ATTO SECONDO 


Quadro Primo 

(L'interno di un negozio di modista. 
Attraverso le vetrine dove sono esposti
Dei cappelli, s'intravede una strada) 

Scena Prima 

(Le modiste sono al lavoro. La modista
principale è intenta a sfaccendare nel negozio.) 

LE MODISTE
Svelto vola, vola l'ago 
Nascono i cappelli da l'ordito vago.
Nelle nostre dita vola, vola l'ago
Senza mai sostar.
Da mattina a sera
Lavoriamo, lavoriamo,
spensierate, garrule,
pettegole, ciarliere,
spensierate e gaie!
Svelto vola, vola l'ago
Tesse veli e trine per le parigine.

MODISTA
Zitte pettegole,
non chiacchierate, è mezzodì;
guai se vi sento ciarlare laggiù.

LE MODISTE
Svelto vola, vola l'ago
Nascono i cappelli da l'ordito vago.
Ecc. Ecc.

MODISTA
Presto finitela con questo chiasso,
che fate là?
Guai chi il lavoro finito non ha.

(Rivolgendosi e dando ordini ad alcune lavoranti) 

Prendi il cappello, dammelo qua;
prendi anche quello, mettilo la;
e questo nastro vada al suo posto;
guarda quel velo, sta per cader.
Che confusione c'è in questo negozio!
Queste ragazze mi fan disperare!

LE MODISTE
Da mattina a sera
Lavoriamo, lavoriamo,
spensierate, garrule,
pettegole, ciarliere.

(Si sente il rumore delle carrozze che si avvicinano.) 

Scena Seconda 

(Fadinard entra timidamente, ma agitato.) 

FADINARD
Signora modista ho fretta.
Non avete un cappello uguale a questo?

(Tira fuori il campione di paglia) 

LA MODISTA
(Avvicinandosi a Fadinard)
Subito, guardiamo subito.

FADINARD
Tutta Parigi ho girato,
ma non l'ho trovato.
M'aiuti lei...

LA MODISTA
(Prendendo il campione di paglia)
Oh! Una paglia di Firenze?
Ma è proprio come quello che
ho venduto l'altro giorno alla Baronessa...

(Cerca di ricordare) 

FADINARD
Baronessa? Quale Baronessa?

LA MODISTA
Sì! Ora ricordo:
la Baronessa di Champigny,
la mia cliente più ricca e più chic.

FADINARD
E dove sta?

LA MODISTA
Nella sua villa vicino a Passy.

FADINARD
A Passy!

(Si accascia scoraggiato) 

E con quel suocero alle calcagna
Dovrò arrivare fino a Passy?
A Passy!

(Con subitanea decisione, uscendo) 

LE MODISTE
(Guardando sbalordite Fadinard)
Guarda che bel tipo, che lunatico cliente.
Prima era impacciato,
poi diventa uno sfacciato.
Che è venuto a fare?
Dove deve andare?

(Si sente il rumore delle carrozze, che si
allontanano. La modista con un cenno 
rimanda le ragazze al lavoro.)  

MODISTA
Su, lavorate!

LE MODISTE
Svelto vola, vola l'ago
Nascono i cappelli da l'ordito vago.
Ecc.

(Cala il sipario mentre si continua a
sentire il cicaleccio delle modiste.) 

Quadro Secondo 

(Sala centrale in casa della Baronessa di
Champigny. In fondo due grandi porte si
Aprono sulla sala da pranzo. L'ingresso
È a destra, mentre a sinistra un vasto
Corridoio negli appartamenti. Sempre a
Sinistra una terrazza coperta prolunga la 
Sala dalla quale è divisa soltanto da delle
Porte a vetri lasciate aperte. Sul davanti
Della scena un pianoforte. All'alzarsi del
Sipario anche le porte in fondo sono
Spalancate e si vedono nella sala da pranzo
Delle tavole lussuosamente apparecchiate) 

Scena Prima 

(Dall'ingresso a destra entra Achille di 
Rosalba e si avvicina alla Baronessa che 
esce dalla sala da pranzo dove è stata 
evidentemente a controllare se tutto è in ordine) 

ACHILLE DI ROSALBA
O mia cara baronessa
Pel concerto noi veniam,
ma qui vedo preparato
un banchetto lucullian.
Che vuol dir questo?

BARONESSA
Curioso!
Una cena ed un rinfresco
Col concerto v'offrirò.
Di Parigi i più bei nomi
Qui convegno si daran.
Il celebre Minardi,
io aspetto più tardi;
questo gran violinista
ci vuol fare onor.
Ei vieni da Firenze,
è l'idol di Parigi;
sentite che mi scrisse
staman, di sua man.

(La Baronessa mostra al Visconte 
di Rosalba una lettera.) 

(Leggendo)

"Mia cara Baronessa,
chiedete due pezzi,
io ne suonerò quattro
con gran piacer.
M'offrite mille scudi,
È troppo poco...
Datemi un vostro fiore
E poi, nulla più."

(Il Visconte guarda di nuovo con 
curiosità la lettera.) 

ACHILLE DI ROSALBA
È un tipo original...

BARONESSA
Un artista genial...

ACHILLE DI ROSALBA
Davvero eccezional...

BARONESSA
Davvero eccezional...

ACHILLE DI ROSALBA
Un vero original!

BARONESSA
Ah! Sentitene una bella!
Dalla Principessa Rambouillet,
ch'è famosa pel suo picciol pie',
giovedì cantò chiedendo per cachet...
indovinate che?
Solo una scarpina di quel picciol pie'
Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!
Com'è originale questo signor.

(Si sente di fuori un rumore di carrozze.) 

O cielo... i miei invitati son già qui!

CORTEO DI NOZZE
(Interno)
Tuta Parigi noi giriam...

BARONESSA
Cugino, fate gli onor di casa 
per favore...

(La Baronessa si dirige in fretta verso 
gli appartamenti.) 

CORTEO DI NOZZE
(Interno)
Noi v'abbracciam con tutto il cuor,
noi v'abbracciam, noi v'abbracciam.

Scena Seconda 

(Fadinard si affaccia timidamente 
alla Porta d'ingresso) 

FADINARD
Permesso, signore?

ACHILLE DI ROSALBA
S'accomodi.
Il nome per favore?

FADINARD
Oh, non importa...
Sono venuto per la Baronessa.

ACHILLE DI ROSALBA
(fra sè, con trasporto)
Scommetto... è lei!

(a Fadinard) 

Caro signor, l'aspettavam,

(fra sè) 

ha proprio l'aria di un artista

(a Fadinard) 

qui non si parla che di lei.
La baronessa?
Vado subito ad avvertirla.

(Presentandosi) 

Il Visconte Achille di Rosalba
Per servirla.

(Ecce verso gli appartamenti.) 

Scena Terza 

FADINARD 
(Solo)
Visconti, Baronesse...
Come farò a chiedere
Un cappello di paglia
A questa gente?
E il caro suocero
Che ad ogni istante domanda
"Dove siam? Dove andiam?"
Al ristorante del Vitel poppante
Dove ci aspetta il banchetto nuziale.
E tutti i parenti
Che vogliono impazienti
Il brindisi e il rinfresco
Dopo lo sposalizio.
E in casa un energumeno
Che spacca tutti i mobili,
minaccia di ammazzarmi!

(Sbuffa impaziente) 

Questa Baronessa che non viene!
E la mia sposina giù che m'aspetta.
Chi l'avesse vista poco fa,
con un'aria di colomba,
pronunciare il dolce sì.
Ecco la Baronessa. È lei!

(Entra la Baronessa elegantissima, 
con un fiore sul seno.) 

Scena Quarta 

BARONESSA
Caro signore, lei mi deve scusare
S'io l'ho fatta tanto aspettare.

FADINARD
Son io ad importunare,
io che son qui per...

(Tossisce imbarazzato.) 

BARONESSA
Tossisce?

FADINARD
Oh, non è nulla.
Baronessa, confido nella sua gentilezza...
Vorrei chiederle...

(Per nascondere il suo imbarazzo,
Fadinard ricomincia a tossire.) 

BARONESSA
Ma lei ha preso freddo.

FADINARD
(Timidamente)
No!

BARONESSA
Ah! Le potessi dar di Firenze il caldo sol!

FADINARD
Di Firenze io soltanto vorrei...

BARONESSA
(Interrompendolo con impeto)
Oh Italia, Italia mia,
io penso a te con tanta nostalgia!
I tuoi vasti orizzonti
I mari, i monti, i fiumi e la città;
Firenze, ah Firenze bella,
col suo azzurro ciel.

FADINARD
(A parte)
... e con i suoi cappel.

BARONESSA
Come?... E la musica!
La musica d'Italia,
che fuoco, che ardor!

(Prende la mano di Fadinard) 

È un dono del Signor!
Non è vero?
È il linguaggio del ciel...

FADINARD
La musica?

BARONESSA
La musica!
È il linguaggio del ciel!

FADINARD
È il linguaggio del ciel!

BARONESSA
La musica!

FADINARD
La musica.

(fra sè) 

Ah! Mi darà il cappel!

(a la baronessa) 

Mi permetta signora...
Io son da lei
Per chiederle un dono...

BARONESSA
Ah, delizioso!

FADINARD
Un dono... impareggiabile.

BARONESSA
Pazza che sono!
Dimenticavo...
Ci tiene dunque tanto?

FADINARD
Oh! Se ci tengo!

BARONESSA
Adulatore... E lo vuol subito?

FADINARD
Sì.

BARONESSA
(Prende dal seno il fiore e lo porge a Fadinard)
Ecco.

Scena Quinta 

(Gli invitati della Baronessa entrano festosi.
Saluti, inchini, baciamano. Fadinard, 
trasecolato, contempla il fiore) 

FADINARD
(A parte)
Un garofano d'inverno?
Che significa questo?
Chi glielo ha chiesto?

INVITATI
Quando la Baronessa
C'invita a venire qua,
noi, cari amici suoi,
accettiam con felicità.
Essa ci accoglie sempre
Con tanta cordialità
Che un balen di gioia pien
Trascorre il dì.

BARONESSA
Di riveder tanti amici miei,
lieta son io...

INVITATI
Cara!

BARONESSA
Piacere mio.

INVITATI
Bene!

BARONESSA
Felice dì.

INVITATI
Grazie!

BARONESSA
Fino a doman...

INVITATI
Così farem.

BARONESSA
V'ho promesso un concerto
D'un insigne violinista,
un grande artista,
un nobil cuor che per un fior
venuto è qua.

(Gli invitati esprimono garbatamente la loro 
meraviglia a Fadinard che ascolta sbalordito.) 

INVITATI
Oh! Oh!

BARONESSA
Vi presento il signor Minardi,
di Paganini l'impareggiabile rival.

FADINARD
Che dite mai?

BARONESSA
Ho sbagliato a dir "rivale",
dovevo dir l"eguale".

FADINARD
Io?

BARONESSA
Voi.

INVITATI
Voi siete di Firenze
Il dolcissimo rosignol.
La fama vostra le Alpi ha trascorso,
è qui giunta a vol.

FADINARD
Io?
Baronessa, cosa dite?

INVITATI
Troppo modesto siete, signor.
Questa è una virtù,
che i musici dei nostri dì
non usan più.

FADINARD
Qui c'è un error,
mi diletto un po' con il violin...

BARONESSA
Troppo modesto siete,
troppo modesto.

INVITATI
Bravo!

FADINARD
Sono amator

INVITATI
Cosa?

FADINARD
Non professor.

INVITATI
Cosa?

FADINARD
Quel grande artista che dite voi,
io mai non fui.

INVITATI
Voi?! Troppo modesto siete,
non potete negare.

BARONESSA
Ah! Troppo modesto siete!

FADINARD
(Arrendendosi)
Ebbene sì, lo devo confessare:
io sono colui che dite.

INVITATI
Maestro!

(Gli invitati si inchinano a Fadinard che 
risponde all'ossequio inchinandosi a sua volta.) 

FADINARD
(A parte)
Se non dicevo d'essere Minardi
mi cacciavano via senza riguardi.

Scena Sesta 

(Achille di Rosalba avanza verso Fadinard
portando un violino.) 

BARONESSA
Maestro, il concerto se volete
Or potete incominciar.

ACHILLE DI ROSALBA
Ecco a voi lo Stradivario,
che Tartini sol suonò.

BARONESSA
(Agli invitati)
Accomodatevi.

FADINARD
(Con scatto improvviso)
No!

(Poi, sottovoce cercando le parole) 

No, Baronessa... prima
Devo dirvi una cosa...

BARONESSA
A me?

FADINARD
(Galante)
In segreto!

BARONESSA
(Ridendo fa cenno agli invitati di allontanarsi.)
Ah! Ah! Ah!

FADINARD
Parlar non oso!

BARONESSA
Parli! Tutto è concesso
Al gran Minardi.

FADINARD
Sapete voi perchè?
Per quale follia
Io son venuto qua?

BARONESSA
Perchè?

FADINARD
Oh, Baronessa, come siete bella!

BARONESSA
Signore, cosa dite?

FADINARD
Da quando v'ho veduta 
La prima volta...

BARONESSA
Dove?

FADINARD
Non importa.
Io v'amo in segreto
E ora voglio, ora voglio da voi...

BARONESSA
Oh Dio, che cosa?

FADINARD
Indovini...

BARONESSA
Lei mi spaventa...

FADINARD
Io voglio quel cappello
Dolcissimo pegno d'amor,
perchè soltanto quello
potrà salvarmi ancor.
Fu sotto l'ala sua
Che voi m'appariste un mattin.
Io vidi in quell'istante
Segnato il mio destin.
Datemi quel cappello!
De subito non l'avrò
Ah, io non so che farò, che farò!

BARONESSA
(Ride)
Ah, ah, ah, ah!
La voglio accontentare.
Un cappello... che idea originale!

(Esce verso gli appartamenti, ridendo ancora.) 

Scena Settima 

FADINARD
Tra cinque minuti
Me la svigno col cappello,
e torno dal suocero 
che aspetta ed è impaziente,
e morde il freno, gli vien la bile,
nella carrozza giù nel cortile.

(Nonancourt entra socchiudendo 
una delle porte della   sala da pranzo. 
Ha un tovagliolo al collo e barcolla.) 

NONANCOURT
Tutto a monte!

FADINARD
(Con un grido soffocato)
Il suocero!

NONANCOURT
Mio genero cialtrone,
lasciar tua moglie sola
al banchetto di nozze!

FADINARD
E gli altri? Dove sono?

(Dalla sala da pranzo giungono le 
voci del corteo di nozze.) 

CORTEO DI NOZZE
(Interno)
Tutta Parigi noi giriam,
lieti e felici siam.
I cari sposi festeggiam.
È un dì che si ricorderà.

FADINARD
O ciel! Da dove son venuti?

NONANCOURT
Siamo entrati dal cortile,
poi attraverso le cucine
siam saliti fino qua.
Sia benedetto
Il Vitel poppante,
è un ristorante da rispettar.

CORTEO DI NOZZE
(Interno)
Evviva, evviva, noi brindiam.

NONANCOURT
Hanno mangiato
A più non posso,
sono un po' brilli,
io sono anch'io.

(Il convitati si fanno più chiassosi. Alcuni di essi 
compaiono sulla soglia della sala da pranzo. 
Fadinard agitatissimo accorre a rinviarli indietro)

CORTEO DI NOZZE
Il caro sposo noi vogliam:
deve brindare insieme a noi!

FADINARD
Zitti, smettetela!

(Riesce a rimandare gli invitati nella sala da 
pranzo e chiude la porta. Poi torna verso 
Nonancourt e cerca di trascinare anche lui 
verso la sala da pranzo. Ma questi, barcollante
Per il piede indolenzito, si accascia su un Divano.) 

E voi, andate dentro, fate presto!

NONANCOURT
Ahi! Non posso stare in piedi.
Ahi! Mi fa di nuovo male, ahi! Ahi!

Scena Ottava 

(La baronessa entra portando 
un grande Scatolame) 

FADINARD
La Baronessa!

BARONESSA
Caro signor, ecco per voi!
Tutto per voi! Siete contento?

FADINARD
Tanto!

(La Baronessa porge lo scatolone a
Fadinard che lo prende con entusiasmo.
Intanto la Baronessa ha veduto Nonancourt.) 

BARONESSA
Questo signor?

FADINARD
Ma quest'è il mio accompagnator.

BARONESSA
(Stringendo la mano a Nonancourt)
Molto piacer.

NONANCOURT
(A parte)
Che bell'ostessa al Vitel poppante.
È un ristorante da rispettar.

BARONESSA
Ora il concerto può incominciar,
i miei invitati vado a chiamar.

(La Baronessa si avvia per 
richiamare gl'invitati.) 

Scena Nona 

(Fadinard, fremente di impazienza, 
apre la Scatola. Ne tira fuori un 
cappello nero Guarnito di piume) 

FADINARD
Un cappello nero?! 
Nero, nero, nero!

(Esasperato Fadinard raggiunge la Baronessa 
e la afferra violentemente per un braccio 
riportandola in mezzo alla scena.) 

Baronessa, ma questo è nero!

BARONESSA
Sì, è nero...

FADINARD
L'altro! L'altro! Io voglio l'altro!

BARONESSA
Ma cosa dite? Mi fate male.

INVITATI DELLA BARONESSA
(Entrando)
Cos'è questo baccano?
È un tipo alquanto strano.
Ma sembra un esaltato!
È proprio un forsennato!

FADINARD
Voglio il cappello di paglia di Firenze!

BARONESSA
Che cosa? Ma quale?

FADINARD
Di paglia di Firenze!
Coi nastri e coi papaveri!

BARONESSA
Ma io non l'ho più!

FADINARD
E dov'è? Chi ce l'ha?

BARONESSA
L'ho dato l'altro giorno...

FADINARD
A chi?

BARONESSA
(Sempre più spaventata)
Oh Dio!

FADINARD
(Gridando)
Mi dica a chi!

BARONESSA
A Madame Beaupertuis.

INVITATI DELLA BARONESSA
È diventato matto!
È diventato matto!
È in un momento d'estro!
Ma quest'è un'aggressione!
Forse è l'ispirazione!
È un pazzo!
È un pazzo!
È un pazzo! È un genio!

FADINARD
Chi è?

BARONESSA
La mia figlioccia.

FADINARD
E dove sta?

BARONESSA
In rue Vivienne.

FADINARD
A quale numero?

BARONESSA
Non mi ricordo.

FADINARD
Lo troverò.

BARONESSA
Come! Come?

FADINARD
Ci vado subito.

BARONESSA
Ma cosa dice?

FADINARD
Non posso aspettare.

BARONESSA
(Agitatissima)
E il mio concerto?

(Fadinard si è avviato a uscire ma è 
trattenuto dagli invitati.) 

INVITATI DELLA BARONESSA
No, no, deve restare, deve suonare...

(Le porte della stanza da pranzo si aprono e tutto
il corteo di nozze fa il suo rumoroso ingresso.) 

CORTEO DI NOZZE
Tutta Parigi noi giriam,
è un giorno di felicità.
Ai cari sposi noi brindiam...
È un dì che si ricorderà!
Che meraviglia, che splendor,
quest'è una festa da signor.

BARONESSA
(Vedendo la stanza da pranzo in disordine)
Han mangiato la mia cena!

ELENA
(Viene avanti porgendo a Fadinard un
bicchiere di spumante)
Ah! Caro sposo, al nostro amor bevi,
bevi anche tu.
Sempre sii felice come ora
In questo dì.

BARONESSA
(A Fadinard, costernata)
Maestro, io son confusa,
non so come scusarmi.

NONANCOURT
Sono un po' brilli, io sono anch'io.

INVITATI DELLA BARONESSA
Ma quest'è un'invasione
Di zotici cafoni.
Da dove son venuti?
Chi sono? Chi è?

Scena Decima 

(Dall'ingresso entra Minardi, quasi
correndo e suonando il violino) 

BARONESSA, INVITATI
ACHILLE DI ROSALBA
Minardi!

MINARDI
Io son Minardi.
Spero che nos sia tardi.

(Si mette a suonare. Gli uomini del corteo di nozze 
prendono con irruenza alcune signore invitate 
dalla Baronessa e le fanno ballare a viva forza. 
Nonancourt cerca di imbracciare la Baronessa. 
Elena segue Fadinard col bicchiere.) 

CORTEO DI NOZZE
La musica! Si balla!

ELENA
Caro sposo, al nostro amor bevi,
bevi anche tu!

NONANCOURT
Che bell'ostessa al Vitel poppante,
è un ristorante da rispettar!

BARONESSA
Mi sento male!

ACHILLE DI ROSALBA
Cugina mia! Cugina mia!

FADINARD
(Ai suoi, facendosi largo)
Si salvi chi può,
fuggite come me!

BARONESSA
Mi sento male!

(La Baronessa mezza svenuta viene sostenuta 
da Achille e da alcuni invitati. Fadinard prende 
Elena per la mano e la Trascina verso l'uscita. 
Nonancourt, zoppicando, li segue con tutto il 
corteo di nozze.) 

INVITATI DELLA BARONESSA
La polizia! La polizia!

INVITATI ALLE NOZZE
Andiamo via!
ACTO SEGUNDO 


Cuadro Primero 

(El interior del negocio de una modista.
A través de la ventana donde están expuestos
unos sombreros, se entrevé la calle) 

Escena Primera 

(Las aprendices están trabajando. La modista
trata de poner un poco de orden) 

LAS APRENDICES
Rápida, rápida vuela la aguja
y de un tejido sin forma, nacen los sombreros.
En nuestros dedos vuela, 
vuela la aguja sin parar.
¡De la mañana a la noche
trabajamos y trabajamos,
despreocupadas, cotillas,
chismosas, charlatanas,
despreocupadas y alegres!
¡Veloz vuela, vuela la aguja para hacer
velos y encajes para las parisinas!

MODISTA
¡Callad charlatanas!
¡Callarse, que aun no es mediodía!
¡Y cuidado si os vuelvo a oír charlar!

LAS APRENDICES
Rápida, rápida vuela la aguja
y de un tejido sin forma, nacen los sombreros.
Etc. 

MODISTA
¡Terminad pronto todo este alboroto!
¿Qué hacéis?
¡Ay de aquella que no haya terminado el trabajo!

(de espaldas, da órdenes a una muchacha) 

¡Coge el sombrero y tráelo aquí!
¡Coge también aquél y ponlo allí!
Y esta cinta... ¡a su lugar!
¡Mira aquel velo, se va a caer!
¡Qué confusión hay en este negocio!
¡Estas muchachas me hacen desesperar!

LAS APRENDICES
¡De la mañana a la noche
trabajamos y trabajamos,
despreocupadas, cotillas,
chismosas, charlatanas!

(Se oye rumor de carrozas que se acercan) 

Escena Segunda 

(Fadinard entra tímidamente, pero nervioso) 

FADINARD
Señora modista tengo prisa...
¿Tiene un sombrero igual a éste?

(Saca la muestra de paja) 

LA MODISTA
(Acercándose a Fadinard)
¡Rápido, busquemos rápido!...

FADINARD
He recorrido todo París,
pero no lo he encontrado...
Ayúdeme usted...

LA MODISTA
(Cogiendo la muestra de paja)
¡Oh, paja de Florencia!
Es igual a la que le vendí,
el otro día, a la baronesa...

(Intenta recordar) 

FADINARD
¡Baronesa!... ¿Qué baronesa?

LA MODISTA
¡Sí, ahora recuerdo:
la baronesa de Champigny,
mi cliente más rica y más chic!

FADINARD
¿Y dónde puedo encontrarla?

LA MODISTA
En su villa, cercana a Passy.

FADINARD
¡A Passy!

(Se desanima desmoralizado) 

Y con mi suegro pisándome los talones
¿deberé llegar hasta Passy?...
¡A Passy!

(Sale con decisión) 

LAS APRENDICES
(Mirando pasmadas a Fadinard)
Mirad ese tipo... ¡un cliente lunático!
Primero tímido y luego,
se vuelve atrevido.
¿Qué ha venido a hacer aquí?
¿A dónde irá?

(Se oye el ruido de las carrozas que se
alejan. La modista, con un ademán, ordena 
a las muchachas que vuelvan al trabajo.) 

MODISTA
¡Vamos, trabajad!

LAS APRENDICES
¡Rápida, rápida vuela la aguja
y de un tejido sin forma, nacen los sombreros!
Etc.

(Cae el telón mientras se continúa 
escuchando la cháchara de las modistas.) 

Cuadro Segundo 

(Sala central en casa de la baronesa de
Champigny. Al fondo dos grandes puertas se
abren hacia el comedor. La entrada está a la
derecha, mientras que a la izquierda hay un 
amplio corredor hacia las habitaciones. A la 
izquierda, una terraza cubierta, prolonga la 
sala que está dividida solamente por puertas 
con cristales que permanecen abiertas. Delante 
de la escena hay un piano. Al levantarse el 
telón también se abren de par en par las puertas
del fondo y se ve el comedor con una mesa 
lujosamente preparada) 

Escena Primera 

(Por la entrada de la derecha aparece 
Aquiles di Rosalba y se acerca a la 
baronesa que sale del comedor donde 
acaba de comprobar si todo está en orden) 

AQUILES DE ROSALBA
¡Oh, mi querida baronesa,
venimos para el concierto,
pero aquí veo preparado
un suculento banquete!
¿Qué quiere decir todo esto?

BARONESA
¡Curioso!...
Una cena y un refresco
ofreceré con el concierto.
Aquí se reunirán 
los más grandes nombres de París.
Más tarde vendrá
el célebre Minardi,
el gran violinista
nos hará el honor.
Viene de Florencia
y es el ídolo del todo París.
Escuchad lo que me escribió
esta mañana de su puño y letra.

(La Baronesa enseña al Vizconde de
Rosalba una carta.) 

(Leyendo)

"Mi querida baronesa,
me pedís dos piezas,
pues yo tocaré cuatro
con gran placer.
Me ofrecéis mil escudos,
es demasiado poco...
Dadme una flor vuestra y después... 
nada más."

(El Vizconde mira de nuevo con
curiosidad la carta.) 

AQUILES DE ROSALBA
Es un tipo original...

BARONESA
Un artista genial...

AQUILES DE ROSALBA
Ciertamente excepcional...

BARONESA
Ciertamente excepcional...

AQUILES DE ROSALBA
¡De veras original!

BARONESA
¡Ah, escuchad esto!
A la princesa Rambouillet,
que es famosa por su pequeño pie,
el joven le pidió por caché...
¿Adivináis qué?
Sólo un zapatito de su pequeño pie.
¡Ja, ja, ja, ja, ja!
¡Qué original es este señor!

(Se oye de fuera un rumor de carrozas) 

¡Oh, cielos!... ¡Mis invitados ya están aquí!

CORTEJO NUPCIAL
(fuera de escena)
Recorremos todo París...

BARONESA
Primo, haced los honores de la casa, 
por favor...

(La Baronesa se dirige rápidamente hacia
las habitaciones.) 

CORTEJO NUPCIAL
(fuera de escena)
¡Os abrazamos con todo el corazón,
os abrazamos, os abrazamos!

Escena Segunda 

(Fadinard se asoma tímidamente 
a la puerta de entrada) 

FADINARD
¿Con permiso... señor?

ACHILLE DI ROSALBA
Pase.
¿Su nombre, por favor?

FADINARD
¡Oh, no importa!...
He venido por la baronesa.

AQUILES DE ROSALBA
(para sí, con emoción)
¡Apuesto... a que es él!

(a Fadinard) 

¡Querido señor, le esperábamos!...

(para sí) 

Tiene aspecto de artista...

(a Fadinard) 

¡Aquí no se habla más que de vos!
¿La baronesa?...
Ahora mismo voy a avisarla.

(Presentándose) 

Soy el vizconde Aquiles de Rosalba,
para servirle.

(Sale hacia las habitaciones.) 

Escena Tercera 

FADINARD 
(Solo)
Vizcondes, baronesas...
¿Cómo haré para pedir
un sombrero de paja
a esta gente?
Y mi querido suegro
que a cada instante pregunta:
"¿Dónde estamos?... ¿A dónde vamos?"
"Al restaurante del Ternerito
donde nos espera el banquete nupcial"
¡Y todos los parientes
que esperan impacientes
el brindis y el refresco
después de la boda!
Y en mi casa...
¡Un energúmeno que rompe todos los muebles
y amenaza con matarme!

(Resopla impaciente) 

¡Esta baronesa que no viene
y mi esposa que me espera allí!
Hace unos instantes,
con aire de paloma,
pronunció el dulce sí...
¡Aquí llega la Baronesa!... ¡Es ella!

(Entra la baronesa elegantísima,
con una flor en el pecho.) 

Escena Cuarta 

BARONESA
¡Querido señor!... Debe perdonarme
si lo he hecho esperar tanto...

FADINARD
Soy yo quien importuna,
yo que he venido aquí para...

(Tose embarazosamente.) 

BARONESA
¿Tose?

FADINARD
¡Oh, no es nada!
Baronesa, confío en su amabilidad...
Querría pedirle...

(Para ocultar su incomodidad,
Fadinard comienza a toser de nuevo.) 

BARONESA
Ha cogido frío.

FADINARD
(Tímidamente)
¡No!

BARONESA
¡Ah! ¡Debería tomar el cálido sol de Florencia!

FADINARD
Sin embargo, yo quisiera de Florencia...

BARONESA
(Interrumpiéndolo con ímpetu)
¡Oh, Italia, Italia mía,
pienso en ti con tanta nostalgia!...
En tus vastos horizontes
los mares, los montes, los ríos 
y la ciudad: Florencia.
¡Ah, Florencia la bella, con su cielo azul!

FADINARD
(A parte)
Y con sus sombreros...

BARONESA
¿Cómo?... ¡Y la música!
¡La música de Italia,
qué fuego, qué ardor!

(Coge la mano de Fadinard) 

¡Es un regalo del Señor!
¿No es cierto?
Es el lenguaje del cielo...

FADINARD
¿La música?

BARONESA
¡La música!
¡Es el lenguaje del cielo!

FADINARD
¡Es el lenguaje del cielo!

BARONESA
¡La música!

FADINARD
La música.

(para sí) 

¡Ah! ¡Me dará el sombrero!

(a la baronesa) 

Permítame señora...
He venido a su casa
para pedirle un regalo...

BARONESA
¡Ah, delicioso!

FADINARD
Un regalo... incomparable.

BARONESA
¡Qué loca estoy!
Lo olvidaba...
¿Lo quiere de veras?

FADINARD
¡Oh, sí, lo quiero!...

BARONESA
Adulador... ¿Y lo quiere rápido?

FADINARD
¡Sí!

BARONESA
(Coge de su pecho la flor y la da a Fadinard)
¡Aquí está!

Escena Quinta 

(Los invitados de la baronesa entran alegres.
Saludos, inclinaciones, besamanos.
Fadinard, asombrado, contempla la flor) 

FADINARD
(para sí)
¿Un clavel de invierno?
¿Qué significa esto?
¿Quién se lo ha pedido?

INVITADOS
Cuando la baronesa
nos invita a venir aquí,
nosotros, sus queridos amigos,
aceptamos encantados.
Ella nos acoge siempre
con tanta amabilidad
que como un rayo de alegría
transcurre el día.

BARONESA
Estoy contenta de volveros a ver, 
amigos míos...

INVITADOS
¡Querida!

BARONESA
El placer es mío.

INVITADOS
¡Encantados!

BARONESA
¡Qué día tan feliz!

INVITADOS
¡Gracias!

BARONESA
Hasta por la mañana...

INVITADOS
¡Desde luego que sí!

BARONESA
Os he prometido un concierto
de un insigne violinista,
un gran artista,
un noble corazón que por una flor
ha venido hasta aquí.

(Los invitados expresan cortésmente su 
maravilla a Fadinard que escucha pasmado.) 

INVITADOS
¡Oh, oh!

BARONESA
¡Os presento al señor Minardi,
inigualable rival de Paganini!

FADINARD
¿Pero qué dice?

BARONESA
¿Me he equivocado al decir "rival",
quizás "igual"?

FADINARD
¿Yo?

BARONESA
Usted.

INVITADOS
Vos sois de Florencia,
dulcísimo ruiseñor.
Vuestra fama ha traspasado los Alpes
y ha volado hasta aquí.

FADINARD
¿Yo?...
Baronesa, ¿qué decís?

INVITADOS
Sois demasiado modesto, señor.
Es una virtud,
de la que carecen
los músicos de nuestros días.

FADINARD
Aquí hay un error...
Yo me defiendo con el violín...

BARONESA
¡Sois demasiado modesto,
demasiado modesto!

INVITADOS
¡Bravo!

FADINARD
Sólo soy un aficionado...

INVITADOS
¿Cómo?

FADINARD
No soy profesor.

INVITADOS
¿Cómo?

FADINARD
Yo no soy ese gran artista 
que vos decís que soy.

INVITADOS
Vos sois demasiado modesto,
no lo podéis negar.

BARONESA
¡Ah! ¡Sois demasiado modesto!

FADINARD
(Rindiéndose)
Bien, sí, debo confesarlo:
Yo soy ese que decís.

INVITADOS
¡Maestro!

(Los invitados se inclinan ante Fadinard que 
responde al obsequio inclinándose a su vez.) 

FADINARD
(A parte)
Si no digo que soy Minardi,
me echan sin consideración.

Escena Sexta 

(Aquiles de Rosalba avanza hacia Fadinard
llevando un violín.) 

BARONESA
Maestro, si queréis,
podéis comenzar el concierto.

AQUILES DE ROSALBA
Tome este Stradivarius
que sólo tocó Tartini.

BARONESA
(A los invitados)
Acomódense.

FADINARD
(Con un arrebato repentino)
¡No!

(Después, en voz baja buscando las palabras) 

No, baronesa... 
Antes debo deciros una cosa...

BARONESA
¿A mí?

FADINARD
(Galante)
¡En secreto!

BARONESA
(Riendo, indica a los invitados que salgan)
¡Ja, ja, ja!

FADINARD
No me atrevo a deciros...

BARONESA
¡Hable!... 
Todo está concedido al gran Minardi.

FADINARD
¿Sabéis por qué?
¿Por qué locura
he venido aquí?

BARONESA
¿Por qué?

FADINARD
¡Oh, baronesa, qué bella sois!

BARONESA
Señor, ¿qué decís?

FADINARD
Desde que os vi
la primera vez...

BARONESA
¿Dónde?

FADINARD
¡Eso no importa!
Os amo en secreto y ahora quiero... 
Ahora quiero de vos...

BARONESA
¿Oh, Dios, qué cosa?

FADINARD
Adivine...

BARONESA
Me asustáis...

FADINARD
Quiero aquel sombrero
como dulcísima prenda de amor,
pues sólo él podrá salvarme aún.
Fue bajo su ala 
que vos aparecisteis ante mí 
una mañana
y en aquel instante vi
señalado mi destino.
¡Dadme aquel sombrero!
Si no lo tengo pronto
¡ah, no sé qué haré, qué haré!

BARONESA
(Ríe)
¡Ja, ja, ja!
Os complaceré.
Un sombrero... ¡qué idea tan original!

(Sale hacia las habitaciones, riendo aún.) 

Escena Séptima 

FADINARD
En cinco minutos
me escabullo con el sombrero
y vuelvo con mi suegro.
Me espera y seguro que está impaciente.
Calla, pero le sube la bilis allí, 
en la carroza, en la calle.

(Nonancourt entra por la 
puerta del comedor. Lleva 
una servilleta al cuello y se tambalea.) 

NONANCOURT
¡Todos al monte!

FADINARD
(Con un grito sofocado)
¡Suegro!

NONANCOURT
¡Yerno canalla!
¡Has abandonado a tu mujer
en el banquete de bodas!

FADINARD
¿Y los otros?... ¿Dónde están?

(Del comedor llegan las voces
del cortejo nupcial.) 

CORTEJO NUPCIAL
(Desde dentro del comedor)
Recorremos todo París
contentos y felices estamos.
Los queridos esposos están de celebración,
éste será un día para recordar.

FADINARD
¡Oh, cielos!... ¿Cómo han llegado hasta aquí?

NONANCOURT
Entramos por el patio
y hemos llegado hasta aquí
atravesado las cocinas.
¡Dios bendiga
al Ternerito!
Es todo un restaurante.

CORTEJO NUPCIAL
(Desde dentro)
¡Viva, viva! ¡Brindemos!

NONANCOURT
Han comido
hasta hartarse...
Están un poco borrachos...
y yo también.

(Los convidados se vuelven más ruidosos, 
algunos aparecen en la puerta del comedor. 
Fadinard, agitadísimo, corre a meterlos dentro)

CORTEJO NUPCIAL
¡Que venga el esposo!...
¡Que brinde con nosotros!...

FADINARD
¡Silencio!... ¡Parad!...

(Lleva a los invitados al comedor y cierra 
la puerta. Después, se acerca a Nonancourt 
e intenta arrastrarlo a él también hacia el 
comedor. Pero éste, tambaleándose, con 
los pies entumecidos, se deja caer sobre un sofá)

¡Y usted, vaya adentro también!... ¡Dese prisa!

NONANCOURT
¡Ay!... ¡No puedo estar de pie!
¡Ay!... ¡Me vuelven a hacer daño!... ¡Ay, ay!

Escena Octava 

(La baronesa entra 
llevando una gran caja) 

FADINARD
¡La baronesa!

BARONESA
¡Querido señor, esto es para usted!
¡Todo para usted! ¿Estáis satisfecho?

FADINARD
¡Mucho!

(La baronesa entrega la caja a Fadinard
que la coge con entusiasmo. Entretanto, 
la baronesa ha visto a Nonancourt.) 

BARONESA
¿Y este señor?

FADINARD
Es mi acompañante.

BARONESA
(Ofreciéndole la mano a Nonancourt)
Mucho gusto.

NONANCOURT
(A parte)
Qué bella es la posadera del Ternerito...
¡Es todo un restaurante!

BARONESA
Y ahora ya puede comenzar el concierto.
Iré a llamar a mis invitados.

(la baronesa se dispone 
a llamar a los invitados.) 

Escena Novena 

(Fadinard, ardiendo de impaciencia, 
abre la caja y saca un sombrero negro
adornado con plumas) 

FADINARD
¿Un sombrero negro?...
¡Negro, negro, negro!

(Exasperado, Fadinard alcanza a la 
baronesa y la agarra violentamente 
por un brazo llevándola al centro de la escena.) 

Baronesa, ¿pero éste es negro!

BARONESA
Sí, es negro...

FADINARD
¡El otro!... ¡El otro!... ¡Yo quiero el otro!

BARONESA
Pero ¿qué dice?... ¡Me hace daño!

INVITADOS DE LA BARONESA
(Entrando)
Pero ¿qué es todo este jaleo?
Es un individuo algo extraño...
¡Parece fuera de sí!
¡Está loco!

FADINARD
¡Quiero el sombrero de paja de Florencia!

BARONESA
¿Qué?... ¿Cuál?...

FADINARD
¡El de paja de Florencia!
¡Con cintas y amapolas!

BARONESA
Pero... ¡si ya no lo tengo!

FADINARD
¿Y dónde está?... ¿A quién se lo ha dado?

BARONESA
Se lo di el otro día...

FADINARD
¿A quién?

BARONESA
(Cada vez más asustada)
¡Oh Dios!

FADINARD
(Gritando)
¡Dígame a quién!

BARONESA
¡A Madame Beaupertuis!

INVITADOS DE LA BARONESA
¡Se ha vuelto loco!
¡Se ha vuelto loco!
¡Está en un momento de inspiración!
¡Pero esto es una agresión!
¡Quizá sea la inspiración!
¡Es un loco!
¡Es un loco!
¡Es un loco! ¡Es un genio!

FADINARD
¿Quién es?

BARONESA
Mi hija.

FADINARD
Y ¿dónde vive?

BARONESA
En la calle Vivienne.

FADINARD
¿En qué número?

BARONESA
No me acuerdo.

FADINARD
¡La encontraré!

BARONESA
¡Cómo!... ¿Cómo?

FADINARD
¡Vamos, rápido!

BARONESA
¿Pero qué dice?

FADINARD
¡No puedo esperar!

BARONESA
(Agitadísima)
¿Y mi concierto?

(Fadinard intenta salir pero
es retenido por los invitados.) 

INVITADOS DE LA BARONESA
¡No, no, debe quedarse! ¡Debe tocar!...

(La puerta del comedor se abre y todo el 
cortejo nupcial hace su ruidosa entrada.) 

CORTEJO NUPCIAL
Recorremos todo París,
hoy es un día de felicidad.
¡Brindemos por los queridos esposos!...
¡Éste será un día para recordar!
¡Qué maravilla, qué esplendor,
ésta es una fiesta de categoría!

BARONESA
(Viendo el comedor en desorden)
¡Se han comido mi cena!

ELENA
(Se acerca a Fadinard llevándole 
un copa de champán)
¡Ah, querido esposo, bebe por 
nuestro amor, bebe tú también!
¡Para que seamos siempre tan felices 
como en este día!

BARONESA
(A Fadinard, consternada)
Maestro, estoy confusa...
No sé cómo excusarme...

NONANCOURT
Están un poco borrachos... ¡y yo también!

INVITADOS DE LA BARONESA
¡Esto es una invasión
de groseros paletos!
¿De dónde han venido?...
¿Quiénes son?... ¿Quién?...

Escena Décima 

(Por la puerta principal aparece Minardi,
casi corriendo y tocando el violín) 

BARONESA, INVITADOS 
AQUILES DE ROSALBA,
¡Minardi!

MINARDI
¡Yo soy Minardi!
Espero no haber llegado tarde...

(Se pone a tocar. Los hombres del cortejo 
nupcial cogen a algunas damas invitadas 
de la baronesa y las hacen bailar a la fuerza. 
Nonancourt intenta abrazar a la baronesa. 
Elena sigue a Fadinard con su copa.) 

CORTEJO NUPCIAL
¡Música!... ¡Bailemos!...

ELENA
¡Querido esposo, bebe por nuestro amor,
bebe tú también!

NONANCOURT
¡Qué bella es la posadera del Ternerito!...
¡Es todo un restaurante!

BARONESA
¡Me siento mal!

AQUILES DE ROSALBA
¡Prima!... ¡Prima mía!

FADINARD
(abriéndose paso)
¡Sálvese quien pueda!...
¡Huid conmigo!...

BARONESA
¡Me siento mal!

(La baronesa casi desmayada es sostenida 
por Aquiles. Fadinard coge a Elena de la 
mano y la arrastra hacia la salida. 
Nonancourt, cojeando, les sigue con todo 
el cortejo nupcial) 

INVITADOS DE LA BARONESA
¡Policía!... ¡Policía!...

INVITADOS A LA BODA
¡Vayámonos!...

Acto III