ATTO TERZO
(La Sezione Prima del Tribunale Rivoluzionario.
Vasto stanzone a piano terreno ridotto per una
metà a tribunale, l'altra riservata al pubblico.
Sulla tavola della presidenza sta collocata una
colossale urna di legno dipinto. Dietro la tavola
un gran drappo tricolore, steso su due picche,
portante scritto: CITTADINI! LA PATRIA È
IN PERICOLO! Mathieu e Orazio Coclite
stanno presso all'urna. L'altra metà dello
stanzone è stipata da gente diversa. Si
raccolgono pubbliche offerte. Mathieu
apostrofa i presenti, tiene la sua pipa
nella mano e vi aspira, fra parola e parola,
ingorde boccate.)
MATHIEU
Dumouriez traditore e giacobino
è passato ai nemici
(Tra sè)
il furfantaccio!
(A voce alta)
Coburgo, Brunswich, Pitt
(Tra sè)
crepi di peste!
(A voce alta)
e il vecchio lupanare dell'Europa tutta,
contro ci stanno!
Oro e soldati!
Onde quest'urna ed io che parlo a voi
rappresentiam l'immagine della patria!
(Un gran silenzio accoglie il discorso de Mathieu,
però, nessuno va ad offrire)
Nessun si move?
Che la ghigliottina ripassi ad ognun
la testa e la coscienza!
(Alcuni vanno e gittano nella
grande urna oggetti e danaro.)
È la patria in periglio!
Or, come già Barère,
io levo il grido di Louverture
"Libertà e patate!"
(vedendo sopraggiungere Gérard,
s'interrompe con gloria)
Ma, to', laggiù è Gérard!
Ei vi trarrà di tasca gli ex Luigi
con paroline ch'io non so!...
(Gérard appare.)
M'infischio dei bei motti!
Ed anche me ne vanto!
CITTADINI
Cittadino Gérard, salute! Evviva!
MATHIEU
La tua ferita?
GÉRARD
Grazie, cittadini!
(a Mathieu)
La forte fibra mia m'ha conservato
alla mia patria ancora!
MATHIEU
(indicando l'urna)
Ecco il tuo posto!
(riprende il discorso di prima)
Dumouriez, traditore e girondino,
è passato ai nemici
(Tra sè)
muoian tutti!
(A voce alta)
È la patria in pe...
(accorgendosi che la pipa è spenta)
Cedo la parola.
GÉRARD
Lacrime e sangue dà la Francia!
Udite! Laudun ha inalberato vessillo bianco!
È in fiamme la Vandea!
E la Bretagna ne minaccia!
Ed Austriaci, e Prussiani, e Inglesi,
e tutti nel petto della Francia
gli artigli armati affondano!
Occorre e l'oro e il sangue!
L'Inutil oro ai vostri vezzi,
donne francesi, date!
Donate i vostri figli alla gran madre,
o voi, madri francesi!
(Le donne, commosse, accorrono dapprima
poche poscia alla rinfusa e con grande
entusiasmo, e, giunte all'urna, vi gettano
dentro tutto quanto hanno in dosso di
danaro e d'ornamento.)
CITTADINE
(in piccoli gruppi)
Prendi, è un ricordo! ...
A te! ... Un anello! ...
E un braccialetto! ... Prendi! ...
Otto giorni di lavoro! ...
Una fibbia d'argento! ...
A te!
(Appare Madelon una cieca guidata per
un fanciullo di quindici anni; Tutti, innanzi alla
vecchia, lasciano il passo)
MADELON
Largo! ... Largo! ...
CITTADINE
Son due bottoni d'oro! ...
Quanto posseggo! ...
Una crocchetta! ... Prendi! ...
a te!
( appoggiata alle spalle di un fanciullo,
si avvicina lentamente alla tavola mutata
in altare della patria.)
MADELON
Son la vecchia Madelon.
Mio figlio è morto; avea nome Roger;
morì alla presa della Bastiglia;
il primo suo figlio ebbe a Valmy
galloni e sepoltura.
Ancora pochi giorni, e io pur morrò.
(spinge dolcemente innanzi a sè
il fanciullo, presentandolo)
È il figlio di Roger. L'ultimo figlio,
l'ultima goccia del mio vecchio sangue.
Prendetelo!
Non dite che è un fanciullo.
È forte... Può combattere e morire!
GÉRARD
Noi l'accettiamo! Dinne il nome suo.
MADELON
Roger Alberto.
(Uno scrive il nome sul registro.)
GÉRARD
A sera partirà
MADELON
(al fanciullo, esplodendo in singhiozzi)
Gioia, addio!
(abbraccia forte il fanciullo che la bacia)
Portatemelo via!
(conducono via il fanciullo)
Chi mi dà il braccio?
(Molti accorrono a lei, e Madelon
si allontana lentamente. I Rappresentanti
fanno ritirare l'urna, poi si allontanano.
Gérard siede al tavolo e stende rapporto
pel Comitato. La folla a poco a poco
dirada. Mathieu con una scopa si mette
a spazzare il locale che in breve diverrà
Tribunale. La Carmagnola è l'anima
della strada.)
FOLLA
(Interno)
Amici ancor cantiam, beviam,
amici, ancor, danziam ognor!
Colmo il bicchier, allieta il cor,
colmo il bicchier, cantare e ber!
Viva la libertà! Viva la libertà!
Danziam la Carmagnola!
Evviva il suon del cannon!
L'INCREDIBILE
(si avvicina a Gérard)
L'uccello è nella rete!
GÉRARD
Lei?
L'INCREDIBILE
No; il maschio. È al Lussemburgo!
GÉRARD
Quando?
L'INCREDIBILE
Stamattina.
GÉRARD
E come?
L'INCREDIBILE
Il caso!
GÉRARD
Dove?
L'INCREDIBILE
A Passy, presso un amico.
GÉRARD
E lei?
L'INCREDIBILE
Ancor nessuna traccia.
Ma tal richiamo è il maschio per la femmina
che volontariamente (penso e credo)
essa a noi verrà!
GÉRARD
No; non verrà.
(lontano un grido confuso)
L'INCREDIBILE
Ascolta!
GÉRARD
Grida son... Monelli aizzati.
(Uno strillone passa sotto la finestra.)
L'INCREDIBILE
No; i soliti strilloni.
STRILLONE
(Interno)
L'arresto importantissimo di Andrea Chénier!
L'INCREDIBILE
Queste grida arriveranno a lei!
GÉRARD
Ebbene?
(con un debole atto di ribellione,
scostando da sè con un gesto l'Incredibile)
L'INCREDIBILE
(con cenno ironico)
Ebbene?...
Donnina innamorata
che d'aspettar s'annoia,
se passata è già l'ora
del desiato ritrovo al nido,
ch'io muoia se la bella
presaga all'ansia vinta,
non ti discende per la via
così, com'è, discinta!
Esce correndo, e indaga,
e vola, e scruta, e spia!
To'! passa uno strillone?
E vocia un nome?
Oh, come tutta impallida!
Ma non vacilla o china!
Possanza dell'amor!
In quel dolor cessa la donna
ed eccola eroina!
Tutto oserà! Laonde, tu la vedrai!
Pazienza! A te verrà!
E questo il mio pensier.
Incredibile, ma vero!
(Gérard si è alzato e passeggia febbrilmente.)
GÉRARD
Più fortemente m'odierà!
L'INCREDIBILE
Che importa?
Nella femmina vi sono il corpo e il cuore!
tu scegli il corpo:
è la parte migliore!
Stendi l'atto d'accusa!
(quasi imperiosamente gli accenna di scrivere)
Andrea Chénier sia tosto
deferito al tribunale!
Fouquier-Tinville aspetta.
Scrivi!
(s'allontana e va ad osservare sulla
piazza il movimento della gente)
GÉRARD
(siede per scrivere)
Esito dunque?
Andrea Chénier segnato ha già
Fouquier-Tinville.
Il fato suo è fisso. Oggi o doman...
(Deponendo la penna)
No! è vile! È vile!
(L'Incredibile, vedendolo esitante,
ritorna presso di lui:)
L'INCREDIBILE
Come vola il tempo!
Affollan già le vie!
(si allontana di nuovo.
Gérard riprende la penna; riflette.)
GÉRARD
Nemico della Patria?!
È vecchia fiaba che beatamente
ancor la beve il popolo.
(scrive ancora)
Nato a Costantinopoli? Straniero!
Studiò a Saint Cyr? Soldato!
(riflette ancora, poi trionfante d'una
idea subito balenatagli scrive rapidamente)
Traditore! Di Dumouriez un complice!
E poeta?
Sovvertitor di cuori e di costumi!
(a quest'ultima accusa diventa pensoso e
gli si riempiono gli occhi di lacrime; deponendo
la penna ancora; si alza e passeggia lentamente)
Un dì m'era di gioia
passar fra gli odi e le vendette,
puro, innocente e forte.
Gigante mi credea ...
Son sempre un servo!
Ho mutato padrone.
Un servo obbediente di violenta passione!
Ah, peggio! Uccido e tremo,
e mentre uccido io piango!
Io della Redentrice figlio,
pel primo ho udito il grido suo
pel mondo ed ho al suo il mio grido unito...
Or smarrita ho la fede
nel sognato destino?
Com'era irradiato di gloria
il mio cammino!...
La coscienza nei cuor ridestar delle genti!
Raccogliere le lagrime
dei vinti e sofferenti!
fare del mondo un Pantheon!
gli uomini in dei mutare
e in un sol bacio e abbraccio
tutte le genti amar!
Or io rinnego il santo grido!
Io d'odio ho colmo il core,
e chi così m'ha reso, fiera ironia
è l'amor!
(con disperazione)
Sono un voluttuoso!
Ecco il novo padrone:
il Senso!
Bugia tutto!
Sol vero la passione!
(vedendo ritornare presso a lui l'Incredibile, firma
la condenna e la dà all'Incredibile)
L'INCREDIBILE
Sta bene! Ove trovarti se ...
GÉRARD
Qui resto.
(L'Incredibile si allontana nel tempo stesso
che entra il Cancelliere del Tribunale
Rivoluzionario. Gérard consegna a questi
delle carte e con esse la nota degli accusati
tra cui Andrea Chénier. Il Cancelliere
si allontana.)
MADDALENA
(alla porta)
Carlo Gérard?
MATHIEU
Là! entrate!
MADDALENA
(entrando ed avvicinandosi a Gérard)
Se ancor di me vi sovvenite non so!
Son Maddalena di Coigny.
(interpretando un gesto di
Gérard come una ripulsa)
Ah, non m'allontanate!
Se voi non m'ascoltate io son perduta!
GÉRARD
Io t'aspettava! Io ti volevo qui!
Io son che come veltri ho a te
lanciato orde di spie!
Entro a tutte le vie
la mia pupilla è penetrata,
e ad ogni istante!
Io, per averti, preso ho il tuo amante!
MADDALENA
A voi! Qui sto! Vendicatevi!
GÉRARD
Non odio!
MADDALENA
Perchè m'avete qui voluta?
GÉRARD
Perchè ti volti qui?
Perchè ti voglio!
Perchè ciò è scritto nella vita tua!
Perchè ciò volle il mio voler possente!
Era fatale e vedi s'è avverato!
Io t'ho voluto allor che tu piccina
pel gran prato con me correvi lieta,
in quell'aroma d'erbe infiorate
e di selvaggie rose!
Lo volli il di che mi fu detto:
"Ecco la tua livrea!"
e, come fu sera,
mentre studiavi un passo di minuetto,
io, gallonato e muto,
aprivo e richiudevo una portiera...
La poesia in te così gentile
di me fa un pazzo, grande e vile!
Ebben? Che importa? Sia!
E fosse un'ora sola,
io voglio quell'ebbrezza
de' tuoi occhi profondi!
Io pur, io pur, io pur voglio
affondare le mie mani nel mare
dei tuoi capelli biondi!
(audacemente levandosi ritto)
Or dimmi che farai contro il mio amor?
MADDALENA
Io corro nella via!
Il nome mio vi grido!
Ed è la morte che mi salva!
(Gérard va a frapporsi tra
Maddalena e le due uscite.)
GÉRARD
No, tu non lo farai! No!
Tuo malgrado, tu mia sarai!
MADDALENA
Ah! ...
(colpita d'un pensiero)
Se della vita sua tu fai prezzo
il mio corpo, ebbene, prendimi!
(gli si avvicina lenta, sublime di
quel suo sacrificio)
GÉRARD
Come sa amare!
MADDALENA
La mamma morta
m'hanno alla porta della stanza mia;
moriva e mi salvava!
poi a notte alta
io con Bersi errava,
quando ad un tratto un livido bagliore
guizza e rischiara innanzi a' passi miei
la cupa via! Guardo!
Bruciava il loco di mia culla!
Così fui sola! E intorno il nulla!
Fame e miseria! Il bisogno, il periglio!
Caddi malata,
E Bersi, buona e pura, di sua bellezza
ha fatto un mercato, un contratto per me!
Porto sventura a chi bene mi vuole!
(ad un tratto, nelle pupille di Maddalena
si effonde una luce di suprema gioia)
Fu in quel dolore che a me venne l'amor!
Voce piena d'armonia e dice:
"Vivi ancora! Io son la vita!
Ne' miei occhi è il tuo cielo!
Tu non sei sola!
Le lacrime tue io le raccolgo!
Io sto sul tuo cammino e ti sorreggo!
Sorridi e spera! Io son l'amore!
Tutto intorno è sangue e fango?
Io son divino! Io son l'oblio!
Io sono il dio che sovra il mondo
scendo da l'empireo,
fa della terra un ciel!
Ah! Io son l'amore, io son l'amor, l'amor"
E l'angelo si accosta,
bacia, e vi bacia la morte!
Corpo di moribonda è il corpo mio.
Prendilo dunque. Io son già morta cosa!
(Il cittadino Cancelliere si avvicina a Gérard,
gli pone innanzi alcuni fogli scritti e ritorna
al suo stanzino. Gérard prende i fogli lasciati
dal Cancelliere e vi butta gli occhi sopra.
È la lista degli accusati. Un nome gli balza
subito agli occhi - quello di Chénier.)
GÉRARD
Perduto! La mia vita per salvarlo!
MADDALENA
(con un immenso grido di gioia)
Voi lo potete!...
Stamane egli arrestato fu.
GÉRARD
Ma chi l'odiava per oggi
ha preparato il suo giudizio,
... la sua morte!...
(accorgendosi della folla in
strada dietro al cancello)
La folla già, curiosa ed avida
di lacrime, di sangue!
(dalle stanze contigue odesi il rumore
dei fucili e delle sciabole dei gendarmi.
Con disperazione a Maddalena)
Udite?
È il calcio dei fucili!
Sono i gendarmi!
E là sta già Chénier!
MADDALENA
(con un ultimo grido dove c'è tutto
quanto può soffrire un'anima)
Salvatelo!
Salvatelo!
GÉRARD
La rivoluzione i figli suoi divora!
MADDALENA
Salvatelo!
(Gérard colto da un'idea corre al tavolo e
scrive rapidamente un biglietto al Presidente.)
GÉRARD
Il tuo perdono è la mia forza!
Grazie!...Io l'ho perduto,
difenderlo saprò!
(Il pubblico si rovescia nella sala
tumultuante, eccitato.)
MERCANTILE
(ad una vecchia)
Mamma Cadet! Presso alla sbarra, qui!
MATHIEU
Ohè, Cittadina, un po' di discrezione!
MERCANTILE
(ad alcune compagne)
Di qui si vede e si ode a perfezione!
MATHIEU
Oggidì grande infornata, pare.
VECCHIE
Qui si gode la vista d'ogni cosa!
UNA PESCIVENDOLA
Venite qua, cittadina Babet!
ALCUNI UOMINI
Molti ex! ...
ALTRI UOMINI
La Legray! ...
ALTRI UOMINI
E un poeta! ...
UNA DONNA
Venite! ...
VECCHIE
Sì! ...
(Mercatile bisticciandosi con le vecchie)
MERCANTILE
Più in là!
LE VECCHIE
Voi più in là!
MATHIEU
(vedendo il bisticcio)
Ohè là, quelle lingue cittadine!
LE DONNE
(chiacchierando fra loro)
Voi state bene? ...
Sì! e voi? ...
Così, così! ...
Venite dal mercato?
Io no! Dalla barriera!
Notizie avete? ...
No! ...
E voi nulla sapete? ...
Hanno accresciuto il pane! ...
Lo so, lo so! ...
È un tiro di quel cane d'inglese
detto Pitt! ...
(Entrano i giurati seguiti dai giudici)
MATHIEU
Passo ai giurati!
GÉRARD
(a Maddalena)
Eccoli, i giudici.
MERCANTILE
Chi presiede è Dumas! ...
ALCUNI UOMINI
Vilate! ...
ALTRI UOMINI
Pittore! ...
MERCANTILE
L'altro è lo stampatore tribuno
Nicola? ...
ALCUNI UOMINI
Ecco laggiù Fouquier!
(Appare Fouquier-Tinville.)
TUTTI
L'accusatore pubblico!
MADDALENA
E gli accusati?
(stringendosi impaurita presso Gérard)
GÉRARD
(Indicando una porta chiusa)
Di là, ...presso ai giurati.
(La porta si schiude e Maddalena soffoca un grido.)
MADDALENA
Ecco... mi manca l'anima!
(Compariscono otto gendarmi, poi, in mezzo
ai soldati ad uno ad uno seguono gli accusati.
Ultimo è Chénier. Dopo, altri gendarmi.)
Egli non guarda... Ah, pensa a me!
MATHIEU
(alle mercantile che sussurrano)
Silenzio!
DUMAS
(chiama gli accusati)
Gravier de Vergennes!
FOUQUIER-TINVILLE
(leggendo una nota)
Un ex referendario.
CITTADINI
È un traditore! È un traditore!
(Dumas fa cenno all'accusato di
sedere e legge un altro nome.)
DUMAS
Laval-Montmorency!
FOUQUIER-TINVILLE
Convento di Montmartre.
CITTADINI
Aristocratica!
(La monaca alza la mano per parlare.)
FOUQUIER-TINVILLE
Taci!
CITTADINI
A che parlar?
Sei vecchia! Taci e muori!
(La monaca lancia uno sguardo
di sprezzo. Il pubblico la deride)
DUMAS
Legray!
(Si leva una donna: vorrebbe parlare ma
il pubblico le impone silenzio.)
CITTADINI
(Le impone silenzio)
Ah!
DUMAS
Andrea Chénier!
GÉRARD
(a Maddalena)
Coraggio!
MADDALENA
(guardando Chénier)
O amore!
DONNE
Ecco il poeta!
ALCUNI UOMINI
Fouquier-Tinville attentamente legge!
ALTRI UOMINI
Pericoloso è l'accusato!
FOUQUIER-TINVILLE
Scrisse contro la rivoluzione!
Fu soldato con Dumouriez!
CITTADINI
È un traditor!
CHÉNIER
(a Fouquier-Tinville)
Menti!
FOUQUIER-TINVILLE, DUMAS
(a Chénier)
Taci!
GÉRARD
Parla!
MADDALENA
O mio amore!
CITTADINI
Parli! Parli! Parli!...
Si discolpi dalle accuse!
GÉRARD
(disperato a Maddalena)
Io son che ciò feci!
CHÉNIER
Si, fui soldato
e glorioso affrontato ho la morte
che, vile, qui mi vien data.
Fui letterato,
ho fatto di mia penna arma feroce
contro gli ipocriti!
Con la mia voce ho cantato la patria!
Passa la vita mia come una bianca vela:
essa inciela le antenne
al sole che le indora
e affonda la spumante prora
ne l'azzurro dell'onda ...
Va la mia nave spinta dalla sorte
a la scogliera bianca della morte?
Son giunto? Sia!
Ma a poppa io salgo
e una bandiera trionfale
sciolgo ai venti, e su vi è scritto: Patria!
(a Fouquier-Tinville)
A lei non sale il tuo fango!
Non sono un traditore.
Uccidi? Ma lasciami l'onor!
FOUQUIER-TINVILLE
Udiamo i testimoni.
(Mentre Mathieu e l'Incredibile si fanno avanti,
Gérard si fa violentemente largo nella folla. )
GÉRARD
Datemi il passo! Carlo Gérard!
FOUQUIER-TINVILLE
Sta ben; parla!
GÉRARD
L'atto di accusa è orribile menzogna!
FOUQUIER-TINVILLE
(sorpreso)
Se tu l'hai scritto?!
(e mostra il foglio)
GÉRARD
Ho denunziato il falso e lo confesso!
(Movimento nella folla e grida di sorpresa.
Fouquier si leva ritto e picchia
febbrilmente sul foglio scritto da Gérard.)
FOUQUIER-TINVILLE
Mie faccio queste accuse
e le rinnovo!
GÉRARD
La tua è una viltà!
FOUQUIER-TINVILLE
Tu offendi la patria e la giustizia!
CITTADINI
(Rifere Gérard)
Esso è un sospetto, fu comprato!
GÉRARD
Qui la giustizia ha nome tirannia!
CITTADINI
Taci! ...
GÉRARD
Qui è un orgia d'odi e di vendette!
Il sangue della patria qui cola!
Siam noi che feriamo
il petto della Francia!
Chénier è un figlio della Rivoluzione!
L'alloro a lui, non dategli la morte!
La Patria è gloria!
CITTADINI
... Taci! Taci!
Alla lanterna!
Sì, fuori della legge!
Alla lanterna! Alla lanterna!
Egli è un traditore!
Fu comprato! Taci!
Imponigli silenzio, o Dumas! ...
(Al suon dei tamburi passa un gruppo
di soldati che vanno alla guerra.)
GÉRARD
Odila, o popolo,
là è la patria,
dove si muore colla spada in pugno!
Non qui dove le uccidi i suoi poeti.
(Fouquier-Tinville fa segno ai giurati di
ritirarsi; essi partono. Gérard accorre
verso Chénier, abbracciandolo e baciandolo.)
CHÉNIER
(a Gérard)
O generoso! o grande!
Vedi! Io piango!
GÉRARD
Guarda laggiù!
Quel bianco viso... È lei!
CHÉNIER
Lei? Maddalena!
Ancor l'ho riveduta!
(I giurati rientrano. Il loro capo presenta a
Dumas per mezzo del Cancelliere, il verdetto.)
Or muoio lieto!
GÉRARD
Io spero ancora.
(Dumas dà una rapida occhiata al verdetto.
Il silenzio è assoluto)
DUMAS
Morte!
FOUQUIER-TINVILLE
Morte!
(fa segno ai condannati di ritirarsi.
Maddalena lancia un grido di
disperazione seguito da singhiozzi)
MADDALENA
Andrea! Andrea! Rivederlo!
|
ACTO TERCERO
(La sección primera del tribunal revolucionario.
Amplia estancia en la planta baja la mitad reservada
para el tribunal, y la otra mitad al público.
En la mesa de la presidencia está colocada
una colosal urna de madera pintada. Detrás de la
mesa un gran paño tricolor en el que se ve
escrito: "¡CIUDADANOS! ¡LA PATRIA ESTÁ EN
PELIGRO!. Cerca de la urna están Horacio
Cocles y Mathieu. La otra mitad de la estancia
esta repleta de gente diversa. Se recogen
contribuciones públicas. Mathieu agradece
los presentes, tiene su pipa en la mano,
y la aspira, entre palabra y palabra,
con grandes bocanadas)
MATHIEU
Dumouriez, traidor y girondino,
se ha pasado al enemigo
(para sí)
¡mal nacido!
(en voz alta)
Coburgo, Brunswick, Pitt
(para sí)
¡reviente de peste!
(en voz alta)
y el viejo lupanar de Europa entera
¡están contra nosotros!
¡Oro y soldados!
¡Así que esta urna y yo que os hablo
representamos la imagen de la patria!
(Un gran silencio acoge el discurso de
Mathieu, pero nadie ofrece nada)
¿Nadie se mueve?
¡Que la guillotina repase
a todos la cabeza y la conciencia!
((Algunos se acercan y arrojan en la
gran urna objetos y dinero)
¡La patria está en peligro!
¡Ahora, como antes Barère,
yo levanto el grito de Louvertur:
"¡Libertad y patatas!"
(Viendo acercarse a Gérard,
se interrumpe con alegría)
¡Pero, toma: allí abajo está Gérard!
¡Él os sacará de los bolsillos los ex luises
con palabrejas que yo no sé!
(Gérard se aproxima )
¡Me importan un rábano las palabras bonitas!
¡E incluso presumo de ello!
CIUDADANOS
¡Ciudadano Gérard, salud! ¡Viva!
MATHIEU
¿Y tu herida?
GÉRARD
¡Gracias ciudadanos!
(A Mathieu)
¡Mi fuerte constitución me ha preservado
aún para mi patria!
MATHIEU
(señalando la urna)
¡Aquí esta tu puesto!
(Retomando el discurso del principio)
Dumouriez, traidor y girondino,
se ha pasado al enemigo
(para sí)
¡que se mueran todos!.
(en voz alta)
La patria está en pe
(notando que la pipa está apagada)
Cedo la palabra.
GÉRARD
¡Francia da lágrimas y sangre!
¡Oíd! ¡Laudun ha enarbolado bandera blanca!
¡La Vendée está en llamas!
¡Y Bretaña nos amenaza!
¡Y austríacos y prusianos e ingleses,
y todos hunden sus garras armadas
en el pecho de Francia!
¡Se necesita oro y sangre!
¡Mujeres francesas, dad el oro
inútil de vuestros collares!
¡Madres francesas, dad vuestros
hijos a la madre grande!
(Las mujeres, conmovidas, acuden al principio
unas pocas desordenadamente, y, con gran
entusiasmo, van echando dentro
de la urna todo el dinero y las joyas
que llevan)
CIUDADANAS
(en pequeños grupos)
¡Toma! ¡Es un recuerdo!
¡Para ti! ¡Un anillo!
¡Es un brazalete!... ¡Toma!...
¡Ocho días de trabajo!...
¡Una hebilla de plata!...
¡Para ti!
(Aparece Madelon una ciega guiada por
un muchacho de quince años; todos le
dejan paso.)
MADELON
¡Paso! ¡ Paso!
CIUDADANAS
¡Son dos botones de oro!
¡Cuanto poseo!
¡Una crucecita! ¡Toma!
¡Para ti!
(Apoyada en los hombros del muchacho,
se acerca lentamente a la mesa convertida
en altar de la patria)
MADELON
Soy la vieja Madelon,
mi hijo murió, se llamaba Roger;
murió en la toma de la Bastilla;
su primer hijo logró en Valmy
galones y sepulturas.
Dentro de pocos días yo también moriré.
(Empuja suavemente hacia
adelante al muchacho, presentándolo.)
¡Éste es el hijo de Roger! ¡El último hijo,
la última gota de mi vieja sangre!
¡Tomadlo!
¡No digáis que es un niño!
¡Es fuerte .. puede combatir y morir!
GÉRARD
¡Nosotros lo aceptamos! Di su nombre.
MADELON
Roger Alberto.
(Uno escribe el nombre en el registro)
GÉRARD
¡Por la noche partirá!
MADELON
(al chico, estallando en sollozos)
¡Adiós, alegría mía!
(Abraza fuerte al chico, que la besa.)
¡Lleváoslo de mi lado!
(Apartando al chico)
¿Quién me da el brazo?
(Muchos de acercan a ella, y Madelon se
aleja lentamente. Los representantes hacen
retirar la urna; después se alejan. Gérard
se sienta a la mesa y despliega el informe
para el Comité. La multitud, poco a poco,
se dispersa. Mathieu, con una escoba,
se pone a barrer el local que en breve
será tribunal. La carmañola es el alma
de la calle)
MULTITUD
(fuera)
¡Amigos, cantemos todavía, bebamos
amigos, bailemos siempre!
¡Llena la copa! ¡Alegre el corazón,
llena la copa! ¡Cantar y beber!
¡Viva la libertad! ¡Viva la libertad!
¡Dancemos la carmañola!
¡Y viva el ruido del cañón!
INCREÍBLE
(aproximándose a Gérard)
¡El pájaro ha caído en la red!
GÉRARD
¡Ella!
INCREÍBLE
No; el macho. ¡Está en el Luxemburgo!
GÉRARD
¿Cuándo?
INCREÍBLE
Esta mañana.
GÉRARD
¿Y cómo ha sido?
INCREÍBLE
¡La casualidad!
GÉRARD
¿Dónde?
INCREÍBLE
En Passy, en casa de un amigo
GÉRARD
¿Y ella?
INCREÍBLE
¡Ninguna pista aún!
¡Pero es un reclamo tal el macho para la hembra
que voluntariamente (pienso y creo)
ella vendrá a nosotros!
GÉRARD
¡No; no vendrá!
(Se oye a lo lejos un grito agudo y confuso)
INCREÍBLE
¡Escucha!
GÉRARD
Son gritos... Chiquillos excitados.
(Pasa un vendedor de periódicos bajo la ventana)
INCREÍBLE
No; los vendedores de periódicos de costumbre.
VENDEDOR DE PERIÓDICOS
(desde dentro)
¡El importantísimo arresto de Andrea Chénier!
INCREÍBLE
¡Estos gritos llegarán hasta ella!
GÉRARD
¿Y qué?
(Con un débil acto de rebeldía,
aparta de sí con un gesto al Increíble)
INCREÍBLE
(con acento irónico)
¿Y qué?...
Mujercita enamorada
que se cansa de esperar,
si ya ha pasado la hora
del ansiado encuentro en el nido,
¡que me muera si la bella,
presagiando algo y vencida por el ansia,
no baja a la calle,
tal como esté, desarreglada!
¡Sale corriendo e indaga!
¡Y vuela! ¡Y escudriña! ¡Y espía!
¡Calla! ¿Pasa un vendedor de periódicos?
¿Y grita un nombre?
¡Oh, cómo empalidece!
¡Pero no vacila ni se dobla!
¡El poder del amor!
¡En aquel dolor termina la mujer
y empieza la heroína!
¡Se atreverá a todo! ¡Allí la verás!
¡Paciencia! ¡Vendrá a ti!
¡Esto es lo que pienso!
¡Increíble pero real!
(Gérard se ha levantado y pasea febrilmente)
GÉRARD
¡Me odiarás todavía más!
INCREÍBLE
¿Qué importa?
¡En la mujer hay cuerpo y corazón!
¡Tú eliges el cuerpo!
Es la mejor parte.
¡Extiende un acta de acusación!
(Casi autoritario, le hace señas para que escriba)
¡Que Andrea Chénier sea enseguida
enviado al tribunal!
¡Fouquier-Tinville espera!
¡Escribe!
(Se aleja y va a observar el movimiento
de la gente en la plaza)
GÉRARD
(disponiéndose a escribir)
¿Así que dudo?
¡Fouquier-Tinville ya ha
marcado a Andrea Chénier!
¡Su suerte está echada! Hoy o mañana
(Deja la pluma.)
¡No! ¡Es una cobardía! ¡Es una cobardía!
(El Increíble, viéndole vacilar
regresa cerca de él)
INCREÍBLE
¡Cómo vuela el tiempo!
¡Las calles ya se llenan!
(Se aleja de nuevo.
Gérard coge de nuevo la pluma; reflexiona)
GÉRARD
¿Enemigo de la patria?
Es un viejo cuento
que felizmente el pueblo aún se traga.
(Comienza a escribir.)
¿Nacido en Constantinopla? ¡Extranjero!
¿Estudió en Saint-Cyr? ¡Soldado!
(Reflexiona de nuevo, se le ocurre una
idea y escribe rápidamente)
¡Traidor! ¡Cómplice de Dumouriez!
¿Y poeta?
¡Pervertidor de corazones y costumbres!
(Con esta última acusación queda pensativo y
se le llenan los ojos de lágrimas; dejando
de nuevo la pluma; se levanta y pasea lentamente)
¡Un día me alegraba pasar
entre odios y venganzas,
puro, inocente y fuerte!
¡Gigante me creía!...
¡Pero soy todavía un siervo!
¡Sólo he cambiado de amo!
¡Un siervo obediente a la violenta pasión!
¡Ah, peor! ¡Mato y tiemblo,
y mientras mato, lloro!
Yo, hijo de la Redentora,
fui el primero en oír su grito
por el mundo y uní el mío al suyo.
¿Ahora he perdido la fe
en el destino soñado?
¡Qué lleno de gloria
estaba mi camino!...
¡Despertar la conciencia en el corazón de las gentes!
¡Recoger las lágrimas
de los vencidos y los que sufren!
¡Hacer del mundo un panteón!
¡Hacer de los hombres dioses,
y en un solo beso y un solo abrazo
amar a todas las gentes!
¡Ahora yo reniego del santo grito!
Tengo lleno de odio el corazón,
y quien me ha convertido así, fiera ironía,
¡ha sido el amor!
(Con desesperación)
¡Soy un voluptuoso!
¡Éste es mi nuevo dueño:
la sensualidad!
¡Todo mentira!
¡Sólo la pasión es verdad!
(Viendo regresar junto a él al Increíble, firma
la condena y se la da)
INCREÍBLE
¡Está bien! Dónde encontrarte si...
GÉRARD
¡Me quedo aquí!
(El Increíble se aleja al mismo tiempo
que entra el Canciller del Tribunal
Revolucionario. Gérard le entrega
los documentos y con ellos la nota de
acusación contra Andrea Chénier. El
Canciller se aleja )
MAGDALENA
(desde la puerta)
¿Carlos Gérard?
MATHIEU
¡Allí! ¡Entrad!
MAGDALENA
(entrando e aproximándose a Gérard)
¡No sé si aún os acordáis de mí!
Soy Magdalena de Coigny.
(Interpretando un gesto de Gérard
como un acto de repulsa)
¡Ah, no os alejéis!
¡Si vos no me escucháis estoy perdida!
GÉRARD
¡Te esperaba! ¡Te quería aquí!
¡Yo soy el que ha lanzado
contra ti hordas de espías como fieras!
¡Por todos los caminos mi pupila
ha penetrado, y en todo instante!
¡Yo, por tenerte,
he apresado a tu amante!
MAGDALENA
¡Soy vuestra! ¡Aquí estoy! ¡Vengaos!
GÉRARD
¡No odio!
MAGDALENA
¿Por qué habéis querido traerme aquí?
GÉRARD
¿Por qué te quería tener aquí?
¡Porque te quiero!
¡Porque está escrito en tu vida!
¡Porque lo quiere mi poderosa voluntad!
¡Era el destino, y mira, se ha cumplido!
¡Yo ya te quería cuando tú, pequeña,
corrías conmigo alegre por el prado,
en medio de aquel aroma de hierbas floridas
y de rosas salvajes!
¡Te quise el día en que se me dijo:
"Aquí está tu librea",
y al atardecer,
mientras estudiabas un paso de minueto,
yo, engalanado y mudo,
abría y cerraba una puerta...
¡La poesía tan gentil en ti,
hace de mi un loco grande y vil!
¿Y bien? ¿Qué importa? ¡Así sea!
¡Y, aunque fuese por una sola vez,
yo quiero aquella embriaguez
de tus ojos profundos!
¡Yo también, yo quiero hundir
mis manos en el mar
de tus cabellos rubios!
(Con atrevimiento, se levanta erguido)
Ahora dime ¿cómo te defenderás de mi amor?
MAGDALENA
¡Yo saldré a la calle!
¡Allí gritaré mi nombre!
¡Y será la muerte la que me salvará!
(Gérard va a impedírselo
y salen los dos)
GÉRARD
No, no lo harás.
¡No! ¡Aunque no lo quieras, serás mía!
MAGDALENA
¡ah!...
(Con un súbito pensamiento)
¡Si pones a mi cuerpo como precio
de su vida pues bien, tómame!
(Se le acerca lentamente, consciente
de su sacrificio)
GÉRARD
¡Cómo sabe amar!
MAGDALENA
¡Mataron a mi madre
en la puerta de mi alcoba;
moría y me salvaba!
Después en plena noche
anduve errante con Bersi,
cuando de repente un lívido resplandor
apareció y aclaró ante mis pasos
el oscuro camino. ¡Miro!
¡Mi hogar estaba en llamas!
¡Así me quedé sola! ¡Y a mi alrededor nada!
¡Hambre y miseria! ¡La necesidad, el peligro!
¡Caí enferma!
Y Bersi, buena y pura, traficó,
mercadeó con su belleza para salvarme.
¡Llevo la desventura a quien me quiere!
(Y en un momento, las pupilas de Magdalena
reflejan una gran alegría)
¡Fue entre aquel dolor como el amor llegó a mí!
Una voz llena de armonía me dijo:
"¡Vive todavía! ¡Yo soy la vida!
¡En mis ojos está tu cielo!
¡Tú no estás sola!
¡Yo recojo tus lágrimas!
¡Yo me encuentro en tu camino y te socorro!
¡Sonríe y espera! ¡Yo soy el amor!
¿Alrededor todo es sangre y barro?
¡Yo soy divino! ¡Soy el olvido!
Soy el dios que desciende
de las alturas
y hace de la tierra un cielo!
Ah! ¡Yo soy el amor, yo soy el amor."
Y el ángel se acerca,
besa y al besar, besa la muerte!
¡Mi cuerpo es el cuerpo de una moribunda!
¡Tómalo, pues! ¡Yo ya estoy muerta!
(El ciudadano canciller se acerca a Gérard y
le pone delante algunas hojas escritas y retorna
a su lugar. Gérard coge las hojas que le ha dado
el Canciller y les echa una mirada por encima.
Es la lista de los acusados. Un nombre le salta
súbitamente a los ojos, es el de Chénier)
GÉRARD
¡Perdido! ¡Mi vida para salvarlo!
MAGDALENA
(con un gran grito de alegría)
¡Vos podéis hacerlo!...
¡Fue arrestado esta mañana!
GÉRARD
¡Pero quien le odia ha preparado
para hoy su juicio
... su muerte!
(Dándose cuenta que la gente
se encuentra en la calle detrás de la verja)
Ya está aquí la gente,
curiosa y ávida de lágrimas, de sangre!
(De la estancia contigua llega el rumor
de los fusiles de los gendarmes.
Con desesperación a Magdalena)
¿Oís?
¡Son las culatas de los fusiles!
¡Son los gendarmes!
¡Y allá está ya Chénier!
MAGDALENA
(con un último grito que muestra
todo lo que puede sufrir un alma)
¡Salvadle!
¡Salvadle!
GÉRARD
¡La revolución devora a sus hijos!
MAGDALENA
¡Salvadle!
(asaltado por una idea, corre a la mesa y escribe
rápidamente una nota al presidente)
GÉRARD
¡Tú perdón es mi fuerza!
¡Gracias!... ¡Yo lo he perdido,
yo lo sabré defender!
(El público llena la sala, tumultuoso,
ruidoso, excitado)
VENDEDORAS
(a una vieja)
¡Mamá Cadet! ¡Acércate a la barandilla!
MATHIEU
¡Eh! ¡Ciudadana, un poco de discreción!
VENDEDORAS
(a alguna compañera)
Desde aquí se ve y se oye perfectamente.
MATHIEU
¡Hoy hay gran hornada, parece!
MUJER VIEJA
¡Desde aquí se disfruta de una buena vista!
PESCADERA
¡Venid aquí, ciudadana Babet!
ALGUNOS HOMBRES
¡Muchos ex!
OTROS HOMBRES
¡La Legray!
OTROS HOMBRES
¡Y un poeta!
UNA MUJER
¡Venid!
MUJER VIEJA
¡Sí!
(Vendedoras riñendo con la vieja)
VENDEDORAS
¡Apartaos!
MUJER VIEJA
¡Apartaos, vosotras!
MATHIEU
(viendo la riña)
¡Eh! ¡Esas lenguas, ciudadanas!
MUJERES
(parloteando entre ellas)
¡Estáis bien!
¡Sí! ¿Y vosotras?
¡Así, así!
¿Venís del mercado?
¡Yo no! ¡De la barrera!
¿Tenéis noticias?
¡No!
¿Y vosotras no sabéis nada?
¡Han aumentado el pan!
Lo sé, lo sé.
¡Es una jugada de aquel perro
inglés llamado Pitt!
(Entran los jurados seguidos de los jueces)
MATHIEU
¡Paso a los jurados!
GÉRARD
(a Magdalena)
Mira, los jueces.
VENDEDORAS
¡El que preside es Dumas!
ALGUNOS HOMBRES
¡Vilate!
OTROS
¡El pintor!
VENDEDORAS
¿El otro es el impresor tribuno
Nicolás?
ALGUNOS HOMBRES
¡Mira, allá abajo está Fouquier!
(Aparece Fouquier-Tinville. )
TODOS
¡El fiscal!
MAGDALENA
¿Y los acusados?
(Asustada cerca de Gérard)
GÉRARD
(señalando la puerta cerrada)
¡Allá, cerca de los jurados!
(La puerta se abre y Magdalena sofoca un grito)
MAGDALENA
¡Mira Desfallezco!
(Aparecen los gendarmes, después, entre los
soldados y uno a uno siguen los acusados;
Chénier es el último. Después, otros gendarmes)
¡Él no mira! ¡Ah, piensa en mí!
MATHIEU
(a las vendedoras que están susurrando)
¡Silencio!
DUMAS
(leyendo la lista de los acusados)
Gravier de Vergeness.
FOUQUIER-TINVILLE
(leyendo una nota)
¡Un ex delator!
MULTITUD
¡Es un traidor! ¡Es un traidor!
(Dumas hace señas al acusado para que se
siente y lee otro nombre)
DUMAS
Laval Montmorency.
FOUQUIER-TINVILLE
¡Convento de Montmartre!
MULTITUD
¡Aristócrata!
(La monja levanta la mano para hablar)
FOUQUIER-TINVILLE
¡Calla!
MULTITUD
¿Para qué hablar?
¡Eres vieja! ¡Calla y muere!
(La monja lanza una mirada de
desprecio. El público la escarnece)
DUMAS
¡Legray!
(Se levanta una mujer; quiere hablar,
pero el público le impone silencio)
MULTITUD
(haciéndola callar)
¡Ah!
DUMAS
¡Andrea Chénier!
GÉRARD
(a Magdalena)
¡Valor!
MAGDALENA
(mirando a Chénier)
¡Amor mío!
MUJERES
¡Ahí está el poeta!
ALGUNOS HOMBRES
¡Fouqu¡er-Tinville lee atentamente!
OTROS
¡El acusado es peligroso!
FOUQUIER-TINVILLE
Escribió contra la Revolución.
Fue soldado con Dumouriez
MULTITUD
¡Es un traidor!
CHÉNIER
(a Fouquier-Tinville)
¡Mientes!
FOUQUIER-TINVILLE Y DUMAS
(a Chénier)
¡Calla!
GÉRARD
¡Habla!
MAGDALENA
¡Oh, amor mío!
MULTITUD
¡Que hable! ¡Que hable! ¡Que hable!
¡Que se defienda de las acusaciones!
GÉRARD
(desesperado a Magdalena)
¡Soy yo el que ha hecho esto!
CHÉNIER
Sí, fui soldado
y glorioso me enfrenté la muerte
que aquí se me da vilmente.
Fui literato,
hice de mi pluma un arma feroz
contra los hipócritas.
¡Con mi voz canté a la patria!
Mi vida pasa como una vela blanca;
levanta los mástiles
al sol que la dora,
y hunde la proa
en el azul de las olas.
¿Mi nave, corre impulsada por la suerte,
hacia la blanca escollera de la muerte?
¿He llegado? ¡Así sea!
Pero yo subo a popa y despliego
al viento una bandera triunfal,
que lleva escrito: "Patria"
(a Fouquier-Tinville)
¡Tu fango no llega hasta ella!
No soy un traidor.
¿Me matas? ¡Pero déjame el honor!
FOUQUIER-TINVILLE
¡Oigamos a los testigos!
(Mientras Mathieu y el Increíble se adelantan,
Gérard se abre paso con violencia entre la gente)
GÉRARD
¡Abrid paso! ¡Soy Carlos Gérard!
FOUQUIER-TINVILLE
Está bien. ¡Habla!
GÉRARD
¡El acta de acusación es una horrible mentira!
FOUQUIER-TINVILLE
(sorprendido)
¡Si lo has escrito tú mismo!
(Le muestra la nota)
GÉRARD
He denunciado en falso y lo confieso.
(Movimiento entre la gente y grito de sorpresa.
Fouquier se levanta erguido y golpea
febrilmente sobre la nota escrita por Gérard)
FOUQUIER-TINVILLE
¡Hago mías estas acusaciones
y las renuevo!
GÉRARD
¡Esto es una vileza!
FOUQUIER-TINVILLE
¡Ofendes a la patria y a la justicia!
MULTITUD
(refiriéndose a Gérard)
¡Es un sospechoso, lo han comprado!
GÉRARD
¡Aquí la justicia se llama Tiranía!
MULTITUD
¡Calla!
GÉRARD
¡Esto es una orgía de odio y de venganzas!
¡Aquí se derrama la sangre de la patria!
¡Somos nosotros los que herimos
el pecho de Francia!
¡Chénier es un hijo de la Revolución!
¡Laureles para él, no le deis la muerte!
¡La patria es gloria!
MULTITUD
¡Calla! ¡Calla!
¡Al patíbulo!
¡Sí, quedas fuera de la ley!
¡Al patíbulo! ¡Al patíbulo!
¡Él es un traidor!
¡Lo han comprado! ¡Calla!
¡Hazle callar, Dumas!...
(Al son de los tambores pasa un grupo
de soldados que van a la guerra)
GÉRARD
¡Óyela, pueblo,
la patria está allí donde se muere
empuñando la espada!
No aquí donde se mata a sus poetas.
(Fouquier-Tinville hace señas a los jurados
de retiran; ellos salen. Gérard corre hacia
Chénier, abrazándole y besándolo)
CHÉNIER
(A Gérard)
¡Oh, generoso! ¡Oh grande!
¡Mira... estoy llorando!
GÉRARD
¡Mira allá abajo!
¡Aquel pálido rostro... es ella!
CHÉNIER
¿Ella? ¡Magdalena!
¡Aún la he podido volver a ver!
(El jurado regresa. El portavoz presenta a Dumas
por medio del Canciller, el veredicto)
¡Ahora muero contento!
GÉRARD
¡Yo aún tengo esperanzas!
(Dumas da una rápida mirada al veredicto
El silencio es absoluto.)
DUMAS
¡Muerte!
FOUQUIER-TINVILLE
Muerte!
(Hace señas al condenado de retirarse.
Magdalena lanza un grito de desesperación
seguido de un sollozo)
MAGDALENA
¡Andrea! ¡Andrea! ¡Volverlo a ver!
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