ALINA, REINA DE GOLCONDA
Personajes
ALINA
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Reina de Golconda
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Soprano
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La acción se desarrolla en Golconda, India, a mediados del siglo XIX.
ATTO
PRIMO (Magnifico padiglione indiano nelle stanze della regina. Il fondo è chiuso da seriche cortine) Scena Prima (Alina occupata alla toeletta. Fiorina la sta adornando. Varie schiave colle arpe e ghirlande di fiori) CORO Or che da te rimuovi del mesto lutto i veli e il tuo bel volto sveli in tutto il suo splendor, luce, e letizia piovi de' tuoi fedeli in cor. Tal, diradato nembo della procella oscura, brilla per l'aria pura l'astro del ciel maggior e di natura in grembo spande letizia e amor. (Alina sorge dalla toeletta, e Fiorina la segue) ALINA Che val ricchezza e trono quando sospira il cor! Tutta la vita io dono per un sol dì d'amor. D'amore il mondo è pieno, ho mille amanti al giorno quanto mi veggo attorno parla d'amore a me. Ma perché geme in seno afflitto il cor;... perché? Perché non trovo nel mondo intero chi ama davvero ed ama ognor. Un sol ne amai, Fiorina, il sai. Né un altro oggetto può entrarmi in cor. Il mio diletto mi rendi, amor! Scena Seconda (Hassan e dette) HASSAN Impazienti i principi del tuo tardar, regina, che si sollevi attendono quella regal cortina, e ai grandi, ai duci, al popolo palesi alfine il re. ALINA Vana d'amor memoria, ti parti ormai dal seno: le tue speranze inutili più non offrirmi almeno; il mio destino a compiere forza concedi a me. FIORINA, CORO Voti sì dolci e teneri muovi a far paghi appieno: veggan le genti splendere il volto tuo sereno, e mirin liete, e adorino l'astro dell'India in te. (Alina fa un cenno, le cortine s'alzano. Vendonsi schierati i Grandi, i bramini e le guardie.) Scena Terza (Coro di Grandi che tributano fiori e doni alla regina. Poi Seide) CORO Salve, o sole, maggiore di quello che del Gange si specchia nell'onda! A te fiori tributa Golgonda, arde aromi ed incensi al tuo piè. Nuova vita, splendore novello questo regno riceve da te. SEIDE Adorata regina, ormai del lutto volsero alfine i giorni: il fato estremo del nostro e tuo signor assai piangesti. Un re ci promettesti, rendici alfine un re. Noi la tua scelta giuriam di rispettar, giuriam serbarci al più felice ubbidienti e fidi. I merti di ciascun libra, e decidi. Se valor, rispetto, e fede trova grazia agli occhi tuoi, aspirar ciascun di noi può del pari al tuo favor. Ma se amor da te si chiede puro amor costante, e fido, mia regina, io sol confido d'ottenere il tuo bel cor. CORO Ah! più d'un qual Dea l'adora pur si tace, e a lei nol dice ella scelga. ALINA Ah! un giorno ancora concedete. CORO Or più non lice. SEIDE, HASSAN, CORO Scegli alfin. Dell'India al trono del tuo sposo un successor. ALINA Poiché a tal costretta sono scelgo adunque... (Odonsi colpi di cannone in lontano) ALINA, TUTTI, CORO Qual fragor! Scena Quarta (Hassan e detti) HASSAN Di pace messaggio la Francia ne manda. Di porgerti omaggio il duce domanda. ALINA Il duce!... e s'appella?... HASSAN Ernesto Volmar. ALINA (Fra sè) Volmar!... FIORINA (Fra sè) Quest'è bella! ALINA (Fra sè) Mi sento mancar! (sviene) TUTTI Regina!... Che avvenne? ALINA Con pompa solenne s'onori il guerriero (poi a parte contenta a Fiorina, sottovoce) É d'esso!... è il mio bene!... Amor lo guidò. Avvezza finora ai mali, alle pene sì rapido bene comprender non so. SEIDE, GRANDI (sottovoce) Un'altra dimora da mettere in campo ancora un inciampo l'infida trovò. FIORINA (Fra sè) Possibile! Ancora verace nol credo. Il caso che io vedo intender non so. DONNE Con pompa solenne s'onori il guerriero di pace foriero che Francia mandò. (Partono) Scena Quinta (Alina e Fiorina) ALINA Fiorina! io non ho fibra che non mi tremi in petto. FIORINA Si danno al mondo certi casi bizzarri. Anch'io un giorno, o l'altro, m'aspetto di vedermi avanti a gli occhi quel bel soggettino di mio marito. ALINA Tel'auguro di core. FIORINA Il cielo nol voglia. ALINA Intanto mi lusingo di ritrovare il mio caro Volmar sempre fedele. FIORINA Oh! oh! Mi fate ridere se pensate di ritrovarlo qual era ai giorni passati del vostro amore. Variano i saggi a seconda de' casi i lor pensieri. ALINA Eppure mi dice il core che lo troverò quale il lasciai tre anni sono nel mio natio paese, nella Provenza. FIORINA Eh! che in amore non s'indovina mai! Figuratevi se un giovane francese capriccioso per natura!... ALINA Se io lo ritrovassi, vorrei porre a prova quel core. Senza disvelarmi a lui, vorrei interrogarlo sconosciuta; e se lo trovassi fedele, vorrei porgli in fronte una corona. (via) FIORINA Che bel castello in aria! A mio marito invece di una corona, vorrei dargli in fronte un bel bastone. (via) Scena Sesta (Sala terrena negli appartamenti destinati agli ambasciatori. Volmar e Belfiore. Sono introdotti da diversi ufficiali) BELFIORE Bel paese, ciel ridente, sesso amabile e vivace. Cavalier, sia guerra o pace, non mi muovo più di qua. VOLMAR Anzi, io parto immantinente... BELFIORE Tu sei cieco alla beltà. VOLMAR Io del sesso ammiro il merto, ma mi piace un solo oggetto: altra via d'entrarmi in petto più l'amor non troverà. BELFIORE Ed il mio gli è sempre aperto... tosto, ei v'entra, e tosto va. Un prodigio a quel ch'io sento era dunque il tuo tesoro. VOLMAR Le virtù divise in cento tutte avea colei che adoro. BELFIORE E tal perla preziosa era dunque... VOLMAR La mia sposa. BELFIORE E tu l'ami? VOLMAR Come pria, come allor che a me s'offrì. BELFIORE Bagattella! ed io la mia non amai che quattro dì. Esigente, fantastica, altiera, brontolona, gelosa, severa, notte e giorno alle coste mi stava, a bacchetta volea comandar. VOLMAR Schietta, ingenua, tranquilla, sincera, amorosa, gentil, lusinghiera, respirare in me sola sembrava, non sapea che piacere ed amar. VOLMAR, BELFIORE Ah! dal dì che mi venne rapita ogni noia/gioia dal core è bandita. BELFIORE Se per caso trovarla dovessi, mi vorrei, giuro a Bacco, annegar. VOLMAR Se per sempre perduta l'avessi, non saprei di me stesso che far. Chi ama davvero, ama una volta sola, tanto più se nel petto racchiude un core ben fatto. BELFIORE Il mio core è fatto come un core d'agnello. Io son nato in Italia, ed ho un core veramente italiano che non se la fa fare dalle donne. Venni in Francia a fare il soldato, ma non ho imparato le sdolcinature della moda. VOLMAR Tu hai un'anima rozza, e non gentile. Non ami da cavaliere insomma. BELFIORE Amerò da plebeo. Ognuno ama da suo pari. VOLMAR I casi nostri sono consimili, ma il nostro modo di pensare è diverso. BELFIORE É vero. Voi sperate sempre di trovare l'antica amante. Io temo d'avere la disgrazia di ritrovare la moglie; ho ringraziato la fortuna che me la fece predare dai corsari. Per cui disse bene quel poeta che: " Vari son degli uomini i capricci eccetera". VOLMAR Oh! se la tua Fiorina somigliasse la mia vezzosa pastorella provenzale, non parleresti così. Se tu fossi stato mio aiutante allorché io la conobbi nel suo villaggio natio, ove in qualità di semplice ufficiale ero di guarnigione avresti conosciuto un angiolo di beltà, di costumi, di candore, e d'innocenza. BELFIORE Sì eh? E quando vi fosse divenuta moglie sapete che ne sarebbe successo!... Fiorina pure; quando faceva la stiratrice di biancherie, era una colomba innocente, ma poi quando mi fu moglie mi pigliava a schiaffi, mi dava de' calci... Buono per me che allor quando seppe che io aveva fatto qualche fortuna s'imbarcò per venirmi a trovare e fu predata da corsari, e da allora in poi non l'ho più veduta. VOLMAR E non piangesti? E non moristi di... BELFIORE Crepai dalle risa. VOLMAR Taci. S'avanza alcuno. Saranno gli araldi della regina di Golconda che concede la grazia di presentarmi a lei nella mia qualità di ambasciatore. Scena Settima (Hassan con schiavi, e donne velate indi Alina, e Fiorina, parimente coperte.) HASSAN Al messaggero della grande nazione s'inchina, e si sprofonda Hassan il capo dei bramini, il servo della più alta regina del mondo. Salute. TUTTI Salute. BELFIORE Vedi quanti saluti! Padroni miei riveriti. VOLMAR Che dovete annunciarmi? HASSAN Che tutto in questa corte è disposto pel ricevimento del distinto ambasciatore, e del suo aiutante; e prima che l'alta regina di questa parte dell'India, Golconda chiamata a sé v'appelli, v'invia alcuni de' suoi più fidi schiavi, e distinte ancelle, destinati a servirvi. BELFIORE Prenderò anch'io una di queste ancelle. Si scorge a traverso dell'incomodo velo che loro copre il viso sfolgoreggiare de' begli occhi neri, oltre degli altri pregi che si vedono all'esterno. HASSAN Comandate, imponete ad essi, come fossero i vostri francesi. Io stesso sarò sempre pronto a servirvi; e di nuovo salute. (via) BELFIORE Salute! Che bel paese! Io non parto più da qua. ALINA (fra sè) Ah! Fiorina è desso io lo ravviso!... Oh mio caro Volmar! FIORINA (sottovoce) Ed io me ne sto qui trasecolando per la maraviglia; è mancato poco che non mi sia venuta una convulsione. Colui... quell'aiutante... indovinate chi è! ALINA (sottovoce) Chi è mai? FIORINA (sottovoce) É mio marito. ALINA (sottovoce) Ed è vero? FIORINA (sottovoce) Ah! purtroppo! BELFIORE (a Volmar, sottovoce) Vedete, vedete come s'agitano! Dovremmo aver fatto colpo. Quella più abbondante, in particolare, non mi cava mai gli occhi d'addosso. VOLMAR Per me sarebbe inutile. La mia pastorella mi sta fitta nel cuore. Non cominciamo colle ragazzate, dobbiamo rispettare, per essere rispettati. BELFIORE (a Volmar, sottovoce) Ma almeno salutiamole. Lasciate fare a me. (forte) Belle ragazze perché state cosi lontano? Avvicinatevi un poco. ALINA Il rispetto che c'ispirano gli europei ci tiene lontane. VOLMAR (fra sè) Oh Dio! qual voce! BELFIORE Ora che ci entra questo rispetto? Noi siamo degnevoli. Ci accomodiamo come si può. FIORINA Non siamo istrutte della francese galanteria. BELFIORE (fra sè) Ohimè!... Che voce canina? O questa è lei, o è lo spirito di mia moglie. VOLMAR (fra sè) Che fossimo giunti in un'isola incantata! Quella mi pare la voce del mio bene. BELFIORE (fra sè) Quella mi pare la voce del mio male. (meravigliato) Volmar! VOLMAR Belfior! FIORINA, ALINA (fra sè) Arte e scaltrezza. VOLMAR (in disparte) Ho inteso. BELFIORE Ho sentito... VOLMAR (fra sè) Alina... BELFIORE (fra sè) Fiorina. FIORINA (fra sè) Belfiore è colpito. ALINA (fra sè) Commosso è Volmar. VOLMAR (fra sè) Oh! cara! BELFIORE (fra sè) Oh! assassina! VOLMAR, BELFIORE ALINA, FIORINA Ma no, non può star. ALINA, FIORINA (sottovoce) Insiem si consultano. Non credono al vero. Lo strano mistero non sanno spiegar. VOLMAR, BELFIORE (sottovoce) È un sogno, un delirio d'acceso pensiero; siam pazzi davvero da farci legar. ALINA Sì turbati, o cavalieri, si commossi rimanete? BELFIORE Da stranissimi pensieri occupati ci vedete. VOLMAR La tua voce a me mi toglie... BELFIORE Mi spaventa il tuo parlar. VOLMAR Il mio bene... BELFIORE La mia moglie... VOLMAR, BELFIORE Di vedere e udir mi par. ALINA, FIORINA É la solita follia dell'accesa fantasia. Che dovunque si figura quel che suol di più bramar. BELFIORE Ah! foss'ella in sepoltura! VOLMAR La potessi ancor trovar! BELFIORE, VOLMAR Sì, ragazza, a te d'appresso mi credeva a lei presente, e il mio cor terribilmente/soavemente cominciava a palpitar. FIORINA, ALINA (fra sè) Maledetto!/ Me felice! è ognor lo stesso mi si svela apertamente. É un prodigio veramente ch'io prosegua a simular. VOLMAR Deh! mi scopri il tuo sembiante! BELFIORE Ch'io ti vegga almeno il muso! ALINA, FIORINA No, signor; dell'India l'uso non vuol tanta libertà. VOLMAR Europei, francesi siamo. Di più comodo godiamo: men gelosa e schizzinosa è in Europa la beltà. Via! ti svela. ALINA Olà! rispetto. BELFIORE Via quel velo... FIORINA No... (gli dà uno schiaffo) BELFIORE Cospetto! Se tu picchi a questo segno sei mia moglie in verità. VOLMAR Così nobile contegno Più sospetto ancor mi dà. Scena Ottava (Hassan con seguito e detti) HASSAN La regina a sé vi appella; già l'udienza a voi concede; la sua guardia al regio piede, cavalier, vi guiderà. VOLMAR Vieni andiamo. BELFIORE Addio mia bella. Fo fatica a uscir di qua. BELFIORE, VOLMAR Tornerete, ci vedremo in più prospero momento: di quel vel l'impedimento tosto o tardi sparirà... (fra sè) S'egli è desto o addormentato il mio spirto affè non sa. ALINA, FIORINA Ci vedrete, torneremo in più prospero momento: e del vel l'impedimento forse allor si leverà. (fra sè) Quest'incontro avventurato/disgraziato forse alcun/più nessun disturberà. (partono) Scena Nona (Seide e Hassan) SEIDE Oh rabbia! Ella è d'essa certamente con la fida sua seguace. HASSAN Signore, non osate penetrare in queste vietate soglie. Quivi soltanto gli stranieri possono entrare. SEIDE Le porte più chiuse sa superare la mia gelosia. La regina era qui colla sua confidente. HASSAN Seide quella gelosia che voi chiamate penetrante, che vi fa superare ogni porta, quella stessa potrebbe rendervi cieco o visionario. SEIDE No ti dico: ella era qui mista fra le schiave. Io ne udii la voce. Ella, europea di nazione, ama perdutamente gli europei. Fanatica di tal gente, ha voluto conoscere ignota l'ambasciatore francese. HASSAN E lo stesso fanatismo avrà nutrito la bugiarda Fiorina. Colei m'ha alienata la mente, giuro per Brama che mi vendicherò. SEIDE Sei tu pure invaghito di Fiorina? HASSAN Colei m'ha incantato, vinto, conquistato. SEIDE Ebbene, l'amor mio vada del pari col tuo. Ascoltami attento. Io voglio sapere qual è il suo pensiero intorno a questi francesi. Intendo dire del messaggero e del suo seguace! Fammi il tutto palese, e questa borsa sarà la tua ricompensa. Se non mi servi a dovere, questa sarà la tua pena. Scegli fra questi due. (cava una borsa ed un pugnale) HASSAN La scelta è già fatta. Per ora vi dico quanto so. Appena io vidi uscire dall’harem queste due donne velate m'immaginai essere una, la regina, e l'altra la bizzarra sua confidente. Udii seguendo i loro passi, che ella diceva di aver lasciato un amante in Provenza, e l'altra di avervi lasciato il marito al suo paese; e che volevano vedere d'appresso questi Europei per averne da essi contentezza. Altro io non so per ora, ma vi giuro per Brama che discoprirò il tutto. (via) Scena Decima (Seide solo, poi i Grandi) SEIDE E fia ver quanto udii! Dunque deluso sarà Seide appieno! Sento che già il furor m'invade il seno. Ingrata! In me un sostegno trovato avresti al vacillante regno. E tu, crudele Alina sprezzi il mio vivo ardor! Non curi, ingrata, i dolci sensi del mio cor! Un altro…Un altro… al sol pensarlo io sento agghiacciarmi e avvampare in un momento. Dunque invan mi lusingai; fu un inganno la speranza! No: per me, per me giammai il tuo cor non palpitò. Ma se un altro amor t'alletta la vendetta usar potrò. (Entrano i Grandi) Amici udiste? Traditi siamo a un vil straniero ceder dobbiamo. Oggi sul trono ascendere Golconda il mirerà. CORO Oggi la spada vindice sul traditor cadrà. SEIDE Voi lo giurate? CORO Unanimi noi ti giuriam vendetta. SEIDE Vi leggo, magnanimi sul ciglio lo sdegno che, al vile disegno vi ferve nel cor. Ad ira sì nobile l'effetto risponda si salvi Golconda. Il trono, l'onor. (fra sè) Quell'anima fiera mi provi spietato lo esige, lo impera l'amore oltraggiato. Domare quel core saprò col terrore, l'altera, pentita, punita sarà. CORO Lo scettro dell'India in mano straniera! Paventi la perfida! Invano lo spera. Silenzio. Non perdaci incauto furor. (Partono.) Scena Undicesima (Magnifica sala d'udienza nel regio palazzo. Trono orientale da un lato. Al suono di lieta musica defilano le guardie indiane ed occupano gli additi della sala. Mentre le baiadere cantano un inno di gioia. Alina accompagnata da Fiorina magnificamente vestita all'indiana ascende sul trono. Sono quindi introdotti Volmar, Belfiore, e un drappello di Francesi) CORO DI BAIADERE Fra quante il mar dell'India ampie città circonda, bella sei tu, Golconda, e sarai bella ognor: non perché il sol vagheggia il tuo gentil sembiante, e qual diletta amante t'orna di gemme e fior; ma sol perché benefica donna non già, ma diva, del tuo favor ti avviva, ti bea del suo splendor. Spenti di guerra i fulmini posano appiè del trono, danzan de' sistri al suono pace, concordia, amor. VOLMAR Questo, o regina, di mia vita io stimo il dì più bello in cui degnato io sono dal mio signor all'alto onor d'offrirti patto di stabil pace, e pegni a darti d'amistà verace. ALINA Grata in mia reggia, o duce, mi è la presenza tua. VOLMAR (fra sè) Cielo! ALINA Inviarmi il tuo re non poteva ambasciatore più gentile di te. VOLMAR (fra sè) Per qual portento ogni voce ch'io sento è voce del mio ben? BELFIORE (fra sè) Qui certamente ci entra stregoneria. ALINA Siedi, ed esponi del tuo signore i sensi. FIORINA (fra sè) É commosso. ALINA (fra sè) Non sa quel che si pensi. VOLMAR L'Asia nemica, e il fero sultano di Missur, ambo il tuo regno minacciano assalir, e aspirar quindi al dominio degl'Indi. A te la Francia offre scudo e difesa, ove del pari scudo e difesa a lei prestar consenta tu nelle sue querele. ALINA Io son contenta. VOLMAR Della felice lega il foglio testimonio ecco segnato dal mio sovrano. (porge un foglio) ALINA Il mio regal suggello mallevador sarà che i sacri patti si manterran per noi. (scende dal trono) Scena Ultima (Seide, Grandi del regno, duci e popolo) SEIDE Ti arresta. TUTTI, ALINA Quale ardir! SEIDE Segnar non puoi. SEIDE, CORO No: tu non puoi: lo vietano le nostre sacre leggi. Tal dritto ai re sol debbesi; un re tu prima eleggi, e santa e irremovibile la lega ei fermerà. TUTTI, ALINA Che ascolto? ALINA Ebben sospendasi fino alla nuova aurora. SEIDE Che dici? E indugi ed esiti? E sei perplessa ancora? Oggi giurasti scegliere, il regno intier lo sa. ALINA Audaci! E me costringere in questa guisa osate? Regina io son: tremate, libera io son di me. Posso punire i perfidi anzi ch'io scelga un re. BELFIORE (fra sè) Brava davvero. FIORINA (fra sè) Io palpito. VOLMAR (fra sè) Ammiro il suo coraggio. SEIDE (fra sè) Ardir. (forte) Se i Grandi insistono, a te non fanno oltraggio: desio del patrio bene cotanto osar li fa. CORO Scegli, deh! scegli. ALINA (dopo avere meditato) Ebbene; pago il desio sarà. É sposo mio... Volmar. VOLMAR Io? BELFIORE Poffarbacco! SEIDE Oh rabbia! VOLMAR Io! TUTTI Lui! VOLMAR Che dir? Che far? ALINA, TUTTI (fra sè) Tace sorpreso e attonito, dubbio, sospeso, incerto... Ah! se lo tenta il serto, degno di me non è. FIORINA, TUTTI Tace sospeso e attonito dubbio sospeso incerto quel birbaccione al certo grande sarà per me. VOLMAR (fra sè) Perché sorpreso e attonito? BELFIORE Perché sospeso e incerto? VOLMAR (fra sè) Sprezzo dell'India il serto, idolo mio, per te. BELFIORE (fra sè) Se tu disprezzi il serto, prendilo almen per me. SEIDE (fra sè) Sfogo al furor che m'agita, varco si lasci aperto. CORO (fra sè) S'ella avvilisce il serto, dritto a regnar perdé. ALINA Cavalieri! ebben! tacete? Quai pensieri in cor volgete? VOLMAR Ah! regina!... SEIDE Indietro, insano! Mai tu aspiri alla sua mano: non fia mai che di Golconda salga al trono uno stranier. ALINA Temerario! VOLMAR E chi potria, se il volessi, a me vietarlo? SEIDE Io. CORO Noi tutti. ALINA Alcun non sia che si attenti d'insultarlo. Esca ognun. SEIDE Tu più non puoi imperar, far forza a noi. De' bramini al gran consiglio sen richiama il regno intier. ALINA Ah! felloni! FIORINA Qual periglio! BELFIORE Che furfanti! VOLMAR (ad Alina) Non temer I diritti del tuo soglio manterrà l'onor francese dell'indegno che ti offese punirem lo stolto orgoglio prodi, all'armi, la regina vi accingete a sostener. (I soldati francesi si avanzano e circondano Alina che si ritira dalla dritta in mezzo a loro. Seide e i suoi partigiani si schierano alla sinistra. Il popolo e le donne sono infondo alla scena in atto di sorpresa e dispavento.) TUTTI Sì, l'onore d'un trono oltraggiato vendicato sarà dalla spada: sì, tremendo sui perfidi cada Della Francia/ Di Golconda lo sdegno è il furor. (fra sè) Più che mare dai venti agitato è turbato sconvolto il mio cor. ATTO SECONDO (Stanze terrene) Scena Prima (Padiglione come nell'Atto primo. Seide e Hassan) SEIDE Vedi? Tradito son io. Fatto è palese tutto il mio disonor. Pervenne appena in questa nostra arena un vil francese... Oh, rabbia! Hassan!... La forza quell'otterrà che non ottenne amore... Fido sei tu? HASSAN Qual dubbio, o mio signore? Per te la propria vita Hassan darìa; tutto giova scoprir... SEIDE Odimi. Mentre ella secura e d'ogni rischio immemore, col franco duce a rinnovar le antiche fiamme d'amor sol pensa, improvviso su lor piomba: le vie della reggia, serrate da' miei fidi, ogni scampo di fuga a lor fia tolto; il resto compirà forza e vendetta. M'udisti, Hassan? HASSAN Hassan t'udì. SEIDE T'affretta. (partono da lati opposti) Scena Seconda (Varie donne e Fiorina con una coppa nelle mani) FIORINA E così? CORO Son desti ancora. Ma ben presto dormiranno, se di questo ancor berranno soporifero licor. FIORINA Fu la dose sufficiente: a guardar tornate ancor. (il coro rientra) Più d'Alina impaziente della prova preparata, quasi innamorata io mi credo di Belfior. Lo son io? No, no, lo spero, ma un desio mi sento in cor, che se amor non è davvero ben potria sembrare amor. (ritorna il coro) CORO Piano, piano, zitti, zitti, ottenuto abbiam l'intento, più non possono star ritti, già cominciano a dormir. TUTTI Corri/corro, corri/corro sul momento la regina ad avvertir. Scena Terza (Fiorina e Alina) ALINA (cautamente alle donne) Dormono? FIORINA sì. ALINA Recati sian nel giardin segreto che sapete, pian, pian più che potete. E noi, Fiorina, travestamci tosto, e corriam prontamente al nostro posto. (le donne partono) FIORINA A preparare io vado gli abiti necessari a travestir gli schiavi; i vostri e i miei sono allestiti già qui nel segreto vicino guardaroba. ALINA Andiamo, andiamo. Divertirmi assai, Fiorina, io spero. FIORINA La scena sarà comica davvero. (partono) Scena Quarta (La decorazione rappresenta un paesetto di Provenza. Una rustica abitazione deve illudere Volmar che sia quella che un tempo ricoverò Alina allorché era una povera villana. Un boschetto, un piccolo torrente attraversato da un ponticello, ed in lontano delle amene colline, sono gli oggetti necessari. Volmar è coricato sopra un sedile di verdura, sotto i rami di un albero frondoso. A poco a poco si sveglia, sorge e gira 'occhio intorno meravigliato) VOLMAR In qual luogo sono io! Come vi giunsi? Addormentato io m'era in ricco appartamento!... Mi trovava in Golconda... ed ora?... ed ora?... Non so ben se son desto, o dormo ancora. Ma no: non dormo. Io veggo splendere il sole... mormorar fra i rami sento placida l'aura, e franger l'onde. Sulle ridenti sponde della Provenza io sono. Quest'è il villaggio della tenera Alina. Ecco il boschetto conscio de' nostri amori. (odesi da lontano musica pastorale) I flauti de' pastori e delle gole forosette io sento i giocondi concenti!... Oh mio contento! (Un Coro di villani, e villanelle vestite all'uso del paese con campestri strumenti, e canestri di frutti attraversano il ponte.) CORO (prima di dentro poi fuori) Andiam: cogliamo i grappoli del bel settembre onore: su' colli amor ci seguiti; con noi vendemmi amore. Qualunque festa è insipida laddove amor non è. VOLMAR Oh! come dolce all'anima suono gentil mi scendi! Degli anni miei più teneri il sovvenir mi rendi; del primo amor rinascere fai la speranza in me. Scena Quinta (Vedessi Alina in abito da villanella traversare il ponte con un panierino al braccio) VOLMAR Che veggo! Oh! qual gentile e vispa villanella il ponte varca sovrapposto al torrente! In quella forma Alina m'apparia. Veggiam... s'appressa. ALINA Buon dì, caro Volmar. VOLMAR Alina!... É dessa! Sei pur tu che ancor rivedo? Tu mia vita!... Ah! si... sei quella deh! m'abbraccia... mi favella... di' ch'io veglio e sono in me. ALINA Sì: tu vegli. A te lo chiedo s'io son quella. Osserva bene d'onde nasce? D'onde viene lo stupor che scorgo in te? VOLMAR Io non so. De' miei pensieri lo scompiglio è strano assai. ALINA Strano inver. Tranquillo ieri gaio e lieto ti lasciai. VOLMAR Come? Ieri? ALINA Non rammenti, core ingrato, quando qui su questo prato... Mi dicevi tante cose tutte tenere, amorose. La mia man così stringevi questo anello mi porgevi, mel donavi qual sincero testimonio di tua fé. (mostrando un anello) VOLMAR Quest'anello? Ah! è vero, è vero Il mio core a te lo diè. Lo conosco, mel rammento pegno egli è d'amor costante. Ciel! s'io sogno in questo istante più non farmi risvegliar. ALINA (fra sè) Lo ravvisa. Oh, mio contento! Sel rammenta. Oh, lieto istante! Ah! lo trovo ancor costante no, di più non so bramar! (a Volmar che è rimasto titubante) Or sei turbato e mediti! Ti penti del tuo dono? (offrendogli l'anello) A te lo rendo. VOLMAR Ah! tienilo: è tuo com'io lo sono. ALINA E sposo mio sarai? E vivrai meco ognor? VOLMAR Non ci lasciam più mai ci unisca eterno amor. VOLMAR, ALINA Restiamo, o mio bell'idolo, uniti ognor restiamo, viviamo insiem, qual vivono due fiori in un sol ramo, di due formiamo un'anima di due formiamo un cor. (uniti partono per la via del ponte) Scena Sesta (Interno di meschina e piccola capanna. Vari villani portano Belfiore addormentato sopra un fascio di paglia vestito da villano. Fiorina è vestita alla provenzale e le seguaci di lei egualmente) FIORINA Fate piano, piano. Io voglio che si svegli naturalmente, ma già il vino che ha bevuto unito al soporifero lo farà dormire. Abbiamo fatto tutto il possibile per non destarlo mentre gli abbiamo indossato la sua natia pelliccia da montanaro come il conobbi. Ora voglio fare di tutto per ricompensarlo de' dispiaceri che gli faceva quando divenni sua moglie. CORA Lo bastonavate? FIORINA Ma se era un birbaccione che mi disprezzava, e correva appresso a tutte le stiratrici mie compagne. Io che ne era gelosa gliele suonava qualche volta. CORA Questo poi non andava bene. FIORINA Doveva egli farmi de' torti? Era anch'io nel caso di vendicarmi, eppure non lo faceva. Quel malandrino credo abbia ringraziato il cielo quando avrà inteso che la barca sulla quale io era nel mio viaggio fu predata da corsari. Egli mi credette morta, ma grazie al cielo vissi, fui unita ad altre schiave, venduta, e trasportata nell'Indie. CORA E qui faceste la vostra fortuna? FIORINA Ebbi la sorte di essere qui fatta custode delle schiave, e quando Alina venne predata, e fatta schiava del nostro defunto signore fui destinata, come Europea a sua prima damigella. CORA E quindi prima dama, e confidente della regina. FIORINA Alina piacque tanto al re che la fece sua moglie. Egli estinto, divenne ella assoluta regina. Ora deve eleggere uno sposo; e giacché la sorte inviò qui come ambasciatore quel uffizialotto che ella aveva amato nel suo paese natio, ha risoluto, a dispetto del visire, e di tutti i pretensori, di farlo suo sposo, e re di Golconda. CORA Ma perché ha ella fatto addobbare questi giardini in modo da farli credere un villaggio?.. FIORINA Perché Volmar qui giungendo credette di essere trasportato in un'isola incantata, e mio marito egualmente; poiché non possono credere che Alina sia regina, ed io una sua dama. Onde per secondare il loro equivoco la regina, vivace com'è, ha voluto illuderli in tal guisa. Io per imitarla, ho fatto lo stesso con Belfiore, e l'ho fatto trasportare in questo tugurio, che perfettamente assomiglia alla mia antica abitazione. CORA Vogliamo godere cotesta scena. Ma pare che cominci a risvegliarsi. FIORINA Ritiratevi. Io prendo la mia antica conocchia, e canto una canzone come era solita cantare a quei tempi. (Coro via) O donne, è trista cosa trovarsi ognor vicino, un uom ch'è dato al vino, che dorme notte e dì. BELFIORE (svegliandosi) Volmar!... FIORINA (fra sè) Si desta. Seguitiamo. BELFIORE (sbalordito) Ove son?... Non ho più testa. FIORINA Da che son fatta sposa di questo bevitore, arrabbio a tutte l'ore, mi annoio notte e dì. BELFIORE (avanzandosi) Corpo di Bacco! Conosco la canzone... Fiorina! FIORINA Alfin ti svegli, ubriacone! BELFIORE Cospetto! Sei mia moglie, o il diavolo in persona? FIORINA Scimunito! Lo vedrai coll'effetto. (Sorge minacciandolo colla conocchia.) BELFIORE Olà, dico, rispetto, o con questa mia spada... Come? che?... La mia spada, dov'è? Il vestito, il cappello... FIORINA Ecco la spada, scimunito! buffone! (battendolo colla conocchia) BELFIORE Aiuto! aiuto! (esce il coro) CORO Che strepito! Che fu? Sempre schiamazzi tu, quand'hai bevuto. BELFIORE Bevuto!... sì... ma come, perché mi trovo qua?... chi siete voi? CORO Siamo i vicini tuoi... Non ci conosci più? BELFIORE Che fosse un sogno Golconda, l'ambasciata... i vascelli, l'armata, il grado mio?... CORO Tutto, tutto hai sognato. BELFIORE Ah! un malanno a costei che mi ha svegliato. Io sognai che disperato di una moglie malandrina, me ne andai, mi fei soldato, militai nella marina. Ma cospetto! il mio valore da per tutto fe' rumore: dai nemici, dai corsari liberai le terre e i mari, e nell'Indie veleggiai col francese ambasciator. CORO, FIORINA Oh! i bei sogni che tu fai! Ah! ah! ah! tu sogni ancor. (ridono) BELFIORE Questa strega, appena intese la fortuna a me toccata, s'è partita dal paese, a Tolone si è imbarcata; ma fu presa per la via da un corsar di Barberìa, in Algeri fu venduta, notte e giorno ben battuta, e la pelle presto, presto per fortuna ci lasciò. CORO, FIORINA Anche un sogno, un sogno è questo. BELFIORE Ah! perché non si avverò? In Golconda io mi trovava, in cuccagna io mi credea, che bocconi ch'io mangiava! Le bottiglie ch'io bevea! Quelle care Golcondesi eran meco sì cortesi, ch'io di loro andava matto, che un serraglio ne avrei fatto... Ma mia moglie sul più bello mi è venuta a risvegliar. Qua la fiasca, qua il bicchiere, tutto il giorno io voglio bere, fino all'alba di domane vo' dormire, vo' sognar. Adorabili Indiane, vi potessi ritrovar! (parte) Scena Settima (Fiorina, indi Cora) FIORINA Il povero Belfiore è sbalordito, ma penserò io a farlo rientrare in se stesso ed a partecipargli la mia fortuna. Però quel briccone mi ha trattata molto male, e non s'è molto compiaciuto d'avermi ritrovata. Ma che vuole Cosa così frettolosa? CORA Ah, Fiorina accorrete Oh, che spavento! FIORINA Chi fu! CORA La regina è tratta come prigioniera in mezzo ai bramini del visir. L'ambasciatore co' suoi seguaci è accorso per liberarla ma Seide resiste. FIORINA Oh cielo! Andiamo presso la mia signora. (Partono) Scena Ottava (Gabinetto. Varie guardie di Seide circondano la sala. Hassan presso loro. Alina gettata sopra di un origliere) HASSAN D'ordine del visir Seide, io solo resto a guardia della regina ch'è prigioniera nello stesso suo palazzo. Seide la tiene abbastanza custodita. Partite. ALINA Unito a miei nemici tu pure, Hassan? HASSAN Regina, male giudicate di me. Feci sottrarre l'ambasciatore Volmar, il quale ha potuto imbarcarsi sul vascello comandante la flotta che lo ha qui scortato. Io spero che saprà operare il vostro riscatto. La mia vita è a voi consacrata. Corro a liberare puranche il di lui aiutante, ed a vegliare sulla vostra sicurezza. Giunge il visir. Simulate per poco, e vivete sicura. (via) Scena Nona (Seide e detti) SEIDE Il grande de' bramini venerabil consiglio ha pronunziata la tua sentenza. Di Golconda il serto, da te non meritato a miglior fronte in questo giorno è dato. ALINA Alle sventure avvezza, io so sprezzarle. Volentieri io cedo ad altra man lo scettro, e a' patrii lidi a viver tornerò contenta e lieta. SEIDE No: tu non puoi partir. ALINA Come! Chi 'l vieta? SEIDE Io. ALINA Tu! Che ascolto? E quale, qual dritto hai tu, superbo, sulla mia libertà? SEIDE Dritto maggiore non v'ha del mio. ALINA Chi te lo diede? SEIDE Amore. Io t'amo, Alina, io t'amo più che dell'India il trono: a te di nuovo il dono, se ottengo il tuo bel cor. ALINA No, più regnar non bramo sovra tradito soglio: doni da te non voglio, sprezzo il tuo vile amor. SEIDE (fra sè) Prigioniera in queste mura, avvilita languirai: forse allor ti pentirai; e l'orgoglio cesserà. ALINA (fra sè) Sopportar la mia sventura coraggiosa mi vedrai; né sperar ch'io scenda mai a implorar la tua pietà. (Odesi strepito d'armi e tumulto lontano.) Scena Decima (Fiorina, Belfiore e detti) ALINA Ma quale tumulto odesi da lontano! Ah fosse il soccorso del mio Volmar! Ah! Fiorina, quale nuova mi rechi? FIORINA Mia signora, il prode Volmar vedessi dal verone dell’Harem, ove sporge sul mare, sull'alto della prora, e livellare le sue batterie verso questo palazzo. BELFIORE Ed io non posso dar prova del mio immenso valore? E dovrò languire come nuovo Ercolino al piede di questa Jole irruginita! FIORINA Ora non è tempo di scherzi (colpi di cannone). Udite, già spara il cannone. ALINA Oh! cielo che sarà? BELFIORE Io non ho timore delle palle. FIORINA Fuggiamo. (Nuovi colpi.) ALINA Odi: cresce il fragore. Presso al serraglio ferve accesa la pugna. (Nuovi colpi ma più presso) CORO Ma più presso, ma più forte tuona il fulmine guerriero ... già vacillano le porte... già si scuote il luogo intero... (S'ode in distanza uno scoppio d'artiglieria indi fragor di rovine. Volmar, Belfiore, seguito dalle sue guardie che traggono prigioniero Seide. Tutti gli Indiani si prostrano alla regina) Scena Ultima CORI Viva Alina! Viva Alina! ALINA Oh! contento! SEIDE (fra sè) Oh! mio furor! VOLMAR, BELFIORE, FIORINA Tu sei salva... o mia regina... Mira in ceppi il traditor. ALINA Ah! lasciate ch'io respiri... mi sostieni, o caro amante... Al piacer di quest'istante non resiste oppresso il cor. TUTTI Sali al trono, e un'altra volta di Golconda stringi il freno: a te lieto, a te sereno d'India il ciel risplenda ognor. ALINA Ah! capace a tanto bene dammi un'alma, o Dio d'amor. (Tutti gli Indiani si prostrano ad Alina, e l'adorano. Quadro generale d'allegrezza) ![]() |
ACTO PRIMERO (Magnifico pabellón hindú en el palacio de la reina. El fondo está cerrado por cortinas de seda) Escena Primera (Fiorina ayuda a Alina a engalanarse. Esclavas con arpas y guirnaldas de flores las acompañan) CORO Ahora que te quitas los velos del triste luto y muestras tu bello rostro en todo su esplendor, la luz y la felicidad llegan al corazón de tus fieles súbditos. Así, apaciguado el torbellino de la oscura tormenta, brilla en el aire puro el astro mayor del cielo esparciendo en la naturaleza alegría y amor. (Alina sale del baño y Fiorina la sigue) ALINA ¡De qué valen las riquezas y el trono cuando suspira el corazón! Toda la vida entrego por un sólo día de amor. De amor el mundo está lleno, tengo mil pretendientes a diario y cuánto miro a mi alrededor todos me hablan de amor. Pero ¿por qué gime en mi pecho el afligido corazón?... ¿Por qué? ¿Por qué no encuentro en el mundo entero quién me ame de veras y para siempre? A uno solo amé, Fiorina, lo sabe. Ningún otro ser puede entrar en mi corazón. Amor: ¡devuélveme a mi amado! Escena Segunda (Entra Hassan) HASSAN Impacientes los príncipes por tu tardanza, reina, esperan que levantes el velo real, y a los nobles, a los duques y al pueblo les señales finalmente al nuevo rey. ALINA Vano recuerdo del amor, abandona ya mi pecho; o al menos no me ofrezcas más inútiles esperanzas. ¡Concededme las fuerzas necesarias para cumplir con mí destino! FLORINA, CORO Que ahora los votos tan dulces y tiernos se cumplan plenamente; que el pueblo mire resplandecer tu sereno rostro; y que todos vean en ti resplandecer al adorado astro de la India. (A una señal de Alina las cortinas se levantan, mostrando a los nobles, brahmanes y guardias) Escena Tercera (Coro de nobles que tributan flores y regalos a la reina) CORO ¡Salve, oh sol, mayor que aquel que se refleja en las olas del Ganges! A ti te tributa flores Golconda, quemando perfumes e incienso a tus pies. Una nueva vida, un resplandor renovado, este reino recibe de ti. SEIDE Adorada reina, por fin terminaron los días de luto. El último destino de nuestro señor mucho lloraste. Un rey nos prometiste, ¡danos por fin a un rey! Tu elección juramos respetar y juramos mantenernos como los más felices, obediente y fieles súbditos. Considera los méritos de cada uno, y decide. Si el valor, el respeto, y la fe encuentran gracia a tu ojos, cualquiera de nosotros puede aspirar a estar a tu lado. Pero si reclamas amor, amor puro, constante y fiel, mi reina, confió en que sólo yo conquistaré tu hermoso corazón. CORO ¡Ah! La adoramos más que a una diosa, sin embargo ella calla y no dice a quien elige. ALINA ¡Ah, concededme un día más! CORO ¡No es posible! SEIDE, HASSAN, CORO Elige finalmente a tu esposo, al sucesor del trono de la India. ALINA Puesto que soy obligada a ello elijo... (se oye un disparo de cañón a lo lejos) ALINA, TODOS, CORO ¡Que estruendo! Escena Cuarta (Hassan y los antedichos) HASSAN Francia nos envía un mensaje de paz. Un oficial francés portador del mensaje pide rendirte honores. ALINA ¡Un oficial!... ¿Cómo se llama?... HASSAN Ernesto Volmar. ALINA (Para sí) ¡Volmar!... FIORINA (Para sí) ¡Qué sorpresa! ALINA (Para sí) ¡Siento que me desmayo! (se desvanece) TODOS ¡Majestad!... ¿Qué le ocurre? ALINA Que con solemne pompa al guerrero se honre. (después, feliz, a Fiorina, en voz baja) ¡Es él!... ¡Es mi amado!... El Amor lo ha traído. Acostumbrada hasta ahora a las desdichas y a las penas, tan repentina dicha no alcanzo a comprender. SEIDE, NOBLES (en voz baja) Otra circunstancia encontró la timorata para retrasar su decisión. FIORINA (Para sí) ¡Será posible! Todavía no creo que sea cierto. Lo que está ocurriendo no alcanzo a comprender. MUJERES Con solemne pompa se honre al soldado mensajero de paz que Francia envía. (Salen) Escena Quinta (Alina y Fiorina quedan solas) ALINA ¡Fiorina! No hay una fibra que no tiemble en mi pecho. FIORINA Se dan en el mundo algunos casos extraños. También yo pienso que un día de estos veré ante mis ojos a ese bello ser que es mi esposo. ALINA Te lo deseo de corazón. FIORINA ¡El cielo lo quiera! ALINA Mientras tanto me ilusiono con hallar, siempre fiel, a mí querido Volmar. FIORINA ¡Oh! ¡Oh! Me haces reír si crees que lo encontrarás tal cuál fue en aquellos días de vuestro amor. Hasta los sabios modifican sus pensamientos según las circunstancias. ALINA Sin embargo, me dice el corazón que lo hallaré tal cuál lo dejé hace tres años en mi país natal, en Provenza. FIORINA ¡Eh! ¡En el amor no se adivina nunca! ¡Los jóvenes franceses son caprichosos por naturaleza!... ALINA Me gustaría querría poner a prueba su corazón. Sin revelarle quien soy, lo interrogaría; y si descubriese que me ha sido fiel, pondría sobre su cabeza mi corona. (sale) FIORINA ¡Qué bonito castillo en el aire! A mi marido, en lugar de una corona, querría darle en la cabeza un buen bastonazo. (sale) Escena Sexta (En una sala de los alojamientos destinados a los embajadores, Volmar y Belfiore departen) BELFIORE Hermoso país, el cielo es agradable y las mujeres amables y vivaces. Caballero, sea en la guerra o en la paz, yo no se moveré de este lugar. VOLMAR En cambio, yo partiré de inmediato... BELFIORE ¿Estás ciego a la belleza? VOLMAR Me gusta disfrutar del amor, pero sólo amo a una mujer: otra puerta, para entrar en mi pecho, el amor no encontrará. BELFIORE Sin embargo el mío está siempre abierto... El amor rápido entra y rápido sale. Según veo, tu amado tesoro era un verdadero prodigio. VOLMAR Todas las virtudes multiplicadas por cien tenía aquella a quien adoro. BELFIORE Y tal perla preciosa era... VOLMAR Mi prometida. BELFIORE ¿Y la amas aún? VOLMAR Cómo el primer día, como cuando a mí se entregó. BELFIORE ¡Bagatelas! Yo a la mía sólo la quise cuatro días. Exigente, fantástica, altanera, gruñona, celosa, severa, noche y día estaba a mi lado, y siempre quería llevar la batuta. VOLMAR Franca, ingenua, tranquila, sincera, amorosa, gentil, lisonjera, parecía suspirar sólo por mí, era todo placer y amor. VOLMAR, BELFIORE ¡Ah! desde el día que fue secuestrada todo gozo / fastidio se alejó de mi corazón. BELFIORE Si por casualidad volviera a encontrarla, ¡por Baco, seguro que me querría envenenar! VOLMAR Si para siempre la hubiese perdido, no sabría qué hacer. Quien ama de veras, ama una sola vez, tanto más si en el pecho encierra un corazón bien nacido. BELFIORE Mi corazón es como el corazón de un cordero. He nacido en Italia y tengo un corazón típicamente italiano, que no se deja embaucar por las mujeres. Fui a Francia como soldado y no aprendí a galantear como allí se acostumbra. VOLMAR Tú tienes un alma rústica y no gentil. En definitiva, no amas como los caballeros. BELFIORE Pues amaré como plebeyo. Cada uno ama a su manera. VOLMAR Nuestros casos son parecidos, pero nuestro modo de pensar es diferente. BELFIORE Es verdad. Tú siempre esperas encontrar a tu antigua amante. Yo temo tener la desgracia de reencontrarla; he agradecido la suerte de que la raptaran los piratas. Bien dijo aquel poeta aquello de : "Varios son de los hombres los caprichos etcétera." VOLMAR ¡Ah! Si tu Fiorina se pareciera a mi encantadora pastora provenzal, no hablarías así. Si tú hubieras sido mi ayudante cuando yo la conocí en su aldea natal, donde en calidad de simple oficial fui destinado a esa guarnición, habrías conocido un ángel de belleza, de candor y de inocencia. BELFIORE ¿Sí eh? Y cuando ella se hubiera convertido en tu esposa ¿sabes que habría sucedido?... Fiorina también cuando era planchadora parecía una paloma inocente; pero luego, cuando se casó conmigo, me agarraba a bofetadas y me daba patadas... Todo mejoró para mí cuando supo que yo había hecho alguna fortuna y se embarcó para venir a mi encuentro… pero fue raptada por los corsarios y desde entonces no la volví a ver. VOLMAR ¿Y no lloraste? ¿Y no moriste de... BELFIORE ¡Me morí de risa! VOLMAR ¡Calla, alguien se acerca! Serán los heraldos de la reina de Golconda que me concede la gracia de presentarme ante ella en calidad de embajador. Escena Séptima (Hassan con algunos esclavos y mujeres veladas; luego Alina y Fiorina también cubiertas) HASSAN Ante el mensajero de la gran nación se inclina Hassan, el jefe de los brahmanes, el siervo de la reina más alta del mundo. ¡Salud! TODOS ¡Salud! BELFIORE ¡Mira cuantos saludos! Mi respetado patrón. VOLMAR ¿Qué tienes que anunciarme? HASSAN Que todo en esta corte está dispuesto para recibir al distinguido embajador, y a su ayudante; y antes de que la alta reina de esta parte de la India, llamada Golconda, ante si os convoque, os envía algunos de sus esclavos más fieles y distinguidas doncellas, para que os sirvan. BELFIORE Yo también tomaré a una de estas criadas. A través del incómodo velo que les cubre el rostro se vislumbran unos hermosos ojos negros... así como otras cualidades que bien se pueden apreciar desde el exterior. HASSAN ¡Ordenad y disponed de ellos, como fueran vuestros súbditos franceses! Yo mismo estaré siempre listo para serviros... Nuevamente os saludo. (sale) BELFIORE ¡Salud! ¡Qué hermoso país! De aquí no me marcharé más. ALINA (para sí) ¡Ay, Fiorina, es él, lo reconozco!... ¡Oh, mi querido Volmar! FIORINA (en voz baja) Pero... Estoy estupefacta por este milagro. Falta poco para que me desmaye. Ese... ese ayudante... ¿adivina quién es? ALINA (en voz baja) ¿Quién es? FIORINA (en voz baja) ¡Es mi marido! ALINA (en voz baja) ¿De verdad? FIORINA (para sí) ¡Ah, desde luego que sí! BELFIORE (En voz baja, a Volmar) ¡Mira, mira como se mueven! Debemos haberlas impresionado. Sobre todo aquella, la más "abundante" no me quita los ojos de encima. VOLMAR Me dejan indiferentes. Mi pastora está bien fija en mi corazón. No abusemos de las doncellas, tenemos que respetar, para ser respetados. BELFIORE (A Volmar, en voz baja) Pero al menos saludémoslas. Déjame hacer a mí. (En voz alta) Hermosas doncellas, ¿por qué estáis tan lejos? Acercaros un poco. ALINA El respeto que nos inspiran los europeos nos mantienen a distancia. VOLMAR (para sí) ¡Oh, Dios! ¡Esa voz! BELFIORE Pero ¿qué sentido tiene tanto respeto? Nosotros estamos muy complacidos. Ya nos entenderemos de alguna manera. FIORINA No fuimos educadas en la galantería francesa. BELFIORE (para sí) ¡Ay de mí!... ¿Y esa voz perruna? O es ella, o es el espíritu de mi mujer. VOLMAR (para sí) Como si hubiéramos llegado a una isla encantada, ¡me parece oír la voz de mi amada! BELFIORE (para sí) Aquella me parece la voz de mi tormento. (maravillado) ¡Volmar! VOLMAR ¡Belfior! FLORINA, ALINA (para sí) Arte y astucia. VOLMAR (aparte) He entendido. BELFIORE He oído... VOLMAR (para sí) ¿Alina?... BELFIORE (para sí) ¿Fiorina?... FIORINA (para sí) Belfiore está aturdido. ALINA (para sí) Conmovido ha sido Volmar. VOLMAR (para sí) ¡Oh, querida! BELFIORE (para sí) ¡Oh, asesina! VOLMAR, BELFIORE ALINA, FIORINA Pero no, no puede ser. ALINA, FIORINA (en voz baja) Se consultan mutuamente. No creen que sea verdad. El extraño misterio no se lo pueden explicar. VOLMAR, BELFIORE (en voz baja) Es un sueño, un delirio de la mente afiebrada; estamos tan locos que de veras nos deberían atar. ALINA Caballeros ¿tan turbados, tan conmovidos están ustedes? BELFIORE Ocupados en singularísimos pensamientos nos pueden ver. VOLMAR Tu voz me atrapa... BELFIORE Me asustan tus palabras. VOLMAR A mi amada... BELFIORE A mi esposa... VOLMAR, BELFIORE ... me parece estar oyéndola. ALINA, FIORINA Es la habitual locura que enciende la fantasía. En cualquier lado imagina encontrar aquello que más desea. BELFIORE ¡Ah, Quizás esté en la tumba! VOLMAR ¡Si la pudiera encontrar! BELFIORE, VOLMAR Sí, muchacha, estando a tu lado me pareció tenerla junto a mí, y mi corazón terriblemente / dulcemente empezó a palpitar. FLORINA, ALINA (para sí) ¡Maldito! / ¡Qué feliz soy! Es el mismo de siempre. Verdaderamente es un prodigio que yo pueda continuar simulando. VOLMAR ¡Ah, muéstrame tu semblante! BELFIORE ¡Que al menos pueda ver tu cara! ALINA Y FIORINA No, señor; las costumbres de la India no permiten tanta libertad. VOLMAR Somos europeos, franceses. Disfrutemos cómodamente. Menos celosas y esquivas son en Europa las bellas mujeres. ¡Vamos, descúbrete! ALINA ¡Detente!... ¡Respétame! BELFIORE Quítate ese velo... FIORINA ¡No!... (le da una bofetada) BELFIORE ¡Caramba! Si pegas de esta manera en verdad eres mi mujer. VOLMAR Tan noble actitud más sospechas me provocan. Escena Octava (Llega Hassan con su séquito) HASSAN La reina os convoca y os concede audiencia. La guardia os conducirá, caballeros, hasta sus reales pies. VOLMAR ¡Ven, vamos! BELFIORE ¡Adiós hermosa mía! Me apena alejarme de aquí. BELFIORE, VOLMAR Volveremos, nos veremos en un momento más oportuno, en el que todo impedimento haya desaparecido... (para sí) Si estoy despierto o dormido mi espíritu realmente no lo sabe. ALINA, FIORINA Nos veremos, volveremos en un momento más adecuado, y quizás todo impedimento, entonces haya desaparecido. (para sí) Ese encuentro venturoso /desgraciado quizás alguno /nadie perturbará. (parten) Escena Novena (Entran Seide y Hassan) SEIDE ¡Qué rabia! Ella seguramente está allí, con su fiel servidora. HASSAN Señor, no se atreva a penetrar por esas puertas prohibidas. Ahí solamente los extranjeros pueden entrar. SEIDE Mis celos superarán las puertas más guardadas. La reina estuvo aquí con su confidente. HASSAN Seide, esos que usted llama penetrantes, que permiten superar todas las puertas, esos mismos celos, podrían volverlo ciego o hacerle ver visiones. SEIDE ¿No te dije? Ella estuvo aquí mezclada entre las esclavas. ¡Yo oí su voz! Ella es de sangre europea y ama perdidamente a los europeos. Fanática de tal gente, ha querido conocer, sin ser reconocida, al embajador francés. HASSAN Y el mismo fanatismo debe haber invadido a la mentirosa Fiorina. Por ella estoy obsesionado. ¡Juro por Brama que me vengaré! SEIDE ¿Estás enamorado de Fiorina? HASSAN ¡Me ha hechizado, vencido y conquistado! SEIDE ¡Mi amor va a la par del tuyo! Escúchame atentamente. Quiero saber lo que piensan sobre esos franceses. Es decir, del mensajero y de su ayudante. Averigua todo y házmelo saber. ¡Esta bolsa será tu recompensa! Si no me sirves como es debido, éste será tu castigo. Eliges entre los dos. (le muestra una bolsa y un puñal) HASSAN La elección ya está hecha. Por ahora le diré cuánto sé. Apenas vi salir del harem a esas dos mujeres cubiertas con velos, me imaginé que una era la reina y la otra su extravagante confidente. Oí, siguiendo sus pasos, que dijo haber dejado un amante en Provenza y la otra dijo también haber dejado a su marido en su país; y qué querían ver de cerca a estos europeos para congratularse con ellos. Otra cosa por ahora no sé, pero le juro por Brama que todo lo descubriré. (sale) Escena Décima (Seide solo, luego los nobles) SEIDE ¿Será cierto todo lo que ha dicho? ¡La decepción de Seide será total! Siento que el furor me invade el pecho. ¡Ingrata! En mí habrías encontrado un sostén para tu vacilante reino. ¡Tú, cruel Alina, desdeñas mi viva pasión! ¡No te importan, ingrata, los dulces sentimientos de mi corazón! Con otro... ¡con otro!... De sólo pensarlo siento que me hielo y me inflamo al mismo tiempo. Entonces, en vano me ilusioné; ¡fue un engaño la esperanza! No, por mí, por mí tu corazón jamás palpitó. Pero si otro amor te seduce la venganza sabré usar. (entran los nobles) ¿Amigos, oísteis? ¡Hemos sido traicionados! ¿Deberemos ceder ante un vil extranjero? Hoy, desde el trono de Golconda, él nos contemplará. CORO ¡Hoy la espada vengadora sobre el usurpador caerá! SEIDE ¿Lo juráis? CORO ¡Todos juramos vengarnos! SEIDE Veo en vosotros, nobles caballeros, en vuestros ojos, el desdén que ante tan viles planes hace arder vuestros corazones. ¡Que con tan noble ira respondamos el agravio y salvemos a Golconda, al trono, al honor! (para sí) Ese alma orgullosa me verá despiadado. ¡Lo exige, lo ordena el amor ultrajado! Domar ese corazón sabré con el terror. ¡La altanera, arrepentida, será castigada! CORO ¡El cetro de la India en mano extranjera! ¡Tema la pérfida! En vano lo espera. Silencio, que no nos pierda un incauto furor. (Parten) Escena Undécima (Magnífica sala de audiencias en el palacio real. El trono a un lado. Al son de una música alegre desfilan los guardias que se instalan en las puertas. Mientras las bayaderas cantan un himno festivo, Alina, acompañada por Fiorina, asciende al trono. Sólo entonces entran Volmar, Belfiore y el resto de la delegación francesa) CORO DE BAYADERAS Rodeada por el mar de la India que la amplia ciudad circunda, hermosa eres tú, Golconda, y hermosa serás por siempre. No porque el sol acaricie tu gentil semblante, y cual querido amante te vista de gemas y flores; sino simplemente porque, no ya una benéfica mujer, sino una diosa, tus gracias renueva y te bendice con su esplendor. Apagados los rayos de la guerra posan al pie del trono, danzando al son de la cítara la paz, la concordia y el amor. VOLMAR Este ¡oh, reina! es el día más hermoso de mi vida, en el cual fui distinguido por mi señor, con el alto honor de ofrecerte un pacto de paz duradera y prendas de verdadera amistad. ALINA Me resulta grata ¡oh, duque! tu presencia en mi reino. VOLMAR (para sí) ¡Cielos! ALINA Tu rey no podía enviarme un embajador más gentil que tú. VOLMAR (para sí) ¿Por qué raro milagro cada voz que oigo es la voz de mi amada? BELFIORE (para sí) Aquí realmente se producen brujerías. ALINA Siéntate y expón los deseos de tu señor. FIORINA (para sí) Está conmovido. ALINA (para sí) No sabe qué pensar. VOLMAR El Asia enemiga y el belicoso sultán de Missur, tu reino amenazan atacar, aspirando por lo tanto someter a los indios. A ti Francia te ofrece defensa y protección si tú de igual forma le das a ella protección y defensa en sus disputas. ALINA Estoy de acuerdo. VOLMAR De este feliz acuerdo he aquí el pliego firmado por mi soberano (entrega un pliego) ALINA Mi sello real será el garante de que el sagrado pacto se mantendrá entre nosotros. (baja del trono) Escena Última (Seide, nobles del reino, duques y el pueblo) SEIDE ¡Detente! TODOS, ALINA ¡Qué osadía! SEIDE No puedes firmar. SEIDE, CORO ¡No, no puedes hacerlo, lo prohíben nuestras sagradas leyes! Ese derecho sólo es privativo de los reyes. Elige primero un rey y santa e inamoviblemente el acuerdo será firmado. TODOS, ALINA ¿Qué escucho? ALINA ¡Pues bien, suspendamos el acto hasta la nueva aurora! SEIDE ¿Qué dices? ¿Demoras y dudas? ¿Y todavía estás perpleja? Juraste elegir hoy a tu nuevo esposo, el reino entero lo sabe. ALINA ¡Audaces! ¿Me queréis obligar de este modo tan osado? Reina soy: ¡temblad! Soy libre y puedo castigar a los pérfidos aún sin haber elegido a un rey. BELFIORE (para sí) Es realmente valiente. FIORINA (para sí) Me estremezco. VOLMAR (para sí) Admiro su coraje. SEIDE (para sí) ¡Valor! (en voz alta) Si los nobles insisten, no lo hacen para ultrajarte; el deseo del de la patria a tanto los hace atreverse. CORO ¡Elige, vamos! ¡Elige! ALINA (después de meditar un momento) Pues bien; satisfecho será el deseo. Mi esposo será... ¡Volmar! VOLMAR ¿Yo? BELFIORE ¡Por Baco! SEIDE ¡Oh, rabia! VOLMAR ¡Yo! TODOS ¡Él! VOLMAR ¿Qué diré? ¿Qué haré? ALINA, TODOS (para sí) Calla sorprendido y atónito, dubitativo, admirado e indeciso... ¡Ah, si lo tienta ser coronado, no es digno de mí! FIORINA, TODOS Calla sorprendido y atónito, dubitativo, admirado e indeciso... Esa bellaquería ciertamente grande será para mí. VOLMAR (para sí) ¿Por qué estoy sorprendido y atónito? BELFIORE ¿Por qué está sorprendido y dubitativo? VOLMAR (para sí) Rechazaré la corona de la India, amor mío, por ti. BELFIORE (para sí) Si desprecias la corona, al menos tómala para mí. SEIDE (para sí) Se ha abierto la puerta a la furia que me atormenta. CORO (para sí) Si ella envilece el trono, perderá el derecho a reinar. ALINA ¡Caballero! ¿Y bien? ¿Callas? ¿Qué piensa tu corazón? VOLMAR ¡Ah! ¡Mi reina!... SEIDE ¡Retrocede, demente! Nunca podrás aspirar a su mano. Nunca se verá que suba un extranjero al trono de Golconda. ALINA ¡Temerario! VOLMAR ¿Y quién podría, si lo quisiera, prohibírmelo? SEIDE ¡Yo! CORO ¡Todos nosotros! ALINA ¡Que nadie se atreva, siquiera a insultarlo! ¡Salid todos! SEIDE ¡Tú no puedes gobernar en contra nuestra! Todo el reino vuelve bajo el poder del gran consejo de los brahmanes ALINA ¡Ah, traidores! FIORINA ¡Qué peligro! BELFIORE ¡Bribones! VOLMAR (a Alina) No temas. Los derechos de tu corona serán mantenidos por el honor francés que castigará el necio orgullo de los indignos que te ofendieron. ¡Valientes, a las armas, preparaos para defender a la reina! (Los soldados franceses avanzan y rodean a Alina que se retira por la derecha en medio de ellos. Seide y sus partidarios se alinean a la izquierda. El pueblo y las damas en el fondo de la escena se muestran sorprendidos y asustados.) TODOS ¡Sí, el honor de un trono ultrajado vengado será por la espada! ¡Sí, que caiga terrible sobre los pérfidos de Francia / De Golconda el desdén y el furor! (para sí) Más que un mar agitado por los vientos se inquieta mi turbado corazón. ACTO SEGUNDO (Habitaciones en la planta baja) Escena Primera (Sala como en el acto primero. Seide y Hassan) SEIDE ¿Lo ves? He sido traicionado. La afrenta que he sufrido es evidente. Por ese recién llegado a nuestras playas, ¡un vil francés!... ¡Qué rabia, Hassan!... Por la fuerza obtendré lo que no consiguió el amor... ¿Me eres fiel? HASSAN ¿Por qué lo dudas, mi señor? Por ti la vida misma daría Hassan; es necesario descubrirlo todo... SEIDE ¡Óyeme! Mientras ella a salvo y olvidando todo riesgo sólo piensa en renovar, con el duque francés, las antiguas llamas del amor, repentinamente sobre ellos caeremos. Las calles del palacio real deberán ser cerradas por mis fieles seguidores para impedir que puedan salvarse huyendo. El resto será sólo violencia y venganza. ¿Me oíste, Hassan? HASSAN Hassan te oyó. SEIDE ¡Apresúrate! (salen por lados opuestos) Escena Segunda (Mujeres y Fiorina con una copa en la mano) FIORINA ¿Y así? CORO Están todavía despiertos, pero muy pronto dormirán si de este soporífero licor siguen bebiendo. FIORINA Fue la dosis suficiente, hay que esperar un poco. (el coro sale) Más que la impaciente Alina por la prueba preparada, casi, casi enamorada yo me siento de Belfior. ¿Lo estoy? No, no lo espero, pero un deseo siento en mi corazón que si no es amor verdadero bien puede parecerse al amor. (vuelve el coro) CORO Despacio, lentamente, callados, callados, hemos logrado lo que buscábamos, ya no pueden estar de pie, ya se empiezan a dormir. TODOS Corre/corro, corre/corro a avisarle de inmediato a la reina. Escena Tercera (Fiorina y Alina) ALINA (cautelosamente a las mujeres) ¿Duermen? FIORINA Sí. ALINA Llevadlos al jardín secreto que ya conocéis lo más despacio posible. Y nosotras, Fiorina, cambiémonos de ropa y rápido ocupemos nuestro sitio. (las mujeres parten) FIORINA Voy a preparar los vestidos necesarios a disfrazar a los esclavos; los tuyos y los míos ya están preparados aquí en el oculto y cercano guardarropas. ALINA Vamos, vamos. Espero divertirme mucho, Fiorina,. FIORINA La escena será verdaderamente cómica. (parten) Escena Cuarta (Los decorados representan un paisaje de Provenza. Una rústica vivienda deberá hacer creer a Volmar que es la que en otro tiempo habitaba Alina cuando era una pobre campesina. Un bosquecillo, un pequeño arroyo con un puentecito y al fondo suaves colinas. Volmar está acostado sobre el césped, bajo las ramas de un árbol frondoso. Poco a poco se despierta, se levanta y mira a su alrededor maravillado) VOLMAR ¿En qué lugar estoy? ¿Cómo llegué aquí? ¡Dormido estaba en una rica habitación!… Me encontraba en Golconda… ¿Y ahora?… ¿Ahora?… No sé bien si estoy despierto, o todavía duermo. Pero no, no duermo. Veo resplandecer el sol... siento murmurar al viento entre las ramas... y el romper las olas. Estoy sobre las alegres playas de la Provenza. Esta es la aldea de la comarca de Alina. He aquí el bosquecillo que supo de nuestros amores. (se oye a lo lejos música pastoril) Las flautas de los pastores y de las voces de los aldeanos escucho en alegre concierto... ¡Oh, qué felicidad! (Un coro de aldeanos vestidos a la usanza provenzal con instrumentos de labranza y canastas de frutos atraviesan el puente) CORO (primero oculto, luego en escena) ¡Vamos, recojamos los frutos que el bello septiembre nos dona! Sobre las colinas nos acompaña el amor, él vendimiará junto a nosotros. Cualquier fiesta es insípida allí donde el amor no está. VOLMAR ¡Oh, qué dulce y gentil música llega a mi alma! Me trae los recuerdos de mis más tiernos años y hace renacer en mí las esperanzas de mi primer amor. Escena Quinta (Entra Alina vestida como aldeana y cruza el puente con una canastilla en el brazo) VOLMAR ¡Qué veo! ¡Oh, Qué gentil y alegre aldeana cruza el puente transponiendo al arroyo! Se parece a Alina... Veamos, aquí se acerca. ALINA ¡Buen día, querido Volmar! VOLMAR ¡Alina!... ¡Es ella! Entonces ¿eres tú a la que vuelvo a ver? ¡Tú, mi vida!... ¡Ah! ¡Sí, eres tú! ¡Ah, abrázame... háblame! Dime que estoy despierto y que no desvarío. ALINA Sí, estás despierto. Y soy yo. Y a ti te pregunto. ¿De donde nace? ¿De dónde viene el estupor que en ti diviso? VOLMAR No sé. Mi mente está confusa, es muy extraño lo que me pasa. ALINA Es extraño en verdad. Tranquilo, alegre y feliz ayer te dejé. VOLMAR ¡Cómo! ¿Ayer? ALINA ¿No recuerdas, ingrato corazón, cuando aquí sobre este prado... me dijiste todas aquellas cosas tiernas y amorosas? Mi mano así apretaste, este anillo me entregaste y me diste también un sincero testimonio de tu fidelidad. (le muestra un anillo) VOLMAR ¿Este anillo? ¡Ah, es verdad, es verdad yo te entregué mi corazón! Lo conozco, es el recuerdo y la prenda de mi amor constante. ¡Cielos! Si estoy soñando en este instante no me hagas despertar jamás. ALINA (aparte) Lo reconoce. ¡Oh, qué felicidad! Lo recuerda. ¡Oh, qué dichoso instante! ¡Ah, todavía me es fiel, no sé que más puedo desear! (a Volmar que ha quedado titubeante) ¡Estás turbado y meditas! ¿Te arrepientes de tu regalo? (ofreciéndole el anillo) Te lo devuelvo. VOLMAR ¡Ah, tenlo, es tan tuyo como yo lo soy! ALINA ¿Y serás mi esposo? ¿Y vivirás siempre conmigo? VOLMAR ¡No nos dejaremos nunca, un eterno amor nos unirá! VOLMAR, ALINA Quedamos ¡oh, mi dulce amante! nidos por siempre. Vivamos juntos, cual viven dos flores en un solo ramo. De dos, formemos una sola alma; de dos, formemos un solo corazón. (unidos se marchan por la senda del puente) Escena Sexta (Interior de una pobre y pequeña choza. Varios aldeanos llevan a Belfiore dormido y vestido como campesino, sobre un lecho de paja. Fiorina está vestida asimismo al modo provenzal) FIORINA ¡Despacio! Quiero que se despierte suavemente, pero el vino que ha bebido, unido al somnífero, lo harán dormir un n poco más. Hemos hecho todo lo posible para no despertarlo mientras lo vestíamos con sus ropajes nativos del montañés que yo conocí. Ahora quiero hacer todo lo necesario para recompensarlo de las penas que le causé cuando fui su mujer. CORA ¿Lo apaleaste? FIORINA ¡Pero si era un bribón! Me despreciaba y corría tras todas mis compañeras planchadoras. Y yo, que era celosa, a veces lo "reprendía". CORA Entonces eso no andaba bien. FIORINA ¿Tenía que ofenderme así? También yo tuve ocasión de vengarme, y sin embargo no lo hice. Creo que ese malandrín agradeció al cielo cuando supo que el barco en que yo viajaba fue abordado por los corsarios. Él me creyó muerta, pero gracias al cielo viví, fui vendida junto a otras esclavas y llegué hasta la India. CORA ¿Y aquí hiciste tu fortuna? FIORINA Me nombraron custodia de las esclavas, y cuando Alina fue raptada y hecha esclava de nuestro difunto señor, por ser europea, fui designada como su primera dama . CORA Primera dama y confidente de la reina. FIORINA Alina gustó tanto al rey, que la hizo su mujer. Muerto él, ella quedó como reina absoluta. Ahora tiene que elegir a un esposo; y puesto que la suerte trajo hasta aquí como embajador a aquél oficial al que ella amó en su país natal, ha resuelto, a despecho del visir y de todos sus pretendientes, hacerlo su esposo y rey de Golconda. CORA Pero ¿por qué ha hecho adornar estos jardines de tal modo que parezcan una aldea?.. FIORINA Para que Volmar y también mi marido, llegando a aquí, crean haber sido transportados a una isla encantada, pues no pueden creer que Alina sea reina y yo una de sus damas. Por tanto la reina, astuta como es, para secundar su equivoco ha querido ilusionarlos. Yo para imitarla, he hecho lo mismo con Belfiore, y lo he hecho transportar a esta casucha, que se asemeja muchísimo a mi antigua vivienda. CORA Queremos gozar de esta escena. Pero parece que empieza a despertarse. FIORINA ¡Retiraros! Tomaré mi antigua rueca y cantaré una canción que solía cantar en aquellos tiempos. (El coro se retira) ¡Oh mujeres, es una triste cosa encontrarse siempre al lado de un hombre entregado a la bebida y que duerme noche y día! BELFIORE (despertándose) ¡Volmar!... FIORINA (para sí) Ya se despierta. Continuemos. BELFIORE (pasmado) ¿Dónde estoy?... Estoy aturdido. FIORINA Desde que fui hecha esposa de este bebedor, que vive enfadado a toda hora, me aburro noche y día. BELFIORE (avanzando) ¡Por todos los dioses! Conozco esa canción... ¡Fiorina! FIORINA ¡Al fin te despiertas, borrachín! BELFIORE ¡Caramba! ¿Eres mi mujer o el diablo en persona? FIORINA ¡Imbécil! Lo verás de inmediato. (Se levanta amenazándolo con la rueca.) BELFIORE ¡Eh, un poco de respeto o con esta mi espada... ¿Cómo? ¿Qué?... ¿Mi espada, dónde está? Mis ropas, mi sombrero... FIORINA He aquí la espada... ¡Imbécil! ¡Bufón! (lo golpea con la rueca) BELFIORE ¡Ayuda! ¡Socorro! (aparece el coro) CORO ¡Qué alboroto! ¿Qué sucede? ¿Siempre alborotando, después de haber bebido? BELFIORE ¡Bebido!... Sí... Pero ¿cómo, por qué me encuentro aquí?... ¿Quiénes sois? CORO Somos tus vecinos... ¿Ya no nos conoces? BELFIORE ¿Acaso fue un sueño Golconda, la embajada... los navíos, la armada, mi posición?... CORO ¡Todo, todo lo has soñado! BELFIORE ¡Ah, maldigo a quien me haya despertado! Estaba soñando que, desilusionado de una mujer maliciosa la abandonaba, me hacía soldado y me alistaba en el marina. ¡Pero diablos! Mi valor por todos era conocido. De enemigos y piratas liberaba las tierras y mares, y hasta la India navegaba con el embajador francés. CORO, FIORINA ¡Oh, qué hermosos sueños tienes! ¡Ja! ¡Ja! ¡Ja! Sigue soñando. (se ríen) BELFIORE Esta bruja apenas comprendió la suerte que tuve cuando ella, partiendo de la comarca hacia Toulon, se embarcó y fue capturada por un corsario de Berbería. Vendida en Argel, era castigada noche y día. ¡Por suerte os aseguro que por fin me dejó en paz! CORO, FIORINA También fue un sueño, un sueño fue eso. BELFIORE ¡Ay! ¿Por qué no se hizo realidad? En Golconda, según mis sueños, yo me encontraba lleno de parabienes. ¡Qué manjares! ¡Cuántas botellas podía beber! Esas dulces mujeres de Golconda eran tan corteses conmigo, y me enloquecían tanto, ¡que un serrallo habría hecho con ellas!... Pero en lo mejor de mi sueño mi mujer me ha venido a despertar. Acá está la botella, acá el vaso, todo el día quiero beber hasta que despunte el alba; quiero dormir, quiero soñar. ¡Adorables muchachas indias, quiero volveros a encontrar! (sale) Escena Séptima (Fiorina, luego Cora) FIORINA El pobre Belfiore está aturdido, pero deberé hacerlo volver en sí y hacerle partícipe de mi suerte. El bribón me ha tratado muy mal y no se muestra muy complacido de haberme reencontrado. Pero ¿quién quiere que la cosa sea tan rápida? CORA ¡Ah, Fiorina ven pronto! ¡Oh, qué susto! FIORINA ¡Qué pasó! CORA La reina fue hecha prisionera por los brahmanes del visir. El embajador con sus soldados ha acudido para liberarla pero Seide resiste. FIORINA ¡Oh, cielos! ¡Vayamos junto a mi señora! (salen) Escena Octava (Sala del palacio donde se encuentra Alina, vigilada por Hassan y varios guardias de Seide) HASSAN Por orden del visir Seide, sólo yo quedaré de custodia de la reina que está prisionera en su propio palacio. Seide la tiene muy custodiada. ¡Marcharos! ALINA ¿También tú te has unido a mis enemigos, Hassan? HASSAN Reina mía, me juzgas mal. Hice que el embajador Volmar pudiera huir. Él ha podido embarcarse en la nave insignia de la flota que lo trajo hasta aquí. Espero que él sabrá obtener tu rescate. Mi vida te la he consagrado a ti. Corro a liberar asimismo a su ayudante, y a velar por tu seguridad. ¡El visir llega! Simula un poco y quédate tranquila. (sale) Escena Nona (Entra Seide) SEIDE El gran y consejo de los venerables brahmanes ha pronunciado tu sentencia. La corona de Golconda, no merecida por ti, a una mejor frente en este día será entregada. ALINA Acostumbrada a las desventuras, yo sé desdeñarlas. De buena gana cedo a otra mano el cetro y a mi tierra natal volveré a vivir contenta y encantada. SEIDE ¡No, tú no puedes marcharte! ALINA ¡Qué! ¿Quién me lo prohíbe? SEIDE Yo. ALINA ¡Tú! ¿Pero qué escucho? ¿Y qué derecho tienes tú, soberbio, sobre mi libertad? SEIDE No existe un derecho mayor que el mío. ALINA ¿Quién te lo ha dado? SEIDE El Amor. Yo te amo, Alina, te amo más que al trono de la India. A ti de nuevo te lo entregaré, si consigo tu hermoso corazón. ALINA No, no deseo reinar sobre un trono tan traicionero. De ti no quiero ningún don, desprecio tu vil amor. SEIDE (para sí) Prisionera entre estos muros, abatida languidecerás. Quizás así te arrepentirás y tu orgullo dejarás de lado. ALINA (para sí) Con coraje me verás soportar mi desdicha, no esperes jamás que me rebaje a implorar tu piedad. (Se oye un estrépito de armas. Seide sale) Escena Décima (Entran y Fiorina, Belfiore y criadas) ALINA Pero ¿qué tumulto es ése? ¡Ah, si fuera el auxilio de Volmar! ¡Ah, Fiorina! ¿Qué novedades me traes? FIORINA Mi señora, desde el ventanal del Harén se puede ver al valiente Volmar que avanza sobre el mar en lo alto de la proa apuntando sus baterías hacia este palacio. BELFIORE ¿Y yo no puedo dar pruebas de mi inmenso valor? ¿Y tendré que languidecer como un nuevo pequeño Hércules al pie de estas murallas enmohecidas? FIORINA No es hora de hacer bromas. (se oye un cañonazo) ¡Ya dispara el cañón! ALINA ¡Oh, cielos! ¿Qué pasará? BELFIORE No tengo temor a las balas. FIORINA ¡Huyamos! (Nuevos disparos de cañón) ALINA ¡Oid!.. Crece el fragor. Cerca del serrallo se combate arduamente. (Nuevos disparos cada vez más cerca) CORO Cada vez más cerca y más fuerte se oye el estrépito de la lucha... Ya vibran las puertas... Ya tiembla todo este lugar... (Se oye una andanada de disparos, luego el fragor de un derrumbe. Volmar y Belfiore, seguidos por sus soldados traen prisionero a Seide. Todos los indios se postran ante ella) Escena Última COROS ¡Viva Alina! ¡Viva Alina! ALINA ¡Ah! ¡Qué felicidad! SEIDE (para sí) ¡Ah, qué furia! VOLMAR, BELFIORE, FIORINA Estás a salvo... ¡Oh, mi reina!... Mira al traidor encadenado. ALINA ¡Ah, permitid que respire!... ¡Sostenme, oh amado mío!... El placer de este instante no resiste mi oprimido corazón. TODOS ¡Sube al trono y de nuevo toma las riendas de Golconda! Que para ti feliz, que para ti sereno, el cielo de la India resplandezca por siempre. ALINA ¡Ah! ¡Oh, dios de amor, dame un alma afín a tanta bondad! (Todos los indios se postran ante Alina y la adoran. Cuadro de alegría general) Digitalizado y Traducido por: José Luis Roviaro 2011 |