ATTO II
Scena Prima
(Rica e maestosa sala del palazzo incantato di Alcina)
RUGGIERO
Col celarvi a chi v'ama un momento,
care luci, crudele voi siete!
Io vi cerco, e pur voi mi togliete il contento,
la speme d'un sguardo.
Col celarvi, ecc.
(Entra Melisso nella forma di Atlante,
che aveva educato Ruggiero)
MELISSO
Taci, taci, codardo. Molle, infame Ruggiero.
Così tu corrispondi a tanti miei per te sofferti affanni?.
RUGGIERO
Amor...Dovere...
MELISSO
E poi?
RUGGIERO
Cortesia...di...gentil...
MELISSO
Segui.
RUGGIERO
Pietate...
MELISSO
Ti arresti, e ti confondi? D'amor vile guerriero:
È questo della gloria il bel sentiero?.
(Li dà un anello)
E se più a me non credi, mira, Ruggiero,
e la tua infamia vedi.
(Non così tosto Melisso porge a Ruggiero l'anello stato
già di Angelica, che la sala tutta si cangia in loco
orrido e deserto. Melisso intanto riprende la sua prima
forma)
RUGGIERO
Qual portento mi richiama la mia mente a rischiarar?
Ah! Bradamante!
MELISSO
A te appunto mi manda...
RUGGIERO
Oh! de' primi anni dei miei fedele educator...
Or vane ad Alcina: dille pur, che Ruggiero
più non l'ama, che 'l mio cuore ha tradito,
e la mia fama.
MELISSO
Il tuo sdegno sia caro a Bradamante.
RUGGIERO
Di' a questa, che l'adoro... che bramo...
e che far degg'io?
MELISSO
Ora rivesti tutte prisa l'arme usate; ma taci con Alcina,
e fingi il primo amore, il primo volto.
Mostra desio di caccia, così fuga,
e salute a te procaccia. Ruggiero!
Pensa a chi geme d'amor piagata,
e sempre teme abbandonata, crudel, da te.
Torna ad amarla, e la consola,
nè mesta e sola così lasciarla senza mercè.
Pensa a chi, ecc.
(Parte)
Scena Seconda
BRADAMANTE
Qual odio ingiusto contro me?
RUGGIERO
Perdona; vinse la mia ragion forza d'incanto.
Fin ora vaneggiai: ecco, a me torno;
rompo l'indegno laccio, e se rival mi sei,
il tuo crudel destin piango, e t'abbraccio.
BRADAMANTE
Ed è ver, mi rammembri?
RUGGIERO
Si. Ah! fosse teco ancora l'adorata mi sposa,
tua sorella.
BRADAMANTE
Ruggier, non mi conosci?
e pur son quella.
RUGGIERO
Numi! è ver? Bradamante!
Ma Bradamante? e come?
Un nuovo incanto sì, che d'Alcina è questo.
Non l'avria no taciuto chi m'offerse il bel dono.
Va, insidiosa maga,
della mia donna amata tu mentir voi la forma,
e la favella.
BRADAMANTE
Crudel, tu mi discacci, e pur son quella.
Vorremi vendicarmi del perfido cor,
amor dammi l'armi m'appresta il furor.
Sei barbaro, ingrato, ver chi per te langue;
ma prendi, spietato, se vuoi anche il mio sangue.
Vorrei vendicarmi, ecc.
(Part)
Scena Terza
RUGGIERO
Chi scopre al mio pensiero,
se tradito pur son, o s'odo il vero?
Mi lusinga il dolce affetto con l'aspetto del mio bene.
Pur chi sa?
Temer conviene, che m'inganni amando ancor.
Ma se quella fosse mai che adorai, l'abbandono;
infedele, ingrato io sono, son crudele e traditor.
Mi lusinga, ecc.
(Parte)
Scena Quarta
(Loco che conduce ai giardini reali, con statua
di Circe nel mezzo, che cangia gli uomini in fiere.
Alcina, sola)
ALCINA
S'acquieti il rio sospetto, che tormenta il mio ben.
Vesta Riccardo ferina spoglia.
O voi termute larve, al noto imper scendete.
A te, figlia del sole, porgo i miei prieghi usati.
(Entra Morgana)
MORGANA
Ancor per poco sospendi il suon di magiche parole!
ALCINA
Importuna: mi arresti?
Scena Quinta
(Entra Ruggiero)
MORGANA
(a Ruggiero)
E la tua pace, con tanta crudeltà comprar si deve?
ALCINA
Caro, ti vuò appagar.
RUGGIERO
Ciò basta, Alcina. Più non chiede il mio amor.
Veggo a tai segni che Riccardo non ami.
Or pago sono, e se fu mio rivale, io gli perdono.
MORGANA
(a Ruggiero)
Ama, sospira, ma non ti offende;
(ad Alcina)
D'amor si accende, ma non per te.
Pena, ma chiede da me conforto, pace da me.
Ama, sospira, ecc.
(Parte)
Scena Sesta
ALCINA
Non scorgo nel tuo viso il contento di pria.
Di' che ti offende?
RUGGIERO
Una oziosa virtute or mi riprende.
ALCINA
Pensa a goder...
RUGGIERO
Concedimi, o regina, almen,
che nel mio usbergo faccia guerra alle fiere,
per ravvivar lo spirto mio languente.
ALCINA
Al tuo voler sempre s'uni mia mente.
Vanne, ma sia per poco: ma pensa al mio martiro.
Temo; partir te lascio, e ne sospiro.
RUGGIERO
Mio bel tesoro, fedel son'io, al ben, che adoro,
all' idol mio prometto fè (ma non a te).
Il caro amante non segue il piede,
e fido resta (ma no con te),
con chi li chiede costante e mesta pace e mercè.
Mio bel tesoro, ecc.
(Parte)
Scena Settima
(Entra Oberto)
OBERTO
Regina: io cerco in vano l'amato genitore!
ALCINA
Spera, Oberto, e sta lieto.
OBERTO
Oh, Dei! non posso.
ALCINA
Il riso, il brio, la gioia qui t'invita a goder.
OBERTO
Tutto mi annoia.
ALCINA
Dispon de' miei tesori.
OBERTO
Io non li curo.
ALCINA
Al mio materno amore così mal corrisponde?
OBERTO
Sempre grato ti sarò,
se m'insegni il genitore.
ALCINA
(sotto voce)
Mi fa pietate; or si lusinghi.
(ad Oberto)
Ascolta: vedrai in breve il tuo padre, io tel prometto.
OBERTO
Comincia a respirar l'anima in petto.
Tra speme e timore mi palpita il core,
nè so ben ancora s'è gioia o dolor.
Spuntar la mia stella già parmi più bella;
mi mostra l'aurora del giorno il splendor.
Tra speme, ecc.
(Parte)
Scena Ottava
(Entra Oronte)
ORONTE
Regina, sei tradita. Con segreto consiglio
degli ospiti malvagi, a fuggir s'apparecchia
il tuo Ruggiero.
ALCINA
Numi! che intendo, Oronte! e questo è vero?
ORONTE
Purtroppo: ed...
ALCINA
Or intendo perché l'arme vesti;
crudel, spergiuro!
Di lui, di lor, farne vendetta io giuro.
Ah! mio cor! schernito sei!
Stelle, dei! Nume d'amore!
Traditore! t'amo tanto;
puoi lasciarmi sola in pianto.
Oh! Dei perché?
Ma, che fa gemendo Alcina?
Son regina, è tempo ancora: resti,
o mora, peni sempre, o torni a me.
Ah! mio cor, ecc.
(Parte)
Scena Nona
(Entra Morgana)
ORONTE
Or, che dici, Morgana?
Il tuo novello amante con perfidia ed inganno
ti abbandona; lo sai?
MORGANA
Nol credo, Oronte. La gelosia ti sprona:
ma più gli affetti miei per te non sono.
Libera son, nè chieggo a te perdono.
(Parte sorridendo, e facendogli una gran riverenza)
Scena Decima
ORONTE
All'offesa, il disprezzo giunge l'ingrata?
Su: coraggio, Oronte, scaccia costei dall'alma;
e se mai torna pentita a riamarti,
deludi l'arti sue con l'istessarti.
È un folle, è un ville affetto, non è la sua beltà,
che trionfar la fa superba del mio cor.
Vieni, sul labbro e al ciglio,
sdegno, che nutro il petto,
figlio d'offeso amor.
È un folle, ecc.
(Parte)
Scena Undicesima
(Entrano Ruggiero e Bradamante)
RUGGIERO
Eccomi a' piedi tuoi, generosa donzella,
doppio error me fa reo...
(Vuole inginocchiarsi)
BRADAMANTE
Sorgi, Ruggiero!
Serbiamo a miglior uso tu le discolpe, io le querele.
Andiamo: temo sempre dovunque il guardo volga,
vedere Alcina ria, che mi ti tolga.
RUGGIERO
(si abbracciano)
Bradamante, cor mio!
BRADAMANTE
Ruggiero amato, fuggiam l'infame loco.
MORGANA
(che ha tutto ascoltato in disparte;
si presenta loro infuriata. A Bradamante)
Mentitrice, che vuoi?
(a Ruggiero)
Che pensi, ingrato? Alcina vi darà giusta mercede,
(a Bradamante)
Ospite ingannatrice,
(a Ruggiero)
Uom' senza fede!
(Parte sdegnata)
RUGGIERO
Verdi prati, selve amene, perderete la beltà.
Vaghi fior, correnti rivi, la vaghezza,
la bellezza presto in voi se cangerà.
Verdi prati, selve amene, perderete la beltà.
E cangiato il vago oggetto all'orror del primo aspetto,
tutto in voi ritornerà.
Verdi prati, selve amene, perderete la beltà.
Scena Dodicesima
(Stanza sotterranea delle magie, con varie figure
e strumenti, che appartengono a quest'uso)
ALCINA
Ah! Ruggiero crudel, tu non mi amasti!
Ah! che fingesti amor, e m'ingannasti!
E pur ti adora ancor fido mio core.
Ah! Ruggiero crudel, sei traditore!
Del pallido Acheronte spiriti abitatore,
e de la notte ministri di vendetta cieche figlie crudeli,
a mi venite!
Secondate i miei voti,
perchè Ruggiero amato non fugga de me ingrato.
(guarda d'intorno, e sospesa)
Ma, ohimè! Misera! E quale insolita tardanza?
Eh! non m'udite?
Vi cerco, e vi ascondete?
Vi comando, e tacete?
Evvi inganno ? Evvi frode?
La mia verga fatal non ha possanza?
Vinta, delusa Alcina, e che ti avanza?
Ombre pallide, io so, mi udite; d'intorno errate,
e vi celate, sorde da me: perchè? perchè?.
Fugge il mio bene; voi lo fermate deh!
Per pietate, se in questa verga, ch'ora disprezzo,
e voglio frangere forza non è.
Ombre pallide, ecc.
(Parte con impeto agitando via la verga magica)
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ACTO II
Escena Primera
(Lujosa sala del palacio encantado de Alcina)
RUGGIERO
¡Cueles y queridos ojos,
que os escondéis a mi mirada!
Os busco y me negáis incluso
la esperanza de vuestra mirada.
¡Crueles y queridos... etc.
(Entra Melisso disfrazado de Atalas,
anterior tutor de Ruggiero)
MELISSO
¡Calla, calla, cobarde y débil Ruggiero!
¿Así correspondes a mis desvelos?
RUGGIERO
El amor... el deber...
MELISSO
¿Y?...
RUGGIERO
La cortesía... de un caballero...
MELISSO
Continúa...
RUGGIERO
Piedad...
MELISSO
¿Callas y te confundes?... ¡Vil guerrero del amor!
¿Es éste el noble camino de la gloria?
(Le entrega un anillo)
Y si no me crees, mira Ruggiero,
contempla tu infamia.
(El anillo mágico, en otro tiempo propiedad
de Angélica, transforma la sala en un lugar
horrible y desértico. Melisso mientras tanto
retoma su anterior apariencia)
RUGGIERO
¿Qué prodigio ha devuelto la luz a mi mente?
¡Oh, Bradamante!
MELISSO
Por ella precisamente, es por quien esto aquí...
RUGGIERO
¡Oh, fiel educador de mi juventud!
Ve a Alcina y dile que
Ruggiero ya no la ama,
pues ha traicionado mi corazón y mi honor
MELISSO
Tú desdén agradará a Bradamante.
RUGGIERO
Dile que la adoro... qué suspiro por ella...
pero, ¿cómo deberé actuar?
MELISSO
En primer lugar, ponte tu armadura.
No te descubras ante Alcina,
finge tu antiguo amor, no cambies el semblante.
Dile que vas de caza... ¡así podrás huir, Ruggiero!
Piensa que Bradamante llora tu amor perdido,
que está abatida por tu cruel abandono.
Regresa junto a ella a y consuélala,
no la dejes más tiempo triste y sin esperanza.
Piensa que Bradamante llora... etc.
(Sale)
Escena Segunda
BRADAMANTE
¿Cuál es la razón de este odio injusto contra mí?
RUGGIERO
Perdona, pues un hechizo venció mi razón.
Hasta ahora deliré, pero ya soy un hombre nuevo.
Rompo el indigno lazo y aunque fueras mi rival,
me apiado de tu destino, y te abrazo.
BRADAMANTE
¿Y es verdad que me recuerdas?
RUGGIERO
Sí. ¡Ah, si mi adorada esposa, tu hermana,
estuviera aquí ahora!
BRADAMANTE
Ruggiero, ¿no me reconoces?
¡Soy ella misma, en persona!
RUGGIERO
¡Dioses! ¡Es verdad, Bradamante!
Pero... Bradamante ¿cómo es posible?
Sí, un nuevo hechizo de Alcina...
Si fueras quien dices ser,
no habrías permanecido callada.
¡Fuera, insidiosa bruja, que pretendes imitar
la apariencia y la voz de mi mujer!
BRADAMANTE
Cruel, ¿me rechazas?... ¡Yo soy ella!
Quisiera vengarme de tu malvado corazón.
¡Amor dame las armas y la furia!
Eres ingrato con quien languidece por ti...
Despiadado, si lo deseas toma mi sangre.
Quisiera vengarme, etc.
(Sale)
Escena Tercera
RUGGIERO
¿Quién puede decirme
si soy engañado o si escucho la verdad?
Estoy ofuscado por a aquella a quien amo.
Por tanto, ¿cómo puedo estar seguro?
Debo cuidarme de que el amor no me engañe...
Pero si ella probara ser la mujer que adoro
y la abandono, yo sería cruel, ingrato y traidor.
Mi tierna pasión, etc.
(Sale)
Escena Cuarta
(Lugar que conduce a los jardines reales, con
estatua de Circe en el medio, que transforma a
los hombres en fieras. Alcina, sola)
ALCINA
¡Que se disipen las sospechas de mi amado!
¡Que Ricardo sea transformado en bestia!
¡Oh sombras espantosas, descended a mi orden!
¡Oh hija del sol, a ti dirijo mis plegarias!
(Entra Morgana)
MORGANA
¡Suspende las palabras del hechizo!
ALCINA
¡Inoportuna!... ¿Por qué me detienes?
Escena Quinta
(Entra Ruggiero)
MORGANA
(a Ruggiero)
¿Tu paz a cambio de tanta crueldad?
ALCINA
Querido, quiero tranquilizarte...
RUGGIERO
¡Basta ya, Alcina, mi amor no necesita más!
Puedo ver que tú no amas a Ricardo.
Si una vez fue mi rival, ahora yo le perdono.
MORGANA
(a Ruggiero)
Ama, suspira, pero no te ofende...
(a Alcina)
De amor se enciende, pero no por ti.
Él sufre, pero solicita de mí consuelo y paz.
Ama, suspira... etc.
(Sale)
Escena Sexta
ALCINA
No veo en tu rostro la felicidad de otro tiempo.
Dime, ¿qué te aflige?
RUGGIERO
Mi adormecido valor vuelve a renacer en mí.
ALCINA
Piensa en el placer...
RUGGIERO
Permite, oh reina, que con mi armadura
vaya a la caza de las fieras salvajes,
para reavivar así mi desfallecido espíritu.
ALCINA
A tu deseo siempre se une mi mente.
Ve, pero sea por poco tiempo, piensa que sufro.
Tengo miedo, te dejo partir, pero suspiro.
RUGGIERO
A mi lindo tesoro, al bien que adoro,
a mi ídolo, prometo serle fiel (pero no a ti).
El fiel amante no se extravía
y permanece fiel (pero no a ti)
a aquella que le solicita cariño y comprensión.
A mi lindo tesoro, etc.
(Sale)
Escena Séptima
(Entra Oberto)
OBERTO
Reina ¡he buscado en vano a mi querido padre!
ALCINA
Espera, Oberto, pronto estarás alegre.
OBERTO
¡Oh dioses, no puedo!
ALCINA
La risa, la alegría y la felicidad te invitan a gozar.
OBERTO
Todo me aburre.
ALCINA
Mis tesoros están a tu disposición.
OBERTO
No los deseo.
ALCINA
¿Así correspondes a mi maternal amor?
OBERTO
Te estaré eternamente agradecido
si me dices dónde está mi padre.
ALCINA
(en voz baja)
Me da lástima... seguiré con el engaño.
(a Oberto)
Escucha: pronto verás a tu padre, te lo prometo.
OBERTO
Mi alma empieza a respirar.
Mi corazón palpita entre la esperanza y el temor,
se debate entre la alegría y el dolor.
Por fin parece que mi estrella despunta
y la aurora me muestra el esplendor del día.
Mi corazón palpita, etc.
(Sale)
Escena Octava
(Entra Oronte)
ORONTE
¡Reina, te han traicionado!
Con la complicidad de los arteros invitados,
Ruggiero se prepara para huir.
ALCINA
¡Dioses! ¡Qué oigo, Oronte! ¿Es eso cierto?
ORONTE
¡Ay de mí, sí! Y...
ALCINA
¡Ahora entiendo por qué vistió armadura!
¡Cruel, perjuro! De todos me vengaré, ¡lo juro!
¡Ah, mi corazón está escarnecido!
¡Estrellas, dioses, dios del amor!...
¡Es un traidor, pero... le amo tanto!
¡Me abandona entre lágrimas, ay!
¡Oh, dioses!... ¿Por qué?
Pero, ¿qué hace Alcina gimiendo?
Soy la reina... aún estoy a tiempo...
¡Quédate o muere!...
¡Padece eternamente o regresa a mí!...
¡Ah, mi corazón etc.
(Sale)
Escena Novena
(Entra Morgana)
ORONTE
¿Qué dices, Morgana?
Tu joven amante con perfidia y engaño
se apresta a abandonarte... ¿lo sabías?
MORGANA
No lo creo, Oronte, los celos te corroen.
No siento cariño alguno hacia ti.
Soy libre y no necesito tu perdón.
(sale haciéndole una gran reverencia)
Escena Décima
ORONTE
¿Podría esa ingrata ser aún mas ofensiva?
¡Valor y ánimo, Oronte, arráncala de tu alma!
Si no regresa arrepentida,
haré que sus artimañas fracasen.
No es la belleza, sino un loco hechizo
lo que la hace triunfar en mi corazón.
¡Acude a mis labios y a mi alma,
oh desdén, hijo del amor ultrajado,
que anidas en mi pecho!
No es la belleza, etc.
(Sale)
Escena Undécima
(Ruggiero y Bradamante entran)
RUGGIERO
Me postro a tus pies, generosa doncella.
Soy doblemente culpable...
(Quiere arrodillarse)
BRADAMANTE
¡Levanta, Ruggiero!
Reprimamos tus disculpas y mis reproches.
¡Vamos!... En cualquier momento puede venir
la malvada Alcina para separarte de mí.
RUGGIERO
(se abrazan)
¡Bradamante, corazón mío!
BRADAMANTE
Ruggiero querido, ¡huyamos de este odioso lugar!
MORGANA
(que oculta ha escuchado todo,
se presenta enfurecida. A Bradamante)
¡Mentirosa! ¿Qué quieres?
(a Ruggiero)
¿Qué esperas, ingrato? ¡Alcina hará justicia!
(a Bradamante)
¡Artero invitado!
(a Ruggiero)
¡Infiel!
(Sale indignada)
RUGGIERO
¡Los verdes valles y bosques, perderán su color!
¡Las dulces flores y corrientes, su aroma!
¡Pronto toda belleza desaparecerá!
Perderán su color los prados, los bosques,
y todo en ellos retornará
al horror ancestral.
¡Los verdes valles y bosques, perderán su color!
Escena Duodécima
(Habitación subterránea para la práctica
de la magia, con figuras e instrumentos)
ALCINA
¡Ay, cruel Ruggiero, nunca me quisiste!
¡Ay, fingiste amor y me engañaste!
Pero incluso aún mi corazón te adora...
¡Ay, cruel Ruggiero, me traicionaste!
¡Venid espíritus sombríos del Aqueronte!
¡Y vosotras, crueles y ciegas hijas de la noche!
¡Ministras de la venganza! ¡Yo os convoco!
¡Ayudadme a conseguir mi deseo!
¡Que mi amado Ruggiero no huya de mí!
(mira alrededor expectante)
Pero, ¡ay de mí!... ¿Por qué esta insólita tardanza?
¡Eh!... ¿No me oís?... ¿Os llamo y os escondéis?
¿Os convoca y calláis?... ¿Me engañáis?...
¿No tengo poder?...
¿Ha perdido mi cetro mágico su poder fatal?
Vencida y engañada... Alcina... ¿qué te queda?
¡Siniestra sombras, sé que me oís!
Flotáis a mi alrededor
y os escondéis sordas a mis palabras... ¿Por qué?
Mi amado huye de mí... ¡detenedle, por piedad!
Aborrezco este cetro y quiero romperlo,
pues ha perdido su poder.
Sombras pálidas, etc.
(Sale bruscamente agitando su cetro mágico)
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