ATTO SECONDO
Scena Prima
(Gabinetto nel palazzo di Don Ramiro.Don
Magnifico, entrando con Clorinda e Tisbe)
DON MAGNIFICO
(in collera caricata)
Mi par che quei birbanti
Ridessero di noi sotto cappotto.
Corpo del mosto cotto,
Fo un cavaliericidio.
TISBE
Papà, non v'inquietate.
DON MAGNIFICO
(passeggiando)
Ho nella testa
Quattro mila pensieri. Ci mancava
Quella madama anonima.
CLORINDA
E credete
Che del Principe il core ci contrasti?
Somiglia Cenerentola e vi basti.
DON MAGNIFICO
Somiglia tanto e tanto
Che son due goccie d'acqua,
e quando a pranzo
Faceva un certo verso con la bocca,
Brontolavo fra me: per Bacco, è lei.
Ma come dagli Ebrei
Prender l'abito a nolo! aver coraggio
Di venire fra noi?
E poi parlar coi linci e squinci? e poi
Starsene con sì gran disinvoltura,
E non temere una schiaffeggiatura?
TISBE
Già, già questa figliastra
Fino in chi la somiglia è a noi funesta.
DON MAGNIFICO
Ma tu sai che tempesta
Mi piomberebbe addosso,
Se scuopre alcun come ho dilapidato
Il patrimonio suo!
Per abbigliarvi,
Al verde l'ho ridotto. È diventato
Un vero sacco d'ossa. Ah se si scopre,
Avrei trovato il resto del carlino.
CLORINDA
(con aria di mistero)
E paventar potete a noi vicino?
DON MAGNIFICO
Vi son buone speranze?
TISBE
Eh! niente, niente. Posso dir ch'è certezza.
CLORINDA
Io quasi, quasi
Potrei dar delle cariche.
TISBE
In segreto
Mi ha detto: anima mia,
Ha fatto un gran sospiro, è andato via.
CLORINDA
Un sospiro cos'è? quando mi vede
Subito ride.
DON MAGNIFICO
(riflettendo e guardando ora l'una
ora l'altra)
Ah! dunque qui sospira, e qui ride.
CLORINDA
Dite, papà Barone
Voi che avete un testone:
Qual è il vostro pensier? ditelo schietto.
DON MAGNIFICO
Giocato ho un ambo
e vincerò l'eletto.
Da voi due non si scappa;
oh come, oh come,
Figlie mie benedette,
Si parlerà di me nelle gazzette!
Questo è il tempo opportuno
Per rimettermi in piedi.
Lo sapete, io sono indebitato.
Fino i stivali a tromba ho ipotecato.
Ma che flusso e riflusso
Avrò di memoriali! ah questo solo
È il paterno desìo.
Che facciate il rescritto a modo mio.
C'intenderem fra noi;
Viscere mie, mi raccomando a voi.
Sia qualunque delle figlie
Che fra poco andrà sul trono
Ah! non lasci in abbandono
Un magnifico papà.
Già mi par che questo e quello,
Conficcandomi a un cantone
E cavandosi il cappello,
Incominci: sior Barone;
Alla figlia sua reale
Porterebbe un memoriale?
Prende poi la cioccolata,
E una doppia ben coniata
Faccia intanto scivolar.
Io rispondo: eh sì, vedremo.
Già è di peso? Parleremo.
Da palazzo può passar.
Mi rivolto: e vezzosetta,
Tutta odori e tutta unguenti,
Mi s'inchina una scuffietta
Fra sospiri e complimenti:
Baroncino! Si ricordi
Quell'affare, e già m'intende;
Senza argento parla ai sordi.
La manina alquanto stende,
Fa una piastra sdrucciolar.
Io galante: occhietti bei!
Ah! per voi che non farei!
Io vi voglio contentar!
Mi risveglio a mezzo giorno:
Suono appena il campanello,
Che mi vedo al letto intorno
Supplichevole drappello:
Questo cerca protezione;
Quello ha torto e vuol ragione;
Chi vorrebbe un impieguccio;
Chi una cattedra ed è un ciuccio;
Chi l'appalto delle spille,
Chi la pesca dell'anguille;
Ed intanto in ogni lato
Sarà zeppo e contornato
Di memorie e petizioni,
Di galline, di sturioni,
Di bottiglie, di broccati,
Di candele e marinati,
Di ciambelle e pasticcetti,
Di canditi e di confetti,
Di piastroni, di dobloni,
Di vaniglia e di caffè.
Basta, basta, non portate!
Terminate, ve n'andate!
Serro l'uscio a catenaccio.
Importuni, seccatori,
Fuori, fuori, via da me.
Presto, presto, via di qua.
(parte)
TISBE
(accostandosi in confidenza)
Di': sogni ancor che il Principe
Vada pensando a te?
CLORINDA
Me lo domandi?
TISBE
Serva di Vostr'Altezza.
CLORINDA
A' suoi comandi.
Partono, scostandosi
e complimentandosi ironicamente.
Scena Seconda
(Ramiro, indi Cenerentola fuggendo da
Dandini; poi Alidoro in disparte.)
DON RAMIRO
Ah! Questa bella incognita
Con quella somiglianza all'infelice,
Che mi colpì stamane
Mi va destando in petto
Certa ignota premura... Anche Dandini
Mi sembra innamorato.
Eccoli: udirli or qui potrò celato.
(si nasconde)
DANDINI
Ma non fuggir, per Bacco! quattro volte
Mi hai fatto misurar la galleria.
CENERENTOLA
O mutate linguaggio, o vado via.
DANDINI
Ma che? Il parlar d'amore
È forse una stoccata!
CENERENTOLA
Ma io d'un altro sono innamorata!
DANDINI
E me lo dici in faccia?
CENERENTOLA
Ah! mio signore,
Deh! non andate in collera
Col mio labbro sincero.
DANDINI
Ed ami?
CENERENTOLA
Scusi...
DANDINI
Ed ami?
CENERENTOLA
Il suo scudiero.
DON RAMIRO
(palesandosi)
Oh gioia! anima mia!
ALIDORO
(mostrando il suo contento, piano)
Va a meraviglia!
DON RAMIRO
Ma il grado e la ricchezza
Non seduce il tuo core?
CENERENTOLA
Mio fasto è la virtù, ricchezza è amore.
DON RAMIRO
Dunque saresti mia?
CENERENTOLA
Piano, tu devi pria
Ricercarmi, conoscermi, vedermi,
Esaminar la mia fortuna.
DON RAMIRO
Io teco, Cara, verrò volando.
CENERENTOLA
Fermati: non seguirmi.
Io tel comando.
DON RAMIRO
E come dunque?
CENERENTOLA
(gli dà un smaniglio)
Tieni. Cercami; e alla mia destra
Il compagno vedrai.
E allor... Se non ti spiaccio...
allor m'avrai.
(parte. Momento di silenzi).
DON RAMIRO
Dandini, che ne dici?
DANDINI
Eh! dico che da Principe
Sono passato a far da testimonio.
DON RAMIRO
E allor... se non ti spiaccio...
allor m'avrai.
Quali enigmi son questi?
(scopre Alidoro)
Ah ! mio sapiente
Venerato Maestro. Il cor m'ingombra
Misterioso amore.
Che far degg'io?
ALIDORO
Quel che consiglia il core
DON RAMIRO
(a Dandini)
Principe non sei più: di tante sciocche
Si vuoti il mio palazzo.
(chiamando i seguaci che entrano)
Olà miei fidi
Sia pronto il nostro cocchio, e fra momenti.
Così potessi aver l'ali dei venti.
Sì, ritrovarla io giuro.
Amore, amor mi muove:
Se fosse in grembo a Giove,
Io la ritroverò.
(contempla lo smaniglio)
Pegno adorato e caro
Che mi lusinghi almeno.
Ah come al labbro e al seno,
Come ti stringerò!
CAVALIERI
Oh! qual tumulto ha in seno
Comprenderlo non so.
DON RAMIRO E CAVALIERI
Noi voleremo, domanderemo,
Ricercheremo, ritroveremo.
Dolce speranza, freddo timore
Dentro al mio/suo cuore stanno a pugnar.
Amore, amore m'hai/l'hai da guidar.
(parte coi seguaci)
Scena Terza e Quarta
(Alidoro, Dandini; indi Don Magnifico.)
ALIDORO
La notte è omai vicina.
Col favor delle tenebre,
Rovesciandosi ad arte la carrozza
Presso la casa del Baron, potrei...
Son vicini alla meta i desir miei.
(parte frettoloso. Entra Dandini)
DANDINI
(passeggiando)
Ma dunque io sono un ex? dal tutto al niente
Precipito in un tratto?
Veramente ci ho fatto
Una bella figura!
DON MAGNIFICO
(entra premuroso)
Scusi la mia premura...
Ma quelle due ragazze
Stan con la febbre a freddo. Si potrebbe
Sollecitar la scelta.
DANDINI
E fatta, amico.
DON MAGNIFICO
(con sorpresa, in ginocchio)
È fatta! ah! per pietà! dite, parlate:
È fatta! e i miei germogli...
In queste stanze a vegetar verranno?
DANDINI
(alzandolo)
Tutti poi lo sapranno.
Per ora è un gran segreto.
DON MAGNIFICO
E quale, e quale?
Clorindina o Tisbetta?
DANDINI
Non giudicate in fretta.
DON MAGNIFICO
Lo dica ad un papà.
DANDINI
Ma silenzio.
DON MAGNIFICO
Si sa; via, dica presto.
DANDINI
(andando ad osservare)
Non ci ode alcuno?
DON MAGNIFICO
In aria non si vede una mosca.
DANDINI
È un certo arcano
Che farà sbalordir.
DON MAGNIFICO
(smaniando)
Sto sulle spine.
DANDINI
(annoiato, portando una sedia)
Poniamoci a sedere.
DON MAGNIFICO
Presto, per carità.
DANDINI
Voi sentirete
Un caso assai bizzarro.
DON MAGNIFICO
(Fra sè)
Che volesse Maritarsi con me!
DANDINI
Mi raccomando.
DON MAGNIFICO
(con smania che cresce)
Ma si lasci servir.
DANDINI
Sia sigillato
Quanto ora udrete dalla bocca mia.
DON MAGNIFICO
Io tengo in corpo una segreteria.
DANDINI
Un segreto d'importanza,
Un arcano interessante
Io vi devo palesar.
È una cosa stravagante,
Vi farà strasecolar.
DON MAGNIFICO
Senza battere le ciglia,
Senza manco trarre il fiato
Io mi pongo ad ascoltar.
Starò qui petrificato
Ogni sillaba a contar.
DANDINI
(Fra sè)
Oh! che imbroglio! che disdetta!
Non so come cominciar.
DON MAGNIFICO
(Fra sè)
Veh che flemma maledetta!
Si sbrigasse a incominciar.
DANDINI
Uomo saggio e stagionato
Sempre meglio ci consiglia.
Se sposassi una sua figlia,
Come mai l'ho da trattar?
DON MAGNIFICO
(Fra sè)
Consiglier son già stampato.
(Forte)
Ma che eccesso di clemenza!
Mi stia dunque Sua Eccellenza...
Bestia!.. Altezza, ad ascoltar.
Abbia sempre pronti in sala
Trenta servi in piena gala,
Cento sedici cavalli,
Duchi, conti e marescialli
A dozzine convitati,
Pranzi sempre coi gelati
Poi carrozze, poi bombè,
DANDINI
Vi rispondo senza arcani
Che noi siamo assai lontani.
Io non uso far de' pranzi;
Mangio sempre degli avanzi.
Non m'accosto a' gran signori,
Tratto sempre servitori.
Me ne vado sempre a piè,
DON MAGNIFICO
Non corbella?
DANDINI
Gliel prometto.
DON MAGNIFICO
Questo dunque?
DANDINI
È un romanzetto.
DON MAGNIFICO
Questo dunque?
DANDINI
È un romanzetto.
È una burla il principato,
Sono un uomo mascherato.
Ma venuto è il vero Principe
M'ha strappata alfin la maschera.
Io ritorno al mio mestiere:
Son Dandini il cameriere.
Rifar letti, spazzar abiti
Far la barba e pettinar.
DON MAGNIFICO
Far la barba, e pettinar?
Di quest'ingiuria
di quest'affronto
il vero principe
mi darà conto
DANDINI
Oh! Non s'incomodi
non farà niente!
Ma parta subito, immantinente.
DON MAGNIFICO
Non partirò
DANDINI
Lei partirà.
DON MAGNIFICO
Non partirò.
DANDINI
Lei partirà
DON MAGNIFICO
Ci rivedremo.
DANDINI
Ci rivedremo
DON MAGNIFICO
Ci parleremo
DANDINI
Ci parleremo
DON MAGNIFICO
Non partirò
DON MAGNIFICO
Sono un Barone.
DANDINI
Lei partirà
Pronto è il bastone.
Lei partirà
DON MAGNIFICO
Non partirò
Tengo nel cerebro
Un contrabbasso
Che basso, basso
Frullando va.
Da cima a fondo,
Poter del mondo!
Che scivolata,
Che gran cascata!
Eccolo, eccolo
Tutti diranno
Mi burleranno
Per la città.
DANDINI
Povero diavolo!
È un gran sconquasso!
Che d'alto in basso
Piombar lo fa.
Vostr'Eccellenza
Abbia prudenza.
Se vuol rasoio,
Sapone e pettine
Saprò arricciarla,
Sbarbificarla.
Ah, ah! guardatelo,
L'allocco è là.
(Partono.)
(Entra Alidoro solo.)
ALIDORO
Mi seconda il destino.
Amor pietoso favorisce il disegno.
Anche la notte procellosa ed oscura
Rende più natural quest'avventura.
La carrozza già è in pronto;
ov'è Dandini?
Seco lo vuol nel suo viaggio.
Oh come Indocile s'è fatto ed impaziente!
Che lo pizzica amor segno evidente.
Scena Quinta
(Sala terrena con camino
in casa di Don Magnifico Cenerentola
nel solito abito accanto al fuoco.)
CENERENTOLA
Una volta c'era un Re,
Che a star solo s'annoiò:
Cerca, cerca, ritrovò;
Ma il volean sposare in tre.
Cosa fa?
Sprezza il fasto e la beltà.
E alla fin sceglie per sé
L'innocenza e la bontà.
La, la, la
Li, li, li
La, la, la.
(guarda lo smaniglio)
Quanto sei caro! E quello
Cui dato ho il tuo compagno,
È più caro di te.
Quel signor Principe
Che pretendea con quelle smorfie?
Oh bella!
Io non bado a' ricami,
ed amo solo bel volto e cor sincero,
E do la preferenza al suo scudiero.
Le mie sorelle intanto...
ma che occhiate!
Parean stralunate!
(s'ode bussare fortemente, ed apre)
Qual rumore!
Uh? chi vedo! che ceffi!
Di ritorno!
Non credea che tornasse avanti giorno.
Scena Sesta
(Don Magnifico, Clorinda, Tisbe e detta.)
CLORINDA
(entrando, accennando Cenerentola)
Ma! ve l'avevo detto...
DON MAGNIFICO
Ma cospetto! cospetto !
Similissime sono affatto affatto.
Quella è l'original, questa è il ritratto.
Hai fatto tutto?
CENERENTOLA
Tutto .
Perché quel ceffo brutto
Voi mi fate così?
DON MAGNIFICO
Perché, perché...
Per una certa strega
Che rassomiglia a te...
CLORINDA
Su le tue spalle
Quasi mi sfogherei.
CENERENTOLA
Povere spalle,
Cosa ci hanno che far?
(Cominciano lampi e tuoni)
TISBE
Oh fa mal tempo!
Minaccia un temporale.
DON MAGNIFICO
Altro che temporale!
Un fulmine vorrei
Che incenerisse il camerier...
CENERENTOLA
Ma dite,
Cosa è accaduto?
Avete qualche segreta pena?
DON MAGNIFICO
(con impeto)
Sciocca! va' là,
va' a preparar la cena.
CENERENTOLA
Vado sì, vado.
(Fra sè)
Ah che cattivo umore.
Ah! lo scudiere mio mi sta nel core.
(parte)
Scena Settima
(Don Magnifico, Tisbe, Clorinda,
indi Ramiro da Principe e Dandini.)
DON MAGNIFICO
Svergognata mia prole!
(Fra sè)
Ma che tempo! Piove a diluvio!
CLORINDA
Zitto... non sentite?
DON MAGNIFICO
Una carrozza.
(Si sente cadere una carrozza.)
CLORINDA
Che gran botto!
DON MAGNIFICO
È fatta.
Non si rialza più.
TISBE
Forse qualcuno
Rovesciato sarà.
DANDINI
(di dentro)
Soccorso... aita...
TISBE
Corriamo a sollevarli.
CLORINDA
Scioccarella!
Che importa a te di chi si rompe il collo?
(si sente bussare.)
DON MAGNIFICO
Diavolo! chi sarà?
(apre. Entra Dandini, indi Don Ramiro)
DANDINI
Scusate, amico .
La carrozza del Principe
Ribaltò... ma chi vedo?
(riconoscendo Don Magnifico)
DON MAGNIFICO
(Sorpreso)
Uh! Siete voi!
Ma il Principe dov'è?
DANDINI
(accennando Ramiro)
Lo conoscete!
DON MAGNIFICO
(rimanendo sorpreso)
Lo scudiero? Oh! guardate.
DON RAMIRO
Signore perdonate
Se una combinazione...
DON MAGNIFICO
Che dice! Si figuri! mio padrone.
(alle figlie)
Eh, non senza perché venuto è qua.
La sposa, figlie mie, fra voi sarà.
(A Cenerentola)
Ehi, presto, Cenerentola,
Porta la sedia nobile.
DON RAMIRO
No, no: pochi minuti. Altra carrozza
Pronta ritornerà.
DON MAGNIFICO
Ma che! gli pare!
CLORINDA
(con premura verso le quinte)
Ti sbriga, Cenerentola.
Scena Ottava
(Cenerentola recando una sedia
nobile a Dandini, che crede il Principe.)
CENERENTOLA
Son qui.
DON MAGNIFICO
Dalla al Principe, bestia, eccolo lì.
CENERENTOLA
(sorpresa riconoscendo per
Principe Don Ramiro; si pone le
mani sul volto e vuol fuggire)
Questo! Ah che vedo! Principe!
DON RAMIRO
T'arresta.
Che! Lo smaniglio!
è lei! che gioia è questa!
Siete voi?
CENERENTOLA
(osservando il vestito del Prence)
Voi Prence siete?
CLORINDA E TISBE
(fra loro, attonite)
Qual sorpresa!
DANDINI
Il caso è bello!
DON MAGNIFICO
(volendo interrompere Ramiro)
Ma...
DON RAMIRO
Tacete.
DON MAGNIFICO
(Come sopra)
Addio cervello. Se...
DON RAMIRO E DANDINI
Silenzio.
CLORINDA, TISBE, CENERENTOLA,
DON RAMIRO, DANDINI E DON MAGNIFICO
Che sarà!
Questo è un nodo avviluppato,
Questo è un gruppo rintrecciato.
Chi sviluppa più inviluppa,
Chi più sgruppa, più raggruppa;
Ed intanto la mia testa
Vola, vola e poi s'arresta;
Vo tenton per l'aria oscura,
E comincio a delirar.
CLORINDA
(strappando Cenerentola con
violenza dal suo sbalordimento)
Donna sciocca! Alma di fango!
Cosa cerchi? che pretendi?
Fra noi gente d'alto rango
L'arrestarsi è inciviltà.
DON MAGNIFICO
(come sopra, da un'altra parte)
Serva audace! E chi t'insegna
Di star qui fra tanti eroi?
Va' in cucina, serva indegna,
Non tornar mai più di qua.
DON RAMIRO
(frapponendosi con impeto)
Alme vili ! invan tentate
Insultar colei che adoro;
Alme vili! paventate:
Il mio fulmine cadrà.
DANDINI
Già sapea che la commedia
Si cangiava al second'atto;
Ecco aperta la tragedia,
Me la godo in verità.
CLORINDA E TISBE
(fra sè)
Son di gelo.
DON MAGNIFICO
(Fra sè)
Son di stucco.
DANDINI
(Fra sè)
Diventato è un mamalucco.
CLORINDA, DON MAGNIFICO E DANDINI
Ma una serva...
DON RAMIRO
Olà tacete.
L'ira mia più fren non ha!
CENERENTOLA
(in ginocchio a Don Ramiro, che la rialza)
Ah! signor, s'è ver che in petto
Qualche amor per me serbate,
Compatite, perdonate,
E trionfi la bontà.
DON RAMIRO E DANDINI
(a Don Magnifico e le figlie)
Quelle lagrime mirate:
Qual candore, qual bontà!
CLORINDA, TISBE E DON MAGNIFICO
(con disprezzo)
Ah! l'ipocrita guardate!
Oh che bile che mi fa.
DON MAGNIFICO
Ma in somma delle somme,
Altezza, cosa vuole?
DON RAMIRO
Piano: non più parole.
(prende per mano Cenerentola)
Questa sarà mia sposa.
CLORINDA E TISBE
Ah! ah! dirà per ridere.
CLORINDA, TISBE E DON MAGNIFICO
(a Cenerentola)
Non vedi che ti burlano?
DON RAMIRO
Lo giuro: mia sarà.
DON MAGNIFICO
Ma fra i rampolli miei,
Mi par che a creder mio...
DON RAMIRO
(con aria di disprezzo)
Per loro non son io.
Ho l'anima plebea,
Ho l'aria dozzinale.
DANDINI
Alfine sul bracciale
Ecco il pallon tornò
E il giocator maestro
In aria il ribalzò.
DON RAMIRO
(A Cenerentola)
Vieni a regnar: lo impongo.
CENERENTOLA
(volendo baciar la mano a
Don Magnifico ed abbracciare
le sorelle, è rigettata con impeto)
Su questa mano almeno,
E prima a questo seno...
DON MAGNIFICO
Ti scosta.
CLORINDA E TISBE
Ti allontana.
DON RAMIRO
Perfida gente insana!
Io vi farò tremar.
CENERENTOLA
(passeggiando incerta, e riflettendo
ed abbandonandosi a vari sentimenti)
Dove son? che incanto è questo?
Io felice! oh quale evento!
È un inganno! ah! se mi desto!
Che improvviso cangiamento!
Sta in tempesta il mio cervello,
Posso appena respirar.
ALTRI
Quello brontola e borbotta,
Questo strepita e s'adira,
Quello freme, questo fiotta,
Chi minaccia, chi sospira;
Va a finir che a' Pazzarelli
Ci dovranno trascinar.
DON RAMIRO E DANDINI
Vieni, vieni. Amor ti guida
A regnar e a trionfar.
(Ramiro trae seco Cenerentola,
ed è seguito da Dandini e da Don Magnifico)
TISBE
Dunque noi siam burlate?
CLORINDA
Dalla rabbia io non vedo più lume.
TISBE
Mi pare di sognar... la Cenerentola...
ALIDORO
(entrando)
Principessa sarà.
CLORINDA
Chi siete?
ALIDORO
(con alterigia)
Io vi cercai la carità.
Voi mi scacciaste. E l'Angiolina, quella
Che non fu sorda ai miseri,
Che voi teneste come vile ancella,
Fra la cenere e i cenci,
Or salirà sul trono.
Il padre vostro
Gli è debitor d'immense somme.
Tutta si mangiò la sua dote.
E forse, forse questa reliquia di palazzo,
questi non troppo ricchi mobili,
saranno posti al pubblico incanto.
TISBE
Che fia di noi, frattanto?
ALIDORO
Il bivio è questo.
O terminar fra la miseria i giorni,
O curve a piè del trono
Implorar grazia ed impetrar perdono.
Nel vicin atrio io stesso,
Presago dell'evento,
La festa nuziale ho preparata:
Questo, questo è il momento.
CLORINDA
Abbassarmi con lei! Son disperata!
(parte)
ALIDORO
La pillola è un po' dura:
Ma inghiottirla dovrà; non v'è rimedio.
E voi, cosa pensate?
TISBE
Cosa penso?
Mi accomodo alla sorte:
Se mi umilio, alla fin non vado a morte.
(parte)
ALIDORO
Giusto ciel! ti ringrazio!
I voti miei Non han più che sperar.
L'orgoglio è oppresso.
Sarà felice il caro alunno.
In trono Trionfa la bontà.
Contento io sono.
(esce)
Finale Secondo
Scena Ultima
(All'alzarsi della tenda scorgessi un
atrio con festoni di fiori illuminato,
e nel cui fondo su piccola base siedono
in due ricche sedie Ramiro e Cenerentola
in abito ricco; a destra in piedi Dandini,
dame e cavalieri intorno. In un angolo don
Magnifico, confuso, con gli occhi fitti in
terra. Indi Alidoro, Clorinda e Tisbe,
mortificate, coprendosi il volto.)
CAVALIERI
Della fortuna istabile la revolubil
ruota Mentre ne giunge al vertice
Per te s'arresta immota.
Cadde l'orgoglio in polvere,
Trionfa la bontà.
DON RAMIRO
(scuotendo Cenerentola)
Sposa...
CENERENTOLA
(stupida per la gioia)
Signor, perdona
La tenera incertezza
Che mi confonde ancor.
Poc'anzi, il sai,
Fra la cenere immonda...
Ed or sul trono... e un serto mi circonda.
DON MAGNIFICO
(corre in ginocchio)
Altezza... a voi si prostra.
CENERENTOLA
Né mai m'udrò chiamar la figlia vostra?
DON RAMIRO
(accennando le sorelle)
Quelle orgogliose...
CENERENTOLA
Ah Prence,
Io cado ai vostri piè.
Le antiche ingiurie
Mi svanir dalla mente.
Sul trono io salgo, e voglio
Starvi maggior del trono.
E sarà mia vendetta il lor perdono.
Nacqui all'affanno, al pianto.
Soffrì tacendo il core;
Ma per soave incanto,
Dell'età mia nel fiore,
Come un baleno rapido
La sorte mia cangiò.
(a Don Magnifico e sorelle)
No, no; tergete il ciglio;
Perché tremar, perché?
A questo sen volate;
Figlia, sorella, amica
Tutto trovate in me.
(abbracciandole)
TUTTI MENO CENERENTOLA
M'intenerisce e m'agita,
È un Nume agli occhi miei.
Degna del tron tu sei
Ma è poco un trono a te.
CENERENTOLA
Padre... sposo... amico... oh istante!
Non più mesta accanto al fuoco
Starò sola a gorgheggiar.
Ah fu un lampo, un sogno, un gioco
Il mio lungo palpitar.
CAVALIERI
Tutto cangia a poco a poco
Cessa alfin di sospirar.
FINE DELL'OPERA.
|
ACTO SEGUNDO
Escena Primera
(Aposento en el palacio de Don Ramiro.
Don Magnifico entra con Clorinda y Tisbe)
DON MAGNÍFICO
(encolerizado)
¡Me parece que aquellos rufianes
se ríen de nosotros a escondidas.
¡Voto a todo el mosto prensado
que haré un caballericidio!
TISBE
Papá, no os inquietéis.
DON MAGNÍFICO
(paseando)
Me rondan por la cabeza
miles de pensamientos.
Sólo faltaba esa señora anónima.
CLORINDA
¿Y creéis que nos disputará
el corazón del príncipe?
Se parece a Cenerentola, eso es todo.
DON MAGNÍFICO
Ella se le parece hasta tal punto...
Se diría que son dos gotas de agua,
y cuando en la cena
ella hace cierta mueca con la boca,
yo gruño por mi parte, ¡diablos, es ella!
¡Pero el hábito no hace al monje!
¿Tendrá el valor de mezclarse con nosotros?
¿Y después charlar aquí y allá
con unos y otros,
mostrar tanta desenvoltura,
y no temer una tanda de bofetadas?
TISBE
Sí, sí esta hijastra
hasta en su parecido nos es nefasta
DON MAGNÍFICO
Pero ¿tú sabes qué tempestad
caería sobre mi cabeza
si alguno descubriera que he dilapidado
todo su patrimonio?
Para pagar vuestros caprichos,
yo la he dejado en la miseria,
se ha convertido en un bolsa vacía.
Si se descubre, yo lo pagaría caro querida.
CLORINDA
(con aire de misterio)
¿Y vos tenéis miedo a nuestro lado?
DON MAGNÍFICO
¿Hay buenas perspectivas?
TISBE
¡Ah!, debo deciros que nada, nada seguro.
CLORINDA
En cuanto a mí, falta poco
para que pueda molerla a palos
TISBE
En secreto
me ha llamado alma mía...
Ha dado un gran suspiro, y se ha ido
CLORINDA
¿Qué es un suspiro? Cuando me ve
se echa a reír
DON MAGNÍFICO
(reflexionando y mirando primero a una
y luego a la otra)
¡Ah! Por lo tanto, suspira aquí y ríe allá
CLORINDA
Decid, querido papá,
vos que tenéis una gran cabeza,
¿Qué pensáis? Decidlo francamente
DON MAGNÍFICO
Yo he jugado con las dos
y venceré sea cual sea la elección.
Entre las dos él no escapará;
¡Ah!, veréis, veréis,
hijas benditas,
¡cómo se hablará de mí en los periódicos!
Es el momento oportuno
para ponernos en pie.
Lo sabéis, estoy endeudado.
Hipotecado a vender mis botas a la criada.
Pero la vida continúa
y ¡se me agobiará con súplicas!
Mi único deseo como padre es este,
que redactéis la petición a mi modo.
Nos entenderemos entre nosotros;
hijas de mis entrañas, en vosotras confío.
Cualquiera que sea la hija
que en breve accederá al trono,
¡ah! no dejéis abandonado
a un magnífico papá.
Ya me veo a éste o aquél
llevándoseme a un rincón,
y, quitándose el sombrero,
comenzar: Señor barón,
¿a su real hija
llevaría un memorándum?
Tenga: para chocolate,
y un doblón bien acuñado
me desliza mientras tanto.
Yo contesto: Pues sí, veremos.
¿Es de peso? Hablaremos.
A palacio podéis entrar.
Ahora cambio: y agradable
toda olores, toda pomadas,
ante mi se inclina una joven
con suspiros y cumplidos:
¡Baroncín! No os olvidéis
del asunto y ya me entendéis...
Sin dinero habla a los sordos.
La manita al pronto extiende,
deja caer una piastra.
Yo, galante: ¡Bellos ojillos!
¡Ah! ¡Qué no haría yo por vos!
¡Yo deseo contentaros!
Me despierto a mediodía:
apenas hago sonar la campanilla,
y ya veo en torno al lecho
un montón de suplicantes:
éste pide protección;
aquél que un entuerto enderece;
uno querría un trabajito,
otro una cátedra y es un borrico,
uno la exclusiva de la aguja,
otro de la pesca de la anguila,
y entretanto en todas partes
me inundarán y atiborrarán
de memorias y peticiones,
de gallinas, de esturiones,
de botellas, de brocados,
de candelas y escabeche,
de buñuelos y pasteles,
de confituras, de confites,
de piastras, de doblones,
de vainilla y de café.
Basta, basta: no traigáis más:
acabad: ¡marchad!
Cierro puertas con cadenas:
inoportunos, enojosos,
fuera, fuera, alejaos.
Pronto, pronto, fuera de aquí.
(Sale)
TISBE
(acercándose en confianza)
¿Todavía piensas que el Príncipe
sueña contigo?
CLORINDA
¿Tú me lo preguntas?
TISBE
Sirvienta de vuestra Alteza
CLORINDA
A sus órdenes
(Salen, separándose y a
gasajándose con ironía)
Escena Segunda
(Ramiro, después Cenerentola huyendo de
Dandini, más tarde Alidoro oculto)
DON RAMIRO
¡Ah! Esta bella desconocida
con esa semejanza a la infeliz,
que esta mañana me ha conmovido,
va despertando en mi pecho
un afán inexplicable... Incluso Dandini
parece enamorado de ella.
Helos aquí: escondido podré escucharles.
(Se esconde)
DANDINI
¡Pero no huyáis, por Baco! Cuatro veces
me habéis hecho medir la galería.
CENERENTOLA
O cambiáis de lenguaje o me marcho.
DANDINI
¿Por qué? ¿Hablar de amor
es acaso algo malo?
CENERENTOLA
¡Pero si yo estoy enamorada de otro!
DANDINI
¿Y me lo decís a la cara?
CENERENTOLA
¡Ah! Señor,
¡ay! No os irritéis
si os hablo con sinceridad.
DANDINI
¿Y amáis?
CENERENTOLA
Perdonad...
DANDINI
¿Y amáis?
CENERENTOLA
A vuestro escudero.
DON RAMIRO
(apareciendo)
¡Oh, dicha! ¡Alma mía!
ALIDORO
(demostrando su alegría, en voz baja)
¡Va de maravilla!
DON RAMIRO
Pero, ¿el rango y la riqueza
no seducen tu corazón?
CENERENTOLA
Mi fausto es la virtud, la riqueza es el amor.
DON RAMIRO
Conque ¿serás mia?
CENERENTOLA
Despacio, primero debes
buscarme, conocerme, verme,
examinar mi fortuna.
DON RAMIRO
Yo, querida, te seguiré volando.
CENERENTOLA
Deténte: no me sigas.
Te lo ordeno.
DON RAMIRO
¿Y cómo entonces?
CENERENTOLA
(le entrega un brazalete)
Ten, búscame. y en mi diestra
el compañero encontrarás;
y entonces... si te gusto...
entonces me tendrás.
(Sale. Tras unos momentos de silencio)
DON RAMIRO
Dandini, ¿qué dices a esto?
DANDINI
¡Eh! Digo que de príncipe
he pasado a ser testigo.
DON RAMIRO
Y entonces... si te agrado...
entonces me tendrás.
¿Qué son estos enigmas?
(descubre a Alidoro)
¡Ah! Mi sabio,
venerado maestro. Mi corazón esta lleno
de misterioso amor.
¿Qué debo hacer?
ALIDORO
Lo que aconseje el corazón.
DON RAMIRO
{a Dandini)
Ya no eres príncipe: de tantas necias
que se vacíe mi palacio.
(llama a su séquito, que entra)
¡Hola, fieles amigos!
Que se prepare el coche al momento...
si pudiese tener las alas del viento.
Sí, juro encontrarla.
Amor, el amor me mueve:
aunque estuviese en el seno de Júpiter
yo la encontraré.
(contempla el brazalete)
Prenda adorada y querida,
cuánta ilusión me das al menos.
¡Ah, como te estrecharé
contra mis labios y mi pecho!
CABALLEROS
¡Oh! ¡Qué afán salta en su pecho!
No lo puedo comprender.
DON RAMIRO Y CABALLEROS
Volaremos, preguntaremos,
buscaremos, encontraremos.
Dulce esperanza, frío temor
pugnan dentro de mi/su corazón,
amor, amor me ha/le ha de guiar.
(Sale con el séquito)
Escenas Tercera y Quarta
(Alidoro, Dandini, después Don Magnífico)
ALIDORO
La noche se aproxima.
Aprovechando la oscuridad
y haciendo que vuelque la carroza
junto a la casa del barón, podría...
Cerca estoy de conseguir mis deseos.
{Sale apresuradamente. Entra Dandini)
DANDINI
(paseando)
¿Conque ya soy un ex? ¿Del todo al nada
he pasado en un instante?
¡Verdaderamente he representado
un papel brillante!
DON MAGNÍFICO
(entra apresurado)
Perdonad mis prisas...
Pero aquellas dos muchachas
están impacientísimas. ¿Podría
solicitaros la elección?
DANDINI
Está hecha, amigo.
DON MAGNÍFICO
(sorprendido, arrodillándose)
¡Está hecha! ¡Ah! ¡por piedad!, decid, hablad:
¡Está hecha! Y mi descendencia...
¿Vivirá entre estas nobles murallas?
DANDINI
(Levantándolo)
Todo el mundo no tardará en saberlo.
Pero por ahora es un gran secreto.
DON MAGNÍFICO
¿Y cuál, y cuál?
¿Clorindina o Tisbeta?
DANDINI
¡No os deis tanta prisa!
DON MAGNÍFICO
Decídselo al papá.
DANDINI
Pero entonces, vos sabréis guardar silencio.
DON MAGNÍFICO
Bien seguro, bien seguro, pero hablad ya.
DANDINI
(andando y mirando)
¿No nos oye nadie?
DON MAGNÍFICO
No se ve ni una mosca
DANDINI
Se trata de un cierto misterio
que os dejará estupefacto
DON MAGNÍFICO
(fuera de sí)
Estoy sobre ascuas
DANDINI
(aburrido, acercando una silla)
Entonces, comencemos por sentarnos
DON MAGNÍFICO
Pronto, por caridad
DANDINI
Vais a oír
un caso bastante extraordinario.
DON MAGNÍFICO
(para sí)
Ni que quisiera casarse conmigo.
DANDINI
¡Discreción absoluta!
DON MAGNÍFICO
(con cólera creciente)
Soy un hombre de honor
DANDINI
Quede en secreto
cuanto ahora escucharéis por boca mía.
DON MAGNÍFICO
Tengo por cuerpo un secreter ambulante.
DANDINI
Un secreto de importancia,
un misterio interesante
ahora os voy a revelar:
es una cosa extravagante,
que os va a asombrar.
DON MAGNÍFICO
Sin pestañear,
sin siquiera respirar,
me dispongo a escuchar.
Aquí estoy petrificado
contando cada sílaba.
DANDINI
(para sí)
¡Oh! ¡qué enredo! ¡qué desdicha!
No sé cómo empezar
DON MAGNÍFICO
(para sí)
¡Maldita flema!
Si se diese prisa en empezar
DANDINI
Hombre sabio y sesudo
siempre mejor aconseja;
si me casase con una de sus hijas,
¿cómo la debería tratar?
DON MAGNÍFICO
(para sí)
Heme aquí ya consejero.
(en voz alta)
Qué exceso de bondad!
si os place, pues, excelencia...
¡Bestia!..., alteza, escuchad.
Tened siempre dispuestos
treinta criados vestidos de gala,
ciento dieciséis caballos,
duques, condes y mariscales,
convidados a docenas,
helados en todos los convites,
también carrozas y lacayos.
DANDINI
Os respondo sin rodeos
que estamos muy distantes.
No acostumbro dar convites,
como siempre de las sobras,
no me acerco a los señores,
trato siempre a sirvientes
y acostumbro ir a pie.
DON MAGNÍFICO
¿Os burláis?
DANDINI
Lo prometo.
DON MAGNÍFICO
¿Y esto, entonces?
DANDINI
Es una comedia.
DON MAGNÍFICO
¿Y esto, entonces?
DANDINI
Es una comedia.
Mi principado es un cuento,
soy un hombre disfrazado;
pero ha venido el verdadero príncipe,
y por fin la máscara me ha arrancado.
Yo retorno... a mi trabajo...
soy Dandini el camarero;
hacer camas, cepillar ropa,
afeitar y peinar.
DON MAGNÍFICO
¿Afeitar y peinar?
De esta injuria,
de esta afrenta
el verdadero príncipe
me ha de dar cuenta.
DANDINI
¡Oh!, no os enfadéis,
nada de esto hará!
Pero salid pronto, al instante.
DON MAGNÍFICO
No saldré.
DANDINI
Sí, saldréis.
DON MAGNÍFICO
No saldré.
DANDINI
Sí, saldréis.
DON MAGNÍFICO
Ya lo veremos.
DANDINI
Ya lo veremos.
DON MAGNÍFICO
Ya hablaremos.
DANDINI
Ya hablaremos.
DON MAGNÍFICO
No saldré.
DON MAGNÍFICO
¡Soy un Barón!
DANDINI
Sí, saldréis.
El bastón está listo.
Sí, saldréis
DON MAGNÍFICO
No saldré.
Tengo en el cerebro
un contrabajo,
que bajo, bajo,
sonando va.
De arriba abajo,
¡qué ahogo,
vaya caída;
qué resbalón!
Ése, ése,
todos dirán;
de mí se burlarán
en la ciudad.
DANDINI
¡Pobre diablo!
Vaya alboroto,
que de alto abajo
le hace caer.
Vuestra excelencia
sea prudente:
si necesitáis navaja,
jabón y peine,
sabré rizarla,
afeitaros la barba.
¡Ah, ah! Miradle,
cuán loco está.
(Salen.)
(Entra Alidoro solo)
ALIDORO
Me ayuda el destino.
El amor piadoso favorece mis proyectos
Incluso la noche tempestuosa y oscura
favorece esta aventura
La carroza está ya dispuesta.
¿Dónde está Dandini?
Él lo quiere con él durante el trayecto.
¡Ah! Él se ha vuelto poco dócil e impaciente
Señal evidente de que el amor lo pincha.
Escena Quinta
(Salón en planta baja con chimenea
en casa de Don Magnifico. Cenerentola
con su atuendo de costumbre junto al fuego)
CENERENTOLA
Érase una vez un rey
que de estar solo se aburrió;
a fuerza de buscar halló,
pero tres se querían casar con él.
¿Qué hacer?
Desprecia el fasto y la hermosura
y finalmente escoge para sí
la inocencia y la bondad.
La, la, la
Li, li, li
La, la, la
(Mirando el brazalete)
¡Cuánto te quiero! Y aquel
a quien he dado tu compañero,
es más querido todavía...
Este señor Príncipe
¿qué pretende con sus muecas?
¡Bien! Yo no temo repetirle,
amo solamente un rostro bello
y un corazón sincero,
y prefiero a su escudero.
Mientras que mis hermanas...
¡Pero qué miradas!
¡Sus ojos se salen de sus órbitas!
(Se oye llamar fuertemente, y abre)
¿Qué ruido es ese?
¡Ah, qué veo! ¡Qué caras!
¡De regreso!
No creí que volveríais antes del alba.
Escena Sexta
(Don Magnífico, Clorinda, Tisbe y Cenerentola)
CLORINDA
(entrando, señalando a Cenerentola)
Pero ya os lo había dicho
DON MAGNÍFICO
¡Caramba, caramba!
¡Cuánto se parecen!
La otra es el original, ésta el retrato.
¿Lo has hecho todo?
CENERENTOLA
Todo.
¿Por qué me ponéis
tan mala cara?
DON MAGNÍFICO
Porque, porque...
Por una cierta bruja
que se te parece mucho...
CLORINDA
Sobre tus espaldas
desearía desfogarme.
CENERENTOLA
¡Mis pobres espaldas!
¿Qué tienen que ver con eso?
(Estallan relámpagos y truenos)
TISBE
¡Oh, hace mal tiempo!
Amenaza tempestad.
DON MAGNÍFICO
¡Algo más que tempestad!
Un rayo quisiera
que partiera al camarero.
CENERENTOLA
Pero decid,
¿que ha ocurrido?
¿Tenéis alguna pena secreta?
DON MAGNÍFICO
(con ímpetu)
Necia, vete:
ve a preparar la cena.
CENERENTOLA
Voy, si, voy.
(para sí)
¡Ah, que mai humor!
¡Ah! En el corazón llevo a mi escudero.
(Sale.)
Escena Séptima
(Don Magnífico, Tisbe, Clorinda;
Ramiro, vestido de príncipe, y Dandini)
DON MAGNÍFICO
¡Qué prole tan desvergonzada!
(para sí)
¡Pero qué tiempo! ¡Cae un diluvio!
CLORINDA
Callad.. ¿No oís?
DON MAGNÍFICO
Una carroza.
(Se oye volcar una carroza)
CLORINDA
¡Qué gran golpe!
DON MAGNÍFICO
Está hecho.
No se levanta nadie
TISBE
Tal vez alguien
habrá volcado
DANDINI
(desde dentro)
Socorro... ayuda..
TISBE
Corramos a levantarlo
CLORINDA
¡Necia!
¿Qué te importa quien se halla roto el cuello?
(Se oye llamar a la puerta)
DON MAGNÍFICO
¡Diablos! ¿quién será?
(Abre. Entra Dandini, después Don Ramiro)
DANDINI
Perdonad, amigo;
la carroza del príncipe
volcó... mas, ¿qué veo?
(Reconociendo a Don Magnífico.)
DON MAGNÍFICO
(sorprendido)
¡Ah! ¿Sois vos?
¿Pero dónde está el príncipe?
DANDINI
(señalando a Ramiro)
¿Le conocéis?
DON MAGNÍFICO
(permaneciendo sorprendido)
¡EI escudero! ¡Oh, ya caigo!
DON RAMIRO
Señor, perdonad,
es una circunstancia...
DON MAGNÍFICO
¿Qué decís? ¡No faltaba más, señor!
(A las hijas)
No ha venido sin razón.
Una de vosotras, hijas, será su esposa.
(A Cenerentola)
¡Eh! De prisa, Cenerentola,
acerca el sillón.
DON RAMIRO
No, no: unos minutos; otra carroza
en seguida llegará.
DON MAGNÍFICO
¡Qué! Nada mas faltaría.
CLORINDA
(con prisas hacia bastidores)
De prisa, Cenerentola.
Escena Octava
(Cenerentola acerca un sillón
a Dandini, a quien toma por el príncipe.)
CENERENTOLA
Aquí estoy.
DON MAGNÍFICO
Ofrécesela al príncipe, bestia, ese de allí.
CENERENTOLA
(sorprendida reconoce por
Príncipe a Don Ramiro; Se tapa
la cara con las manos e intenta huir)
Este... ¡Ah, qué veo! ¡Príncipe!
DON RAMIRO
No huyáis.
¡Qué! ¡El brazalete!
¡Sois vos! ¡Qué alegría!
¿Sois vos?
CENERENTOLA
(mirando el traje del Príncipe)
¿Y vos sois príncipe?
TISBE Y CLORINDA
(entre ellas, atónitas)
¡Qué sorpresa!
DANDINI
El lance es chistoso.
DON MAGNÍFICO
(queriendo interrumpir a Ramiro)
Pero...
DON RAMIRO
Callad.
DON MAGNÍFICO
(como antes)
Adiós, cordura. Sí...
DON RAMIRO Y DANDINI
Silencio.
CLORINDA, TISBE, CENERENTOLA,
DON RAMIRO, DANDINI Y DON MAGNÍFICO
¡Qué pasará!
Esto es un nudo enmarañado,
esto es una trama enrevesada,
quien lo desanuda más lo anuda;
quien lo desenreda más lo enreda;
y entretanto mi cabeza
da vueltas, da vueltas y luego se para,
voy a tientas en la oscuridad,
y comienzo a delirar.
CLORINDA
(arrancando con violencia a
Cenerentola de su aturdimiento)
Mujer necia, alma de barro,
¿qué buscas? ¿Qué pretendes?
Con personas de alto rango
es grosería mezclarse.
DON MAGNÍFICO
(como antes, a su vez)
Criada audaz, ¿quién te permite
estar aquí entre tantos héroes?
Vete a la cocina, criada indigna,
no vuelvas más por aquí.
DON RAMIRO
(interponiéndose con ímpetu)
Almas viles, en vano intentáis
insultar a quien yo adoro.
Almas viles, temblad:
mi furor estallará.
DANDINI
Ya sabía yo que la comedia
en el segundo acto cambiaba:
aquí empieza la tragedia,
pero en verdad me divierte.
CLORINDA Y TISBE
(para sí)
Helada me he quedado.
DON MAGNÍFICO
(para sí)
De una pieza me he quedado.
DANDINI
{para sí)
Convertido en mameluco.
CLORINDA, DON MAGNÍFICO Y DANDINI
Pero una criada...
DON RAMIRO
Ea, callad:
la ira ya no puedo contener.
CENERENTOLA
(De rodillas ante Don Ramiro, que la levanta)
Ah, señor, si es cierto que en vuestro pecho
algo de amor por mí sentís,
compadeceos, perdonad
y que triunfe la bondad.
DANDINI Y DON RAMIRO
(A Don Magnífico y a las hijas)
Mirad esas lágrimas;
¡qué candor, qué bondad!
CLORINDA, TISBE Y DON MAGNÍFICO
(con desprecio)
¡Ved la hipócrita!
¡Oh me revuelve la bilis!
DON MAGNÍFICO
Pero a fin de cuentas,
Alteza, ¿qué queréis?
DON RAMIRO
Despacio, no se hable más:
(toma la mano de Cenerentola)
ésta será mi esposa.
CLORINDA Y TISBE
¡Ah! ¡Ah! Bromea.
CLORINDA, TISBE Y DON MAGNÍFICO
(a Cenerentola)
¿No ves que se burla de ti?
DON RAMIRO
Lo juro: mía será.
DON MAGNÍFICO
Pero entre mis pimpollos,
paréceme a mi entender...
DON RAMIRO
(con aire de desprecio)
Para ellas no soy yo.
Tengo un alma plebeya,
tengo un aire escuderil.
DANDINI
Por fin la pelota
ha regresado al cesto:
y el jugador maestro
al aire la devolvió.
DON RAMIRO
(a Cenerentola)
Ven a reinar: lo ordeno.
CENERENTOLA
(Intenta besar la mano de Don Magnífico
abrazar a las hermanas, pero es
violentamente rechazada.)
Al menos sobre esta mano;
y primero en este pecho...
DON MAGNÍFICO
Aparta.
CLORINDA Y TISBE
Aléjate.
DON RAMIRO
¡Pérfida gente ruin!
Os haré temblar.
CENERENTOLA
(pasea desconcertada, reflexionando
y abandonándose a diversos sentimientos)
¿Dónde estoy? ¿Qué hechizo es éste?
¡Yo feliz! ¡Oh, qué acontecimiento!
¿Será ilusión? ¡Ah, si despierto!
¡Qué cambio tan repentino!
Mi cabeza siento ardiendo,
apenas puedo respirar.
LOS DEMÁS
Unos gruñen y murmuran,
otros se encolerizan y estremecen,
éste tiembla, aquél llora,
uno amenaza, otro suspira;
al final al manicomio
nos tendrán que trasladar.
DON RAMIRO Y DANDINI
Ven, ven; el amor te conduce
a reinar, a triunfar.
(Don Ramiro se lleva a Cenerentola.
Dandini y Don Magnífico le siguen.)
TISBE
¿Conque se han burlado de nosotras?
CLORINDA
De rabia me he quedado ciega.
TISBE
Me parece un sueño... la Cenerentola...
ALIDORO
(entrando)
... será princesa.
CLORINDA
¿Quién sois?
ALIDORO
(con altivez)
Yo os pedí limosna,
vosotras me echasteis. Y aquel ángel, que
no hizo oídos sordos a la miseria,
que vosotras teníais como vil criada,
entre la ceniza y los andrajos,
subirá al trono.
Vuestro padre
le debe unas sumas enormes
Ha consumido toda su dote.
Y tal vez, tal vez, esta ruina de palacio,
este mobiliario antiguo,
serán puestos a subasta pública
TISBE
¿Qué será de nosotras, mientras tanto?
ALIDORO
Una de dos:
o acabar vuestros días en la miseria,
o si no al pie del trono
implorar gracia y pedir perdón.
En la habitación contigua,
en previsión de los acontecimientos,
he hecho preparar la fiesta nupcial.
Es el momento.
CLORINDA
¿Humillarme ante ella? ¡Estoy desesperada!
(Sale)
ALIDORO
La píldora es un poco dura:
pero deberá digerirla, no tiene más remedio
Y vos, ¿qué pensáis?
TISBE
¿Qué pienso?
Me acomodo a mi suerte:
Me humillo, no quiero morir.
(Sale)
ALIDORO
¡Justicia celestial! ¡Te doy las gracias!
Mis votos ya no tienen que esperar.
Se ha castigado el orgullo,
mi querido alumno será feliz.
En el trono triunfa la bondad.
Estoy contento.
(Sale.)
Final Segundo
Última Escena
(Al levantarse el telón aparece un atrio
con guirnaldas de flores, al fondo sobre una
tarima sentados en dos asientos engalanados
don Ramiro y Cenerentola con traje de gala, a su
derecha Dandini de pie, con damas y caballeros
alrededor. En un ángulo Don Magnífico, confuso,
con los ojos fijos en el suelo. Después Alidoro,
Clorinda y Tisbe, afligidas, cubriéndose el
rostro)
CABALLEROS
La voluble rueda de la fortuna
inestable para ti queda inmóvil
antes de llegar al vértice.
El orgullo se convierte en polvo,
triunfa la bondad.
DON RAMIRO
(con dulzura a Cenerentola por el brazo)
Esposa...
CENERENTOLA
(boquiabierta de alegría)
Señor, perdona
la tierna incertidumbre
que todavía me confunde.
Poco ha, vos lo sabéis,
entre la sucia ceniza...
Y ahora en el trono... y ciñendo una corona.
DON MAGNÍFICO
(arrodillándose)
Alteza... ante vos me postro...
CENERENTOLA
¿No me llamaréis jamás hija vuestra?
DON RAMIRO
(señalando a sus hermanas)
Aquellas orgullosas...
CENERENTOLA
Ah, príncipe,
me arrojo a vuestros pies.
Las antiguas injurias
ya se han desvanecido.
Subo al trono y deseo mostrarme
mayor que el trono;
y mi venganza será el perdón.
Nací para sufrir, para llorar,
sufrió callando el corazón;
pero como por encanto
en la flor de mi juventud,
con la velocidad del rayo
mi suerte cambió.
(a Don Magnífico y a las hermanas)
No, no. Enjugad las lagrimas,
¿Por qué temblar, por qué?
Venid a mis brazos;
hija, hermana, amiga,
todo eso en mí tendréis.
(Abraza a las hermanas.)
TODOS MENOS CENERENTOLA
Me enternece y me conmueve,
es un ángel a mis ojos.
Digna del trono eres,
pero un trono es poco para ti.
CENERENTOLA
Padre... Esposo... Amigo... ¡Oh, instante!
Nunca más junto a la lumbre
triste y sola he de cantar.
Ah, mi largo padecer ha sido un relámpago,
un sueño, un juego.
CABALLEROS
Todo cambia poco a poco:
deja al fin de suspirar.
FIN DE LA ÓPERA
Escaneado y adaptado por:
Rafael Torregrosa Sánchez 2000
|