ALFREDO EL GRANDE

 

 

Personajes

ALFREDO

AMALIA

EDUARDO

ATKINS

ENRIQUETA

MARGARITA

RIVERS

GUILLERMO
Rey de Inglaterra

Su esposa

General inglés

General danés

Campesina inglesa

Campesina inglesa

Danés

Un pastor
Tenor

Soprano

Bajo

Bajo

Mezzosoprano

Soprano

Tenor

Tenor

 

La acción se desarrolla en Athelny, Inglaterra, a finales del siglo IX

 

ATTO  PRIMO
 

(Amena campagna, cinta da ridenti colline,
che sovrastano ad un lago. Case rustiche,
e capanne sparse sul monte, e sul piano.
Vi si distingue il tugurio di Guglielmo.
Sorge l'aurora)

Scena Prima

(Si avanzano guardinghi Amalia ed Eduardo.
Sono entrambi in rustiche e succinte vesti)

AMALIA
Vieni, Eduardo:
audace qui spinge il
passo mio ignota
forza, un Dio, che mi
favella in sen.

EDUARDO
Sai, che il nemico artiglio
sempre a tuo danno è intento
usa miglior consiglio,
pensa a te stessa almen.

AMALIA
Mira quel lago, il colle,
che li sovrasta, il tetto,
che più la cima stole!
Ai dati segni, a quanto
quel foglio ne additò
qui sparge amaro pianto,
qui Alfredo si celò.

EDUARDO
Di alta saggezza, e calma
fa d'uopo al gran cimento:
l'impeto di quell'alma
esser fatal ne può.

AMALIA
Ah! se all'ardita impresa
mi guida amor di sposa,
sì bell'ardir difesa
nel ciel trovar saprà.

EDUARDO
Guidami tu alla impresa,
anima generosa!
Sì, tanto ardir difesa
nel ciel trovar saprà.

PASTORI, PASTORELLE
(di lontano)
Su presto, alla campagna!
Che il sol già il colle indora,
e dall'amica aurora
speriam sereno il dì.

AMALIA
Ascolta!

EDUARDO
A' lor lavori ritornano i pastori.

AMALIA
(indicando il tugurio di Guglielmo)
E da quel tetto appunto...

EDUARDO
Calmati...

AMALIA
Oh! se fra quelli Alfredo...

EDUARDO
Ah! se tu l'ami, s'è ver, che salvo il brami,
taci quel nome...

AMALIA
É vero...
Lo perderei così.

(Restano infondo alla scena.
Dalle colline, e dalle capanne in vari
gruppi discendono, ed escono i pastori,
e le pastorelle, allegramente cantando.
Guglielmo con Enrichetta, e Margherita
vien fuora dalla sua capanna.
Tutti hanno attrezzi rurali e da lavoro)

ENRICHETTA, MARGHERITA, CORO
Riedi, o Febo! a' tuoi splendori
brilla il ciel, ridente è il mondo,
e la terra i suoi tesori
apre al braccio del pastor.

GUGLIELMO
A versar nuovi sudori òr
v'invita il suo favor.

(Nell'incamminarsi al lavoro veggono
Amalia ed Eduardo, ed alquanto turbati e
sospettosi loro si avvicinano e li circondano)

CORO
Ma qual gente?

GUGLIELMO
Chi voi siete?

PASTORI
Favellate...

PASTORELLE
Che bramate?

GUGLIELMO, PASTORI
Mentre un barbaro nemico
su di noi rapido piomba....

ENRICHETTA, MARGHERITA

PASTORELLE
Dove stride orrenda tromba,
che gelar fa l'alma in petto...

TUTTI
Sa destar straniero aspetto
sospettoso, e rio pensier.

AMALIA
Non temete, o buoni amici...
Siam due miseri infelici...

EDUARDO
E smarrito il tortuoso, e difficile sentier...

AMALIA, EDUARDO
Or da voi tetto, e riposo
Noi speriamo di ottener.

ENRICHETTA, MARGHERITA, CORO
(fra loro commossi)
Son due miseri infelici,
che smarrito hanno il sentier?

GUGLIELMO
Dar ricetto agl'infelici è
ospital, sacro dover.

AMALIA, EDUARDO
(Fra sè)
Dolci idee confortatrici!
Voi destate il mio piacer

(Il suono di lontana marcia mette tutti in
costernazione. Veggonsi sfilare sulle
colline molte truppe danesi)

CORO, GUGLIELMO
MARGHERITA, ENRICHETTA
Ma quale ascoltasi marzial concento?
Danesi! Ah! perfidi!

AMALIA, EDUARDO
(Fra sé)
Oh, qual momento!

GLI ALTRI
Come attraversano veloci il monte!

EDUARDO, AMALIA
(Fr asè)
Mi si sollevano le chiome in fronte!

GLI ALTRI
Lasciam che passino...
Piano! Si taccia!
Di guerra il turbine
Fiero minaccia
la nostra amabile tranquillità.

EDUARDO, AMALIA
(Fra sé)
A quel terribile suono funesto
mi agghiaccio, palpito,
fremo, mi arresto...
Incerta l'anima
che far non sa!

GUGLIELMO
Sventurata Brittannia!
Oh, qual ti preme giogo servile!
Ah! quell'eroe, che solo del danese
potea domar l'orgoglio,
or ti lascia indifesa, e al tuo cordoglio!

AMALIA
(Fra sé)
Amica gente ne circonda:
oh, quanto ne arride fausto il ciel!

EDUARDO
Pastor pietoso,
se il mio pregar molesto
non ti scese nel cor, breve riposo
al lasso piè concedi.

GUGLIELMO
Offre il mio tetto asilo alla virtù,
che langue oppressa,
e sarà vostro scampo.
Un'infelice, che reclamò la mia pietà,
vi accolsi or son sei lune,
e rispettar vi piaccia
il suo cupo dolor.

AMALIA
(Fra sé)
Stelle!

GUGLIELMO
Al mio albergo
tu li guida, Enrichetta.

ENRICHETTA
Oh, quanto grato
mi è tale incarco!

AMALIA
Ah, forse, amico, un giorno
da questa man degna mercede avrai...

EDUARDO
(Fra sé)
Frenati per pietà!
Tremar mi fai!

(Ascendono la collina, scortati da
Enrichetta e sue compagne)

GUGLIELMO
Amici, alla campagna.

MARGHERITA
Oh, quanto lieto or sei Guglielmo!

GUGLIELMO
Allora son pago di me stesso
quando giovar chi geme è a me permesso.

(Si spargono tutti per varie strade)

Scena Seconda

(Atkins e Rivers)

ATKINS
E fia vero, o Rivers? Colei, che muove
verso il maggior tugurio,
e in mentite divise, è la consorte
del fuggitivo Alfredo?

RIVERS
E il fido Eduardo
è il suo compagno.

ATKINS
Oh, ciel!

RIVERS
De' passi suoi
un tuo cenno mi rese
vigile esplorator. Guardinghi, e quando
l'orror notturno il lor cammin facea
men periglioso, entrambi
da Londra usciti, a questa valle ansanti
giunser pocanzi.

ATKINS
E a quale oggetto! ah, forse
di Alfredo in traccia, e in quel recinto...
oh, quale mi si desta pensier!
Vieni, si adopri pria dell'armi l'ingegno.

RIVERS
Risponda amica sorte al tuo disegno.

(Seguono le orme di Amalia)

Scena Terza

(Capanna di Guglielmo. Una finestra in fondo
lascia vedere le opposte colline. Alfredo sotto
l'abito di pastore è intento a guarda re verso
le colline; indi esclama)

ALFREDO
Non m'ingannai. Drappello ostil veloce
scorse il colle vicino.
Ohimè! palese forse l'asil di Alfredo
è al fier Danese?
Invan dunque sperai di avversa stella
placar lo sdegno, e ad opportuno istante
serbar la mia vendetta?
Invan, celato
in rustiche divise, a me di reggia
serve tugurio umil? No... pria ch'io ceda
la destra alle ritorte,
morir saprò, saprò cader da forte.
Non è di morte il fulmine,
che abbatte il mio valor:
seppi sprezzarlo, e intrepido
lo provocai finor.
Ma in preda a un empio, a un perfido
lasciar la sposa, il soglio,
è pena troppo barbara,
di ogni altro duol maggior!
No, dal Nume altra mercé
io non chiesi al mio martir,
che appressarmi, o sposa! a te,
rivederti, e poi morir.
Ma dal tuo sen... amato ben!
per sempre involami
l'irato ciel!
No... Che ad opprimermi
non hai più affanni
o inesorabile, fato crudel!
S'inoltra alcun!
Qual fiero stato è il mio!
Deggio celar me stesso ad ogni sguardo,
né posso co' sospiri
pascere almen gli atroci miei martiri!

(s'interna nell'altra parte della capanna)

Scena Quarta

(Amalia ed Eduardo vengono introdotti da
Enrichetta ed altre donzelle sue compagne)

CORO DI DONZELLE
Il lasso fianco
Chi vuol posar,
sicuro, e franco
qui può inoltrar.

ENRICHETTA
Dall'umil tetto
fugge l'inganno:
sol v'ha ricetto
pur amistà.

CORO
Non letto soffice,
mensa squisita
offrir può all'ospite
frugalità.

ENRICHETTA
Ma pura, e ingenua
Se qui lo invita,
ristoro a renderli
altro non ha.

ENRICHETTA, CORO
Che dolce, e amabile serenità!

AMALIA
Mie care! ah, voi rendete
troppo all'alma gradito
così gentile invito.

EDUARDO
Oh, come pura
senza tema, o ambizion pace qui regna!

AMALIA
Importuna non sembri
a te la inchiesta mia: quell'infelice,
che Guglielmo qui accolse, ov'è?

ENRICHETTA
Ne'suoi pensieri immerso,
ei suol celarsi ognora
di questo albergo al lato opposto.

AMALIA
E quali son le sue vesti?

ENRICHETTA
Di pastor.

AMALIA
Né sai altro di lui?

ENRICHETTA
Ma qual ragion ti rende
sollecita a saperlo?

(Eduardo frenando Amalia, risponde)

EDUARDO
(Fra sé)
Ohimè!

(Forte)
 
Talvolta
porge amico sollievo
a quella, che ange il cor, penosa cura
divider coll'altrui la sua sventura.

ENRICHETTA
Tutto di lui mi è ignoto: agevol sempre
non è il vederlo, o il favellarli: ei fugge
dal nostro sguardo: è un infelice, e merta
rispetto il suo silenzio. Io riedo intanto
al buon Guglielmo,
e pria che cada il giorno
sollecito il vedrete a voi d'intorno.

(esce colle compagne)

Scena Quinta

(Amalia, Eduardo ed Alfredo
in osservazione)

ALFREDO
Veggo là due stranieri!
Oh, qual nuovo cimento!

AMALIA
Ah sì, Eduardo,
in quel pastor si asconde
lo sposo mio: mel dice
lieto presentimento.

ALFREDO
(Fra sé)
Oh ciel! qual voce!

EDUARDO
Ebben dov'ei si cela
arditi penetriam...

(Nell'avviarsi verso Alfredo, costui li
riconosce e corre ad abbracciarli)

ALFREDO
Eduardo! Ah, sposa!

AMALIA
Ah! non m'inganno!

EDUARDO
Ah sì... pur ti rivedo!

AMALIA
Grazie pietoso Nume!

ALFREDO
Amalia!

AMALIA
Alfredo!

(abbracciandosi col massimo trasporto)
 
Sposo!... E fia ver?... Qual gioia!
Tronca il piacer gli accenti...
Co' palpiti frequenti
ah! mel predisse il cor!

EDUARDO
Ah! se a' tuoi piedi, o grande!
Prostrarmi alfin mi è dato,
tutto perdono al fato
il barbaro rigor.

ALFREDO
Chi mai sperar potea
Sì amabili ritorte?
Ah! Presso a voi la morte
più non mi desta orror.

EDUARDO
Vivi a te stesso, o sire!

AMALIA
Alla tua gloria, a noi.

EDUARDO
Spento non è l'ardire,
l'amor ne' fidi tuoi.

AMALIA
E serban per salvarti
sangue a versar ancor.

ALFREDO
Ah! l'alma mia, che geme...

AMALIA
Avrà la calma, o sposo.

EDUARDO, AMALIA
Spera dal ciel pietoso
un raggio di favor.

EDUARDO, AMALIA, ALFREDO
Oh, bella Speranza!
In (me/lui) già rinasci:
la spenta costanza
tu avvisi, tu pasci:
di dolce diletto
tu colmi (il mio/quel) petto:
le acerbe (mie/sue) pene
tu scendi a temprar.

EDUARDO
Già pronte a cenni tuoi
son le raccolte schiere,
che dall'ostil potere
io seppi preservar.

AMALIA
A fulminar l'orgoglio
Di chi ti usurpa il soglio,
il loro ardor ti chiama,
t'invita a trionfar.

ALFREDO
Impeti bellicosi! Se vi
repressi a stento,
or tutti in me vi sento
fervidi ridestar!

EDUARDO, AMALIA, ALFREDO
Oh, caro momento
di gloria, e di onor!
In petto ti sento!
Tu infiammi il mio cor!
In campo si vada...
La vindice spada
tremenda discenda
sull'empio oppressor!

ALFREDO
A qual Nume
degg'io il rivederti?

AMALIA
Il tuo scudier, che, fido,
mai ti lasciò nel tuo cammin, deluse
l'argo nemico,
e sotto ignote forme
appressandosi a me, recommi il foglio
vergato di tua mano.

ALFREDO
Allor, che accolto
fui da Guglielmo, a te il diressi.

AMALIA
E 'l cielo secondò la tua speme.

EDUARDO
Ah! non è questa
del suo favor la sola pruova.
Intrepido l'inespugnabil
forte di Sommerset
difende il buon brittanno,
che vi è rinchiuso.

AMALIA
Invano si affretta a soggiogarlo il fier danese,
che forza a forza addoppia.

EDUARDO
Asconde i tuoi
prodi Brittanni la vicina selva:
vieni, si cinga il rio nemico. Un colpo
improvviso così lo sbalordisca,
e sorpreso egli cada
vinto dal sol balen della tua spada.

ALFREDO
Ed a quante in un punto
speranze si abbandona il
già oppresso mio cor!

AMALIA
Vien gente: andiamo...
In quel lato mi segui.

EDUARDO
Ah se per poco
si ecclissò la tua gloria,
riviver la farà chiara vittoria.

(Entrano dov'erasi ritirato Alfredo)

Scena Sesta
 
(Guglielmo introduce Atkins, che ha
le vesti di un inglese, e nasconde il suo
volto in folta chioma, e barba bianca:
indi Alfredo, A malia ed Eduardo)

GUGLIELMO
Mi narri il ver?

ATKINS
Così mentir potessi!
Fora men grave allora
il periglio di Alfredo.

GUGLIELMO
E a rintracciarlo
nelle mie soglie è intento
l'implacabil danese?

ATKINS
Un delatore
giura, che qui si asconda. In Anglia io nacqui,
son sacro al mio dover. Del fausto caso,
che le ricerche ostili a me fè note,
proffittiamo, o pastor.

GUGLIELMO
Son tre infelici,
che qui raccolsi... ah!
Se fra questi è Alfredo!

ATKINS
Fa, ch'io li vegga, e allora...

GUGLIELMO
Ebben mi attendi,
riedo con essi a te.

(entra dov'è Alfredo)

ATKINS
Propizia, o sorte,
arridi al mio disegno! Oh rio nemico!
tu finor deludesti
la vigilanza mia...

GUGLIELMO
(uscendo con Alfredo, Amalia ed Eduardo)
Venite, amici

ATKINS
(Fra sé)
É desso!
Io lo ravviso Arte! mi assisti

(Ad Alfredo)
 
Oh grande! oh prode Alfredo!
Ecco al tuo piè.

AMALIA
Che ascolto!

ALFREDO
Io son perduto!

GUGLIELMO
(al maggior segno commosso e sorpreso)
Voi sire!... in quelle vesti!

EDUARDO
Ah, taci

ATKINS
I miei voti son paghi alfine!

ALFREDO
E tu chi sei?

ATKINS
Brittanno, ed a te fido,
e profugo per te. Fuggi, è già noto
al danese il tuo asil.

AMALIA
Stelle!

EDUARDO
Oh, sventura!

ATKINS
Sarai lor preda...

GUGLIELMO
Ah no... da queste mura
io sottrarvi saprò.
Breve, ma oscuro
sotterraneo sentiero,
a me sol noto, in seno
della vicina valle
vi asconderà, fin che la notte amica
vi aprirà nuovo scampo.

AMALIA
Ah! tu la vita
salva di tanto eroe!

ATKINS
Vigile intanto
osserverò, se la nemica gente
si appressi a questo albergo.

(Fra sé)
 
Io sono in porto

(esce frettoloso)

ALFREDO
Oh, qual momento!

EDUARDO
Il ciel m'ispira! Io volo
alla selva qui presso, ove celate
son le tue schiere, e nella valle in breve
raggiungerti saprò.

(esce)

ALFREDO
Pastor, ti renda
mercede il ciel!

GUGLIELMO
Morir pel mio sovrano qual
gloria fia per me!
Venite....

AMALIA
Alfredo! Tu mi guardi, e sospiri?

ALFREDO
Ah! per te sola
or mi è grave il rigor dell'empio fato!

AMALIA
No… dolce per me fia morirti allato.

(Escono per l'interno della capanna
con Guglielmo)

Scena Settima
 
(Oscura valle, sovrastata da altissimi monti.
Vi si penetra per ripide, e tortuose scoscese,
fra le quali veggonsi varie caverne, ed
anguste cave. Un sotterraneo sentiero conduce
a questo inospite ed orrido recinto. Atkins
dalla vetta di un monte discende nella valle,
seguito da' suoi guerrieri)

ATKINS
Solingo è il sito, amici:
guardingo il piè inoltriamo.

CORO
Pronti a tuoi cenni siamo,
guidaci a tuo voler.

PARTE DAL CORO
La roccia è inaccessibile.

ALTRA PARTE
É inospite la valle...

TUTTI
Tutto risponde al fervido
ardito tuo pensier.

ATKINS
La sospirata preda
Cadrà tra lacci alfine:
la istabil Diva il crine
già porge al mio poter.
Oh, guiderdon beato
Di tante cure, e tante!
Goderti alfin mi è dato
O istante lusinghier!

CORO
A nuova gloria il fato
già schiude a te il sentier.

ATKINS
(ad alcuni)
Ite... celatevi.
Là in quello speco...

CORO
Andiam, celiamoci là
in quello speco...

ATKINS
(ad altri)
Attenti, e cauti
voi siate meco...

CORO
Attenti, e cauti
noi sarem teco...

ATKINS
E allor, che celere
La comun vittima sorprenderò...

CORO
Su quella rapido
Al par del fulmine
mi scaglierò.

ATKINS
Oh, cari! esprimervi
non so il piacere,
che ardir sì nobile
in me destò!

CORO
Il solo esempio
Del condottiero
Al rischio intrepidi
guidar ci può.

(Si spargono sulle scoscese, celandosi
nelle caverne indicate)

Scena Ottava
 
(Dal sotterraneo sentiero si avanzano
quasi carponi Alfredo ed Amalia, guidati
da Enrichetta e Margherita)

ALFREDO
Deh, mi lascia, o sposa amata;
mi è più grave il tuo periglio,
che il soffrir di sorte irata
l'implacabile rigor.

AMALIA
Io lasciarti? E chi ti apprese
a straziarmi in questa guisa?
Non saprei, da te divisa,
sopravvivere al dolor.

ENRICHETTA
Non temete, e se finora
dal cimento il ciel vi trasse,
saprà il ciel salvarvi ancora
dal crudele insidiator.

MARGHERITA
Mille petti a farti scudo,
mille spade in tua difesa…
O dei re la vita illesa,
o morir pel suo signor.

ALFREDO, AMALIA
Ah! qual premio
a tanta fede?

ENRICHETTA, MARGHERITA
É nell'opra la mercede.

ALFREDO, AMALIA
Dolci lagrime dal ciglio
mi richiama il vostro amor!

ENRICHETTA, MARGHERITA
Sarem lungi dal periglio,
brillerà di gioia il cor!

(Sbucano dalle caverne ad un tratto i
seguaci di Atkins, e guidati dal medesimo,
scendono precipitosamente al piano,
circondando Alfredo)

CORO
Fermati Alfredo!

ALFREDO, AMALIA
Ahimè!

ATKINS
Sei ne' miei lacci

ALFREDO, AMALIA
ENRICHETTA, MARGHERITA
Ah no

CORO, ATKINS
Scampo per te non v'è.

ALFREDO
Ah! pria morir saprò!

(Brandisce un pugnale. Amalia lo ferma)

AMALIA
(facendosi scudo ad Alfredo)
Ah! pria di lui cadrò.

ENRICHETTA
Oh, qual sorpresa!

AMALIA
Ov'è quel buon pastor?

CORO
Cedete...
Men fiera renderete
così la vostra sorte...

ATKINS
La destra alle ritorte,
o vittime cadrete
tutti del mio furor!

ALFREDO
Me intrepido vedrete
Prima squarciarmi il cor...
Così trionferete...
barbari! traditor!

AMALIA, ENRICHETTA

MARGHERITA
Ah! se di sangue hai sete,
ecco a' tuoi colpi il seno...
Saziati, o crudo! appieno,
appaga il tuo furor!

ATKINS
Guerrieri! i miei voleri noti vi son...

CORO
(volendosi avventare contra Alfredo)
Tremate!

ALFREDO, AMALIA
(A me / A lui) non vi appressate!

ENRICHETTA, MARGHERITA
Deh, per pietà...

ATKINS
Non sento...

Scena Ultima
 
(In un istante dalle scoscese corre
rapidamente al piano Eduardo con
numeroso drappello inglese, e
Guglielmo alla testa di pastori
armati e contadine. All'improvviso
loro arrivo, e sorpresi dal numero
maggiore restano i Danesi avviliti)

GUGLIELMO, EDUARDO
Dall'empio tradimento
Qui corre a liberarti
Il popol tuo/L'amico tuo fedel!...

ATKINS, DANESI
Che veggo, oh rio tormento!

ALFREDO, AMALIA

ENRICHETTA, MARGHERITA
Ah! qual soccorso, o ciel!

TUTTI
(ad eccezione di Atkins e de'Danesi)
Oh, come dal grembo
di un orrido nembo
risplende improvviso
un raggio seren!

ATKINS, DANESI
Un solo momento
la preda ne ha tolto!
Ah! l'ira già sento,
che strazia il mio sen!

ALFREDO
(ad Atkins)
Dovrei svenarti, o indegno!
tutti punir dovrei...
ma vil vantaggio io sdegno...
È aperto a te lo scampo:
fra poco armato in campo
mi pagherai col sangue
il temerario ardir.

ATKINS
Valore in me non langue;
conoscerai chi sono...
vedrai, se del tuo dono io ti
farò pentir.

GLI ATTORI, LE CONTADINE
Dell'empio l'aspetto,
quell'alma feroce
mi desia nel petto
dispetto e furor!
A giusta vendetta
ogni alma si affretta,
la spinge, la guida
un Dio protettor!

ATKINS, DANESI
Oh, crudo tormento! Già
tutto a mio danno del
fato tiranno si scaglia il
rigor! A fiera vendetta
quest'alma si affretta!
Non sempre del cielo
È pronto il favor.
 


ATTO  SECONDO
 
 
(Capanna di Guglielmo,
come nel Primo Atto)

Scena Prima

(Guglielmo, Enrichetta e pastori, indi
Alfredo in grande armatura, poi Amalia con
un pastore, che reca la spada di Alfredo)

GUGLIELMO
Me avventurato! a questo tetto in seno
ritorna Alfredo.

ENRICHETTA
Oh, fortunate mura,
serbate a tant'onor!

GUGLIELMO
Guerriero arnese Eduardo a lui recò.

ENRICHETTA
La bella speme
di una vittoria oh come
fa esultar la reina!

GUGLIELMO
Il ciel pietoso,
che nel rio tradimento,
ordito dal danese, al suo consorte
offrì scampo, e difesa,
avvalorar saprà sì giusta impresa.

ALFREDO
Guglielmo! amici!
Il vostro prence attende
dell'ardor, che vi accende,
non dubbie pruove. A vendicar si vada
la patria oppressa, il vostro re.

GUGLIELMO
Chi l'ire può frenar de' tuoi figli?
All'armi corre
la robusta, l'adulta, e vecchia etade.

ENRICHETTA
Di tal campione al fianco
Eroe diventa
il vile, il debil forte.

GUGLIELMO
E ognun gridando va
"Vittoria, o morte"!

ALFREDO
Ah! le mie pene obblio,
se così bel compenso il ciel mi rende!
Va, buon Guglielmo, e i fidi tuoi raccogli
nella foresta, ove Eduardo in breve
guiderà le sue schiere.
In mezzo a voi verrò fra poco.

GUGLIELMO
Il prezioso istante
Oh quanto affretta il fervido desire!

(esce co'pastori)

ENRICHETTA
E’ scritto in cielo
il tuo trionfo, o sire!

(esce)

ALFREDO
Oh, come un sol momento
tutto cangia per me!

AMALIA
Sian grazie al Nume!
Rede all'armi l'eroe! L'augusta fronte
di maestà rifulge, e tutto in lui
tutto annunzia vittoria!

ALFREDO
Avveri, o sposa,
sì bel presagio il ciel!

AMALIA
A me concedi,
che il fianco, inerme ancora,
cinga del brando io stessa.

ALFREDO
Ah, di tal dono
degno a te tornerò...
Contento io sono!

AMALIA
Questa man, che un dì sull'ara
pegno fu di eterno amore,
del consorte vincitore
va le chiome a coronar.

ALFREDO
Oh, vittoria! a me sei cara,
se per te sperar mi lice
un compenso sì felice,
che vò in campo ad affrettar!

AMALIA
Ah! degli astri, un dì tiranni,
sazia è alfin la crudeltà.

ALFREDO
Il valor de' miei Brittanni
ogn'inciampo sgombrerà.

ALFREDO, AMALIA
Ah no! non è possibile
Spiegar con pochi accenti
la gioia incomprensibile,
la piena de' contenti,
che a così liete immagini
va il core ad inondar.

Scena Seconda

(Arrivano frettolose le contadine,
ed una dopo l'altra si affretta a dare
ad Alfredo la consolante novella
dell'arrivo delle sue truppe)

CORO
Al luccicar delle armi,
al calpestìo frequente,
al ripetuto evviva,
che di lontan si sente...
"Al prode Alfredo! al re!"
Ogni anima festiva
corre all'armata gente...
Oh quale amabil gara
di ardir, di amor, di fé!

ALFREDO
Addio! Ti lascio, o cara!

AMALIA
Ah! quale istante è questo!
Se qui dolente io resto, vola
il mio cor con te!

ALFREDO
Teco il mio core io resto,
sol reco il tuo con me.

ALFREDO, AMALIA
La tromba (m'invita/t’invita)
La patria (mi/ti) chiama...
(Mi/Ti) affretta... (mi/ti) addita
di gloria il sentier!
Oh, quanto gradita
tu scendi in quest'alma
speranza di calma,
di dolce piacer!

CORO
Oh, quanto gradita
Tu scendi in quell'alma
speranza di calma,
di dolce piacer!

(Alfredo si separa da Amalia, ed esce.
Amalia entra circondata dalle contadine,
che procurano di calmare i suoi palpiti)

Scena Terza

(Enrichetta e Margherita)

MARGHERITA
Dove, o compagna?

ENRICHETTA
A consolar la saggia
Amalia, che al partir del suo consorte
resta dolente; teme al suo periglio,
e va di pianto a inumidire il ciglio.

MARGHERITA
E di che teme? All'armi corre a gara
Di Anglia la gioventù:
qual possa ostile resisterà
d'immensa gente al braccio?

ENRICHETTA
Chi per lunga stagion fu sventurato,
sempre dubbi alimenta,
e ad ogn'istante un nuovo mal paventa.
Quando al pianto, ed all'affanno
fu gran tempo un'alma avvezza,
teme il fato a se tiranno
anche allor, che si placò.
Ma non sa, che dopo il nembo
Spesso l'iride spuntò!
Di pace in grembo
giorni felici già
i Numi amici
ci fan sperar.
Sì bella speme
l'alma ravviva,
e più non geme
nel palpitar.

(Escono)

Scena Quarta

(Vasta pianura. In fondo foltissima foresta.
Le truppe inglesi sono schierate da un lato,
dall'altro le bande numerose di pastori
armati. Eduardo si presenta ad essi, indi giunge
Alfredo, infine Guglielmo lieto ed ansante)

EDUARDO
Anelaste, o Brittanni,
di rimirar l'eroe, che fra le pene
visse lungi da voi?
Giuraste meco
di renderlo al suo trono,
di franger le catene
alla patria infelice, e del nemico
abbatter la baldanza?
Vendicatelo, o fidi!
Il re si avanza.

(Comparisce Alfredo. Le schiere lo
salutano, battendo con entusiasmo le
spade su gli scudi. I pastori mostrano
egualmente la loro gioia)

CORO
All'apparir dell'astro,
che in fronte a te sfavilla,
elettrica scintilla
corre di petto in petto,
vi riaccende, ed anima
il già depresso ardir.
Del grande Alfredo al nome
rapido al par del lampo
torna ogni prode in campo
a vincere o a morir.

ALFREDO
Sì, vinceremo: al generoso ardore,
al bel desìo di gloria,
che in quei sguardi traluce,
fia debole contrasto
orda feroce, avvezzasolo a rapine.
Al prisco onor di Albione
risorga il genio, ed il danese infido,
che sull'anglico lido audace s'inoltrò,
che ovunque imprime
orme di crudeltà, di folle orgoglio,
abbia la tomba
ove sperato ha il soglio.
Che più si tarda? All'armi!
Al bel cammin di onore!
Ognun di voi già parmi
avido sol di gloria,
che all'altro la vittoria
si affretta a disputar!

CORO
Al campo! Alla vittoria!
Ne guida a trionfar!

ALFREDO
Celeste voce ascolto,
che l'alma mia rincora!
La desiata aurora
dovrà Per noi brillar!

CORO
Al campo! Alla vittoria!
Ne guida a trionfar!

GUGLIELMO
Liete novelle, o sire!

ALFREDO
Che avvenne mai?

CORO
Favella.

GUGLIELMO
Un disperato ardire
Dalle assediate mura
sull'oste, ormai sicura,
i fidi tuoi scagliò.

ALFREDO
O cielo!

EDUARDO
Oh, qual novella!

GUGLIELMO
Al rapido torrente
non sa trovar difesa,
e pavida, e sorpresa
dall'impeto repente
fugge dispersa, o cade...
Spavento, orror la invade...

ALFREDO
Oh! qual piacere!

CORO
Oh, giorno!

EDUARDO
Chi tanto ben sperò?

ALFREDO
De' vostri, e miei trofei,
amici, ecco il momento!
Del fortunato evento
Si corra a profittar!
Se questo, amico Nume,
del tuo favor è un segno,
il giusto mio disegno
ti piaccia secondar.

CORO
Il giusto suo disegno
Ti piaccia secondar.

(Alfredo è alla testa delle schiere,
al suo lato Eduardo, Guglielmo
a quella de' pastori. Tutti marciano
con passo accelerato)

Scena Quinta
 
(Dal folto della selva s'inoltra Atkins,
seguito da pochi danesi. Indi Amalia
ed Enrichetta dal lato opposto)

ATKINS
Ti basta o fato iniquo?
Ah! tu in un punto
cangi delle armi nostre
in perdite i trionfi, e dalle stelle
agli abissi ne traggi! E chi potea
preveder del britanno,
avvilito, e conquiso,
il disperato ardir, l'urto improvviso?
Ah cadde il gran vessillo,
il temuto dagli Angli
formidabile Re afan in man dell'oste,
e pe' danesi è questo
dello sdegno divin segno funesto!
Ma che miro! M'inganno! E la regina
colei, che qui s'inoltra? In mio potere
cada la incauta, e serva
di ostaggio, o di vendetta all'ira mia.
Ti appresto, Alfredo! il più crudel martoro,
e cangerò in cipresso il verde alloro.

(si cela co'suoi nel folto della selva)

AMALIA
Tu mi resisti invano,
diletta amica: i palpiti di morte
lungi dal mio consorte
tollerar non poss'io...

ENRICHETTA
Ma del tuo sposo
mal servi al cenno, ed al più fier periglio
te stessa esponi... Ah! cangia omai consiglio!

AMALIA
Anzi a volar fra l'armi,
dell'amato campione a seguir le orme,
a sviar pronta un colpo ostile, intento
a troncar la sua vita,
dover di sposa, ardente amor m'invita.

(nell'avviarsi è sorpresa da
Atkins, che le chiude il cammino)

ATKINS
Ti arresta, Amalia!

ENRICHETTA
Oh, stelle!

AMALIA
Vile aggressor! Che brami?

ATKINS
A te non giova
l'intempestivo ardir: mia preda or sei,
e più non fuggirai da' lacci miei.

(Amalia impugna uno stilo, ed intrepida
dice ad Atkins)

AMALIA
Traditor! Di un ferro ancora...
mira! il ciel mi arma la mano,
per sottrarmi a un mostro insano,
per morir degna di me!

ENRICHETTA
Ma chi, o perfido! Ti apprese
a infierir sul debil sesso?
Luminose, e chiare imprese,
degne sol di un vil!... di te!

ATKINS
Meno audacia, e più consiglio...
Siegui, o donna, i passi miei...
Nell'aguato alfin tu sei,
scampo alcun per te non v'è.

AMALIA, ENRICHETTA
Stelle avverse! A nostro danno
tanto barbare perché?

ATKINS
Sarà colta dell'inganno
questa volta la mercé!
Cedi alle tue ritorte.

AMALIA
Saprò morir da forte.

ENRICHETTA
Fermati! Oh, qual momento!

ATKINS
Lo sdegno, che in me sento
Frenarsi più non sa!

Scena Sesta

(Eduardo, chè spiccato da Alfredo alla
custodia di Amalia con forte drappello,
e Guglielmo, che lo segue, mentre
attraversano la selva, veggono Atkins,
i suoi pochi Danesi e le sue donne.
Allora si scagliano su di questi, che,
vinti dal numero, fuggono)

GUGLIELMO
Che miro! Oh, tradimento!

EDUARDO
Spietato cor! Ti arresta!

ATKINS
Ah! qual sorpresa è questa!
Oh, mia fatalità!

AMALIA, ENRICHETTA
Quale impensata è questa
gioia, ch'egual non ha! 
Alla inattesa aita
crede quest'alma appena,
che misera, e smarrita
mi palpitava in sen!

EDUARDO, GUGLIELMO
Alla felice aita
tu mi guidasti, o Nume!
Fu di un tuo raggio il lume,
che balenò nel sen!

ATKINS
(Fra sé)
Alla mia frode ordita
sembrò fortuna amica,
ma l'importuna aita
mi sbalordisce appien!

EDUARDO
Se al generoso Alfredo
mal rispondesti, ingrato
or dall'estremo fato
chi mai ti salverà?

AMALIA
Si serbi alla sua pena.

EDUARDO
Sia di catene avvinto.

ENRICHETTA, GUGLIELMO
Da' suoi rimorsi cinto
l'empio che far non sa!

ATKINS
Ma il mio coraggio estinto,
no, Alfredo non vedrà.

EDUARDO, AMALIA

GUGLIELMO, ENRICHETTA
Sommerso ne' flutti di un mar tempestoso,
dal vortice oppresso di un vento impetuoso,
fra i lampi perplesso del ciel procelloso
il povero core languiva nel seno,
fra tema, e dolore vicino a mancar.
Ma sorse improvvisa benefica stella,
che tanta procella già seppe calmar.

ATKINS
Sommerso ne' flutti di un mar tempestoso,
dal vortice oppresso di un vento impetuoso,
fra i lampi perplesso del ciel procelloso,
fremente il mio core già sento nel seno
da tema, e furore vicino a mancar!
Ah! Sorse improvvisa malefica stella,
che fiera procella per me va a destar!

(É incatenato e condotto altrove
fra soldati. Gli altri viano)

Scena Settima

(Rivers smarrito)

RIVERS
Ah, chi di Atkins mi reca
qualche novella? Al nome sol di Alfredo,
che qual fulmin di guerra
ritorna in campo, e timido, e smarrito
fugge il danese, e scampo alcun non resta
al suo destin!
Che veggo! al suo trionfo
si appressa il vincitor?
Ah! chi potea
tener tanto il rigor di stella rea?

(fugge)

Scena Ultima

(Marcia trionfale dell'esercito inglese,
guidato da Alfredo. Indi Amalia, Enrichetta,
Margherita, Eduardo, Guglielmo e contadine)

GUERRIERI, PASTORI
Viva Alfredo! Il grande! il prode!
di Brittannia il difensor!

CONTADINE
De' suoi giorni il ciel custode,
lo salvò da rie vicende:
al suo trono alfin lo rende,
alla sposa, al nostro amor!

GUERRIERI
Ei comparve, e sbalordita
del suo brando al sol baleno
fugge l'oste, e all'onde in seno
va celando il suo rossor.

TUTTI
Viva Alfredo, il prode! il grande!
Nostra speme, e difensor!
Già la fama il grido spande
dell'immenso suo valor!

ALFREDO
Al vostro braccio, o cari,
dovuta è la vittoria: ognun di voi
fu al nemico fatal: morde l'arena
lo sconfitto danese,
né più oserà di rinnovar le offese.
Ah, sì a vostri sudori
cogliete, amici, i ben dovuti allori.

AMALIA
A queste braccia, o sposo...

ALFREDO
Amalia! Alfine
posso lieto abbracciarti... oh buon Guglielmo!
oh fido Eduardo! Al vostro affetto Alfredo
deve il trono, e la vita.

EDUARDO
Il dover mio...

GUGLIELMO
Signor, che dici! ah! più di me beato
sulla terra non v'ha!

ENRICHETTA
Giorno più lieto
non sorse ancor.

MARGHERITA
Noi siamo appien felici!

ALFREDO
E a così cari accenti, che
chiamano sul ciglio
di tenerezza il pianto,
tu mi guardi, o consorte, e taci intanto?

AMALIA
Che potrei dirti, o caro,
in si felice istante?
Ravvisa nel sembiante
espresso il mio piacer!

CORO
Quanto sì grato istante
È dolce, e lusinghier!

AMALIA
Torna a gioir quest'alma,
splende sereno il cielo:
è dissipato il velo,
che l'adombrò finor.

CORO
Oh, desiata calma!
Tu scendi nel mio cor.

AMALIA
Di cosi bella palma
godiam, mio sposo amato
e un avvenir beato
lieti ne renda ognor!

CORO
Oh, desiata calma!
Tu scendi nel mio cor!

AMALIA, GLI ALTRI ATTORI
Allor, che alla procella
succedi o pace amica,
oh, quanto è assai più bella
la tua serenità!

CORO
In ciel propizia stella
a' vostri voti arrida,
e a coppia così bella
renda felicità.

 
ACTO  PRIMERO


(Agradable campiña, rodeada de bellas colinas,
con vistas a un lago. Casas y cabañas rústicas
repartidas por la montaña y el llano.
Se destaca la choza de Guillermo.
Amanece)

Escena Primera

(Amalia y Eduardo avanzan cautelosamente.
Ambos visten ropas sencillas y rústicas)

AMALIA
Vamos, Eduardo.
Una fuerza desconocida,
impulsa mis pasos;
el Dios, que le habla a mi corazón.
me insufla valor.

EDUARDO
Sabes que las garras del enemigo
están decididas a destruirte.
Debes ser más cauta,
al menos piensa en ti misma.

AMALIA
¡Mira ese lago,
la colina que lo domina
y aquel techo que la sobrepasa!
Por las indicaciones aportadas,
por lo que decía aquella nota,
aquí derrama sus lágrimas amargas,
aquí se esconde Alfredo.

EDUARDO
Sabiduría y prudencia son necesarias
para este gran desafío.
La impetuosidad de tu alma
puede serte fatal.

AMALIA
¡Ah! Si el amor conyugal
me guía en esta audaz empresa,
tan bello conductor sabrá encontrar
la protección del cielo.

EDUARDO
¡Guíame a la acción,
alma generosa!
Sí, tan bello conductor sabrá encontrar
la protección del cielo.

PASTORES
(desde lejos)
¡Vamos pronto a la campiña!
Que el sol ya dora la colina
y desde la aurora amigable
esperamos un día apacible.

AMALIA
¡Escucha!

EDUARDO
Los pastores regresan a sus labores.

AMALIA
(señalando la choza de Guillermo)
Y en ese refugio precisamente...

EDUARDO
Tómalo con calma...

AMALIA
¡Oh! Si Alfredo estuviera entre esos...

EDUARDO
¡Ah! Si lo amas, si es verdad que deseas
que se salve, no menciones su nombre...

AMALIA
Es verdad...
lo perdería si lo dijera.

(Se quedan en el fondo del escenario.
De las chozas de los cerros salen y
descienden en varios grupos los pastores
y las pastoras cantando alegremente.
De su choza salen Guillermo con Enriqueta
y Margarita. Todos llevan atuendos
rurales y herramientas de trabajo)

ENRIQUETA, MARGARITA, CORO
¡Vuelve, oh Febo!
El cielo brilla con tu esplendor,
el mundo ríe y la tierra abre sus tesoros
a los brazos del pastor.

GUILLERMO
A derramar nuevos sudores
os invita su favor.

(Mientras caminan hacia sus labores ven
a Amalia y Eduardo y, algo recelosos,
se acercan a ellos y los rodean)

CORO
Pero ¿quiénes son estos?

GUILLERMO
¿Quién sois?

PASTORES
Hablad...

PASTORAS
¿Qué buscáis?

GUILLERMO, PASTORES
Un enemigo bárbaro
cae rápidamente sobre nosotros...

ENRIQUETA, MARGARITA

PASTORAS
... donde resuenan sus trompetas
congelándonos el alma en el pecho...

TODOS
Sabéis despertar extranjeros
sospechas y pensamientos turbulentos.

AMALIA
No tengáis miedo, buenos amigos...
Somos dos desdichados...

EDUARDO
Y os habéis perdido en el tortuoso camino...

AMALIA, EDUARDO
De vosotros esperamos obtener
refugio y descanso.

ENRIQUETA, MARGARITA, CORO
(entre ellos, conmovidos)
¿Son dos miserables,
que han perdido el rumbo?

GUILLERMO
Dar refugio a los desafortunados
es un deber hospitalario y sagrado.

AMALIA, EDUARDO
(para sí)
¡Dulces ideas reconfortantes
despiertan mi placer!

(El sonido de una marcha lejana
consterna a todos. Se ven tropas
danesas por las colinas)

CORO, GUILLERMO
MARGARITA, ENRIQUETA
Pero ¿qué música marcial se escucha?
¡Daneses! ¡Ah, pérfidos!

AMALIA, EDUARDO
(Para sí)
¡Oh, qué momento!

LOS DEMÁS
¡Qué rápido atraviesan el monte!

EDUARDO, AMALIA
(Para sí)
¡Se me erizan los cabellos!

LOS DEMÁS
Dejémoslos pasar...
¡Tened calma! ¡Estad callados!
El torbellino de la guerra
es una feroz amenaza
para nuestra tranquilidad.

EDUARDO, AMALIA
(Para sí)
Ante ese sonido terrible y siniestro
me congelo, siento palpitar mi corazón,
tiemblo y me paralizo...
¡Mi alma dubitativa
no sabe qué hacer!

GUILLERMO
¡Desdichada Bretaña!
¡Oh, qué yugo servil te oprime!
¡Ah! ¡El único héroe que podría domar
el orgullo de los daneses,
te deja indefensa y afligida!

AMALIA
(Para sí)
Nos rodean amigos.
¡Oh, qué dichoso nos sonríe el cielo!

EDUARDO
Pastor misericordioso,
si mi molesto ruego
no escapa a tu corazón,
concédenos un breve descanso.

GUILLERMO
Mi techo ofrece refugio a la virtud,
que languidece oprimida,
y será vuestra salvación.
A un desdichado,
que reclamó mi piedad,
acogí hace seis lunas,
¡Respetad su profundo dolor!

AMALIA
(Para sí)
¡Cielos!

GUILLERMO
Enriqueta,
guíalos hasta mi cabaña.

ENRIQUETA
¡Oh, qué grata
me resulta esta tarea!

AMALIA
Ah, tal vez amigo, algún día
recibirás de mí una digna recompensa...

EDUARDO
(Para sí)
¡Detente por el amor de Dios!
¡Me haces temblar!

(Suben la colina, escoltados por
Enriqueta y sus compañeras)

GUILLERMO
¡Amigos, a trabajar!

MARGARITA
¡Oh, qué feliz eres Guillermo!

GUILLERMO
Sí, estoy satisfecho conmigo mismo
al ayudar a los que sufren.

(Todos se dispersan por distintas sendas)

Escena Segunda

(Atkins y Rivers)

ATKINS
¿Es eso cierto, oh Rivers?
La que se encamina disfrazada
hacia la cabaña,
¿es la esposa del prófugo Alfredo?

RIVERS
Y el fiel Eduardo
es su compañero.

ATKINS
¡Oh, cielos!

RIVERS
Una orden tuya
hizo que vigilara y siguiera sus pasos.
Con sumo cuidado,
al amparo de la noche,
salieron de Londres
y rápidamente llegaron anhelantes
a este valle.

ATKINS
Seguirían los pasos de Alfredo...
que estará en esa cabaña...
¡Ay, qué idea surge en mí!
Ven, usemos el ingenio antes que las armas.

RIVERS
Que la suerte secunde tus planes.

(Siguen los pasos de Amalia)

Escena Tercera

(La cabaña de Guillermo. Una ventana en
la parte trasera permite ver las colinas.
Alfredo, vestido de pastor, mira atentamente
hacia los cerros; luego exclama)

ALFREDO
No me equivoco. Bandas enemigas
atraviesan velozmente la colina cercana.
¡Pobre de mí!
¿Tal vez el refugio de Alfredo
ha sido descubierto por los daneses?
¿En vano he esperado aplacar
la inquina de mi adversa estrella
y en el momento oportuno poder vengarme?
¿En vano, oculto, vestido con rústicas ropas,
una humilde choza ha de servirme de palacio?
No, antes de entregar mis manos
para que sean encadenadas,
sabré morir, sabré caer como un valiente.
El rayo que desafía mi valentía
no es el de la muerte:
supe despreciarla
y sin miedo la enfrentaré ahora.
Pero, ¿dejar en manos de un impío,
de un pérfido, a mi esposa y el trono?
¡Es un castigo demasiado cruel
y mayor que cualquier otro dolor!
¡No, a Dios no pido otra gracia!
El poder acercarme a ti, ¡oh, esposa mía!
volver a verte... y luego morir.
¡Pero de tu pecho... mi bien amada,
el cielo iracundo
me aleja para siempre!
No... ¿Ya no tienes más angustias
con las que perseguirme,
oh, inexorable y cruel destino?
¡Alguien se acerca!
¡En que difícil situación me encuentro!
¡Debo ocultarme a todas las miradas,
no puedo siquiera aliviar
con suspiros mi martirio!

(Entra a la otra parte de la cabaña)

Escena Cuarta

(Amalia y Eduardo, guiados por Enriqueta y
las otras doncellas que los acompañan.

CORO DE DONCELLAS
El cansancio del camino
aquí podéis reposar.
Con seguridad y libremente,
aquí podéis entrar.

ENRIQUETA
En este humilde techo
no habita el engaño:
sólo la amistad
os recibe.

CORO
Ni una cama mullida,
ni una mesa exquisita
puede ofrecer
comodidad al huésped.

ENRIQUETA
Pero, pura e ingenua,
si ella os invita aquí,
es porque no tiene
otra cosa mejor que ofreceros.

ENRIQUETA, CORO
¡Qué dulce y encantadora serenidad!

AMALIA
¡Mis queridos amigos!
Le ofrecéis un benéfico bálsamo
a mi alma agradecida.

EDUARDO
¡Oh, que pura y sin ambición,
reina aquí la paz!

AMALIA
Que mi pregunta no os parezca importuna:
¿dónde está ese desdichado
a quien Guillermo acogió aquí?

ENRIQUETA
Está siempre inmerso en sus pensamientos
y siempre se esconde
en el lado opuesto de esta cabaña.

AMALIA
¿Y cómo está vestido?

ENRIQUETA
Como un pastor.

AMALIA
¿No sabes nada más sobre él?

ENRIQUETA
¿Pero qué motivos
te hacen querer saberlo?

(Eduardo, frenando a Amalia, responde)

EDUARDO
(Para sí)
¡Ay de mí!

(Fuerte)
 
A veces ofrece
un alivio amable al corazón
compartir las desgracias
que afligen a otras personas.

ENRIQUETA
Todo sobre él desconozco.
No siempre es fácil verlo, ni hablar con él,
pues huye de nuestras miradas.
Es un desdichado y su silencio merece respeto.
Yo vuelvo junto al buen Guillermo,
y antes de que amanezca
lo veréis por aquí.

(sale con sus compañeras)

Escena Quinta

(Amalia, Eduardo y Alfredo
atento a lo que pasa)

ALFREDO
¡Veo dos extranjeros allí!
¡Oh, qué nuevo riesgo!

AMALIA
¡Ah sí, Eduardo!
en ese pastor se oculta
mi esposo: me lo dice
un feliz presentimiento.

ALFREDO
(Para sí)
¡Oh, cielos! ¡Esa voz!

EDUARDO
Bueno, entremos sin miedo
donde él se esconde...

(A medida que avanzan hacia Alfredo,
él los reconoce y corre a abrazarlos)

ALFREDO
¡Eduardo! ¡Ah, esposa mía!

AMALIA
¡Ah! ¡No me equivocaba!

EDUARDO
¡Ah, sí!... ¡Vuelvo a verte!

AMALIA
¡Gracias, Dios misericordioso!

ALFREDO
¡Amalia!

AMALIA
¡Alfredo!

(abrazándose con arrebato)
 
¡Esposo!... ¿Es verdad?... ¡Qué alegría!
La dicha me corta las palabras...
con desbocados latidos
¡Ah! ¡Mi corazón lo predijo!

EDUARDO
¡Ah, si, a tus pies, Señor,
finalmente me es dado postrarme!
Le perdono al destino.
todo su cruel rigor.

ALFREDO
¿Quién podría esperar
tan dulce acontecer?
¡Ah, junto a vosotros,
la muerte ya no me produce horror!

EDUARDO
¡Vive para ti mismo, señor!

AMALIA
¡Para tu gloria, para nosotros!

EDUARDO
El coraje y el amor de tus súbditos,
no se ha extinguido.

AMALIA
Y todavía esperan
derramar su sangre para salvarte.

ALFREDO
¡Ah, mi alma afligida...

AMALIA
¡Llegará la calma, esposo mío!

EDUARDO, AMALIA
Espera un rayo favorable
del cielo misericordioso.

EDUARDO, AMALIA, ALFREDO
¡Oh, qué hermosa esperanza!
En mí/en él ya renace:
la perdida constancia,
tú la avivas y la alimentas:
colmas mi/este pecho
de dulce deleite.
Mi/su amarga pena
ven a atemperar.

EDUARDO
Ya están dispuestas para que,
a una orden tuya,
las tropas te protejan
del enemigo.

AMALIA
Para derribar el orgullo
de quien usurpa tu trono,
su valor te convoca
y te invita al triunfo.

ALFREDO
¡Ímpetus bélicos!
¡Apenas reprimidos hasta ahora,
os siento despertar
con fervor dentro de mí!

EDUARDO, AMALIA, ALFREDO
¡Oh, querido instante
de gloria y honor!
¡Te siento en mi pecho!
¡Haces que mi corazón se inflame!
Vayamos al campo de batalla...
¡Que la terrible espada vengadora
descienda
sobre el impío opresor!

ALFREDO
¿A qué Dios le debo la gracia
de volverte a verte?

AMALIA
Tu escudero, que fielmente
nunca te abandonó en tu derrotero,
eludió al ejército enemigo
y subrepticiamente
me entregó el mensaje
escrito por tu mano.

ALFREDO
Sí, cuando fui acogido
por Guillermo, te escribí esa nota.

AMALIA
Y el cielo secundó tus esperanzas.

EDUARDO
¡Ah! Ésta no es la única prueba
de su favor.
Intrépida, la inexpugnable fortaleza
de la isla de Sommerset,
defiende al buen británico
que está encerrado aquí.

AMALIA
En vano redobla sus esfuerzos bélicos
el feroz danés.

EDUARDO
El bosque cercano
esconde a tus valientes británicos.
Ve y rodea al cruel enemigo.
Que un golpe imprevisto lo sorprenda,
y pasmado, caiga derrotado
por el solo destello de tu espada.

ALFREDO
¡A cuántas esperanzas se entrega,
en un instante,
mi corazón oprimido!

AMALIA
Viene gente... ¡Vámonos!...
Sígueme por aquí.

EDUARDO
Si tu gloria fue eclipsada brevemente,
al revivir,
se convertirá en una clara victoria!

(Entran donde se había ocultado Alfredo)

Escena Sexta
 
(Guillermo acompaña a Atkins, que viste
ropas inglesas y esconde su rostro detrás
de una espesa cabellera y una barba blanca,
luego Alfredo, Amalia y Eduardo)

GUILLERMO
¿Me dices la verdad?

ATKINS
¿Podría mentir?
Entonces, el peligro para Alfredo
sería menos grave.

GUILLERMO
¿Y el implacable danés
intenta perseguirlo
hasta mi propia casa?

ATKINS
Un delator jura que se esconde aquí.
Yo nací en Inglaterra,
ellos son sagrados para mí.
Aprovechemos la suerte de conocer
la proximidad del enemigo, pastor.

GUILLERMO
Son tres personas desdichadas,
que recogí aquí...
¡Ah! ¿Quizás Alfredo es una de ellas?

ATKINS
Déjame verlos y entonces...

GUILLERMO
Espera aquí,
en seguida los traigo.

(entra donde está Alfredo)

ATKINS
¡Propicia es la suerte,
para mis planes!
¡Cruel enemigo, hasta ahora
has logrado eludir mi persecución!

GUILLERMO
(saliendo con Alfredo, Amalia y Eduardo)
¡Venid amigos!

ATKINS
(Para sí)
¡Lo reconozco!...
¡Astucia, ayúdame!

(A Alfredo)
 
¡Oh, grande y valiente Alfredo!
Me postro a tus pies.

AMALIA
¡Qué escucho!

ALFREDO
¡Estoy perdido!

GUILLERMO
(sorprendido)
¡Tú, señor!... ¿Con esas ropas?

EDUARDO
Cállate.

ATKINS
¡Mis anhelos finalmente están cumplidos!

ALFREDO
¿Quién eres?

ATKINS
Soy un británico, fiel siervo tuyo
y un fugitivo por ti.
¡Huye, el danés ya conoce tu refugio!

AMALIA
¡Estrellas!

EDUARDO
¡Ay, qué desventura!

ATKINS
Te atrapará...

GUILLERMO
¡Ah, no!...
Yo sabré sustraerlos de este lugar.
Un camino subterráneo,
corto y oscuro,
que sólo yo conozco,
os conducirá al valle cercano donde,
al amparo de la noche,
podréis escapar.

AMALIA
¡Ah, salvas la vida
de este gran héroe!

ATKINS
Mientras tanto, yo vigilaré
por si los enemigos
se acercan a este refugio.

(Para sí)
 
Estoy listo para dar el golpe.

(sale apresuradamente)

ALFREDO
¡Oh, qué momento!

EDUARDO
¡El cielo me inspira!
Vuelo al bosque vecino,
donde se esconden tus tropas,
para conducirlas al valle.

(sale)

ALFREDO
Pastor, ¡que el cielo
te lo agradezca!

GUILLERMO
¡Qué mayor gloria
que morir por mi soberano!
Vamos....

AMALIA
¡Alfredo! ¿Me miras y suspiras?

ALFREDO
¡Sólo por ti me pesa
la severidad del malvado destino!

AMALIA
Sería dulce para mí morir a tu lado.

(Entran al interior de la
cabaña con Guillermo)

Escena Séptima
 
(Valle oscuro, dominado por montañas
altísimas de endientes pronunciadas y
tortuosas, entre las que se pueden observar
estrechas cuevas. Un camino subterráneo
conduce a este lugar, inhóspito y horrible.
Atkins desciende desde la cima hacia el
valle, seguido por sus guerreros)

ATKINS
El sitio está desierto, amigos,
avancemos con cautela.

CORO
Estamos listos
para cumplir tus órdenes, ¡guíanos!

PARTE DEL CORO
La roca es inaccesible.

OTRA PARTE
El valle es inhóspito...

TODOS
Todo responde
a tu ferviente y osado proyecto.

ATKINS
La ansiada presa caerá
finalmente en la trampa.
La suprema diosa del oriente
ya ofrece su ayuda a mi poder.
¡Oh, bendita guía
de tantos y tantos afanes!
¡Disfrutarte al fin me es dado,
oh momento halagador!

CORO
El destino ya te abre el camino
hacia una nueva gloria.

ATKINS
(a algunos)
Marchaos... escondeos.
¡Allí, en esa cueva!...

CORO
Vayamos a escondernos
en esa cueva...

ATKINS
(a otros)
Atentos y con cautela,
vosotros, quedaos conmigo...

CORO
Atentos y cautelosos,
estaremos contigo...

ATKINS
Con rapidez sorprenderemos
a nuestra víctima...

CORO
Desde aquí,
podremos lanzarnos
como un rayo sobre ellos.

ATKINS
¡Oh, queridos amigos!
¡No sé cómo expresaros
el placer que me suscita
tan noble arrojo!

CORO
Sólo el ejemplo
del intrépido jefe
puede conducirnos
hacia el mayor de los peligros

(Se dispersan por las empinadas
laderas, escondiéndose en las cuevas)

Escena Octava

(Alfredo y Amalia llegan casi
agazapados por el camino subterráneo,
guiados por Enriqueta y Margarita)

ALFREDO
¡Oh, déjame, amada esposa!
Tu riesgo es más penoso para mí
que sufrir el implacable rigor
de la airada suerte.

AMALIA
¿Yo? ¿Abandonarte?
¿Por qué me atormentas así?
Yo no podría sobrevivir al dolor,
separada de ti.

ENRIQUETA
No temáis señor, pues si el cielo,
hasta ahora, os ha sustraído de los peligros,
también sabrá salvaros
nuevamente del cruel agresor.

MARGARITA
¡Mil pechos y mil espadas
habrá en su defensa!...
¡O salvan la vida del rey
o morirán por su señor!

ALFREDO, AMALIA
¡Ah! ¿Qué recompensa otorgar
por tanta fidelidad?

ENRIQUETA, MARGARITA
La recompensa es el propio obrar.

ALFREDO, AMALIA
¡Vuestro amor provoca
dulces lágrimas en mis ojos!

ENRIQUETA, MARGARITA
¡Cuando estemos lejos del peligro,
nuestro corazón brillará de alegría!

(De repente, los seguidores
de Atkins emergen de las
cuevas y, guiados por él, rodean
a Alfredo)

CORO
¡Detente Alfredo!

ALFREDO, AMALIA
¡Ay de mí!

ATKINS
¡Estas en mis manos!

ALFREDO, AMALIA

ENRIQUETA, MARGARITA
¡Oh, no!

CORO, ATKINS
¡No tenéis escapatoria!

ALFREDO
¡Ah! ¡Antes sabré morir!

(Blande una daga. Amalia lo detiene)

AMALIA
(protegiendo a Alfredo)
¡Ah, yo caeré antes que él!

ENRIQUETA
¡Oh, qué sorpresa!

AMALIA
¿Dónde está ese buen pastor?

CORO
Desiste...
pues de ese modo
menos cruel será tu destino...

ATKINS
¡Entregaos prisioneros
o todos caeréis víctimas
de mi furor!

ALFREDO
Antes me veréis
arrancarme el corazón...
Sólo así triunfaréis...
¡Crueles! ¡Traidores!

AMALIA, ENRIQUETA

MARGARITA
¡Ah, si tenéis sed de sangre,
aquí tenéis mi pecho!...
¡Satisfaced, oh crueles,
satisfaced vuestra furia!

ATKINS
¡Guerreros, ya conocéis mi voluntad!...

CORO
(queriendo lanzarse contra Alfredo)
¡Temblad!

ALFREDO, AMALIA
¡A mí / a él, no os acerquéis!

ENRIQUETA, MARGARITA
¡Oh, por piedad!...

ATKINS
No os oigo...

Última Escena
 
(En un instante Eduardo acude
desde las empinadas laderas
con un numeroso grupo soldados
ingleses; y Guillermo, al frente de
pastores y campesinos armados llega
impetuosamente. Los daneses,
sorprendidos, se desbandan)

GUILLERMO, EDUARDO
¡De la impía traición
aquí acude para liberarte
tu pueblo/tu amigo fiel! ...

ATKINS, DANESES
¡Qué veo! ¡Oh, qué feroz amenaza!

ALFREDO, AMALIA

ENRIQUETA, MARGARITA
¡Ah! ¡Qué ayuda, cielos!

TODOS
(excepto Atkins y los daneses)
¡Oh, cómo desde el seno
de una horrible tormenta
surge de repente
un rayo sereno de luz!

ATKINS, DANESES
¡En un sólo momento
mi presa se ha liberado!
¡Ah, ya siento cómo la ira
me desgarra el corazón!

ALFREDO
(a Atkins)
¡Debería matarte, oh indigno!
Debería castigaros a todos...
pero desdeño la vil ventaja.
El camino de la fuga está abierto.
Pronto, en el campo de batalla,
me pagarás con sangre
tu temeraria audacia.

ATKINS
Mi valor no languidece...
Sabrás quién soy...
Haré que te arrepientas
de tu magnanimidad.

INGLESES, CAMPESINOS
¡La cruel alma
de este impío,
despierta en mi pecho
despecho y furia!
¡A una justa venganza
todas las almas se aprestan,
pues las impulsa y las guía
un Dios protector!

ATKINS, DANESES
¡Oh, cruel tormento!
¡Ya, en detrimento mío,
se desata todo el rigor del destino!
¡Mi alma se apresura
a tomar una feroz venganza!
No siempre la ayuda del cielo
estará de vuestro lado.
 
 

ACTO  SEGUNDO
 
 
(La cabaña de Guillermo,
como en el Primer Acto)

Escena Primera
 
(Guillermo, Enriqueta y pastores, luego Alfredo
con una poderosa armadura, después Amalia con
un pastor que sostiene la espada de Alfredo)

GUILLERMO
¡Soy aventurado,
Alfredo regresa a mi casa!

ENRIQUETA
¡Oh, afortunados muros
reservados para semejante honor!

GUILLERMO
Eduardo lo trajo completamente armado.

ENRIQUETA
La hermosa esperanza
de una victoria,
¡oh, cómo alegra a la reina!

GUILLERMO
El cielo piadoso,
que en la terrible traición
tramada por el danés
ofreció a su esposo protección y defensa,
podrá validar tan justa empresa.

ALFREDO
¡Guillermo! ¡Amigos!
Vuestro príncipe espera
que la pasión que os inflama
no decaiga ante la dura prueba.
¡Vuestro rey vengará a la patria!

GUILLERMO
¿Quién podrá contener la ira de tus hijos?
Los valientes, los adultos y los ancianos
ya corren a empuñar las armas.

ENRIQUETA
Al lado de este campeón,
en héroes se convertirán
los cobardes y los débiles.

GUILLERMO
Ya todos gritan
"¡Victoria o muerte"!

ALFREDO
¡Ah, mis penas olvido, si el cielo
me da tan hermosa recompensa!
Ve, buen Guillermo,
reúne a tus hombres en el bosque.
Las tropas de Eduardo ya se dirigen hacia allí.
En breve, yo estaré entre vosotros.

GUILLERMO
¡Oh, cómo apresura el deseo
el instante tan deseado!

(sale con los pastores)

ENRIQUETA
¡Vuestro triunfo
está escrito en el cielo, señor!

(sale)

ALFREDO
¡Oh, cómo en un solo momento
todo ha cambiado para mí!

AMALIA
¡Demos gracias a Dios!
¡El héroe retoma las armas!
¡Su augusta frente brilla majestuosa
y todo en él anuncia la victoria!

ALFREDO
¡Esposa, que se haga realidad
tan hermoso presagio del cielo!

AMALIA
Concédeme que al cinto,
aún desarmado,
ciña yo misma tu espada.

ALFREDO
¡Ah, volveré a ti
digno de tal regalo!...
¡Feliz soy!

AMALIA
Esta mano que un día fue prenda
de amor eterno sobre el altar,
coronará los cabellos
del consorte victorioso.

ALFREDO
¡Oh, victoria, qué preciada eres!
Si por ti me es dado esperar
una recompensa tan feliz,
corro al campo de batalla.

AMALIA
¡Ah, finalmente termina la crueldad
de los astros tiranos!

ALFREDO
El valor de mis súbditos británicos
superará todos los obstáculos.

ALFREDO, AMALIA
¡Oh, no! No es posible
explicar con pocas palabras
esta felicidad incomprensible,
esta plenitud de alegría
que inunda mi corazón
con imágenes dichosas.

Escena Segunda

(Las campesinas llegan
apresuradamente y una tras otra
se apresuran a darle a Alfredo la
noticia de la llegada de sus tropas)

CORO
Por el brillo de las armas,
por los frenéticos galopes,
por los repetidos vítores
que se oyen por doquier:
"¡Al valiente Alfredo! ¡Al rey!"
todos corren alborozados
a unirse a su ejército...
¡Oh, qué hermosa conjunción
de valor, de amor y fidelidad!

ALFREDO
¡Adiós! ¡Te dejo, querida!

AMALIA
¡Ah, qué momento!
Aunque me quedo aquí, sufriendo,
mi corazón vuela contigo.

ALFREDO
Mi corazón dejo junto a ti,
sólo llevo el tuyo conmigo.

ALFREDO, AMALIA
La trompeta me invita/te convoca
y la patria me/te llama...
Me apresuro/apresúrate...
¡La gloria me/te señala el camino!
¡Oh, esperanza de paz
y de dulce placer,
con cuanta dicha
desciendes a mi alma!

CORO
¡Oh, esperanza de paz
y de dulce placer,
con cuanta dicha
desciendes a mi alma!

(Alfredo se separa de Amalia y sale.
Amalia entra rodeada de las campesinas,
que intentan calmar su ansiedad)

Escena Tercera
 
(Enriqueta y Margarita)

MARGARITA
¿Dónde vas, compañera?

ENRIQUETA
A consolar a la prudente Amalia,
que sigue triste por la partida de su esposo;
teme por su vida y humedece
con lágrimas sus ojos.

MARGARITA
¿Y a qué le tiene miedo?
La juventud de toda Inglaterra está con él.
¿Qué fuerza enemiga podrá resistir
las armas de un pueblo tan valiente?

ENRIQUETA
Quien ha sido desdichado
siempre alberga dudas
y teme un nuevo mal.
Cuando un alma se acostumbra
a llorar y a sufrir,
siempre teme al destino tirano
incluso cuando éste se haya aplacado.
¡Pero no sabe que tras la tormenta
aparece el arco iris!
Los dioses amigos
nos hacen esperar la paz
en el seno
de días felices.
Sí, la hermosa esperanza
revive el alma
que ya no gime
palpitante.

(salen)

Escena Cuarta

(Vasta llanura. Al fondo, un denso bosque.
A un lado, están alineadas las tropas inglesas;
al otro, bandas de pastores armados.
Eduardo se adelanta, luego llega Alfredo,
finalmente, Guillermo feliz y ansioso)

EDUARDO
¿Anhelasteis, oh británicos,
volver a ver al héroe que vivió,
lleno de pesares, lejos de vosotros?
¿Jurasteis conmigo
restaurarlo en su trono,
rompiendo las cadenas
de la patria infeliz
y abatiendo al enemigo?
¡Vengadlo, fieles vasallos,
el rey aquí llega!

(Aparece Alfredo. Las tropas lo saludan
golpeando con entusiasmo las espadas
contra sus escudos. Los pastores igualmente
demuestran su alegría)

CORO
Cuando aparece la estrella
que brilla ante ti,
un destello eléctrico
corre de pecho a pecho,
que reaviva y anima
los corazones pusilánimes.
Al oír el nombre del gran Alfredo,
veloz como el relámpago,
todo hombre valiente corre al combate
a vencer o morir.

ALFREDO
¡Sí, venceremos!
Al deseo de gloria
que brilla en vuestras miradas,
sólo se opondrá una horda feroz
acostumbrada a la rapiña.
Que el genio de Albión resurja
y el pérfido danés,
que invadió la costa inglesa
dando muestras de crueldad
con su loco orgullo,
consiga una tumba
donde esperaba obtener un trono.
¿Por qué demorarnos? ¡A las armas!
¡A la hermosa senda del honor!
¡Que cada uno de vosotros
se muestre ávido de gloria,
que el enemigo no os pueda
arrebatar la victoria!

CORO
¡Al combate! ¡A la victoria!
¡Él nos guía al triunfo!

ALFREDO
¡Escucho una voz celestial
que alegra mi alma!
¡La aurora deseada
debe brillar para nosotros!

CORO
¡Al combate! ¡A la victoria!
¡Él nos guía al triunfo!

GUILLERMO
¡Buenas noticias, señor!

ALFREDO
¿Qué ha sucedido?

CORO
¡Habla!

GUILLERMO
Un coraje incontenible
lanzó a tus fieles hombres
desde las murallas sitiadas
sobre el cruel enemigo.

ALFREDO
¡Oh, cielos!

EDUARDO
¡Oh, qué noticia!

GUILLERMO
Ante el arrollador avance,
las huestes enemigas,
temerosas y sorprendidas
por el repentino impulso,
huyen, se dispersan y caen abatidas...
El espanto, el terror las invade...

ALFREDO
¡Oh, qué dicha!

CORO
¡Oh, qué día!

EDUARDO
¿Quién esperaba tanta felicidad?

ALFREDO
Amigos, ahora es el momento
de obtener vuestros trofeos.
¡Corramos y aprovechemos
el afortunado evento!
Si esto, Dios propicio,
es una señal de tu favor,
complácete en secundar
mis justos propósitos.

CORO
Complácete en secundar
sus justos propósitos.

(Alfredo está al frente de sus tropas,
Eduardo a su lado, Guillermo es
acompañado por los pastores.
Todos marchan a paso acelerado)

Escena Quinta

(Atkins entra desde lo más espeso del bosque,
seguido por algunos daneses. Amalia y
Enriqueta por el lado opuesto)

ATKINS
¿Estás satisfecho, oh destino inicuo?
¡Ah! ¡De pronto cambiaste en derrotas
el triunfo de nuestras armas,
y de la gloria las arrojas al abismo!
¿Y quién podría haber previsto
el ataque, repentino y desesperado,
del abatido ejército británico?
¡Ah, el gran estandarte,
el formidable ejército danés
temido por los anglos,
ha caído en manos de sus enemigos!
Para los daneses esto es una señal
de la fatal indignación divina.
Pero ¿qué veo? ¡Me engaño!
¿Es la reina la que entra aquí?
Que la incauta caiga en mi poder
y sirva de rehén para la venganza de mi ira.
¡Alfredo, te haré sufrir el más cruel martirio!
Cambiaré tus laureles por el verde ciprés.

(se esconde con sus hombres en el bosque)

AMALIA
En vano te resistes, querida amiga.
No puedo soportar
las asechanzas de la muerte
lejos de mi esposo...

ENRIQUETA
Pero así, mal servís a vuestro esposo.
Os exponéis al peligro más feroz...
¡Ah, aceptad mi consejo!

AMALIA
El deber de esposa y el amor ardiente
me invitan a correr tras las armas,
y seguir los pasos de mi amado campeón.
Desviaré cualquier golpe mortal
que intente acabar con su vida.

(Mientras intenta salir, Atkins la
Sorprende y le bloquea el paso)

ATKINS
¡Detente, Amalia!

ENRIQUETA
¡Oh, cielos!

AMALIA
¡Vil agresor! ¿Qué quieres?

ATKINS
De nada te sirve este intempestivo arrojo.
Ahora eres mi prisionera
y no podrás escapar de mis cadenas.

(Amalia empuña una daga e,
intrépidamente, le dice a Atkins)


AMALIA
¡Traidor! Con una daga aún puedo...
¡Mira! ¡El cielo arma mi mano,
para sustraerme de un monstruo insano,
para morir dignamente por mi propia mano!

ENRIQUETA
¿Pero quién, ¡oh, traidor! te enseñó
a atacar al sexo débil?
¡Esa es una evidente actitud
digna de un villano!... ¡De ti!

ATKINS
Ten menos audacia y más juicio...
Sigue mis pasos, mujer...
En la situación en que te encuentras
no hay escapatoria para ti.

AMALIA, ENRIQUETA
¡Astros adversos!
¿Por qué tanta barbarie en nuestra contra?

ATKINS
¡Esta vez la gracia
será defraudada!
Acepta tu derrota.

AMALIA
Sabré morir con valor.

ENRIQUETA
¡Detente! ¡Oh, qué momento!

ATKINS
¡El desdén que siento
ya no puedo contenerlo!

Escena Sexta
 
(Eduardo, que ha sido enviado por
Alfredo para proteger a Amalia con
un fuerte grupo de soldados, y Guillermo,
que lo sigue. Mientras cruzan el bosque,
ven a Atkins con sus daneses y a las mujeres.
Entonces atacan a los daneses, quienes,
abrumados por su número, huyen.

GUILLERMO
¡Qué veo! ¡Oh, traición!

EDUARDO
¡Corazón despiadado! ¡Detente!

ATKINS
¡Ah, qué sorpresa!
¡Oh, qué desgracia!

AMALIA, ENRIQUETA
¡Cuán inesperada es esta alegría,
que no tiene parangón! 
¡Mi alma apenas puede creer
en esta ayuda inesperada,
ya miserable y turbada
palpitaba en mi pecho!

EDUARDO, GUILLERMO
¡Oh Dios, tú me guiaste
a brindar esta feliz ayuda!
¡La luz que brilló en mi pecho
fue un rayo tuyo!

ATKINS
(Para sí)
La suerte parecía
favorecer mis planes,
pero la inoportuna ayuda
me deja completamente indefenso.

EDUARDO
Ingrato, si traicionaste
la generosidad de Alfredo,
¿quién te salvará ahora
de un destino extremo?

AMALIA
¡Que le den su merecido!

EDUARDO
¡Que sea encadenado!

ENRIQUETA, GUILLERMO
Sumergido en el remordimiento,
el impío no sabe qué hacer.

ATKINS
¡Alfredo no verá
mi coraje extinguido!

EDUARDO, AMALIA

GUILLERMO, ENRIQUETA
Sumergido en las aguas de un mar tormentoso,
oprimido por el vórtice de un viento impetuoso,
entre los relámpagos del cielo tormentoso,
mi corazón languidece en mi pecho
próximo a desfallecer entre el miedo y el dolor.
Pero pronto surgió una estrella benéfica,
que sabe cómo calmar semejante tormenta.

ATKINS
Sumergido en las aguas de un mar tormentoso,
oprimido por el vórtice de un viento impetuoso,
entre los relámpagos del cielo tormentoso,
¡mi corazón tiembla de miedo y furia,
a punto de desfallecer!
¡Ah! ¡De repente surgió una estrella maligna,
que una tormenta feroz desató sobre mí!

(Lo encadenan y lo llevan fuera de escena
rodeado de soldados. Los demás se marchan)

Escena Séptima

(Rívers, perdido)

RIVERS
Ah, ¿quién podrá darme noticias de Atkins?
¡Ante el nombre de Alfredo,
que como un rayo de la guerra
volvió al campo de batalla,
temerosos y extraviados los daneses huyen!
No les queda escapatoria posible a su destino!
¿Qué es lo que veo?
¡El vencedor se acerca victorioso!
¡Ah! ¿Quién podría soportar tal rigor
de los astros crueles?

(Huye)

Última Escena

(Marcha triunfal del ejército inglés, liderado por
Alfredo. Luego Amalia, Enriqueta, Margarita,
Eduardo, Guillermo y los campesinos)

GUERREROS, PASTORES
¡Viva Alfredo! ¡El grande! ¡El valiente!
¡El defensor de Bretaña!

CAMPESINOS
El cielo, custodio de su vida,
lo salvó de las feroces acechanzas enemigas.
¡Por fin regresa a su trono,
a su esposa y a nuestro amor!

GUERREROS
Cuando él aparece,
asombradas por su espada refulgente al sol,
huyen las huestes enemigas al instante
y esconden su vergüenza en el seno de las olas.

TODOS
¡Viva Alfredo, el valiente! ¡El grande!
¡Nuestra esperanza y nuestro defensor!
¡La fama ya difunde por doquier
su inmenso valor!

ALFREDO
La victoria os la debo vuestros brazos.
¡Oh, queridos súbditos, cada uno de vosotros
fue fatal para el enemigo!
El danés derrotado muerde la arena
y ya no se atreverá a renovar sus ataques.
¡Ah, sí, por vuestros esfuerzos,
amigos, recoged los merecidos laureles!

AMALIA
¡Ven a mis brazos, oh esposo!...

ALFREDO
¡Amalia! Por fin puedo abrazarte felizmente...
¡Oh, mi buen Guillermo!
¡Oh, mi fiel Eduardo! Alfredo debe
su trono y su vida a vuestro afecto.

EDUARDO
Mi deber...

GUILLERMO
Señor, ¿qué dices? ¡Ah! ¡No hay en la tierra
un hombre más bendecido que yo!

ENRIQUETA
Aún no ha amanecido
un día más feliz.

MARGARITA
¡Somos completamente felices!

ALFREDO
Y ante estas amables palabras,
que provocan lágrimas
hasta el límite de la ternura,
esposa: ¿me miras y callas?

AMALIA
¿Qué podría decirte, querido mío,
en un momento tan feliz?
¡Contempla la dicha
en la expresión de mi semblante!

CORO
¡Qué emocionante es este instante,
qué dulce y grato!

AMALIA
Mi alma vuelve a alegrarse.
Ya el cielo brilla serenamente,
pues el velo que hasta ahora la ensombrecía,
se ha disipado.

CORO
¡Oh, ansiada paz,
desciende a mi corazón!

AMALIA
¡Disfrutemos del hermoso triunfo
de mi amado esposo,
y que un futuro bendito
nos haga felices a todos!

CORO
¡Oh, deseada paz!
¡Entras en mi corazón!

AMALIA y LOS DEMÁS
Ahora, que a la tormenta sucedes
¡oh, paz amiga!
cuánto más hermosa
es tu serenidad.

CORO
Que una estrella propicia
sonría vuestros votos en el cielo
y depare felicidad
a tan hermosa pareja.



Digitalizado y traducido por:
José Luis Roviaro 2024