BELISARIO

 

Personajes

BELISARIO

ANTONINA

IRENE

JUSTINIANO

ALAMIRO

EUTROPIO

EUDORA

OTTARIO

General Bizantino

Esposa de Belsario

Hija de Belisario

Emperador Bizantino

Guerrero Bárbaro

Jefe de la Guardia Imperial

Amiga de Irene

Rey de los Alanos y Búlgaros

Barítono

Soprano

Mezzosoprano

Bajo

Tenor

Tenor

Soprano

Tenor

 

La acción se desarrolla en Constantinopla, en el año 580.

 

PARTE PRIMA 


(Il Trionfo)


(Atrio interno del palagio imperiale, con trono a 
destra. A traverso dell'intercolunnio magnifica 
veduta di Bisanzio)

Scena Prima

(Senatori dalla reggia, e popolo, accorrendo da 
più parti)

TUTTI
Serto di eterni lauri
impongasi alla chioma
del prode, onde Bisanzio
emula fu di Roma.
Invitto Belisario,
gloria di nostra età.
Quanto vivranno i secoli
il nome tuo vivrà.

(si dileguano)

Scena Seconda

(Irene da un lato, Eudora dall'altro, entrambe 
con seguito di donzelle)

IRENE
Corri amica... voliam sulla sponda
all'amplesso del forte che arriva...
Ve', pe', trivi già il popolo inonda.
Odi il suon della calca festiva...
Delle trombe frammisto allo squillo
del trionfo già l'inno intuonò.
Salutando l'augusto vessillo
che il terror fra i nemici portò.

La man terribile del vincitore
di baci fervidi io coprirò,
e al sen stringendomi del genitore,
rapita in estasi d'amor sarò.
Un pianto tenero forse gli accenti
sul labbro timido mi troncherà...
Ma quelle lagrime fieno eloquenti,
ma quel silenzio tutto dirà!

TUTTI
Giorni di gloria, giorni ridenti
brillar sul Bosforo il ciel farà.

(partono)

Scena Terza

(Antonina, ed Eutropio, da opposte vie)

ANTONINA
Plauso! Voci di gioia!...

EUTROPIO
Il volgo insano
corre sul lido a festeggiar l'incontro
del reduce tuo sposo.

ANTONINA
Mio sposo un parricida!

EUTROPIO
Oh!... Che favelli!

ANTONINA
Ascolta, e del mio sdegno
abbi sicuro pegno.
Lo schiavo di... colui, Proclo, morendo
a me narrò; che di svenare il figlio
Belisario gl'ingiunse, ond'ei lo trasse
fuor di Bisanzio, e a trucidarlo il ferro
alzò, ma il ferro dalla man gli cadde.
E tutto inorridito
abbandonò, fuggendo, il pargoletto
sovra deserta sponda...
pasto forse alle belve... o preda all'onda!

EUTROPIO
Che intesi!... Ahi! snaturato genitore!
Io ti compiango.

ANTONINA
Immenso è il mio dolore!

Sin la tomba è a me negata!...
Sin le ceneri del figlio!
Ah! di lagrime il mio ciglio
viva fonte ognor sarà...
Madre, oh Dio! più sventurata
mai la terra non avrà!

EUTROPIO
Ti conforta: dell'eccesso
pagherà quell'empio il fio;
ma rammenta che promesso
era un premio all'amor mio!
La tua destra...

ANTONINA
Or dimmi: ordita
fu la trama?

EUTROPIO
E appien compita.
Una man fedele, esperta
già le cifre simulò.

ANTONINA
La sua perdita?...

EUTROPIO
Fia certa.

ANTONINA
Vendicata almen sarò!

Ombra pallida e diletta,
che t'aggiri a me d'intorno;
meco esulta... è questo il giorno
che il delitto punirà. 
O desio della vendetta
tu sei vita a me soltanto...
Io versai dirotto pianto,
altri il sangue verserà.

EUTROPIO
Irene incontro a lui frattanto...
Simular ti converrà.

(Le guardie imperiali cominciano a disporre 
per l'atrio. Antonina ed Eutropio partono)

Scena Quarta

(Giustiniano e guardie)

GIUSTINIANO
O nume degli eserciti,
a te sia laude eterna:
guidò ne' campi italici
l'aita tua superna
il duce formidabile
che i Goti debellò,
e il serto mio di splendida
gemma novella ornò.

(ascende al trono)

Scena Quinta

(I predetti. Trionfo di Belisario, esce prima la
banda militare, che vien seguita da lungo tratto 
di popolo, quindi i magistrati ed il senato, segue poi 
con marcia trionfale l'esercito di Belisario. Alcuni 
guerrieri portano i tesori predati, fra i quali è la 
corona ed il manto pomposo di Vitige, re dei Goti. 
Intanto che si avanzano le schiere si canta il seguente)

CORO
L'inno della vittoria
spanda sì forte un grido,
che valicato il pelago
scorra di lido in lido,
e dica ai regni nordici
in suono di terror:
v'è un Belisario!
e i barbari dipinga il pallor. 

Scena Sesta

(Belisario comparisce sopra magnifico carro,
ha il capo cinto da una corona di alloro, ed un 
purpureo manto è sovrapposto alla sua aurea 
armatura. Sono d'intorno al duce i Goti prigionieri, 
fra i quali è Alamiro: i veterani chiudono il trionfo. 
Al mostrarsi di Belisario le trombe squillano più forte,
e si raddoppiano le acclamazioni)

CORO
Invitto Belisario,
gloria di nostra età,
quanto vivranno i secoli
il nome tuo vivrà.

BELISARIO
(discende dal carro e si presenta all'Imperatore)
Cesare, hai vinto; e l'itala contrada,
di natura dolcissimo sorriso,
della vittoria è frutto.
Mira al tuo piè le spoglie opime, e questi
giovani prigionieri, al cui valore
mal rispondea fortuna.
Deh! se mercede alcuna
sperar mi lice, tua pietade imploro
per essi, e te, cui la pietade è istinto;
non preghi indarno il vincitor pel vinto.

GIUSTINIANO
Tremendo in guerra, umano in pace, e sempre
sei grande, o Belisario! I lor destini

(accennando i prigionieri)

a te commetto.

(scende dal trono)

Abbracciami. Rifulga
alta letizia intorno,
tutto festeggi così lieto giorno.

(parte seguito dai magistrati, dal senato e dalle 
guardie. L'esercito ed il popolo escono pel fondo)

BELISARIO
(ai prigionieri, che cadono alle sue 
ginocchia tranne Alamiro)
Liberi siete.
Addio.

(li rialza, ed essi partono)

Che veggio!... Il dono
sprezzi forse Alamiro?

ALAMIRO
(con tenerezza)
Io?... Ti son grato:
ma, già tel dissi, al fianco tuo m'annoda
tale un poter, che libertà m'è grave,
lungi da te.

BELISARIO
(con pari tenerezza, ed abbracciandolo)
Rimani
adunque meco... in libertà rimani.
Ho tutto il cor commosso
da ignoto affetto, che spiegar non posso!

Quando di sangue tinto,
e fra catene avvinto,
in riva al Trasimeno
tratto mi fosti al piè,
tenera voce in seno
mi favellò per te!

ALAMIRO
Ah! se mi fia ricetto
di Belisario il tetto,
di mia crudel fortuna
gli oltraggi scorderò...
Nel suol che a me fu cuna
almen la tomba avrò!

BELISARIO
Sei tu greco!... Il ver dicesti?

ALAMIRO
Greco io son.

BELISARIO
Da chi nascesti?

ALAMIRO
Tal mistero il ciel mi asconde!...
Fui da un barbaro allevato.
Ei del Bosforo alle sponde
mi rinvenne abbandonato.

BELISARIO
E costui su greco suolo
che traea?

ALAMIRO
Desio di preda.

BELISARIO
Derelitto in terra e solo
più non sei: per te succeda
di sereno a trista aurora.
Ebbi un figlio, e lo perdei!...
La sua morte io piango ancora...
Or quel figlio a me tu sei.

ALAMIRO
Io tuo figlio!... a me tu padre!...
Ah! di gioia ho pieno il cor!

BELISARIO
Ne' miei lari...

ALAMIRO
Fra le squadre...

BELISARIO
Sempre insieme...

ALAMIRO
Uniti ognor.

BELISARIO, ALAMIRO
Sui campi della gloria
noi pugneremo al lato
frema, o sorrida il fato
vicino a te starò...
La morte, o la vittoria
con te dividerò.

Scena Settima 

(Irene ed Antonina entrano)

IRENE
Padre!...

(correndogli incontro)

BELISARIO
Irene, m'abbraccia...

IRENE
Alfin son teco!...
Noi corremmo ver te; ma della gioia
al violento assalto
mal resse il cor della tua sposa, e priva
finor di sentimento...

BELISARIO
(volgendosi ad Antonina e restando 
colpito dal di lei turbamento)
Oh ciel!... Traveggo! 
Sulla turbata fronte
del duolo hai tu, non del piacer le impronte che fu?
Nuova sciagura...

ANTONINA
(con accento vibrato)
Nuova!... Ti rassicura;
quale innanzi al partir, tal rivedrai
la tua magion... Sol Proclo il ciel... togliea
da questa valle di dolore albergo,
e di colpe.

BELISARIO
(fra sé)
Il suo fallo Iddio perdoni!...

Scena Ottava

(Eutropio entra)

EUTROPIO
Cesare a te m'invia... l'acciar deponi.

IRENE, ALAMIRO, EUDORA, DONZELLE
Come!...

BELISARIO
Vaneggi tu!...

EUTROPIO
Di arditi accenti passò stagion! 
Quell'orgogliosa fronte
piega al voler d'Augusto.

IRENE
Ed osi?...

ALAMIRO
Audace!...

BELISARIO
Tacete, è forza l'obbedir... 
Ma il brando di Belisario non lo avrà che un prode.

(lo dà ad Alamiro)

(ad Eutropio con nobile intrepidezza)

Andiam.

IRENE
Padre...

ALAMIRO
Signor, deh! lascia...

(volendo seguire Belisario, egli con un gesto 
autorevole impone loro di rimanere, e parte 
con Eutropio e le guardie)

EUDORA, DONZELLE
Oh! cielo!

ANTONINA
(fra sé)
Comincia la vendetta!

ALAMIRO
Io fremo!...

IRENE
Io gelo!

(Partono)

Scena Nona

(Aula senatoria. Da un lato molti seggi fra' quali uno 
più elevato per l'imperatore. Vi è un tavolino, su cui 
alcuni papiri, il volume delle leggi, ed una spada. 
Senatori)

TUTTI
Che mai sarà!
Perché solleciti
così ne aduna?...
Sovrasta a Cesare
sventura alcuna?

ALCUNI
Forse un colpevole
punir si deve?

GLI ALTRI
Forse la patria danno riceve!

TUTTI
Ma il prence tacito qui volge e solo...
Nel volto torbido
profondo duolo
sculto gli sta!...
Che mai sarà!

Scena Decima

(Giustiniano e detti)

GIUSTINIANO
(va mestamente a sedere, ad un suo 
cenno tutti si adagiano)
Sostegni del mio trono, un fero evento
ogni gioia distrusse. Innanzi tratto,
accusato d'orribile misfatto,
tal vi fia, che il vederlo, il sol vederlo
vi agghiaccerà le vene.

EUTROPIO
Chi?

GIUSTINIANO
Belisario.

SENATORI
Belisario!...

GIUSTINIANO
Ei viene.

Scena Undicesima

(Belisario fra guardie, Eutropio dal lato 
opposto e detti)

GIUSTINIANO
S'apra il giudizio.

(Un senatore siede presso il tavolino, Eutropio
va a collocarsi in piedi accanto di esso)

EUTROPIO
Belisario, accuso di fellonia.

BELISARIO
Che intendo!

EUTROPIO
Al declinar di questo giorno istesso
del suo trionfo, le ribelli squadre,
da lui compre e sedotte,
dovean, franta ogni legge, e spento il giusto

(indicando Giustiniano con simulato raccapriccio)

coronare il suo crin nel serto augusto.

BELISARIO
Calunnia infame!...

EUTROPIO
A contestar l'accusa
queste produco sue medesime cifre.

(accennando i papiri sul tavolino)

BELISARIO
(lanciandovi uno sguardo)
Ch'io vegga è ver, son mie.

GIUSTINIANO
Leggile.

BELISARIO
(dopo aver letto)
Orrenda, inesplicabil trama!...
Son questi i fogli che inviai dal campo
alla consorte...
Ma d'Averno forse una furia maligna
alle amorose note altre ne aggiunse!

GIUSTINIANO
Dunque!...

BELISARIO
Il vero chiarir potria la sposa:
ma che non libra Astrea sull'equa lance
l'odio e l'amor, m'è noto.

GIUSTINIANO
Ella s'avanzi.

Scena Dodicesima

(I suddetti, ed Antonina seguita da Irene ed Alamiro)

BELISARIO
Irene, sposa... ah! voi nol crederete...
Mi trasse iniqua sorte
pel cammin del trionfo incontro a morte!

ALAMIRO
A morte!...

IRENE
Oh, Dio!...

BELISARIO
Rimira. Su questi fogli, che smarristi al certo,
nemica man fra le mie cifre intruse
sensi ribelli.

(dà i fogli ad Antonina che cerca di nascondere
la sua orribile agitazione)

Or leggi, e di' se tu gli avesti
tali, o donna, da me.

ANTONINA
Sì.

(rinfrancata da uno sguardo furtivo di Eutropio)

BELISARIO
(come colpito da un fulmine)
Sì, dicesti?

(Irene, Alamiro, Giustiniano ed i Senatori fanno 
un movimento di sorpresa e di orrore)

IRENE
Ah, madre!...

GIUSTINIANO, SENATORI
È reo?

ANTONINA
Sincero fu il labbro mio.

ALAMIRO
Crudel!

BELISARIO
Sposa, ed attesti!...

ANTONINA
Il vero.

GIUSTINIANO, SENATORI
Reo Belisario!

TUTTI
(tranne Antonina ed Eutropio)
Oh, ciel!

BELISARIO
Da chi son io tradito!...
Non reggo a tanto duol!...
E ancora inorridito
non si nasconde il sol!

ANTONINA
(fra sé)
Renda il mio core ardito
tutto il materno duol...
L'iniquo sia punito,
e poi m'inghiotta il suol.

IRENE
(fra sé)
Non regge il cor ferito,
non regge a tanto duol!...
Ah! fugga inorridito,
a noi si asconda il sol.

ALAMIRO
(fra sé)
Eccesso empio, inaudito!
Ira m'ingombra, e duol...
Non fugge inorridito...
Non si nasconde il sol!

EUTROPIO
(fra sé)
Renda quel core ardito
tutto il materno duol.

GIUSTINIANO, SENATORI
(fra sé)
Tramonterà vestito
per noi di tutto il sol!

BELISARIO
(prendendo la figlia per mano e conducendola
innanzi ad Antonina)
Madre tu fosti, e moglie:
l'infame accusa or toglie
la vita a me, l'onore;
ad essa il genitore!
Se tacque nel tuo petto
il maritale affetto,
dovea nell'alma impura
tacerti ancor natura?

ANTONINA
(volgendosi al senato)
Natura invoca, e scempio
egli ne fea... quest'empio!...

BELISARIO
Che!...

ANTONINA
Proclo...

BELISARIO
Ebben?

ANTONINA
Morendo svelò l'arcano orrendo.

BELISARIO
(retrocede vacillando, e coprendosi il volto con
estremo terrore)
Dio!...

IRENE, ALAMIRO
Freme!...

GIUSTINIANO, SENATORI
Asconde il ciglio!...

ANTONINA
Quel mostro uccise il figlio!

IRENE, ALAMIRO
Ahi!

GIUSTINIANO, ANTONINA
Parricida ancor!

IRENE, ALAMIRO, 
GIUSTINIANO, SENATORI
Oh, giorno di terror!

(Giustiniano ed i Senatori si alzano e circondano
Belisario rabbrividiti)

BELISARIO
(è convulso a segno di non poter parlare: egli accenna 
all'imperatore, ed al senato di frenare il raccapriccio, 
ed ascoltarlo; e dopo si volge ad essi con voce 
interrotta)
Sognai... fra genti... barbare...
terribile un guerriero...
che minacciava... i cardini
crollar... del greco impero.
Chiesi di lui... ripetere
del figlio intesi il nome...
nel sen mi corse un brivido!...
Mi si drizzar le chiome!
Interpretò lo spirito
del sogno un uom di Dio;
e all'oriente infausto
predisse il sangue mio.
Fremetti... della patria
crudo mi fe' il periglio...
Mandò natura un gemito...
E cadde estinto il figlio.

IRENE, ALAMIRO
ANTONINA, EUTROPIO
Misero genitor! Barbaro!

GIUSTINIANO, SENATORI
Oh, giorno di terror!

ANTONINA
Pera l'empio che offese natura...
Cielo e terra colpevole il grida...
Non lo sposo, il crudel parricida
spento plachi il mio giusto furor.
Ah! dovunque mi volgo, m'aggiro,
l'ombra inulta del figlio rimiro!...
La sua voce, il suo gemito estremo
mi ricerca le fibre del cor.

BELISARIO
Per me suona già l'ora funesta...
Empia sposa la scure mi appresta!
Ah! tu almen sulla tomba paterna
spargi, o figlia, una lacrima, un fior.

(al senato)

Se mi danna l'offesa natura,
se di morte colpevol mi grida,
Grecia taccia... mi fe' parricida
della patria il santissimo amor.

IRENE, ALAMIRO
(fra sé)
Le sue leggi sconvolse natura!
Reo di morte una sposa lo appella!...
Ahi, del padre/prode tramonta la stella!
Tutto è duolo, spavento, ed orror!

EUTROPIO
(fra sé)
Il rigor dell'estrema sciagura
su quel capo aborrito già piomba:
la sua colpa gli aperse la tomba,
ve lo spinge vendetta ed amor.

GIUSTINIANO, SENATORI
(fra sé)
Freme il turbine, il cielo si oscura,
mugghia il tuono, ed in tanta procella
d'oriente sparisce la stella!...
Tutto è duolo, spavento, ed orror!

(Belisario è condotto altrove dalle guardie. Irene ed 
Alamiro lo seguono desolati. Antonina ed Eutropio 
si allontanano per il lato opposto. Giustiniano ed i 
Senatori rimangono atteggiati di grave dolore)
ACTO PRIMERO 


(El Triunfo)


(Salón interior del palacio imperial. Un trono a 
la derecha. A través de las columnas se puede 
ver una magnífica vista de Bizancio)

Escena Primera 

(Senadores del reino, y pueblo, acuden de todas
partes) 

TODOS 
Que honren al héroe 
con una corona de laureles, 
a aquel que en Bizancio emula 
lo que fue Roma.
Belisario invencible, 
gloria de nuestra época,
tu nombre perdurará
por siempre.

(se marchan)

Escena Segunda 

(Irene a un lado, Eudora a otro, ambas con 
un séquito de doncellas)

IRENE 
¡Corramos amigas!... Vayamos a la orilla 
para abrazar al victorioso que llega... 
¡Mirad, el pueblo ya lo colma de gloria!
¡Oíd el sonido de la fiesta!...
¡Los sonidos de las trompetas
entonan un himno triunfal!
Todos se inclinan ante el augusto estandarte 
que causó terror entre sus enemigos.

¡De besos cubriré
la mano terrible del vencedor!
Un éxtasis de amor me embriagará
mientras abrazo a mi padre.
Mis tímidos labios apenas le dirigirán
unas palabras ahogadas por el tierno llanto...
¡Pero mis lagrimas serán harto elocuentes
y el silencio todo lo dirá!

TODOS 
Días alegres de gloria 
hacen brillar el cielo sobre el Bósforo.

(salen)

Escena Tercera 

(Antonina y Eutropio, por calles opuestas) 

ANTONINA 
¡Aplausos! ¡Voces de alegría!... 

EUTROPIO 
El vulgo inculto
corre a la orilla 
para festejar la llegada de tu esposo. 

ANTONINA 
¡Mi esposo es un parricida!

EUTROPIO 
¡Oh!... ¿Qué dices?

ANTONINA 
Escucha, y comprenderás mi desdén.
Proclo, el esclavo de Belisario,
me lo contó en su lecho de muerte: 
Belisario deseaba deshacerse de mi hijo. 
Ordenó a Proclo que 
lo llevara fuera de Bizancio y lo matara... 
Más Proclo no tuvo el valor suficiente...
Horrorizado y abandonado,
el muchacho huyó
hacia tierras lejanas 
donde quizás haya sido presa de las fieras

EUTROPIO 
¡Qué escucho!... ¡Ah! ¡Malnacido! 
Te compadezco...

ANTONINA 
¡Inmenso es mi dolor!
 
¡Incluso se le niega la tumba
a las cenizas de un hijo! 
¡Ah, mis ojos serán
un manantial de lágrimas!...
¡Madre más desdichada 
no hay sobre la Tierra, oh Dios!

EUTROPIO 
Consuélate... 
Ese impío pagará su acción.
¡Pero recuerda que como premio
me prometiste tu amor!
Tu mano...

ANTONINA 
Dime: 
¿el plan está ya preparado? 

EUTROPIO 
Casi está listo. 
Una mano fiel y experta,
imitó su letra.

ANTONINA 
¿Morirá?

EUTROPIO 
Tenlo por seguro

ANTONINA 
¡Al menos seré vengada! 

Sombra pálida y querida
que vagas a mi alrededor,
alégrate conmigo... éste es el día
en el que se castigará el delito. 
¡Oh, deseo de venganza, 
tú eres mi única vida!...
Yo vertí mucho llanto,
pero otros verterán sangre.

EUTROPIO 
Debo irme hacia su encuentro. 
Mientras tanto te conviene disimular. 

(Los guardias imperiales empiezan a disponer 
el salón. Antonina y Eutropio salen)

Escena Cuarta 

(Justiniano y guardias)

JUSTINIANO 
¡Oh, Dios de los ejércitos, 
sé alabado eternamente!
Tú guiaste por los campos itálicos
al valiente caudillo 
que con tu suprema ayuda 
venció a los godos.
¡Ahora mi cabeza está adornada
con nuevas joyas!

(sube al trono)

Escena Quinta

(Triunfo de Belisario. Sale una banda militar 
seguida por numerosos ciudadanos. Luego, los 
magistrados y senadores. Suena una marcha 
triunfal y desfila el ejército de Belisario. Algunos 
guerreros llevan los tesoros robados, entre los 
cuales están la corona y el manto del rey godo 
Vitigia. Mientras avanzan, se canta lo siguiente)

CORO 
¡Que resuene poderoso
el himno de la victoria
y que atravesando el mar, 
de orilla a orilla, 
lleve a los reinos del norte
un mensaje aterrador!
¡Belisario, 
yugo de los bárbaros!

Escena Sexta 

(Belisario aparece sobre un magnífico carro, 
ceñido con una corona de laureles y con un
manto púrpura sobre su armadura dorada. 
Prisioneros godos a su alrededor, entre los 
cuales está Alamiro. Las trompetas resuenan 
y los vítores se duplican con la aparición de 
Belisario) 

CORO 
¡Belisario invencible!
¡Gloria de nuestra época!
¡Tu nombre perdurará
por siempre!

BELISARIO 
(baja del carro y se postra ante el emperador) 
¡César, he vencido! 
Ahora Italia ya disfruta con 
la dulce sonrisa y el fruto de la victoria.
Contempla a tus pies las riquezas obtenidas
y a estos jóvenes prisioneros, 
a cuyo valor mal les respondió la suerte.
¡Ah! Si puedo esperar merced alguna,
te suplico el perdón para ellos.
Para ti la piedad es una cualidad,
no la niegues al vencedor para con el vencido.

JUSTINIANO 
Terrible en la guerra y  humano en la paz,
¡siempre grande, oh Belisario! 

(señalando a los prisioneros) 

¡El perdón les otorgo!

(baja del trono) 

¡Abrázame y disfruta 
de la alegría que nos rodea!
¡Todos festejan este alegre día!

(sale seguido por los magistrados, el senado y los 
guardias. El pueblo sale por el fondo)

BELISARIO 
(a los prisioneros, que se arrodillan ante él, 
excepto Alamiro)
¡Sois libres!
¡Adiós!

(los levanta y se van)

¡Qué veo!... 
Alamiro ¿quizás rechazas tal regalo?

ALAMIRO 
(con ternura)
¿Yo?... 
Te lo agradezco, pero ya te lo dije.
Me une a ti tal camaradería 
que la libertad es terrible si estoy lejos de ti.

BELISARIO 
(con igual ternura y abrazándolo)
Quédate pues conmigo... libre eres.
¡Este desconocido cariño, 
que no puedo explicar, 
me conmueve el corazón!

Cuando ensangrentado
y encadenado,
a la orilla del Trasimeno,
te pusieron a mis pies,
una tierna voz en mi interior
habló por ti.

ALAMIRO 
¡Ah! Si se me ofrece
el techo de Belisario,
olvidaré los ultrajes
y mi cruel suerte...
¡Al menos tendré una tumba
en el suelo en el que nací!

BELISARIO 
¿Eres griego?... ¿No me engañas?

ALAMIRO 
Griego soy 

BELISARIO 
¿Quién es tu madre? 

ALAMIRO 
¡El cielo me oculta la respuesta!... 
Fui ahijado de un guerrero.
Él me encontró abandonado 
en las orillas del Bósforo

BELISARIO 
¿Y él fue quien te trajo 
a suelo griego?

ALAMIRO 
Así es

BELISARIO 
Solo y desamparado 
en la tierra no estarás: 
para ti surge una nueva aurora.
Tuve un hijo y lo perdí... 
Su muerte todavía lloro... 
Ahora, ¡tú serás ese hijo!

ALAMIRO 
¿Yo, tu hijo?... ¿Tú, mi padre?... 
¡Ah, mi corazón rebosa de alegría! 

BELISARIO 
A mi lado... 

ALAMIRO 
... entre las huestes... 

BELISARIO 
... siempre juntos.

ALAMIRO 
¡Ambos unidos!

BELISARIO, ALAMIRO 
Sobre los campos de la gloria 
pelearemos juntos. 
Cerca de ti estaré,
propicio o adverso nos sea el destino.
¡Contigo compartiré
la muerte o la victoria!

Escena Séptima 

(Irene y Antonina entran)

IRENE 
¡Padre!... 

(corriendo a su encuentro)

BELISARIO 
¡Irene, a mis brazos!... 

IRENE 
¡Por fin estoy contigo! 
Hemos corrido para verte,
pero la alegría no sentó muy bien 
al corazón de tu esposa
que desfallece de desánimo... 

BELISARIO 
(Se vuelve hacia Antonina y queda 
impresionado por su aspecto)
¡Oh, cielo!... ¡Te vuelvo a ver! 
Pero ¿sientes preocupación 
en vez de alegría? 
¿Qué ha pasado? Quizás una nueva desgracia... 

ANTONINA 
(vehemente)
¡Nueva!... ¡No lo dudes!
Antes de lo que te imaginas lo sabrás...
¡Sólo Proclo y el cielo saben
el profundo dolor y amargura 
que albergo!

BELISARIO 
(para sí)
¡Oh Dios, perdona su error!...

Escena Octava 

(Entra Eutropio)

EUTROPIO 
El César a ti me envía... ¡entrégame la espada!

IRENE, ALAMIRO, EUDORA, DAMAS 
¿Cómo?... 

BELISARIO 
¡Tú deliras!... 

EUTROPIO 
¡Basta de palabras! 
¡Agacha tu orgullosa cabeza
ante el deseo del Augusto!

IRENE 
¡Cómo te atreves!... 

ALAMIRO 
¡Audaz!... 

BELISARIO 
¡Callad! Mi deber es obedecer... pero
el arma de Belisario tan sólo la tendrá un héroe.

(se la da a Alamiro)

(a Eutropio con noble intrepidez)

¡Vamos!

IRENE 
¡Padre!... 

ALAMIRO 
¡Señor, ah! Deja que...

(Quiere seguir a Belisario, pero él con un gesto 
autoritario le ordena que se quede con ellos y 
parte con Eutropio y los guardias)

EUDORA, DONCELLAS 
¡Oh! ¡Cielo! 

ANTONINA 
(para sí)
¡Comienza la venganza!

ALAMIRO 
¡Tiemblo!... 

IRENE 
¡Temo! 

(Salen)

Escena Novena

(Cámara del Senado. Muchos asientos, de los 
que el más elevado es el del emperador. Una 
mesa sobre la que hay algunos papiros, el 
libro de leyes y una espada.)

TODOS 
¿Qué ocurre? 
¿Por qué nos convocan 
de esta manera?
¿Le habrá ocurrido al César
alguna desgracia?

ALGUNOS 
¿Tendremos que castigar
a algún culpable?

LOS OTROS 
¿Habrá recibido la patria algún daño? 

TODOS 
El príncipe ha llegado taciturno... 
¡Se puede ver en su rostro
un profundo dolor
y preocupación!... 
¿Qué ocurrirá? 

Escena Décima

(Justiniano entra)

JUSTINIANO 
(se sienta con tristeza y a una señal suya 
todos se acomodan)
Ha caído sobre mi trono una fatal desgracia 
que ha destruido toda la alegría. 
Ahora comparecerá alguien 
acusado de un horrible crimen
y con sólo verlo, se os helará la sangre.

EUTROPIO 
¿Quién? 

JUSTINIANO 
Belisario. 

SENADORES 
¡Belisario!... 

JUSTINIANO 
Aquí llega. 

Escena Undécima

(Entra Belisario, custodiado entre guardias, y 
Eutropio se situa frente a él)

JUSTINIANO 
¡Que empiece el proceso!

(Un senador se sienta ante la mesa y Eutropio 
se coloca en pie, junto a él)

EUTROPIO 
Belisario, ¡se te acusa de felonía!

BELISARIO 
¿Cómo?

EUTROPIO 
Al acabar este día de su triunfo, 
las legiones traidoras,
dirigidas por él, debían, contra cualquier ley,
matar al justo

(Señala a Justiniano con simulado espanto)

y luego coronar su cabeza con la augusta corona.

BELISARIO 
¡Calumnia infame!... 

EUTROPIO 
Para corroborar la acusación 
¡aquí están sus mismas notas!

(señala los papiros de la mesa) 

BELISARIO 
(mirándolos) 
¡Quiero ver si son mías!

JUSTINIANO 
¡Léelas!

BELISARIO 
(tras haberlas leído)
¡Horrorosa e inexplicable trama!... 
¡Estás son las cartas que mandé desde 
el campo de batalla a mi esposa!... 
¡Pero quizás la mano maligna del infierno
sustituyó las palabras amorosas por otras!

JUSTINIANO 
¿Entonces?... 

BELISARIO 
Mi esposa podrá decir la verdad.
Que Astrea no me libre de su lanza,
ni de su odio si miento...

JUSTINIANO 
¡Que venga!

Escena Duodécima 

(entra Antonina seguida por Irene y Alamiro)

BELISARIO 
Irene, esposa... ¡ah, no lo vas a creer!...
¡La inicua suerte me ha llevado desde
el camino del triunfo hacia el la muerte!

ALAMIRO 
¿Hacia el de la muerte?... 

IRENE 
¡Oh, Dios!... 

BELISARIO 
Mira. Sobre estos folios, que por cierto perdiste,
una mano enemiga introdujo entre mis palabras
frases rebeldes.

(le da las hojas a Antonina que trata de esconder 
su horrible agitación)

Lee y di si leíste esto, 
oh esposa, de mí.

ANTONINA 
Sí. 

(asegurada por una mirada furtiva de Eutropio) 

BELISARIO 
(como golpeado por un rayo)
¿Sí, dijiste? 

(Irene, Alamiro, Justiniano y los senadores 
hacen un movimiento de sorpresa y horror)

IRENE 
¡Ah, madre!... 

JUSTINIANO, SENADORES 
¿Es culpable? 

ANTONINA 
Sinceras fueron mis palabras

ALAMIRO 
¡Cruel! 

BELISARIO 
Esposa, ¿te reafirmas?... 

ANTONINA 
He dicho la verdad.

JUSTINIANO, SENADORES 
¿Belisario culpable?

TODOS 
(excepto Antonina y Eutropio)
¡Oh, cielo! 

BELISARIO 
¿Quién me traiciona?... 
¡No me tengo en pie ante tanto dolor!...
¿Y el sol horrorizado 
aún no se oculta?

ANTONINA 
(para sí)
Que el dolor de una madre 
fortalezca mi corazón...
Que el inicuo sea castigado
y luego me trague la tierra.

IRENE 
(para sí)
¡Mi corazón herido 
no soporta tanto dolor!...
¡Ah, que el sol horrorizado
huya y se esconda de nosotros!

ALAMIRO 
(para sí)
¡Atrevimiento impío e inaudito!
El dolor y la ira me dominan...
¿Y el sol horrorizado
no huye y se esconde?

EUTROPIO
(para sí) 
Que el dolor de madre 
fortalezca su corazón...

JUSTINIANO, SENADORES 
(para sí)
El sol ¿no se marchará horrorizado 
por todos nosotros?

BELISARIO 
(coge a su hija de la mano y la conduce 
ante Antonina)
Mujer y madre fuiste.
La infame acusación me quita
la vida, el honor; 
¡y a ella su padre! 
Si calla en tu pecho 
el marital cariño, 
¿la naturaleza también callará
dentro de tu impura alma? 

ANTONINA 
(volviéndose al senado) 
La naturaleza me anima a que se sepa que... 
¡Eres un impío!

BELISARIO 
¿Qué?... 

ANTONINA 
Proclo... 

BELISARIO 
¿Y? 

ANTONINA 
...al morir desveló un horrible secreto

BELISARIO 
(retrocede vacilando, cubriéndose
el rostro con extremo terror)
¡Dios!... 

IRENE, ALAMIRO 
¿Tiemblas?... 

JUSTINIANO, SENADORES 
¿Escondes los ojos?... 

ANTONINA 
¡Ese monstruo mató a mi hijo! 

IRENE, ALAMIRO 
¡Ah! 

JUSTINIANO, ANTONINA 
¡Parricida! 

IRENE, ALAMIRO, 
JUSTINIANO, SENADORES 
¡Ah, día de terror! 

(Justiniano y los senadores rodean a 
Belisario estremecidos)

BELISARIO 
(tan nervioso que apenas puede hablar: indica 
al emperador y a los senadores que se calmen y 
lo escuchen; después se vuelve a ellos con voz 
vacilante)
Soñé... que entre los bárbaros... 
surgía un terrible guerrero... 
que amenazaba... con derribar 
los pilares... del imperio griego.
Cuando dijo... como se llamaba...
dentro de mí corrió... un escalofrío 
al comprobar que se trataba de mi propio hijo.
¡Se me erizaron los cabellos!
Interpreté el sueño
como una señal divina
que predecía la caída...
del Imperio de Oriente. 
Temblaba... por el peligro 
que correría la patria... 
Sobreponiéndome a la paternal naturaleza... 
mi hijo... cayó muerto. 

IRENE, ALAMIRO, 
ANTONINA, EUTROPIO 
¡Mísero padre! ¡Bárbaro! 

JUSTINIANO, SENADORES 
¡Oh, día de terror! 

ANTONINA 
¡Al impío que ofendió a la naturaleza
el cielo y la tierra le señalan como culpable!
Mi justo furor no se verá aplacado
por el castigo del esposo, el cruel parricida.
¡Ah! ¡Por donde vaya 
contemplaré la sombra de mi hijo!
¡Su voz, sus gemidos, me llegan
hasta lo más hondo del corazón!

BELISARIO 
Para mí ha llegado la hora funesta...
¡Mi impía esposa me ha perdido!
¡Ah hija, que al menos tú 
deposites sobre mi tumba una lágrima, una flor!

(al senado)

Si la naturaleza ofendida me condena... 
Si culpable de muerte me cree Grecia... 
Pensad que fui parricida 
por el santísimo amor a la patria

IRENE, ALAMIRO 
(para sí)
¡La naturaleza dictó su ley! 
¡La esposa lo proclama reo de muerte!...
¡Ah, la estrella abandonó al padre/héroe! 
¡Todo es dolor, miedo y horror!

EUTROPIO 
(para sí)
El rigor de la extrema desgracia 
ya cae sobre ese aborrecido ser.
Su culpa lo empuja hacia la tumba,
la venganza y el amor lo matarán.

JUSTINIANO, SENADORES 
(para sí)
Entre tanta desgracia, la tierra tiembla, 
el cielo se oscurece y ruge el trueno.
¡Desaparece la estrella del Oriente!... 
¡Todo es dolor, miedo y horror!

(Belisario es conducido por los guardias. Irene y 
Alamiro lo siguen desolados. Antonina y Eutropio 
se alejan por el lado opuesto. Justiniano y los 
senadores se quedan con gran dolor)

Acto II