BELISARIO
Personajes
BELISARIO ANTONINA IRENE JUSTINIANO ALAMIRO EUTROPIO EUDORA OTTARIO |
General Bizantino Esposa de Belsario Hija de Belisario Emperador Bizantino Guerrero Bárbaro Jefe de la Guardia Imperial Amiga de Irene Rey de los Alanos y Búlgaros |
Barítono Soprano Mezzosoprano Bajo Tenor Tenor Soprano Tenor |
La acción se desarrolla en Constantinopla, en el año 580.
PARTE PRIMA (Il Trionfo) (Atrio interno del palagio imperiale, con trono a destra. A traverso dell'intercolunnio magnifica veduta di Bisanzio) Scena Prima (Senatori dalla reggia, e popolo, accorrendo da più parti) TUTTI Serto di eterni lauri impongasi alla chioma del prode, onde Bisanzio emula fu di Roma. Invitto Belisario, gloria di nostra età. Quanto vivranno i secoli il nome tuo vivrà. (si dileguano) Scena Seconda (Irene da un lato, Eudora dall'altro, entrambe con seguito di donzelle) IRENE Corri amica... voliam sulla sponda all'amplesso del forte che arriva... Ve', pe', trivi già il popolo inonda. Odi il suon della calca festiva... Delle trombe frammisto allo squillo del trionfo già l'inno intuonò. Salutando l'augusto vessillo che il terror fra i nemici portò. La man terribile del vincitore di baci fervidi io coprirò, e al sen stringendomi del genitore, rapita in estasi d'amor sarò. Un pianto tenero forse gli accenti sul labbro timido mi troncherà... Ma quelle lagrime fieno eloquenti, ma quel silenzio tutto dirà! TUTTI Giorni di gloria, giorni ridenti brillar sul Bosforo il ciel farà. (partono) Scena Terza (Antonina, ed Eutropio, da opposte vie) ANTONINA Plauso! Voci di gioia!... EUTROPIO Il volgo insano corre sul lido a festeggiar l'incontro del reduce tuo sposo. ANTONINA Mio sposo un parricida! EUTROPIO Oh!... Che favelli! ANTONINA Ascolta, e del mio sdegno abbi sicuro pegno. Lo schiavo di... colui, Proclo, morendo a me narrò; che di svenare il figlio Belisario gl'ingiunse, ond'ei lo trasse fuor di Bisanzio, e a trucidarlo il ferro alzò, ma il ferro dalla man gli cadde. E tutto inorridito abbandonò, fuggendo, il pargoletto sovra deserta sponda... pasto forse alle belve... o preda all'onda! EUTROPIO Che intesi!... Ahi! snaturato genitore! Io ti compiango. ANTONINA Immenso è il mio dolore! Sin la tomba è a me negata!... Sin le ceneri del figlio! Ah! di lagrime il mio ciglio viva fonte ognor sarà... Madre, oh Dio! più sventurata mai la terra non avrà! EUTROPIO Ti conforta: dell'eccesso pagherà quell'empio il fio; ma rammenta che promesso era un premio all'amor mio! La tua destra... ANTONINA Or dimmi: ordita fu la trama? EUTROPIO E appien compita. Una man fedele, esperta già le cifre simulò. ANTONINA La sua perdita?... EUTROPIO Fia certa. ANTONINA Vendicata almen sarò! Ombra pallida e diletta, che t'aggiri a me d'intorno; meco esulta... è questo il giorno che il delitto punirà. O desio della vendetta tu sei vita a me soltanto... Io versai dirotto pianto, altri il sangue verserà. EUTROPIO Irene incontro a lui frattanto... Simular ti converrà. (Le guardie imperiali cominciano a disporre per l'atrio. Antonina ed Eutropio partono) Scena Quarta (Giustiniano e guardie) GIUSTINIANO O nume degli eserciti, a te sia laude eterna: guidò ne' campi italici l'aita tua superna il duce formidabile che i Goti debellò, e il serto mio di splendida gemma novella ornò. (ascende al trono) Scena Quinta (I predetti. Trionfo di Belisario, esce prima la banda militare, che vien seguita da lungo tratto di popolo, quindi i magistrati ed il senato, segue poi con marcia trionfale l'esercito di Belisario. Alcuni guerrieri portano i tesori predati, fra i quali è la corona ed il manto pomposo di Vitige, re dei Goti. Intanto che si avanzano le schiere si canta il seguente) CORO L'inno della vittoria spanda sì forte un grido, che valicato il pelago scorra di lido in lido, e dica ai regni nordici in suono di terror: v'è un Belisario! e i barbari dipinga il pallor. Scena Sesta (Belisario comparisce sopra magnifico carro, ha il capo cinto da una corona di alloro, ed un purpureo manto è sovrapposto alla sua aurea armatura. Sono d'intorno al duce i Goti prigionieri, fra i quali è Alamiro: i veterani chiudono il trionfo. Al mostrarsi di Belisario le trombe squillano più forte, e si raddoppiano le acclamazioni) CORO Invitto Belisario, gloria di nostra età, quanto vivranno i secoli il nome tuo vivrà. BELISARIO (discende dal carro e si presenta all'Imperatore) Cesare, hai vinto; e l'itala contrada, di natura dolcissimo sorriso, della vittoria è frutto. Mira al tuo piè le spoglie opime, e questi giovani prigionieri, al cui valore mal rispondea fortuna. Deh! se mercede alcuna sperar mi lice, tua pietade imploro per essi, e te, cui la pietade è istinto; non preghi indarno il vincitor pel vinto. GIUSTINIANO Tremendo in guerra, umano in pace, e sempre sei grande, o Belisario! I lor destini (accennando i prigionieri) a te commetto. (scende dal trono) Abbracciami. Rifulga alta letizia intorno, tutto festeggi così lieto giorno. (parte seguito dai magistrati, dal senato e dalle guardie. L'esercito ed il popolo escono pel fondo) BELISARIO (ai prigionieri, che cadono alle sue ginocchia tranne Alamiro) Liberi siete. Addio. (li rialza, ed essi partono) Che veggio!... Il dono sprezzi forse Alamiro? ALAMIRO (con tenerezza) Io?... Ti son grato: ma, già tel dissi, al fianco tuo m'annoda tale un poter, che libertà m'è grave, lungi da te. BELISARIO (con pari tenerezza, ed abbracciandolo) Rimani adunque meco... in libertà rimani. Ho tutto il cor commosso da ignoto affetto, che spiegar non posso! Quando di sangue tinto, e fra catene avvinto, in riva al Trasimeno tratto mi fosti al piè, tenera voce in seno mi favellò per te! ALAMIRO Ah! se mi fia ricetto di Belisario il tetto, di mia crudel fortuna gli oltraggi scorderò... Nel suol che a me fu cuna almen la tomba avrò! BELISARIO Sei tu greco!... Il ver dicesti? ALAMIRO Greco io son. BELISARIO Da chi nascesti? ALAMIRO Tal mistero il ciel mi asconde!... Fui da un barbaro allevato. Ei del Bosforo alle sponde mi rinvenne abbandonato. BELISARIO E costui su greco suolo che traea? ALAMIRO Desio di preda. BELISARIO Derelitto in terra e solo più non sei: per te succeda di sereno a trista aurora. Ebbi un figlio, e lo perdei!... La sua morte io piango ancora... Or quel figlio a me tu sei. ALAMIRO Io tuo figlio!... a me tu padre!... Ah! di gioia ho pieno il cor! BELISARIO Ne' miei lari... ALAMIRO Fra le squadre... BELISARIO Sempre insieme... ALAMIRO Uniti ognor. BELISARIO, ALAMIRO Sui campi della gloria noi pugneremo al lato frema, o sorrida il fato vicino a te starò... La morte, o la vittoria con te dividerò. Scena Settima (Irene ed Antonina entrano) IRENE Padre!... (correndogli incontro) BELISARIO Irene, m'abbraccia... IRENE Alfin son teco!... Noi corremmo ver te; ma della gioia al violento assalto mal resse il cor della tua sposa, e priva finor di sentimento... BELISARIO (volgendosi ad Antonina e restando colpito dal di lei turbamento) Oh ciel!... Traveggo! Sulla turbata fronte del duolo hai tu, non del piacer le impronte che fu? Nuova sciagura... ANTONINA (con accento vibrato) Nuova!... Ti rassicura; quale innanzi al partir, tal rivedrai la tua magion... Sol Proclo il ciel... togliea da questa valle di dolore albergo, e di colpe. BELISARIO (fra sé) Il suo fallo Iddio perdoni!... Scena Ottava (Eutropio entra) EUTROPIO Cesare a te m'invia... l'acciar deponi. IRENE, ALAMIRO, EUDORA, DONZELLE Come!... BELISARIO Vaneggi tu!... EUTROPIO Di arditi accenti passò stagion! Quell'orgogliosa fronte piega al voler d'Augusto. IRENE Ed osi?... ALAMIRO Audace!... BELISARIO Tacete, è forza l'obbedir... Ma il brando di Belisario non lo avrà che un prode. (lo dà ad Alamiro) (ad Eutropio con nobile intrepidezza) Andiam. IRENE Padre... ALAMIRO Signor, deh! lascia... (volendo seguire Belisario, egli con un gesto autorevole impone loro di rimanere, e parte con Eutropio e le guardie) EUDORA, DONZELLE Oh! cielo! ANTONINA (fra sé) Comincia la vendetta! ALAMIRO Io fremo!... IRENE Io gelo! (Partono) Scena Nona (Aula senatoria. Da un lato molti seggi fra' quali uno più elevato per l'imperatore. Vi è un tavolino, su cui alcuni papiri, il volume delle leggi, ed una spada. Senatori) TUTTI Che mai sarà! Perché solleciti così ne aduna?... Sovrasta a Cesare sventura alcuna? ALCUNI Forse un colpevole punir si deve? GLI ALTRI Forse la patria danno riceve! TUTTI Ma il prence tacito qui volge e solo... Nel volto torbido profondo duolo sculto gli sta!... Che mai sarà! Scena Decima (Giustiniano e detti) GIUSTINIANO (va mestamente a sedere, ad un suo cenno tutti si adagiano) Sostegni del mio trono, un fero evento ogni gioia distrusse. Innanzi tratto, accusato d'orribile misfatto, tal vi fia, che il vederlo, il sol vederlo vi agghiaccerà le vene. EUTROPIO Chi? GIUSTINIANO Belisario. SENATORI Belisario!... GIUSTINIANO Ei viene. Scena Undicesima (Belisario fra guardie, Eutropio dal lato opposto e detti) GIUSTINIANO S'apra il giudizio. (Un senatore siede presso il tavolino, Eutropio va a collocarsi in piedi accanto di esso) EUTROPIO Belisario, accuso di fellonia. BELISARIO Che intendo! EUTROPIO Al declinar di questo giorno istesso del suo trionfo, le ribelli squadre, da lui compre e sedotte, dovean, franta ogni legge, e spento il giusto (indicando Giustiniano con simulato raccapriccio) coronare il suo crin nel serto augusto. BELISARIO Calunnia infame!... EUTROPIO A contestar l'accusa queste produco sue medesime cifre. (accennando i papiri sul tavolino) BELISARIO (lanciandovi uno sguardo) Ch'io vegga è ver, son mie. GIUSTINIANO Leggile. BELISARIO (dopo aver letto) Orrenda, inesplicabil trama!... Son questi i fogli che inviai dal campo alla consorte... Ma d'Averno forse una furia maligna alle amorose note altre ne aggiunse! GIUSTINIANO Dunque!... BELISARIO Il vero chiarir potria la sposa: ma che non libra Astrea sull'equa lance l'odio e l'amor, m'è noto. GIUSTINIANO Ella s'avanzi. Scena Dodicesima (I suddetti, ed Antonina seguita da Irene ed Alamiro) BELISARIO Irene, sposa... ah! voi nol crederete... Mi trasse iniqua sorte pel cammin del trionfo incontro a morte! ALAMIRO A morte!... IRENE Oh, Dio!... BELISARIO Rimira. Su questi fogli, che smarristi al certo, nemica man fra le mie cifre intruse sensi ribelli. (dà i fogli ad Antonina che cerca di nascondere la sua orribile agitazione) Or leggi, e di' se tu gli avesti tali, o donna, da me. ANTONINA Sì. (rinfrancata da uno sguardo furtivo di Eutropio) BELISARIO (come colpito da un fulmine) Sì, dicesti? (Irene, Alamiro, Giustiniano ed i Senatori fanno un movimento di sorpresa e di orrore) IRENE Ah, madre!... GIUSTINIANO, SENATORI È reo? ANTONINA Sincero fu il labbro mio. ALAMIRO Crudel! BELISARIO Sposa, ed attesti!... ANTONINA Il vero. GIUSTINIANO, SENATORI Reo Belisario! TUTTI (tranne Antonina ed Eutropio) Oh, ciel! BELISARIO Da chi son io tradito!... Non reggo a tanto duol!... E ancora inorridito non si nasconde il sol! ANTONINA (fra sé) Renda il mio core ardito tutto il materno duol... L'iniquo sia punito, e poi m'inghiotta il suol. IRENE (fra sé) Non regge il cor ferito, non regge a tanto duol!... Ah! fugga inorridito, a noi si asconda il sol. ALAMIRO (fra sé) Eccesso empio, inaudito! Ira m'ingombra, e duol... Non fugge inorridito... Non si nasconde il sol! EUTROPIO (fra sé) Renda quel core ardito tutto il materno duol. GIUSTINIANO, SENATORI (fra sé) Tramonterà vestito per noi di tutto il sol! BELISARIO (prendendo la figlia per mano e conducendola innanzi ad Antonina) Madre tu fosti, e moglie: l'infame accusa or toglie la vita a me, l'onore; ad essa il genitore! Se tacque nel tuo petto il maritale affetto, dovea nell'alma impura tacerti ancor natura? ANTONINA (volgendosi al senato) Natura invoca, e scempio egli ne fea... quest'empio!... BELISARIO Che!... ANTONINA Proclo... BELISARIO Ebben? ANTONINA Morendo svelò l'arcano orrendo. BELISARIO (retrocede vacillando, e coprendosi il volto con estremo terrore) Dio!... IRENE, ALAMIRO Freme!... GIUSTINIANO, SENATORI Asconde il ciglio!... ANTONINA Quel mostro uccise il figlio! IRENE, ALAMIRO Ahi! GIUSTINIANO, ANTONINA Parricida ancor! IRENE, ALAMIRO, GIUSTINIANO, SENATORI Oh, giorno di terror! (Giustiniano ed i Senatori si alzano e circondano Belisario rabbrividiti) BELISARIO (è convulso a segno di non poter parlare: egli accenna all'imperatore, ed al senato di frenare il raccapriccio, ed ascoltarlo; e dopo si volge ad essi con voce interrotta) Sognai... fra genti... barbare... terribile un guerriero... che minacciava... i cardini crollar... del greco impero. Chiesi di lui... ripetere del figlio intesi il nome... nel sen mi corse un brivido!... Mi si drizzar le chiome! Interpretò lo spirito del sogno un uom di Dio; e all'oriente infausto predisse il sangue mio. Fremetti... della patria crudo mi fe' il periglio... Mandò natura un gemito... E cadde estinto il figlio. IRENE, ALAMIRO ANTONINA, EUTROPIO Misero genitor! Barbaro! GIUSTINIANO, SENATORI Oh, giorno di terror! ANTONINA Pera l'empio che offese natura... Cielo e terra colpevole il grida... Non lo sposo, il crudel parricida spento plachi il mio giusto furor. Ah! dovunque mi volgo, m'aggiro, l'ombra inulta del figlio rimiro!... La sua voce, il suo gemito estremo mi ricerca le fibre del cor. BELISARIO Per me suona già l'ora funesta... Empia sposa la scure mi appresta! Ah! tu almen sulla tomba paterna spargi, o figlia, una lacrima, un fior. (al senato) Se mi danna l'offesa natura, se di morte colpevol mi grida, Grecia taccia... mi fe' parricida della patria il santissimo amor. IRENE, ALAMIRO (fra sé) Le sue leggi sconvolse natura! Reo di morte una sposa lo appella!... Ahi, del padre/prode tramonta la stella! Tutto è duolo, spavento, ed orror! EUTROPIO (fra sé) Il rigor dell'estrema sciagura su quel capo aborrito già piomba: la sua colpa gli aperse la tomba, ve lo spinge vendetta ed amor. GIUSTINIANO, SENATORI (fra sé) Freme il turbine, il cielo si oscura, mugghia il tuono, ed in tanta procella d'oriente sparisce la stella!... Tutto è duolo, spavento, ed orror! (Belisario è condotto altrove dalle guardie. Irene ed Alamiro lo seguono desolati. Antonina ed Eutropio si allontanano per il lato opposto. Giustiniano ed i Senatori rimangono atteggiati di grave dolore) |
ACTO PRIMERO (El Triunfo) (Salón interior del palacio imperial. Un trono a la derecha. A través de las columnas se puede ver una magnífica vista de Bizancio) Escena Primera (Senadores del reino, y pueblo, acuden de todas partes) TODOS Que honren al héroe con una corona de laureles, a aquel que en Bizancio emula lo que fue Roma. Belisario invencible, gloria de nuestra época, tu nombre perdurará por siempre. (se marchan) Escena Segunda (Irene a un lado, Eudora a otro, ambas con un séquito de doncellas) IRENE ¡Corramos amigas!... Vayamos a la orilla para abrazar al victorioso que llega... ¡Mirad, el pueblo ya lo colma de gloria! ¡Oíd el sonido de la fiesta!... ¡Los sonidos de las trompetas entonan un himno triunfal! Todos se inclinan ante el augusto estandarte que causó terror entre sus enemigos. ¡De besos cubriré la mano terrible del vencedor! Un éxtasis de amor me embriagará mientras abrazo a mi padre. Mis tímidos labios apenas le dirigirán unas palabras ahogadas por el tierno llanto... ¡Pero mis lagrimas serán harto elocuentes y el silencio todo lo dirá! TODOS Días alegres de gloria hacen brillar el cielo sobre el Bósforo. (salen) Escena Tercera (Antonina y Eutropio, por calles opuestas) ANTONINA ¡Aplausos! ¡Voces de alegría!... EUTROPIO El vulgo inculto corre a la orilla para festejar la llegada de tu esposo. ANTONINA ¡Mi esposo es un parricida! EUTROPIO ¡Oh!... ¿Qué dices? ANTONINA Escucha, y comprenderás mi desdén. Proclo, el esclavo de Belisario, me lo contó en su lecho de muerte: Belisario deseaba deshacerse de mi hijo. Ordenó a Proclo que lo llevara fuera de Bizancio y lo matara... Más Proclo no tuvo el valor suficiente... Horrorizado y abandonado, el muchacho huyó hacia tierras lejanas donde quizás haya sido presa de las fieras EUTROPIO ¡Qué escucho!... ¡Ah! ¡Malnacido! Te compadezco... ANTONINA ¡Inmenso es mi dolor! ¡Incluso se le niega la tumba a las cenizas de un hijo! ¡Ah, mis ojos serán un manantial de lágrimas!... ¡Madre más desdichada no hay sobre la Tierra, oh Dios! EUTROPIO Consuélate... Ese impío pagará su acción. ¡Pero recuerda que como premio me prometiste tu amor! Tu mano... ANTONINA Dime: ¿el plan está ya preparado? EUTROPIO Casi está listo. Una mano fiel y experta, imitó su letra. ANTONINA ¿Morirá? EUTROPIO Tenlo por seguro ANTONINA ¡Al menos seré vengada! Sombra pálida y querida que vagas a mi alrededor, alégrate conmigo... éste es el día en el que se castigará el delito. ¡Oh, deseo de venganza, tú eres mi única vida!... Yo vertí mucho llanto, pero otros verterán sangre. EUTROPIO Debo irme hacia su encuentro. Mientras tanto te conviene disimular. (Los guardias imperiales empiezan a disponer el salón. Antonina y Eutropio salen) Escena Cuarta (Justiniano y guardias) JUSTINIANO ¡Oh, Dios de los ejércitos, sé alabado eternamente! Tú guiaste por los campos itálicos al valiente caudillo que con tu suprema ayuda venció a los godos. ¡Ahora mi cabeza está adornada con nuevas joyas! (sube al trono) Escena Quinta (Triunfo de Belisario. Sale una banda militar seguida por numerosos ciudadanos. Luego, los magistrados y senadores. Suena una marcha triunfal y desfila el ejército de Belisario. Algunos guerreros llevan los tesoros robados, entre los cuales están la corona y el manto del rey godo Vitigia. Mientras avanzan, se canta lo siguiente) CORO ¡Que resuene poderoso el himno de la victoria y que atravesando el mar, de orilla a orilla, lleve a los reinos del norte un mensaje aterrador! ¡Belisario, yugo de los bárbaros! Escena Sexta (Belisario aparece sobre un magnífico carro, ceñido con una corona de laureles y con un manto púrpura sobre su armadura dorada. Prisioneros godos a su alrededor, entre los cuales está Alamiro. Las trompetas resuenan y los vítores se duplican con la aparición de Belisario) CORO ¡Belisario invencible! ¡Gloria de nuestra época! ¡Tu nombre perdurará por siempre! BELISARIO (baja del carro y se postra ante el emperador) ¡César, he vencido! Ahora Italia ya disfruta con la dulce sonrisa y el fruto de la victoria. Contempla a tus pies las riquezas obtenidas y a estos jóvenes prisioneros, a cuyo valor mal les respondió la suerte. ¡Ah! Si puedo esperar merced alguna, te suplico el perdón para ellos. Para ti la piedad es una cualidad, no la niegues al vencedor para con el vencido. JUSTINIANO Terrible en la guerra y humano en la paz, ¡siempre grande, oh Belisario! (señalando a los prisioneros) ¡El perdón les otorgo! (baja del trono) ¡Abrázame y disfruta de la alegría que nos rodea! ¡Todos festejan este alegre día! (sale seguido por los magistrados, el senado y los guardias. El pueblo sale por el fondo) BELISARIO (a los prisioneros, que se arrodillan ante él, excepto Alamiro) ¡Sois libres! ¡Adiós! (los levanta y se van) ¡Qué veo!... Alamiro ¿quizás rechazas tal regalo? ALAMIRO (con ternura) ¿Yo?... Te lo agradezco, pero ya te lo dije. Me une a ti tal camaradería que la libertad es terrible si estoy lejos de ti. BELISARIO (con igual ternura y abrazándolo) Quédate pues conmigo... libre eres. ¡Este desconocido cariño, que no puedo explicar, me conmueve el corazón! Cuando ensangrentado y encadenado, a la orilla del Trasimeno, te pusieron a mis pies, una tierna voz en mi interior habló por ti. ALAMIRO ¡Ah! Si se me ofrece el techo de Belisario, olvidaré los ultrajes y mi cruel suerte... ¡Al menos tendré una tumba en el suelo en el que nací! BELISARIO ¿Eres griego?... ¿No me engañas? ALAMIRO Griego soy BELISARIO ¿Quién es tu madre? ALAMIRO ¡El cielo me oculta la respuesta!... Fui ahijado de un guerrero. Él me encontró abandonado en las orillas del Bósforo BELISARIO ¿Y él fue quien te trajo a suelo griego? ALAMIRO Así es BELISARIO Solo y desamparado en la tierra no estarás: para ti surge una nueva aurora. Tuve un hijo y lo perdí... Su muerte todavía lloro... Ahora, ¡tú serás ese hijo! ALAMIRO ¿Yo, tu hijo?... ¿Tú, mi padre?... ¡Ah, mi corazón rebosa de alegría! BELISARIO A mi lado... ALAMIRO ... entre las huestes... BELISARIO ... siempre juntos. ALAMIRO ¡Ambos unidos! BELISARIO, ALAMIRO Sobre los campos de la gloria pelearemos juntos. Cerca de ti estaré, propicio o adverso nos sea el destino. ¡Contigo compartiré la muerte o la victoria! Escena Séptima (Irene y Antonina entran) IRENE ¡Padre!... (corriendo a su encuentro) BELISARIO ¡Irene, a mis brazos!... IRENE ¡Por fin estoy contigo! Hemos corrido para verte, pero la alegría no sentó muy bien al corazón de tu esposa que desfallece de desánimo... BELISARIO (Se vuelve hacia Antonina y queda impresionado por su aspecto) ¡Oh, cielo!... ¡Te vuelvo a ver! Pero ¿sientes preocupación en vez de alegría? ¿Qué ha pasado? Quizás una nueva desgracia... ANTONINA (vehemente) ¡Nueva!... ¡No lo dudes! Antes de lo que te imaginas lo sabrás... ¡Sólo Proclo y el cielo saben el profundo dolor y amargura que albergo! BELISARIO (para sí) ¡Oh Dios, perdona su error!... Escena Octava (Entra Eutropio) EUTROPIO El César a ti me envía... ¡entrégame la espada! IRENE, ALAMIRO, EUDORA, DAMAS ¿Cómo?... BELISARIO ¡Tú deliras!... EUTROPIO ¡Basta de palabras! ¡Agacha tu orgullosa cabeza ante el deseo del Augusto! IRENE ¡Cómo te atreves!... ALAMIRO ¡Audaz!... BELISARIO ¡Callad! Mi deber es obedecer... pero el arma de Belisario tan sólo la tendrá un héroe. (se la da a Alamiro) (a Eutropio con noble intrepidez) ¡Vamos! IRENE ¡Padre!... ALAMIRO ¡Señor, ah! Deja que... (Quiere seguir a Belisario, pero él con un gesto autoritario le ordena que se quede con ellos y parte con Eutropio y los guardias) EUDORA, DONCELLAS ¡Oh! ¡Cielo! ANTONINA (para sí) ¡Comienza la venganza! ALAMIRO ¡Tiemblo!... IRENE ¡Temo! (Salen) Escena Novena (Cámara del Senado. Muchos asientos, de los que el más elevado es el del emperador. Una mesa sobre la que hay algunos papiros, el libro de leyes y una espada.) TODOS ¿Qué ocurre? ¿Por qué nos convocan de esta manera? ¿Le habrá ocurrido al César alguna desgracia? ALGUNOS ¿Tendremos que castigar a algún culpable? LOS OTROS ¿Habrá recibido la patria algún daño? TODOS El príncipe ha llegado taciturno... ¡Se puede ver en su rostro un profundo dolor y preocupación!... ¿Qué ocurrirá? Escena Décima (Justiniano entra) JUSTINIANO (se sienta con tristeza y a una señal suya todos se acomodan) Ha caído sobre mi trono una fatal desgracia que ha destruido toda la alegría. Ahora comparecerá alguien acusado de un horrible crimen y con sólo verlo, se os helará la sangre. EUTROPIO ¿Quién? JUSTINIANO Belisario. SENADORES ¡Belisario!... JUSTINIANO Aquí llega. Escena Undécima (Entra Belisario, custodiado entre guardias, y Eutropio se situa frente a él) JUSTINIANO ¡Que empiece el proceso! (Un senador se sienta ante la mesa y Eutropio se coloca en pie, junto a él) EUTROPIO Belisario, ¡se te acusa de felonía! BELISARIO ¿Cómo? EUTROPIO Al acabar este día de su triunfo, las legiones traidoras, dirigidas por él, debían, contra cualquier ley, matar al justo (Señala a Justiniano con simulado espanto) y luego coronar su cabeza con la augusta corona. BELISARIO ¡Calumnia infame!... EUTROPIO Para corroborar la acusación ¡aquí están sus mismas notas! (señala los papiros de la mesa) BELISARIO (mirándolos) ¡Quiero ver si son mías! JUSTINIANO ¡Léelas! BELISARIO (tras haberlas leído) ¡Horrorosa e inexplicable trama!... ¡Estás son las cartas que mandé desde el campo de batalla a mi esposa!... ¡Pero quizás la mano maligna del infierno sustituyó las palabras amorosas por otras! JUSTINIANO ¿Entonces?... BELISARIO Mi esposa podrá decir la verdad. Que Astrea no me libre de su lanza, ni de su odio si miento... JUSTINIANO ¡Que venga! Escena Duodécima (entra Antonina seguida por Irene y Alamiro) BELISARIO Irene, esposa... ¡ah, no lo vas a creer!... ¡La inicua suerte me ha llevado desde el camino del triunfo hacia el la muerte! ALAMIRO ¿Hacia el de la muerte?... IRENE ¡Oh, Dios!... BELISARIO Mira. Sobre estos folios, que por cierto perdiste, una mano enemiga introdujo entre mis palabras frases rebeldes. (le da las hojas a Antonina que trata de esconder su horrible agitación) Lee y di si leíste esto, oh esposa, de mí. ANTONINA Sí. (asegurada por una mirada furtiva de Eutropio) BELISARIO (como golpeado por un rayo) ¿Sí, dijiste? (Irene, Alamiro, Justiniano y los senadores hacen un movimiento de sorpresa y horror) IRENE ¡Ah, madre!... JUSTINIANO, SENADORES ¿Es culpable? ANTONINA Sinceras fueron mis palabras ALAMIRO ¡Cruel! BELISARIO Esposa, ¿te reafirmas?... ANTONINA He dicho la verdad. JUSTINIANO, SENADORES ¿Belisario culpable? TODOS (excepto Antonina y Eutropio) ¡Oh, cielo! BELISARIO ¿Quién me traiciona?... ¡No me tengo en pie ante tanto dolor!... ¿Y el sol horrorizado aún no se oculta? ANTONINA (para sí) Que el dolor de una madre fortalezca mi corazón... Que el inicuo sea castigado y luego me trague la tierra. IRENE (para sí) ¡Mi corazón herido no soporta tanto dolor!... ¡Ah, que el sol horrorizado huya y se esconda de nosotros! ALAMIRO (para sí) ¡Atrevimiento impío e inaudito! El dolor y la ira me dominan... ¿Y el sol horrorizado no huye y se esconde? EUTROPIO (para sí) Que el dolor de madre fortalezca su corazón... JUSTINIANO, SENADORES (para sí) El sol ¿no se marchará horrorizado por todos nosotros? BELISARIO (coge a su hija de la mano y la conduce ante Antonina) Mujer y madre fuiste. La infame acusación me quita la vida, el honor; ¡y a ella su padre! Si calla en tu pecho el marital cariño, ¿la naturaleza también callará dentro de tu impura alma? ANTONINA (volviéndose al senado) La naturaleza me anima a que se sepa que... ¡Eres un impío! BELISARIO ¿Qué?... ANTONINA Proclo... BELISARIO ¿Y? ANTONINA ...al morir desveló un horrible secreto BELISARIO (retrocede vacilando, cubriéndose el rostro con extremo terror) ¡Dios!... IRENE, ALAMIRO ¿Tiemblas?... JUSTINIANO, SENADORES ¿Escondes los ojos?... ANTONINA ¡Ese monstruo mató a mi hijo! IRENE, ALAMIRO ¡Ah! JUSTINIANO, ANTONINA ¡Parricida! IRENE, ALAMIRO, JUSTINIANO, SENADORES ¡Ah, día de terror! (Justiniano y los senadores rodean a Belisario estremecidos) BELISARIO (tan nervioso que apenas puede hablar: indica al emperador y a los senadores que se calmen y lo escuchen; después se vuelve a ellos con voz vacilante) Soñé... que entre los bárbaros... surgía un terrible guerrero... que amenazaba... con derribar los pilares... del imperio griego. Cuando dijo... como se llamaba... dentro de mí corrió... un escalofrío al comprobar que se trataba de mi propio hijo. ¡Se me erizaron los cabellos! Interpreté el sueño como una señal divina que predecía la caída... del Imperio de Oriente. Temblaba... por el peligro que correría la patria... Sobreponiéndome a la paternal naturaleza... mi hijo... cayó muerto. IRENE, ALAMIRO, ANTONINA, EUTROPIO ¡Mísero padre! ¡Bárbaro! JUSTINIANO, SENADORES ¡Oh, día de terror! ANTONINA ¡Al impío que ofendió a la naturaleza el cielo y la tierra le señalan como culpable! Mi justo furor no se verá aplacado por el castigo del esposo, el cruel parricida. ¡Ah! ¡Por donde vaya contemplaré la sombra de mi hijo! ¡Su voz, sus gemidos, me llegan hasta lo más hondo del corazón! BELISARIO Para mí ha llegado la hora funesta... ¡Mi impía esposa me ha perdido! ¡Ah hija, que al menos tú deposites sobre mi tumba una lágrima, una flor! (al senado) Si la naturaleza ofendida me condena... Si culpable de muerte me cree Grecia... Pensad que fui parricida por el santísimo amor a la patria IRENE, ALAMIRO (para sí) ¡La naturaleza dictó su ley! ¡La esposa lo proclama reo de muerte!... ¡Ah, la estrella abandonó al padre/héroe! ¡Todo es dolor, miedo y horror! EUTROPIO (para sí) El rigor de la extrema desgracia ya cae sobre ese aborrecido ser. Su culpa lo empuja hacia la tumba, la venganza y el amor lo matarán. JUSTINIANO, SENADORES (para sí) Entre tanta desgracia, la tierra tiembla, el cielo se oscurece y ruge el trueno. ¡Desaparece la estrella del Oriente!... ¡Todo es dolor, miedo y horror! (Belisario es conducido por los guardias. Irene y Alamiro lo siguen desolados. Antonina y Eutropio se alejan por el lado opuesto. Justiniano y los senadores se quedan con gran dolor) |