ho ricetto.
L'ira, la collera
 
 

ATTO  SECONDO


ARMINDA
Che vuoi? Che pretendi da me?

RAMIRO
Barbara, infida!
Se immaginar potea
che tu nipote fossi del podestà...

ARMINDA
Ma se la sorte tua non mi vuol...

RAMIRO
''La sorte mia...''

ARMINDA
ll tuo fasto, il tuo orgoglio
e la tua ambizione t'indusse
a lasciar l'amor mio!
Si, lo confesso, ti ho tradito,
t'ingannai. Conosco il fallo mio.
Ma non so detestarlo.

RAMIRO
Non godrai dei torti miei,
che quell'indegno core
la vittima sarà
del mio furore.

ARMINDA
Eppur mi fa pietà.
Comprendo appien,
che mi sgrida a ragion.
Ma no, è troppo bello il mio contino...

CONTE BELFIORE
Ah, che son disperato!
Dacché vidi Sandrina non ho pace.
Non so piò che mi fare?
La voglio ritrovare.
Dappertutto l'ho cercata finora.
Adorata signora!

ARMINDA
Piano, piano.
Ditemi, son curiosa di sapere
chi sia colei che ricercando andate.
Che dir potrai?
''Dacché vidi Sandrina, non ho pace.''
Perfido! E in faccia mia?
Nel giorno istesso, o numi,
che meco unir si deve,
mi tradisce cosi, cosi m'inganna!
Un amante infedele?
Sorte tiranna!
Vorrei punirti, indegno!
Vorrei punirti, indegno!
Vorrei strapparti il core..
Ardo nel sen di sdegno...
ma mi trattiene amore,
che sospirar mi fa.
Vorrei punirti, indegno!
Vorrei strapparti il core...
Ardo nel sen di sdegno...
ma mi trattiene amore,
che sospirar mi fa.
Vorrei punirti, indegno...
ma mi trattiene amore,
che sospirar mi fa...
Vorrei punirti, indegno
Vorrei strapparti il core!
Ma mi trattiene amore,
che sospirar mi fa.
Vorrei punirti, indegno!
Vorrei strapparti il core...
Ardo nel sen di sdegno...
Ma mi trattiene amore...
Vorrei punirti...

SERPETTA
Signor contino...
Cosa c'è?

CONTE BELFIORE
Niente, niente.
Stavo soprappensiero.

SERPETTA
Quanto lo compatisco,
aver che fare con una donna strana

NARDO
Ahh...
Mia vezzosa Diana,
seguitate, se a Voi sono importuno.
Ha sempre il cor gentile
una donna che è bella.

SERPETTA
O bella, o butta, io non sono per Voi.

NARDO
S'io morissi, però?

SERPETTA
Non piangerei.

NARDO
Dunque, vado a morir.

SERPETTA
Buon viaggio a Lei!
Fate, fate.

NARDO
Dite ciò che volete,
questo Vostro disprezzo sempre piò
m'innamora e accresce il foco.

SERPETTA
Mi par che a poco, a poco,
cominciate a piacermi.
Voglio farlo impazzir

NARDO
Dite davvero? O mi burlate?
Cara, che contento!
lo piò non sono in me!
Corpo di Giove, costei m'ha
imbalsamato, mi par d'essere un altro.

SERPETTA
Orben, sentite:
io V'amerò,
ma voglio che mi veniate avanti
con un'aria smorfiosa e appassionata.
La mano dritta al petto,
strisciando il piede
all'uso forestiero.
Su via! Da bravo!
A Voi, presentatevi!
Fatemi degli inchini,
dritto brillante,
snello.

NARDO
Tutto m'induce a far quel viso bello
Con un vezzo all'italiana,
Vi dirò che quel visetto
m'ha infiammato il core in petto,
che languire ognor mi fa
Con un vezzo all'italiana,
Vi dirò che quel visetto
m'ha infiammato il core in petto.
che languire ognor mi fa.
Non Vi piace? Non va bene...
Su, vediamo alla francese...
Ah, madame...
Servo Vostro.
Ah, madame...
son servo Vostro con tutto il cuore.
Oh, neppur va ben
cosi...
Su, vediamo un po' all'inglese...
O mio ben, Vi prego, dite di si...
O mio ben,
Vi prego, dite
di si!
Maledetta indifferenza,
mi fa perder la pazienza!
Qui non serve alla francese,
non capacita l'inglese,
non gli piace all'italiana.
Oh, che umor! Oh, che donna!
lo mi perdo, in verità.
Oh, che umor! Oh che donna!

SANDRINA
Che strano caso è il mio:
trovar l'amante
ed esser in procinto
di perderlo per sempre.
Pronto a sposare Arminda!
E s'abbandoni, un crudele,
ingrato che mi trafisse!
O Dio! Se fu trasporto di gelosia?
E se mi crede estinta,
condannarlo potrò?

CONTE BELFIORE
La giardiniera?
Ah, questa è lei!
Questa è certo Violante!
Gli occhi, la grazia, il brio,
e non m'inganno,
tutta, tutta assomiglia.

SANDRINA
Dimmi, barbaro mostro,
qual delitto punisti in me?
O Dio!
Tu, senza colpa,
mi trafiggi, m'uccidi!
lnnocente mi scorgi,
eppur mi lasci, misera, desolata!

CONTE BELFIORE
Ohimè! Che sudo!
Dimmi, dimmi, tu vivi!
Ma come in queste vesti,
mia cara marchesina?

SANDRINA
Cosi disse, morendo, la meschina.

CONTE BELFIORE
Ella dunque mori?

SANDRINA
Meglio di Voi chi può saperlo?

CONTE BELFIORE
Deh, fate almen,
che in quegli occhietti vaghi...

SANDRINA
A chi parlate?

CONTE BELFIORE
A Voi, mio sol,
mia luna, mia cometa brillante,
che avete il viso della mia Violante!
 
Care pupille,
pupille belle!
Volgete un sguardo a me...
Ah, se voi siete quelle...
che delirar mi fate.
Parto, non Vi sdegnate...
Che barbaro rigor...
Care pupille,
pupille belle!
Volgete
un sguardo a me...
Care pupille,
pupille belle!
Volgete un sguardo a me...
Ah, se Voi siete quelle...
che delirar mi fate.
Parto, non Vi sdegnate...
Che barbaro
rigor...
Ma nel partir, carina,
vorrei, se m'è permesso,
baciar quella manina
per segno del mio amor.
Ah, che manina tenera,
io me ne vado in cenere.
Dolcissima
mia Venere...
Padrone stimatissimo...
gli son buon servitor.
Destin maledettissimo...
mancava questo ancora
Padrone stimatissimo.
Destin maledettissimo!
Gli son buon servitor.
Mancava questo ancor!
Destin maledettissimo,
mancava questo ancor!
Padrone stimatissimo,
gli son buon servitor.
Destin maledettissimo,
mancava questo ancor...

PODESTÀ
Va'!
Conte disgraziato!
Voglio che paghi il fio!
Indegna sfacciatella! Che ti pare?
A un uom della mia sorte,
al padrone che t'ama!

SANDRINA
O Dio!
Che a torto, signor, mi strapazzate.

PODESTÀ
Come a torto, s'io vidi?

SANDRINA
V'ingannate.

PODESTÀ
Perché, dunque, con me fai la ritrosa,
sei tanto schizzinosa?

SANDRINA
Mio caro padroncino,
oh, se sapeste
quanto sono infelice!

PODESTÀ
Non temer, idol mio, vieni con me.
Piò non resisto, o cara,
tu sei l'amato oggetto che il cor...
Non so che dir?
Andiamo

SANDRINA
Perdonate
lo non deggio, non posso.

PODESTÀ
Come? Come?
Perché?

SANDRINA
Perché non voglio. Al fine...

PODESTÀ
Al fin tu sei una vil serva
che inalzar procuro!

SANDRINA
E qual ragione, qual diritto avete Voi
di insultarmi cosi, di minacciarmi?

PODESTÀ
Chi mi tiene di subissarti adesso?

ARMINDA
Signor zio,
già pentito il contino d'avermi
disgustata, sollecita i sponsali.
ln questo punto,
voglio dargli la mano.

RAMIRO
Signor,
da Milano mi giunge adesso un foglio
d'un mio stretto parente,
in cui m'acclude un'istanza formata
al regio magistrato,
e a Voi rimessa
per far seguir l'arresto,
d'un omicida che qui alberga.
E questi è il contino Belfior!
Non lo credete?

PODESTÀ
Il conte Belfiore!

RAMIRO
Aquí está
Leed

ARMINDA
Un sogno sarà questo

RAMIRO
Purtroppo è ver, mi spiace,
contessina gentil.

PODESTÀ
Ebben, l'istanza asserisce
che il conte sia stato
l'omicida della marchesa Onesti.
Orben, venga il contino!
Si sospendan le nozze!
E se egli è reo,
non vo'
che un delinquente, un inquisito
abbia una mia nipote per marito.
 
Una damina,
una nipote,
vistosa e nobile,
con buona dote,
voglio affogarla
precipitarla...
ll matrimonio sia per non fatto...
Or vado
e subito guasto il contratto...
Questo far devesi, questo convien...
Sarei tacciato
nell'Alemagna,
avrei la critica in Francia,
in Spagna.
Cosa direbbesi, nel mondo intero,
d'un uomo celebre,
d'un cavaliero,
d'un letterato, d'un podestà.
... d'un letterato, d'un podestà...
Non ci pensate!
Non Vi adirate!
Cosi ha da essere, cosi sarà!
Serpetta! Venid
Non ci pensate
Non Vi adirate! Non ci pensate...
Cosi ha da essere, cosi sarà!
Non ci pensate...
 
Una damina
voglio affogarla.
Una nipote,
precipitarla?
Vistosa e nobile,
con buona dote... voglio affogarla,
precipitarla?
Voglio affogarla...
ll matrimonio sia per non fatto...
Or vado
e subito guasto il contratto...
Questo far devesi, questo convien...
Sarei tacciato nell'Alemagna,
avrei la critica in Francie, in Spagna
Cosa direbbesi nel mondo intero
en Francia y en España.
di un letterato, di un podestà...
Non ci pensate!
Non Vi adirate!
Cosi ha da essere, cosi sa.
 
Una damina
voglio affogarla.
Una nipote,
precipitarla?
Vistosa e nobile,
con buona dote... voglio affogarla,
precipitarla?
Voglio affogarla...
ll matrimonio sia per non fatto...
Or vado
e subito guasto il contratto...
Questo far devesi, questo convien...
Sarei tacciato nell'Alemagna,
avrei la critica in Francie, in Spagna
Cosa direbbesi nel mondo intero
en Francia y en España.
di un letterato, di un podestà...
Non ci pensate!
Non Vi adirate!
Cosi ha da essere, cosi sarà.
Non ci pensate...
Serpetta!
Belfiore!

CONTE BELFIORE
Signore, eccomi pronto.
A Voi corro, o sposina.

PODESTÀ
Olà, che fai? Che forse non ravvisi
il torbido sembiante
di un giudice severo,
a te davante?
 
ILCONTE BELFIORE
Sposa, sposa

PODESTÀ
Deh, taci

CONTE BELFIORE
mio signore...

PODESTÀ
¡SiIenzio!
¡Serpetta!
¡Non parlate!
Al giudice rispondi.
¿Chi sei?
¿Cómo ti chiami?
 
IL CONTE BELFIORE
ll contino Belfiore.
Quello... il quale...

PODESTÀ
cioè lo sposo.
Basta!
Dimmi,
tu conoscesti la marchesina Onesti?

CONTE BELFIORE
Che dirò?

ARMINDA
Di' che non sai...

CONTE BELFIORE
Non la conosco, ohibò.

PODESTÀ
¿Vive?

IL CONTE BELFIORE
No, signore

PODESTÀ
Che dite?
Dunque è morta?

IL CONTE BELFIORE
Non so
Cioè... ma senta...

PODESTÀ
Niega, se vuoi salvarti.
Ë ver quel che si dice?
Ch'ella sia uccisa?

CONTE BELFIORE
Purtroppo è ver.
Ma sappia...
Signorsi...
No, signore...

PODESTÀ
Non v'imbrogliate.
Ë pubblica la voce
che tu quella uccidesti!

CONTE BELFIORE
Ohibò
L'amore,
cioè... la gelosia...
fu casualità.

SANDRINA
Non piò!
Che sciocco!
lo lo difendo.
Dal conte cosa mai si pretende?
Di qual delitto è reo?
D'aver ucciso la marchesina Onesti!
Ë una calunnia!
Ferita fu Violante, ma non mori.
Ciascuno vegga Violante in me!
Si, quella io sono!
Lode al cielo, son viva
e gli perdono.

CONTE BELFIORE
Ah, lo dissi, mia cara!

PODESTÀ
Tu, Violante?
Tu, marchesa?

SERPETTA
Tu, dama?

SANDRINA
Dite qui volete
lo sono la marchesina Onesti.

CONTE BELFIORE
Questa parla da vero.
Oh, che allegrezza! Ah, me lo dice
il core, che risalta giulivo.

PODESTÀ
Si vada a consultare.

ARMINDA
Comincio a dubitar. La mia vendetta!

SERPETTA
Ancor io men'andrò

CONTE BELFIORE
Adorato bene, io piò non capo.
Lascia, deh, lascia
che al fin su quella mano io possa...

SANDRINA
lndietro!
Quella mi finsi sol per salvarvi.
Andate dalla vostra Arminda.

CONTE BELFIORE
Una calda e una fredda.
Addio cervello!
Ah, non partir!
M'ascolta
Ohimè! Chi mi respinge?
e via si vada
ma piano.
 
ll suol traballa.
Ed un'oscura nebbia
mi va girando intorno.
Ë turbine?
Ë tempesta?
O giorno?
Arminda!
Violante!
Uccider mi volete?
Ecco, ferite pur!
Ma Voi piangete?
Che serve questo pianto?
Voglio morir!
Ecco il tuono!
Ecco il fulmine
che mi piomba sul capo!
Oh, ti ringrazio,
Giove amico!
Tu solo, tu mi rechi conforto.
Sposa,
amici,
piangete!
Ohimè!
Son morto!
Già divento freddo, freddo...
Trema il piè, s'arresta il sangue,
manca il fiato, il cor già piange.
Piò non reggo, ohimè che caso...
Per la fronte o per il naso
scorre un gelido sudor...
Ma pian piano, pur cammino...
Giro gli occhi e con diletto
parmi udire, qui vicino,
un soave ciufoletto...
Sarò forse ai Campi Elisi?
Potria darsi. Si, signor.
Zitto, zitto...
ll vento sibila...
Va strisciando l'aria intorno...
Veggo il sole e veggo il giorno.
Piò non v'è da dubitar.
Veggo il sole e veggo il giorno.
Piò non v'è da dubitar...
Che allegrezza...
ancor ci sono...
Penso ancor,
ancor ragiono...
Si, son vivo,
il cor mi brilla!
Vo' godere e giubilar!
Che allegrezza...
Ancor ci sono...
Penso ancora,
ancor ragiono...
Si, son vivo,
il cor mi brilla!

SERPETTA
Si!
Aiuto!
Aiuto! Aiuto!
Che accidente! Che caso!
Ë fuggita Sandrina!

PODESTÀ
Ohimè, che dici?

NARDO
Fuggita? Come mai?

RAMIRO
Non mi capacito.

PODESTÀ
Ah, non si perda tempo,
si deve ritrovar.
Farò fracassi, precipizi, ruine!
Presto, vadino tutti!

SERPETTA
Ma già siamo alla notte.

PODESTÀ
O notte, o giorno, si mandi,
si spedisca a ricercarla!
Eh, no!
Che andrò in persona per trovarla!

SERPETTA
Chi vuol godere il mondo,
lo lasci come sta...
Di niente mi confondo...
lo prendo come va...
Lo so
che una fanciulla
dev'essere di buon core,
andar sincera e schietta...
Ma ciò non serve a nulla,
cogl'uomini d'oggidi...
Lo so che una fanciulla
dev'esser di buon core.
Ma ciò non serve a nulla...
con gli uomini d'oggidi...
Chi m'aiuta?
Misera!

SANDRINA
Chi m'aiuta?
Qui sola mi lasciate...
Misera! Chi m'aiuta?
Soccorso chi mi dà...
O numi, son perduta!
Muovetevi a pietà...
Dove son?
Che m'avvenne?
Dunque, son qui condotta,
infelice, a morir!
Numi, se Vi muove il dolor,
il pianto mio,
deh, guidate i miei passi...
Ma, o Dio! Per questi sassi,
Dovunque il guardo giro
altro non vedo che immagini d'orrore.
E solo io sento
le voci del mio duol,
del mio tormento.
Ah, dal pianto,
dal singhiozzo
respirar io posso appena...
Non ho voce,
non ho lena,
l'alma in sen mancando va...
Non ho voce,
non ho lena,
l'alma in sen mancando va...
Ah, dal pianto,
dal singhiozzo
respirar io posso appena...
Non ho voce, non ho lena...
L'alma in sen mancando va...
Non ho voce, non ho lena...
Ma qui niuno m'ascolta
e niun si vede.
Ahi, che vacilla il piede.
Manca lo spirito.
O dei!
Odo strepito,
e parmi vedere tra quelle fronde
un orrido serpente,
che coi sibili…
Ohimè! Dove mi celo? Dove corro?
Che fo?
Quivi, mi sembra,
ah, non m'inganno:
un antro.
ln questo, si, vedrò pu
di salvar questa misera vita.
Assistetemi voi, o cieli!
Aita!

CONTE BELFIORE
Fra quest'ombre e questo scuro,
fra le spine, fra i sassi,
Nardo mio...
guida i miei passi...
ch'io non so dove m'andar...

NARDO
Oh, che tenebre, che orrore...
Camminiamo a poco, a poco...
Esser qui dovrebbe il loco
di poterla ritrovar...

SANDRINA
Parmi udire, qui d'appresso
un confuso mormorio.
Ah, che sol la morte, o Dio,
può dar fin al mio penar...
ln quest'orrido deserto sarà certo
capitato il contino disperato,
la sua bella a ricercar...

CONTE BELFIORE
Odo là qualche rumore.

SANDRINA
Voglio bene assicurarmi.

NARDO
Voglio un poco piò accostarmi.

SANDRRINA
Sento gente in quella parte.

NARDO, CONTE
, PODESTÀ
Voglio bene assicurarmi.

PODESTÀ
Camminando cosi al buio,
benché vada a passo lento,
vo' inciampando ogni momento...
e dovrò precipitar...

SERPETTA
Sola, sola, piano, piano,
son venuta qui ancor,
qui ancor, per vedere il fatto mio
e potermi regolar...

CONTE BELFIORE
Chi va là?

SERPETTA
Ohimè, meschina!

PODESTÀ
Chi s'avanza?

SERPETTA
Ah, poverina!

PODESTÀ
Date il passo.

SERPETTA
Ahi, che terrore!

TUTTI
Che sussurro, che rumore!
E nemmen posso scappar...

PODESTÀ
Siete voi Sandrina mia
Si lo son
E il contino

CONTE BELFIORE
¿Sei tu sandrina amata?
Si lo son. E il podestà

NARDO
Siete Voi, mia padroncina?

SERPETTA
Questo è Nardo, nol pavento...
Qui fermate, amici, il piede!
Nascondetevi per poco
che a suo tempo chiamerò...

CONTE BELFIORE
Vien piò gente.
Che sventura!
Dia la voce

SERPETTA
Che paura!
Torni indietro!
Ah, cosa è questa?
Ora il tutto scoprirò...
Via, partiamo.
Eccomi pronta.
Presto, andiamo.
Pronta son io.

RAMIRO
Tremo, o Dio!
Ah, vien meno
il cor nel seno!
E piò reggere non sa...
Via, tornate, amici miei!
Su, venite un poco qua...
Mi rallegro, mi consolo
di si gran felicità...

CONTE BELFIORE
Serpetta, ¿tú aquí?

SERPETTA
¿Il Conte, qui?

PODESTÀ
La nipote.

ARMINDA
ll podestà!

TUTTI
Che sorpresa inaspettata!
Ah, di noi che mai sarà...
Eh, V'ingannate, non son la bella.
Eh, Voi scherzate, io non son quella.
Eh, Voi sbagliate, non son già matta...
Bravi, davvero, l'abbiamo fatta.
Né la potremo piò rimediar...

ARMINDA
Eh, Voi sbagliate,
non son già matta...
Bravi, davvero, l'abbiamo fatta.
Né la potremo piò rimediar...
Ah, vile, indegno!
Oh, traditore!
Or or vedrai la mia vendetta...

PODESTÀ
Ah, donna barbara, ingrato core!
Già nel mio seno l'ira si desta

SANDRINA
Ohimè, vacilla,
gira la testa.
Parmi che il suolo vada a mancar...

NARDO
Fa' ciò che vuoi,
quello ti sprezza!

SERPETTA
Questo non deve premere a Lei.

RAMIRO
Perché, tiranna, cotanta asprezza...
Oggetto odioso tu fosti e sei...

CONTE, SANDRINA
S'offusca il cielo,
l'aria s'intorbida.
lo sudo
e palpito,
agghiaccio e tremo.

TUTTI
E già comincio a delirar...
Ah, che di stizza, di rabbia tremo!
E il cor mi sento tutto avvampar...

SANDRINA
Mio Tirsi, deh, senti le dolci sirene.
Con placido incanto
qui sciolgono il canto.
Ed in dolce riposo, ci fanno goder.

CONTE BELFIORE
Ascolta, mia Clori, la lira d'Orfeo...
che incanta le belve,
che muove le selve
e arresta nell'onde,
rapito, il nocchier.
Che acro contento, che grato piacer...

PODESTÀ
Mio signore, una parola,
favorisca d'accettar.

SANDRINA
Mio signor, non se ne vada!

RAMIRO
Un duello con la spada
Lei non deve ricusar.

ARMINDA
Pietà, fermatevi!

PODESTÀ
Che serve questo strepito?
Non posso piò reprimere
lo sdegno ed il furor...

SANDRINA
lo son Medusa orribile!

CONTE BELFIORE
lo sono Alcide intrepido!
Ninfe vezzose e placide,
placide e vezzose,
basta, non piò rigor!

RAMIRO
Basta, basta, non piò rigor...
Ma che?

TUTTI
Voi delirate?
Ma che? Voi delirate?
Chi sa che cosa dite...
Largo, non v'affollate.

SANDRINA
Olà, non m'impedite...

TUTTI
Voi, grate, avrete flebili,
temprate il grande ardor...
Usciti son di sesto...
Sono impazziti già!
Sono impazziti già!

ARMINDA
Sol la cagion tu sei
di tal fatalità...

SANDRINA, CONTE
Quando finisce,
finisce, o dei,
la vostra crudeltà?

TUTTI
Che caso funesto!
Che gran frenesia!
Piò strana pazzia
chi mai può trovar...

SANDRINA, CONTE
Che giubilo è questo!
Che grata armonia!
Che lieta allegria,
Vogliamo ballar!
Che lieta allegria,
vogliamo ballar...

TUTTI
Che caso funesto,
che gran frenesia...
Piò strana pazzia
chi mai può trovar...
Largo! non v'affollate...

RAMIRO
Non m'impedite!
Sol la cagion tu sei
di tal fatalità...

TUTTI
Che caso funesto!
Che gran frenesia!
Piò strana pazzia
chi mai può trovar...

SANDRINA
lo sono Medusa!

CONTE BELFIORE
lo sono Alcide!

SANDRINA
Largo, non V'affollate!

CONTE BELFIORE
Non m'impedite!

TUTTI
Piò strana pazzia
chi mai può trovar...
Che giubilo è questo!

SANDRINA, CONTE
Che grata armonia!
Che lieta allegria, vogliamo ballar...

TUTTI
Che caso funesto,
che gran frenesia!
Piò strana pazzia
chi mai può trovar!
Piò strana pazzia
chi mai può trovar...
 
 

ATTO  TERZO
 

NARDO
No, no, no!
Olà, olà!
Dove, dove si va?

SANDRINA
Con chi l'avete?

CONTE BELFIORE
Con te, con te, mio bene, anima mia!

NARDO
Ohimè, gli dura ancora la pazzia!

CONTE BELFIORE
Caro bene adorato!

NARDO
Adagio un poco.

CONTE BELFIORE
Ah, Venere, mio nume,
io son Mercurio alato.

NARDO
T'arresta!

SANDRINA
Non fuggirmi, idol mio!
Ché, non ravvisi la tua fedele amante?
La bella Erminia,
fra l'ombrose piante.

NARDO
Sono pazzi, pazzi, pazzi...
Poveretto me!
Qui, con costoro,
divengo pazzo anch'io.
Me la vorrei sfilar.
Signor Mercurio...
Signora Erminia,
presto, osservate, vedete!
Di là, di là!
Oh, che gran bella cosa!
Di qua, di qua!
Che cosa portentosa!
Mirate che contrasto...
fa il sole con la luna!
Mirate che contrasto
fa il sole con la luna!
Vedete ad una, ad una,
le stelle innamorate...
Vorrei partir di qua.
Vedete ad una, ad una,
le stelle innamorate...
Vorrei partir di qua.
Adesso viene il bello,
comincia ora il duello...
S'afferrano, s'azzuffano,
s'affollano, si pigliano!
Sono incantati, sono incantati già.
Che strepito, che chiasso!
Che bel piacer, che spasso!
S'affollano, s'azzuffano!
S'afferrano, si pigliano!
Sono incantati, sono incantati già.
Che strepito, che chiasso!
Che bel piacer, che spasso...
Che bel fuggir sarà...

SERPINA
Da bravi, seguitate.
Forti, non Vi lasciate...

CONTE BELFIORE
La luna!
Ohime, preccipita!

SERPINA
Ohimè, le stelle cadono...
Aiuto!
Piò non posso soffrir!

SERPINA, CONTI
E dove sta?
E dove sta?
Che turbine si desta,
che tuoni, che tempesta!
Che tuoni, che tuoni!
Aiuto, per pietà!
Che turbine si desta
che tuoni, che tempesta!
Che turbine si desta...
Aiuto! Aiuto!
Aiuto, per pietà...

AMINDA
Singnor zio!
Bramo da Voi dentr'oggi
il mio contino!

PODESTÀ
Bene.

RAMIRO
Signor, da Voi dentr'oggi bramo
Arminda in consorte!

PODESTÀ
Meglio

ARMINDA
D'una nipote Voi scorgete l'affanno.

RAMIRO
D'un amico Voi vedete il dolore.

ARMINDA
Stabilito è il contratto.

RAMIRO
Me ne diè la parola.
Oh, questa è bella!

ARMINDA
ll contino... credete...

RAMIRO
La nipote... sappiate...

PODESTÀ
Ma diavol! Vi quietate!

ARMINDA
Voi dovete obbligarlo...

RAMIRO
Costringerla dovete...

ARMINDA
Ascoltate.

RAMIRO
Sentite.

ARMINDA
Ramiro, orsò,
alle corte!
Da una donna
che non t'ama e ti sprezza
che mai speri?

RAMIRO
Ah, che la rabbia
mi impedisce il respir
lo sento nel mio petto
ira, sdegno, furor, odio
e dispetto!
Va' pure ad altri in braccio,
perfida donna ingrata...
Furia, crudel, spietata,
sempre per te sarò...
Va' pure
ad altri in braccio,
perfida donna ingrata...
Furia, crudel, spietata,
sempre per te sarò...
Già misero mi vuoi...
Lontan dagli occhi tuoi...
Misero morirò.
Morirò...
Va' pur ad altri in braccio,
perfida donna ingrata...
Furia,
crudel, spietata...
sempre per te sarò...
Non ardisco
Gia misero mi vuoi
Lontan dalli occhi tuoi
Misero moriro
Moriro
Va’ pur ad altri in braccio
Perfida donna ingrata

SANDRINA, IL CONTE
Dove mai son?
Dove son mai?
Mi par d’aver riposato
Sempre per te sarò
E in questo vago e bello,
ameno praticello,
chi mi condusse?
E in questa deliziosa pianura
chi mai mi trasportò?
Sogno o son desto?
ameno praticello,
chi mi condusse?
E in questa deliziosa pianura
chi mai mi trasportò?
Sogno o son desto?

SANDRINA
S'io vaneggio non so.
Che incanto è questo?

CONTE BELFIORE
Ma, che veggio?
Che miro?
Ah, mia cara, mio bene!
ameno praticello,
chi mi condusse?
E in questa deliziosa pianura
chi mai mi trasportò?
Sogno o son desto?
S'io vaneggio non so.
Che incanto è questo?
Ma, che veggio?

SANDRINA
Che miro?

CONTE BELFIORE
Ah, mia cara, mio bene!

SANDRINA
Ti scosta!
Ohimè!
Chi cerchi?

CONTE BELFIORE
Peggio, peggio.
Tu Violante non sei?

SANDRINA
Si, Violante son io.
Ma se cerchi la bella,
la tua sposa gentil,
io non son quella.

CONTE BELFIORE
Mi protesto, lo giuro...
No me atrrevo
A una dama si degna
gli affetti a cotrastar.

SANDRINA
Fra poco anch'io
del podestà diverrò sposa.
Addio.

CONTE BELFIORE
Sentimi!
Dove vai?
Dunque, nell'atto istesso,
in quel dolce momento
in cui ti trovo,
io perderti dovrò?
No, non fia vero!
O sarò teco al lato,
o mi vedrai morir da disperato!
Tu mi lasci?
Oh, fiero istante!
idol mio, mio dolce amore!
Ah, non sai
che questo core
già si sente, o Dio...
mancar...

SANDRINA
Si, ti lascio,
ingrato amante!
Per te il cor non vive in pene,
non son io l'amato bene...
E ti deggio
abbandonar...

IL CONTE BELFIORE
Dunque, vado.

SANDRINA, CONTE
Vado anch'io.
... m'arresto, o Dio?
Perché il piè tremando va?
Perché, perché?

CONTE BELFIORE
Signora, si contenti,
che in segno di rispetto,
Le baci almen la mano.

SANDRINA
Oh, scusi, nol permetto.
Non voglio i complimenti.
Vada! Vada!
Vada di qua lontano!

CONTE BELFIORE
Pazienza,
ma se poi non piò ci vedremo?

SANDRINA
Eh no, pensate Voi,
forse ci incontreremo...
Coraggio!

SANDRINA, CONTE
Si risolva, si vada via di qua...

CONTE BELFIORE
Lei mi chiama?

SANDRINA
Signor, no.

CONTE BELFIORE
Lei ritorna?

SANDRINA
Vo' cedendo piano, piano.

CONTE BELFIORE
Va calando, a poco, a poco.
Ah, piò reggere non so

SANDRINA
Ah, piò regger
non può.
M'avvicino.
Non saprei...

CONTE BELFIORE
lo m'accosto

SANDRINA, CONTE
Non vorrei...
Vado...
- Resto.
Cosa fo?
Cosa fo?
Alme belle, innamorate...
dite Voi che amor provate,
se resister piò si puo
Cari affanni,
care pene!
Cara destra del mio bene...
Dal piacere, dal contento...
già mi balza in petto il cor...
Alme belle, innamorate,
dite Voi che amor provate,
se resister piò si può.
Dal piacere, dal contento...
già mi balza in petto il cor!

NARDO
Signori, allegramente!
Son guariti i pazzi.
E appena sono in senno ritornati,
che in pace e in allegria,
si son sposati!

PODESTÀ
Che dici?

ARMINDA
Oh, tradimento!

SERPETTA
Ah, che gran sorte!
Mi son tolta una spina!

CONTE BELFIORE
Ecco la mia Violante,
ecco la mia sposina!

SANDRINA
Come?
Cessi ogni dubbio dell'esser mio!
Cangiai con Roberto, mio servo,
e nome, e stato.

ARMINDA
Se piace al signor zio,
il fedele Ramiro...
anch'io, se si contenta, vorrei...

PODESTÀ
Bene, ho capito.
Goda chi vuo godere,
si sposi pur chi vuol!

SANDRINA
Sarà memore ognora, e in ogni stato,
della Vostra bontà, del Vostro core,
la finta giardiniera
per amore!

TUTTI
Viva pur la giardiniera
che serbò fedele il core!
Viva!
Viva
Viva pur la giardiniera
che serbò fedele il core!
Viva il conte!
Viva amore!
Viva!
Viva!
Viva il conte e viva amore!
Viva amore che fa tutti rallegrar!
Viva amore che fa tutti rallegrar!
¡Ecco la mia Violante!
  
 
ACTO  PRIMERO


QUINTETO
¡Qué alegre día!
¡Qué felicidad!
Todo nuestro entorno
exhala felicidad.
¡Aquí se regocija el amor
y hace que todo reluzca!

RAMIRO
Entre mil penurias
suspiro y me atormento.
Yo no conozco
la serenidad,
no logro encontrar
la felicidad.

ALCALDE
Mi corazón
da saltos de alegría,
y con la música y el canto
me regocijo,
La hermosa Sandrina
pronto mía será.

SANDRINA
Soy infeliz,
soy desventurada,
el ingrato destino
se empeña en afligirme.
Más desgraciada que yo
no, no existe.

NARDO
Ni siquiera me mira,
ni siquiera me oye
Esta mujer me hará
perder la razón
¡Qué mujer
tan cruel y despiadada!

SERPETTA
Esa simia
ya lo ha embelesado.
La corteja,
languidece por ella.
Pero si me provoca,
me las pagará...

RAMIRO
He de ocultar mi amarga pena.

ALCALDE
Vamos, levántate
¡Sandrina mía!

SANDRINA
Sois demasiado bueno y amable.

RAMIRO
Veré aplacada la injusta estrella.

ALCALDE
¡Qué bella es!

SERPETTA
Los hombres no son de fiar...

ALCALDE
¡Que viva el buen gusto
de mi graciosa jardinera!
¡Es la más bella flor de primavera!
¡Ramiro, Sandrina alegraos
en cualquier momento llegará
la novia, mi sobrina!
¡Preparemos el banquete y la fiesta!
No quiero melancolía en este alegre día.
Todos debemos estar alegres

SANDRINA
Mis esfuerzos son inútiles...

RAMIRO
En vano me muestro despreocupado.

ALCALDE
Amigo, me temo que vuestro mal
sea cuestión de amor.

RAMIRO
Es verdad.
Por una mujer infiel languidezco

ALCALDE
¡Qué tontería,
atormentarse por una mujer!
Poner su vida en peligro.
Escuchad mi consejo:
elegid otra belleza
y entregadle vuestro corazón.
Si el amor os ha herido,
el amor os sanará.

RAMIRO
¡Dios me libre!
¿Buscar otra,
apenas rotas las cadenas?
¡Jamás se me ocurriría
semejante idea!
¿Qué vuelva a renacer en mí
el amor?
 
Cuando el pájaro de su jaula escape,
alrededor del pajarero
ya nunca revoloteará temerario.
Cuando un día el pajarillo
de su jaula escape...
alrededor del pajarero
ya no revoloteará temerario.
Acabo de librarme
de un complicado amor
y la idea de un nuevo lazo
me hace, ¡ay! temblar.
Cuando un día el pajarillo
de su jaula escape
alrededor del pajarero
ya nunca revoloteará temerario.
No, nunca revoloteará temerario.
Cuando un día el pajarillo
de su jaula escape...

ALCALDE
¡Deprisa, Nardo, Serpetta. vamos!
¡Vamos!
Que todo esté listo para la boda.
¡Vamos!

SERPETTA
Yo quiero quedarme con Sandrina.

NARDO
¡Debemos obedecer al señor, Serpetta!

SERPETTA
Entonces ve tú y rómpete el cuello.
¡Es por allí!

ALCALDE
¡Por fin estamos solos!
Hablemos un poco de nosotros.
Querida Sandrina, seré breve:
ardo, me muero por ti.
Tu vivacidad y gracia me han trastornado.

SANDRINA
Señor, ¿qué decís?
Sólo soy una campesina.

SERPETTA
¡Sandrina, ven a trabajar!

ALCALDE
El amor no entiende de razones,
ante él todos somos iguales.
Serás mi esposa, pero una muchacha honrada
no debe permitir que la humillen.

SERPETTA
¡Disculpad, señor,
si molesto en lo mejor!...

ALCALDE
¡Qué mala suerte!

SERPETTA
¿Adónde he de llevar
el ajuar de la señora novia?

ALCALDE
¡Al baño, a la alcoba, a la cocina!
¡Desvergonzada!
Vamos...
¿A qué esperas?
Quiero que seas mi esposa.

SERPETTA
Diréis que soy...

ALCALDE

¡Digo que eres una persona insolente,
temeraria e inoportuna!

SANDRINA
Con permiso, señor...

ALCALDE
¡No, escucha, espera querida, no te vayas!
Si supieses... estoy fuera de mí.
¡Cuánto deseo!
¡Qué tumulto tengo en el corazón!
¡No sé si es esperanza o temor!
En el fondo de mi pecho siento...
un dulce sonido...
de flautas y oboes...
de flautas y oboes...
¡Qué júbilo, qué alegría!...
Muero de gozo.
No existe mayor placer.
En el fondo de mi pecho siento
un dulce sonido...
de flautas y oboes...
¡Qué júbilo, qué alegría!...
Muero de gozo.
No existe mayor placer...
¡Qué júbilo, qué alegría!
Muero de gozo.
Mayor placer no existe
En el fondo de mi pecho siento
un dulce sonido...
de flautas y oboes...
¡Qué júbilo, qué alegría!...
Muero de gozo.
No existe mayor placer...
¡Qué júbilo, qué alegría!...
Muero de gozo.
No existe mayor placer...
¡Qué júbilo, qué alegría!...
Muero de gozo.
No existe mayor placer...
Pero, de pronto, ¡oh, Dios!
se transforma la armonía
que mi corazón hace palpitar,
hace palpitar...
Oigo cómo entran las violas...
Con su tétrica melodía
me comienzan a turbar...
¡Ahora se oye un gran estruendo!
Timbales y trompetas,
fagotes y contrabajos
me hacen desesperar...
Timbales y trompetas,
fagotes y contrabajos
me hacen desesperar...
Ahora se oye un gran estruendo...
Timbales y trompetas,
fagotes y contrabajos
me hacen desesperar...
Fagotes y contrabajos
me hacen desesperar...

SANDRINA
¡Cuántas desgracias
me ha causado el destino adverso!
Castigada y abandonada por mi amado,
así disfrazada,
me contento con viles trabajos
para pasar mis días.

NARDO
¡Marquesita!

SANDRINA
¡Ah, calla por piedad!
Alguien podría escucharnos.

NARDO
Estamos solos, nadie nos oye.

SANDRINA
Ha pasado ya un año
desde aquella desgraciada noche
en la que el conde Belfiore,
ardiendo de celos,
me atravesó cruelmente y,
creyéndome muerta,
se marchó abandonándome.

NARDO
¡Qué horrible acontecimiento!
De sólo pensarlo
se me llenan los ojos de lágrimas.

SANDRINA
Fiel servidor, ya sabes que yo,
para encontrar a mi amado,
decidí venir aquí, contigo, disfrazada.
Todos piensan
que eres mi primo,
pero apenas hemos llegado
y ya se perfilan nuevos desastres.

NARDO
Señorita,
¿quién os obliga a amarle?
Haced como las demás mujeres:
fingid, alabadle.
coquetear con él.

SANDRINA
Esa forma de ser moderna no me gusta.
Quiero marcharme enseguida.

RAMIRO
A los hombres hay que amarlos,
no huirles.

NARDO
Tiene mucha razón.

SANDRINA
Pobres, desgraciadas e infelices mujeres.
Que cruel es nuestro destino.
No hay paz ni alegría para nosotras.
Ni te sirve la gracia ni la belleza.
Pobres y desgraciadas mujeres
nuestro sufrimiento empieza al nacer.
 
Desgraciadas en la infancia,
dolor en la madurez.
Desgracias en la infancia,
dolor en la madurez.
Y en la flor de la vida,
seamos feas o bellas,
se presenta el maldito amor
para atormentarnos.
Pobrecitas
y desgraciadas.
Pobrecitas
y desgraciadas.
Apenas nacemos
se presenta el maldito amor,
para atormentarnos...
Feas o bellas,
el maldito amor
nos viene a atormentar.
Desgraciadas de nosotras,
mejor sería
no nacer.
Pobrecitas,
mejor sería para nosotras
no nacer.

RAMIRO
Sería completamente feliz
si no viviese.
Arminda ingrata,
o si no hubiese
nacido nunca.

NARDO
Yo. por mi parte,
no comprendo quien la enfada.
Pero quizás, y no sólo quizás,
mi caso es peor.
 
Me consumo
por Serpetta.
Ella me evita.
Ella me rechaza.
¡Ni siquiera me mira a la cara!
¿Qué puedo hacer?
Al golpe del martillo
el hierro cede.
Con la presión de los cinceles
puede moldearse el mármol.
Al corazón femenino,
ni hierro, ni martillo,
ni un infeliz amor
puede someter
ni convencer...
Al corazón femenino,
ni hierro, ni martillo
ni un infeliz amor...
ni un infeliz amor
puede someter.
... ni un infeliz amor
puede convencer.
Al golpe del martillo
el hierro cede.
Con la presión de los cinceles
puede moldearse el mármol...
Al golpe del martillo
el hierro cede.
Con la presión de los cinceles
puede moldearse,
Al corazón femenino
ni hierro, ni martillo,
ni un infeliz amor...
ni un infeliz amor,
puede someter
ni convencer...
ni un infeliz amor.
Estamos todos locos,
estamos todos locos
por perseguir a las mujeres.
Habría que rechazarlas,
evitarlas, abandonarlas,
dejarlas reventar...
¡Estamos locos, locos, locos!
Estamos todos locos
por perseguir a las mujeres.
Habría que rechazarlas,
evitarlas, abandonarlas,
dejarlas reventar...

ARMINDA
¡Tío!
¡Tío!

ALCALDE
Querida sobrina, descansa un poco.
El novio llegará pronto.

ARMINDA
Hacedme esperar... ¡es descortés!
¡Una silla!
¡Que me traigan una silla!

SERPETTA
Ahí tenéis sillas.
Y no gritéis, que no soy sorda.

ARMINDA
¿Quién es esta?

SERPETTA
¿Yo?
Soy la camarera.

ARMINDA
Retiraos.
¡Eh, muchacha, muchacha!
¿Hay novedades de mi novio?

SERPETTA
No, señora, pero creo que...

ARMINDA
Retírate.
Retírate.

ARMINDA
Decidme, señor tío,
¿sabéis si mi novio
tiene buenos modales?

ALCALDE
Respecto a eso...
¡Señores, deprisa,
ha llegado un coche!
¡Debe ser el Conde!
Iré a recibirle.
¡Que todos estén listos!
Sobrinita, escucha...
Avisa a todos.
Camareros, lacayos...
¡Que ya está aquí!

ARMINDA
Asumamos una postura digna.

CONDE BELFIORE
¡Qué belleza!
¡Qué encanto!
¡Qué esplendor, dioses eternos!
¡Qué esplendor, dioses eternos!...
Observo el sol y la veo a ella,
y tocado por esos rayos
me parece, ¡Dios mío!
temblar...
... y tocado por esos rayos,
me parece, ¡Dios mío!
temblar.
Me parece, ¡Dios mío! temblar...
Esposa Arminda,
mi sol, obsequiosamente
como a su princesa y reina
se inclina ante vos el conde Belfiore.

ARMINDA
¡Conde, soy toda vuestra,
y de corazón os acepto!

ALCALDE
¡No me desagrada!
¡Oh, señor Conde,
y casi sobrino,
recibid un cariñoso abrazo
con sincero afecto,
del Alcalde de Lagonero!

CONDE BELFIORE
Permitidme, esposa,
que sobre su blanca mano....
Me equivoqué, perdonad señor,
sé cómo comportarme.
Mis respetos, bella niña.
No, no quiero hacer nada mal.
Novia, mi señor, muchacha,
ya me estoy enredando.

ALCALDE
Conde, decidme, ¿qué os parece
Arminda, mi sobrina y vuestra novia?

CONDE BELFIORE
¡Orgullosa y bella!
Linda frente, bellos ojos,
bellas mejillas, bella nariz, bella boca.
¡Ah, sois, querida, una flor de jazmín!

ARMINDA
Con calma, con calma...
¿Sabéis acaso quién soy?

CONDE BELFIORE
Sois, mi amada.

ARMINDA
Soy caprichosa e insolente.

CONDE BELFIORE
Me alegra saberlo.

ARMINDA
Manos y rostro son bellos,
pero también el bastón.

CONDE BELFIORE
Muy bien, muy bien.
¡Qué gracia,
qué portento, qué soltura!
Estoy cautivado.
Estamos en todo de acuerdo.

ARMINDA
Os amaré.
Pero pobre de vos si resultáis infiel.
Aunque estéis en medio de la calle,
a fe mía que os daré
cuatro bofetones.
Los amantes de hoy
hacen muchas promesas;
y las muchachas simples se lo creen;
pobrecitas,
se confían
y dicen que sí a todo.
Yo no soy así.
Los pactos claros y honestos
antes decir si o no.
Los pactos claros y honestos
antes decir si o no.
Vos seréis mi ídolo,
mi bien
y mi esperanza...
Pero si alguna vez, como es habitual,
me sois infiel y me engañáis,
emplearé
las manos...
Hoy en día los enamorados
se comprometen...
... muy fácilmente.
Pero si alguna vez, como es habitual,
me sois infiel y me engañáis,
emplearé las manos...
Sí...
Sí...
Los enamorados se comprometen
hoy en día, muy fácilmente.
Las muchachas simples se lo creen,
Pobrecitas.
Confían y aceptan...
Confían...
¡Yo no actúo de esa forma!
Pactos claros y honestos
antes de aceptar o rechazar...
Pactos claros y honestos
antes de aceptar o rechazar.
Seréis mi ídolo,
mi bien
y mi esperanza...
Pero si alguna vez, como es habitual,
me sois infiel y me engañáis,
emplearé las manos.
Ya lo creo que las usaré, sí, sí, sí...

ALCALDE
Mi sobrina es especial en todo sentido.
Es tan sabia como Torquato Tasso.

CONDE BELFIORE
Ya lo veo. Gracias a su fama,
presente en toda la prensa,
me he enamorado.
Por ella he rechazado
a cientos de bellísimas muchachas.
¿Acaso no me creéis?

ALCALDE
Claro, por supuesto.

CONDE BELFIORE
Soy muy culto y buen militar
¡he conquistado fortalezas!
Pero el dulce rostro de Arminda
me ha hecho prisionero
y he venido volando a verla.
Por ella abandoné todos
mis bienes, cargos y sirvientes;
al marqués, mi padre,
a la duquesa, mi abuela,
y a muchos parientes nobles...
Desde el oeste hasta el norte,
desde el este hasta el sur,
en todas partes
es conocida mi rancia nobleza.
Tengo propiedades y sirvientes.
Mis abuelos fueron mariscales
y mis hermanas princesas;
seis reinas, tres condesas
y diez cónsules romanos.
Los príncipes soberanos
son imposibles de contar.
Pero ¿qué veo?
¿Os reís?
Señor, no los veis...
¡Ahí está Numa, ahí está Scipión,
y Marco Aurelio y Marco Agrippa
y Mucio Scevola y Catón!
Y esos dos que caminan
uno detrás del otro:
Don Tiberio y Caracalla,
saludadles obsequiosamente,
inclinaos y retiraros.

SERPETTA
¡En esta casa ya no se puede estar!
¡Desde que ha llegado,
me llama cien veces por minuto!
Y yo no tengo ningunas ganas
de trabajar para ella.
Tener un marido quisiera,
amoroso y muy afectuoso.
Pero un marido ya viejecito...
Tener un marido quisiera,
amoroso y muy afectuoso.
Pero un marido ya viejecito...
¡Madre mía, eso no es para mí!
Pero un marido ya viejecito,
un marido muy viejecito...
¡Madre mía, eso no es para mí!
Tener un marido quisiera,
amoroso y muy afectuoso...
Pero un marido jovencito,
hija mía, eso no es para ti...
Eso no es para ti, hija mía.
 
¡Bravo, señor bufón!
¿Quién os ha dado permiso
para entrar?

NARDO
Querida Serpetta, perdonad la osadía,
pero la puerta estaba abierta y entré...

SERPETTA
Si queréis ver al patrón,
está del otro lado.
¡Marchaos! ¡Marchaos!

NARDO
¿Me echáis?
Sin embargo, querida,
os llevo grabada en mi pecho.

SERPETTA
Ya os lo he dicho cinco veces,
y ésta será la sexta:
no, no son para vos mis afectos.
¿Os reís?

NARDO
Sí, me río
porque pensáis
que encontrar marido es gran cosa.
Amoroso y afectuoso
pero un marido que sea jovencito,
hija mía, eso no es para ti...
... jovencito,
hija mía, eso no es para ti...

SERPETTA
¡Maridos son lo que sobran!
Basta que yo eche una mirada
para tener mil amantes.
¡Apenas me ven,
caen desmayados!
¡Me persiguen, no hay quien les detenga!
Luego, como dementes, atontados,
gritan excitados:
¡mirad,
qué ojitos,
qué miradas llenas de amor!...
Eso gritan.
¡Qué cintura, qué gracia,
qué brío, qué color!...
Eso gritan excitados.
Y como dementes, atontados, aturdidos:
¡mirad qué ojitos,
qué miradas llenas de amor,
preciosa, divina, siempre os amaré!...
¡Mirad,
qué ojitos, qué miradas llenas de amor!
¡Qué cintura, qué gracia,
qué brío, qué color!
¡Preciosa, divina,
siempre os amaré!...
¡Preciosa,
divina, siempre os amaré!...
Y yo bajo
con modestia la cabeza,
ni siquiera les respondo...
Y les dejo pasar.
Y yo bajo
con modestia la cabeza,
ni siquiera les respondo...
Y les dejo pasar...

SANDRINA
Gime
la tórtola
lejos
de su compañera.
De su destino
se lamenta
y parece que, en su idioma,
quisiera despertar piedad...
Y parece que, en su idioma,
quisiera despertar piedad.
Gime la tórtola
lejos de su compañera.
Gime
la tórtola
lejos
de su compañera
y se lamenta
de su destino...
Y parece que, en su idioma,
quisiera despertar piedad...

ARMINDA
Esta debe ser la bella jardinera.
Escúchame muchacha.

SANDRINA
Señora...

ARMINDA
Dime qué te sucede,
pues te oigo lamentar.

SANDRINA
Perdón, yo no sabía.

ARMINDA
Te compadezco,
pero quiero que sepas
que soy yo quien entregará hoy
su mano al conde Belfiore.

SANDRINA
¡Oh, Dios! ¿Qué oigo?
¿El Conde es el novio?

ARMINDA
Ha llegado hace poco.
Tendrías que haber visto,
¡lo qué amable y gentil que es!

SANDRINA
¡Ay, me desmorono, me siento morir!

ARMINDA
¿Empalideces?
¿Qué te atormenta?

SANDRINA
Repentinamente, un fuerte dolor
me desgarra, ¡oh, dioses!
¡Siento desgarrarse mi alma!
Ya no tengo corazón en el pecho.
Ardo... me congelo...
No me tengo en pie. Me desmayo

ARMINDA
¡Pobre!
¿Quién podría ayudarla?
¡Oh, Dios! ¿Nadie me oye?

CONDE BELFIORE
¡Aquí estoy!

ARMINDA
¡Deprisa, querido conde,
quedaos
con esta pobre joven desmayada!
Yo entretanto iré a buscar
un antídoto para revivirla.

CONDE BELFIORE
Aquí estoy, ídolo mío.
¡Vuelo a socorrerla!
¡Dioses! ¿Qué milagro es este?
¡Violante! ¿Está viva?
¡Ay!
Tiemblo de pies a cabeza...
no sé dónde estoy.

SANDRINA
¡Oh, ven, ingrato corazón!
Mírame... ¡soy yo!

CONDE BELFIORE
Es la voz de Violante,
sus cejas... su hermoso rostro...
Pero, ¿por qué lleva estas ropas?
¿Será mi fantasía?
Será mejor que la observe.

SANDRINA
¡Ah, de mi pena,
sentid piedad, oh dioses!

CONDE BELFIORE
Es ella, sin duda.
No hay duda de que es ella.
Estoy perdiendo el valor.

ARMINDA
¡El conde! ¿Oh, Dios!
¡Oh Dios, qué veo!
Este es el antídoto, tómalo.

RAMIRO
Conde permitidme
Arminda, ¿qué hacer?

CONDE BELFIORE
Dime, ¿quién eres?

SANDRINA
¿Qué digo?
¡Cruel!

SANDRINA, EL CONDE
¡Ay! ¿Qué tremendo golpe es éste?
¡Ay! ¿Qué tremendo golpe es éste?
¡Qué funesto rayo!
¡Pobre de mí, me paralizó!...

CONDE BELFIORE
Dudo y estoy aturdido.
No sé si estoy despierto o dormido.
Me siento estúpido...

SANDRINA
Tan tremendo es el dolor,
que me dan ganas de llorar...

RAMIRO
¡Qué estupor, pierdo la cabeza!
Me quedo inmóvil, me pierdo.
Ya no sé qué pensar...

ARMINDA
¿Qué me ha pasado, qué me ha sucedido?
Ya no me comprendo ni a mí misma.
Me parece, Dios mío, que desvarío...

ARMINDA, EL CONDE, SANDRINA
¡Siento cómo mi alma se oprime!
Me falta el aire para hablar...
Me falta el aire para hablar...
Me falta el aire para hablar...

ALCALDE
¡Qué silencio!
Todo esto es muy extraño.
¿Qué significa esta escena?
Rápido, Sandrina,
responded.
Señores, ¿por qué calláis?
¡Hablad!
¿Qué ocurre?

CONDE BELFIORE
¿Qué respondo?
Todo esto me confunde.
Estoy perplejo. No me atrevo.

ALCALDE
No entiendo, no comprendo...
Pero aquí hay algo que huele mal,
seguro de que hay algo sospechoso...

CONDE BELFIORE
¿Eres tú?

ALCALDE
¡Qué comportamiento tan extraño,
qué falta de respeto y de decencia,
dejarme solo como a un tonto!
¡Los mandaré a todos al diablo!
Sin importar grado ni título,
ni nepotismo ni nobleza...

SERPETTA
Le felicito, señor.
La jardinera y el Conde
se cortejan, aquí, en el jardín,
en paz y con toda libertad...

ALCALDE
¿Dónde están?
¡Qué celos!

NARDO
No le creáis, es todo mentira.
Es el colmo
de la falsedad...
No le creáis, que es mentira.
Es el colmo
de la falsedad...

SERPETTA
Pero si con estos ojos,
con estos oídos,
les vi y les oí...

NARDO
Son burdas mentiras...

ALCALDE
Quiero aclarar esto.
Venid.
Quiero aclarar esto.
Venid.
Por aquí...
Por aquí...

SERPETTA
Éste miente.

NARDO
Ella os engaña.

ALCALDE
Regocíjate,
destino tirano...
Se han burlado de mí,
me han traicionado,
a un hombre importante... ¡a un Podestá!

NARDO, SERPETTA
Ahora lo descubriremos
y el mentiroso las pagará...

SANDRINA
¿Qué pretendéis...
de una infeliz?
No soy Arminda,
vuestro dulce amor...

CONDE BELFIORE
¡Ay, os ruego, hablad!...
Decidme, querida,
¿sois vos mi pequeña Violante,
la reina de mi corazón?
¡Violante, la reina de mi corazón!

SERPETTA
Mirad cuántos mohines
le hace la muy canalla...

ALCALDE
¡Lo veo, lo veo! Maldita sea...
La quiero sorprender...
¡El Conde! ¡Qué mala suerte!
Si pudiera hacer algo...

SANDRINA
Cometéis un grave error.

CONDE BELFIORE
¡Ay, qué estupor!...

ARMINDA
¿Por un pérfido he de ser burlada?
Así deberé permanecer.

RAMIRO
Para un alma ingrata es poco,
pues acostumbra a engañar.

SANDRINA
¡Cruel! ¡Infiel!
¿Es acaso ésta la recompensa
por mi constante amor?
Miserable, ¿en qué he cometido falta?
Dime, ¿qué he hecho?
¡Pérfido, traidor!...

CONDE BELFIORE
Sí, el ingrato yo soy...
Ídolo mío, perdóname...
¡Amada, bella Violante!

SANDRINA
¡Ya no soy aquella!
La desgraciada Violante
ya lo decía,
sí, ¡oh, Dios!...
¡que debía morir!
Sí, murió.

ALCALDE
Responded.

ARMINDA
Seguid.

SERPETTA
Señor conde,
no temáis.

NARDO
No sé como acabará.

SANDRINA
Conviene que yo sufra y calle.

CONDE BELFIORE
Ya me amenaza la esposa.

TODOS
¿Que se dice? ¿Que se hace?

ARMINDA
Amoroso conde mío.

ALCALDE
¡Sencilla jardinera!

RAMIRO
Me consuela y me alegra.

SERPETTA
¡Qué hermoso y modesto rostro!

TODOS
¡Gozad, queridos amantes!
¡Reine en vosotros
la bella paz
y que el amor, con su imagen,
encienda vuestros corazones...

SANDRINA, CONDE
¡Ay, sólo yo...
de atormentarme y sufrir
soy capaz!
Soy capaz de atormentarme y sufrir...

TODOS
Que el amor, con su imagen,
encienda vuestros corazones...

SANDRINA  CONDE
¡Ay, sólo yo...
¡Ay, sólo yo...
... soy capaz
de atormentarme y sufrir!
... y encienda vuestros corazones.

ARMINDA
¡Pérfido! ¡Indigno!
¡Debería arrancarte el corazón!

RAMIRO
Tanto desdeño, tanta furia.
no los puedo entender.

TODOS
¡Quiero repudiarte, mujer ingrata!
¡Quiero despedazarte, desgraciada!
Estoy extático y no sé qué decir.
Estoy extático y no sé qué decir.

SANDRINA
¡Qué dolor terrible!
Un cruel dolor
me oprime...
no sé responder, no sé hablar

CONDE BELFIORE
¡Qué día tan terrible e inesperado!
¡Qué día inesperado!
Me he enredado entre esta y aquella.
No sé cómo resolver esta situación.

TODOS
Qué espantoso alboroto...
Estoy paralizado
por la cólera, la ira...
 
 

ACTO  SEGUNDO


ARMINDA
¿Qué quieres? ¿Qué esperas de mí?

RAMIRO
¡Cruel! ¡Infiel!
Si hubiera podido imaginar que
tú eras la sobrina del Podestá...

ARMINDA
Pero si tu suerte no quiere que sea tuya,

RAMIRO
¿Mi suerte?'

ARMINDA
¡Tus pretensiones, tu orgullo
y tus ambiciones te indujeron
a abandonar mi amor!
Sí, lo confieso, te he traicionado.
Te engañé. Reconozco mi falta.
Pero no soy capaz de detestarlo.

RAMIRO
¡No, no te regocijarás de mis errores
Pues aquel indigno corazón
será víctima
de mi furor!

ARMINDA
¡Me da pena!
Comprendo que me grite,
tiene razón, pero no,
mi Conde es demasiado bello...

CONDE BELFIORE
¡Ay, cuán desesperado estoy!
Desde que he visto a Sandrina no tengo paz
¡Ya no sé qué hacer!
Quiero encontrarla,
la he buscado por todas partes.
¡Adorada señora!

ARMINDA
Con calma, con cama.
Decidme, me encantaría saber
quién es aquella a quién buscáis.
¿Qué podrás decir?
''Desde que vi a Sandrina no tengo paz”
¡Pérfido! ¿Y me lo dices a la cara?
El mismo día, ¡oh, dioses!
en que había de unirse a mí,
me traiciona de semejante forma.
¿Un amante infiel?
¡Destino tirano!
¡Quisiera castigarte, indigno
¡Quisiera arrancarte el corazón!
¡Quisiera castigarte, indigno!
Quisiera arrancarte el corazón...
Ardo de indignación en mi interior...
Pero e amor me impide hacerlo,
pues me hace suspirar.
¡Quisiera castigarte, indigno!
Quisiera arrancarte el corazón...
Ardo de indignación en mi interior...
Pero el amor me impide hacerlo,
pues me hace suspirar.
¡Quisiera castigarte, indigno!
Pero el amor me impide hacerlo,
pues me hace suspirar.
¡Quisiera castigarte, indigno!
Quisiera arrancarte el corazón...
Pero el amor me impide hacerlo,
pues me hace suspirar.
¡Quisiera castigarte, indigno!
Pero el amor me impide hacerlo,
pues me hace suspirar.
Quisiera castigarte, indigno...

SERPETTA
¡Señor Conde!
¿Qué ocurre?

CONDE BELFIORE
Nada, nada,
estaba sumido en mis pensamientos.

SERPETTA
Cuánto lamento que tenga que vérselas
con una mujer tan extraña.

NARDO
¡Ay!...
Mi graciosa Diana,
perdonadme si os importuno.
Una mujer hermosa
siempre tiene buen corazón.

SERPETTA
Hermosa o fea, yo no soy para vos.

NARDO
¿Y si muriese

SERPETTA
Yo no lloraría.

NARDO
Entonces, voy a morirme.

SERPETTA
¡Buen viaje!
¡Adelante, adelante!

NARDO
Decid lo que queráis.
Vuestro desprecio aumenta mi amor
y aviva mi fuego.

SERPETTA
Me parece que, poco a poco,
comenzáis a gustarme.
Os haré enloquecer.

NARDO
¿Decís la verdad? ¿Os burláis?
¡Querida, qué alegría!
¡Estoy fuera de mí!
Por Dios, me ha transformado.
Me siento otra persona.

SERPETTA
Bien, escuchad:
Os amaré,
pero quiero
que me conquistéis con pasión.
La mano derecha en el pecho,
doblando el pie
al uso forastero.
¡Vamos, muy bien!
Os toca, vuestra presentación.
Hacedme la reverencia,
erguido, con apostura
y soltura.

NARDO
Por ese bello rostro haría cualquier cosa.
Con un dejo a la italiana
os digo que vuestro rostro
me inflama el corazón
y que me hace suspirar.
Con moda a la italiana
os diré que ese capricho
me inflama el corazón en el pecho.
¿No os gusta?
¿No os parece bien así?
Intentémoslo al estilo francés...
¡Oh, madame...
soy vuestro servidor!
¡Oh, madame...
de todo corazón
soy vuestro servidor!
¿De esta manera
tampoco os gusta?
Haremos un intento
a la manera inglesa...
¡Oh, vida mía, te suplico, di que sí...
di que sí!
¡Esa maldita indiferencia
me hace perder la paciencia!
Fracasa el estilo francés,
no convence el estilo inglés,
el italiano no le gusta...
¡Qué humor, qué extraña mujer!
No lo entiendo, de verdad...
¡Qué humor, qué extraña mujer!

SANDRINA
Qué extraño es mi caso:
¡Encontrar el amor
y estar presto para
perderlo para siempre!
¡Dispuesto a casarse con Arminda!
¡Demostró ser cruel e ingrato,
me dio una puñalada!
¡Oh, Dios! ¿Habrá sido un ataque de celos?
¿Y si me creyera muerta,
podría entonces condenarlo?

CONDE BELFIORE
¿La jardinera?
¡Ah, ahí está!
¡Es de seguro Violante!
¡Sus ojos, su gracia, su temperamento!
¡No me equivoco,
se le parece en todo!

SANDRINA
Dime, monstruo cruel,
¿por qué delito me has castigado?
¡Oh, Dios!
¡Sin tener culpa me apuñalas,
me asesinas!
¡Descubres mi inocencia
y sin embargo me abandonas!

CONDE BELFIORE
¡Ay! ¡Cómo sudo!
¡Dime, dime, vives!
Pero, ¿por qué llevas esas ropas,
querida marquesa

SANDRINA
Así, muriendo, habló la desdichada.

CONDE BELFIORE
Entonces, ¿murió?

SANDRINA
¿Quién podría saberlo mejor que vos?

CONDE BELFIORE
Por lo menos...
En esos hermosos ojitos...

SANDRINA
¿Con quién habláis?

CONDE BELFIORE
¡Con vos, mi sol,
mi luna, mi brillante cometa,
que tenéis el rostro de mi Violante!
 
¡Amadas pupilas,
bellas pupilas!
Volved, vuestra mirada hacia mí...
¡Ay, si sois aquea...
que me hacéis delirar!
Me marcho, no os indignéis...
¡Qué terrible rigor!
¡Amadas pupilas,
bellas pupilas,
volved
vuestra mirada hacia mí!...
¡Amadas pupilas,
bellas pupilas,
volved vuestra mirada hacia mí!...
¡Ay! ¿Acaso sois aquella...
que me hace delirar?
Me marcho, no os indignéis...
¡Qué terrible
rigor!
Pero al marcharme, querida,
quisiera, si me es permitido,
besar esta manita,
en señal de mi amor.
¡Ay, qué manita tan suave!
¡Me consumo!
Mi dulcísima
Venus...
Estimadísimo señor...
Soy vuestro fiel servidor.
Maldito destino...
¡Lo que faltaba!
Estimadísimo señor.
¡Maldito destino!
Soy vuestro fiel servidor-
¡Lo que faItaba!
Maldito destino,
¡Lo que faltaba!
Estimadísimo señor,
soy vuestro fiel servidor.
¡Maldito destino!
¡Lo que faltaba!

ALCALDE
¡Vete!
¡Conde desgraciado!
¡Me las pagarás!
¡Indigna desvergonzada!
¿Cómo se te ocurre hacerle esto
a un hombre como yo, que te ama?

SANDRINA
¡Oh Dios, señor,
injustamente me regañáis!

ALCALDE
¿Injustamente? ¡Lo he visto todo!

SANDRINA
Os engañáis.

ALCALDE
¿Por qué eres tan difícil conmigo,
por qué tan quisquillosa?

SANDRINA
Estimado señor mío,
si supierais
¡lo infeliz que soy!

ALCALDE
No tiembles, amada mía, ven conmigo.
Ya no resisto. ¡Oh, querida,
eres el objeto amado de mi corazón!...
No sé qué decir.
¡Vamos!

SANDRINA
Perdonadme, pero
no debo... no puedo.

ALCALDE
¿Cómo? ¿Cómo?
¿Por qué?

SANDRINA
Porque no quiero. Al fin y al cabo...

ALCALDE
¡Al fin y al cabo eres una vil sierva
que yo quiero ennoblecer!

SANDRINA
¿Con qué derecho
me insultáis y me amenazáis?

ALCALDE
¿Qué me impide humillarte ahora?

ARMINDA
Señor tío, el Conde
lamenta haberme causado
un disgusto
y quiere desposarme...
Yo quiero entregarle mi mano.

RAMIRO
Señor,
acaba de llegarme de Milán
una carta de un pariente cercano,
en la cual me adjunta
una orden real de captura,
dirigida a vos
para que sea apresado un homicida
que se alberga en esta casa.
Quizá se trate del conde Belfiore.
¿No creéis?

ALCALDE
¡El conde Belfiore!

RAMIRO
Aquí está.
Leed

ARMINDA
Esto es una pesadilla.

RAMIRO
Lamentablemente, es cierto.
Lo siento, gentil Condesa.

ALCALDE
Pues bien, el documento afirma
que el Conde fue el homicida
de la marquesa Onesti.
Pues bien, hacedle venir.
¡Se suspende la boda!
Si es culpable,
no quiero que un delincuente
se convierta
en marido de mi sobrina.
 
A una damita,
una sobrina,
bonita y noble,
con una buena dote
no quiero perjudicar,
poner en peligro...
El matrimonio no se ha consumado...
Destruiré
de inmediato el contrato...
Hay que hacerlo, es lo oportuno...
Yo adquiriría
mala fama en Alemania,
y hasta me criticarían
en Francia y en España.
¡Que dirían en el mundo entero
de un hombre célebre,
de un caballero,
de un literato, de un Alcalde!
¡De un literato, de un Alcalde!
¡Ni lo penséis!
¡No os alteréis!
Así ha de ser y así será.
¡Serpetta, venid!
Ni lo penséis...
¡No os alteréis!
Así ha de ser y así será.
Ni lo penséis...
 
A una damita
no quiero perjudicar
a una sobrina
no quiero poner en peligro.
Bonita y noble,
con buena dote...
no quiero perjudicarla,
no quiero ponerla en peligro.
El matrimonio no ha sido consumado...
Destruiré de inmediato
el contrato...
Hay que hacerlo, es lo oportuno...
Yo adquiriría mala fama en Alemania,
y me criticarían en Francia y en España.
¿Qué diría el mundo
de un hombre célebre, de un caballero,
de un literato, de un Alcalde?
¡Ni lo penséis!
¡No os alteréis!
Así ha de ser y así será.
 
A una damita
no quiero perjudicar
a una sobrina
no quiero poner en peligro.
Bonita y noble,
con buena dote... No quiero perjudicarla,
no quiero ponerla en peligro.
No quiero perjudicarla...
El matrimonio no ha sido consumado...
Destruiré de
inmediato el contrato...
Hay que hacerlo, es lo oportuno...
Yo adquiriría mala fama en Alemania,
me criticarían en Francia y en España.
¿Qué diría el mundo?
de un hombre célebre, de un caballero,
de un literato, de un Alcalde?
¡Ni lo penséis!
¡No os alteréis!
Así ha de ser y así será.
Ni lo penséis...
¡Serpetta! ¡Venid!
¡Belfiore!

CONDE BELFIORE
Estoy listo, mi señor.
¡Corro a vos, novia mía!

ALCALDE
¿Qué haces? ¿No reconoces acaso
el sombrío semblante
del juez severo
que está frente a ti?

CONDE BELFIORE
¡Esposa, esposa!

ALCALDE
¡Callad!

CONDE BELFIORE
Señor, mío.

ALCALDE
¡Silencio!
¡Serpetta!
¡No habléis!
Responded al juez
¿Quién sois?
¿Como os llamáis?

CONDE BELFIORE
Soy el Conde Belfiore.
Aquel... que..

ALCALDE
El novio.
¡Basta!
Decidme,
¿conocisteis a la marquesa Onesti?

CONDE BELFIORE
¿Qué digo?

ARMINDA
Di que no sabes.

CONDE BELFIORE
No la conozco.

ALCALDE
¿Vive?

CONDE BELFIORE
No, señor.

ALCALDE
¿Qué decís?
Luego ¿está muerta?

CONDE BELFIORE
No se... es decir…
escuchad...

ALCALDE
Niega si quieres salvarte.
¿Es verdad lo que se dice?
¿Que ha sido asesinada?

CONDE BELFIORE
Lamentablemente, es verdad.
Pero habéis de saber...
Sí, señor...
No, señor...

ALCALDE
¡No os enredéis!
¡Corre el rumor
de que vos la habéis asesinado!

CONDE BELFIORE
¡Ay!
El amor,
es decir, los celos...
Fue un accidente.

SANDRINA
¡Basta!
¡Qué tonto!
Yo lo defenderé.
¿De qué se acusa al Conde?
¿De qué delito es culpable?
De haber asesinado a la marquesa Onesti.
¡Es una calumnia!
Violante fue herida, pero no murió.
¡Que todos sepan que soy Violante!
¡Sí, lo soy!
Gracias a Cielo vivo
y lo perdono.

CONDE BELFIORE
¡Ya lo decía yo, querida mía!

ALCALDE
¿Tú eres Violante?
¿Tú, una marquesa?

SERPETTA

¿Tú, una dama?

SANDRINA
Pensad lo que queráis
¡Yo soy la marquesa Onesti!

CONDE BELFIORE
¡Dice la verdad!
¡Oh, alegría! ¡Me lo decía el corazón,
que salta alborotado!

ALCALDE
Se consultará.

ARMINDA
Tengo dudas. ¿Y mi venganza?

SERPETTA
Yo también me marcharé.

CONDE BELFIORE
Mi adorado tesoro...
No puedo resistir más.
Permitid que os bese la mano...

SANDRINA
¡Atrás!
He fingido sólo para salvaros.
¡Iros con vuestra Arminda!

CONDE BELFIORE
Una ardiente y la otra fría.
¡Pierdo la cabeza!
¡Ay, no os marchéis!
¡Escuchadme!
¡Ay, me rechaza,
todos se marchan!
Pero calma...
 
El suelo se tambalea.
Una oscura niebla me envuelve.
¿Es acaso un tornado?
¿Es acaso una tormenta?
¿Es de noche?
¿O es de día?
¡Arminda!
¡Violante!
¿Acaso queréis matarme?
Pues bien, ¡heridme!
Pero, ¿lloráis?
¿De qué sirve ese llanto?
¡Quiero morir!
¡Resuena el trueno!
¡Cae el rayo!
¡Que caiga sobre mi cabeza!
¡Oh, gracias,
amigo Júpiter!
Sólo tú me das consuelo.
Esposa,
amigos,
¡llorad!
¡Ay!
¡Estoy muerto!
Ya estoy frío, frío...
Los pies me tiemblan,
Me falta el aliento, desfallece el corazón,
ya no puedo más. ¡Ay, qué situación!
Por mi frente y por mi nariz
corre un gélido sudor...
Pero con calma, con calma, camino...
Vuelvo la vista y con placer
me parece escuchar
el gentil canto de un frailecillo...
¿Estaré en os Campos Elíseos?
Es posible. Sí, señor.
Silencio, silencio...
El viento silba...
El aire me roza...
Veo el sol, veo el día.
Ya no hay duda alguna.
Veo el sol, veo el día.
Ya no hay duda alguna...
¡Qué alegría!
¡Todavía estoy aquí!
Todavía pienso,
todavía razono...
¡Sí, estoy vivo,
mi corazón ríe!
¡Quiero regocijarme y gozar!
¡Qué alegría!
¡Todavía estoy aquí!
Todavía pienso,
todavía razono...
¡Sí, estoy vivo,
mi corazón ríe!

SERPETTA
¡Sí!
¡Socorro!
¡Socorro, socorro!
¡Qué asunto, qué casualidad!
¡Sandrina ha escapado!

ALCALDE
Ay, ¿qué decís?

NARDO
¿Escapado? ¿Cómo?

RAMIRO
No lo puedo creer.

ALCALDE
No podemos perder tiempo,
tenemos que encontrarla.
Hay que revolver cielo y tierra.
¡Deprisa, marcharos todos!

SERPETTA
Pero ya es de noche.

ALCALDE
¡Noche o día,
mandad a buscarla!
¡Iré yo mismo
En su busca!

SERPETTA
Aquel que quiera
gozar del mundo,
que lo deje tal como está...
No me dejo confundir...
Acepto el mundo tal como es...
Lo sé,
una muchacha
debe ser sincera y honesta,
pero eso no sirve de nada
con los hombres de hoy en día...
Yo sé que una muchacha
debe tener buen corazón,
pero eso no lleva a nada
con los hombres de hoy en día...
¿Quién me ayuda?
¡Mísera!

SANDRINA
¿Quién me ayudará?
Me dejáis aquí sola...
¡Mísera! ¿Quién me ayudará?
Quién me ayudará...
¡Oh, dioses, estoy perdida!
Tened piedad...
¿Dónde estoy?
¿Qué me ha pasado?
¿Me han traído hasta aquí
para dejarme morir de dolor?
Dioses, si mi dolor y llanto
os conmueve,
¡guiad mis pasos!
Pero, entre estas rocas,
adondequiera que dirijo mi mirada
no veo sino imágenes de horror.
Sólo oigo
la voz de mi dolor,
y tormento.
¡Ah, de tanto llorar,
de tanto sollozar,
apenas puedo respirar!...
Ya no tengo voz,
ya no tengo resistencia,
mi alma mi pecho abandona...
Ya no tengo voz,
ya no tengo resistencia,
mi alma mi pecho abandona...
¡Ay, de tanto llorar,
de tanto sollozar,
ya no puedo respirar!...
Ya no tengo voz, no resisto...
Mi alma el pecho abandona...
Ya no tengo voz, ni resistencia.
Aquí nadie me oye
y no se ve a nadie.
Mis pies vacilan.
Flaquea mi voluntad.
¡Oh, dioses!
Oigo un ruido...
Me parece ver, entre la hojarasca,
a una horrible serpiente
con sus silbidos.
¡Ay! ¿Dónde esconderme?
¿Dónde ir? ¿Qué hacer?
Por allá me parece ver,
no, no me engaño,
una cueva.
Sí, en esa cueva intentaré
salvar mi pobre vida.
¡Asistidme, oh, cielos!
¡Ayudadme!

CONDE BELFIORE
En esta oscuridad,
entre las espinas, entre las rocas,
Nardo mío...
guía mis pasos,
pues yo no sé dónde dirigirme.

NARDO
¡Oh, qué tinieblas, qué horror!...
Caminemos despacio...
Aquí tendría que estar el lugar
donde podríamos encontrarla.

SANDRINA
Me parece haber oído
un confuso murmullo en la cercanía.
¡Ay, que sólo la muerte, oh Dios,
pueda poner fin a mi congoja!...
A este horrible desierto habrá llegado,
sin duda, el Conde desesperado
en busca de su amor...

CONDE BELFIORE
¡Oigo ruido por allá!

SANDRINA
¡Quiero cerciorarme!

NARDO
¡Quiero acercarme un poco más!

SANDRINA
Siento gente por aquella parte.

NARDO
Será mejor que me quede a escuchar.

ALCALDE
Caminando en las tinieblas,
aunque vaya a paso lento,
temo tropezar a cada momento
y caerme...

SERPETTA
Sola, sola, despacio, despacio,
he venido hasta aquí
para observar
y decidir qué hacer...

CONDE BELFIORE
¿Quién está ahí?

SERPETTA
¡Ay, pobre de mí!

ALCALDE
¿Quién se acerca?

SERPETTA
¡Oh, pobre de mí!

ALCALDE
Ceda el paso.

SERPETTA
¡Ah, qué terror!

TODOS
¡Qué susurro, qué ruido!
Y ni siquiera puedo escapar...

ALCALDE
Tú eres mi Sandrina.
Sí, lo soy,
y también el condesito.

CONDE BELFIORE
¿Eres mi Sandrina amada?
Sí, lo soy. y también el alcalde.

NARDO
¿Eres tú, mi pequeña amante?

SERPETA
Este es Nardo, no se preocupe...
¡Deténganse aquí, amigos!
Escóndanse por un rato
que a su debido tiempo los llamaré...

CONDE BELFIORE
Viene más gente.
¡Qué desgracia!
¡Qué de voces!

SERPETTA
¡Que miedo!
¡Regresar!
¡Ah! ¿Qué es esto?
Ahora lo descubriré todo...
Vamos.
Aquí estoy lista.
¡Rápido vamos!
¡Estoy lista!

RAMIRO
¡Tiemblo, oh Dios!
¡Ay, mi corazón
se debilita en mi pecho!
Ya no puedo más...
¡Venid, amigos, deprisa!
Venid, de una vez...
¡Qué alegría, qué consuelo
qué gran felicidad!

CONDE BELFIORE
Serpetta, ¿tú aquí?

SERPETTA
¿El Conde, aquí?

ALCALDE
¡La sobrina!

ARMINDA
¡El Alcalde!

TODOS
¡Qué sorpresa inesperada!
¡Eh, os equivocáis, yo no soy ésa!
¡Eh, bromeáis, yo no soy ésa!
¡Eh, os confundís,
yo no soy la loca!...
Esta sí que es buena,
ahora no la podremos arreglar...

ARMINDA
¡Eh, os confundís,
yo no soy la loca!...
Esta sí que es buena,
ahora no la podremos arreglar...
¡Ay, vil indigno!
¡Ay, traidor!
Ahora sufrirás mi venganza

ALCALDE
¡Mujer cruel, corazón ingrato
¡Ya en mi pecho crece la ira!

SANDRINA
¡Ay, me mareo,
la cabeza me da vueltas!
Parece que el suelo se hunde...

NARDO
¡Haced lo que queráis,
él os desprecia!

SERPETTA
Eso no debe preocuparos.

RAMIRO
¿Por qué, tirana, tanto rigor?
Odiosa fuiste, eres y serás...

CONDE, SANDRINA
El cielo se ofusca.
El aire se enturbia.
Sudo
y vacilo,
me congelo y tiemblo.

TODOS
Ya comienzo a delirar...
¡Ay, tiemblo de ira y de cólera!
Siento cómo mi corazón arde.

SANDRINA
Tirsi mío, escucha a las dulces sirenas,
que con placido encanto
dan rienda suelta a su canto.
En dulce reposo nos dejan disfrutar de él.

CONDE BELFIORE
Escucha, Clori mía, la lira de Orfeo...
Que encanta a las fieras,
que mueve a los bosques
y detiene al timonel
extasiado sobre las olas.
¡Qué dulce alegría, qué grato placer!...

ALCALDE
Señor mío, una palabra:
¿Aceptaréis un duelo a pistola?

SANDRINA
Señor mío, no os marchéis.

RAMIRO
¿Un duelo a espada
no podéis negarme?

ARMINDA
¡Por piedad, deteneos!

ALCALDE
¿Qué significa este estrépito?
Ya no puedo reprimir
el desdén y el furor...

SANDRINA
¡Soy la horrible Medusa!

CONDE BELFIORE
¡Soy Alcides, el intrépido!
¡Gráciles y plácidas ninfas,
plácidas y gráciles,
cesad vuestro rigor!

RAMIRO
Basta de rigor...
¿Qué sucede?

TODOS
Qué, ¿deliráis?
¿Qué os pasa, deliráis?
Quién sabe qué decís...
¡Cuidado, no os apelotonéis!...

SANDRINA
¡Eh, no me detengáis!

TODOS
¡Están enfebrecidos!
¡Controlad vuestro gran ardor!...
Están fuera de sí...
¡Se han vuelto locos!
¡Se han vuelto locos!

ARMINDA
Sólo tú tienes la culpa
de esta desgracia...

SANDRINA, CONDE
¿Cuándo,
cuándo acabará, ¡oh, dioses!
vuestra crueldad?

TODOS
¡Qué funesta casualidad,
qué gran frenesí!
¿Dónde se ha visto jamás
una locura semejante?

SANDRINA, CONDE
¡Qué júbilo!
¡Qué grata armonía!
¡Qué júbilo!
¡Queremos bailar!
¡Qué gran alegría!
¡Queremos bailar!

TODOS
Qué funesta casualidad,
qué gran frenesí...
¿Dónde se ha visto jamás
una locura semejante?
¡Largo, no os amontonéis!...

RAMIRO
¡No me detengáis!
¡Sólo tú eres la culpable
de esta desgracia!...

TODOS
¡Qué funesta casualidad,
qué gran frenesí!
¿Dónde se ha visto
una locura semejante?...

SANDRINA
¡Soy Medusa!

CONDE BELFIORE
¡Soy Alcides!

SANDRINA
¡No os amontonéis!

CONDE BELFIORE
¡No me detengáis!

TODOS
¿Dónde se ha visto
una locura semejante?
¡Qué algarabía es ésta?

SANDRINA, CONDE
¡Qué gran momento!
¡Qué gran alegría, queremos bailar!

TODOS
¡Qué funesta casualidad,
qué gran frenesí!
¿Dónde se ha visto
una locura semejante?
¿Dónde se ha visto
una locura semejante?
 
 

ACTO  TERCERO


NARDO
¡No, no, no!
¡Eh, eh!
¿Adónde vais?

SANDRINA
¿Con quién habláis?

CONDE BELFIORE
Contigo, amor mío. ¡Mi alma!

NARDO
¡Ay, todavía está trastornado!

CONDE BELFIORE
¡Amor mío adorado!

NARDO
Un poco de calma.

CONDE BELFIORE
¡Ay, Venus, mi diosa,
yo soy tu Mercurio alado!

NARDO
¡Detente!

SANDRINA
¡No huyas de mí, adorado!
¿No reconoces a tu fiel amante?
¿La bella Herminia
en medio de la frondosa floresta?

NARDO
¡Todos locos, locos de atar!...
¡Pobre de mí!
Con todo este enredo
yo también me volveré loco.
Quiero marcharme.
Señor Mercurio...
Señora Herminia...
¡Deprisa, mirad, observad!
¡Allá! ¡Allá!
¡Qué cosa tan bella!
¡Allá! ¡Allá!
¡Qué cosa tan portentosa!
Mirad cómo contrasta...
el sol con la luna.
Mirad cómo contrasta...
el sol con la luna.
Observad, una por una,
a las estrellas enamoradas...
¡Quisiera marcharme de aquí!
Observad, una por una,
a las estrellas enamoradas...
¡Quisiera marcharme de aquí!
Ahora viene lo mejor,
ahora comienza el duelo...
¡Se amontonan, se aprietan,
luchan, se agarran,
están encantados, ya están encantados!
¡Qué ruido, qué estrépito,
qué placer, qué diversión!
¡Se amontonan, se aprietan!
¡Se agarran, se atrapan!
Están encantados, ya están encantados.
¡Qué ruido, qué estrépito,
qué placer, qué diversión!
Que hermoso sería huir de aquí.

SERPINA
¡Valientes, adelante,
no desmayéis!

CONDE BELFIORE
La luna
¡Ay, se precipita!

SERPINA
¡Ay, las estrellas caen!
¡Socorro!
¡No lo puedo resistir!

SERPINA, CONDE
¿Dónde está?
¿Dónde está?
¡Qué huracán se avecina,
qué truenos, qué tempestad!
¡Qué truenos, qué truenos!
¡Socorro, piedad!
¡Qué huracán se avecina,
qué truenos, qué tempestad!
¡Qué huracán se avecina!
¡Socorro, auxilio!
¡Socorro, piedad!...

ARMINDA
Señor tío.
¡Quiero a mi Conde
hoy mismo!

ALCALDE
Bien.

RAMIRO
Señor, quiero que Arminda se convierta
hoy mismo en mi esposa.

ALCALDE
¡Mejor!

ARMINDA
¿Veis el dolor de una sobrina?

RAMIRO
¿Veis el sufrimiento de un amigo?

ARMINDA
El contrato está cerrado.

RAMIRO
Ella me ha dado su palabra.
¡Qué maravilla!

ARMINDA
El Conde...

RAMIRO
La sobrina...

ALCALDE
¡Calmaos!

ARMINDA
Debéis obligarlo...

RAMIRO
Debéis obligarla...

ARMINDA
Escuchad.

RAMIRO
¡Oíd!

ARMINDA
Ramiro,
hablemos honestamente:
¿Qué esperas de una mujer
que te desprecia y no te ama?
¿Qué esperas?

RAMIRO
¡Ah, la rabia
me deja sin aliento!
¡Siento en mi pecho
ira, desdeño, furor,
odio y despecho!
Ve y arrójate a otros brazos,
pérfida mujer ingrata...
Furia cruel y despiadada,
ve y arrójate
a otros brazos,
pérfida mujer ingrata...
Furia cruel y despiadada,
yo siempre seré tuyo...
¿Quieres verme sufrir?...
Muy lejos de tus ojos
moriré sufriendo.
¡Sí, moriré!
Ve y arrójate
a otros brazos,
pérfida mujer ingrata...
Furia cruel y despiadada...
Siempre seré tuyo...
¿Quieres verme sufrir?...
Muy lejos de tus ojos
moriré sufriendo.
¡Sí, moriré!
Ve y arrójate
a otros brazos,
pérfida mujer ingrata...
Furia cruel y despiadada...

SANDRINA, EL CONDE
¿Dónde estoy?
Pero ¿dónde estoy?
Me encuentro descansado,
creo haber dormido una eternidad.
A este hermoso
y bello prado,
¿quién me ha traído?
Deliciosa llanura,
¿quién me ha guiado hasta ti?
¿Sueño o estoy despierto?
A este hermoso y bello prado,
¿quién me ha traído?
Deliciosa llanura,
¿quién me ha guiado hasta ti?
¿Sueño o estoy despierto?

SANDRINA
No sé si estoy delirando.
¿Qué encantamiento es éste?

CONDE BELFIORE
¿Qué veo?
¡Ay, querida, mi bien!
¡Ah, querida, mi bien!
A este bello prado,
¿quién me ha traído?
Deliciosa llanura,
¿quién me ha guiado hasta ti?
¿Sueño o estoy despierto?
A este hermoso y bello prado,
¿quién me ha traído?
Pero ¿qué veo?

SANDRINA
¿Qué miro?

CONDE BELFIORE
¡Ah, querida, mi bien!

SANDRINA
¡Aléjate!
¡Ay!
¿A quién buscas?

CONDE BELFIORE
Peor, peor...
¿No eres acaso Violante?

SANDRINA
Sí, soy Violante.
Pero si buscas a tu bella,
a tu gentil novia,
yo no soy ella.

CONDE BELFIORE
Te aseguro, te juro...
No me atrevo
a una dama tan digna
comparar los afectos.

SANDRINA
Pronto seré
la esposa del Alcalde.
¡Adiós!

CONDE BELFIORE
¡Escúchame!
¿A dónde vas?
En este mismo instante,
en el dulce momento
en que te reencuentro,
¿he de volver a perderte?
¡No! ¡No puede ser cierto!
¡O me quedo a tu lado,
o me verás morir desesperado!
¿Me abandonas?
¡Oh, qué cruel instante!
¡Adorada mía, mi dulce amor!
No sabes
que este corazón
ya lo siento, ¡oh, Dios!
desfallecer...

SANDRINA
¡Sí, te abandono,
amante ingrato!
Por ti no llorará mi corazón.
No soy yo tu adorado tesoro...
Y debo
abandonarte...

CONDE BELFIORE
Bien, me marcho.

SANDRINA. CONDE
Yo también.
¿Por qué me detengo, oh Dios?
¿Por qué vacilan mis pies?
¿Por qué? ¿Por qué?

CONDE BELFIORE
Señora,
permitidme que, por lo menos,
en señal de respeto, os bese la mano.

SANDRINA
Disculpad, pero no lo permito.
No quiero adulaciones
¡Marchaos! ¡Marchaos!
¡Marchaos lejos de aquí!

CONDE BELFIORE
Paciencia.
Pero, ¿y si no volvemos a vernos?

SANDRINA
¡Ay, no, si vos os hacéis cargo,
volveremos a encontrarnos!...
¡Valor!

SANDRINA, CONTE
Vayámonos lejos de aquí...

CONDE BELFIORE
¿Me llamáis?

SANDRINA
No, mi señor.

CONDE BELFIORE
¿Regresáis?

SANDRINA
Voy cediendo poco a poco.

CONDE, BELFIORE
Va cediendo poco a poco.
Ya no puede resistir.

SANDRINA
¡Ay, ya no puedo,
no sé resistir!
Me acerco...
No me puedo resistir.

CONDE BELFIORE
Me estoy acercando...

SANDRINA, CONDE
No quería...
Voy.
Me quedo.
¿Qué hago?
¿Qué hago?
Almas bellas y enamoradas...
Vosotras que sentís amor,
decidme si es posible resistir.
¡Queridas penas,
querido sufrimiento!
Mano derecha de mi amor.
De júbilo, de contento...
mi corazón me salta en el pecho.
Almas bellas y enamoradas...
Vosotras que sentís amor,
decidme si es posible resistir.
¡De júbilo, de contento...
mi corazón salta en mi pecho!

NARDO
¡Señores, alegraos!
¡Los dementes se han curado!
Apenas han recuperado la razón,
contentos y felices
se han casado.

ALCALDE
¿Qué dices?

ARMINDA
¡Oh, traición!

SERPETTA
¡Qué gran suerte!
¡Me he quitado un peso de encima!

CONDE BELFIORE
¡Esta es mi Violante!
¡Esta es mi esposa!

SANDRINA
¿Cómo?
Ya no quedan dudas sobre mi persona.
Roberto, mi siervo, y yo
cambiamos nombres y títulos.

ARMINDA
Si el señor tío está de acuerdo,
al fiel Ramiro...
si me lo permitís, yo también...

ALCALDE
Bien, he entendido.
Que disfrute quien quiera,
que se case quien quiera.

SANDRINA
Por siempre recordará
vuestra bondad y buen corazón
la falsa jardinera
¡por amor!

TODOS
¡Que viva la jardinera,
que mantuvo fiel su corazón!
¡Que viva!
¡Que viva!
¡Que viva la jardinera,
que mantuvo fiel su corazón!
¡Que viva el Conde!
¡Que viva el amor!
¡Que viva!
¡Que viva!
¡Que viva el Conde y que viva el amor!
¡Que viva el amor que a todos alegra!
¡Que viva el amor, que otorga felicidad!
¡Ésta es mi Violante,


 
Digitalizado y traducido por:
José Luis López 2024