ALINA, REINA DE GOLCONDA

 

 

Personajes

 

ALINA 

FIORINA                     

SEIDE

VOLMAR

BELFIORE

HASSAN

CORA


LOREDANO

         Reina de Golconda   

         Doncella de Alina


         Visir de Golconda

         Embajador francés 

        Ayudante de Volmar
 
         Gran Mayordomo

           Confidente de Alina

       Secretario del Consejo   

                 Soprano

              Mezzosoprano

             Tenor

                    Barítono

              Bajo bufo


                    Tenor

                  Actriz

                  Actor

 

 

 

La acción se desarrolla en Golconda, India, a mediados del siglo XIX.

 

 

ATTO PRIMO


(Magnifico padiglione indiano nelle stanze della
regina. Il fondo è chiuso da seriche cortine)

Scena Prima

(Alina occupata alla toeletta. Fiorina la sta adornando.
Varie schiave colle arpe e ghirlande di fiori)


CORO
Or che da te rimuovi
del mesto lutto i veli
e il tuo bel volto sveli
in tutto il suo splendor,
luce, e letizia piovi
de' tuoi fedeli in cor.
Tal, diradato nembo
della procella oscura,
brilla per l'aria pura
l'astro del ciel maggior
e di natura in grembo
spande letizia e amor.

(Alina sorge dalla toeletta, e Fiorina la segue)

ALINA
Che val ricchezza e trono
quando sospira il cor!
Tutta la vita io dono
per un sol dì d'amor.
D'amore il mondo è pieno,
ho mille amanti al giorno
quanto mi veggo attorno
parla d'amore a me.
Ma perché geme in seno
afflitto il cor;... perché?
Perché non trovo
nel mondo intero
chi ama davvero
ed ama ognor.
Un sol ne amai,
Fiorina, il sai.
Né un altro oggetto
può entrarmi in cor.
Il mio diletto
mi rendi, amor!

Scena Seconda

(Hassan e dette)

HASSAN
Impazienti i principi
del tuo tardar, regina,
che si sollevi attendono
quella regal cortina,
e ai grandi, ai duci, al popolo
palesi alfine il re.

ALINA
Vana d'amor memoria,
ti parti ormai dal seno:
le tue speranze inutili
più non offrirmi almeno;
il mio destino a compiere
forza concedi a me.

FIORINA, CORO
Voti sì dolci e teneri
muovi a far paghi appieno:
veggan le genti splendere
il volto tuo sereno,
e mirin liete, e adorino
l'astro dell'India in te.

(Alina fa un cenno, le cortine s'alzano. Vendonsi
schierati i Grandi, i bramini e le guardie.)

Scena Terza

(Coro di Grandi che tributano fiori
e doni alla regina. Poi Seide)

CORO
Salve, o sole, maggiore di quello
che del Gange si specchia nell'onda!
A te fiori tributa Golgonda,
arde aromi ed incensi al tuo piè.
Nuova vita, splendore novello
questo regno riceve da te.

SEIDE
Adorata regina, ormai del lutto
volsero alfine i giorni: il fato estremo
del nostro e tuo signor assai piangesti.
Un re ci promettesti,
rendici alfine un re. Noi la tua scelta
giuriam di rispettar, giuriam serbarci
al più felice ubbidienti e fidi.
I merti di ciascun libra, e decidi.
Se valor, rispetto, e fede
trova grazia agli occhi tuoi,
aspirar ciascun di noi
può del pari al tuo favor.
Ma se amor da te si chiede
puro amor costante, e fido,
mia regina, io sol confido
d'ottenere il tuo bel cor.

CORO
Ah! più d'un qual Dea l'adora
pur si tace, e a lei nol dice
ella scelga.

ALINA
Ah! un giorno ancora concedete.

CORO
Or più non lice.

SEIDE, HASSAN, CORO
Scegli alfin. Dell'India al trono
del tuo sposo un successor.

ALINA
Poiché a tal costretta sono scelgo adunque...

(Odonsi colpi di cannone in lontano)

ALINA, TUTTI, CORO
Qual fragor!

Scena Quarta

(Hassan e detti)

HASSAN
Di pace messaggio
la Francia ne manda.
Di porgerti omaggio
il duce domanda.

ALINA
Il duce!... e s'appella?...

HASSAN
Ernesto Volmar.

ALINA
(Fra sè)
Volmar!...

FIORINA
(Fra sè)
Quest'è bella!

ALINA
(Fra sè)
Mi sento mancar!

(sviene)

TUTTI
Regina!... Che avvenne?

ALINA
Con pompa solenne
s'onori il guerriero

(poi a parte contenta a Fiorina, sottovoce)

É d'esso!... è il mio bene!...
Amor lo guidò.
Avvezza finora
ai mali, alle pene
sì rapido bene
comprender non so.

SEIDE, GRANDI
(sottovoce)
Un'altra dimora
da mettere in campo
ancora un inciampo
l'infida trovò.

FIORINA
(Fra sè)
Possibile! Ancora
verace nol credo.
Il caso che io vedo
intender non so.

DONNE
Con pompa solenne
s'onori il guerriero
di pace foriero
che Francia mandò.

(Partono)

Scena Quinta

(Alina e Fiorina)

ALINA
Fiorina!
io non ho fibra che non mi tremi in petto.

FIORINA
Si danno al mondo certi casi bizzarri.
Anch'io un giorno, o l'altro, m'aspetto
di vedermi avanti a gli occhi
quel bel soggettino di mio marito.

ALINA
Tel'auguro di core.

FIORINA
Il cielo nol voglia.

ALINA
Intanto mi lusingo di ritrovare il mio caro Volmar
sempre fedele.

FIORINA
Oh! oh! Mi fate ridere se pensate
di ritrovarlo
qual era ai giorni passati del vostro amore.
Variano i saggi a seconda
de' casi i lor pensieri.

ALINA
Eppure mi dice il core che lo troverò
quale il lasciai tre anni sono
nel mio natio paese, nella Provenza.

FIORINA
Eh! che in amore non s'indovina mai!
Figuratevi se un giovane francese
capriccioso per natura!...

ALINA
Se io lo ritrovassi,
vorrei porre a prova quel core.
Senza disvelarmi a lui, vorrei interrogarlo
sconosciuta; e se lo trovassi fedele, vorrei porgli
in fronte una corona.

(via)

FIORINA
Che bel castello in aria!
A mio marito invece di una
corona, vorrei dargli in fronte un bel bastone.

(via)

Scena Sesta

(
Sala terrena negli appartamenti destinati agli
ambasciatori. Volmar e Belfiore. Sono introdotti
da diversi ufficiali)


BELFIORE
Bel paese, ciel ridente,
sesso amabile e vivace.
Cavalier, sia guerra o pace,
non mi muovo più di qua.

VOLMAR
Anzi,
io parto immantinente...

BELFIORE
Tu sei cieco alla beltà.

VOLMAR
Io del sesso ammiro il merto,
ma mi piace un solo oggetto:
altra via d'entrarmi in petto
più l'amor non troverà.

BELFIORE
Ed il mio gli è sempre aperto...
tosto, ei v'entra, e tosto va.
Un prodigio a quel ch'io sento
era dunque il tuo tesoro.

VOLMAR
Le virtù divise in cento
tutte avea colei che adoro.

BELFIORE
E tal perla preziosa era dunque...

VOLMAR
La mia sposa.

BELFIORE
E tu l'ami?

VOLMAR
Come pria,
come allor che a me s'offrì.

BELFIORE
Bagattella! ed io la mia
non amai che quattro dì.
Esigente, fantastica, altiera,
brontolona, gelosa, severa,
notte e giorno alle coste mi stava,
a bacchetta volea comandar.

VOLMAR
Schietta, ingenua, tranquilla, sincera,
amorosa, gentil, lusinghiera,
respirare in me sola sembrava,
non sapea che piacere ed amar.

VOLMAR, BELFIORE
Ah! dal dì che mi venne rapita
ogni noia/gioia dal core è bandita.

BELFIORE
Se per caso trovarla dovessi,
mi vorrei, giuro a Bacco, annegar.

VOLMAR
Se per sempre perduta l'avessi,
non saprei di me stesso che far.
Chi ama davvero,
ama una volta sola, tanto più
se nel petto racchiude un core ben fatto.

BELFIORE
Il mio core è fatto come un core d'agnello.
Io son nato in Italia, ed ho un core
veramente italiano che non se
la fa fare dalle donne.
Venni in Francia a fare il soldato,
ma non ho imparato le sdolcinature della moda.

VOLMAR
Tu hai un'anima rozza, e non gentile.
Non ami da cavaliere insomma.

BELFIORE
Amerò da plebeo.
Ognuno ama da suo pari.

VOLMAR
I casi nostri sono consimili, ma il nostro modo
di pensare è diverso.

BELFIORE
É vero. Voi sperate sempre di trovare
l'antica amante.
Io temo d'avere la disgrazia di ritrovare la moglie;
ho ringraziato la fortuna
che me la fece predare dai corsari.
Per cui disse bene quel poeta che:
" Vari son degli uomini i capricci
eccetera".

VOLMAR
Oh! se la tua Fiorina somigliasse la mia vezzosa
pastorella provenzale, non parleresti così.
Se tu fossi stato mio aiutante
allorché io la conobbi nel suo
villaggio natio, ove in qualità di semplice ufficiale
ero di guarnigione avresti conosciuto
un angiolo di beltà, di costumi,
di candore, e d'innocenza.

BELFIORE
Sì eh? E quando vi fosse divenuta moglie
sapete che ne sarebbe successo!...
Fiorina pure; quando faceva la
stiratrice di biancherie, era una colomba innocente,
ma poi quando mi fu moglie mi pigliava a schiaffi,
mi dava de' calci...
Buono per me che allor quando seppe che io
aveva fatto qualche fortuna s'imbarcò
per venirmi a trovare e fu predata da corsari,
e da allora in poi non l'ho più veduta.

VOLMAR
E non piangesti? E non moristi di...

BELFIORE
Crepai dalle risa.

VOLMAR
Taci. S'avanza alcuno.
Saranno gli araldi della regina di Golconda
che concede la grazia di presentarmi a lei
nella mia qualità di ambasciatore.

Scena Settima

(
Hassan con schiavi, e donne velate
indi Alina, e Fiorina, parimente coperte.)

HASSAN
Al messaggero della grande nazione s'inchina,
e si sprofonda Hassan il capo dei bramini,
il servo della più alta regina del mondo. Salute.

TUTTI
Salute.

BELFIORE
Vedi quanti saluti! Padroni miei riveriti.

VOLMAR
Che dovete annunciarmi?

HASSAN
Che tutto in questa corte è disposto
pel ricevimento del distinto ambasciatore,
e del suo aiutante; e prima che l'alta regina
di questa parte dell'India, Golconda chiamata
a sé v'appelli, v'invia alcuni de' suoi
più fidi schiavi, e distinte ancelle,
destinati a servirvi.

BELFIORE
Prenderò anch'io una di queste ancelle.
Si scorge a traverso dell'incomodo velo
che loro copre il viso sfolgoreggiare
de' begli occhi neri, oltre degli altri pregi
che si vedono all'esterno.

HASSAN
Comandate, imponete ad essi,
come fossero i vostri francesi.
Io stesso sarò sempre pronto a servirvi;
e di nuovo salute.

(via)

BELFIORE
Salute! Che bel paese!
Io non parto più da qua.

ALINA
(fra sè)
Ah! Fiorina è desso io lo ravviso!...
Oh mio caro Volmar!

FIORINA
(sottovoce)
Ed io me ne sto qui trasecolando
per la maraviglia; è mancato
poco che non mi sia venuta una convulsione.
Colui... quell'aiutante... indovinate chi è!

ALINA
(sottovoce)
Chi è mai?

FIORINA
(sottovoce)
É mio marito.

ALINA
(sottovoce)
Ed è vero?

FIORINA
(sottovoce)
Ah! purtroppo!

BELFIORE
(a Volmar, sottovoce)
Vedete, vedete come s'agitano!
Dovremmo aver fatto colpo.
Quella più abbondante, in particolare,
non mi cava mai gli occhi d'addosso.

VOLMAR
Per me sarebbe inutile.
La mia pastorella mi sta fitta nel cuore.
Non cominciamo colle ragazzate, dobbiamo
rispettare, per essere rispettati.

BELFIORE
(a Volmar, sottovoce)
Ma almeno salutiamole.
Lasciate fare a me.

(forte)

Belle ragazze perché state cosi lontano?
Avvicinatevi un poco.

ALINA
Il rispetto che c'ispirano gli europei
ci tiene lontane.

VOLMAR
(fra sè)
Oh Dio! qual voce!

BELFIORE
Ora che ci entra questo rispetto?
Noi siamo degnevoli.
Ci accomodiamo come si può.

FIORINA
Non siamo istrutte della francese galanteria.

BELFIORE
(fra sè)
Ohimè!... Che voce canina?
O questa è lei, o è lo spirito di mia moglie.

VOLMAR
(fra sè)
Che fossimo giunti
in un'isola incantata!
Quella mi pare la voce del mio bene.

BELFIORE
(fra sè)
Quella mi pare la voce del mio male.

(meravigliato)

Volmar!

VOLMAR
Belfior!

FIORINA, ALINA
(fra sè)
Arte e scaltrezza.

VOLMAR
(in disparte)
Ho inteso.

BELFIORE
Ho sentito...

VOLMAR
(fra sè)
Alina...

BELFIORE
(fra sè)
Fiorina.

FIORINA
(fra sè)
Belfiore è colpito.

ALINA
(fra sè)
Commosso è Volmar.

VOLMAR
(fra sè)
Oh! cara!

BELFIORE
(fra sè)
Oh! assassina!

VOLMAR, BELFIORE
ALINA, FIORINA
Ma no, non può star.

ALINA, FIORINA
(sottovoce)
Insiem si consultano.
Non credono al vero.
Lo strano mistero
non sanno spiegar.

VOLMAR, BELFIORE
(sottovoce)
È un sogno, un delirio
d'acceso pensiero;
siam pazzi davvero
da farci legar.

ALINA
Sì turbati, o cavalieri,
si commossi rimanete?

BELFIORE
Da stranissimi pensieri
occupati ci vedete.

VOLMAR
La tua voce a me mi toglie...

BELFIORE
Mi spaventa il tuo parlar.

VOLMAR
Il mio bene...

BELFIORE
La mia moglie...

VOLMAR, BELFIORE
Di vedere e udir mi par.

ALINA, FIORINA
É la solita follia
dell'accesa fantasia.
Che dovunque
si figura
quel che suol di più bramar.

BELFIORE
Ah! foss'ella in sepoltura!

VOLMAR
La potessi ancor trovar!

BELFIORE, VOLMAR
Sì, ragazza, a te d'appresso
mi credeva a lei presente,
e il mio cor terribilmente/soavemente
cominciava a palpitar.

FIORINA, ALINA
(fra sè)
Maledetto!/ Me felice! è ognor lo stesso
mi si svela apertamente.
É un prodigio veramente
ch'io prosegua a simular.

VOLMAR
Deh! mi scopri il tuo sembiante!

BELFIORE
Ch'io ti vegga almeno il muso!

ALINA, FIORINA
No, signor; dell'India l'uso
non vuol tanta libertà.

VOLMAR
Europei, francesi siamo.
Di più comodo godiamo:
men gelosa e schizzinosa
è in Europa la beltà.
Via! ti svela.

ALINA
Olà! rispetto.

BELFIORE
Via quel velo...

FIORINA
No...

(gli dà uno schiaffo)

BELFIORE
Cospetto!
Se tu picchi a questo segno
sei mia moglie in verità.

VOLMAR
Così nobile contegno
Più sospetto ancor mi dà.

Scena Ottava

(Hassan con seguito e detti)

HASSAN
La regina a sé vi appella;
già l'udienza a voi concede;
la sua guardia al regio piede,
cavalier, vi guiderà.

VOLMAR
Vieni andiamo.

BELFIORE
Addio mia bella.
Fo fatica a uscir di qua.

BELFIORE, VOLMAR
Tornerete, ci vedremo
in più prospero momento:
di quel vel l'impedimento
tosto o tardi sparirà...

(fra sè)

S'egli è desto o addormentato
il mio spirto affè non sa.

ALINA, FIORINA
Ci vedrete, torneremo
in più prospero momento:
e del vel l'impedimento
forse allor si leverà.

(fra sè)

Quest'incontro avventurato/disgraziato
forse alcun/più nessun disturberà.

(partono)

Scena Nona

(Seide e Hassan)

SEIDE
Oh rabbia! Ella è d'essa certamente
con la fida sua seguace.

HASSAN
Signore, non osate penetrare
in queste vietate soglie.
Quivi soltanto gli stranieri possono entrare.

SEIDE
Le porte più chiuse sa superare la mia gelosia.
La regina era qui colla sua confidente.

HASSAN
Seide quella gelosia che voi chiamate penetrante,
che vi fa superare ogni porta,
quella stessa potrebbe
rendervi cieco o visionario.

SEIDE
No ti dico: ella era qui mista fra le schiave.
Io ne udii la voce.
Ella, europea di nazione,
ama perdutamente gli europei.
Fanatica di tal gente,
ha voluto conoscere
ignota l'ambasciatore francese.

HASSAN
E lo stesso fanatismo avrà nutrito
la bugiarda Fiorina.
Colei m'ha alienata la mente,
giuro per Brama che mi vendicherò.

SEIDE
Sei tu pure invaghito di Fiorina?

HASSAN
Colei m'ha incantato, vinto, conquistato.

SEIDE
Ebbene, l'amor mio vada del pari col tuo.
Ascoltami attento.
Io voglio sapere qual è il suo pensiero
intorno a questi francesi.
Intendo dire del messaggero e del suo seguace!
Fammi il tutto palese, e questa
borsa sarà la tua ricompensa.
Se non mi servi a dovere,
questa sarà la tua pena. Scegli fra questi due.

(cava una borsa ed un pugnale)

HASSAN
La scelta è già fatta.
Per ora vi dico quanto so.
Appena io vidi uscire dall’harem
queste due donne velate m'immaginai essere una,
la regina, e l'altra la bizzarra sua confidente.
Udii seguendo i loro passi, che ella
diceva di aver lasciato un amante in Provenza,
e l'altra di avervi lasciato
il marito al suo paese; e che volevano
vedere d'appresso questi Europei
per averne da essi contentezza.
Altro io non so per ora, ma vi
giuro per Brama che discoprirò il tutto.

(via)

Scena Decima

(Seide solo, poi i Grandi)

SEIDE
E fia ver quanto udii!
Dunque deluso
sarà Seide appieno!
Sento che già il furor m'invade il seno.
Ingrata! In me un sostegno
trovato avresti al vacillante regno.
E tu, crudele Alina sprezzi il mio vivo ardor!
Non curi, ingrata,
i dolci sensi del mio cor!
Un altro…Un altro… al sol pensarlo io sento
agghiacciarmi e avvampare in un momento.
Dunque invan mi lusingai;
fu un inganno la speranza!
No: per me, per me giammai
il tuo cor non palpitò.
Ma se un altro amor t'alletta
la vendetta usar potrò.

(Entrano i Grandi)

Amici udiste?
Traditi siamo
a un vil straniero
ceder dobbiamo.
Oggi sul trono ascendere
Golconda il mirerà.

CORO
Oggi la spada vindice
sul traditor cadrà.

SEIDE
Voi lo giurate?

CORO
Unanimi noi ti giuriam vendetta.

SEIDE
Vi leggo, magnanimi
sul ciglio lo sdegno
che, al vile disegno
vi ferve nel cor.
Ad ira sì nobile
l'effetto risponda
si salvi Golconda.
Il trono, l'onor.

(fra sè)

Quell'anima fiera
mi provi spietato
lo esige, lo impera
l'amore oltraggiato.
Domare quel core
saprò col terrore,
l'altera, pentita,
punita sarà.

CORO
Lo scettro dell'India
in mano straniera!
Paventi la perfida!
Invano lo spera.
Silenzio. Non perdaci
incauto furor.

(Partono.)

Scena Undicesima

(Magnifica sala d'udienza nel regio palazzo. Trono
orientale da un lato. Al suono di lieta musica defilano
le guardie indiane ed occupano gli additi della sala.
Mentre le baiadere cantano un inno di gioia. Alina
accompagnata da Fiorina magnificamente vestita
all'indiana ascende sul trono. Sono quindi introdotti
Volmar, Belfiore, e un drappello di Francesi)

CORO DI BAIADERE
Fra quante il mar dell'India
ampie città circonda,
bella sei tu, Golconda,
e sarai bella ognor:
non perché il sol vagheggia
il tuo gentil sembiante,
e qual diletta amante
t'orna di gemme e fior;
ma sol perché benefica
donna non già, ma diva,
del tuo favor ti avviva,
ti bea del suo splendor.
Spenti di guerra i fulmini
posano appiè del trono,
danzan de' sistri al suono
pace, concordia, amor.

VOLMAR
Questo, o regina, di mia vita io stimo
il dì più bello in cui degnato io sono
dal mio signor all'alto onor d'offrirti
patto di stabil pace,
e pegni a darti d'amistà verace.

ALINA
Grata in mia reggia, o duce,
mi è la presenza tua.

VOLMAR
(fra sè)
Cielo!

ALINA
Inviarmi il tuo re non poteva ambasciatore
più gentile di te.

VOLMAR
(fra sè)
Per qual portento
ogni voce ch'io sento
è voce del mio ben?

BELFIORE
(fra sè)
Qui certamente
ci entra stregoneria.

ALINA
Siedi, ed esponi
del tuo signore i sensi.

FIORINA
(fra sè)
É commosso.

ALINA
(fra sè)
Non sa quel che si pensi.

VOLMAR
L'Asia nemica, e il fero
sultano di Missur, ambo il tuo regno
minacciano assalir, e aspirar quindi
al dominio degl'Indi. A te la Francia
offre scudo e difesa, ove del pari
scudo e difesa a lei prestar consenta
tu nelle sue querele.

ALINA
Io son contenta.

VOLMAR
Della felice lega
il foglio testimonio ecco segnato
dal mio sovrano.

(porge un foglio)

ALINA
Il mio regal suggello
mallevador sarà che i sacri patti
si manterran per noi.

(scende dal trono)

Scena Ultima

(Seide, Grandi del regno, duci e popolo)

SEIDE
Ti arresta.

TUTTI, ALINA
Quale ardir!

SEIDE
Segnar non puoi.

SEIDE, CORO
No: tu non puoi: lo vietano
le nostre sacre leggi.
Tal dritto ai re sol debbesi;
un re tu prima eleggi,
e santa e irremovibile
la lega ei fermerà.

TUTTI, ALINA
Che ascolto?

ALINA
Ebben sospendasi
fino alla nuova aurora.

SEIDE
Che dici? E indugi ed esiti?
E sei perplessa ancora?
Oggi giurasti scegliere,
il regno intier lo sa.

ALINA
Audaci! E me costringere
in questa guisa osate?
Regina io son: tremate,
libera io son di me.
Posso punire i perfidi
anzi ch'io scelga un re.

BELFIORE
(fra sè)
Brava davvero.

FIORINA
(fra sè)
Io palpito.

VOLMAR
(fra sè)
Ammiro il suo coraggio.

SEIDE
(fra sè)
Ardir.

(forte)

Se i Grandi insistono,
a te non fanno oltraggio:
desio del patrio bene
cotanto osar li fa.

CORO
Scegli, deh! scegli.

ALINA
(dopo avere meditato)
Ebbene; pago il desio sarà.
É sposo mio... Volmar.

VOLMAR
Io?

BELFIORE
Poffarbacco!

SEIDE
Oh rabbia!

VOLMAR
Io!

TUTTI
Lui!

VOLMAR
Che dir? Che far?

ALINA, TUTTI
(fra sè)
Tace sorpreso e attonito,
dubbio, sospeso, incerto...
Ah! se lo tenta il serto,
degno di me non è.

FIORINA, TUTTI
Tace sospeso e attonito
dubbio sospeso incerto
quel birbaccione al certo
grande sarà per me.

VOLMAR
(fra sè)
Perché sorpreso e attonito?

BELFIORE
Perché sospeso e incerto?

VOLMAR
(fra sè)
Sprezzo dell'India il serto,
idolo mio, per te.

BELFIORE
(fra sè)
Se tu disprezzi il serto,
prendilo almen per me.

SEIDE
(fra sè)
Sfogo al furor che m'agita,
varco si lasci aperto.

CORO
(fra sè)
S'ella avvilisce il serto,
dritto a regnar perdé.

ALINA
Cavalieri! ebben! tacete?
Quai pensieri in cor volgete?

VOLMAR
Ah! regina!...

SEIDE
Indietro, insano!
Mai tu aspiri alla sua mano:
non fia mai che di Golconda
salga al trono uno stranier.

ALINA
Temerario!

VOLMAR
E chi potria, se il volessi, a me vietarlo?

SEIDE
Io.

CORO
Noi tutti.

ALINA
Alcun non sia che si attenti d'insultarlo.
Esca ognun.

SEIDE
Tu più non puoi imperar, far forza a noi.
De' bramini al gran consiglio
sen richiama il regno intier.

ALINA
Ah! felloni!

FIORINA
Qual periglio!

BELFIORE
Che furfanti!

VOLMAR
(ad Alina)
Non temer
I diritti del tuo soglio
manterrà l'onor francese
dell'indegno che ti offese
punirem lo stolto orgoglio
prodi, all'armi, la regina
vi accingete a sostener.

(I soldati francesi si avanzano e circondano Alina
che si ritira dalla dritta in mezzo a loro. Seide e i
suoi partigiani si schierano alla sinistra. Il popolo
e le donne sono infondo alla scena in atto di sorpresa
e dispavento.)

TUTTI
Sì, l'onore d'un trono oltraggiato
vendicato sarà dalla spada: sì,
tremendo sui perfidi cada
Della Francia/ Di Golconda lo sdegno è il furor.

(fra sè)

Più che mare dai venti agitato è
turbato sconvolto il mio cor.



ATTO SECONDO


(Stanze terrene)

Scena Prima

(Padiglione come nell'Atto primo. Seide e Hassan)

SEIDE
Vedi? Tradito son io. Fatto è palese tutto il mio disonor.
Pervenne appena in questa nostra arena un vil
francese... Oh, rabbia! Hassan!...
La forza quell'otterrà
che non ottenne amore...
Fido sei tu?

HASSAN
Qual dubbio, o mio signore?
Per te la propria vita Hassan darìa;
tutto giova scoprir...

SEIDE
Odimi. Mentre
ella secura e d'ogni rischio immemore,
col franco duce a rinnovar le antiche
fiamme d'amor sol pensa,
improvviso su lor piomba:
le vie della reggia,
serrate da' miei fidi,
ogni scampo di fuga a lor fia tolto;
il resto compirà forza e vendetta.
M'udisti, Hassan?

HASSAN
Hassan t'udì.

SEIDE
T'affretta.

(partono da lati opposti)

Scena Seconda

(Varie donne e Fiorina con una coppa nelle mani)

FIORINA
E così?

CORO
Son desti ancora.
Ma ben presto dormiranno,
se di questo ancor berranno
soporifero licor.

FIORINA
Fu la dose sufficiente:
a guardar tornate ancor.

(il coro rientra)

Più d'Alina impaziente
della prova preparata,
quasi innamorata
io mi credo di Belfior.
Lo son io?
No, no, lo spero,
ma un desio mi sento in cor,
che se amor non è davvero
ben potria sembrare amor.

(ritorna il coro)

CORO
Piano, piano, zitti, zitti,
ottenuto abbiam l'intento,
più non possono star ritti,
già cominciano a dormir.

TUTTI
Corri/corro, corri/corro sul momento
la regina ad avvertir.

Scena Terza

(
Fiorina e Alina)

ALINA
(cautamente alle donne)
Dormono?

FIORINA
sì.

ALINA
Recati sian nel giardin segreto
che sapete, pian, pian più che potete.
E noi, Fiorina, travestamci tosto,
e corriam prontamente al nostro posto.

(le donne partono)

FIORINA
A preparare io vado gli abiti necessari
a travestir gli schiavi; i vostri e i miei
sono allestiti già qui nel segreto
vicino guardaroba.

ALINA
Andiamo, andiamo.
Divertirmi assai, Fiorina, io spero.

FIORINA
La scena sarà comica davvero.

(partono)

Scena Quarta

(La decorazione rappresenta un paesetto di Provenza.
Una rustica abitazione deve illudere Volmar che sia

quella che un tempo ricoverò Alina allorché era una
povera villana. Un boschetto, un piccolo torrente
attraversato da un ponticello, ed in lontano delle amene
colline, sono gli oggetti necessari. Volmar è coricato
sopra un sedile di verdura, sotto i rami di un albero
frondoso. A poco a poco si sveglia, sorge e gira
'occhio intorno meravigliato)

VOLMAR
In qual luogo sono io! Come vi giunsi?
Addormentato io m'era
in ricco appartamento!...
Mi trovava in Golconda...
ed ora?... ed ora?...
Non so ben se son desto, o dormo ancora.
Ma no: non dormo. Io veggo
splendere il sole... mormorar fra i rami
sento placida l'aura,
e franger l'onde.
Sulle ridenti sponde
della Provenza io sono.
Quest'è il villaggio della tenera Alina.
Ecco il boschetto
conscio de' nostri amori.

(odesi da lontano musica pastorale)

I flauti de' pastori
e delle gole forosette io sento
i giocondi concenti!... Oh mio contento!

(Un Coro di villani, e villanelle vestite all'uso
del paese con campestri strumenti, e canestri
di frutti attraversano il ponte.)

CORO
(prima di dentro poi fuori)
Andiam: cogliamo i grappoli
del bel settembre onore:
su' colli amor ci seguiti;
con noi vendemmi amore.
Qualunque festa è insipida
laddove amor non è.

VOLMAR
Oh! come dolce all'anima
suono gentil mi scendi!
Degli anni miei più teneri
il sovvenir mi rendi;
del primo amor rinascere
fai la speranza in me.

Scena Quinta

(
Vedessi Alina in abito da villanella traversare
il ponte con un panierino al braccio)

VOLMAR
Che veggo! Oh! qual gentile
e vispa villanella il ponte varca
sovrapposto al torrente! In quella forma
Alina m'apparia. Veggiam... s'appressa.

ALINA
Buon dì, caro Volmar.

VOLMAR
Alina!... É dessa!
Sei pur tu che ancor rivedo?
Tu mia vita!... Ah! si... sei quella
deh! m'abbraccia... mi favella...
di' ch'io veglio e sono in me.

ALINA
Sì: tu vegli. A te lo chiedo
s'io son quella. Osserva bene
d'onde nasce? D'onde viene
lo stupor che scorgo in te?

VOLMAR
Io non so. De' miei pensieri
lo scompiglio è strano assai.

ALINA
Strano inver. Tranquillo ieri
gaio e lieto ti lasciai.

VOLMAR
Come? Ieri?

ALINA
Non rammenti, core ingrato,
quando qui su questo prato...
Mi dicevi tante cose
tutte tenere, amorose.
La mia man così stringevi
questo anello mi porgevi,
mel donavi qual sincero
testimonio di tua fé.

(mostrando un anello)

VOLMAR
Quest'anello? Ah! è vero, è vero
Il mio core a te lo diè.
Lo conosco, mel rammento
pegno egli è d'amor costante.
Ciel! s'io sogno in questo istante
più non farmi risvegliar.

ALINA
(fra sè)
Lo ravvisa. Oh, mio contento!
Sel rammenta. Oh, lieto istante!
Ah! lo trovo ancor costante
no, di più non so bramar!

(a Volmar che è rimasto titubante)

Or sei turbato e mediti!
Ti penti del tuo dono?

(offrendogli l'anello)

A te lo rendo.

VOLMAR
Ah! tienilo:
è tuo com'io lo sono.

ALINA
E sposo mio sarai?
E vivrai meco ognor?

VOLMAR
Non ci lasciam più mai
ci unisca eterno amor.

VOLMAR, ALINA
Restiamo, o mio bell'idolo,
uniti ognor restiamo,
viviamo insiem, qual vivono
due fiori in un sol ramo,
di due formiamo un'anima
di due formiamo un cor.

(uniti partono per la via del ponte)

Scena Sesta

(Interno di meschina e piccola capanna. Vari villani
portano Belfiore addormentato sopra un fascio
di paglia vestito da villano. Fiorina è vestita alla
provenzale e le seguaci di lei egualmente)

FIORINA
Fate piano, piano. Io voglio che si svegli
naturalmente, ma già il vino che ha bevuto
unito al soporifero lo farà dormire.
Abbiamo fatto tutto il possibile per non destarlo
mentre gli abbiamo indossato la sua natia
pelliccia da montanaro come il conobbi.
Ora voglio fare di tutto
per ricompensarlo de' dispiaceri che gli faceva
quando divenni sua moglie.

CORA
Lo bastonavate?

FIORINA
Ma se era un birbaccione che mi disprezzava,
e correva appresso a tutte le stiratrici
mie compagne. Io che ne era gelosa gliele
suonava qualche volta.

CORA
Questo poi non andava bene.

FIORINA
Doveva egli farmi de' torti?
Era anch'io nel caso di vendicarmi,
eppure non lo faceva.
Quel malandrino credo abbia ringraziato il cielo
quando avrà inteso che la barca
sulla quale io era nel mio viaggio fu predata da corsari.
Egli mi credette morta, ma grazie al cielo vissi,
fui unita ad altre schiave, venduta, e trasportata
nell'Indie.

CORA
E qui faceste la vostra fortuna?

FIORINA
Ebbi la sorte di essere qui fatta
custode delle schiave,
e quando Alina venne predata, e fatta schiava
del nostro defunto signore fui destinata,
come Europea a sua prima damigella.

CORA
E quindi prima dama, e confidente della regina.

FIORINA
Alina piacque tanto al re che la fece sua moglie.
Egli estinto, divenne ella assoluta regina.
Ora deve eleggere uno sposo;
e giacché la sorte inviò qui come ambasciatore
quel uffizialotto che ella aveva amato
nel suo paese natio,
ha risoluto, a dispetto del visire,
e di tutti i pretensori,
di farlo suo sposo, e re di Golconda.

CORA
Ma perché ha ella fatto addobbare questi giardini
in modo da farli credere un villaggio?..

FIORINA
Perché Volmar qui giungendo
credette di essere trasportato
in un'isola incantata, e mio marito egualmente;
poiché non possono credere che Alina sia
regina, ed io una sua dama.
Onde per secondare il loro equivoco
la regina, vivace com'è,
ha voluto illuderli in tal guisa.
Io per imitarla, ho fatto lo stesso con Belfiore,
e l'ho fatto trasportare in questo tugurio,
che perfettamente assomiglia alla mia antica abitazione.

CORA
Vogliamo godere cotesta scena.
Ma pare che cominci a risvegliarsi.

FIORINA
Ritiratevi. Io prendo la mia antica conocchia,
e canto una canzone come era solita cantare
a quei tempi.

(Coro via)

O donne, è trista cosa
trovarsi ognor vicino,
un uom ch'è dato al vino,
che dorme notte e dì.

BELFIORE
(svegliandosi)
Volmar!...

FIORINA
(fra sè)
Si desta. Seguitiamo.

BELFIORE
(sbalordito)
Ove son?... Non ho più testa.

FIORINA
Da che son fatta sposa
di questo bevitore,
arrabbio a tutte l'ore,
mi annoio notte e dì.

BELFIORE
(avanzandosi)
Corpo di Bacco! Conosco la canzone...
Fiorina!

FIORINA
Alfin ti svegli, ubriacone!

BELFIORE
Cospetto! Sei mia moglie,
o il diavolo in persona?

FIORINA
Scimunito!
Lo vedrai coll'effetto.

(Sorge minacciandolo colla conocchia.)

BELFIORE
Olà, dico, rispetto,
o con questa mia spada... Come? che?...
La mia spada, dov'è?
Il vestito, il cappello...

FIORINA
Ecco la spada, scimunito! buffone!

(battendolo colla conocchia)

BELFIORE
Aiuto! aiuto!

(esce il coro)

CORO
Che strepito! Che fu?
Sempre schiamazzi tu,
quand'hai bevuto.

BELFIORE
Bevuto!... sì... ma come,
perché mi trovo qua?...
chi siete voi?

CORO
Siamo i vicini tuoi... Non ci conosci più?

BELFIORE
Che fosse un sogno
Golconda, l'ambasciata...
i vascelli, l'armata, il grado mio?...

CORO
Tutto, tutto hai sognato.

BELFIORE
Ah! un malanno a costei che mi ha svegliato.
Io sognai che disperato
di una moglie malandrina,
me ne andai, mi fei soldato,
militai nella marina.
Ma cospetto! il mio valore
da per tutto fe' rumore:
dai nemici, dai corsari
liberai le terre e i mari,
e nell'Indie veleggiai
col francese ambasciator.

CORO, FIORINA
Oh! i bei sogni che tu fai!
Ah! ah! ah! tu sogni ancor.

(ridono)

BELFIORE
Questa strega, appena intese
la fortuna a me toccata,
s'è partita dal paese,
a Tolone si è imbarcata;
ma fu presa per la via
da un corsar di Barberìa,
in Algeri fu venduta,
notte e giorno ben battuta,
e la pelle presto, presto
per fortuna ci lasciò.

CORO, FIORINA
Anche un sogno, un sogno è questo.

BELFIORE
Ah! perché non si avverò?
In Golconda io mi trovava,
in cuccagna io mi credea,
che bocconi ch'io mangiava!
Le bottiglie ch'io bevea!
Quelle care Golcondesi
eran meco sì cortesi,
ch'io di loro andava matto,
che un serraglio ne avrei fatto...
Ma mia moglie sul più bello
mi è venuta a risvegliar.
Qua la fiasca, qua il bicchiere,
tutto il giorno io voglio bere,
fino all'alba di domane
vo' dormire, vo' sognar.
Adorabili Indiane,
vi potessi ritrovar!

(parte)

Scena Settima

(
Fiorina, indi Cora)

FIORINA
Il povero Belfiore è sbalordito,
ma penserò io a farlo rientrare in se stesso
ed a partecipargli la mia fortuna.
Però quel briccone mi ha trattata molto male,
e non s'è molto compiaciuto
d'avermi ritrovata.
Ma che vuole Cosa così frettolosa?

CORA
Ah, Fiorina accorrete
Oh, che spavento!

FIORINA
Chi fu!

CORA
La regina è tratta come prigioniera
in mezzo ai bramini del visir.
L'ambasciatore co' suoi seguaci è accorso per
liberarla ma Seide resiste.

FIORINA
Oh cielo! Andiamo presso la mia signora.

(Partono)

Scena Ottava

(Gabinetto. Varie guardie di Seide circondano la sala.
Hassan presso loro. Alina gettata sopra di un origliere)

HASSAN
D'ordine del visir Seide,
io solo resto a guardia della
regina ch'è prigioniera
nello stesso suo palazzo. Seide
la tiene abbastanza custodita. Partite.

ALINA
Unito a miei nemici tu pure,
Hassan?

HASSAN
Regina, male giudicate di me.
Feci sottrarre l'ambasciatore Volmar,
il quale ha potuto imbarcarsi
sul vascello comandante la flotta
che lo ha qui scortato.
Io spero che saprà operare il vostro riscatto.
La mia vita è a voi consacrata.
Corro a liberare puranche il di lui aiutante,
ed a vegliare sulla vostra sicurezza.
Giunge il visir. Simulate per poco,
e vivete sicura.

(via)

Scena Nona

(Seide e detti)

SEIDE
Il grande de' bramini
venerabil consiglio ha pronunziata
la tua sentenza.
Di Golconda il serto, da te non meritato
a miglior fronte in questo giorno è dato.

ALINA
Alle sventure avvezza,
io so sprezzarle. Volentieri io cedo
ad altra man lo scettro, e a' patrii lidi a
viver tornerò contenta e lieta.

SEIDE
No: tu non puoi partir.

ALINA
Come! Chi 'l vieta?

SEIDE
Io.

ALINA
Tu! Che ascolto? E quale,
qual dritto hai tu, superbo,
sulla mia libertà?

SEIDE
Dritto maggiore non v'ha del mio.

ALINA
Chi te lo diede?

SEIDE
Amore.
Io t'amo, Alina, io t'amo
più che dell'India il trono:
a te di nuovo il dono,
se ottengo il tuo bel cor.

ALINA
No, più regnar non bramo
sovra tradito soglio:
doni da te non voglio,
sprezzo il tuo vile amor.

SEIDE
(fra sè)
Prigioniera in queste mura,
avvilita languirai:
forse allor ti pentirai;
e l'orgoglio cesserà.

ALINA
(fra sè)
Sopportar la mia sventura
coraggiosa mi vedrai;
né sperar ch'io scenda mai
a implorar la tua pietà.

(Odesi strepito d'armi e tumulto lontano.)

Scena Decima

(Fiorina, Belfiore e detti)

ALINA
Ma quale tumulto odesi da lontano!
Ah fosse il soccorso del mio Volmar!
Ah! Fiorina, quale nuova mi rechi?

FIORINA
Mia signora, il prode Volmar vedessi
dal verone dell’Harem, ove sporge sul mare,
sull'alto della prora,
e livellare le sue batterie verso questo palazzo.

BELFIORE
Ed io non posso dar prova
del mio immenso valore?
E dovrò languire
come nuovo Ercolino al piede di
questa Jole irruginita!

FIORINA
Ora non è tempo di scherzi

(colpi di cannone).

Udite, già spara il cannone.

ALINA
Oh! cielo che sarà?

BELFIORE
Io non ho timore delle palle.

FIORINA
Fuggiamo.

(Nuovi colpi.)

ALINA
Odi: cresce il fragore.
Presso al serraglio ferve accesa la pugna.

(Nuovi colpi ma più presso)

CORO
Ma più presso, ma più forte
tuona il fulmine guerriero ...
già vacillano le porte...
già si scuote il luogo intero...

(S'ode in distanza uno scoppio d'artiglieria indi fragor
di rovine. Volmar, Belfiore, seguito dalle sue guardie
che traggono prigioniero Seide. Tutti gli Indiani si
prostrano alla regina)

Scena Ultima

CORI
Viva Alina! Viva Alina!

ALINA
Oh! contento!

SEIDE
(fra sè)
Oh! mio furor!

VOLMAR, BELFIORE, FIORINA
Tu sei salva... o mia regina...
Mira in ceppi il traditor.

ALINA
Ah! lasciate ch'io respiri...
mi sostieni, o caro amante...
Al piacer di quest'istante
non resiste oppresso il cor.

TUTTI
Sali al trono, e un'altra volta
di Golconda stringi il freno:
a te lieto, a te sereno
d'India il ciel risplenda ognor.

ALINA
Ah! capace a tanto bene
dammi un'alma, o Dio d'amor.

(Tutti gli Indiani si prostrano ad Alina, e l'adorano.
Quadro generale d'allegrezza)



ACTO PRIMERO


(Magnifico pabellón hindú en el palacio de la
reina. El fondo está cerrado por cortinas de seda)

Escena Primera

(Fiorina ayuda a Alina a engalanarse. Esclavas
con arpas y guirnaldas de flores las acompañan)

CORO
Ahora que te quitas
los velos del triste luto
y muestras tu bello rostro
en todo su esplendor,
la luz y la felicidad llegan
al corazón de tus fieles súbditos.
Así, apaciguado el torbellino
de la oscura tormenta,
brilla en el aire puro
el astro mayor del cielo
esparciendo en la naturaleza
alegría y amor.

(Alina sale del baño y Fiorina la sigue)

ALINA
¡De qué valen las riquezas y el trono
cuando suspira el corazón!
Toda la vida entrego
por un sólo día de amor.
De amor el mundo está lleno,
tengo mil pretendientes a diario
y cuánto miro a mi alrededor
todos me hablan de amor.
Pero ¿por qué gime en mi pecho
el afligido corazón?... ¿Por qué?
¿Por qué no encuentro
en el mundo entero
quién me ame de veras
y para siempre?
A uno solo amé,
Fiorina, lo sabe.
Ningún otro ser
puede entrar en mi corazón.
Amor:
¡devuélveme a mi amado!

Escena Segunda

(Entra Hassan)

HASSAN
Impacientes los príncipes
por tu tardanza, reina,
esperan que levantes
el velo real,
y a los nobles, a los duques y al pueblo
les señales finalmente al nuevo rey.

ALINA
Vano recuerdo del amor,
abandona ya mi pecho;
o al menos no me ofrezcas más
inútiles esperanzas.
¡Concededme las fuerzas necesarias
para cumplir con mí destino!

FLORINA, CORO
Que ahora los votos tan dulces y tiernos
se cumplan plenamente;
que el pueblo mire resplandecer
tu sereno rostro;
y que todos vean en ti
resplandecer al adorado astro de la India.

(A una señal de Alina las cortinas se levantan,
mostrando a los nobles, brahmanes y guardias)

Escena Tercera

(Coro de nobles que tributan
flores y regalos a la reina)

CORO
¡Salve, oh sol, mayor que aquel
que se refleja en las olas del Ganges!
A ti te tributa flores Golconda,
quemando perfumes e incienso a tus pies.
Una nueva vida, un resplandor renovado,
este reino recibe de ti.

SEIDE
Adorada reina, por fin terminaron los días de luto.
El último destino de nuestro señor mucho lloraste.
Un rey nos prometiste,
¡danos por fin a un rey!
Tu elección juramos respetar
y juramos mantenernos como
los más felices, obediente y fieles súbditos.
Considera los méritos de cada uno, y decide.
Si el valor, el respeto, y la fe
encuentran gracia a tu ojos,
cualquiera de nosotros puede aspirar
a estar a tu lado.
Pero si reclamas amor,
amor puro, constante y fiel,
mi reina, confió en que sólo yo
conquistaré tu hermoso corazón.

CORO
¡Ah! La adoramos más que a una diosa,
sin embargo ella calla
y no dice a quien elige.

ALINA
¡Ah, concededme un día más!

CORO
¡No es posible!

SEIDE, HASSAN, CORO
Elige finalmente a tu esposo,
al sucesor del trono de la India.

ALINA
Puesto que soy obligada a ello elijo...

(se oye un disparo de cañón a lo lejos)

ALINA, TODOS, CORO
¡Que estruendo!

Escena Cuarta

(Hassan y los antedichos)

HASSAN
Francia nos envía
un mensaje de paz.
Un oficial francés portador del mensaje
pide rendirte honores.

ALINA
¡Un oficial!... ¿Cómo se llama?...

HASSAN
Ernesto Volmar.

ALINA
(Para sí)
¡Volmar!...

FIORINA
(Para sí)
¡Qué sorpresa!

ALINA
(Para sí)
¡Siento que me desmayo!

(se desvanece)

TODOS
¡Majestad!... ¿Qué le ocurre?

ALINA
Que con solemne pompa
al guerrero se honre.

(después, feliz, a Fiorina, en voz baja)

¡Es él!... ¡Es mi amado!...
El Amor lo ha traído.
Acostumbrada hasta ahora
a las desdichas y a las penas,
tan repentina dicha
no alcanzo a comprender.

SEIDE, NOBLES
(en voz baja)
Otra circunstancia
encontró la timorata
para retrasar
su decisión.

FIORINA
(Para sí)
¡Será posible!
Todavía no creo que sea cierto.
Lo que está ocurriendo
no alcanzo a comprender.

MUJERES
Con solemne pompa
se honre al soldado
mensajero de paz
que Francia envía.

(Salen)

Escena Quinta

(Alina y Fiorina quedan solas)

ALINA
¡Fiorina!
No hay una fibra que no tiemble en mi pecho.

FIORINA
Se dan en el mundo algunos casos extraños.
También yo pienso que un día de estos
veré ante mis ojos a ese bello ser
que es mi esposo.

ALINA
Te lo deseo de corazón.

FIORINA
¡El cielo lo quiera!

ALINA
Mientras tanto me ilusiono con hallar,
siempre fiel, a mí querido Volmar.

FIORINA
¡Oh! ¡Oh! Me haces reír si crees
que lo encontrarás tal cuál fue
en aquellos días de vuestro amor.
Hasta los sabios modifican sus pensamientos
según las circunstancias.

ALINA
Sin embargo, me dice el corazón que lo hallaré
tal cuál lo dejé hace tres años en mi país natal,
en Provenza.

FIORINA
¡Eh! ¡En el amor no se adivina nunca!
¡Los jóvenes franceses
son caprichosos por naturaleza!...

ALINA
Me gustaría querría poner a prueba su corazón.
Sin revelarle quien soy,
lo interrogaría;
y si descubriese que me ha sido fiel,
pondría sobre su cabeza mi corona.

(sale)

FIORINA
¡Qué bonito castillo en el aire!
A mi marido, en lugar de una corona,
querría darle en la cabeza un buen bastonazo.

(sale)

Escena Sexta

(En una sala de los alojamientos
destinados a los embajadores,
Volmar y Belfiore departen)

BELFIORE
Hermoso país, el cielo es agradable
y las mujeres amables y vivaces.
Caballero, sea en la guerra o en la paz,
yo no se moveré de este lugar.

VOLMAR
En cambio,
yo partiré de inmediato...

BELFIORE
¿Estás ciego a la belleza?

VOLMAR
Me gusta disfrutar del amor,
pero sólo amo a una mujer:
otra puerta, para entrar en mi pecho,
el amor no encontrará.

BELFIORE
Sin embargo el mío está siempre abierto...
El amor rápido entra y rápido sale.
Según veo, tu amado tesoro
era un verdadero prodigio.

VOLMAR
Todas las virtudes multiplicadas por cien
tenía aquella a quien adoro.

BELFIORE
Y tal perla preciosa era...

VOLMAR
Mi prometida.

BELFIORE
¿Y la amas aún?

VOLMAR
Cómo el primer día,
como cuando a mí se entregó.

BELFIORE
¡Bagatelas! Yo a la mía
sólo la quise cuatro días.
Exigente, fantástica, altanera,
gruñona, celosa, severa,
noche y día estaba a mi lado,
y siempre quería llevar la batuta.

VOLMAR
Franca, ingenua, tranquila, sincera,
amorosa, gentil, lisonjera,
parecía suspirar sólo por mí,
era todo placer y amor.

VOLMAR, BELFIORE
¡Ah! desde el día que fue secuestrada
todo gozo / fastidio se alejó de mi corazón.

BELFIORE
Si por casualidad volviera a encontrarla,
¡por Baco, seguro que me querría envenenar!

VOLMAR
Si para siempre la hubiese perdido,
no sabría qué hacer.
Quien ama de veras,
ama una sola vez, tanto más si en el pecho
encierra un corazón bien nacido.

BELFIORE
Mi corazón es como el corazón de un cordero.
He nacido en Italia
y tengo un corazón típicamente italiano,
que no se deja embaucar por las mujeres.
Fui a Francia como soldado y no aprendí
a galantear como allí se acostumbra.

VOLMAR
Tú tienes un alma rústica y no gentil.
En definitiva, no amas como los caballeros.

BELFIORE
Pues amaré como plebeyo.
Cada uno ama a su manera.

VOLMAR
Nuestros casos son parecidos,
pero nuestro modo de pensar es diferente.

BELFIORE
Es verdad. Tú siempre esperas encontrar
a tu antigua amante.
Yo temo tener la desgracia de reencontrarla;
he agradecido la suerte
de que la raptaran los piratas.
Bien dijo aquel poeta aquello de :
"Varios son de los hombres los caprichos
etcétera."

VOLMAR
¡Ah! Si tu Fiorina se pareciera a mi encantadora
pastora provenzal, no hablarías así.
Si tú hubieras sido mi ayudante
cuando yo la conocí en su aldea natal,
donde en calidad de simple oficial
fui destinado a esa guarnición,
habrías conocido un ángel de belleza,
de candor y de inocencia.

BELFIORE
¿Sí eh? Y cuando ella se hubiera convertido
en tu esposa ¿sabes que habría sucedido?...
Fiorina también cuando era planchadora
parecía una paloma inocente;
pero luego, cuando se casó conmigo,
me agarraba a bofetadas y me daba patadas...
Todo mejoró para mí cuando supo que yo
había hecho alguna fortuna y se embarcó
para venir a mi encuentro… pero fue raptada por
los corsarios y desde entonces no la volví a ver.

VOLMAR
¿Y no lloraste? ¿Y no moriste de...

BELFIORE
¡Me morí de risa!

VOLMAR
¡Calla, alguien se acerca!
Serán los heraldos de la reina de Golconda
que me concede la gracia de presentarme
ante ella en calidad de embajador.

Escena Séptima

(Hassan con algunos esclavos y mujeres
veladas; luego Alina y Fiorina también cubiertas)

HASSAN
Ante el mensajero de la gran nación se inclina
Hassan, el jefe de los brahmanes,
el siervo de la reina más alta del mundo. ¡Salud!

TODOS
¡Salud!

BELFIORE
¡Mira cuantos saludos! Mi respetado patrón.

VOLMAR
¿Qué tienes que anunciarme?

HASSAN
Que todo en esta corte está dispuesto
para recibir al distinguido embajador,
y a su ayudante; y antes de que la alta reina
de esta parte de la India, llamada Golconda,
ante si os convoque, os envía algunos
de sus esclavos más fieles y distinguidas
doncellas, para que os sirvan.

BELFIORE
Yo también tomaré a una de estas criadas.
A través del incómodo velo que les cubre el rostro
se vislumbran unos hermosos ojos negros...
así como otras cualidades que
bien se pueden apreciar desde el exterior.

HASSAN
¡Ordenad y disponed de ellos,
como fueran vuestros súbditos franceses!
Yo mismo estaré siempre listo para serviros...
Nuevamente os saludo.

(sale)

BELFIORE
¡Salud! ¡Qué hermoso país!
De aquí no me marcharé más.

ALINA
(para sí)
¡Ay, Fiorina, es él, lo reconozco!...
¡Oh, mi querido Volmar!

FIORINA
(en voz baja)
Pero...
Estoy estupefacta por este milagro.
Falta poco para que me desmaye.
Ese... ese ayudante... ¿adivina quién es?

ALINA
(en voz baja)
¿Quién es?

FIORINA
(en voz baja)
¡Es mi marido!

ALINA
(en voz baja)
¿De verdad?

FIORINA
(para sí)
¡Ah, desde luego que sí!

BELFIORE
(En voz baja, a Volmar)
¡Mira, mira como se mueven!
Debemos haberlas impresionado.
Sobre todo aquella, la más "abundante"
no me quita los ojos de encima.

VOLMAR
Me dejan indiferentes.
Mi pastora está bien fija en mi corazón.
No abusemos de las doncellas,
tenemos que respetar, para ser respetados.

BELFIORE
(A Volmar, en voz baja)
Pero al menos saludémoslas.
Déjame hacer a mí.

(En voz alta)

Hermosas doncellas, ¿por qué estáis tan lejos?
Acercaros un poco.

ALINA
El respeto que nos inspiran los europeos
nos mantienen a distancia.

VOLMAR
(para sí)
¡Oh, Dios! ¡Esa voz!

BELFIORE
Pero ¿qué sentido tiene tanto respeto?
Nosotros estamos muy complacidos.
Ya nos entenderemos de alguna manera.

FIORINA
No fuimos educadas en la galantería francesa.

BELFIORE
(para sí)
¡Ay de mí!... ¿Y esa voz perruna?
O es ella, o es el espíritu de mi mujer.

VOLMAR
(para sí)
Como si hubiéramos llegado
a una isla encantada,
¡me parece oír la voz de mi amada!

BELFIORE
(para sí)
Aquella me parece la voz de mi tormento.

(maravillado)

¡Volmar!

VOLMAR
¡Belfior!

FLORINA, ALINA
(para sí)
Arte y astucia.

VOLMAR
(aparte)
He entendido.

BELFIORE
He oído...

VOLMAR
(para sí)
¿Alina?...

BELFIORE
(para sí)
¿Fiorina?...

FIORINA
(para sí)
Belfiore está aturdido.

ALINA
(para sí)
Conmovido ha sido Volmar.

VOLMAR
(para sí)
¡Oh, querida!

BELFIORE
(para sí)
¡Oh, asesina!

VOLMAR, BELFIORE
ALINA, FIORINA
Pero no, no puede ser.

ALINA, FIORINA
(en voz baja)
Se consultan mutuamente.
No creen que sea verdad.
El extraño misterio
no se lo pueden explicar.

VOLMAR, BELFIORE
(en voz baja)
Es un sueño,
un delirio de la mente afiebrada;
estamos tan locos
que de veras nos deberían atar.

ALINA
Caballeros ¿tan turbados,
tan conmovidos están ustedes?

BELFIORE
Ocupados en singularísimos pensamientos
nos pueden ver.

VOLMAR
Tu voz me atrapa...

BELFIORE
Me asustan tus palabras.

VOLMAR
A mi amada...

BELFIORE
A mi esposa...

VOLMAR, BELFIORE
... me parece estar oyéndola.

ALINA, FIORINA
Es la habitual locura
que enciende la fantasía.
En cualquier lado
imagina encontrar
aquello que más desea.

BELFIORE
¡Ah, Quizás esté en la tumba!

VOLMAR
¡Si la pudiera encontrar!

BELFIORE, VOLMAR
Sí, muchacha, estando a tu lado
me pareció tenerla junto a mí,
y mi corazón terriblemente / dulcemente
empezó a palpitar.

FLORINA, ALINA
(para sí)
¡Maldito! / ¡Qué feliz soy!
Es el mismo de siempre.
Verdaderamente es un prodigio
que yo pueda continuar simulando.

VOLMAR
¡Ah, muéstrame tu semblante!

BELFIORE
¡Que al menos pueda ver tu cara!

ALINA Y FIORINA
No, señor; las costumbres de la India
no permiten tanta libertad.

VOLMAR
Somos europeos, franceses.
Disfrutemos cómodamente.
Menos celosas y esquivas
son en Europa las bellas mujeres.
¡Vamos, descúbrete!

ALINA
¡Detente!... ¡Respétame!

BELFIORE
Quítate ese velo...

FIORINA
¡No!...

(le da una bofetada)

BELFIORE
¡Caramba!
Si pegas de esta manera
en verdad eres mi mujer.

VOLMAR
Tan noble actitud
más sospechas me provocan.

Escena Octava

(Llega Hassan con su séquito)

HASSAN
La reina os convoca
y os concede audiencia.
La guardia os conducirá, caballeros,
hasta sus reales pies.

VOLMAR
¡Ven, vamos!

BELFIORE
¡Adiós hermosa mía!
Me apena alejarme de aquí.

BELFIORE, VOLMAR
Volveremos, nos veremos
en un momento más oportuno,
en el que todo impedimento
haya desaparecido...

(para sí)

Si estoy despierto o dormido
mi espíritu realmente no lo sabe.

ALINA, FIORINA
Nos veremos,
volveremos en un momento más adecuado,
y quizás todo impedimento,
entonces haya desaparecido.

(para sí)

Ese encuentro venturoso /desgraciado
quizás alguno /nadie perturbará.

(parten)

Escena Novena

(Entran Seide y Hassan)

SEIDE
¡Qué rabia! Ella seguramente está allí,
con su fiel servidora.

HASSAN
Señor, no se atreva a penetrar
por esas puertas prohibidas.
Ahí solamente los extranjeros pueden entrar.

SEIDE
Mis celos superarán las puertas más guardadas.
La reina estuvo aquí con su confidente.

HASSAN
Seide, esos que usted llama penetrantes,
que permiten superar todas las puertas,
esos mismos celos,
podrían volverlo ciego o hacerle ver visiones.

SEIDE
¿No te dije?
Ella estuvo aquí mezclada entre las esclavas.
¡Yo oí su voz!
Ella es de sangre europea
y ama perdidamente a los europeos.
Fanática de tal gente, ha querido conocer,
sin ser reconocida, al embajador francés.

HASSAN
Y el mismo fanatismo debe haber invadido
a la mentirosa Fiorina.
Por ella estoy obsesionado.
¡Juro por Brama que me vengaré!

SEIDE
¿Estás enamorado de Fiorina?

HASSAN
¡Me ha hechizado, vencido y conquistado!

SEIDE
¡Mi amor va a la par del tuyo!
Escúchame atentamente.
Quiero saber lo que piensan
sobre esos franceses.
Es decir, del mensajero y de su ayudante.
Averigua todo y házmelo saber.
¡Esta bolsa será tu recompensa!
Si no me sirves como es debido,
éste será tu castigo. Eliges entre los dos.

(le muestra una bolsa y un puñal)

HASSAN
La elección ya está hecha.
Por ahora le diré cuánto sé.
Apenas vi salir del harem a esas dos mujeres
cubiertas con velos, me imaginé que una era
la reina y la otra su extravagante confidente.
Oí, siguiendo sus pasos, que dijo
haber dejado un amante en Provenza
y la otra dijo también haber dejado
a su marido en su país;
y qué querían ver de cerca a estos europeos
para congratularse con ellos.
Otra cosa por ahora no sé, pero le juro
por Brama que todo lo descubriré.

(sale)

Escena Décima

(Seide solo, luego los nobles)

SEIDE
¿Será cierto todo lo que ha dicho?
¡La decepción de Seide será total!
Siento que el furor me invade el pecho.
¡Ingrata! En mí habrías encontrado un sostén
para tu vacilante reino.
¡Tú, cruel Alina, desdeñas mi viva pasión!
¡No te importan, ingrata,
los dulces sentimientos de mi corazón!
Con otro... ¡con otro!...
De sólo pensarlo siento
que me hielo y me inflamo al mismo tiempo.
Entonces, en vano me ilusioné;
¡fue un engaño la esperanza!
No, por mí, por mí
tu corazón jamás palpitó.
Pero si otro amor te seduce
la venganza sabré usar.

(entran los nobles)

¿Amigos, oísteis?
¡Hemos sido traicionados!
¿Deberemos ceder
ante un vil extranjero?
Hoy, desde el trono de Golconda,
él nos contemplará.

CORO
¡Hoy la espada vengadora
sobre el usurpador caerá!

SEIDE
¿Lo juráis?

CORO
¡Todos juramos vengarnos!

SEIDE
Veo en vosotros, nobles caballeros,
en vuestros ojos,
el desdén que ante tan viles planes
hace arder vuestros corazones.
¡Que con tan noble ira
respondamos el agravio
y salvemos a Golconda,
al trono, al honor!

(para sí)

Ese alma orgullosa
me verá despiadado.
¡Lo exige, lo ordena
el amor ultrajado!
Domar ese corazón
sabré con el terror.
¡La altanera, arrepentida,
será castigada!

CORO
¡El cetro de la India
en mano extranjera!
¡Tema la pérfida!
En vano lo espera.
Silencio, que no nos pierda
un incauto furor.

(Parten)

Escena Undécima

(Magnífica sala de audiencias en el palacio real.
El trono a un lado. Al son de una música alegre
desfilan los guardias que se instalan en las
puertas. Mientras las bayaderas cantan un himno
festivo, Alina, acompañada por Fiorina, asciende
al trono. Sólo entonces entran Volmar, Belfiore y
el resto de la delegación francesa)

CORO DE BAYADERAS
Rodeada por el mar de la India
que la amplia ciudad circunda,
hermosa eres tú, Golconda,
y hermosa serás por siempre.
No porque el sol acaricie
tu gentil semblante,
y cual querido amante
te vista de gemas y flores;
sino simplemente porque,
no ya una benéfica mujer, sino una diosa,
tus gracias renueva
y te bendice con su esplendor.
Apagados los rayos de la guerra
posan al pie del trono,
danzando al son de la cítara
la paz, la concordia y el amor.

VOLMAR
Este ¡oh, reina! es el día más hermoso de mi vida,
en el cual fui distinguido por mi señor,
con el alto honor de ofrecerte
un pacto de paz duradera
y prendas de verdadera amistad.

ALINA
Me resulta grata ¡oh, duque!
tu presencia en mi reino.

VOLMAR
(para sí)
¡Cielos!

ALINA
Tu rey no podía enviarme
un embajador más gentil que tú.

VOLMAR
(para sí)
¿Por qué raro milagro
cada voz que oigo
es la voz de mi amada?

BELFIORE
(para sí)
Aquí realmente
se producen brujerías.

ALINA
Siéntate y expón
los deseos de tu señor.

FIORINA
(para sí)
Está conmovido.

ALINA
(para sí)
No sabe qué pensar.

VOLMAR
El Asia enemiga
y el belicoso sultán de Missur,
tu reino amenazan atacar,
aspirando por lo tanto someter a los indios.
A ti Francia te ofrece defensa y protección
si tú de igual forma le das a ella
protección y defensa en sus disputas.

ALINA
Estoy de acuerdo.

VOLMAR
De este feliz acuerdo
he aquí el pliego
firmado por mi soberano

(entrega un pliego)

ALINA
Mi sello real
será el garante de que el sagrado pacto
se mantendrá entre nosotros.

(baja del trono)

Escena Última

(Seide, nobles del reino, duques y el pueblo)

SEIDE
¡Detente!

TODOS, ALINA
¡Qué osadía!

SEIDE
No puedes firmar.

SEIDE, CORO
¡No, no puedes hacerlo,
lo prohíben nuestras sagradas leyes!
Ese derecho sólo es privativo de los reyes.
Elige primero un rey
y santa e inamoviblemente
el acuerdo será firmado.

TODOS, ALINA
¿Qué escucho?

ALINA
¡Pues bien, suspendamos el acto
hasta la nueva aurora!

SEIDE
¿Qué dices? ¿Demoras y dudas?
¿Y todavía estás perpleja?
Juraste elegir hoy a tu nuevo esposo,
el reino entero lo sabe.

ALINA
¡Audaces!
¿Me queréis obligar
de este modo tan osado?
Reina soy: ¡temblad!
Soy libre y puedo castigar a los pérfidos
aún sin haber elegido a un rey.

BELFIORE
(para sí)
Es realmente valiente.

FIORINA
(para sí)
Me estremezco.

VOLMAR
(para sí)
Admiro su coraje.

SEIDE
(para sí)
¡Valor!

(en voz alta)

Si los nobles insisten,
no lo hacen para ultrajarte;
el deseo del de la patria
a tanto los hace atreverse.

CORO
¡Elige, vamos! ¡Elige!

ALINA
(después de meditar un momento)
Pues bien; satisfecho será el deseo.
Mi esposo será... ¡Volmar!

VOLMAR
¿Yo?

BELFIORE
¡Por Baco!

SEIDE
¡Oh, rabia!

VOLMAR
¡Yo!

TODOS
¡Él!

VOLMAR
¿Qué diré? ¿Qué haré?

ALINA, TODOS
(para sí)
Calla sorprendido y atónito,
dubitativo, admirado e indeciso...
¡Ah, si lo tienta ser coronado,
no es digno de mí!

FIORINA, TODOS
Calla sorprendido y atónito,
dubitativo, admirado e indeciso...
Esa bellaquería ciertamente
grande será para mí.

VOLMAR
(para sí)
¿Por qué estoy sorprendido y atónito?

BELFIORE
¿Por qué está sorprendido y dubitativo?

VOLMAR
(para sí)
Rechazaré la corona de la India,
amor mío, por ti.

BELFIORE
(para sí)
Si desprecias la corona,
al menos tómala para mí.

SEIDE
(para sí)
Se ha abierto la puerta
a la furia que me atormenta.

CORO
(para sí)
Si ella envilece el trono,
perderá el derecho a reinar.

ALINA
¡Caballero! ¿Y bien? ¿Callas?
¿Qué piensa tu corazón?

VOLMAR
¡Ah! ¡Mi reina!...

SEIDE
¡Retrocede, demente!
Nunca podrás aspirar a su mano.
Nunca se verá que suba un extranjero
al trono de Golconda.

ALINA
¡Temerario!

VOLMAR
¿Y quién podría, si lo quisiera, prohibírmelo?

SEIDE
¡Yo!

CORO
¡Todos nosotros!

ALINA
¡Que nadie se atreva, siquiera a insultarlo!
¡Salid todos!

SEIDE
¡Tú no puedes gobernar en contra nuestra!
Todo el reino vuelve bajo el poder
del gran consejo de los brahmanes

ALINA
¡Ah, traidores!

FIORINA
¡Qué peligro!

BELFIORE
¡Bribones!

VOLMAR
(a Alina)
No temas.
Los derechos de tu corona
serán mantenidos por el honor francés
que castigará el necio orgullo
de los indignos que te ofendieron.
¡Valientes, a las armas,
preparaos para defender a la reina!

(Los soldados franceses avanzan y rodean a Alina
que se retira por la derecha en medio de ellos.
Seide y sus partidarios se alinean a la izquierda.
El pueblo y las damas en el fondo de la escena se
muestran sorprendidos y asustados.)

TODOS
¡Sí, el honor de un trono ultrajado
vengado será por la espada!
¡Sí, que caiga terrible sobre los pérfidos
de Francia / De Golconda el desdén y el furor!

(para sí)

Más que un mar agitado por los vientos
se inquieta mi turbado corazón.



ACTO SEGUNDO


(Habitaciones en la planta baja)

Escena Primera

(Sala como en el acto primero. Seide y Hassan)

SEIDE
¿Lo ves? He sido traicionado.
La afrenta que he sufrido es evidente.
Por ese recién llegado a nuestras playas,
¡un vil francés!... ¡Qué rabia, Hassan!...
Por la fuerza obtendré
lo que no consiguió el amor... ¿Me eres fiel?

HASSAN
¿Por qué lo dudas, mi señor?
Por ti la vida misma daría Hassan;
es necesario descubrirlo todo...

SEIDE
¡Óyeme!
Mientras ella a salvo y olvidando todo riesgo
sólo piensa en renovar, con el duque francés,
las antiguas llamas del amor,
repentinamente sobre ellos caeremos.
Las calles del palacio real deberán ser cerradas
por mis fieles seguidores para impedir
que puedan salvarse huyendo.
El resto será sólo violencia y venganza.
¿Me oíste, Hassan?

HASSAN
Hassan te oyó.

SEIDE
¡Apresúrate!

(salen por lados opuestos)

Escena Segunda

(Mujeres y Fiorina con una copa en la mano)

FIORINA
¿Y así?

CORO
Están todavía despiertos,
pero muy pronto dormirán
si de este soporífero licor
siguen bebiendo.

FIORINA
Fue la dosis suficiente,
hay que esperar un poco.

(el coro sale)

Más que la impaciente Alina
por la prueba preparada,
casi, casi enamorada
yo me siento de Belfior.
¿Lo estoy?
No, no lo espero,
pero un deseo siento en mi corazón
que si no es amor verdadero
bien puede parecerse al amor.

(vuelve el coro)

CORO
Despacio, lentamente, callados, callados,
hemos logrado lo que buscábamos,
ya no pueden estar de pie,
ya se empiezan a dormir.

TODOS
Corre/corro, corre/corro
a avisarle de inmediato a la reina.

Escena Tercera

(Fiorina y Alina)

ALINA
(cautelosamente a las mujeres)
¿Duermen?

FIORINA
Sí.

ALINA
Llevadlos al jardín secreto que ya conocéis
lo más despacio posible.
Y nosotras, Fiorina, cambiémonos de ropa
y rápido ocupemos nuestro sitio.

(las mujeres parten)

FIORINA
Voy a preparar los vestidos necesarios
a disfrazar a los esclavos; los tuyos y los míos
ya están preparados aquí
en el oculto y cercano guardarropas.

ALINA
Vamos, vamos.
Espero divertirme mucho, Fiorina,.

FIORINA
La escena será verdaderamente cómica.

(parten)

Escena Cuarta

(Los decorados representan un paisaje de
Provenza. Una rústica vivienda deberá hacer
creer a Volmar que es la que en otro tiempo
habitaba Alina cuando era una pobre campesina.
Un bosquecillo, un pequeño arroyo con un
puentecito y al fondo suaves colinas. Volmar
está acostado sobre el césped, bajo las ramas
de un árbol frondoso. Poco a poco se despierta,
se levanta y mira a su alrededor maravillado)

VOLMAR
¿En qué lugar estoy? ¿Cómo llegué aquí?
¡Dormido estaba
en una rica habitación!…
Me encontraba en Golconda…
¿Y ahora?… ¿Ahora?…
No sé bien si estoy despierto, o todavía duermo.
Pero no, no duermo.
Veo resplandecer el sol...
siento murmurar al viento entre las ramas...
y el romper las olas.
Estoy sobre las alegres playas
de la Provenza.
Esta es la aldea de la comarca de Alina.
He aquí el bosquecillo
que supo de nuestros amores.

(se oye a lo lejos música pastoril)

Las flautas de los pastores
y de las voces de los aldeanos escucho
en alegre concierto... ¡Oh, qué felicidad!

(Un coro de aldeanos vestidos a la usanza
provenzal con instrumentos de labranza
y canastas de frutos atraviesan el puente)

CORO
(primero oculto, luego en escena)
¡Vamos, recojamos los frutos
que el bello septiembre nos dona!
Sobre las colinas nos acompaña el amor,
él vendimiará junto a nosotros.
Cualquier fiesta es insípida
allí donde el amor no está.

VOLMAR
¡Oh, qué dulce y gentil música
llega a mi alma!
Me trae los recuerdos
de mis más tiernos años
y hace renacer en mí
las esperanzas de mi primer amor.

Escena Quinta

(Entra Alina vestida como aldeana y cruza
el puente con una canastilla en el brazo)

VOLMAR
¡Qué veo! ¡Oh, Qué gentil
y alegre aldeana cruza el puente
transponiendo al arroyo!
Se parece a Alina... Veamos, aquí se acerca.

ALINA
¡Buen día, querido Volmar!

VOLMAR
¡Alina!... ¡Es ella!
Entonces ¿eres tú a la que vuelvo a ver?
¡Tú, mi vida!... ¡Ah! ¡Sí, eres tú!
¡Ah, abrázame... háblame!
Dime que estoy despierto y que no desvarío.

ALINA
Sí, estás despierto. Y soy yo.
Y a ti te pregunto.
¿De donde nace?
¿De dónde viene el estupor que en ti diviso?

VOLMAR
No sé. Mi mente está confusa,
es muy extraño lo que me pasa.

ALINA
Es extraño en verdad.
Tranquilo, alegre y feliz ayer te dejé.

VOLMAR
¡Cómo! ¿Ayer?

ALINA
¿No recuerdas, ingrato corazón,
cuando aquí sobre este prado...
me dijiste todas aquellas cosas
tiernas y amorosas?
Mi mano así apretaste,
este anillo me entregaste
y me diste también un sincero
testimonio de tu fidelidad.

(le muestra un anillo)

VOLMAR
¿Este anillo? ¡Ah, es verdad, es verdad
yo te entregué mi corazón!
Lo conozco, es el recuerdo
y la prenda de mi amor constante.
¡Cielos! Si estoy soñando en este instante
no me hagas despertar jamás.

ALINA
(aparte)
Lo reconoce. ¡Oh, qué felicidad!
Lo recuerda. ¡Oh, qué dichoso instante!
¡Ah, todavía me es fiel,
no sé que más puedo desear!

(a Volmar que ha quedado titubeante)

¡Estás turbado y meditas!
¿Te arrepientes de tu regalo?

(ofreciéndole el anillo)

Te lo devuelvo.

VOLMAR
¡Ah, tenlo,
es tan tuyo como yo lo soy!

ALINA
¿Y serás mi esposo?
¿Y vivirás siempre conmigo?

VOLMAR
¡No nos dejaremos nunca,
un eterno amor nos unirá!

VOLMAR, ALINA
Quedamos ¡oh, mi dulce amante!
nidos por siempre.
Vivamos juntos, cual viven
dos flores en un solo ramo.
De dos, formemos una sola alma;
de dos, formemos un solo corazón.

(unidos se marchan por la senda del puente)

Escena Sexta

(Interior de una pobre y pequeña choza. Varios
aldeanos llevan a Belfiore dormido y vestido
como campesino, sobre un lecho de paja. Fiorina
está vestida asimismo al modo provenzal)

FIORINA
¡Despacio! Quiero que se despierte suavemente,
pero el vino que ha bebido, unido al somnífero,
lo harán dormir un n poco más.
Hemos hecho todo lo posible para no despertarlo
mientras lo vestíamos con sus ropajes nativos
del montañés que yo conocí.
Ahora quiero hacer todo lo necesario
para recompensarlo de las penas que le causé
cuando fui su mujer.

CORA
¿Lo apaleaste?

FIORINA
¡Pero si era un bribón!
Me despreciaba y corría tras
todas mis compañeras planchadoras.
Y yo, que era celosa, a veces lo "reprendía".

CORA
Entonces eso no andaba bien.

FIORINA
¿Tenía que ofenderme así?
También yo tuve ocasión de vengarme,
y sin embargo no lo hice.
Creo que ese malandrín agradeció al cielo
cuando supo que el barco en que yo viajaba
fue abordado por los corsarios.
Él me creyó muerta, pero gracias al cielo viví,
fui vendida junto a otras esclavas
y llegué hasta la India.

CORA
¿Y aquí hiciste tu fortuna?

FIORINA
Me nombraron custodia de las esclavas,
y cuando Alina fue raptada
y hecha esclava de nuestro difunto señor,
por ser europea,
fui designada como su primera dama .

CORA
Primera dama y confidente de la reina.

FIORINA
Alina gustó tanto al rey, que la hizo su mujer.
Muerto él, ella quedó como reina absoluta.
Ahora tiene que elegir a un esposo;
y puesto que la suerte
trajo hasta aquí como embajador
a aquél oficial al que ella amó en su país natal,
ha resuelto,
a despecho del visir y de todos sus pretendientes,
hacerlo su esposo y rey de Golconda.

CORA
Pero ¿por qué ha hecho adornar estos jardines
de tal modo que parezcan una aldea?..

FIORINA
Para que Volmar y también mi marido,
llegando a aquí,
crean haber sido transportados
a una isla encantada,
pues no pueden creer que Alina sea reina
y yo una de sus damas.
Por tanto la reina, astuta como es,
para secundar su equivoco ha querido ilusionarlos.
Yo para imitarla, he hecho lo mismo con Belfiore,
y lo he hecho transportar a esta casucha,
que se asemeja muchísimo a mi antigua vivienda.

CORA
Queremos gozar de esta escena.
Pero parece que empieza a despertarse.

FIORINA
¡Retiraros! Tomaré mi antigua rueca
y cantaré una canción que solía cantar
en aquellos tiempos.

(El coro se retira)

¡Oh mujeres, es una triste cosa
encontrarse siempre al lado
de un hombre entregado a la bebida
y que duerme noche y día!

BELFIORE
(despertándose)
¡Volmar!...

FIORINA
(para sí)
Ya se despierta. Continuemos.

BELFIORE
(pasmado)
¿Dónde estoy?... Estoy aturdido.

FIORINA
Desde que fui hecha esposa
de este bebedor,
que vive enfadado a toda hora,
me aburro noche y día.

BELFIORE
(avanzando)
¡Por todos los dioses! Conozco esa canción...
¡Fiorina!

FIORINA
¡Al fin te despiertas, borrachín!

BELFIORE
¡Caramba! ¿Eres mi mujer
o el diablo en persona?

FIORINA
¡Imbécil!
Lo verás de inmediato.

(Se levanta amenazándolo con la rueca.)

BELFIORE
¡Eh, un poco de respeto
o con esta mi espada... ¿Cómo? ¿Qué?...
¿Mi espada, dónde está?
Mis ropas, mi sombrero...

FIORINA
He aquí la espada... ¡Imbécil! ¡Bufón!

(lo golpea con la rueca)

BELFIORE
¡Ayuda! ¡Socorro!

(aparece el coro)

CORO
¡Qué alboroto! ¿Qué sucede?
¿Siempre alborotando,
después de haber bebido?

BELFIORE
¡Bebido!... Sí...
Pero ¿cómo, por qué me encuentro aquí?...
¿Quiénes sois?

CORO
Somos tus vecinos... ¿Ya no nos conoces?

BELFIORE
¿Acaso fue un sueño Golconda,
la embajada... los navíos,
la armada, mi posición?...

CORO
¡Todo, todo lo has soñado!

BELFIORE
¡Ah, maldigo a quien me haya despertado!
Estaba soñando que,
desilusionado de una mujer maliciosa
la abandonaba, me hacía soldado
y me alistaba en el marina.
¡Pero diablos!
Mi valor por todos era conocido.
De enemigos y piratas
liberaba las tierras y mares,
y hasta la India navegaba
con el embajador francés.

CORO, FIORINA
¡Oh, qué hermosos sueños tienes!
¡Ja! ¡Ja! ¡Ja! Sigue soñando.

(se ríen)

BELFIORE
Esta bruja apenas comprendió
la suerte que tuve cuando ella,
partiendo de la comarca hacia Toulon,
se embarcó y fue capturada
por un corsario de Berbería.
Vendida en Argel,
era castigada noche y día.
¡Por suerte
os aseguro que por fin
me dejó en paz!

CORO, FIORINA
También fue un sueño, un sueño fue eso.

BELFIORE
¡Ay! ¿Por qué no se hizo realidad?
En Golconda, según mis sueños,
yo me encontraba lleno de parabienes.
¡Qué manjares!
¡Cuántas botellas podía beber!
Esas dulces mujeres de Golconda
eran tan corteses conmigo,
y me enloquecían tanto,
¡que un serrallo habría hecho con ellas!...
Pero en lo mejor de mi sueño
mi mujer me ha venido a despertar.
Acá está la botella, acá el vaso,
todo el día quiero beber
hasta que despunte el alba;
quiero dormir, quiero soñar.
¡Adorables muchachas indias,
quiero volveros a encontrar!

(sale)

Escena Séptima

(Fiorina, luego Cora)

FIORINA
El pobre Belfiore está aturdido,
pero deberé hacerlo volver en sí
y hacerle partícipe de mi suerte.
El bribón me ha tratado muy mal
y no se muestra muy complacido
de haberme reencontrado.
Pero ¿quién quiere que la cosa sea tan rápida?

CORA
¡Ah, Fiorina ven pronto!
¡Oh, qué susto!

FIORINA
¡Qué pasó!

CORA
La reina fue hecha prisionera
por los brahmanes del visir.
El embajador con sus soldados
ha acudido para liberarla pero Seide resiste.

FIORINA
¡Oh, cielos! ¡Vayamos junto a mi señora!

(salen)

Escena Octava

(Sala del palacio donde se encuentra Alina,
vigilada por Hassan y varios guardias de Seide)

HASSAN
Por orden del visir Seide,
sólo yo quedaré de custodia
de la reina que está prisionera
en su propio palacio.
Seide la tiene muy custodiada. ¡Marcharos!

ALINA
¿También tú te has unido
a mis enemigos, Hassan?

HASSAN
Reina mía, me juzgas mal.
Hice que el embajador Volmar pudiera huir.
Él ha podido embarcarse
en la nave insignia de la flota
que lo trajo hasta aquí.
Espero que él sabrá obtener tu rescate.
Mi vida te la he consagrado a ti.
Corro a liberar asimismo a su ayudante,
y a velar por tu seguridad.
¡El visir llega!
Simula un poco y quédate tranquila.

(sale)

Escena Nona

(Entra Seide)

SEIDE
El gran y consejo
de los venerables brahmanes
ha pronunciado tu sentencia.
La corona de Golconda, no merecida por ti,
a una mejor frente en este día será entregada.

ALINA
Acostumbrada a las desventuras,
yo sé desdeñarlas. De buena gana
cedo a otra mano el cetro y a mi tierra natal
volveré a vivir contenta y encantada.

SEIDE
¡No, tú no puedes marcharte!

ALINA
¡Qué! ¿Quién me lo prohíbe?

SEIDE
Yo.

ALINA
¡Tú! ¿Pero qué escucho?
¿Y qué derecho tienes tú, soberbio,
sobre mi libertad?

SEIDE
No existe un derecho mayor que el mío.

ALINA
¿Quién te lo ha dado?

SEIDE
El Amor.
Yo te amo, Alina,
te amo más que al trono de la India.
A ti de nuevo te lo entregaré,
si consigo tu hermoso corazón.

ALINA
No, no deseo reinar
sobre un trono tan traicionero.
De ti no quiero ningún don,
desprecio tu vil amor.

SEIDE
(para sí)
Prisionera entre estos muros,
abatida languidecerás.
Quizás así te arrepentirás
y tu orgullo dejarás de lado.

ALINA
(para sí)
Con coraje me verás
soportar mi desdicha,
no esperes jamás que me rebaje
a implorar tu piedad.

(Se oye un estrépito de armas. Seide sale)

Escena Décima

(Entran y Fiorina, Belfiore y criadas)

ALINA
Pero ¿qué tumulto es ése?
¡Ah, si fuera el auxilio de Volmar!
¡Ah, Fiorina! ¿Qué novedades me traes?

FIORINA
Mi señora, desde el ventanal del Harén
se puede ver al valiente Volmar
que avanza sobre el mar en lo alto de la proa
apuntando sus baterías hacia este palacio.

BELFIORE
¿Y yo no puedo dar pruebas
de mi inmenso valor?
¿Y tendré que languidecer
como un nuevo pequeño Hércules
al pie de estas murallas enmohecidas?

FIORINA
No es hora de hacer bromas.

(se oye un cañonazo)

¡Ya dispara el cañón!

ALINA
¡Oh, cielos! ¿Qué pasará?

BELFIORE
No tengo temor a las balas.

FIORINA
¡Huyamos!

(Nuevos disparos de cañón)

ALINA
¡Oid!.. Crece el fragor.
Cerca del serrallo se combate arduamente.

(Nuevos disparos cada vez más cerca)

CORO
Cada vez más cerca y más fuerte
se oye el estrépito de la lucha...
Ya vibran las puertas...
Ya tiembla todo este lugar...

(Se oye una andanada de disparos, luego el
fragor de un derrumbe. Volmar y Belfiore,
seguidos por sus soldados traen prisionero a
Seide. Todos los indios se postran ante ella)

Escena Última

COROS
¡Viva Alina! ¡Viva Alina!

ALINA
¡Ah! ¡Qué felicidad!

SEIDE
(para sí)
¡Ah, qué furia!

VOLMAR, BELFIORE, FIORINA
Estás a salvo... ¡Oh, mi reina!...
Mira al traidor encadenado.

ALINA
¡Ah, permitid que respire!...
¡Sostenme, oh amado mío!...
El placer de este instante
no resiste mi oprimido corazón.

TODOS
¡Sube al trono y de nuevo
toma las riendas de Golconda!
Que para ti feliz, que para ti sereno,
el cielo de la India resplandezca por siempre.

ALINA
¡Ah! ¡Oh, dios de amor,
dame un alma afín a tanta bondad!

(Todos los indios se postran ante Alina y
la adoran. Cuadro de alegría general)



Digitalizado y Traducido por:
José Luis Roviaro 2011